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Autore: electrahe4rt    08/04/2020    0 recensioni
"Era nient’altro che una flebile ombra, una lieve fiamma non destinata a spegnersi, ma nemmeno a brillare. Solo vivere appena."
Diventare un Mangiamorte non è mai semplice, specialmente quando inizi a pentirtene e improvvisamente, come se vittima di una maledizione imperdonabile non ancora conosciuta, tutti i tuoi ricordi felici iniziano a svanire. Cosa succederebbe se Draco lottasse per riprenderseli e se, in questa battaglia, al suo fianco combattesse un'alleata inaspettata?
Incentrata su Draco/Dramione, ambientata durante gli ultimi anni ad Hogwarts.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Voldemort | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Tu sei in pericolo, vero?”.
Le parole di Hermione erano risuonate nella mente di Draco per tutta la notte, durante la quale non aveva chiuso occhio, e continuavano a tormentarlo durante le lezioni. Per un istante aveva pensato che gli sarebbe piaciuto essere conosciuto da lei, con tutti i suoi demoni e le sue ombre, ma era stato un pensiero irrazionale, uno di quelli da non attuare. Avrebbe voluto trovare qualcuno in grado di estirpargli quel freddo che aveva all’interno di sé, che lo divorava fino a logorarlo. Ma perché proprio la Granger? Era fastidiosa, irritante, capace di ergersi su un piedistallo in qualsiasi situazione, il loro odio era reciproco. Tuttavia, quando lo aveva trovato lì in biblioteca incapace di difendersi, aveva percepito della vera preoccupazione nel suo tono di voce. Nessuno si era mai preoccupato per lui, al massimo qualcuno aveva palesemente finto di farlo. Tornare in quel luogo era l’unico modo per incontrarla senza dare troppo nell’occhio, e aveva bisogno di farlo, per mettere al sicuro la sua vita segreta. Quando la vide dirigersi verso la biblioteca, nelle prime ore del pomeriggio, non esitò a raggiungerla a passo svelto e furtivo. Per qualche misteriosa ragione, la biblioteca non era in grado di mettergli i brividi, né tristezza o altro, neppure dopo l’accaduto. Era la stessa insignificante biblioteca quasi completamente deserta. Hermione era lì, intenta a sfogliare un libro di almeno un migliaia di pagine. Draco si accertò che non ci fosse nessun altro nei paraggi e le si sedette di fronte, al suo tavolo, senza dirle nulla.
– Ti sei perso, Malfoy? – gli chiese lei, alzando appena gli occhi dalla pagina che era intenta a leggere.
–Tavoli pieni – rispose Draco senza battere ciglio.
–Non c’è quasi nessuno qui – osservò Hermione con aria arcigna. Chiuse di scatto il libro ed incrociò le braccia, come se volesse esortare il suo interlocutore a confessarsi, a dirle ciò che gli stava succedendo. – So cos’ho visto ieri – mormorò.
–Davvero? Allora dimmelo, visto che sai tutto. Perché io non ne ho la minima idea! – alzò la voce Draco, più infuriato contro se stesso e contro ciò in cui si era messo che con la supponenza di Hermione. – E in un’altra circostanza ti direi di pensare ai fatti tuoi, ma ormai ti sei trovata in mezzo –.
–Non m’interessa cosa ti sta succedendo – ribatté nervosamente Hermione. – Ma se ti sta capitando qualcosa che mette in pericolo te ed Hogwarts, è giusto che tu lo dica. Che qualcuno lo sappia. Solo questo –. Le sue parole apparivano meccaniche, dettate dalla coscienza, non del tutto autentiche. Anche lei doveva essersene accorta, perché indirizzò di nuovo lo sguardo al libro che aveva riaperto. Poi calò il completo silenzio per una manciata di minuti, finché Draco non lo ruppe. – E se non riguardasse Hogwarts, ma solamente me? – replicò.
–Ti direi che non è mai troppo tardi per essere salvato. Non puoi mai farcela completamente solo. A volte gli altri combatteranno al tuo fianco, a volte dovrai consentire a qualcuno di combattere al posto tuo–.
