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Autore: Emmastory    10/04/2020    2 recensioni
Come sappiamo, le avventure, di Kaleia, Sky e della sua famiglia non sono certo finite, ma vi siete mai chiesti com'è stata la loro infanzia? Cosa sia successo mentre crescevano assieme alla cara Eliza? Scopritelo in questa raccolta, dove umanità e magia si intersecano di nuovo.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Big-Adventures-for-little-pixies
 
Capitolo XIII
 
La pixie e il dentino perduto
 
La sera era scesa sul bosco di Primedia, e quella sera, Sky e Kaleia erano sedute insieme sul tappeto del salotto.  Guardandosi negli occhi, videro la noia riflessa l'una nello sguardo dell'altra, e alzandosi in piedi, Kaleia raggiunse il baule dei giocattoli, aprendolo e andando alla ricerca di qualcosa con cui giocare. Una bambola? No, l'aveva già fatto? I cubi colorati? Neanche, ormai era troppo grande per usarli. Forse un puzzle? Nemmeno. A Sky piacevano, certo, e anche a lei, ma conoscendosi, sapeva bene che perdere anche un solo pezzo o non riuscire a incastrarli le dava noia, facendola spesso anche innervosire. Non dandosi per vinta, continuò a cercare, e fu allora che li vide. Due pupazzi che credeva di aver dimenticato, nascosti nel fondo di quel baule. Un fantasmino e un mostriciattolo molto simile a una zucca intagliata, giocattoli perfetti per quel giorno per loro tanto speciale. L'ultimo di Ottobre, ossia Halloween. Una festa generalmente umana e pagana, ma arrivata anche al bosco quando molteplici voci si erano sparse nel vento e nell'aria. Da allora in poi, la decisione era stata semplice. Proprio come il Natale, anche quella sarebbe stata una nuova tradizione fatata. Felice, la piccola Kaleia si avvicinò alla sorella, e sorridendo le mostrò il peluche del fantasma. "Te lo ricordi? È Spooky, il tuo fantasma. Perchè non lo usi più. Oggi è Halloween, dagli un'occasione." Le chiese, per poi avanzare quella proposta, che alle orecchie dell'altra pixie ebbe il suono di una supplica. Ferma dov'era, osservò il pupazzetto e lo sfiorò con le dita, e appena un attimo più tardi, un timido sorriso le increspò le labbra. "Hai ragione." Le rispose soltanto, prendendolo in mano a sua volta e stringendoselo al cuore. A quella vista, Kaleia sentì il proprio cuoricino battere più forte, e voltandosi ancora verso il baule dei giocattoli, riprese anche il proprio peluche lasciato distrattamente con gli altri, e imitando la sorella, abbracciò quella sorta di zucca antropomorfa. Divertita, rise, e poco dopo, la voce della mamma le distrasse entrambe. "Piccole! Siete pronte? È quasi ora di uscire!" quasi urlò dall'altra stanza, alzando la voce per farsi sentire. "Sì, mamma!" risposero le due in coro, abbandonando i giocattoli sul divano e andando alla ricerca dei due cestini di caramelle che la mamma aveva comprato. Disordinate com'erano, non riuscivano mai a ricordare dove mettessero le loro cose, e sparendo dal salotto, Kaleia si diresse verso la sua stanza, attraversando il corridoio buio e decorato con decine di finte ragnatele, streghette e fantasmini che si muovevano nel vento. Il corridoio sembrava il posto perfetto per il loro regno di terrore, ma impegnandosi fino allo spasimo e chiedendo anche aiuto alle bambine, era stata ben attenta ad appenderli anche in altre stanze della casa, come ad esempio il salotto e le loro rispettive camere, compresa la propria. Le finestre poi non erano certo state risparmiate, ed era così che tanti fantasmini sorridenti, assieme a ragni e altri spaventosi insetti sembravano fissare ogni sfortunato visitatore con sguardo malevolo. Già pronte a uscire di casa, le due pixie non si preoccuparono di indossare un costume, poichè stando alle regole di quella festa unite a quelle del bosco, gli unici a mascherarsi erano i bambini umani. In fin dei conti, in quella notte di magia e divertimento il loro essere magiche aveva la stessa valenza di un costume, e con una gran voglia di