Anime & Manga > Card Captor Sakura
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Autore: Ryta Holmes    03/09/2003    6 recensioni
Una storia piena di avventura, di suspance e di amore... è diversa dalle solite!
Genere: Romantico, Azione, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Li Shaoran, Sakura, Sakura Kinomoto, Un pò tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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THE RETURN OF CARD CAPTOR SAKURA

CAPITOLO 1

PER SEMPRE INSIEME

- D’ora in poi staremo sempre insieme!!!-

Sakura abbracciò Shaoran in lacrime, ma quelle erano lacrime di gioia, perché finalmente era tornato, e sarebbe rimasto sempre al suo fianco.

Rimasero così per qualche minuto, e quando si staccarono, Sakura piangeva ancora.

- … sono una stupida… piango sempre!- esclamò abbassando lo sguardo.

Shaoran prese il suo fazzoletto e le asciugò le lacrime.

- Non è vero, è normale…- poi le accarezzò la guancia, e le prese la mano. – Andiamo a scuola, adesso!-

Il suo sorriso era molto dolce. Sakura non lo aveva dimenticato, ma poterlo rivedere era per lei una gioia immensa. Avrebbe preferito non andare a scuola quel giorno, ma non riuscì ad opporsi, e annuendo lo seguì.

Camminavano mano nella mano senza dirsi niente, perché bastava la loro presenza… non servivano parole. Come si avvicinarono a scuola, Sakura sentì la mano di lui stringersi più forte: erano entrambi imbarazzati, ora che si trovavano in mezzo agli altri.

- Non mi interessa di quello che pensano gli altri, l’importante è averti vicino!- disse Sakura rivolgendogli uno sguardo pieno di affetto verso di lui, uno di quelli che lo facevano arrossire a tal punto da ribollire; conosceva molto bene il carattere di Shaoran, sapeva che era molto timido, e dicendogli quelle cose, sperava di tranquillizzarlo. Ci riuscì: Shaoran ricambiò il sorriso con un altro molto dolce, e si avviarono verso la scuola. Appena entrati, dovettero dividersi.

- Io devo andare in sala professori…- disse lui guardandosi intorno. Anche se la scuola era la stessa di quattro anni prima non si era mai addentrato nelle classi superiori.

- Ma… sarai nella nostra classe, vero?- chiese lei preoccupata.

- Sì, ma ora devo andare dal prof. che mi accompagnerà. Ci vediamo dopo!-

- D’accordo, ciao!- esclamò Sakura, la quale subito dopo si diresse nella sua classe con aria sognante.

- Buongiorno!!!!- esclamò piena di vita.

- Buongiorno Sakura… ma che ti è successo! Hai una faccia così allegra stamattina!- Rika era sempre la prima a salutare le sue compagne. La sua dolcezza e la sua maturità non erano affatto cambiate, anzi era sempre più gentile e disponibile. E il suo amore sembrava non avere mai fine…

- Dici?… beh… è una sorpresa!!!-

- Sakura? Non è che per caso centra Li?- Tomoyo le si era avvicinata, e le aveva parlato sottovoce. Sakura, invece le rispose urlando.

- Ehhh!?! Come hai fatto a capirlo?-

- Perché fai quella faccia solo quando Li ti telefona o ti manda qualche lettera… perciò non mi resta che pensare che…-

- Tutti seduti, ragazzi.- il prof. era entrato, e aveva interrotto Tomoyo. Non era più lo stesso insegnante. Quando erano entrati alle scuole medie era cambiato; la loro unica consolazione era che fortunatamente capitarono quasi tutti nella stessa classe. Soltanto Naoko e Chiharu capitarono in una classe diversa.

- Ragazzi – continuò il professore - oggi vi devo presentare un nuovo studente… vieni, entra… il suo nome è…-

- LI SHAORAN!!!- Yamazaki si era alzato in piedi, e tra lo stupore generale era stato l’unico a riuscire ad aprire bocca. La maggior parte della classe era stupita, solo Sakura aveva un dolce sorriso stampato sulla faccia, e guardava con amore il suo Shaoran.

