Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: occhiverdi1972    04/04/2020    2 recensioni
"Perchè lui l' amava perdutamente, al di sopra di tutto, contro ogni umana comprensione, nessuna barriera o ceto sociale avrebbe oscurato tale sentimento, perchè solo lei era l' amore."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: Lime | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Sogno capitolo 120🌹
©️Giusy Giammarresi 
 
 
 
Oscar inorridì , fra le mani di Andrè c'era un drappo di seta bianco, bagnato e sporco di sabbia.
 
La parte di camicia mancante, la parte che Fersen le aveva strappato.
 
" Dannazione" - pensò - , era perduta!! 
 
- Oscar!! - gli occhi di Andrè erano minacciosi e fissi su di lei. 
 
- Cosa...Cos'hai trovato? - balbettò illudendosi che Andrè non avesse intuito.
 
- Non fare la finta tonta! - sbottò il giovane - questo è un lembo della tua camiicia!
 
Oscar abbassò lo sguardo
 
- Mi hai detto di essertela strappata con un ramo e invece la ritrovo qui, in balia delle onde , qui, dove ti ho trovata a piangere! Qui, dove hai incontrato Fersen!
 
- Andrè...
 
- Lo sapevo...Lo intuivo che stavi nacondendo qualcosa!
 
Andrè strinse i pugni e la guardò furioso , i suoi occhi verdi vennero colpiti dalla luce del giorno che stava per sorgere , era bello, bello e furioso, Oscar lesse un'ira incontrollata in quelle pupille , un'ira che la spaventò .
 
Andrè si avvicinò a lei, prese il drappo fra due dita , glielo agitò davanti:
 
- la camicia te l'ha strappata lui...vero? Te l'ha strappata quel lurido farabutto. Lo stesso che continui a difendere!
 
- Non lo difendo affatto! - sbottò lei alzando il viso
 
- Ah...no...? E allora spiegami perchè non me lo hai detto? Hai preferito nascondermi nuovamente qualcosa che avesse a che vedere con lui! Sono tuo marito, diamine!!
 
- Appunto perchè lo sei, ho dovuto tacere!
 
- No invece! Un marito ed una moglie si dicono tutto! Tutto Oscar!
 
Gli occhi di lei si riempirono di lacrime .
 
Andrè la fissò scuotendo la testa :
 
- E' sempre la solita storia ! Non starò mai tranquillo con quell'uomo fra i piedi...Forse l'unica soluzone sarebbe andare sin in svezia e ucciderlo! 
 
Oscar si portò una mano sugli occhi.
 
- Ti ha toccato? - chiese André 
 
Silenzio.
 
- Ti ha toccato Oscar??
 
Mutismo.
 
- Ti ho fatto una domanda, non farmi perdere la pazienza!
 
Lei strinse i pugni :
 
- No! - susssurrò
 
Andrè ebbe un risolino isterico :
 
- Dovrei credere che il bel Conte strappandoti la camicia e trovandosi il tuo seno  nudo davanti , sia stato talmente gentiluomo da non approfittarne?
 
Oscar alzò nuovamente lo sguardo , incontrò quello del suo uomo , lo sfidò :
 
- Non sto dicendo questo!
 
Quella risposta mise in allarme Andrè.
 
- Cosa...Cosa vuol dire..? - sbottò con occhi sbarrati.
 
Oscar continuò a fissarlo , muta.
 
Andrè imbestialito la afferrò per le spalle:
 
- Parla diamine!!Che cosa ti ha fatto?? Voglio sapere che cosa ti ha fatto quel farabutto!! - ringhiò scrollandola con forza.
 
Oscar gli tolse sgarbatamente le mani dalle spalle :
 
- Lo vuoi sapere?? bene, te lo dirò : Ha poggiato il viso sul mio seno, ha sfregato la guancia sul mio capezzolo  ed era eccitato, molto eccitato! Sei contento ora..?
 
Andrè la fissò sconvolto.
 
Oscar si pentì per la crudezza che aveva usato nel dirglielo. Si era lasciata trasportare dalla rabbia..
 
- Amore io....
 
Andrè non la ascoltava piu'...
 
Oscar lo vide catapultarsi in mare ed immegersi fin alla vita.
 
Alzare poi le braccia al cielo e gridare la sua rabbia prendendo a pugni l'acqua furioso:
 
- Maledetto! Maledetto!
 
Oscar pianse, pianse per il dolore del suo uomo e pianse per quanto era stata dura .
 
Lo raggiunse immergendosi a sua volta , gli allacciò le mani alla vita, pogiando il capo sulla sua schiena.
 
Andrè si voltò, gli splendidi occhi verdi erano lucidi ed arrossati :
 
- Lasciami stare Oscar! - si divincolò
 
- Andrè...Perdonami! - sussurrò lei
 
- Torna a casa !
 
- Cosa...?
 
- Torna a casa Oscar...Voglio rimanere da solo!
 
- No! - sussurrò lei - Non ti lascerò da solo , parliamone, ti prego!
 
Andrè la fissò in silenzio per qualche secondo:
 
- Avremmo potuto parlarne anche prima, non ti pare?
 
- Ti prego...lasciami spiegare!
 
- Ti ho chiesto di lasciarmi da solo!
 