Draco si sentì rincuorato da quelle parole. Non aggiunse nient’altro, perché sapeva che in qualche modo le avrebbe rovinate, con il suo orgoglio che lo controllava più di quanto lui riuscisse a controllarlo, che avrebbe provato a travisarle e le avrebbe fatte sfociare in un litigio. Voleva conservare quel ricordo intatto così com’era, gli piaceva pensare che un giorno qualcuno avrebbe combattuto davvero al suo fianco o per lui, che non sarebbe accaduto solo nella sua immaginazione o in un’ipotesi fatta da Hermione Granger. La scritta che campeggiava sulla pagina ingiallita che Hermione stava leggendo catturò la sua attenzione. Era una scritta in corsivo, non troppo ingombrante, eppure degna di nota. Draco si chiese perché provasse quell’attrazione inspiegabile nei confronti di ciò che vi era scritto e perché gli sembrasse totalmente familiare, nonostante fosse certo di non aver mai letto prima una cosa del genere. Non aveva mai creduto alle vite passate o cose simili, ma avrebbe giurato di starsi ritrovando di fronte a qualcosa già visto prima e di cui aveva una memoria totalmente offuscata.
–“La leggenda del filo rosso”? – chiese incuriosito. – Che roba è? –.
–Perché t’interessa? – aggrottò le sopracciglia Hermione, arrossendo notevolmente. – Leggende babbane, sicuramente non degne della tua attenzione –.
–Non sai cos’è degno della mia attenzione e cosa no – rispose deciso Draco. – Credo potrebbe aiutarmi a capire qualcosa in più su quello che mi sta succedendo –.
Hermione scosse la testa. – Io non penso proprio – rise.
–Se non vuoi raccontarmela, penserò che esiste qualcosa che non sai, Granger – accennò un sorriso di sfida Draco, sapendo che la sua provocazione lo avrebbe portato ad ottenere quel che voleva. Hermione non avrebbe mai lasciato qualcuno che qualcuno avesse scovato un punto debole riguardante la sua conoscenza, anche perché probabilmente non ne aveva. Infatti, tirò fuori un taccuino dalla tasca e lesse la prima pagina di appunti.
E’un antica credenza orientale, secondo la quale le anime gemelle sono legate da sempre e per sempre da un filo sottilissimo, legato alla mano sinistra o alla caviglia. Il legame dato da esso è indissolubile, più forte di tutto e tutti. In alcuni casi può essere estremamente lungo e può intrecciarsi, aggrovigliarsi, annodarsi ed essere compromesso. Ma due anime che sono destinate a congiungersi, lo faranno, prima o poi. Tagliarlo è impossibile. Non è mai stata provata la sua esistenza, perché il filo rosso è in realtà invisibile, e nel mondo dei maghi nessuno ne sa niente. Anche ai babbani non interessa granché”.
–Niente di che – commentò, distogliendo lo sguardo da Draco.
–Io lo trovo…particolare. Perché nel mondo dei maghi nessuno sa nulla? –
–Ai maghi non interessano i babbani, ce ne sono a miliardi di leggende come questa –.
“Questa è diversa” mormorò Draco tra sé e sé. Era come se avesse trovato più tasselli di un puzzle, ma erano ancora tutti in disordine, scomposti, in attesa di essere connessi. Era così che la sua vita gli appariva in quel momento. Il caso lo aveva condotto lì, a scoprire di quella leggenda, e doveva esserci un significato dietro di esso. Aveva bisogno di trovare quel filo, il suo filo, era l’unica cosa in cui poteva riporre un briciolo di speranza. Il Signore Oscuro aveva giocato con la sua mente, aveva deteriorato le sue emozioni in modo ancora indecifrabile, e quella poteva essere la sua unica opportunità di salvarsi.



Angolo autrice:
salve, innanzitutto vi ringrazio per le letture e le recensioni al capitolo precedente! Anche qui, ogni parere è ben accetto. Cerco di essere costante nell'aggiornare, ma con alcuni impegni dati dalla scuola online e dal fatto che scrivo i capitoli di volta in volta, può capitare che io tardi un po'.
Alla prossima!

 
 
 
 
 

 
 
 

 
   
 
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