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Autore: Wolfgirl93    13/04/2020    0 recensioni
Per Izuku vedere la neve è come un dono che il cielo gli ha fatto, una notte di dicembre però tutto ciò a cui teneva venne spazzato via da delle impetuose fiamme, il suo odio per la neve iniziò a crescere e il ghiaccio si formò attorno al suo cuore.
AU BakuDeku
Dal testo: "Quella notte di dicembre la neve scendeva leggera sul suo regno, Izuku sorrideva come un bambino mentre guardava quei fiocchi scendere e imbiancare quel paesaggio sempre così serioso.
“Tesoro se continuerai a stare con il naso fuori ti si ghiaccerà e poi dovremmo tagliartelo.” Scherzò sua madre entrando nella sua stanza, come sempre senza bussare.
“Mamma! Non sono più un bambino! Poi è la prima neve che vedo da quando sono nato quindi non voglio perdermela!” Si lamentò il principe mentre continuava a fissare quella distesa bianca che tanto lo affascinava.(...)"
Genere: Angst, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: All Might, Inko Midoriya, Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou, Shōta Aizawa
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Sono 'finalmente' tornata con l'ultimo capitolo, scusate se ci ho messo tanto ma questo periodo non aiuta la mia creatività. Purtroppo questo capitolo non è stato betato (sempre se si dice così) e quindi mi scuso in anticipo per eventuali errori o orrori. Vorrei ringraziare una mia amica che mi ha aiutato a mettere insieme alcune idee per la fic e che mi ha dato tantissimi consigli su come migliorarla, quindi questa storia è dedicata anche a lei e ora che siamo lontane spero che il mio abbraccio virtuale le arrivi ancora più forte. Grazie Martina per tutto l'aiuto che mi hai dato per scrivere questa storia!
Ci tengo molto a questa storia ma forse nella prima parte di questo capitolo sono stata un po' troppo frettolosa, comunque lascio a chi legge i giudizi.
Come sempre se volete darmi un consiglio o farmi una critica costruttiva io sono sempre disponibile, detto questo, buona lettura!


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Era ormai maggio inoltrato quando l’intera carovana si fermò al limitare di un castello, le piante erano ormai tutte bruciate, il terreno era brullo e arido e dal castello non sembrava provenire nessun segno di vita.
“La battaglia è stata tremenda e il vostro popolo è spaventato, ma sono certo che appena vi vedranno gioiranno per il vostro ritorno.” Il re Shouta, in groppa al suo stallone color della notte sorrise a Inko e le indicò il suo regno, il regno a cui era stata strappata e a cui ora stava per fare ritorno.
La guerra era stata cruenta, i barbari erano stati uccisi e il regno dei Midoriya era finalmente salvo, quando gli occhi di Izuku videro il castello dove era cresciuto, le lacrime gli rigarono il viso e il suo cuore mancò un battito.
“Sono a casa, padre.” Sussurrò fra sé mentre lentamente assieme agli altri entrava nella città, la sua città.

Quando il popolo vide entrare delle persone a cavallo ci fu un fuggi fuggi generale, le donne presero i bambini portandoli nelle case e gli uomini si armarono di qualsiasi cosa potesse ferire e si misero sulla strada per proteggere ciò che potevano; Inko guardò la scena sconvolta, il suo popolo aveva passato così tanto dolore che ora cercare di proteggersi ad ogni costo, la donna spronò appena il cavallo per andare avanti e mostrarsi a tutti ma suo figlio fu più veloce e la superò.
Fiamma scattò in avanti avvicinandosi al gruppo di uomini armati, pochi metri prima Izuku scese da cavallo e si avvicinò lentamente.
“So che non mi riconoscerete, so che per voi posso essere un estraneo ma vi giuro che da oggi in poi nessuno oserà più farvi del male! Lo giuro sul nome della famiglia Midoriya e sull’onore di Re Izumo! Sono il principe Izuku Midoriya, figlio del re che è morto per salvarmi e della regina Inko, vi prego di credermi!” Il ragazzo continuò ad avanzare lentamente ma le armi non si abbassarono.