- No! - lo sfidò lei guardandolo fiera.
 
- Bene..- allora andrò via io! - esclamò il giovane uscendo dall'acqua e dirigendosi verso Alexander
 
Oscar tentò di bloccarlo:
 
- Aspetta...Aspetta dove vai!!? - tentò di trattenerlo per un braccio, ma lui si divincolò,  raggiunse il cavallo , vi salì sopra :
 
- Va a casa Oscar! - sussurrò - va ad asciugarti, io ho bisogno di rimanere solo!
 
- Aspetta, diamine!! Aspetta Andrè! - urlò mentre lui si allontanava.
 
- Ci vediamo a casa !
 
Oscar rimase così, sola  sulla spiaggia guardando Andrè allontanarsi  su Alexander.
 
Si girò e fissò l'orizzonte , poi afferrò un sasso ed infuriata lo scaraventò in acqua.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Alain sbarrò gli occhi:
 
- Amore!! - riuscì a gridare prima che Cristine stramazzasse al suolo priva di sensi.
 
Si gettò su lei preoccupato.
 
- Tesoro...Tesoro mio , apri gli occhi! - sussurrò carezzandole il viso .
 
La giovane Joline lo fissò incoraggiandolo :
 
- Sta tranquillo Alain , si riprenderà subito, di sicuro sarà stato lo shock. Adagiala sul letto, vado a prendere un asciugamano bagnato.
 
Alain la prese delicatamente fra le braccia, la adagiò sul letto , le carezzò i lunghi capelli guardandola con amore.
 
Era bellissima la sua Cristine e lui...lui era un farabutto, si disse , riusciva sempre a rovinare tutto.
 
Sospirò angosciato.
 
Fece vagare un dito su quelle gote candide , su quella bocca bellissima.
 
- Perdonami amore mio, perdonami per tutta la sofferenza che ti sto arrecando ! - sussurrò, poi poggiò il capo sul suo seno e la strinse disperato.
 
la porta si aprì , joline fece il suo ingresso con il panno umido fra le mani , si avvicinò a Cristine, glielo adagiò sulla fronte :
 
- Lascia...Faccio io! - la bloccò Alain guardandola nei grandi occh scuri.
 
- Alain...Mi dispiace - esclamò lei abbassando lo sguardo verso la dolce fanciulla che stava sul letto - io non avrei mai voluto creare problemi...io...
 
- Lo sò - sospirò lui - tu non c'entri nulla! io...io avrei dovuto fare piu' attenzione! - sussurrò tamponando dolcemente le guance di Cristine con il panno umido.
 
- Amore...Amore , svegliati! - sussurrò poi rivolto a lei tamponandole anche il collo e il decollette lasciato libero dalla vistosa scollatura.
 
- HuHmm...- Cristine cominciò a lamentarsi.
 
- Ecco...! - sta rinvenendo! - sbottò Alain
 
Joline lo fissò :
 
- Forse è meglio che vi lasci da soli! - esclamò  - Avrete sicuramente molte cose di cui parlare.
 
- Già...- sussurrò lui scoraggiato.
 
joline uscì dalla stanza.
 
Alain fissò la sua Cristine, la giovane si portò una mano alla testa, poi aprì piano i grandi occhi chiari, mentre lui continuava a tamponarle il petto.
 
Cristine continuo' a  fissarlo per un breve, impercettibile attimo , poi gli tolse sgarbatamente le mani dal suo decollette' e balzò a sedere sul letto:
 
- Non toccarmi farabutto! - sbottò
 
Alain la fissò:
 
- Amore, sei svenuta, stavo cercando di...
 
- Amore...? Amore...? Non chiamrmi piu' con quel nome . Disgraziato che non sei altro! - urlò alzandosi dal letto.
 
Lui la fissò, era dannatamente bella  con il petto che si gonfiava per l'ira , le guance arrossate.
 
Era bellissima...troppo!
 
- Amore...lo so che sei sconvolta , lo sono stato anch'io quando ho saputo..
 
- Sconvolta...? Piu' che sconvolta sono schifata! schifata dal tuo comportamento.
 
- Dai Cristine...ho promesso che non ti avrei piu' tradito ed ho mantenuto la promessa!
 
- Già...Peccato che uno dei tuoi tradimenti precedenti ti ha presentato il conto! - sbottò lei
 
- Beh...io questo non lo giudicherei un tradimento! - sbottò lui - quando sono andato con joline noi non stavamo insieme!
 
Cristine lo fissò, poi scosse la testa ridendo istericamente :
 
- Non cambierai mai Alain!
 
Lui la guardò sornionamente , poi si avvicinò a lei, le cinse la vita, incurvò le labbra :
 
- Si...lo so...sono il tuo adorabile monello! - sussurrò poi cercandole  le labbra
 
Cristine alzò un ginocchio e lo colpì in mezzo alle gambe.
 
Alain indietreggiò portandosi le mani all'inguine:
 
- Ma...Ma che diamine fai? 
 
- Cosa ti aspettavi...eh? Cosa ti aspetti da me Alain ? che ti batta le mani e ti dica : congratulazioni?
 
- Dai tesoro, in fondo la gravidanza di Joline non cambia nulla fra noi!
 