- Vedo che lo conoscete già… meglio così, per lo meno non avrà problemi ad ambientarsi.- disse il professore sorpreso.

- Allora era questa la sorpresa di cui ci parlavi… è incredibile che sia tornato, è passato così tanto tempo!- esclamò a bassa voce Tomoyo.

- Non lo dire a me!-

- Vediamo… cerchiamo ti un posto libero…-

- Prof., qui dietro a Kinomoto c’è un posto libero!- esclamò poi Tomoyo senza perdere tempo. La felicità della sua amica era più importante di chiunque altro. Shaoran, si andò a sedere dietro a Sakura, passando tra i banchi e salutato da tutti. Una volta seduto si rivolse a lei e disse:- Tutto come prima?-

- Tutto come prima!- rispose lei sorridendo.

Quel pomeriggio, Shaoran andò a casa di Sakura. Era il loro primo appuntamento, e lei, pensandoci mentre si preparava, si accorse di arrossire.

- Che cos’hai Sakura? Per caso non ti senti bene?- Kero-chan fece quella domanda con tono tagliente. Si divertiva a prendere in giro la sua padrona, soprattutto quando di mezzo c’era Shaoran. Lo deliziava il fatto che lei arrossisse e rispondesse con vaghi monosillabi. Infatti Sakura fece un salto e gli disse tutto d’un fiato:- Ahh!!!… n-no… che dici… sto bene…oradevoandareciao- in un attimo uscì dalla camera, perché l’aveva salvata il campanello.

Shaoran aveva suonato, e gli aveva aperto il fratello.

- Ah, sei arrivato…- disse in tono indifferente: Touya non gli aveva mai perdonato di essersi preso la cosa a cui più era legato, ma non ci poteva fare niente. Non poteva mica tarpare le ali a sua sorella! Shaoran, che l’aveva capito, non rispose con il solito sguardo di sfida, ma con un sorriso, e gli disse:- Sta’ tranquillo. Tornerà a casa sana e salva. E all’orario stabilito…-

Era proprio lì dove Touya voleva arrivare, ma Shaoran l’aveva preceduto. Senza però dargli soddisfazione, continuò quello che aveva cominciato lui.

- …e mi raccomando, stai molto attento, e non andate in posti pericolos…-

- Ma dai Touya, dove credi che andiamo!!!- Sakura stava scendendo le scale quando aveva sentito il fratello parlare, e aveva pensato bene di interromperlo.

- Non ti preoccupare. Prima di cena sarò a casa… e pensare che ho già 14 anni, e devo ancora rispettare questo coprifuoco! Beh.. ciao, a dopo!!!-

Suo fratello si allontanò con un:- Ho capito, ho capito!!! Ciao!-, e Sakura sorridendo si avvicinò a Shaoran.

- Allora, andiamo?- chiese mentre Shaoran annuiva sorridendo.

Erano appena entrati nel parco, ma nessuno dei due, per qualche stupida ragione aveva il coraggio di parlare. Quando passarono davanti alle altalene, Sakura gli prese la mano, prima con titubanza, poi con forza.

- Ti… ti ricordi di questo posto?-

- E come potrei dimenticarlo! E’ stato qui che mi hai dato un’altra speranza!-

- Già… e poi è qui che tu…- Sakura si zittì: non voleva dire quello che aveva pensato; si sentiva molto imbarazzata, ed anche lui, con quelle parole perse tutto il suo coraggio. Gli anni erano passati, ma i loro caratteri erano rimasti sempre gli stessi. Se prima potevano trovare qualche argomento di cui discutere come quando si sentivano per telefono, quando erano lontani, ora nessuno dei due aveva il coraggio di parlare. Camminavano così, mano nella mano, senza parlare, e guardando per terra. Ad un tratto, tutti e due trovarono qualcosa da dire.

- Senti io…- peccato che lo fecero contemporaneamente. Si fermarono l’uno davanti all’altro, e di nuovo parlarono insieme. Shaoran si bloccò. Sakura prima rise, poi riprese fiato e parlò.