L’intero popolo era disposto a uccidere quel ragazzo e Izuku era disposto a continuare a parlare per far ragionare gli abitanti del suo regno.

“Aspettate...” Una voce stanca si levò dalle fila secondarie di quell’esercito improvvisato, un uomo anziano si fece avanti lentamente, era disarmato e sembrava faticare a fatica; lentamente si avvicinò a Izuku, ignorando i lamenti delle altre persone dietro di lui, posò le mani sul viso del ragazzo e dai suoi occhi offuscati per la vecchiaia uscirono delle lacrime.

“Principe, siete tornato...” Furono le uniche parole che disse prima di provare a inginocchiarsi.

Izuku, però, fu più veloce e lo tirò piano verso di sé sorridendo prima di scuotere il capo.
“Non serve, la ringrazio.” Disse dolcemente prima di aiutare l’uomo a rimettersi del tutto in piedi, tutto il popolo dietro di lui impallidì, c’era chi mormorava, chi riponeva la sua arma e chi piangeva.
In pochi secondi ci fu una folla attorno al principino, ci furono urla di gioia, pianti e persino persone che ballavano; ben presto in tutto il regno si sparse la voce del ritorno del principe e quell’evento fu festeggiato da tutti con gioia.

Ci volle almeno un mese per riportare il castello alla normalità, molte guardie erano rimaste al castello e furono felici di poter aiutare la regina e il principe, così come l’intero popolo.
Nel mese di giugno ci fu persino una piccola cerimonia intima, solo Shouta e Toshinori furono invitati e fu proprio il mago a incoronare finalmente Izuku come principe; fu un’emozione nuova per il ragazzo, aveva aspettato quel momento da sempre e ora finalmente era successo.

Il giorno seguente Izuku si svegliò nella sua stanza, era stato difficile i primi tempi dormire lì senza la paura di svegliarsi di soprassalto e rivivere tutta quella sofferenza, ma man mano che i giorni passavano anche la sua paura svaniva lentamente lasciandolo ormai più tranquillo anche in quel castello pieno di ricordi.
Inko gli aveva detto di prepararsi e dopo aver seguito le direttive della madre il principe la seguì sulla grande terrazza che dava sulla grande piazza del loro regno.

Il sole era alto in cielo e l’intero popolo si era radunato pronto ad ascoltare il primo discorso della regina Inko.
“Miei cari amici, è ormai più di un anno che il nostro regno è caduto ma ad oggi ci siamo rialzati ancora più forti di prima, ma ad ogni regno serve un re e purtroppo il nostro amato re è perito per salvare me e il principe; ma mio figlio, il principe Izuku Midoriya è ormai pronto per prendere il suo posto! So che per molti di voi potrebbe essere troppo giovane, ma ha affrontato situazioni difficile ed è sempre riuscito a cavarsela egregiamente e poi io sarò al suo fianco, quindi il giorno 15 luglio, tra un mese preciso, il nostro adorato principe salirà al trono seguendo l’insegnamento del padre!” Inko urlò quelle parole con le lacrime agli occhi e il popolo urlò la sua gioia per quella notizia.

Izuku nel mentre sorrise a tutti anche se dentro di sé sentiva la paura crescere, sarebbe stato un bravo re? Sarebbe stato all’altezza di suo padre? Ogni dubbio si dissipò quando sentì la mano di Toshinori sulla spalla e vide il suo sorriso, non sarebbe stato solo, quindi poteva farcela!