Cristine ribollì d'ira:
 
- Non cambia nulla? Cambia tutto invece. Diventerai padre Alain!
 
- Si...- sussurrò lui - è vero! Ma di sicuro non starò con Joline.
 
Lei lo fissò , Alain si avvicinò :
 
- Lo sai che ti amo!
 
- Già...strano modo di amare il tuo!
 
- Beh...lo giudicherei...originale!
 
Quell'ironia fuori luogo la irritò ancora di piu'.
 
- Sei sicuro che...che sia tuo figlio? - sbottò lei
 
Alain si passò una mano fra i capelli, in un modo che lei conosceva benissimo, lo faceva sempre quando stava pavoneggiandosi per qualcosa.
 
- Oh...si...ne sono sicurissimo! in realtà il dubbio che joline fosse rrimasta incinta mi era rimasto...sai...quella volta non sono riuscito a trattenermi, lei è una potenza a letto è molto brava a...
 
Cristine alzò la mano bloccandolo:
 
- Risparmiami i particolari!
 
- Scusami...è che...
 
Cristine cercò di riacquistare l'autocontrollo :
 
- Spero davvero che tu sia un buon padre Alain, come compagno sei un fallimento! - sbottò
 
- Aiutami tu Cristine ! Posso essere un buon padre anche rimanendo con te! Joline non mi ha chiesto nulla , voleva semplicemente mettermi al corrente della cosa!
 
- Non sto mettendo in dubbio la buona fede di joline...Ma la tua! Diamine, se non fossi venuta a cercarti, probabilmente non l'avrei mi saputo!
 
- Mettiti nei miei panni! Come  facevo a dirtelo!
 
Cristine si avvicinò , gli portò le dita alla nuca, lo guardò sensualmente, lo addossò al muro , gli avvicinò la bocca all'orecchio :
 
- Sai...esiste qualcosa di grande nell'essere umano, si chiama senso di responsabilità, qualcosa...che tu non conosci! - sussurrò
 
Alain era perso, il petto di Cristine davanti il suo viso, quegli occhi che amava..
 
CRistine gli portò una mano fra le gambe, il sesso di Alain rispose ergendosi , lei sorrise :
 
- Ma guardati! Anche in un momento come questo la tua priorità è il sesso! - sussurrò sdegnata allontanandosi.
 
Alain respirò a fondo :
 
- Beh...se fai così...è...è normale!
 
- No...- sussurrò Cristine seria - no che non lo è!
 
- Ti prego! Ti prego Cristine!
 
-E' ora di darci un taglio...e' ora di fuggire davvero da questo amore malato ! - sussurrò lei
 
- Ti prego Cristine...
 
Lei lo fissò , sembrava davvero  sconvolto, ma lei era stanca, troppo stanca :
 
- Mi merito qualcuno migliore di te Alain, qualcuno che mi ami davvero ! Qualcuno che mi faccia stare tranquilla , non di certo uno come te da controllare ! Basta Alain!
 
Lui abbassò il capo.
 
- Cerca di essere un buon padre, almeno quello!- sussurrò afferrando la borsetta.
 
- Aspetta! - la bloccò lui .
 
Si avvicinò a lei, la guardò con amore, poi le carezzò il viso.
 
Avvicinò le labbra alle sue e la baciò dolcemente .
 
- Grazie per tutto l'amore che mi hai dato! - esclamò con gli occhi lucidi.
 
Cristine sorrise debolmente:
 
- Buona fortuna Alain ! - sussurrò, quindi uscì dalla stanza.
 
Alain si sedette sul letto angosciato.
 
 
 
 
 
 
 
Oscar fissò con impazienza il viale.
 
Andrè non arrivava.
 
Si portò una mano alla fronte angosciata :
 
- Amore...Dove sei?
 
Per fortuna era già passato qualche giorno dall'accaduto e di sicuro Fersen aveva  lasciato quel luogo, si disse o la sua preoccupazione per quell'assenza prolungata  e al pensiero che avrebbero potuto discutere sarebbe stata piu' grande.
 
Si recò in cucina, con grandissima difficoltà cercò di cucinare qualcosa, apparecchiò, ma non era per nulla tranquilla.
 
Come al solito cercando di proteggere il suo uomo aveva sbagliato, ma quelle parole di Fersen quel " Lo ucciderò con le mie stesse mani" l'avevano gettata nello sconforto.
 
- Andrè...dove sei??
 
Passò un'altra ora in angoscia finchè dal viale udì lo scalpitio di un cavallo, si affaccio', era Andrè.
 
Sospirò sollevata.
 
Il giovane smontò da Alexander , afferrò le redini del cavallo e lo portò verso le scuderie, poi si apprestò ad entrare.
 
- Tesoro...Sono stata in pensiero! -esordì 
 
- Beh...Come vedi sto bene! - sussurrò lui serio entrando in cucina.
 
- Ho...Ho preparato il pranzo!- sussurrò lei
 
- Ti ringrazio, ma non ho fame! mangia pure da sola, io...io vado a fare un bagno caldo  - sbottò salendo su per la scala.
 
Oscar lo guardò allontanarsi, rientrò in cucina , mise via i piatti , poi salì verso la loro camera.
 
