Episode 3 - The Path of Sorrow
[
??? PoV ]
Mia
sorella era totalmente contraria a farmi partecipare alla guerra del
santo
Graal, ma ancora non posso dimenticare quello che è stato
fatto all’uomo della
mia vita: quei maledetti, quegli infami lo hanno ucciso senza che io
potessi fare
nulla per salvarlo ed ora ho intenzione di riportarlo da me. Non
sarà un
compito difficile dato che dalla mia parte ho il Cavaliere
più forte al
servizio di Re Artù: Sir Gawain, il mio principe.
« Sai
questi
abiti così formali ti stanno davvero bene! »
Avevo detto io mentre ci
incamminavamo verso la residenza dei Frey.
« Tu dici, Master? La
modernità mi risulta un po’ strana, mi fido del
tuo giudizio. »
Lo
guardo ciondolando la testa verso sinistra: quello che mi sta dicendo
non mi
convince proprio per niente.
« Non mi stai dicendo queste cose solo per
compiacermi, vero? Certo che stai bene, quando mi accompagnerai a
teatro quelle
gatte morte delle mie compagne di corso moriranno di invidia quando ti
vedranno. Ti ricordi il nome con il quale ti devi presentare, vero? »
« Johnathan Frey, figlio del cugino di
secondo grado di Madame
Gwendolyn Frey. Sono stato a studiare all’estero e mi sono
laureato in
un’università magica Americana. »
« Sì, ti ricordi tutto.
Ottimo lavoro Saber! » Ero davvero
contenta, sono stufa di farmi
guardare dall’alto in basso da quelle streghe invidiose del
mio corso di danza
classica, per loro le apparenze sono più importanti di
qualsiasi altra cosa e
sempre mi infastidiscono sul fatto che io non abbia un
ragazzo… O meglio avrei
potuto… Le cose… Le cose sono andate male, io non
ho potuto fare nulla per…
“« Nadja, ricordati: tu
devi
essere forte. Anche quando non ci sarò più,
guarda con speranza il futuro e non
arrenderti. Continuerò a vegliare su di te. »
« No, non
andartene. Per favore continua a parlarmi… Francis! »”
Lui
era morto per proteggermi. Quando i miei ricordi tornavano a lui,
provavo un dolore immenso e quel dolore mi ha spinta ad accettare il
mio posto
come Master. Quei maledetti, me la pagheranno per quello che hanno
fatto a
Francis e la mia squadra si prenderà il Graal a qualsiasi
costo.
« Master,
va tutto bene? Improvvisamente vi vedo un po’ giù. »
« Gli
somigli molto, sai? Questa non può essere una coincidenza. »
Vidi Gawain
guardarmi con aria confusa, lui ovviamente non poteva sapere quello che
era
successo e lo capisco. Mi aggrappai con più forza al suo
braccio, cercai di
nascondere i miei occhi lucidi e mi incamminai con lui verso la
residenza dei
Frey.
[
Fanie PoV ]
Una voce suadente, la sua.
Mi faceva
arrabbiare, ma al tempo stesso mi rendeva calma, mi faceva sentire come
se
avessi potuto seguirlo in capo al mondo. Non mi stupisce, si tratta di
Napoleon
Bonaparte, l’uomo delle possibilità, un eroe
dell’umanità portatore della
speranza e della vittoria. Lo scruto con i miei occhi, lui continua a
sorridere
e questo genera in me molta rabbia. Deve smettere di sorridere, lui non
dovrebbe anche se le sue parole sono state gentili e di
incitamento.
« Siete
gentile, Vostra Grazia. Spero che la permanenza qui a casa Frey sia di
vostro
gradimento. »
Gwendolyn era così posata, così perfetta. Voglio
raggiungere
la sua perfezione, anche se sono un’homunculus. Dietro di lei
una donna, la sua
servant: lancer. Aveva folti capelli color borgogna, una lancia rossa e
profondi occhi rossi uguali ai miei. Dal tavolo della colazione
osservavo tutti
con indifferenza, mangiando le mie uova.
« Comunque continuo a non
capire, perché Fanie non è riuscita ad evocarmi
con la classe Saber? Madame
Frey, voi avete detto di esservi occupata personalmente che il rituale
della
mia Master, dunque cosa è andato storto? »
Non capivo.
