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Autore: Matthw883    15/04/2020    0 recensioni
Victoria e Jessica stanno per sposarsi, ma agli invitati del matrimonio manca una persona, il fratello di Jessica, Matthew, lei non lo vuole al matrimonio e lui non vuole andarci a causa di vecchi rancori tra la famiglia. Victoria non vuole che la sua futura famiglia sia divisa al suo matrimonio, cosi farà di tutto per scoprire cosa è accaduto nella famiglia della sua fidanzata e cercherà di porvi rimedio, per far ciò è disposta anche ad andare nella città di New York.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 4   “L' APPUNTAMENTO" 






Era appena suonata la campanella e Matthew uscì di fretta dalla classe, doveva arrivare quanto prima alla fermata dell'autobus senza essere visto, così decise di prendere l'uscita secondaria della scuola, non poteva permettere a Buzz e agli altri di intercettarlo o lo avrebbero tormentato come al solito. Purtroppo la sua corsa non ebbe successo, i quattro bulli lo stavano aspettando all'uscita della scuola, a sbarrargli la strada fu Buzz, il capo. Il ragazzo era un pluri-ripetente, era alto e grosso, aveva la testa rasata proprio nel centro di essa c'era una grossa cicatrice dovuta a un incidente subito a 9 anni, nei suoi occhi neri si vedeva tutta la sua voglia di far del male agli altri e il suo sorriso mostrava i denti ormai marciti a causa delle carie :
-Ehi frocio, vai da qualche parte ?-
Fingendo indifferenza disse:
-Si, sto andando a casa Buzz, quindi per favore fammi passare.-
-Ehi calma frocietto, dovresti trattarci con un pò di rispetto, dopotutto noi vogliamo solo aiutarti.-
-E come ? Infilandomi la testa nel cesso per tutta la durata dell' intervallo ?-
-Si, esatto, vogliamo aiutarti a diventare un vero uomo, perché non crediamo proprio che tu possa riuscirci.-
Matthew iniziò a balbettare dalla paura:
-P-perché d-dici così ?-
-Come perché ? Mi pare ovvio, vivi con tre disgustose lesbiche, in un ambiente così cosa puoi sperare di diventare se non un gay effeminato ?-
-I-io non sono gay. E' vero, m-mia madre e mia s-sorella sono omosessuali, m-ma non vuol dire che lo sia anch'io.-
-Strano, perché Dave la pensa diversamente. Ehi Dave, dì un pò a questo sfigato come la pensi.-
La parola passò a Dave, era anche lui molto alto, ma al contrario di Buzz era secco come un chiodo, portava gli occhiali da vista e i suoi capelli erano neri e molto lunghi. Matthew si era sempre chiesto cosa ci facesse un tipo come lui nella banda di Buzz, non sembrava molto pericoloso, e inoltre al contrario degli altri tre membri della banda era molto intelligente, aveva sempre degli ottimi voti a scuola. Matthew credeva che si trovasse lì perché al gruppo serviva almeno una persona dotata di cervello e pensò che Dave aveva accettato di farne parte solo per poter essere lasciato da Buzz:
-Io penso che se un bambino cresce in una famiglia di froci non può far altro che diventare frocio anche lui. E' matematico.-
-Vi ripeto che io non sono gay.-
Buzz fece una sonora risata:
-Se non sei gay, dimmi, perché non ti abbiamo mai visto provarci con qualche ragazzina ?-
C'era una ragazza che a Matthew piaceva, era Nadia. Aveva i capelli rossi e gli occhi verdi, Matthew pensava che fosse veramente bellissima, ma non aveva mai avuto il coraggio di parlarle:
-Il fatto che non abbia una ragazza non vuol dire che io sia gay. - 
-Ma chi vuoi prendere in giro ? Si vede che sei gay da un sacco di cose, da come cammini e da come parli sopratutto.-
A Matthew non era mai sembrato di camminare in maniera femminile anzi, cercava il più possibile di imitare l'andatura paterna, e per quanto riguardava la voce, non era certo colpa di sua se la sua voce tardava a cambiare . Sperava tanto che una volta cresciuto avrebbe avuto una voce profonda come quella del padre, ma al momento era bloccato con la sua vocetta molto infantile che poteva essere scambiata tranquillamente per una femminile:
-Quelle cose non provano niente.-
-Sono sicuro che troveremo altre prove della tua omosessualità nel tuo zainetto. James, Kevin, prendetelo.-
James e Kevin erano due ragazzi di colore, gemelli, non erano molto svegli e non parlavano quasi mai. I due si avvicinarono a Matthew, poi Kevin lo sollevò da terra, mentre James prese il suo zaino che lanciò a Buzz:
-Ora vediamo un po' cosa c'è qua dentro.-
Buzz estrasse un quaderno dallo zaino:
-Oh, guardate un po' cosa abbiamo qui, un quaderno con Michael Jackson. Hai il quaderno della tua popstar preferita? Sei proprio come una ragazzina. Tra l'altro hai scelto proprio la popstar più effeminata del pianeta, e poi vieni a dirmi che non sei gay?-
-Ridammi il quaderno Buzz, era di mio padre, è un un suo regalo. - 
-Ah davvero? Così questo era un regalo di quel perdente di tuo padre? Un uomo così patetico che sua moglie ha preferito mettersi con una donna piuttosto che rimane con lui. Sai, ho sentito dire che ha rischiato di morire per un attacco cardiaco dopo aver saputo che sua moglie gli metteva le corna con una donna. Peccato che non sia morto, avremmo avuto un perdente in meno su questa terra. - 
Matthew cominciò ad arrabbiarsi seriamente, nessuno poteva prendere in giro suo padre:
-Non sei nemmeno degno di pronunciare il suo nome. Non permetterti mai più di parlar male di lui. Hai capito brutto grassone puzzolente? - 
Udite queste parole Buzz disse:
-Ti ho già detto che mi devi portare rispetto frocio. Non ti permetto di parlarmi così  - 
Detto questo Buzz diede a Matthew un pugno sulla pancia. Quest'ultimo cadde a terra urlando di dolore, poi Buzz infierì prendendolo a calci e pugni in punti non visibili, sopratutto nei fianchi e alla schiena:
-Così impari brutto frocio.-
Detto questo prese il quaderno di Michael Jackson e lo strappò in tanti pezzi:
-Ah dimenticavo, non dire a nessuno che sono stato io a picchiarti, altrimenti  ti darò dei pugni talmente forti che quelli di oggi sembreranno delle carezze.-
Detto questo il gruppo se ne andò.
Una volta rimasto solo, Matthew si mise a piangere. Perché quei quattro ce l'avevano tanto con lui ? Perché non potevano lasciarlo in pace ? Perché dovevano tormentarlo così? Perché sua madre ha lasciato suo padre per quella donna? 


