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Autore: bluebb    23/03/2020    2 recensioni
[presenza di OC] [future!fic] [next gen bnha] [segue la trama di Dazzling Blackout]
Dal testo:
“Ti aspettavi qualcosa di diverso dai nostri figli?” Todoroki gli porse la birra sfoggiando il sorriso più amaro della sua vita. E quello era già assurdo di per sé.
Bakugou afferrò la bottiglia e annuì, mentre si appoggiava al balcone e sbuffava.
“Ah sì? E che ti aspettavi?” Shoto conosceva già la risposta. La domanda era puramente di rito.
L’amico si unì alla sua amarezza “Che non avrebbero fatto i nostri stessi errori.” avvicinò la bottiglia alla sua, per brindare “A quanto pare certe cose non cambiano mai.”
FF ambientata nel futuro con protagonisti i figli di alcune ship del fandom. I personaggi principali di BNHA saranno comunque parecchio presenti durante tutta la narrazione.
Genere: Angst, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Nuovo personaggio, Shouto Todoroki
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate, Triangolo
Capitoli:
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Who is afraid of the dark?


 
 
Era atterrato proprio accanto a lui, nel suo costume verde brillante. Il mantello bianco svolazzata un po’, complice sia il leggero vento di quella mattina che l’alta quota, visto che erano sul tetto di un palazzo.

“Lo sai che non ti darà notizie, vero? È il suo primo giorno, sarà tosta.” si sedette al suo fianco, con i piedi penzolanti nel vuoto. Midoriya si voltò a guardare l’amico e sospirò: Bakugou rimaneva con gli occhi fissi sullo schermo del suo cellulare, aspettando un messaggio che non sarebbe mai arrivato nei minuti seguenti. O nelle successive ore.

“Kei mi ha detto di averla lasciata con la figlia di Tokoyami. Almeno quella è una ragazza a posto.” il suo sguardo si posò per una frazione di secondo su Deku, poi tornò sullo schermo “Ovviamente anche i tuoi di figli sono a posto, nonostante abbiano te come padre.”

Midoriya se la rise un pochino “Anche mio figlio era parecchio nervoso stamattina, Ochaco mi ha detto per telefono che a stento è riuscito a fargli mangiare qualcosa.”

“Quel ragazzo è uguale a te, Deku. Kyoko invece se la caverà, ne sono certo.”

“Allora di cosa ti stai preoccupando?”

Katsuki sbuffò, mettendo via il telefono “Non lo so. Forse è che mi sto rendendo solo ora di quanto sia cresciuta. Quando ero io uno studente non capivo mai perché i miei fossero sempre così in pensiero per me.”

“Capisco cosa intendi, vale lo stesso per me.”

“Adesso invece le cose sono cambiate così tanto che evito di andare a casa di quella vecchia megera di mia madre per non permetterle di dirmi te lo avevo detto.”

Deku stava per rispondergli che sì, erano passati molti anni dalla fine della scuola e che adesso erano loro gli eroi e genitori che stavano per affidare il mondo nelle mani dei più giovani, ma un urlo proveniente dalla strada aveva subito messo in allerta non solo lui, ma anche il collega.

“Abbiamo compagnia.” Bakugou si era buttato in picchiata e lo stesso aveva fatto Izuku, aiutato dalla spinta del One of All.

La situazione era strana, Katsuki lo percepiva. Una donna teneva stretta a sé la sua bambina, gli occhi sgranati in preda al terrore, mentre strisciava per terra all’indietro. Attorno, la gente si era allontanata dalla donna, spaventati anche loro da qualcosa. Deku si avvicinò alla presunta vittima del caso, mentre Katsuki rimaneva guardingo e cercava di capire l’origine di tale reazione.

“Signora? Signora mi sente? Stia tranquilla, siamo qui per aiutarla.” ma la donna sembrava come non vederlo. Continuava a masticare parole incomprensibili, tremando. Teneva stretta una bambina, più o meno sette anni, anche questa parecchio spaventata. “È tua madre?” la bambina aveva annuito “Cosa è successo?”

“Io-io non lo so… mamma stava parlando con un uomo e poi ha iniziato a stringermi ed è scappata.”

“Sai indicarmi dov’era l’uomo?” in risposta al cenno Deku si era alzato “Chiama un’ambulanza e rimani ad attendere i soccorsi, io vado a controllare la zona.”

“Aspetta Deku, che cazzo-” ma già l’eroe numero uno aveva spiccato il volo e si era allontanato alla velocità della luce “Ho un brutto presentimento.” sussurrò, mentre componeva il numero dei soccorsi.
 