uscire a chiedere dolcetti, le due sorelle si presero per mano, e camminando l'una accanto all'altra, si incamminarono per il villaggio degli umani, bussando ad ogni porta e sperando di ricevere anche una sola di quelle delizie. La loro ricerca andò avanti per ore, e ogni volta, presentandosi agli adulti, le bambine davano voce a una sorta di formula. "Dolcetto o incantesimo?" dicevano ogni volta, mostrando un sorriso e i loro cestini di caramelle ancora vuoti. Tenere e attaccate ai loro pupazzi, li avevano ripresi prima di uscire di casa, e ora, inanimati ma sorridenti, il fantasmino e l'uomo zucca stavano seduti in quei cestini, quasi invogliando gli umani a riempirli. Per loro fortuna, le piccole rimediarono un lauto bottino, e sulla strada verso casa, sgranocchiarono le caramelle e i cioccolatini ottenuti. Più calma, Sky resistette alla tentazione, ma golosa, la sorella fallì in quell'intento, e di nuovo sul tappeto, fra un gioco e l'altro, mise sotto i denti dolciumi di ogni tipo, scambiandosene di tanto in tanto qualcuno con la sorella. Previdente come sempre, mamma Eliza l'avvisò di non esagerare, ma sorda a quell'avvertimento, la bambina continuò a mangiar dolci, e proprio quando morse uno dei tanti confettini colorati, non provò altro che dolore, e ritraendo la mano, vide del sangue. Spaventata, si guardò intorno come alla ricerca di qualche ferita, e precipitandosi in corridoio, scoprì la verità. La sua innata golosità le aveva appena fatto perdere un dente, e sputando, la bambina se lo ritrovò fra le mani. "Mamma! Mamma!" chiamò, spaventatissima. "Sì, tesoro?" rispose la madre, distratta dal gotico panorama visibile appena fuori dalla finestra della cucina. "Aiutami. Ho mangiato troppe caramelle, e guarda!" piagnucolò la pixie, maledicendosi per non averla ascoltata in precedenza. Preoccupata da quel pianto quasi isterico, Eliza si voltò verso la bambina, e guardandola, le posò una mano sulla spalla. "Kia, amore! Hai soltanto perso un dentino! Non preoccuparti, capita alle fatine come te." Le spiegò, calma e tranquilla, abbozzando un sorriso per fugare i suoi dubbi. "Davvero?" azzardò la pixie, come a volersi sincerare di quella verità. "Certo! E poi sei anche fortunata, sai? Quando succede ti basta metterlo sotto il cuscino, e mentre dormi, una fatina ti farà visita, lasciando un rublo di luna al suo posto." Continuò poi la donna, sorridendo ancora e stringendo la sua bambina in un abbraccio. A quelle parole, gli occhi di Kaleia si illuminarono di gioia, e felicissima, corse verso la sua stanza, facendo subito ciò che la mamma le aveva spiegato. "Che bello! Non vedo l'ora!" gridò dal corridoio, muovendosi come se avesse avuto le ali ai piedi. Orgogliosa, Eliza attese la notte, e intrufolandosi nella camera della piccola, nascose quella preziosa moneta sotto il suo cuscino. Ovvio era che ciò che le aveva raccontato non fosse altro che una storiella per bambini e bambine della sua età, ma nonostante tutto, al suo risveglio, la fatina non attese oltre, e controllando il guanciale, scoprì che la madre non le aveva mentito. A quanto sembrava, quella fata le aveva davvero fatto visita, e prendendo in mano quella monetina, la mise al sicuro nel suo salvadanaio, trascorrendo il resto di quella nuova giornata con il sorriso sul volto e nel cuore dopo quella che per lei era stata un'avventura, nata da una dolce abitudine e un dentino perduto. 
 
 
Ah, Halloween. La festa preferita di molti bambini data la presenza di dolci e caramelle, seconda forse solo al Natale e ai suoi regali. Sempre vicine alle tradizioni umane, le due pixie Sky e Kaleia lo celebrano esattamente come noi, e se la conosciutissima formula differisce solo di poco, l'aspetto dei loro pupazzetti è ispirato a due che avevo da bambina. Vi ringrazio ancora una volta di tutto il vostro supporto, specialmente ora che mancano solo due storie alla vera fine di questa raccolta,
 
Emmastory :)
   
 
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