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Autore: AgnesNelCuore    01/04/2020    0 recensioni
Quando scopri che la quarantena nuoce gravemente alla salute mentale tua e della tua ragazza, cosa fai?
Cerchi un modo per tranquillizzare entrambe?
MA ANCHE NO! Ti butti su qualcosa di ancora più mentalmente deviante, ovviamente!
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Agnes Fey e ParoleNelCuore02 si sono unite per questa folle missione:
-> una fic a 4 mani scritta da due autrici distanti 600km
-> cinque ragazzi in balia della noia
Ce la faranno i nostri eroi? E le autrici? La connessione internet reggerà alle loro interminabili chiamate su Skype? Ma soprattutto...la signora del piano di sotto si lamenterà?
Solo il tempo ce lo potrà dire...
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[Dal testo]
«Ragazzi!» li richiama Niall «Io mi sto comunque annoiando, quindi o vi viene in mente qualcosa o io torno a fare live Larry e a controllare le telecamere che ho installato in camera loro.».
[...]
«Vuoi che ci mettiamo a raccontarci storie?» ipotizza Zayn.
«Esatto.» conferma [Liam] «Ma non cinque al giorno: vi perderei per strada se vi chiedessi una cosa del genere.».
Louis tira un sospiro di sollievo.
«Una alla settimana. Ciascuno.» precisa il castano quando vede Niall che tenta la fuga «Vi scegliete un giorno a testa e vi inventate una storia.».
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Giorno 11. Mercoledì. h11:30.
 

Liam e il primo giorno di asilo...di Bear


La suoneria di Skype invade lo studio di casa Payne-Malik.
Liam guarda il mittente, sorride e urla: «ZAYN! CORRI CHE CI STA CHIAMANDO CHERYL!!».
Il moro lancia sul letto la rivista che sta leggendo, afferra un maglioncino al volo (sì, stava leggendo a torso nudo. Non sbavate.) e si fionda in studio.
«Ciaoooooo...» dice affiancando il compagno che ha accettato la chiamata qualche istante prima «Come sta Bear?» chiede alla donna sullo schermo.
Un bambino di 3 anni spunta al centro della telecamera.
 
[Nota per il lettore] AVVERTENZA FLUFF!
Sarà presente una buona dose di fluff nel resto della scena. Tranquilli: non cadremo troppo nello smielato.
 
«Ciao, Zyzy.» dice salutandolo con la manina.
Gli occhini color caramello identici a quelli di Liam che lo fissano e il moro si scioglie.
«Ciao, orsacchiotto, ti stai divertendo con la mamma?» gli chiede.
Il piccolo sorride, mostrando il dentino leggermente scheggiato sul davanti: «Shi shi, gioco tanto e facciamo i disegni, poi facciamo i salti e le capriole sul divano così siamo stanchi e dopo dormiamo.».
Cheryl ridacchia ai discorsi interminabili del figlio.
«Sì, abbiamo deciso di fare un po’ di esercizi per rimanere in forma. Vero, piccolo?» gli chiede guardandolo. Il bimbo annuisce.
«Papà.» lo chiama poi e Liam rischia di scoppiare a piangere, perché gli manca un sacco «Tu e Zyzy cosa fate?» chiede.
Il moro stringe la spalla del castano per farlo sbloccare (sì, si era incantato a fissare il suo bimbo).
«Facciamo dei giochi con gli zii e ci raccontiamo delle storie.» dice, poi finge di pensarci su «Zio Lou fa tanti disastri e zio Nì mangia tutto come sempre.».
Il piccolo batte le manine.
«E zio ‘arry?» chiede «Ha fatto le torte?».
«Nooooo,» risponde ironicamente Zayn «ne ha fatte un paio, ma erano tutte cattivissime.» tira fuori la lingua e fa una paio di versi schifiati.
Il bambino ride e saltella sulle gambe della madre.
Liam, fa per dire qualcosa, ma un casino assurdo proveniente dal pianerottolo lo distrae. Guarda Zayn, confuso quanto lui, poi si alza col tablet tra le mani e va verso l’atrio.
«Papà, che succede?» chiede il piccolo, la madre cerca di tenerlo fermo per evitare che si schianti contro la telecamera. Impresa titanica.
«Non lo so, piccolo.» gli risponde il padre «Sicuramente qualche disastro dei tuoi zii pasticcioni.».
Non fa a tempo ad aprire la porta che una valanga di pagnocchine gli invadono casa.
«Ma che?!» esclama Zayn camminando in punta di piedi per evitare di fare una frittata di cioccolato «NIALL!» urla poi, quando il suo intento fallisce.