 
- - -
 
 
Negli spogliatoi delle ragazze si era creato un curioso siparietto. In totale le ragazze della classe erano otto, ma solo quattro di queste provenivano da famiglie di Pro Hero. Per questo Kyoko, come anche le altre tre, si era ritrovata a rispondere alle solite domande sui genitori.

“Come è vivere accanto a degli eroi?”

“Vi vedete poco? Loro saranno sicuramente tutto il tempo in ronda.”

“E avrete molto a che fare con la stampa, no?”

“Sono sempre così seri anche quando sono a casa con voi?”

E tante altre domande a cui la figlia di Ground Zero era già abituata a sentire. Non osava immaginare cosa stesse succedendo nello spogliatoio maschile. Tirò su la zip della tuta e chiuse lo sportello del suo armadietto. “Io direi di andare in palestra, Monoma non è di certo conosciuto per la sua pazienza.”

“Per una volta devo dare ragione a Bakugou.” rispose Takara, prima di porsi ancora a muso duro contro di lei “Vediamo cosa sai fare sul campo,” girò i tacchi e andò dritta verso l’uscita degli spogliatoi “magari sei ancora la mezza tacca che eri alle medie.”

Mentre andavano in palestra, Yukiko e Kyoko non potevano fare a meno di guardarsi e sorridere intenerite, sentendo le altre ragazze della classe mormorare tra di loro.

“Oddio, ma quindi abbiamo davvero in classe il figlio di Deku? Certo che un po’ lo ricorda, però io davvero ancora stento a crederci!”

“Ma quindi gli altri due sono gemelli? Ma non si assomigliano nemmeno.”

“Mio padre mi ha detto che il tipo dai capelli azzurri è il figlio di un insegnante della U.A. Lo aveva scoperto leggendo un articolo a riguardo.”

E Takara, al solito suo, dispensava sapientemente curiosità riguardo gli altri compagni di classe. Ovviamente li conosceva tutti, anche i loro genitori, e aveva ribadito per l’ennesima volta che i suoi erano Pro, quindi era logico che avesse tutta questa grande cerchia di conoscenze.

Come Kyoko aveva previsto, in palestra erano già presenti sia Monoma che i ragazzi, tutti impegnati a scambiare qualche parola tra di loro. “Alla buon’ora ragazze, cominciavo seriamente a preoccuparmi che vi foste perse.” il professore li richiamò tutti all’attenzione e al completo silenzio, prima di spiegare in cosa consistesse la prova di quel primo giorno “Quando sono entrato io alla U.A. i test iniziali erano molto più… blandi rispetto ad ora. Visto che la criminalità è in continua evoluzione, noi insegnanti della nuova generazione abbiamo ben pensato di incrementare la difficoltà delle prove. Proprio per questo oggi vi dividerò in coppie e vi scontrerete in un 1 vs 1. Avrete 7 minuti a disposizione per battere il vostro avversario, farlo arrendere o gettarlo fuori oltre le corde delimitative, in caso contrario sarà un pareggio che personalmente considererò come una prova non superata per entrambe le parti.”

Un brusio si levò tra gli studenti. Alcuni di loro però non sembravano per niente sopresi.

“Avete domande? No? Bene, iniziamo.” aprì una busta contenente diversi documenti e con un sorriso perenne sulla faccia annunciò “Kyoko Bakugou e Takara Ojiro, sul ring, siete le prime.”
I suoi l’avevano avvisata che i professori spesso sapevano molto di più di quello che mostravano in realtà. A quanto sembrava la loro piccola discussione in classe non era passata inosservata agli occhi del professore.

Il ring era in tutto e per tutto simile a quello di un torneo di wrestling, solo molto più grande e di forma rettangolare. Le due ragazze si sistemarono agli estremi della piattaforma, l’una esattamente di fronte all’altra.

“Pronte? Iniziate!”

Neanche un secondo dopo, Takara era svanita. Dal resto degli studenti, Kyoko sentiva dire qualcosa tipo lo sapevo o me lo immaginavo. In realtà era un po’ più complicato di così e lei lo sapeva fin troppo bene. In passato Takara l’aveva battuta svariate volte durante gli incontri corpo a corpo, nonostante alle medie non fosse consentito l’utilizzo dei quirk.

Fece qualche passo avanti, indolente, cercando di trovare l’angolazione giusta osservando le finestre. Mh, forse così andava bene. Rimase in silenzio, osservando il resto del ring. Pianificare, dedurre, prevedere. Takara poteva diventare invisibile (a quanto sembrava le avevano permesso l’uso di una tuta d’allentamento speciale, capace di svanire all’attivazione del suo quirk), ma non poteva eludere i suoni.