Entrò.
 
Andrè aveva già riempito la vasca d'acqua calda, stava per togliersi la camicia, si bloccò vedendola entrare.
 
- Andrè...dobbiamo parlare! - sussurrò lei
 
- Non ora Oscar...Voglio solo fare un bagno! - rispose serio.
 
Oscar lo fissò, era affascinante, ancor di piu' serio ed   imbronciato .era di un fascino sconvolgente.
 
- Bene...Fai pure, ti aspetto! - sbottò  sedendosi ai piedi del letto.
 
Andrè la fissò :
 
- Fa' come ti pare! - sussurrò , quindi si tolse la camicia, la gettò sulla sedia , poi si lasciò scivolare giu' i calzoni e la biancheria intima.
 
Le volse le spalle.
 
Oscar ansimò di desiderio, era magnifico , lo sguardo corse a quella schiena muscolosa , scese giu' sulle natiche sode  scivolò a quelle gambe perfette.
 
Andrè entrò in vasca ignorandola , si immerse sedendosi e chiudendo gli occhi per meglio godere del contatto con l'acqua calda , poggiò la nuca al bordo vasca bagnando i ricci scuri.
 
Rimase fermo, concentrato, inerme.
 
Oscar ferma ai piedi del letto rimase ferma a fissarlo mentre lui...lui la ignorava .
 
Passò qualche secondo , poi il giovane si mosse, afferrò la pezzuola e cominciò a sfregarsi .
 
Oscar si alzò:
 
- Aspetta! ci penso io! - si avvicinò velocemente bloccandogli la mano.
 
- Non occorre! - sbottò lui cercando di far rsistenza.
 
- Ti ho detto che ci penso io!- sbottò fiera.
 
Andrè la lasciò fare.
 
Oscar gli sfregò dolcemente la schiena, sfiorò con le dita i capelli sulla nuca, sfregò  le braccia muscolose , il torace, poi la mano scese giu' sotto l'acqua arrivò fin all'inguine.
 
Andrè le bloccò la mano con la sua:
 
- Non farlo! - sbottò  fissandola duro.
 
I visi erano vicinissimi.
 
- Andrè io...
 
- Non mi pare il caso Oscar...
 
Lei sostenne lo sguardo , poi ritirò la mano , si alzò ed usci chiudendosi la porta alle spalle.
 
Rimasto solo Andrè si portò una mano al viso
 
- Maledizione! - sbottò poi sferrando un pugno in acqua.
 
Odiava trattare Oscar a quel modo , ma voleva a tutti i costi farle capire che omettere qualcosa a fin di bene, non era sempre un'idea giusta. Se pensava poi a Fersen che aveva avuto l'ardire di toccarla, ribolliva d'ira.
 
 
 
 
 
 
 
Andrè scese due ore dopo, Oscar era seduta fuori , sui gradini della fontana, guardava il cielo pensierosa , si avvicinò a lei :
 
- Non hai mangiato?
 
- No...anzi...ho buttato via tutto! - sbottò
 
- Non fa niente, adesso ci penso io! - esclamò - ti chiamo quando è pronto.
 
Oscar sorrise.
 
Mangiarono qualche minuto dopo, uno di fronte all'altro senza dire una parola, poi si trasferirono vicino al fuoco.
 
- Andrè, dobbiamo parlare, ti prego! - sussurrò lei
 
- Gia'...- sbottò lui attizzando il fuoco  del camino - vorrei sapere perchè mi hai nascosto una cosa simile Oscar. Non avresti dovuto farlo!
 
- Lo sò...- rispose atona.
 
- Per l'ennesima volta hai difesoil tuo bel Conte!
 
- non l'ho difeso!
 
- Si invece! Mi hai lasciato credere di esserti strappata la camicia con un ramo. Invece...Invece era opera di quel farabutto! Ha osato anche sfiorarti....ammesso che abbia fatto solo quello..oddio...se ci penso divento matto!! - si disperò - e ...tu..tu me lo hai taciuto! Se non è volerlo difendere , questo cos'è!!!
 
Oscar s avvicinò a lui :
 
- Amore...non era lui che stavo difendendo ...ma te!- esclamò.
 
- Non farmi ridere Oscar! - esclamò istericamente
 
- Avevo paura che sapendo l'accaduto lo avresti cercato  e che scontrandovi sarebbe successo l'irreparabile! Lui...lui mi ha detto che ti avrebbe ucciso!
 
Oscar cominciò a singhiozzare.
 
- Sei una forza della natura Oscar, sei forte piu' di un uomo , altera, combattiva, eppure....eppure guardati! quando si tratta di Fersen quella tua forza viene meno. Ti trasformi  ! Fersen è il tuo punto debole!
 
Lei strinse i pugni:
 
- No! NO! - sbottò irata - il mio punto debole non è Fersen, sei tu! - urlò avvicinandosi ulteriormente - avevo paura che potesse succederti qualcosa di brutto, avevo paura che Fersen ti uccidesse come ha minacciato di fare!
 
- Cosa stai dicendo...? - sbottò lui sconvolto.
 
- E' per proteggere te Che ho mentito! Solo per te! Sei mio marito, ti amo piu' della mia stessa vita! Sei la cosa piu' bella che ho! Il mio punto debole sei tu! Diamine...sei tu! - sbottò abbracciandolo.
 