- Ascolta io volevo dir…- non finì la frase. Con grande audacia, Shaoran la baciò. Sakura dapprima rimase sconvolta, poi gioendo del suo primo bacio, lo ricambiò. E quello fu un bacio, puro e innocente, che servì ad entrambi. Ora non avevano più paura e imbarazzo. Ora erano una coppia a tutti gli effetti, e speravano che lo fosse stato per sempre…

- Per sempre…- Sakura stava riflettendo su quelle parole, e non si accorse che il prof. l’aveva più volte richiamata.

- Kinomoto!!! Ritorna sulla terra!!!- tra le risate generali, Sakura chiese scusa, e ritornò ad ascoltare la lezione. Era già da qualche tempo che Sakura era distratta, e Tomoyo l’aveva vista ogni giorno intristirsi sempre di più. Non riusciva a capire per quale motivo si comportasse così, per lo meno con lei non ne aveva ancora parlato.

Si girò verso Li: era intento a seguire la lezione, e sembrava non fare caso al rimprovero che aveva ricevuto Sakura. A Tomoyo sembrò molto strano, ma si rese conto che già da un po’ il ragazzo si disinteressava della sua amica, e pensò che forse la distrazione di lei, potesse in qualche modo coincidere con l’indifferenza di lui.

Sakura, dal canto suo, aveva ripreso a seguire la lezione, o perlomeno faceva finta, perché i suoi pensieri erano tutti rivolti a Shaoran. Che cos’era successo?

Era trascorso appena un anno da quando era tornato, e in quel lasso di tempo avevano sempre vissuto come due fidanzati. Tra passeggiate romantiche, e convivenze scolastiche, 365 giorni erano passati in un battibaleno. Ma assieme ai giorni, sembrava che se ne fosse andato via anche l’amore. Era successo tutto d’un tratto, subito dopo il ritorno di Shaoran a scuola dopo una brutta influenza. Sakura era andata a prenderlo per andare a scuola insieme, ma non appena lo aveva incontrato aveva avvertito un’insolita freddezza in lui, e così era rimasto fino a quel giorno. Lei era molto triste, e non riusciva a capacitarsi del perché di quel cambiamento. Ma non disperava, perché conosceva Shaoran, e sapeva che lui l’amava ancora. Su questo punto la sua fermezza non aveva mai vacillato, ma ogni giorno, i suoi sguardi raggelanti, le parole in tono freddo che le rivolgeva, e gli impegni improvvisi che sicuramente inventava, non facevano altro che rovinare il suo carattere allegro e la sua sicurezza.

La lezione era finalmente finita. Sakura non ne poteva più anche di andare a scuola, ed incontrare quel suo sguardo gelido, perciò adesso si sentì sollevata di poter tornar a casa. Con un sorriso stentato, si avvicinò a Tomoyo, e con lei si avviò all’uscita.

- Sakura… sei sicura di stare bene?- chiese l’amica preoccupata.

- Eh… sì sì, sto benissimo… perché me lo chiedi?- rispose lei cercando di celare ogni suo sentimento negativo con un falso sorriso.

- Perché non mi sembra…- Sakura sospirò. A Tomoyo faceva molto male vederla così giù, così pensò di cambiare discorso.

- Ah, a proposito, quasi dimenticavo… ti va di venire un po’ a casa mia? Ho degli abiti nuovi che ho confezionato, e vorrei che tu li provassi… sempre se ti fa piacere…-

- Per me non ci sono problemi. E poi e da tanto che non mi trovo più qualche tuo abito, sarà come ritornare ai vecchi tempi!-

Leggermente più sollevate, si diressero a casa di Tomoyo.

- Così è questa la città dove vive… è piuttosto grande, non sarà facile trovarlo…- Una figura si trovava sulla cima della torre di Tokyo. Era in ombra, e non si riusciva a vederne l’aspetto. D’un tratto si distinse anche un’altra figura. Anche questa era in ombra, ma dalla voce si capì che si trattava di una donna.

- Non ti devi preoccupare! Intanto basterà che tu sistema le sue carte… poi saranno loro che ci porteranno da lui… non appena le userà…- la figura si accorse che la prima stava ridendo, e gli chiese il perché.