Scattò con la mano alla sua sinistra, afferrando qualcosa di invisibile, ma corporeo, probabilmente il suo braccio “Beccata.”

Takara non ebbe nemmeno il tempo di ribattere, che l’esplosione la spedì contro le corde del ring.

“Wow, che diavolo era quello?” qualcuno dal pubblico di studenti sembrava sorpreso.
 

KYOKO BAKUGOU
QUIRK: SHADOW BOMBS
Può manipolare le ombre degli oggetti per creare delle bolle scure di varia grandezza e lanciarle in qualsiasi direzione lei voglia. Ogni sfera che entra a contatto con qualcosa genera un’esplosione proporzionata alla grandezza della sfera stessa.
La quantità di luce è essenziale per il giusto utilizzo del quirk: troppa o troppo poca luce ne inficiano l’efficacia. Inoltre, l’uso prolungato del quirk può portare a gravi epistassi.
 

Takara riapparì a bordo ring “Ti sei allenata allora mezza tacca. Bene, ci sarà più piacere nell’eliminarti.” Si fiondò su di lei, ingaggiando un combattimento ravvicinato. Kyoko si mise immediatamente in guardia, parando il primo gancio, poi anche il secondo. Doveva allontanarsi abbastanza per sganciare un’altra esplosione o trovare una finestra per ribattere prima che-
Il colpo ai piedi la fece cadere all’indietro, ritrovandosi supina, bloccata da qualcosa di spesso e, soprattutto, invisibile.
 

TAKARA OJIRO
QUIRK: GREATER INVISIBILITY
Può rendere invisibile qualsiasi parte del suo corpo a suo piacimento, coda compresa. Rendere invisibile l’intero corpo consuma enormi quantità di energia, da usare con cautela.
 

“Sarai anche migliorata, ma fai gli stessi identici errori che facevi alle medie.” Takara la teneva ancora piantata a terra con la coda “Allora, che fa? Ti arrendi Bakugou?”

Tre sfere di media grandezza iniziarono a fluttuare dietro la sua avversaria “Non ancora.” la nuova esplosione sbalzò Takara dietro di lei, permettendole di rimettersi in piedi. L’avversaria le fu subito di nuovo addosso, cercando di colpirla con una codata verticale. Ancora un’altra, dopo aver attivato l’invisibilità, seguita immediatamente da un altro colpo.

Kyoko arretrava e schivava, cercando uno spiraglio per inserirsi e attaccare, proprio come le aveva insegnato sua madre. Si ritrovò dopo poco contro le corde delimitative e mentre Takara caricava un calcio diretto al viso di Kyoko, questa sgusciava dalla sua traiettoria e ricambiava il calcio, mandandolo a segno. Lanciò l’ennesima bomba, abbastanza grande da sbalzare la sua sfidante fuori dalla piattaforma e vincere ma, con sua estrema sorpresa, l’esplosione le rimbalzò addosso: Takara aveva colpito la sfera con la coda con una forza tale da innescare il botto e allo stesso tempo di rispedirla verso di lei.

Si ritrovò con il culo fuori dal ring e con il sangue che iniziava a colarle dal naso. “La signorina Bakugou è fuori dal ring, lo scontro se lo aggiudica Ojiro.”

“Merda.” Kyoko si rimise in piedi, tamponando con la manica della tuta la perdita di sangue.

“Devi andare in infermeria?” Monoma si era avvicinato e la analizzava con lo sguardo.

“No professore, non è niente di grave.”

“Va bene, torna con gli altri per assistere agli altri scontri.”

Vi furono un paio di scontri interessanti: un ragazzo con un quirk di manipolazione del peso degli oggetti, contro una ragazza con un quirk paralizzante. Bastò che la ragazza lasciasse agire il particolare polline rilasciato dai suoi capelli per aggiudicarsi la vittoria. In seguito, si erano scontrati due ragazzi dove il primo sapeva manipolare il vetro, il secondo poteva trasformare i propri arti in lame. Inutile dire che le lame avevano frantumato il vetro e beh, il resto si poteva immaginare.

“Bene, le prossime sono Emi Kaminari contro Yukiko Tokoyami.”

“Buona fortuna Yu.” aveva sussurrato Kyoko, mentre l’amica si posizionava su un lato del ring.

