Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Ahimadala    22/03/2020    1 recensioni
Ricomincia un nuovo anno ad Hogwarts: il sesto anno.
Ma per Draco Malfoy non sarà un anno come gli altri: in una sola estate le sue certezze sono state stravolte e iniziano a crollare una dopo l'altra.
Un compito dal Signore Oscuro ed un unico obiettivo: sopravvivere e far sopravvivere la sua famiglia.
Tra tutti i problemi che appannavano la sua idea di futuro, l'amore per una mezzosangue era l'ultima cosa che si sarebbe aspettato.
Dal testo:
La osservò mentre le sue dita percorsero il profilo di quel marchio. Era strano. Un tocco così delicato su quel segno così oscuro. Si sentiva in qualche modo guarito.
Lei aveva questo effetto su di lui.
"Perchè vuoi farlo? Perchè vuoi mettere in pericolo la tua vita per aiutare me?"chiese.
"La mia vita è già in pericolo" affermò decisa, continuando a fissare il suo avambraccio.
"Solo per questo?"
[...]
"Lascia che io ti aiuti" furono le parole di Hermione, sussurate sul bordo delle sue labbra.
"Ad una condizione" rispose lui. Non aveva scampo, era debole di fronte a lei.
Le sue resistenze crollavano, la sua volontà vacillava, la sua ragione e il suo buon senso si dissolvevano.
"Devi permetterti di proteggerti"
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Draco/Hermione, Lavanda/Ron
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Da VI libro alternativo
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Passò qualche giorno. Blaise si riprese. 

Il suo respiro divenne regolare, la sua carnagione riprese colore, le sue ferite si rimarginarono senza lasciare nemmeno una cicatrice. 

 

"È un miracolo" aveva esclamato madama Chips.  Solo quattro persone conoscevano la verità: Ginny, Hermione, Draco e Theo. Non era un miracolo la rapida guarigione del giovane serpeverde, era stata fortuna. Liquida, per essere precisi. 

 

"Fortuna" sospirò Draco, lanciando un sasso lungo la superficie del lago e poggiando la propria schiena contro il tronco di un albero. Lo stesso albero dove, qualche giorno prima, aveva avuto l'ulteriore prova dei suoi sentimenti per Hermione.

 

Era felice che il suo amico stesse meglio, ma non poteva tuttavia dire di sentirsi bene. 

Da quando aveva discusso con Piton aveva capito che il momento che aveva sempre temuto e rimandato era arrivato.

 

Avrebbe dovuto dare ai mangiamorte, a Voldemort, ciò che aveva promesso. Ma prima aveva deciso che avrebbe raccontato ad Hermione tutta la verità. Le avrebbe detto ogni cosa, voleva farlo. Le avrebbe parlato quel pomeriggio, durante il loro solito appuntamento. Se poi lei avesse deciso di non volerlo più vedere avrebbe capito e, seppur con grande dolore,  l'avrebbe lasciata andare.

 

Non la meritava, lo sapeva bene. Ma rispetto a quando era iniziato tutto, qualcosa in lui era cambiato, in modo graduale, inconscio, aveva smesso di mettere al primo piano se stesso. Aveva gradualmente ridimensionato il proprio ego. 

 

Hermione uscì dalla biblioteca nuovamente frustrata, dopo l'ennesima giornata di unitili ricerche. Nonostante fosse riuscita ad addentrarsi tra i libri del  reparto proibito, nessuno dei numerosi tomi presenti conteneva informazioni riguardanti gli Horcrux. Ciò significava che si trattava di qualcosa ben più oscuro di quanto la sua fervida immaginazione riuscisse a concepire.

 

Improvvisamente un'idea le balenò in mente. -Ma certo- disse a se stessa. Dal momento che Silente era sparito senza lasciare ad Harry alcun indizio, se c'era una persona in quella scuola che conosceva a fondo le arti oscure, quello non poteva essere altri che Piton. 

 

Se fosse riuscita ad entrare nel suo studio, a sbirciare rapidamente nella sua libreria, era certa che avrebbe trovato qualcosa. Imprecò, uscendo dalla biblioteca a passi veloci, mentre il suo cervello si metteva in moto per elaborare un piano. 

