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Autore: rosy03    21/03/2020    1 recensioni
*Alcune storie partecipano alla Challenge 'Hugs&Kisses' di carlotta.97 sul Forum di EFP*
*Altre storie partecipano alla "Challenge delle Parole Quasi Intraducibili" di Soly Dea sul forum di EFP*
| Raccolta | Flashfic & One Shot |
Racconterò della mirabolante ciurma di Cappello di Paglia e dei suoi stravaganti componenti, seguendo le tracce fornite dalla Challenge in questione: tanti Baci e tanti Abbracci ^^ Momenti fluff, drammatici e comici!
O... in alternativa, utilizzando parole che non hanno un vero e proprio corrispettivo in italiano ^^
P.S. Potrebbe sopraggiungere qualche Law selvatico o, peggio, un utilizzatore a caso del frutto Mera Mera.
Genere: Commedia, Fluff, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mugiwara, Nuovo personaggio, Pirati Heart, Portuguese D. Ace, Trafalgar Law | Coppie: Nami/Zoro, Rufy/Nami
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Abbraccio scontroso




– Dai, non arrabbiarti così –
La ragazza sbuffò infastidita e voltò il viso dall’altra parte, mantenendo la sua postura rigida e le braccia incrociate sotto al seno. Gliel’aveva detto, gliel’aveva ripetuto mille volte di stare attento e di seguire gli ordini che gli erano stati affidati così da non correre inutili rischi.
Ma quando mai la stava a sentire! Quell’idiota, stupido,... idiota!
– Koala? –
Lei sbuffò ed evitò il suo sguardo quando Sabo le girò attorno con un’espressione supplichevole. Anche perché se l’avesse guardato il suo sguardo sarebbe caduto sulle fasciature lasciate in bella vista sul torace a causa della camicia sbottonata.
Non voleva e non poteva perdornarlo di nuovo a cuor leggero o non avrebbe imparato mai la lezione, quello stupido.
– È inutile che mi giri intorno, sono troppo arrabbiata. Mi hai anche attaccato il lumacofono in faccia. Di nuovo – spiegò con voce lenta e dura.
Sabo non sapeva più che fare per farsi perdonare.
A quel punto Koala prese e girò i tacchi, nel senso che se ne andò senza dire più neanche una parola e lasciando il biondo in mezzo al corridoio come un ebete.
Sospirò – E adesso cosa faccio? –
– Cosa succede, Sabo? –
Quando si voltò rimase sorpeso di vedere Hack camminare nella sua direzione nonostante fosse tornato soltanto il giorno prima da una missione nella quale era stato ferito. Deglutì e prese a massaggiarsi la nuca, visibilmente in difficoltà – Ehm, vedi, Koala è arrabbiata con me e... –
– Beh, ha ragione – lo interruppe l’uomo pesce.
– Lo so anche io questo! – ribattè offeso, per poi abbassare le spalle sconsolato – Ma non so come rimediare –
Hack aprì la bocca per parlare ma venne interrotto da una voce femminile alle sue spalle, la giovane Ahiru guardò Sabo come fosse un bambino al quale avrebbe cercato di spiegare l’origine del mondo o qualche altro mistero esistenziale – Potresti cominciare a fare attenzione a quello che fai quando sei in missione. A non trascurare gli ordini e di seguire il piano. Soprattutto potresti evitare situazioni spiacevoli dalle quali esci sempre con qualche osso rotto –
La pacatezza che usò nascose il suo reale stato d’animo: dentro di lei stentava davvero a credere che la sua amica si fosse presa una cotta per un cretino del genere, che non riusciva a non mettersi nei guai.
Sabo corrucciò le sopracciglia – Sì ma... stai dicendo che è arrabbiata perché mi sono fatto male? –
Ahiru sospirò e alzò gli occhi al cielo – Sto dicendo che sei uno stupido che si butta a capofitto senza riflette e che se ne frega di è preoccupato per lui! – esclamò, questa volta non riuscì a trattenersi del tutto.
Il biondo si prese del tempo per riflettere. Arricciò le labbra e piegò la testa di lato, intanto gli altri due rivoluzionari lo fissavano immobili.
Poi d’un tratto capì e un largo sorriso gli illuminò il viso.
– Ho capito! Grazie, ragazzi! – e corse via.
Ahiru portò la mano metallica sul fianco e lanciò un’occhiata ad Hack che sospirò.



Lesse per la tredicesima volta la stessa riga di quel maledettissimo rapporto e, frustrata, battè la penna sulla scrivania con violenza.
Era davvero arrabbiata. E si sentiva in colpa per averlo trattato male.
Era ovviamente anche preoccupata per lui. Ma allo stesso tempo avrebbe voluto tirargli le guance fino a farlo lacrimare.
Poi la porta della sua camera si spalancò all’improvviso e lei sobbalzò sulla sedia quando niente di meno che Sabo fece la sua apparizione, estremamente serio in volto – Koala! – quasi urlò – Ti chiedo scusa! – e si inchinò dinanzi a lei.
Era... esterrefatta.
Stava per aprire bocca ma lui alzò il capo e la interruppe – Sono un irresponsabile e un egoista, lo ammetto! Me ne rendo conto, ma vorrei che tu mi perdonassi. Ti giuro che non lo farò mai più –
Koala restò ammutolita sulla sedia, gli occhi spalancati e la bocca socchiusa.
Cioè... sarebbe scoppiata a ridere per la sua faccia incredibilmente seria se fosse stato un altro momento – Ecco... tu... lo prometti? Che non farai più niente di stupido? –
Sabo annuì immediatamente.
Abbassò allora lo sguardo sulle sue mani poggiate sulle ginocchia, solo dopo interminabili secondi lo rialzò – Okay. Ti perdono –
Il sorriso raggiante del ragazzo la investì in pieno, non lasciandole scampo.
– Evviva! E ora non ci resta che sigillare la promessa! –
Koala perse un battito – C...Come scusa? –
Lui le si avvicinò tutto contento e, come reazione spontanea, la ragazza si alzò tentando di fare un passo indietro. Sabo allargò le braccia e le sorrise – Sigilliamo la nostra promessa con un abbraccio! –
Non ne era sicura ma aveva come la sensazione, lei, che la sua faccia si fosse scaldata a dismisura per quello che le stava dicendo.
– Non... Non ce n’è bisogno – tentò di dire ma Sabo non voleva proprio saperne di lasciare perdere. Sembrava stranamente determinato.
– Eddai, uno soltanto –
Gonfiò le guance e il sorriso di Sabo si allargò.
Non era soltanto imbarazzata ma le sembrava tanto una scusa per essere sicuro di farle dimenticare di essere arrabbiata con lui. Lo fissò per un tempo quasi infinito e alla fine dovette cedere.
Gli si avvicinò un passo per volta, lentamente, come se lo temesse. Allungò le braccia oltre il suo busto e le posò delicatamente sulla sua schiena per non fargli male.
Non osava guardarlo in faccia.
Lo sentì ridacchiare prima di stringerla in un abbraccio ben più caloroso del suo.
– Promessa sigillata! Ti prometto che non farò più niente di stupido! –
Koala sorrise, tanto non poteva vederla. Spinse leggermente il naso contro la sua spalla e chiuse gli occhi, sciogliendosi tra le sue braccia.
Sorrise, Koala, perché sapeva che quella promessa era già stata infranta nel momento in cui le aveva permesso di innamorarsi di lui.












# Io li adoro. Adoro Sabo e Koala. Basta.
Spero che vi sia piaciuta ^^ così com'è piaciuto a me scriverla...! Ciao!

rosy

 
  
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