Andrè stupito rimase fermo, le mani lungo le braccia , il viso serio.
 
- Vado a dormire ! - sussurrò poi atono.
 
 
 
 
 
Charlotte si aggiustò una ciocca di capelli, si fissò tristemente allo specchio e sbuffò, da quanti giorni piangeva..? uno...due..., non lo ricordava. Ricordava solo lo sguardo di Max che serio le diceva di fare chiarezza.
 
Si alzò aggiustandosi con le mani il sontuoso vestito, un'altra cena con i Debois , stavolta nella loro dimora , afferrò la borsetta e scese giu' per la lunga scala .
 
Lo sguardo del padre la seguì:
 
- Sei bellissima figlia mia! Il giovane Florance rimarrà affascinato! - esclamò contento
 
Charlotte fissò il padre apaticamente , lo supero' :
 
- Se lo dite voi....- rispose poi atona avvicinandosi alla carrozza .
 
Il genitore la fissò senza ribattere, che la figlia avesse delle idee e un caratterino particolare lo sapeva e sapeva anche che, il giovane Florence sapeva bene come farsi amare.
 
Sorrise animato da un positività innata e con galanteriia aprì la portiera della carrozza.
 
 
 
 
 
La residenza dei Dubois era decisamente sontuosa si ritrovo'a pensare Charlotte fissando il palazzo farsi sempre piu' vicino oltre il vestro della carrozza. sospirò preparandosi psicologicamente alla visione del bel Florence e rimase particolarmente dispiaciuta quando notò che lui non stava davanti l'uscio con i genitori ad accoglierla.
 
I Dubois molto cordialmente le fecero i compliment per il vestito e i capelli, poi li invitarono ad accomodarsi in soggiorno.
 
Lo sguardo di charlotte vagò per la grande stanza ricolma di argenti.
Come mai Florence non c'era?
 
Che avesse già rinunciato a lei intuendo che non avrebbe mai acconsentito a sposarlo?
 
Non ebbe il tempo di chiederselo che, il giovane si materializzò facendo il suo ingresso.
 
- Buonasera! -  scusate il mio ritardo signori De Guillard!- salutò sfoderando poi il suo smagliante sorriso.
 
- Non scusatevi! - esordì il padre di Charlotte - siamo noi leggermente in anticipo.
 
Lo sguardo di Florence si posò gentile su Charlotte, vagò su quegli occhi chiari, su quei capelli d'oro , si posò gentilmente su quel decollettè lasciato in bella mostra dalla generosa scollatura, per poi ritornare agli occhi.
 
- In realtà ho fatto tardi perchè ho perso tempo in città. Fermo davanti un negozio di fiori mi chiedevo indeciso, su quale fiore fosse piu' degno di essere regalato alla mia bellissima e futura sposa  - sussurrò avvicinandosi a lei e traendo da dietro la schiena la mano nascosta, contornata da un bouquet variopinto.
 
La mano di Florence glielo porse gentilmente , Charlotte sentì mozzarsi il fiato.
 
Era scconvolgente quel giovane, era bello oltre ogni limite , quegli occhi vivi e puliti , quella bocca invitante e quel corpo messo in risalto dai pantaloni chiari e la giacca stretta.
 
Charlotte abbassò lo sguardo distoglienndolo dal suo che aveva il potere di farle tremare le gambe , con il risultato che lo sguardo corse alle sue forme anatomiche maschili inguainate nei calzoni troppo stretti.
 
" Diamine Charlotte, che ti succede? Contieniti!" - si disse indugiando con gli occhi a quel "dono" di madre natura che un pantalone non poteva di certo celare.
 
Florence rimase così, con il braccio teso verso di lei, con quel meraviglioso bouquet di fiori fra le mani , mentre tutti la fissavano contenti.
 
- Gra...Grazie! - sussurrò lei prendendolo.
 
 
 
 
 
Sostenere quello sguardo per tutta la cena non fu' facile , piu' non voleva essere attratta da lui  piu' lo era, maledettamente, si ritrovò a constatare Charlotte.
 
Cercò di estraniarsi con il pensiero, cercò di pensare a Max tutto il tempo ma non tenere in considerazione il bel Florence era difficilissimo.
 
Dopo cena tutti si trasferirono nuovamente in salotto .
 
- Signor De Guillard, avrebbe nulla in contrario se facessi visitare alla vostra deliziosa figlia il nostro giardino? - esordì Florence.
 
Charlotte fissò il padre e spero' , in cuor suo, che  accampasse una scusa ma, il genitore annuì invece benevolo :
 
- Certo Florence, fate pure!
 
Il giovane Florence le porse gentilmente il braccio , Charlotte lo evitò con cortesia, suscitando in quel viso una mimica dispiaciuta.
 
I due giovani si avviaono poi verso il giardino.
 
Sotto la luna, al chiarore delle stelle Charlotte si senti' persa , era da sola, da sola con quell'uomo affascinante in un posto da sogno.
 
- E'...e' davvero bellissimo il vostro giardino! - sussurrò fissando i cespugli di rose candide.
 