Appena Monoma diede il via, Yukiko saltò all’indietro sulle corde divisorie e si lanciò, letteralmente, contro l’avversaria. Colpì Emi in pieno viso, così veloce che la ragazza non aveva avuto nemmeno il tempo di parare il pestone che aveva appena ricevuto.

Yukiko rimbalzò indietro, andandosi a posizionare su uno dei pilastri del ring.
 

YUKIKO TOKOYAMI
QUIRK: NIGHT FROG
Può fare tutto ciò che una rana notturna sa fare. Ovviamente, a causa di questa sua specifica natura, i suoi occhi sono estremamente sensibili alla luce – per questo è costretta a portare dei grossi occhiali da vista oscurati - e a volte tende a sentirsi assonnata durante le ore diurne. In assenza di luci la sua vista diventa perfetta.
 

Spiccò un altro salto, pronta ad atterrare sulla sua avversaria e immobilizzarla a terra ma poco dopo l’intero gruppo di alunni la vide a terra, circondata da diverse saette gialle.

“Ecco.” dichiarò Kyoko, con l’espressione più piatta che il suo viso potesse mai fare “Si è fatta fregare.”

“Puoi scommetterci.” disse subito dopo Iwao, incrociando le braccia.
 

EMI KAMINARI
QUIRK: ELECTROSHOCK
I jack che ha ai lobi rilasciano energia elettrica. Questa può essere anche usata per alimentare apparecchi elettronici, ma l’utilizzo più interessante è quello della paralisi. Le scosse rilasciate dai jack possono causare da un breve sbilanciamento, ma una paralisi – sebbene temporanea – delle zone del corpo colpite. Usare questa tecnica con parsimonia se non si vuole rischiare di…
 

Il resto della classe vide poco dopo Emi accasciarsi sul ring. Se Kyoko scuoteva la testa, Takara azzardava un face palm appena accennato per non attirare l’attenzione.
 

 … svenire.
 

“Ed ecco che va giù anche lei.” Iwao, come le due ragazze del resto, non sembrava per niente sorpreso.

“Beh, direi che il match se lo aggiudica la signorina Kaminari. Qualcuno le può gentilmente trasportare in infermeria?” il professore sembrava alquanto sorpreso della rapidità con la quale si era concluso lo scontro e fissava curioso l’orologio con le sopracciglia aggrottate.

Quando entrambe le studentesse furono affidate al personale medico della scuola, Monoma portò avanti gli esami “I prossimi sono Iwao Kirishima contro Akihiro Todoroki.”

“Augurami buona fortuna.” gli aveva sussurrato Iwao accanto a lei, prima di raggiungere pimpante il ring.

Mentre i due prendevano posizione, Kyoko non poté fare a meno di sentire il vocio creato dalle ragazze su quando Akihiro fosse bello. Si ritrovò a cercare inaspettatamente lo sguardo di Takara e rimase sorpresa nel constatare che anche lei la stava fissando. Qualche secondo dopo le aveva rivolto un’espressione annoiata e nauseata allo stesso tempo. Kyoko fece spallucce, avrebbe voluto dirle Che vuoi farci? La fama lo precede.

Un rumore d’impatto attirò la loro attenzione: il ring si era completamente ricoperto di ghiaccio e dove prima stava in piedi Iwao, adesso c’era enorme blocco gelido.
 

AKIHIRO TODOROKI
QUIRK: ICE
Può sprigionare ghiaccio da qualsiasi parte del suo corpo, regolandone la quantità. L’uso prolungato dei quirk rallenta i movimenti e un abuso può portare al blocco della parte eccessivamente utilizzata.
 

Kyoko sospirò rumorosamente, mentre il resto della classe ricominciava a bisbigliare e le ragazze in particolare commentavano come fosse affasciante Akihiro mentre si portava indietro i lunghi capelli bianchi. Sentì Takara borbottare a pochi passi da lei qualcosa del tipo “e ti pareva”.

Poi però un tonfo. Poi un altro. La superficie del blocco si ruppe, rivelando il braccio destro di Iwao, completamente rivestito dalla membrana protettiva. Il blocco iniziò a squagliarsi pian piano, mentre il ragazzo usciva dalla piccola prigione di ghiaccio.

“Ben tentativo Todoroki, ma dovrai fare un po’ più di così.”
 

IWAO KIRISHIMA
QUIRK: ACID ARMOR
Può rivestire la sua pelle di una membrana acida che funge da armatura. L’acido che la compone reagisce a contatto con le superfici, includendo anche materiale organico come la pelle. L’uso prolungato del quirk infatti porta ad un’ipersensibilità della pelle e il rischio che possa squamarsi.
 