 
[Nota per il lettore] Santo Liam da Wolverhampton, protettore di etichetta e galateo, trattiene a stento una bestemmia al vedere quella chiazza di crema al cioccolato sul suo bel parquet di­ legno indiano, naturalmente rifinito da picchi imperiali arcobaleno allevati a secco e posato da vergini burundesi dell’Himalaya alla luce della stella polare durante il solstizio d’inverno dell’anno del pavone. 
 
Il biondo compare dal suo appartamento e lancia un urlo. Non si sa se di gioia o di panico.
«MA NON SONO STATO IO! COSA C’ENTRO?!?!?» sbraita contro Zayn «NON FACCIO MAI NEANCHE LA SPESA!!!».
Il bimbo si mette le manine sulla bocca e ridacchia.
«Lo zio Nì ha fatto disastri.» dice.
Il padre si affaccia alla telecamera e nega.
«Forse questa volta non è colpa dello zio Nì.» poi si allontana dallo schermo, si chiarisce la voce e... «LOUUUUUIIIISSSS!!!!».
Harry apre la porta del suo appartamento in quell’istante. Ha il grembiule dei dolci addosso e le mani sporche di pasta (pane in arrivo: slurp! Cosa?! Sono le 18 in questo momento: abbiamo fame! cit. le autrici.).
«No, è troppo presto.» borbotta il riccio al vedere il disastro nell’atrio, decidendo -saggiamente- di tornare sui suoi passi.
Un nano selvatico arriva dietro di lui e saltella contento.
«Sììììì, sono arrivate!» esclama.
Niall potrebbe avere un principio d’infarto.
Liam rigira la telecamera e saluta il piccolo.
«Cucciolo, il tuo papà deve risolvere il pasticcio di zio Lou.» gli dice «Ci risentiamo stasera, d’accordo?».
Il bambino annuisce.
«Vai, superpapà.» lo incoraggia.
Liam sorride e per un secondo fissa Cheryl. La donna ha lo sguardo da “ma cosa mi è saltato in mente di frequentare quel branco di idioti: non mi era bastato x Factor?”.
La chiamata si chiude prima che il moro possa scoppiarle a ridere in faccia. Liam gli dà una gomitata e lui si ricompone. Il castano, invece fissa il disastro che c’è nell’atrio: Niall è caduto in ginocchio e sta per mettersi a piangere con in mano una Mooncake; Louis si è lanciato sul mucchio e ci sta nuotando dentro.
Liam sospira, esasperato.
«LOUIS WILLIAM TOMLINSON!» esclama «VEDI DI RACCATTARE TUTTA QUESTA ROBA PRIMA CHE LA SIGNORA DEL PIANO DI SOTTO VENGA A LAMENTARSI.».
Dopodiché recupera una pala da neve -comparsa dallo stesso posto mistico e magico da cui Zayn tira fuori i fazzoletti-, spala fuori le merendine che gli sono arrivate in casa e chiude la porta di scatto.
Harry, dalla cucina, sente l’urlo di Liam e si schiaffa una mano in faccia. Va a recuperare 2 catini formato gigante e li posa nell’unico spazietto dell’atrio che è libero da merendine.
«Louis, concentrati!» lo richiama per svegliarlo dalla trance da confusione «Non c’è nessuna signora al piano di sotto. E, Nì:» dice cambiando destinatario «vedi di non fare indigestione.».
Poi indica i 2 catini.
«Ora sistemate questo disastro.» dichiara prima di tronare in casa e abbandonare i 2 in un mare di Mooncake.
 
 
Giorno 11. Mercoledì. h14:00.
 