Perché le sta
chiedendo una cosa del genere?
Lo trovo davvero assurdo. Tuttavia Gwendolyn
decise di rispondere a Napoleon, finì il suo tè e
iniziò a parlare con la calma
che la contraddistingue.
« Temo che sia qualcosa di legato al
servant
evocato dal Master di Saber. Tu puoi essere evocato sia come Saber, che
come
Rider, tuttavia il rituale di Fanie prevedeva di pescare un servant che
facesse
parte della classe dei cavalieri dunque o Saber o Archer. Stamattina mi
sono
informata, ho contattato Ruler e le ho chiesto se potesse rivelarmi il
nome del
nostro Saber. A quanto pare si tratta di uno dei cavalieri della tavola
rotonda
e non può essere in alcun modo evocato se non come Saber.
Ignoro come la master
sia venuta in possesso di una reliquia così antica essendo
una ragazza giovane,
tuttavia ruler mi ha confermato che ha svolto il rituale poco prima di
Fanie e
di conseguenza quando è stato svolto il rituale
d’evocazione per te, Napoleon,
l’unica classe di cavalieri che è rimasta era
Archer. »
Dunque io non
ho sbagliato.
Dunque è colpa della master di Saber.
Colei che avrebbe dovuto
avere Archer al posto mio.
La odio, già la odio.
Non la aiuterò a meno che non
sia necessario.
Ha interferito nella mia missione, non merita il mio
altruismo.
« D’accord! Penso di aver capito,
beh dai l’importante è che io sia
qui. Fanie voleva evocare me anche se come Saber… A
proposito, per caso è
questo il motivo per cui si è prosciugata di energia magica
la sera scorsa? »
« Esattamente. Nonostante gli ottimi
circuiti magici di Fanie, possiamo
dire che durante il rituale è scoppiato una specie di
conflitto. Il Graal
probabilmente non ha capito perfettamente e per completare il tutto
deve aver
preso così tanta energia da prosciugare la nostra povera
ragazza. »
Ricordo bene che cosa è successo ieri sera, non devono
ricordarlo. Archer mi si
avvicina, sento la sua grande mano toccarmi la testa e scompigliare i
miei
capelli azzurri.
Ancora sorride.
Che odio.
« Se ti va, cara
mademoiselle Master, possiamo provare cercare qualcuno dei Candid. Sono
sicuro
che una bella battaglia ti farà avere un po’ di
entusiasmo. »
Faccio
sì con la testa e mi alzo, tra poco sarebbero arrivati anche
gli altri master
ed io volevo sapere chi era quella di Saber.
[
??? PoV]
Scesi
dal letto
prendendo le mie cose dal pavimento. Keith non si era ancora svegliato,
cercai
di fare meno rumore possibile o lo avrei disturbato: mi infilai
mutande,
reggiseno, la mia camicia, le calze e la gonna. Dato che dovevo
presenziare al
primo incontro dei master degli Azure non potevo assolutamente fare
tardi,
inoltre non avevo più niente da dire al mio ragazzo ci
saremo aggiornati sulla
situazione in futuro. Ha avuto molto coraggio a farsi prendere dai
Candid,
soprattutto perché al suo interno vi sono alcuni dei membri
del gruppo che ha
ucciso Francis. Gli stessi che hanno sabotato la guerra di quindici
anni fa. Stavo
finendo di sistemarmi quando Keith mi si avvicina, abbracciandomi come
la
piovra che è quando ha bisogno di attenzione.
« Buongiorno, mio raggio
di sole. »
Mi schiocca un bacio sulla fronte, io sospiro: come fa ad
essere così allegro in questa situazione? Che
idiota!
« Ciao. »
Fu l’unica cosa che riuscii a dirgli, non avevo
particolarmente voglia di
parlare.
« Ti sei svegliata dalla parte sbagliata
del letto? Non sono
stato abbastanza bravo ieri sera? »
« Smettila, non è
questo… »
« Stavo solo scherzando, capisco benissimo
perché stai facendo così.