- Si..quando gli impegni me lo permettono me ne occupo personalmente! - esclamò fiero
 
- Davvero! - sussurrò lei stupita .
 
- Certo! Abbiamo un giardiniere ma...adoro prendermi cura di quel che mi piace , come...come mi piacerebbe prendermi cura di voi! - sussurrò a bruciapelo catturandole gentilmente la mano.
 
Charlotte rimase a fissarlo sbigottita , il giovane si portò quel palmo alle labbra , ne bacio' il dorso , ne percorse con i polpastrelli le falangi.
 
Charlotte ritirò la mano:
 
- Vi prego Florence, non dovete!
 
- Si...- sussurrò lui  - forse non  dovrei, non è un comportamento da gentiluomo ma...ma non riesco a non dimostrarvi quel che provo!
 
- Dimenticatemi Florence, ve ne prego! - esordì lei.
 
Florence la fissò sconvolto :
 
- Perchè mi fate questo!? 
 
- Io non vi sposerò mai!
 
- Va bene...Non sposatemi se non volete ma...ma amatemi Charlotte!
 
Charlotte non pote' fare a meno di sorridere.
 
Florence le carezzò il viso dolcemente :
 
- Dolce creatura, siete bellissima!
 
- Non lasciatevi ingannare dalle apparenze  - sussurrò lei - ci sono molte cose di me che non sapete, molte cose che non vi piacerebbero!
 
- Come fate a dire che non mi piacerebbero se non mi date l'opportunità di conoscerle! - sbottò lui - sono così insignificante per voi?- sbottò
 
- No...Non lo siete! Non siete di certo quel tipo di persona che passa inosservata, anzi...Siete talmente bello e perfetto  che...che si fa fatica a pensare che siate reale!
 
- Allora? Allora ditemi qual'è il problema!! vi sentite obbligata dalla promessa di vostro padre ? Bene...Vi libero da quella promessa
 
Charlotte scosse la testa .
 
Lui si avvicinò , lei venne investita dal suo profumo, indietreggiò.
 
Florence le allacciò un braccio attorno alla vita, la attirò a sè dolcemente  fissandola nei grandi occhi .
 
Charlotte ansimò, quel contatto era sconvolgente , le mozzava il fiato, era come se il corpo di quel giovane emanasse un calore incredibile, un colore che superava la stoffa del vestito.
 
Charlotte sentì ogni fibra del suo essere vibrare e un languore impadronirsi di lei .
 
Florence continuava a fissarla mentre lo sguardo di lei corse a quella bocca carnosa da uomo, desiderò che la baciasse, lo desiderò con tutta l'anima.
 
Quasi a leggerle nei pensieri Florence si avvicinò cauto, le sfiorò le labbra  dolcemente , giocherellandoci piano , con un lieve contatto.
 
Charlotte sentì le gambe venir meno.
 
Florence osò di piu', la sua lingua gentile premette sulle labbra di lei finchè esse si arresero.
 
Charlotte le schiuse donandosi a quelle sensazioni .
 
Il bacio fu dolce e sensuale al contempo, Florence incurvò leggermente il collo approfondendolo.
 
Baciarlo era sconvolgente , era fuoco puro!
 
Recuperando un barlume di autocontrllo  Charlotte puntò i palmi su quel torace , lo allontanò, poi si toccò le labbra tremando:
 
- Non...Non avrei dovuto farlo! Non...- singhiozzò
 
- Tesoro, non crucciatevi, lo volevamo entrambi , in fondo...in fondo non ci vedo nulla di male! - la incoraggiò lui dolcemente.
 
Charlotte si portò le mani alla testa , si disperò:
 
- Si...che c'è qualcosa di male !! Non avrei dovuto farlo! Non avrei dovuto!!
 
Florence la guardava stupito :
 
- Ma...Ma cosa dite? Perchè?
 
- Perchè io amo un altro uomo , maledizione!! Ecco perchè!! - urlò disperata.
 
Il cuore di Florence mancò un battito.
 
 
 
 
 
Fersen si rigiro' nervoso a letto.
 
Di nuovo a casa, di nuovo in prigione.
 
Ansimò angosciato, si rivide su quella spiaggia sopra il corpo caldo di Oscar, rivide quel seno perfetto, ne sentì quasi il calore sulla sua guancia.
 
Istantaneamente arrivò l'eccitazione, tentò di scacciarla ma poi si abbandonò a quella piccola  gioia. Portò la mano sotto la coperta, fissò per un breve, fuggevole attimo il soffitto :
 
" La Corona decadra', sarò libero e poi... Poi non sarò più solo in questo letto". 
 
Animato da quel pensiero si abbandonò alle sue auto-carezze.
 
Due tonfi alla porta lo fecero sobbalzare.
 
Chi poteva essere? E per giunta a quell'ora.
 
Si alzò dal letto mentre gli occhi ancora semichiusi si abituavano pian piano alla luce.
 
Fersen aprì l'uscio, rimase a bocca aperta quando si trovò davanti  quegli occhi blu , quel biondo dei capelli che tanto amava,quella pelle diafana e chiara.
 
- O... Oscar! - balbettò - voi qui? Ma non è possibile non ci credo non....
 