Piede a terra, Akihiro aveva diretto il ghiaccio proprio verso l’avversario. Prevedendo le sue intenzioni, Iwao gli era saltato addosso, riducendo di netto la distanza tra di loro. Akihiro era bravo, non si poteva negare, ma aveva un punto debole. Iwao caricò un gancio, colpendo lo scudo di braccia che l’altro aveva subito alzato, lo afferrò per la tuta e lo gettò sulla lastra di ghiaccio creata poco prima alle sue spalle. Akihiro scivolò su di essa, riducendo al minimo i danni. Le maniche della giacca e il colletto cominciarono a sciogliersi.

Akihiro non era altrettanto bravo nel combattimento corpo a corpo.

“Kyoko?” si sentì chiamare. Accanto a lei era comparso un ragazzo dai capelli ricciolini castani, i grandi occhi smeraldo sempre sfuggenti e le lentiggini sul naso per rendere il suo aspetto ancora più innocente.

“Ciao Ichiro.” lo aveva notato in classe, prima che Phantom Thief non li richiamasse tutti all’ordine, ma non era riuscita a salutarlo. E questo non valeva solo per lui.

“Oh, ciao…” il ragazzo la imitò fissando la scena che stava accadendo sul ring “Beh… che idea ti sei fatta? Kirishima se la sta cavando bene.”

“Già. Peccato che perderà di sicuro contro Todoroki.” incrociò le braccia, Iwao non stava dando un attimo di tregua all’avversario.

“Oh… come fai ad esserne sicura? Akihiro mi sembra molto in difficoltà.”

Prima che Iwao mandasse a segno l’ennesimo pugno, Akihiro aveva alzato la mano creando uno spesso strato di ghiaccio. Appena quel colpo caricato colpì la superficie, l’armatura d’acido si spaccò creando uno squarcio d’apertura. A quel punto Akihiro afferrò senza remora l’arto e lasciò andare quanto più ghiaccio possibile, spaccando l’armatura avversaria dall’interno.

“Per quello ne ero così certa.” si voltò e incrociò lo sguardo stupefatto e la bocca semi aperta di Ichiro, ancora incantato a guardare Iwao di nuovo intrappolato nel ghiaccio.
Monoma a quel punto aveva dichiarato la sconfitta di Iwao e aveva annunciato la nuova coppia: Haru Todoroki contro Noburu Iida.

"Signor Todoroki?” iniziò il professore mentre Haru saliva sul ring “Potrebbe scongelare gentilmente Kirishima? Grazie.”

L’ammasso di muscoli dalla frizzante chioma rossa allungò la mano sulla superficie lasciata dal gemello e in pochi secondi il ghiaccio iniziò a sciogliersi velocemente.
 

HARU TODOROKI
QUIRK: FIRE
Similmente al quirk del fratello, il suo corpo può liberare fiamme di cui può controllare potenza e dimensione. La lunga esposizione al calore però può portare ad un surriscaldamento del corpo e alla seguente perdita di sensi dell’utilizzatore.
 

Akihiro era sceso dal ring per andare incontro a Ichiro e Kyoko. Si sfregava il collo, leggermente stordito dai colpi ricevuti da Iwao.

“Sei stato davvero fantastico Akihiro!” Ichiro era diventato quasi raggiante quando l’amico li aveva raggiunti “E pensare che fino a qualche momento prima pensavo che fossi in seria difficoltà. Kyoko invece non ha dubitato un attimo della tua vittoria.”

“In realtà non sono andato benissimo, a giudicare dalle condizioni della mia tuta. Potevo tenerlo più lontano.” in effetti le condizioni della giacca erano pessime, ridotta praticamente a brandelli.

“Hey, Todoroki!” Iwao, ormai scongelato, li stava raggiungendo “Bello scontro, mi sono fatto fregare all’ultimo ma non credere che te la darò così vinta la prossima volta.

“Niente infermeria per te?” Kyoko sbirciava dietro le teste dei compagni, i due sul ring stavano prendendo finalmente posizione.

“Nah, sto a posto. Mi farò dare una controllata dopo, anche perché questo scontro non voglio proprio perdermelo.”

Appena Monoma aveva dato il via, Noburu era scomparso per apparire neanche un secondo dopo dietro il suo avversario per un attacco a sorpresa. Haru sembrava averlo previsto: lanciò una fiammata così potente dietro di sé che tutti gli studenti che stavano osservando dovettero fare qualche passo indietro.

“Che caldo.” constatò Kyoko, a dir poco infastidita.