Quando Liam e Zayn attraversano il pianerottolo, trovano solo un paio carte di merendine ancora in giro, ma nulla a che vedere con la montagna di stamattina.
Entrano in casa Tomlinson-Styles e la prima cosa che notano è un enorme catino (di quelli che si usano per trasportare i panni da stendere) stracolmo di Mooncake proprio al centro del tappeto.
Niall fa per rubarne una, ma Louis gli schiaffeggia la mano e mette il suo inseparabile puff a mo’ di coperchio sopra il catino. Poi tenta di salirci. Fallendo miseramente.
«Harry! Harry!» lo chiama il liscio con voce lagnante «Mi aiuti a saliiiiiireeee?» lo implora.
Il riccio arriva dalla cucina con 5 tazze fumanti su un vassoio. Lancia un’occhiata veloce al marito, poi lo supera e consegna agli altri ragazzi una cioccolata calda.
Louis lo guarda con occhioni da cucciolo, poi decide di prendere in mano la situazione e recuperare un sgabellino. Lo piazza di fianco al catino e lo usa per slandronarsi sul puff.
Una volta serviti gli amici, Harry si volta verso di lui e alza un sopracciglio, poi decide di piazzare la tazza per Louis sul tavolino al centro del salotto e di sedersi comodamente sul tappeto. Il maggiore alza il livello degli occhioni da cucciolo, ma il riccio non lo fila di striscio.
«Ma...ma...ma...» tenta di protestare il liscio «la mia cioccolata...».
«Metti la mano sotto il puff e vedi quanta ne trovi.» gli risponde stizzito il marito.
Liam ne approfitta per sedersi sulla poltrona del narratore e fissare la bevanda calda sospirando.
«Che cos’ha?» sussurra Niall al moro che si è messo accanto a lui.
«Ѐ triste per via di Bear...» gli risponde Zayn in un orecchio «con questa quarantena lo può vedere solo via Skype.».
Il biondo sorseggia un po’ di bevanda calda, pensieroso, poi...la lampadina!
«Raccontaci qualcosa su Bear.» propone al castano «Magari poi stai meglio...».
Liam alza la testa e sembra apprezzare l’idea.
«Magari qualcosa di divertente che ti è successo con lui.» suggerisce Harry.
Zayn gli sorride. Louis addenta una Mooncake fissando male la sua cioccolata calda.
«D’accordo,» decide il castano «vi racconto il suo primo giorno di asilo: un incubo.» ridacchia.
 
Settembre 2019. Dopo 2 anni a scegliere l’asilo giusto, io e Cheryl avevamo finalmente ultimato le pratiche d’iscrizione.
Primo giorno e a Cheryl spostano all’improvviso un impegno, così prendo Bear e andiamo insieme alla scuola materna.-
 
«“Primo giorno”» s’interrompe da solo «sapete cosa significa?».
«Tanta gente?» tenta Louis, che è già alla seconda pagnocchina.
«Confusione?» suggerisce Harry.
«Un buffet!» esclama Niall. 4 paia di occhi lo fissano con l’aria da “ma sei serio?”. Il biondo scrolla le spalle.
Liam scuote la testa.
«No,» risponde «vuol dire...“mamme single”.». La sua faccia dice una ed una sola cosa: orrore.
«Ma non mamme single qualsiasi: mamme single...directioner.».
Harry, Louis e Niall emettono versi terrorizzati.
Zayn conosce già la storia e si sta divertendo ad osservare le reazioni degli altri 3.
 
Avevo appena fatto in tempo a slacciare il seggiolino di Bear che ho sentito un flash. All’inizio non ci ho fatto caso e ho preso in braccio il piccolo e ho fatto per entrare. Poi i flash sono diventati 2, poi 3,” dice come se da un momento all’altro debba spuntare un serial killer armato di ascia “alla fine...ero circondato!
 
I ragazzi emettono un gemito. Zayn ridacchia senza farsi sentire.
«Ma perché tutte queste fan in un solo asilo?» chiede Niall leccandosi i baffi di cioccolata.
Liam scrolla le spalle.
«Erano tutte nostre coetanee o giù di lì, quindi ha senso...» risponde.
«Quindi praticamente fanno parte di quella generazione che potrebbe aver dato i nostri nomi ai figli.» ride Louis, strozzandosi con un pezzo di Mooncake. Harry mentirebbe se dicesse che non lo ritiene un segno del destino.
«Cos’hai fatto?» chiede il riccio al castano, dopo che, però, si è assicurato che Louis non rischiasse la morte per soffocamento.
 
[Nota per il lettore] Santo Harry da Holmes Chapel, custode di incazzature, ma anche dell’amore che prova verso il marito, è, sì, arrabbiato con Louis per l’ennesima marachella, ma non a tal punto da volersi accollare gli oneri della sepoltura di un cadavere.
 
«L’unica cosa sensata:» risponde Liam «ho preso Bear, sono tornato alla macchina...e ho chiamato mia madre.» rivela alla fine.
 
«Mamma, mi serve un favore.» le dissi premendo il cellulare tra orecchio e spalla.
«Dimmi, tesoro.» mi rispose lei dall’altro capo del telefono.
«Ehm....devi portare tu Bear all’asilo.».
«D’accordo, ma...posso sapere perché?».
«Problemi da folla inferocita.» le spiegai semplicemente.
«Ricevuto.» e chiuse la chiamata.
«Orsacchiotto,» dissi a Bear accendendo il motore «tra poco arriva la nonna e ti porta lei all’asilo, va bene?»
«Perché, papà?» mi chiese.-
 
«Ora c’era il problema di raccontare qualcosa al bambino.» s’interrompe da solo.
«Che cosa hai detto?». Louis sembra stranamente interessato.
Liam si gratta una tempia, imbarazzato.
«Che la mia identità segreta di superpapà era a rischio.».
 
[Nota per il lettore] Pronti? Tutti insieme: «Awww».
 