Lei lo fissò con la sua aria altera, entrò, si chiuse la porta alle spalle:
 
- Adesso basta parlare Hans! - esclamò fissandolo intensamente, quindi poggiandogli una mano sulla spalla lo spinse facendolo atterrare sul letto.
 
Fersen si ritrovò con le spalle sul materasso mentre oscar , guardandolo maliziosa saliva a cavalcioni su lui.
 
- Tesoro ma...Ma voi eravate in luna di miele , mi avete detto che...
 
- Dimenticate quel che ho detto! - lo bloccò lei carezzandogli il viso - il mio matrimonio è finito. Voglio stare con voi!
 
- Oscar...! - Fersen la guardava esterefatto , stupito, incredulo.
 
La giovane avvicinò le labbra alle sue , lo baciò carezzandogli i capelli affondando le dita in essi con passione.
 
- Oscar...mia amata! - sussurrò Fersen perso fra i baci, perso nel sapore di lei.
 
Si allontanò da lui solo di qualche centimetro , quel tanto che bastava per sfilarsi la giacca.
 
Fersen la guardò con passione, aprì i palmi sui seni fasciati ancora dalla seta della camicia, l'esile stoffa non riusciva a nascondere il turgore dei capezzoli  irti e ricettivi.
 
Si spogliarono freneticamente finchè l'unico contatto fu quello pelle a pelle.
 
Fersen ansimò , l'odore di Oscar, i suoi capelli sul petto, i suoi occhi blu, i suoi baci.
 
Poi...poi il contatto intimo, una cosa sola.
 
Fersen udì i suoi gemiti , la vide muoversi su lui , sentì l'orgasmo avanzare e Oscar gemere.
 
Affondò i palmi su quelle natiche sode  per spingerla ancor piu' profondamente .
 
Ansimò perduto finchè entrambi raggiunsero la vetta del piacere gemendo forte.
 
Poi Oscar sorrise  e si abbandonò a lui.
 
Fersen godè del suo abbraccio , la magia si dissolse ...si ritrovò da solo, sul letto, le mani bagnate dei suoi umori :
 
- Succederà davvero! Non sarà solo immaginazione  ! - si promettè abbandonando esausto la nuca sul cuscino.
 
 
 
 
 
 
 
Andrè entrò in camera da letto, si spoglio' rimanendo con la sola biancheria intima e scivolò fra le lenzuola.
 
Oscar si tolse i calzoni , lasciò la camicia e scivolò a sua volta nel letto.
 
Fissò Andrè che era girato su un fiacco verso di lei , lo guardò cercando un segno di pace.
 
Un segno che non arrivò.
 
Oscar continuò a fissarlo, poi si avvicinò cercando di accoccolarsi fra le sue braccia, ma il giovane si girò dal lato opposto volgendole le spalle:
 
- Buonanotte! - esclamò poi.
 
Oscar rimase di sasso, le lacrime salirono incontrollate, si girò a sua volta volgendogli la schiena e pianse piano per non fasi sentire.
 
Suo marito l'aveva rifiutata, l'aveva fatto per la seconda volta.
 
" Te lo meriti Oscar!" - si disse.
 
Le ore della notte passavano lente,  non riusciva a prendere sonno, avere Andrè a pochi centimetri  da lei e sentire quella freddezza era qualcosa di lacerante.
 
Era la loro ultima notte di luna di miele e non era di sicuro così che aveva sognato di passarla.
 
Loro due in un letto che si volgevano le spalle era inaccettabile, inaudito.
 
Si mise a sedere a bordo del letto , poggiò i piedi sul pavimento, si portò le mani alla testa angosciata.
 
- Non riesci a dormire? - la voce di Andrè la fece sobbalzare , lei si girò impercettibilmente e si accorse che benchè avesse parlato, Andrè non aveva abbandonato la sua antica posizione , parlava ma continuava a volgerle le spalle guardando il lato opposto.
 
- Per quanto tempo hai intenzione di punirmi Andrè...Ancora per quanto?
 
Andrè si volse, Oscar stava di spalle, piangeva disperata.
 
- Che cosa ti aspetti da me Oscar? Vorresti che ti dicessi che sono contento del fatto che tu mi abbia mentito?
 
Lei si girò stringendo i pugni:
 
- No! ma mi aspetto che tu capisca perchè ho dovuto tacere!
 
Andrè si alzò, cominciò a camminare per la stanza irrequieto:
 
- Sono furioso Oscar! Sono stramaledettamente furioso!Sono furioso con Fersen che ha osato sfiorarti e sono furioso con te per come ti i comporti!- sbottò
 
Oscar si alzò, si avvicinò a lui fronteggiandolo :
 
-Allora grida maledizione!Dimmi che sono una stronza! Facciamo a pugni come quando eravamo ragazzi, litighiamo , ma non ignorarmi così, non lo sopporto! - urlò fra le lacrime.
 
Andrè la guardò, la guardò mentre piangeva disperata
 
- Oscar...Vieni qui! - sussurrò aprendo le braccia.
 
Oscar si catapulto' sul suo petto.
 
Lo strinse:
 
- Perdonami! - sussurrò continuando a piangere - perdonami di nuovo Andrè!
 
Il giovane la strinse, affondò il viso fra i suoi capelli, le baciò e lacrime, la fissò disperato:
 
- Odio Fersen! Odio quello che ti ha fatto!
 