Noburu si era teletrasportato ancora una volta, al centro del ring, e prendeva ampiamente in giro il suo sfidante, dandogli della lumaca.
 

NOBURU IIDA
QUIRK: HIGH SPEED TELEPORT
Può spostarsi in modo incredibilmente veloce da un punto all’altro ma, mentre lo fa, deve necessariamente tenere gli occhi aperti. Gode di un’ottima vista, nonostante il suo quirk gli provochi una fastidiosa secchezza oculare.
 

Iwao scosse la testa “Non finirà bene per Noburu.”

“Prima Kyoko, adesso ti ci metti anche tu con le previsioni?”

“Beh Midoriya, ho visto Haru e Noburu sfidarsi per tutta la durata del campo estivo e ogni volta Noburu ha avuto la meglio. Haru ha giurato davanti a tutti che gli avrebbe spaccato il culo con l’inizio della scuola.”

“Ha detto così?” Kyoko si lasciò sfuggire una flebile risata “Certo che tuo fratello non risparmia nessuno, vero Todoroki?”

“È fatto così, purtroppo.”

Noburu aveva cominciato a spostarsi all’impazzata da un angolo del ring all’altro, con Haru che in ogni modo cercava di beccarlo con delle fiammate capaci di coprire totalmente il ring. Alla fine, Noburu riuscì ad assestargli un sonoro calcio in faccia tra uno spostamento e l’altro.

“Ora si incazza sul serio.” Iwao risultava parecchio divertito da quella prova, ma non era chiaro se tifasse per qualcuno in particolare. Si stava semplicemente godendo lo spettacolo.

Con l’andare dei minuti, era possibile notare un leggero rallentamento negli spostamenti di Noburu e tanto bastò per essergli fatale. Appena Noburu tentò di spostarsi dietro il suo avversario, Haru alzò la gamba destra come per tirare un calcio al niente, solo che in un battito di ciglia, Noburu si era ritrovato spiaccicato a terra. L’alta velocità non gli aveva fatto benissimo.

“Ecco fatto, ora chi lo sopporterà più Haru per le prossime settimane?” a giudicare dalla faccia di Iwao, non sembrava troppo contento per la vittoria dell’amico.

Noburu fu costretto ad andare in infermeria per fermare il sangue che continuava a sgorgargli dal naso. A occhio e croce Haru glielo aveva rotto con quel calcio.

“Va bene, va bene, i prossimi sono Ichiro Midoriya contro Ryo Shinso.”

Kyoko, ancora a braccia incrociate, istintivamente si pizzicò l’avanbraccio. Deglutì a vuoto, mentre lo vedeva comparire in mezzo ad alcuni ragazzi e salire sul ring. Non aveva più visto Ryo dall’inizio delle vacanze, quando le aveva detto che sarebbe partito per un corso d’allneamento in Europa. Ichiro diventò pallido come un lenzuolo e si avviò meccanicamente verso la sua posizione.

Kyoko e gli altri erano inaspettatamente piombati in un religioso silenzio, attenti all’inverosimile. Monoma diede il via, ma nessuno dei due sul ring aveva mosso un muscolo. Ichirò portò velocemente la propria mano alla bocca e soffiò fuori una delle sue magnifiche fiamme, mentre la mano le modellava velocemente per formare una delle sue creazioni migliori: un cobra gigante.
 

ICHIRO MIDORIYA
QUIRK: FIRE-EATER
All’interno della sua gola vi sono alcune sacche in grado di rilasciare sostanze che, appena entrano in contatto, vanno in combustione. Può modellare la forma delle fiamme a suo piacimento e comandarle come desidera. Per tutta la durata dell’utilizzo, la fiamma rimane in parte connessa alla sua gola, per questo soffre spesso di mal di gola. In casi gravi può anche perdere la voce per qualche giorno.
 

Ichiro direzionò le fauci del cobra verso l’avversario. Ryo si limitò a schivare. Lo scontro – se era possibile definirlo tale – entrò in stallo dopo pochi minuti. Ichiro cercava in ogni modo di colpire l’avversario, ma Ryo schivava o al massimo veniva colpito di striscio.

“Ma che stanno facendo?” Haru sbuffò. Sperava di vedere un po’ di azione – VERA AZIONE – e si era ritrovato a guardare Ryo che saltellava a destra e a sinistra per evitare il cobra di Ichiro.