Già Maureen, da quando quella donna è apparsa nella sua vita, non ha avuto altro che guai. Prima l'infarto di suo padre e poi le prese in giro dei compagni. Da quando Buzz e la sua banda hanno appreso della situazione famigliare di Matthew non hanno fatto altro che tormentarlo, prenderlo in giro e insultarlo. Amber disse a suo figlio che non si doveva risentire per quello che gli dicevano, perché non c'è nulla di male ad essere gay. Matthew questo lo sapeva, ma tuttavia era stufo marcio delle insinuazioni della banda di Buzz. Misero in giro quella voce e da allora tutti non fecero altro che prenderlo in giro. Per non parlare poi delle ragazze che gli si rivolgevano dicendogli che loro lo accettavano per quello che era. Le odiava, odiava quella falsa pietà, odiava la loro ipocrisia, odiava la gente che si faceva bella dicendo in giro quanto fosse aperta di mente perché aveva un amico gay ma che in realtà non lo conosceva affatto. Aveva cercato di zittire quelle voci in tutti i modi ma non c'era riuscito.


Matthew credeva che la colpa di tutto questo fosse di sua madre e della sua nuova compagna. Se sua madre non avesse mai lasciato suo padre, tutto questo non sarebbe mai successo, i bulli non avrebbero avuto motivo di tormentarlo, sarebbe stato più facile per lui farsi degli altri amici oltre ad Andrew, chissà magari avrebbe anche potuto piacere a qualche ragazza e avrebbe potuto vedere suo padre tutti i giorni invece che solo una volta a settimana. 


-


Matthew si svegliò di soprassalto. Era un incubo, un ricordo della sua vita che sperava di aver rimosso per sempre. Era strano, era da una vita non sognava più i tempi della scuola. Si alzò e si diresse verso il bagno, si guardò allo specchio, fece due respiri profondi e si lavò la faccia. Non poteva farsi abbattere da un incubo, stasera per lui era una serata molto importante, sarebbe uscito con Tracey, tutto doveva essere perfetto, ma sopratutto lui doveva essere perfetto.




