Libri > Good Omens
Segui la storia  |       
Autore: Nao Yoshikawa    05/04/2020    6 recensioni
Raccolta di flashfic/oneshot spin-off de “L’effetto farfalla” costituito da momenti dolci/teneri/divertenti.
1 {Notte insonne} Una volta l’uno, si erano detti. Ma era più facile a dirsi che a farsi.
2 {Primo bagno} «Hai mai fatto un bagno ad un neonato?»
3 {Coliche} «Angelo, ma perché stai piangendo anche tu?!»
4 {Un semplice trucco} «Ma che schifo! Che roba è? Angelo, vuoi avvelenarla per caso?»
5 {Somebody to love} «Ora basta, non ce la faccio più con questa melodia infernale»
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
13 – I bambini da dove vengono?
 
Per tutti i genitori nella vita arrivava quel momento: il momento in cui i propri figli prendevano a porgere domande scomode. Da El, Aziraphale e Crowley se lo aspettavano, dopotutto era una bambina così intelligente e curiosa su tutto.
Ma comunque non si erano preparati una risposta a quella domanda.
«I bambini da dove vengono?» domandò, mentre si dondolava appena e stringeva il suo orsacchiotto. Crowley smise di fare ciò che stava facendo, imprecando mentalmente e guardando Aziraphale.
«Bene, ci siamo. Tu sei l’angelo tra i due e sicuramente saprai spiegarglielo meglio di quanto possa fare io.»
Aziraphale aggrottò la fronte, indispettito. Suo marito non aveva torto, ma questo non voleva dire che poteva lavarsene le mani in quel modo. El era ancora così piccola, come poterle spiegare delle cose tanto complicate come la nascita e il concepimento?
«Vedi, El… quando una mamma e un papà si vogliono molto bene… il bambino arriva!» esclamò, sorridendo nervoso. Si era proprio cacciato in un bel guaio, poiché vedeva El sempre più curiosa.
«Come?» chiese infatti la bambina.
«Oh, ma facile. Con uno schiocco di dita, è ovvio», s’intromise Crowley, ricevendo in cambio un rimprovero sottovoce da parte del marito.
«Aspetta, mamma e papà? Ma io la mamma non ce l’ho. Perché non ce l’ho?» chiese ad un certo punto la bimba.
Quella era una domanda a cui effettivamente nessuno dei due si era preparato. Forse avrebbero dovuto, dopotutto El era particolare anche per quello.
«Amh… sono io la tua mamma…» arrossì Aziraphale. «Sono io che ti ho fatta nascere. Non siamo umani, per noi le cose possono funzionare… in maniera un po’ diversa», spiegò dolcemente. Sapeva che El non se ne sarebbe sorpresa, proprio perché era molto intelligente. La bambina infatti lo guardò qualche istante, per poi annuire.
«Ah, va bene. Ma come ci sono entrata nella tua pancia?»
«Adesso vuoi sapere troppo!» sbottò Crowley. «Come sei apparsa? Ho espresso un desiderio e allora ci sei entrata. Beh, circa…»
Aziraphale lo fissò a braccia conserte. Spiegare ad una bambina di cinque anni il sesso non era facile, non era quello il momento!
«Mh… secondo me… è una bugia», lo accusò El. «Però anche se non volete dirmi come sono entrata, so come sono uscita, me l’ha detto Anathema, mi ha detto anche che papà è svenuto.»
«Ma perché ti ha raccontato anche questo?» si lamentò Crowley, arrossendo. Che colpa e aveva lui se allora si era lasciato prendere dall’agitazione? El si portò le manine davanti la bocca, ridendo e poi si fece ad un tratto si fece più seria.
«Papà, io sono nata per errore, vero?»
L’ennesima domanda li raggelò totalmente. Era strano sentir pronunciare certe parola da una bambina così piccola e innocente. Lei, un errore? Era stata inaspettata di certo, ma sicuramente non era un errore.
«El, ma che dici? Tu non sei nata per errore, noi… non ce lo aspettavamo, è vero. È stata una sorpresa», spiegò paziente.
«Ma ti abbiamo voluta fin da subito. Fin da quando abbiamo saputo che c’eri», aggiunse Crowley. Quella bambolina dai capelli un po’ biondi e un po’ ramati e dagli occhi bicromatici era stata la cosa migliore che potesse loro capitare. El allora sorrise in modo radioso.
«Chiedevo così. Solo per sapere», concluse infine. «Comunque, se non volete dirmi come funziona davvero, lo chiedo ad Anathema. O a Gabriel o a Bel», dicendo ciò scappò con il suo orsacchiotto con le mani.
«Cosa? No! Diamine, non so chi temere di più tra i tre!» sbuffò Crowley portandosi una mano sul viso, scorgendo subito dopo Aziraphale pensieroso.
«Non pensavo che El ci avrebbe mai chiesto una cosa del genere. Ha solo cinque anni, ma è molto più profonda e sveglia di quanto noi stessi siamo disposti ad ammettere.»
Crowley si avvicinò cauto, abbracciandolo.
«Oh, angelo. Certo che è sveglia. È mia figlia, dopotutto», sussurrò, baciandogli la fronte. Aziraphale non rispose, si limitò a sorridere.

Nota dell'autrice
MI DISPIACE. Lo so, sono andata un po' sul malinconico, però ecco... si è scritta da sola la flash, io sono molto istintiva nelle cose. E poi El è davvero troppo intelligente per la sua età, me la immagino bene a porgere una domanda del genere. Povera piccola, lei MAI è stata un errore. E certamente sarà un bel disastro se Anathema, Gabriel e Belzebù cercheranno di spiegarle COME si concepiscono i bambini, non lo so nemmeno io chi sia peggio.
   
 
Leggi le 6 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Good Omens / Vai alla pagina dell'autore: Nao Yoshikawa