 

Aveva ancora un po' di tempo libero prima della lezione successiva perciò decise di uscire all'aperto, facendo una passeggiata lungo la riva del lago nero. 

 

L'aria fuori era fredda, all'aperto non vi era nessuno. Si rilassò, camminando lentamente: passeggiare la aiutava a pensare. 

 

Riconobbe un familiare alone argenteo. Draco sedeva dietro il tronco di un albero, da solo. Si guardò velocemente intorno: non c'era nessuno, decise di avvicinarsi. 

 

"Ehi" pronunciò alle sue spalle, sistemandosi accanto a lui con la schiena contro tronco dell'albero. "Cosa fai qui?" chiese curiosa.

 

Lui si perse per un momento in quegli enormi occhi marroni puntati contro i suoi. "Signorina Granger, potrei farle la stessa domanda" rispose sorridendo e mettendo un braccio intorno alla sua vita, stringendola a se. 

 

Hermione restò momentaneamente colpita da quel gesto. Sebbene non ci fosse nessuno intorno, erano pur sempre all'aperto: chiunque sarebbe potuto spuntare da un momento all'altro e vederli. Lui non sembrava preoccuparsene, dunque decise di lasciarsi andare al suo abbraccio e di rilassarsi completamente tra le sue braccia. 

 

"Come sta Blaise?" chiese di nuovo la grifondoro dopo aver appoggiato la  testa sulla sua spalla. 

 

"Meglio..." sospirò. "Presto lo dimetteranno".

 

Hermione si voltò leggermente, guardandolo negli occhi.

 

"Draco, quello che hai fatto... è stato molto coraggioso e altruista da parte tua"

 

Lui abbassò lo sguardo, non ricondocendosi in quelle parole. Gli sembrava strano fossero rivolte a lui. Scosse leggermente la testa, senza rispondere. 

 

"Volevo solo dirti che sono fiera di te" concluse lei. 

A quelle parole lui sentì una stretta al petto. 

-Non lo sarai quando ti avrò detto la verità-. Pensò. 

 

La guardò per qualche momento, passando una mano tra i suoi capelli. "Devo parlarti" disse. "Questa sera, va bene?" 

 

Hermione annuì e lui la baciò, assaporando le sue labbra con desiderio e disperazione, assaporando quel bacio come se fosse l'ultimo. 

 

***

 

"Harry quel libro ti stava dando alla testa" esclamò Ron, con un tono leggermente arrabbiato ed un espressione preoccupata che raramente appariva sul suo volto. 

 

"Va bene, ok, avevate ragione tu ed Hermione. Ma adesso che l'ho perso dobbiamo cercarlo, se finisse nelle mani sbagliate?" 

 

"Lo troveremo, Harry. Smettila di preoccuparti di quello stupido libro" sbottò il rosso, alzandosi immediatamente dal proprio letto a baldacchino e avvicinandosi al suo amico per guardarlo in faccia. 

 

"Ma cosa ti è preso?" chiese poi, dopo essersi avvicinato abbastanza da guardarlo negli occhi. "Harry, Zabini è vivo per miracolo, così ha detto madama Chips" 

 

Harry si alzò in piedi e tirò un pugno contro il bordo del suo letto a baldacchino. 

"Lo so Ron, non credere che io non lo sappia. Quante volte devo ripeterlo, non conoscevo gli effetti di quell'incantesimo.... e poi lui era con Ginny, credevo gli stesse facendo del male" si fermò, come se improvvisamente gli fosse venuto in mente qualcosa. 

 

Ron gli rispose: "Non so cosa sia successo tra te e Ginny, ma..." 

 

"Mi ha lasciato" disse secco il moro. 

"Ed è colpa mia. Non ho provato a farle cambiare idea, è giusto così. Starmi vicino è un pericolo.  E poi  Silente, Lumacorno, adesso questa storia degli horcrux..." sbuffò. 

 

Poi alzò nuovamente lo sguardo verso il suo amico. 

"Cosa ci faceva Ginny con Zabini?" chiese retoricamente al rosso inerme di fronte a lui. 

 

Lui fece spallucce. Il pensiero che sua sorella potesse essere interessata ad una serpe non sfiorava neanche lontanamente la sua mente. Non è nella natura di un Weasley. 