-




Victoria era frustrata, erano passati tre giorni e non era riuscita a scoprire nient'altro su Matthew. Si erano scambiati molti messaggi, ma non si erano più visti dalla sera della festa e il tempo di Victoria a New York stava ormai scadendo, tra tre giorni sarebbe partita per Los Angeles e allora chissà quanto tempo ci sarebbe passato prima di poterlo rincontrare . Si erano ripromessi di restare in contatto dopo la sua partenza da New York, ma non poteva certo scoprire molto su di lui restando a Los Angeles. No, doveva parlargli, doveva dirgli la verità. Dopotutto ormai erano amici, c'era la possibilità che lo avesse ascoltato con comprensione, forse si sarebbe aperto con lei. Avrebbe fatto così, in fondo non aveva niente da perdere. Decise che gli avrebbe parlato non prima dell'appuntamento che Matthew avrebbe avuto con Tracey quando probabilmente sarebbe stato di buon umore.




-




Tracey uscì di casa proprio un attimo prima che Matthew suonasse il suo campanello. Era vestita con una camicetta azzurra e un elegante gonna a fiori. Matthew pensò che era veramente bella:
-Scusa se ti ho fatto aspettare Matthew.-
-Non preoccuparti Tracey, sono arrivato adesso. Sai stai veramente molto bene vestita così.-
Tracey arrossì:
-Grazie, come sei galante. Allora, dov'è che andiamo di bello. -
-All' "Antica America", sono sicuro che ti piacerà molto. -
Ridacchiando Tracey disse:
-Non lo conosco.-
-Beh non è molto vicino,  dobbiamo prendere la macchina per raggiungerlo. Vieni, l'ho parcheggiata proprio qui dietro. - 
Oltrepassata la via, raggiunsero l'automobile di Matthew, non appena Tracey la vide rimase a bocca aperta. Era una Chevrolet Bel Air del 1957 con la sua classica livrea bianca e azzurra:
-Wow, è-è stupenda, è tua?-
Matthew annuì. Tracey si avvicinò lentamente all'auto per ammirarla in tutta la sua bellezza:
-È meravigliosa, sembra uscita dalla fabbrica soltanto ieri.-
-Grazie, ci tengo molto, era di mio nonno, è parte della sua eredità. È la macchina che ha sempre sognato di possedere, l'ha comprata dieci anni fa. Non era messa molto bene, ma mio nonno, mio padre ed io l'abbiamo rimessa nuovo-
Tracey gli sorrise:
-Tuo nonno sarebbe fiero di te.-
-Lo spero.-
I due entrarono nell'auto e Matthew si mise a guidare finché non arrivarono davanti al ristorante:
-Cos'ha di particolare questo posto? - 
-Il proprietario ha cercato di ricreare l'ambientazione di un dinner degli anni 50. Ho pensato che visto che a te piace molto quel periodo storico, ti sarebbe potuto piacere mangiare qui. Si, non è molto di classe, ma si mangia bene, e l'ambiente è diverso da quelli dei soliti ristoranti.-
-Trovo che il tuo sia stato un pensiero molto carino.-
Matthew aprì la porta  del locale facendo entrare Tracey  per prima:
-Prima le signore.-
-Grazie.-
 La prima cosa del ristorante che Tracey notò era la musica, le note di Jailhouse Rock di Elvis Preasley facevano da sottofondo alla cena, notò che le note venivano emessa da un Jukebox perfettamente funzionante. Il pavimento del locale era composto da mattonelle di colore bianco e nero, ai muri erano appese targhe automobilistiche, vinili, una bandiera americana e vecchie foto in bianco e nero di New York:
-Allora, cosa ne pensi?-
-Penso che sia bellissimo.-
I due si accomodarono in un tavolo e ordinarono delle alette di pollo piccanti e una bella bistecca, poi i due iniziarono a parlare del più del meno:
-Qual'è la cosa che odi di più ?-
-I razzisti, e la tua ?-
-I bugiardi. Non li posso proprio sopportare. E invece dimmi, come passi il tuo tempo libero ? Quali sono i tuoi hobby ?-
-Nel tempo libero leggo e dipingo, niente di particolare, dipingo qualunque cosa abbia in mente, anche la più stupida. Tu invece cosa fai nel tempo libero ?-
-Gioco ai videogiochi, guardo dei film, ogni tanto faccio un pò di footing per la città e ascolto la musica.-
Matthew fece una pausa poi riprese:
-Mi piacerebbe molto vedere qualcuno dei tuoi dipinti.-
-Non sono niente di che, te lo assicuro. E dimmi, che musica ti piace ascoltare ?-