“Hai sentito la notizia? Pare che il principe Shinsou sia stato invitato ad un’incoronazione, il re è già nel regno dei Midoriya e tra qualche settimana partirà anche il principe lasciando qui un consigliere.” Disse un mercante.
“Davvero? Ma chi verrà incoronato re? Se persino il principe deve lasciare il suo regno allora è qualcuno di importante.” Chiese l’altro mentre metteva a posto della merce sul suo banco.
“Dicono che sia l’unico erede dei Midoriya, Midoriya Izuku. Verrà incoronato il 15 luglio.” Concluse l’altro prima di servire una cliente.

Katsuki ascoltò quelle parole con un cipiglio alzato, Izuku Midoriya, possibile che avesse lo stesso nome del suo Izuku? Poi avevano parlato del 15 luglio, è usanza che i principi vengano incoronati il giorno del loro compleanno e se non ricordava male il mago che veniva da loro a corte aveva detto che Izuku erano nato il 15 luglio.
“Possibile che sia lui?” Chiese fra sé il biondo, non aveva mai creduto nel destino ma decise di seguirlo per quella volta e dopo aver chiesto informazioni su come raggiungere il regno dei Midoriya, si mise in marcia sperando di aver scelto la giusta via.

Il 15 luglio arrivò velocemente e Izuku, che non era riuscito a dormire la notte prima, era nella sua stanza con sua madre mentre cercava di indossare il suo abito per l’incoronazione; la donna aveva scelto per lui un vestito che riprendesse i colori del loro casato: verde e nero; lo stemma della loro famiglia infatti raffigurava un germoglio avvolto dalla fuliggine.
“E’ il grande giorno figlio mio, tuo padre ti starà guardando da lassù e sono certa che sarà felice di vedere quanto tu sia cresciuto.” Disse dolcemente prima di asciugarsi le lacrime che le stavano scorrendo sul viso.
“Grazie madre.” Aggiunse il ragazzo prima di baciarle dolcemente una guancia e abbracciarla.

La cerimonia fu pubblica, i troni furono spostati nella piazza e l’intero popolo avrebbe potuto assistere all’incoronazione, i membri della casa reale uscirono dal castello e tutta la piazza esultò nel vederli, quando però Toshinori – che nelle vesti di mago avrebbe incoronato il principe – alzò le mani verso la folla, tutti tacquero e la cerimonia poté iniziare.
“Siamo qui riuniti per volere del destino per incoronare il qui presente principe Izuku Midoriya, figlio del re Izumo e della regina Inko. Per anni la dinastia dei Midoriya è stata florida come il germoglio dello stemma di questo casato che nasce dalle ceneri più rigoglioso di prima.

Adesso invito il principe ad avvicinarsi e a mostrarsi a tutti.” Disse il mago sorridendo.

Izuku fece dei passi avanti e sorrise al suo popolo, era teso e spaventato ma quando i suoi occhi incontrarono i suoi tutto sembrò più facile; tra la folla, come se fosse una presenza in carne e ossa c’era suo padre, vestito di tutto punto che gli sorrideva.


Katsuki guardò la scena in mezzo alla folla e spalancò gli occhi, era lui, si portò una mano al cuore e la strinse con forza mentre mentalmente ringraziava qualunque cosa lo avesse condotto fino a lì.


“Izuku Midoriya, con l’autorità magica che mi è stata donata dal fato io Toshinori Yagi ti nomino centoquattordicesimo re della dinastia dei Midoriya, possa il tuo cammino sempre essere illuminato dalla luce.” Dopo aver detto quelle parole afferrò la corona, che un tempo apparteneva a Izumo, e dopo averla fatta baciare dai raggi del sole, la poggiò sulla testa dell’ormai nuovo re.
“Ecco a voi il quattordicesimo re della dinastia dei Midoriya, Midoriya Izuku!” La voce del mago tremò impercettibilmente mentre annunciava a tutto il nuovo re, l’intero popolo esultò e tra di essi anche Katsuki batté le mani e sorrise al nuovo re.

