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Autore: finnicksahero    28/03/2020    0 recensioni
Chi era la madre di Katniss? Come ha conosciuto il signor Everdeen?
Io ho provato a rispondere a queste domande.
Dal testo:
'Le strade del giacimento erano deserte, si sentivano i canti dei bambini e qualche rumore di stoviglia, ma per il resto il silenzio era assordante, neanche gli uccellini cantavano, il cielo da azzurro era diventato nuvoloso. Rendendo l'ambiente ancora più grigio, i miei stivali alzavano la cenere argentea per aria, creando delle piccole nuvole che stancamente si riposava a terra. Era così folle alzarla, dargli della speranza, facendogli credere di poter volare, quando in realtà si sarebbe schiantata al suo suolo da li a poco. Mi ritrovai a pensare che prima o poi tutti diventavamo polvere.
Polvere alla polvere.
Cenere alla cenere.'
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Maysilee Donner, Mr. Everdeen, Mr. Mellark, Mrs. Everdeen, Mrs. Undersee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'I'm in love with you ...'
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Capitolo ventinove.
 
 
Quando sentii il suo nome quasi svenni.
 
La mia bambina, la sua prima mietitura. Doveva andare tutto bene e invece no. L’avevano estratta.
 
Ripeterono il suo nome in quel gelido silenzio che mi dilaniava le orecchie. Primrose Everdeen. La mia paperella dai lunghi capelli biondi e dagli occhi azzurri come i miei. Non osai immaginare come si sentisse in quel momento, la cercai nella folla quando poi vidi del movimento la notai. Con il bavero della camicia che usciva dalla gonna, la testa china e le due trecce che penzolavano al lento movimento dei suoi passi. Sentivo il ticchettio delle sue scarpe che mi bucava il cervello. Ogni passo era uno strazio, feci per avvinarmi ma qualcuno mi tenne. Mi voltai e riconobbi Alus, era invecchiato  tantissimo, come me dopotutto, i suoi occhi erano circondati da occhiaie, mi si riempirono gli occhi di lacrime e mi tremò il labbro.
 
La mia bellissima bambina.
 
Fu allora che riconobbi un’altra voce. La voce della figlia che avevo sempre odiato per via dei suoi occhi e dei suoi capelli troppo simili al padre. Katniss. Mi tappai la bocca con le mani.
 
-Mi offro volontaria!- urlò –Mi offro volontaria come tributo- disse, sentii Prim urlare e iniziai a correre, guardai Catnip voltarsi verso di noi, confusa e spaventata, volli abbracciarla come non avevo mai fatto. Chiederle scusa del mio non essere stata una brava madre, dell’odio nei suoi confronti a sua insaputa. Piansi mentre Prim si abbracciò a me. La baciai sulla testa e tornammo indietro. Io accanto ad Alus che mi guardava con pietà. Stavo per perdere anche una figlia.
 
Le fecero dire il suo nome e lei sembrò quasi senza fiato, senza vita. Versai altre lacrime come del resto lo fece la sua sorellina.
 
-Peeta Mellark- urlò Effie Trinket. Toccò a me voltarmi verso di lui questa volta, gli presi la mano e lui la strinse. Il suo unico figlio stava andando a morire. Ci guardammo dritti negli occhi e piangemmo silenziosamente. Dicendogli un addio tutto nostro.
 
Arrivammo al municipio di corsa. Vidi Gale dietro, sembrava sconvolto quanto noi. Entrammo prima io e Prim, la quale le disse di vincere e di tornare a casa da lei, da noi. Riconobbi il sentimento che mi stava abbracciando, era il nulla che mi aveva già invaso alla morte di John. Anche Katnisse se ne accorse.
 
-Non puoi abbandonarla mi gridò- e la guardai dritta negli occhi, mi fece male, avrebbe potuto essere l’ultima volta che vedevo quel bellissimo colore. Annui feci per parlare ma ci trascinarono via. Lei rimase impassibile mentre una singola lacrime le scivolò lungo la guancia.
  
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