 

Ignorò la domanda del suo amico. Parlare di questo argomento lo metteva a disagio, era pur sempre sua sorella la ragazza in questione. Harry non aveva mai parlato a lui di Ginny. Forse per questo motivo lui non aveva mai affrontato con il suo migliore amico la questione riguardante Lavander, o Hermione. 

 

Ma certo, Hermione. 

Aveva detto che sarebbe andata in biblioteca a cercare più informazioni. 

Colse l'occasione per cambiare argomento di conversazione. Sebbene si sentisse ancora scottato dal suo rifiuto, i suoi sentimenti per lei non accenavano a scomparire, e continuava ancora a farsi mille domande sul suo strano comportamento. 

 

"Parlando di Horcrux, credi che Hermione abbia scoperto qualcosa?" 

 

"È di Hermione che stiamo parlando" rispose il ragazzo che è sipravvissuto. 

 

"Già" confermò il rosso guardando altrove. Poi si fece coraggio. 

"Non credi sia strana, ultimamente?" domandò, sforzandosi di fare il vago. 

 

Questa volta fu Harry a fare spallucce.  "No, a cosa ti riferisci?" 

 

"Niente in particolare" rispose lui, non realmente convinto. 

"Vado a fare una passagiata" disse un attimo dopo, salutando l'amico e chiudendo la porta alle sue spalle. 

 

C'era qualcosa di strano in ciò che stava succedendo. Ginny, Harry, Blaise, Hermione, perché si comportavano tutti in modo così strano? 

Cosa stava succedendo in quella scuola? 

 

***

 

Blaise stava bene, nonostante dormisse ancora molto per riprendersi, e ad ogni risveglio la grifondoro era sempre al suo fianco. 

 

Aprì gli occhi dopo una dormita più lunga del solito, trovando Ginny seduta a leggere di fianco al letto. 

 

"Sono in paradiso" disse a bassa voce, guardandola. 

 

La rossa  si voltò, sorridendo. 

 

"Buongiorno principessa" disse lei  ridendo. Si avvicinò, sedendosi sul bordo del letto e stampandogli un bacio sulle labbra, dolcemente. 

"Come stai?" 

 

"Non sono mai stato meglio" fu la risposta del serpeverde, mentre le sue mani si stringevano possesivamente intorno alla vita di lei. 

"Dico sul serio".

 

La rossa abbassò gli occhi, guardando altrove, e la presa di lui si fece ancora più stretta. 

"Ehi, guardami, Ginny" disse, allungando una mano ad accarezzarle il volto. 

"Ne è valsa la pena di essere quasi morto se ti ha portata da me".

 

***

 

Ron uscì fuori, sentiva il bisogno di prendere un po' d'aria e sperava che il freddo pungente di quella giornata riuscisse a spegnere la sua ansia improvvisa. 

Camminava lentamente, con le mani in tasca, calciando qualche sasso che incontrava lungo il tragitto. 

Fuori non c'era nessuno, probabilmente per l'aria fredda che tirava. 

Pensava ad Hermione. La prossima lezione sarebbe iniziata a breve, sicuramente aveva già lasciato la biblioteca. 

Si voltò a guardare verso il lago: ricordava come a lei piacesse passeggiare in quel posto, o semplicemente sedersi lungo la riva con uno dei suoi tanti libri e perdersi totalmente nella lettura. 

 

Era per quello che l'aveva portata lì, quando aveva provato ad esprimere i suoi sentimenti per lei: sapeva che era uno dei suoi posti preferiti ad Hogwarts.

Senza rendersene conto ripercorse la stessa strada che aveva fatto con lei quel giorno. Arrivò fino alla grossa quercia dinanzi alla quale era stato rifiutato.

 

Aldilà del grosso tronco gli parve di scorrere una chioma di capelli ricci vagamente familiare. Si avvicinò ancora di più.

-Magari è venuta a leggere qui - pensò.

 

Non appena fu abbastanza vicino, per un momento non riuscì a credere ai propri occhi.

Non si era sbagliato.

Era Hermione la ragazza che aveva visto.

 

Ciò che lo lasciò senza parole era stato però scoprire che il ragazzo le cui labbra erano poggiate su quelle della grifindoro era un serpeverde.

 

Il serpeverde.

 

"MALFOY" 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Ahimadala