Inko si avvicinò al figlio e gli baciò la fronte e successivamente la corona prima di battere le mani assieme al suo popolo; il cuore di Izuku stava scoppiando, l’immagine di suo padre era ormai scomparsa ma al suo posto vide qualcuno che mai avrebbe pensato di rivedere: Katsuki, il biondo se ne stava tra la folla ad applaudire mentre il suo sguardo come sempre strafottente puntava verso Izuku.

Quando la cerimonia finì Izuku corse dalla madre, non poteva di certo uscire fuori dal castello solo per parlare, era un re adesso e come tale aveva dei doveri e delle regole da seguire.
“Madre, tra la folla ho rivisto quel ragazzo… Katsuki… Quindi mi chiedevo se...” Le parole di Izuku si interruppero per via delle dita della donna sulle sue labbra.
“Ho capito perfettamente, indicami chi è e lo farò scortare fino alla sala del trono. Prometto che avrete tutto il tempo per parlare.” Gli assicurò la donna prima di sorridere dolcemente lasciando sorpreso il figlio per qualche secondo.
“Grazie...”

Essere nuovamente faccia a faccia con Katsuki fu bello ma anche difficile, come poteva guardando in faccia dopo quello che aveva fatto? Era scappato dopo la confessione del biondo ma quest’ultimo non sembrava arrabbiato, o almeno era molto bravo a non farlo notare.

“Sono felice di vederti qui...” Azzardò a dire Izuku mentre accennava un sorriso impacciato.
“Un re eh? Direi che sei un bravo attore, ci ero quasi cascato sai? Per tua informazione sono scappato dal mio castello per cercarti, ho rinunciato finalmente al mio titolo lasciandolo a mio fratello e ho cercato in lungo e in largo un semplice ragazzo in compagnia di un mago e poi trovo un re.” La voce di Katsuki era stranamente calma ma nascondeva tante emozioni: rabbia, paura, amore, tristezza.
“M-Mi dispiace… Non potevo dirlo a nessuno, non ero ancora un principe quando mi hai conosciuto – sono dovuto fuggire dal mio regno prima di compiere sedici anni – quindi in un certo senso non ho mentito… Comunque ora che sei qui posso raccontarti tutto!” Propose Izuku facendo un passo in avanti verso il biondo.

“Quanti altri segreti nascondi? Devo nuovamente scoprire le cose da solo o sarai tu a dirmele?” Chiese Katsuki guardando il re senza paura, ora che aveva perso il suo titolo poteva trattare quel ragazzo come aveva sempre fatto e ne avrebbe pagato le conseguenze.
“Non ci sono altri segreti Kacchan.” Tagliò corto il re prima di voltarsi verso la grande finestra della sala del trono, guardare quegli occhi lo avrebbe solo fatto cedere e lui non voleva, non poteva, la paura che quell’amore lo portasse nuovamente a soffrire era rimasta nonostante le parole del mago.

Una lunga falcata del più grande e fu di fronte a Izuku, occhi rossi che si riflettevano in quelli verdi.
“So che c’è qualcosa che vuoi dirmi Izuku, dimmela.” Nonostante l’amore fosse nuovo per lui sapeva bene che anche l’altro provava lo stesso.
“S-Sono…” Il re abbassò lo sguardo e strizzò gli occhi. “Sono innamorato di te.” Disse tutto d’un fiato prima di crollare a terra senza più difese, aveva perso, aveva lasciato che l’amore lo trascinasse nuovamente giù.
Katsuki sbuffò una lieve risatina poi si accucciò a terra di fronte al più piccolo “Era ora, aspettavo queste parole da un anno, sai?” Disse dolcemente prima di prendere il viso del re fra le mani e baciarlo dolcemente, quando le loro labbra si staccarono il biondo diede un lieve pugno contro la spalla del più piccolo. “Da oggi in poi niente segreti o riprenderò a dare fuoco alle cose!” Disse serio prima di scoppiare in una risata che contagiò entrambi.