Non mettere il broncio. »
« Stamattina andrai dal tuo gruppo? »
« Esattamente, oggi incontrerò
gli altri master dei Candid. Io ho già
evocato la mia servant, devo presentartela Bradamante è una
ragazza adorabile e
gentile. Tutto il contrario di te. »
Il mio sguardo, dapprima fisso su
di lui, si assottiglia come nel tentativo di fulminarlo. Come si
permette di
dirmi certe cose? « Allora mettiti con lei! »
« Non lo
farei mai, mi piace il tuo musetto imbronciato. Quando mi vuoi uccidere
sei
così adorabile. »
Non gli risposi nemmeno, era davvero odioso quando
faceva così dunque decisi di ignorarlo. Intrecciai i miei
capelli in una veloce
treccia, presi la mia giacca e mi diressi verso la porta
dell’appartamento.
« Per un po’ non potremo vederci,
ci aggiorniamo fra una settimana. »
« Va bene, nel caso dovessero insorgere dei
problemi fammi sapere. »
Gli feci un cenno di sì con la testa prima di aprire la
porta « Non te
lo dico spesso ma… Keith, ti amo. »
« Lo so, ti amo anche io. »
Gli sorrisi prima di uscire dall’appartamento e dirigermi
verso la magione dei
Frey. Keith sarebbe andato verso il quartier generale degli Whyam. Era
ancora
presto, il sole aveva iniziato a sorgere e dovevo assolutamente
sbrigarmi se
non volevo arrivare tardi.
« Contraente… »
Avevo svoltato in
una strada più riparata quando la profonda voce del mio
Servant mi giunse alle
orecchie.
« Non ho espresso il mio rammarico
nell’apprendere che sei
legata sentimentalmente al nemico, una spiegazione sarebbe quantomeno
d’obbligo. »
Il mio sguardo si posò sull’imponente figura del
mio
servant, un uomo con la maschera di teschio, vesti scure e gli occhi
che
brillavano di un azzurro intenso. Non si poteva effettivamente dire che
fosse
umano, ma lui rappresentava la strada sicura per poter raggiungere la
verità
sulla morte di Francis e sul sabotaggio della guerra precedente, ma
soprattutto
per ciò che Chaldea ha previsto.
« Assassin… Ti chiedo scusa, hai
ragione. »
In effetti non mi sono premunita di dargli una visione
generale della cosa, un mio errore dato che non ero per nulla
tranquilla dato
che mia sorella mi aveva giusto chiamato per dirmi che aveva evocato il
suo
servant.
« Noi siamo particolari, non giochiamo
interamente per Candid o
Azure. Siamo stati mandati dalla Chaldea Security Organization
perché questa
guerra potrebbe cambiare in peggio le sorti
dell’umanità. La guerra precedente
è stata sabotata e chi doveva vincere è stato
spodestato. Tale notizia ha
allertato Chaldea, che ha compiuto delle indagini. Un mio amico stava
investigando sulla questione ma due anni fa è stato
ammazzato. La sua morte
rimane tutt’ora un mistero, ma sia io che suo fratello siamo
determinati a
fermare chi c’è dietro a questa follia e a trovare
l’assassino di Francis. Sono
sicura di farcela con te al mio fianco, Re Hassan. Io e te siamo la
coppia
perfetta. »
E glieli mostrai, i miei occhi, gli occhi della Percezione
della Morte. Sono stata un’assassina per un periodo, poi mi
sono unita a
Chaldea nella speranza di proteggere mia sorella Nadja. Notai una certa
soddisfazione negli occhi di Hassan ma anche nel suo tono di
voce.
« Oh,
comprendo. Sì, voi siete una Contraente degna di possedere
la mia forza. Più di
chiunque altro. Infondo avete lavorato con la morte. »
Gli sorrisi e
feci un cenno di sì con la testa.
« Andiamo. La villa dei Frey ci
aspetta. »
Perdonatemi.
Avevo promesso un capitolo con dell’azione ma alla fine sono
finita a fare
altra introspezione. Questa quarantena mi ha ispirata parecchio, dunque
non
volevo perdere l’occasione. Sto cercando anche di fare un
buon uso dell’html, inoltre
vi piacerebbe avere delle immagini dei vari master? Purtroppo non so
disegnare
quindi sarebbero praticamente dei “prestavolto” che
si avvicinano molto all’idea
che ho del personaggio. Fatemi sapere uwu