- Rido perché sarà uno scherzo metterlo fuori combattimento… e solo allora potrò veramente usare tutto il mio potere… successore di Clow, preparati a soccombere!!!- dopo di che tese le mani al cielo, e una nube scura si formò sopra quella figura.

- Oscuri sigilli, io vi richiamo… attaccate le sue carte… e ritorcetele contro il suo padrone… Andate!!!- e dalla nube tetra vennero fuori dei cerchi neri, funesti; e tra le risate cattive delle due ombre, si avviarono verso un’unica direzione… verso il quartiere di Tomoeda… verso una abitazione a noi nota…

- Allora, che ne pensi? Questo è quello che preferisco di più!- Sakura aveva indossato uno degli abiti di Tomoyo; era di un colore tra il rosa e il viola chiaro; i volant della gonna, davano quel movimento che il corpetto aderente, che lasciava intravedere le forme del corpo ormai sviluppato di Sakura, non riusciva a dare, perché era tutto intarsiato di perline. Le scarpe e il cappello erano violetto, e come al solito, su di esse erano messe in mostra due stelle per ogni lato, per simboleggiare la provenienza del suo potere.

- Tomoyo, è bellissimo!!! Ho quasi paura ad indossarlo… non vorrei rovinarlo!!!-

- E se non lo indossi tu, chi dovrebbe farlo!!!-

- Ragazze, che ne dite di prendere il the con me? Ho anche comprato una torta!- propose la madre di Tomoyo che era appena entrata;

- Caspita Sakura, questo vestito ti sta benissimo! Tomoyo diventa sempre più brava ogni giorno che passa!!! – esclamò sorpresa mentre Sakura e Tomoyo arrossivano in tandem - Su ora andiamo!-

- Un attimo che mi cambio e…-

- Non fa niente, vieni così… tanto stai benissimo!!!- esclamò ancora la madre e trascinò le due ragazze in giardino.

Erano trascorse già un paio d’ore tra chiacchiere e fette di torta, e intanto la madre di Tomoyo, aveva travolto Sakura di domande su suo padre, e le aveva chiesto diverse volte se vivevano sempre felici; Sakura alla fine si accorse, che da un lato del grande giardino, un rampicante si stava ormai seccando, e rendeva la parete esterna spoglia e triste.

- Che strano… tutto il giardino è rigoglioso e solo quell’edera è così spoglia…-

- Lo so, Sakura, ma vedi non ho il coraggio di tagliarla, perché quell’edera è un ricordo di tua madre. Pensa che tante volte ci si arrampicava sopra per salire in quella che era la sua camera; purtroppo qualche mese fa, il nostro giardiniere si è accorto che era stata attaccata da un virus, ma non ha potuto fare niente, perché a quanto pare, è molto raro, e la pianta, col tempo si è seccata, ed è quasi morta… mi duole se penso che così morirà anche un ricordo di Nadeshiko…-

- Mi dispiace… per quella pianta…-

- Su, non ti preoccupare! Dopotutto ci sei sempre tu che me la ricordi, no?- Sakura riprese a sorridere, ma quando la donna dovette allontanarsi, si avvicinò a Tomoyo, perché le era venuta in mente un’idea.

- Tomoyo, che ne pensi se uso la carta del fiore per far rivivere l’edera?-

- Sarebbe un’ottima idea, ma non possiamo farlo adesso, perché c’è troppa gente in giro. Magari potremmo farlo di notte; oggi mia madre neanche c’è!-

- Perfetto, allora aspettami per questa notte.-

- Verrai qui volando?-

- No, penso di no. E’ da parecchio che non uso la carta del volo, e non vorrei schiantarmi per terra, mentre vengo da te. Verrò a piedi, tanto la strada non è molto lunga!-

Quella notte, Sakura e Tomoyo, si trovarono davanti al rampicante. Sakura aveva indosso l’abito del pomeriggio, e Tomoyo, era pronta a filmarlo. Non si sentivano così da tanto tempo: sembrava che tutto fosse tornato come una volta.