“Non lo hai capito, vero?” Akihiro accanto a lui sembrava più serio del solito. Kyoko invece ad ogni minuto che passava diventava sempre più nervosa. Lo scontro tra Ichiro e Ryo era una partita a scacchi in piena regola: una sola mossa sbagliata e per uno dei due si sarebbe decretata la sconfitta.

“Lo sta facendo stancare.” anche Iwao sembrava aver perso il buonumore di qualche minuto prima.

Già, era uno scontro di logoramento e Ichiro lo sapeva, ecco perché aveva attaccato subito, nonostante il tentennamento iniziale. O riusciva a battere Ryo con il suo quirk oppure…
Dopo cinque minuti di scontro, Ichiro si portò una mano alla gola e tossì, mentre le fiamme pian piano si esaurivano. Ryo respirava a bocca aperta, si portò una manica della giacca alla fronte per asciugarsi le gocce di sudore. Scattò verso il suo avversario. Ichiro si parò il viso con il braccio, mente Ryo cercava in ogni modo di avvicinarsi il più possibile.

Mancava un minuto alla fine dello scontro. A Kyoko tremavano le gambe, sembrava che dovessero cedere da un momento all’altro.

Ichiro lo aveva atterrato e lo teneva a terra con una mano sulla faccia, mentre rimaneva a cavalcioni su di lui e gli bloccava il braccio destro. Ryo allungò il braccio sinistro verso il suo viso, impossibile da raggiungere e poi, con l’ultima sforza che gli rimaneva, prese con il braccio libero la spalla dell’avversario e ribaltò le loro posizioni. Piantò la mano sulla testa di Ichiro, cercando di tenerlo fermo.

“NO!” aveva urlato l’altro, prima di toglierselo di dosso. Ryo si alzò in piedi, il viso rivolto verso i suoi compagni di classe: gli occhi azzurri si erano improvvisamente illuminati di una strana luce fluo. Incrociò il suo sguardo con quello di Kyoko, solo per un secondo, prima di voltarsi verso il suo avversario.

Ichiro rimaneva carponi al centro del ring, tremante. Alzò gli occhi su di lui e si allontanò immediatamente, fino a toccare l’angolo del ring.

Ryo era immobile, con lo sguardo fisso su Ichiro che aveva portato istintivamente le braccia davanti a sé, come a difendersi da qualcosa.

“Falli sparire Ryo, ti prego.” pigolò l’altro. Kyoko tremava leggermente, stava ancora torturando la pelle del suo braccio, attraverso la tuta.

“Posso farlo, ma devi arrenderti.” il tono di Ryo era piatto, atono. Totalmente privo di qualsiasi emozione percepibile.
 

RYO SHINSO
QUIRK: FEAR CONTROL
 
Toccando con tutte e cinque le dita la testa dell’avversario, può scoprire la sua più grande paura e mostrargliela. La visione sarà estremamente realistica, fino a influenzare l’udito e il tatto della vittima. Solo l’utilizzatore può mettere fine alla visione, ma basta deconcentrarlo dal suo avversario per far sì che il quirk non abbia più effetto.
 

“Mi arrendo professore, mi arrendo!”

Ryo si voltò appena e sospirò, sul suo viso si era dipinta una smorfia amara.

 
- - -
 
 
Ground Zero? Bakugou mi senti? Passo.”

Katsuki aveva afferrato la ricetrasmittente con rabbia “Che cazzo vuoi ancora Todoroki?”

“lo hai trovato? Passo.” che domanda del cazzo, se lo avesse trovato lo avrebbe già comunicato a tutte le unità di ricerca, non era ovvio?

“Ancora no, gli altri hanno trovato qualcosa di strano? Passo.”

“No Bakugou, continuo a cercare anche io. Se hai notizie avvisaci, non agire da solo. Passo e chiudo.” la comunicazione si interruppe.

Cinque ore. Deku era scomparso da cinque ore. Di norma se non si faceva sentire per qualche ora nessuno se ne preoccupava, ma quella volta c’era qualcosa di davvero strano. Lo stesso Todoroki, che di solito è il primo a dire di non andare nel panico, si era mostrato parecchio sconcertato dal racconto di Katsuki.

Dopo che l’ambulanza era arrivata a soccorrere la donna e la bambina, Bakugou aveva cercato più e più volte di contattare Deku, ma niente. Sembrava come se si fosse volatilizzato. Ricetrasmittente staccata, localizzatore fuori uso e il dannato telefono era irraggiungibile. A quel punto aveva reputato opportuno chiamare i rinforzi e Shoto si era precipitato da lui, insieme a Kirishima e Kaminari.