Katsuki poi divenne leggermente rosso, si allontanò e tirò fuori dalla tasca dell’abito un piccolo sacchetto di pelle.
“Li ho visti quando sono andato via dal castello e ho subito pensato a noi… O almeno… Beh... Hai capito!” Borbottò prima di aprire i lacci del sacchetto e mostrare due bracciali in cuoio con una piccola pietra che pendeva da ognuno di essi.
“Questo ha una pietra glaciale, la leggenda dice che queste pietre si trovino solo nei ghiacciai perenni e ogni volta che vengono strette nella mano si può sentire il freddo del ghiaccio perpetuo. Questo invece ha una pietra focaia, queste pietre si trovano solo all’interno dei vulcani in eruzione e quando vengono avvicinate al petto si può avvertire il calore bruciante della lava.” Il biondo fece una pausa riprendendo fiato, alzò lo sguardo verso Izuku poi riprese a parlare.
“Queste due pietre mi ricordavano noi, ho sempre pensato di essere un fuoco incontrollato, bruciavo ogni persona a cui mi avvicinavo e i primi tempi avrei voluto farlo anche con te; ma tu eri diverso da tutti gli altri, tu non temevi il mio calore e anzi ogni qualvolta mi avvicinavo ti scioglievo leggermente per poi tornare a mostrarmi la forza del tuo ghiaccio perenne. Sembrava che avessi un muro di ghiaccio, tutte le volte che passavamo del tempo assieme speravo di riuscire a sciogliere quella barriera per scoprire cosa nascondevi sotto ma tu ogni volta ti mostravi più inespugnabile di prima così ho iniziato a pensare che fossi come un iceberg; avevi una scorza dura a proteggerti ma la tua parte più profonda non la nascondevi all’interno ma era celata agli occhi di tutti, sotto la superficie dove nessuno avrebbe mai scoperto la verità.
Quindi vorrei che tu tenessi il bracciale con la pietra focaia, così se anche saremo lontani o sarai troppo impegnato con le sue reali faccende..” Disse quell’ultima parte ridacchiando. “Potrai sempre sentirmi vicino e magari potrai capire che il mio fuoco sarà sempre pronto a sciogliere ogni barriera che tu metterai.”
Izuku sentiva gli occhi pizzicare, si mordicchiò il labbro inferiore e lasciò che l’altro gli allacciasse il bracciale prima di sorridere e fare lo stesso con l’altro, si guardarono per qualche secondo poi si lasciarono andare ad un profondo abbraccio e ad un dolce bacio.

Quando l’inverno arrivò i due erano ancora insieme, Inko aveva accettato quell’unione, non ancora formale, con gioia e poi doveva ammettere che aveva un debole per quel biondino dal carattere un po’ scoppiettante.


La neve era un fenomeno strano, c'era chi l’associava alla magia nera perché quel manto bianco era bello quanto letale per la natura e gli animali, c’era invece chi lo vedeva come un segno di buon auspicio, cadeva di rado e quando lo faceva portava gioia e felicità soprattutto nei bambini.
Quando gli occhi di Izuku osservarono nuovamente l’ambiente ormai diventato candido, il re capì la verità: quella distesa bianca portava cambiamenti, sia positivi che negativi; si lasciò sfuggire un sorriso mentre, affacciato alla finestra, sentì le braccia calde e forti di Katsuki stringerlo da dietro e le sue labbra bollenti baciarlo dietro l’orecchio.
“Quando scappai di casa nevicava, pensai che da quel momento in poi avrei odiato per sempre la neve.” Spiegò il re crogiolandosi in quell’abbraccio. “Adesso però capisco che non la odio, come potrei se ho qualcuno che può guardarla assieme a me scaldandomi per farmi capire che non sono più solo?” Chiese dolcemente prima di baciare le labbra di Katsuki che in tutta risposta lo allontanò dalla finestra per portarlo con sé verso il letto.
Nonostante tutto non poteva odiare la neve.


   
 
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