- Lo so' - sussurrò lei - ma la colpa è mia, non sarei dovuta andare a cercarlo.
 
Andrè la guidò verso il letto, si adagiò con la schiena alla spalliera , si accoccolò lei fra le braccia.
 
- Ti...ti ha strappato la camicia di proposito? - chiese
 
- No! - rispose lei - abbiamo avuto una colluttazione , però..Però poi ne ha approfittato.
 
- Oscar...
 
- Dimmi...
 
- Sei sicura di non avermi nascosto altro? Fersen si è limitato a fare solo quello o...
 
- Ha cercato di baciarmi ed ha sfregato la guancia sul mio seno, nient'altro.
 
- Sicura?
 
- Sicurissima! - sussurrò lei alzando lo sguardo a cercare il suo.
 
Andrè sospirò:
 
- Avremo mai pace noi due?
 
- Si che ne avremo...! La regina verrà messa al corrente di quel che Fersen ha fatto! Ti assicuro che Hans non si muoverà piu' da casa sua . Te lo prometto!
 
- Ci credo poco Oscar...
 
- Dai, sii piu' ottimista!
 
- Quando si tratta di Fersen è difficile esserlo!
 
Andrè osservò Oscar seguire un pensiero lontano
 
- Oscar...a cosa stai pensando?
 
- Stavo pensando che...che è stato innamorato di Maria Antonietta eppure...Eppure , eppure mi ha espresso la speranza che la corona decada
 
Andrè la fissò preoccupato:
 
- Se cio' avvenisse, lui sarebbe libero, lo sai?
 
- Non avverrà, Maria Antonietta sarà sempre la Regina di Francia!- sbottò fiera.
 
Andrè non ne era molto sicuro ma lasciò cadere definitivamente il discorso.
 
Oscar lo guardò con dolcezza, gli carezzò il viso :
 
- Ti amo! - sussurrò baciandolo dolcemente.
 
Andrè sorrise :
 
- Come devo fare con te..? un attimo prima mi fai ribollire di rabbia, due minuti dopo mi fai sciogliere come neve al sole.
 
Oscar sorrise:
 
- E' uno dei miei grandi poteri!
 
- Già...ma...dico sul serio Oscar, smettila di nascondermi le cose con...Con questa tua mania di proteggermi da Fersen!
 
- Tesoro...tu mi hai protetto sempre, da quando ti conosco, se adesso voglio farlo io non...
 
- Va bene, allora proteggiamoci a vicenda amore mio, ma con la verità!
 
- Mi pare un'ottima idea, però...però intanto la nostra luna di miele è praticamente finita! - sussurrò triste.
 
Andrè la fissò malizioso, poi sensualmente le sciolse il fiocco della camicia.
 
- Oh...Non ancora - sussurrò con la voce arrochita dal desiderio  - la notte è lunga...molto lunga!!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Florence vagava pensieroso per le vie di Parigi, Charlotte gli aveva confessato di amare un altro uomo ...Il suo sogno d'amore era svanito.
 
La giovane non aveva voluto svelargli chi fosse , doveva rinunciare a lei, si disse, se non altro per permetterle di essere felice . Costringerla ad un matrimonio che  non voleva non era giusto, la amava troppo per farle questo.
 
Avrebbe parlato con suo padre quella sera stessa , gli avrebbe chiesto di cancellare quella proposta di matrimonio , doveva trovare una scusa plausibile però, voleva salvaguardare il segreto di Charlotte o il padre l'avrebbe di sicuro punita severamente.
 
Sospirò innamorato al pensiero di quel dolce viso, al sapore di quelle dolci labbra .
 
- Messier Dubois...Buongiorno! - una voce alle sue spaalle lo fece estraniare dai suoi tristi pensieri.
 
Florence si girò , un giovane vestito di nero e con due intensi occhi blu lo fissava.
 
- Buongiorno, ci conosciamo? - sussurrò dubbioso.
 
- No, non ci siamo mai presentati  e...Credo non me ne vorrete se non vi svelerò il mio nome! - esclamò .
 
Florence lo fissò stupito:
 
- Scusatemi! non riesco a capire cosa volete da me!
 
Il giovane lo fissò serio :
 
- Io vorrei solo farvi una domanda  e vi pregheri di essere il piu' sincero possibile !
 
- E'...E' tutto strano ma...ma vi ascolto, ditemi pure!
 
- Io...io vorrei chiedervi se...Se avete intenzioni serie con la signorina De Guillard!
 
Florence continuo' a fissarlo inebetito.
 
- So' che probabilmente risponderete che non è affar mio  ma...ma vi chiedo di rispondermi  con sincerità . Ho bisogno di sapere che non la farete soffrire ! - continuo' il giovane.
 
- Chi siete? - sbottò Florence
 
- Sono un amico...un amico che tiene particolarmente alla sua felicità.
 
Il bel Florence fece un mezzo sorriso , si avvicinò a Max, lo fissò :
 
- Voi...Voi non siete un suo amico, voi siete l'uomo che Charlotte ama!- sbottò
 
Max sbarrò gli occhi .
 
Il segreto di Charlotte non era più tale!!
   
 
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