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Autore: Soul Mancini    14/04/2020    5 recensioni
Raccolta di piccoli momenti che uniscono cinque amici, cinque musicisti con una bruciante passione per la musica a scorrergli nel sangue. Cinque ragazzi che, ovunque si trovino e qualunque piega assumeranno gli eventi, sanno di poter sempre contare l'uno sull'altro.
- Il titolo della raccolta prende il nome da "Broken Machine", album dei Nothing But Thieves del 2017.
- L'intera raccolta partecipa alla sfida "12x12" indetta da me qui su EFP.
- La prima flashfic partecipa alla challenge "Slot machine!" indetta da Juriaka sul forum di EFP.
- La sesta e la nona flashfic partecipano alla challenge "Drabbles, Drabbles e ancora Drabbles" indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP.
- La decima flashfic partecipa alla "Headcanon Challenge" indetta da HarrietStrimell sul forum di EFP.
Genere: Comico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Slash | Personaggi: Conor Mason, Dominic Craik, James Price, Joe Langridge-Brown, Philip Blake
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Take A Word Around'
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Feel your worries disappear
 
 
 
 
Conor si morse il labbro e lanciò uno sguardo a Phil, mentre col piede cercava la staffa destra.
Quella situazione non gli piaceva per niente.
Il moro lo scrutava con attenzione mentre carezzava il muso del cavallo. “Rilassati, l’animale sente la tua tensione. Stringi le briglie nel pugno coi pollici verso l’alto, raddrizza la schiena e sciogli i muscoli” ribatté in tono calmo, regalandogli un sorriso incoraggiante.
“Ma come cazzo si fa a stare in equilibrio? Non è che adesso questo parte al galoppo? Phil… non lasciarlo!” sibilò Conor, per niente tranquillo. Da quando era montato in sella, aveva avvertito ogni muscolo di quella bestia guizzare, come se si divertisse a destabilizzarlo.
“È dolcissimo, non ti farà niente” affermò Phil, stringendo una redine aggiuntiva che aveva attaccato alla testiera. “Ricordi cosa ti ho detto? Talloni verso il basso e non stringere i polpacci, altrimenti il cavallo capirà che si deve muovere.”
Il biondo deglutì e puntò lo sguardo sul manto rossiccio dell’animale, mentre sistemava cautamente la postura. “Come hai detto che si chiama?”
“Pixel. Accarezzalo, conoscilo, è giusto che entriate in confidenza.”
Conor allora prese entrambe le redini nella mano sinistra, mentre allungava la destra e immergeva le dita nella criniera bionda. “Ciao Pixel. Non hai intenzione di uccidermi, vero?”
Il cavallo, in tutta risposta, abbassò appena il capo e si esibì in uno sbuffo sommesso.
Conor si ritrasse e strabuzzò gli occhi. “Mi odia?”
Phil ridacchiò. “No, credo che tu gli piaccia. Ora te la senti di fare una passeggiata?” domandò poi, accennando al piazzale sterrato in cui si trovavano.
Conor si morse nuovamente il labbro e sentì il cuore accelerare. Ma non solo per l’ansia: si sentiva quasi elettrizzato. Riprese le redini in modo corretto e annuì appena. “Però, Phil, tu stagli accanto, non lasciarmi.”
L’altro gli sorrise. “Tranquillo. Schiena dritta, guarda in avanti, muscoli rilassati e stringi appena i polpacci, come se volessi dargli dei colpetti sui fianchi.”
Conor inspirò forte per calmarsi ed eseguì; quasi gli venne un colpo e temette di perdere l’equilibrio quando Pixel prese a passeggiare lentamente: sobbalzava, oscillava e a lui pareva che il mondo si spostasse dal suo baricentro.
“Oh merda, come si ferma? Oggi morirò, me lo sento!” strillò in preda all’ansia.
Phil, sempre con la briglia aggiuntiva tra le dita, scoppiò a ridere. “Asseconda i suoi movimenti, ascoltalo, tranquillizzati. Trova l’equilibrio e soprattutto comunica con lui.”
“Ti prego, cazzo… per favore, Pixel, cucciolo, non uccidermi…” cominciò a mormorare Conor col cuore in gola, per poi prendere un respiro profondo.
E successe qualcosa.
All’improvviso realizzò di trovarsi in sella a una meravigliosa creatura che non voleva fargli del male, anzi, cercava di trasmettergli sicurezza. Camminava lentamente, muoveva piano le orecchie, i suoi muscoli guizzavano ma senza mai essere tesi, il sangue gli circolava caldo nelle vene. Era vivo.
Tutto in lui ispirava dolcezza e pace.
Non sapeva come, ma Conor lo realizzò.
E, quando incrociò gli occhi scuri e sereni di Phil, comprese che nulla sarebbe andato storto.
Era bellissimo.
 
 
 
 
♥ ♥ ♥ ♥ ♥
 
 
Ed eccoci giunti alla penultima (T____T) flash di questa raccolta!
Stavolta la parola è stata suggerita dalla carissima Carmaux_95 ed era “pixel”… di cui ovviamente io ho fatto un uso completamente fuori dal mondo XD infatti ho paura di averlo reso troppo marginale, Carmaux spero che mi perdonerai :P
Anche la ship (OVVIAMENTE CONOR E PHIL SONO UNA SHIP, una delle mie OTP del fandom *-*) è stata trattata in maniera marginale, ma non volevo creare la classica scenetta sdolcinata e banale tra due fidanzati... anche perché le coppie fanno tante cose insieme, tra cui condividere passioni, conoscenze ed esperienze ^^
In tal caso ho preso spunto da un elemento reale: Phil (così come Price) andava a cavallo e ci sta veramente stare, ora non so se stia continuando ma sicuramente sa cavalcare, e quindi mi piaceva l’idea che lo insegnasse a Conor – il fatto che il cantante non l’avesse mai fatto prima è ovviamente una mia fantasia, di lui non lo so XD
Per raccontare le sensazioni che Conor ha provato durante la sua prima volta a cavallo (anche se una flashfic non è in grado di contenerle tutte) mi sono basata sulle esperienze che ho personalmente vissuto: ho avuto il piacere di montare in sella due volte ed è sempre stato qualcosa di mozzafiato, vi giuro che a un certo punto si instaura un rapporto magico tra cavallo e fantino e si vorrebbe non scendere mai *___* non so se vi è mai capitato, ma provateci nel caso dovesse capitarvi l’occasione, è unico!!!
Spero di non avervi confuso troppo con i nomi tecnici, ma pens sia facilmente intuibile cosa siano staffe, redini e testiera ^^ non voglio ammorbarvi troppo con spiegazioni chilometriche, ma se volete entrare nello specifico ecco a voi la pagina wikipedia su cui mi sono basata:
https://it.wikipedia.org/wiki/Finimenti
infine, una notina riguardo al titolo: è un verso del testo di “Graveyard Whistling”, contenuta nell’album del 2015, Nothing But Thieves. Non è una scelta a caso: l’artwork del disco infatti presenta come immagine proprio un cavallo ^^
Come sempre, vi ringrazio INFINITAMENTE per essere ancora qui, leggere i miei scritti e partecipare alla sfida, GRAZIE! :3
Alla prossima e ultima parola, sono proprio curiosa di scoprire come andrà il gran finale!!! ♥
 
 
   
 
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