«E Bear ci ha creduto?» chiede il liscio sconvolto.
«Ovvio che ci ha creduto: ha 3 anni!» esclama Zayn.
«Per questo mi chiama ancora “superpapà”.» aggiunge il castano.
Harry si alza per raccattare le tazze vuote (inclusa quella ancora piena di Louis che ora è fredda gelata).
«Anche Freddie crede che tu sia alto e che sai giocare a calcio.» fa notare al marito.
A Louis vengono gli occhioni lucidi -sia per la cioccolata mancata che per la frase di Harry-.
«Ma io so giocare a calcio.» piagnucola.
«Ma non sei alto.» conclude Niall.
Louis fa ancora di più gli occhioni da cucciolo. I ragazzi lo ignorano.
Liam butta gli occhi sulla pendola ottocentesca che Harry ha in salotto.
 
[Nota per il lettore] Va bene che l’intero salotto è moderno, ma quello è un cimelio di famiglia: Harry mica lo lascia in cantina! 
 
«Bene, ragazzi,» annuncia il castano alla vista dell’ora «io torno a finire la chiamata con mio figlio che stamattina è stata interrotta da qualcuno.» fissa male il liscio «Vero, Louis?».
Il maggiore sorride innocente e i ragazzi se ne vanno, salutando lui ed Harry.
Il riccio si mette a lavare le tazze.
Louis fa per scendere dal puff, ma non ci riesce, perché è a mezzo metro da terra e slandronato a mo’ di scarafaggio di Kafka. Inizia a dimenarsi peggio di una tartaruga sul guscio.
«Harry! Harry!» lo chiama impanicato «Aiutami! Sono bloccato...».
Il marito lo ignora, asciuga le tazze e va verso la sala da musica.
Louis si dimena come un matto e finisce col ribaltarsi, schiantandosi contro il tappeto.
«TI SEI FATTO MALE?» urla il riccio per farsi sentire.
«SÌÌÌÌÌÌ.» piagnucola sepolto sotto il puff -e pagnocchine- che gli si è schiantato sopra.
«SICURO?» chiede ancora Harry.
«SÌÌÌÌÌÌÌÌÌ...» strilla di nuovo il liscio tirando su col naso.
Un momento di silenzio in cui s’immagina il marito che arriva e lo bacia come un eroe di guerra.
«BENE!» esclama invece il riccio.
Louis mette il muso e piagnucola ancora più forte.
Il suono della chitarra elettrica invade la casa.








NOTE DELLE AUTRICI
C.V.D. Louis ha combinato un altro dei suoi disastri. Nulla di diverso dal solito, comunque...

 
Prossimo episodio: "Giorno 12 - Zayn e l'avversione per le giraffe

Nella speranza che a Harry NON passi il broncio, vi salutiamo e vi diamo appuntamento a domani.

Un bacio, 
Agnes Fey & ParoleNelCuore02 


P.s. Harry e ParoleNelCuore stanno discorrendo amabilmente davanti ad una tazza di tè. Louis li fissa da lontano con gli occhioni lucidi. Agnes lo raggiunge.

Agnes: «Io lo sapevo che sarebbe finita così.» *dice fissando anche lei i due in fase pic-nic* «Harry ha pazienza, ma tu hai tirato troppo la corda.».

Louis: *la guarda con gli occhi ancora più lucidi* «Perché non mi hai avvisato?»

Agnes: *lo guarda e ride* «Scherzi?! E perdermi questo spettacolo? Mai!» *tira fuori da chissà dove la tazza di cioccolata di Louis (appositamente ri-riscaldata) -c'è perfino la scritta "per il mio piccolo grande uomo"- e si mette a sorseggiarla*

Louis: *piagnucola* «Ma quella è la mia cioccolata!»

Agnes: «No, sbagliato: era la tua cioccolata.» *dice prendendone un altro sorso*

Louis: «HARRY!» *il riccio si gira con uno scones a metà strada tra bocca e vassoio* «Perché hai dato la mia cioccolata a lei?» *chiede piagnucolando*

Harry: «Non si spreca il cibo.» *torna ad addentare lo scones e a parlare amabilmente con ParoleNelCuore*

Louis inizia ad emettere versetti tristi col labbruccio che sporge.

Agnes: «Vedi di fare il bravo nei prossimi giorni.» *gli dice prendendo un altro sorso di cioccolata, poi...* «AMORE, NE VUOI UN PO'?»

Agnes raggiunge i due ragazzi e si unisce a loro per l'ora del tè.
Louis si siede nell'angolino e si mette a mangiare una Mooncake fissandoli da lontano.


Fate i bravi e non annoiatevi! XOXOXOXO

   
 
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