- Ah, che bello! Finalmente potrò riprendere le emozionanti avventure della maga più potente del mondo!!! Questa sera, la nostra eroina, salverà la vita ad una povera pianta, ricordo di sua madre!!!- disse Tomoyo con una strana luce negli occhi. Sakura era sconcertata, e pensava che la sua amica fosse impazzita.

- Tomoyo, non devo mica salvare il pianeta, devo solo aiutare una povera pianta…- niente da fare: l’amica continuava a sognare e a parlare da sola.

Sakura prese il suo scettro. Era da molto tempo che non lo usava, ma ricordava perfettamente la formula magica.

Alzò il braccio in aria e disse ad alta voce:- Chiave che possiedi la forza delle stelle, mostrami il tuo vero aspetto, è Sakura che te lo ordina! Release! Rescissione del sigillo!!!- il ciondolo divenne uno scettro, e Sakura prese la carta del fiore:- Flower! Fiore!!!- dalla carta uscì la figura del fiore. Stava per chiederle di far rivivere la pianta, quando la carta si voltò verso di lei. Il suo sguardo non era quello di sempre; era più duro, quasi cattivo. Eppure quella era una carta felice e spensierata. Sakura cominciò a preoccuparsi, e non appena vide che la carta stava per attaccarla, le sue angosce accrebbero. Mandò una pioggia di petali contro la ragazza, dopo di che sparì nell’oscurità della notte. Per fortuna, il fiore, non essendo una carta d’attacco, non fece alcun danno a Sakura, che era ancora a terra, allibita e inquieta. Che cos’era successo alla carta? Lei era la sua padrona, allora come mai non le aveva obbedito, anzi l’aveva addirittura attaccata? Tomoyo le si avvicinò. Anche lei era spaventata e preoccupata per gli stessi motivi.

- Ch-che cosa è successo!?! Le carte non hanno mai fatto così!!!-

- Non lo so, Tomoyo, ma il suo sguardo mi ha spaventato moltissimo. Penso… penso sia meglio andare da Kero-chan…-

- Non adesso. Sicuramente starà dormendo, e tu sei sconvolta. Rimandiamo tutto a domattina. A mente fresca si ragiona anche meglio, e poi visto che è domenica potrò venire e farvi vedere la registrazione che ho fatto…- Tomoyo si fermò. Stava per nominare Li, e pensò che forse Sakura non voleva vederlo, ma…

- …E chiameremo anche Shaoran. Forse lui potrebbe dirci qualcosa.-continuò la stessa Sakura. Ci aveva pensato lei da sola.

Così, ancora un po’ spaventate, tornarono alle loro abitazioni, in attesa del giorno che sarebbe arrivato di lì a qualche ora.

Intanto, in una vecchia villa ormai anche sigillata da travi di legno, perché pericolante, in una stanza dove non filtrava la luce, la sagoma di una persona, sedeva ad una poltrona, posta al centro di una stanza.

- Non aveva un grande gusto il mio parente…- disse una voce sprezzante. Intanto una ragazza era entrata nella stanza.

- Che buio che c’è qua dentro!!! Ma perché ti ostini a rimanere in questo postaccio e non esci a vivere! Pensa che io domani andrò anche a scuola. Sarà uno spasso!!!-

- Sai bene che io sono superiore e non mi abbasserei mai a stare con della gente comune. Io sono superiore, perché ho il potere…-

- Beh, fai come vuoi… piuttosto, con quella carta non hai combinato un granché. Non ha creato nessun danno al suo possessore, visto che il tuo potere non è accresciuto, e poi non è nemmeno venuta qui…-

- Non ti preoccupare, la carta del fiore non è d’attacco. E’ normale che non gli abbia fatto niente. E poi, vedrai, tornerà… anche con cattiveria, a quella carta piace sempre giocare, vedrai che tornerà…-

- Resta comunque il fatto che non hai concluso niente!-

- Per oggi, ma in futuro… non appena userà una carta d’attacco vedrai che andrà maglio… e sento che ciò avverrà molto, molto presto!!!-…

Continua…

   
 
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