“Ho parlato con il medico che ha visitato sia la donna che la bambina.” Todoroki aveva l’espressione di chi portava pessime notizie “È stato un quirk, questo è sicuro. La donna è sotto shock, continua a vaneggiare in preda al panico. Non sono riusciti a farle dire niente di sensato. Sembra in una specie di stato di trance.”

“E la bambina?” Kirishima, come tutti del resto, era parecchio turbato.

“La bambina ha raccontato alla polizia praticamente quello che Katsuki ha detto a noi. Non era a scuola perché la madre l’aveva portata dal medico per una visita di routine e mentre tornavano a casa, si sono imbattute in un uomo sospetto. Ha urtato la madre con la spalla e quando questa si è girata per controllare che non avesse fatto danni ha urlato, preso la bambina ed è scappata via di corsa.”

“Lo ha visto in faccia?” Katsuki cominciava ad essere sempre più nervoso.

“No, ma è qui che arriva il dettaglio che mi ha sconcertato di più. L’uomo indossava una maschera che gli copriva l’intero cranio. Una specie di volto simile a quello di una piovra.”

“Deku, che coglione, aveva capito che c’era qualcosa che non andava ed si è fiondato da solo a cercarlo.”

“Siamo sicuri che fosse una maschera?” Kaminari stava già scrivendo un avviso di ricerca a tutte le unità attive.

“È la prima cosa che ho chiesto, i medici dicono che la bambina ne è sicura al cento per cento. Kaminari, aggiungi al comunicato un avviso di massima segretezza. Facciamo in modo che la gente non entri nel panico perché Deku è irraggiungibile da qualche ora.”

La discussione si era tenuta ormai quasi cinque ore prima e Bakugou stava cominciando a preoccuparsi seriamente. Di norma si sarebbe detto che non c’era da allarmarsi, ma stavolta non era sparito uno qualunque. Al centro del vortice ci stava il Numero Uno, il nuovo Simbolo della Pace. E se anche il migliore di tutti era in difficoltà, allora voleva dire che la faccenda era davvero seria.
Guardò la mappa sul localizzatore: si era allontanato di parecchi kilometri rispetto a dove aveva visto Deku l’ultima volta.

“Cazzo Deku, dove ti sei cacciato?”

Un suono improvviso lo fece bloccare di colpo. Voltò lentamente la testa alla sua destra, verso il vicolo da cui proveniva il suono. Qualcosa che… strisciava. Si avvicinò con cautela, cercando di mettere a fuoco la stretta strada all’ombra dei palazzi. Si gelò sul colpo alla vista di una lunga striscia di sangue che da un punto esatto della strada conduceva a quel vicolo.
Fece qualche altro passo, ma si rese conto di star sudando freddo quando si accorse di due spessi fasci d’energia nera che strisciavano verso il fondo del vicolo. Black Whip. Deglutì e avvicinò la ricetrasmittente al viso.

“Todoroki… l’ho trovato…”

“Avviso tutti, mandami la posizione. Passo.”

“No Todoroki… è meglio se vieni solo tu e chiama d’urgenza Aizawa, ci sarà bisogno di lui.”

“… Bakugou cosa è successo a Midoriya?”

“R-ragno…” Deku rimaneva immobile, rannicchiato contro il muro del vicolo. Aveva ferite lungo tutto il corpo e al centro del petto tre profondi tagli gli avevano squarciato il costume.

“Bakugou? Mi ricevi?”

“Blu… Profondo….” il Black Whip era attivo ma i due fasci rimanevano inermi contro l’asfalto, come due braccia prive di forze “Chi ha paura del buio? Chi ha paura del buio… chi?”

“Deku?” lo chiamò, si stava avvicinando a lui con molta cautela. Izuku bloccò i suoi vaneggiamenti per alzare il viso verso di lui. Un forte brivido, uno di quelli che non aveva più provato da diversi anni ormai, lo attraversò totalmente. Le pupille di Deku, dilatate all’inverosimile, lo fissavano in modo distorto.

“Kacchan, tu lo sai chi ha paura del buio?”
 
 
 
 
 
ANGOLO AUTRICE
E voi lo sapete chi ha paura del buio?

Questo capitolo è stato scritto sulle note di diverse canzoni un po’ dark, infatti penso che il risultato in alcune parti sia più ansiogeno del previsto, ma probabilmente è meglio così. Crea un effetto migliore. Conciliare il tutto con le parti d’azione è stato un calvario, forse alla fine è uscito fuori qualcosa di decente.

Vi aspetto nel prossimo capitolo: Just add some friction.
 
Hang in there
 
-bluebb
   
 
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