-Oh un pò di tutto, pop, rock, dance. Mi piacciono molto i Linkin Park, i Blink 182, David Guetta, ma il cantante a cui sono più legato è sicuramente Michael Jackson.-
-E come mai proprio lui ?-
-Era il cantante preferito di mio padre, aveva tutti i suoi album,"The way you make me feel" è stata la canzone del suo matrimonio. Io sono letteralmente cresciuto con le sue canzoni, molti dei miei ricordi della mia infanzia sono associati alle sue canzoni.-
Tracey chiese molto timidamente:
-In che senso era il suo cantante preferito ?-
Matthew abbassò la testa, Tracey una volta capito la gaffe che aveva fatto strinse la mano di Matthew con la sua e disse:
-Oh, mi dispiace davvero tanto, io non dovevo...-
-No, no figurati, non lo sapevi.-
Sorridendo Tracey gli disse:
-Dev'essere stato un uomo davvero eccezionale.-
-Lo era, un giorno ti racconterò di lui...cioè sempre se vorrai continuare ad uscire con me.-
-Ascolterò la tua storia molto volentieri.-
Matthew cambiò velocemente argomento:
-Basta pensare alle cose tristi. Ora tocca te dirmi qual'è il tuo artista preferito.-
-E' Frank "The Voice" Sinatra, ma mi piacciono molto anche Ray Charles, o Beatles e i Queen.-
-Canzone preferita ?-
-"Hit The Road Jack" di Ray Charles. E la tua ?-
-"Beat It" di Michael Jackson.-
Matthew fece una pausa poi disse:
-Posso chiederti da dove deriva questa tua passione per gli anni 50-60?-
-Oh, credo che sia dovuto all'influenza di mia nonna, sai, sono cresciuta senza madre, mio padre doveva lavorare tutti i giorni, così passavo i pomeriggi da mia nonna. Era piena di cose dell'epoca, dischi, vestiti e altri oggetti, mi piacevano da morire e...-
Mentre diceva questo faceva tanti gesti con le braccia, finché la forchetta che aveva in mano non le cadde:
-Ops...a volte sono così imbranata che sembro Bridget Jones.-
Detto questo fece una risatina:
A Matthew piaceva da morire la sua compagnia, era frizzante e autoironica, e la sua goffaggine la rendeva ancora più adorabile:
-Mmmh, questa bistecca è deliziosa, hai fatto proprio bene a portarmi qui. Peccato solo per quei tipi laggiù che fanno una sacco di baccano.-
Matthew allungò la testa per vedere chi fossero e la prima cosa che vide fu una testa rapata a zero con una cicatrice proprio al centro. Matthew sapeva bene a chi apparteneva quella cicatrice, era di Buzz. Lo guardò più attentamente e arrivò alla conclusione che non era stato uno scambio di persona. Era proprio lui, le sopracciglia, gli occhi , ma sopratutto i denti erano quelli di Buzz. Non lo vedeva dai tempi della scuola media, erano passati tanti anni, sapeva che non avrebbe potuto fargli nulla, sapeva che poteva averlo non riconosciuto, e sapeva che poteva anche essere cambiato, ma in quel preciso istante tornò tutta la paura che aveva quando incrociava Buzz nel cortile della scuola. La sua mente si riempì di immagini di Buzz che lo scherniva e lo picchiava , il suo cuore iniziò a battere molto più velocemente del normale, cominciò poi a tremare e a sudare:
-Matthew, stai bene ? Stai tremando come una foglia.-
Le chiese Tracey con apprensione:
-Scusami tanto Tracey, scusami davvero tanto ma ho bisogno di un pò d'aria.-
-Sei sicuro? Non hai una bella cera.-
-Sì, sì, ho solo bisogno di un pò d'aria.-
Matthew appoggiò il tovagliolo sul tavolo e corse fuori dal ristorante.
Tracey lo seguì a ruota,  e una volta fuori Matthew fece dei gran respiri a pieni polmoni. Dopodiché si sedette sulle scale dell'edificio di fianco al ristornate e dopo pochi minuti iniziò a star meglio:
-Stai bene Matthew ?-
-Si, si sto meglio.-
-Ma cosa ti è successo ?-
-Un attacco d'ansia, scusami, erano da un bel pò di tempo che non me ne veniva uno.-
Molto tristemente Tracey disse:
-A causa mia ? Ho detto qualcosa di sbagliato ?-
-No, non potrebbe mai essere colpa tua. Vedi, dentro il ristorante c'era il bullo che mi tormentava quando andavo alle medie. Erano dieci anni che non lo vedevo, non appena l'ho visto mi sono ritornate in mente tutte le emozioni che provavo quando lo incontravo a scuola ed è stato troppo da sopportare.-
Fece una pausa e disse:
-Lo odiavo a morte, lui e la sua banda ce l'avevano con me perché sono stato cresciuto da due donne. Mio madre divorziò da mio padre e si risposò con una donna. Non appena Buzz...il bullo, lo venne a sapere mi rese la vita impossibile.-
Matthew si sentiva sconfitto, il suo stupido attacco d'ansia aveva rovinato tutto. Voleva farle una bella impressione, voleva piacergli, ma invece aveva solo dimostrato la sua fragilità e la sua debolezza.
-Adesso penserai che sono un debole e un codardo.-
Tracey si sedette con lui e disse:
-Non lo penso affatto. Ti posso capire sai, anch'io sono stata vittima di bullismo. Certe cicatrici non se ne andranno mai.-
-Tu ? E perché mai qualcuno avrebbe dovuto prendersela con te ? Sei bella e simpatica.-
-Perché sono ebrea.-
Un Matthew molto confuso chiese:
-Ma non avevi detto di avere origini irlandesi ?-
-Da parte di padre, ma da parte di madre sono di origine ebraica. Non sono nemmeno praticante, ma certi stupidi ragazzini  mi hanno fatto passare l'inferno solo per la mia discendenza. Sai per anni ho sempre evitato di vestirmi come mi andava per paura di altre prese in giro, ma alla fine mi sono decisa ad essere me stessa. E' inutile rinunciare alla tua identità o alla tua felicità per evitare di essere preso in giro,  se qualcuno vuole darti fastidio o insultarti troverà sempre qualche appiglio per farlo. Se non fosse stata la mia religione, sarebbe stato qualcos'altro.-
Queste parole fecero riflettere Matthew: 
-Così sei stato cresciuto da una famiglia arcobaleno ? Perché non mi racconti qualcosa di loro.-
-Meglio di no, non ci parliamo più da un bel pò ormai.-
-Oh mi dispiace, cosa è successo.-
-Non mi va di parlarne, sappi solo che hanno mancato di rispetto a mio padre e alla sua memoria. Gli hanno fatto molto male.-
Dopo un minuto in cui nessuno disse niente Tracey disse:
-Non importa, me lo dirai quando te la sentirai.-
Gli prese le mani e aiutandolo ad alzarsi disse:
-Ora che dici ? Ti va di tornare dentro e finire la nostra cena e finire in maniera degna la serata ?-
In quel momento Matthew si sentiva attratto come non mai da Tracey, era stata molto comprensiva e dolce con lui. Sorridendogli gli disse:
-D'accordo.-
I due rientrarono nel locale e finirono la cena. Per fortuna Buzz e i suoi amici se ne andarono poco dopo, senza nemmeno degnare di uno sguardo i due ragazzi. I due non ebbero altri problemi durante il resto della cena che venne consumata tranquillamente. Una volta usciti Tracey chiese a Matthew:
-Ora dove andiamo ? E' ancora presto per tornare a casa.-
-Beh, pensavo di continuare la serata su questa linea nostalgica, conosco un cinema che proietta molti film degli anni 50-60. So che questa sera proiettano quel capolavoro di "Gioventù Bruciata" in versione restaurata, ti va di andarci ?-
Annuì:
-Molto volentieri.-
Una volta finito il film, Matthew riaccompagnò Tracey a casa:
-Sono stata molto bene con te stasera Matthew.-
-Anch'io, se escludiamo l'attacco d'ansia.-
-Non ci pensare, non ha rovinato nulla.-
-Senti, ti va di replicare sabato sera ? Vorrei portarti a mangiare nel ristorante italiano "da Luigi", è il mio preferito in assoluto. -
-Con grande piacere.-
Detto questo diede a Matthew un bacio sulla guancia che lui contraccambiò immediatamente: 
-Buonanotte Matthew.-
-Buonanotte Tracey.-
Matthew era veramente euforico, Tracey si è rivelata essere una ragazza veramente fantastica, sentiva che si stava già innamorando di lei. Non avrebbe mai ringraziato abbastanza Victoria per avergliela presentata. Già Victoria, doveva ricordarsi di chiamarla per andare a bere insieme qualcosa prima della sua partenza, voleva salutarla adeguatamente. 





























E' stato un capitolo faticoso, più lungo degli altri, spero vi piaccia, qualsiasi tipo di critica o commento sono accettati con grande piacere. Io vi dò appuntamento al prossimo capitolo.


Grazie a chiunque perda il suo tempo a leggerlo. 


PS
I pensieri di Matthew nel sogno sono quello che pensava allora, non quello che pensa una volta cresciuto 

 
   
 
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