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Autore: Mladen Milik    16/04/2020    0 recensioni
Byron ha due obiettivi nella vita: diventare un eroe professionista e creare un harem di donne meravigliose tutte a sua completa disposizione. Se non conosce quale dei due desideri sia quello più importante, è però consapevole che il suo futuro passa dall'esame di ammissione all'accademia per novelli eroi più prestigiosa d'Europa, la H.E.A. Byron sarà però accompagnato da una schiera bizzarra di aspiranti eroi, una nuova generazioni di stelle che diventeranno allo stesso tempo i suoi migliori amici e i suoi rivali. Un ragazzo rossiccio ossessionato dalla palla da basket, uno svizzero che si pompa divorando cioccolato e coltiva un orto concimandolo personalmente, un ragazzo il cui unico potere è quello di addormentarsi, una ragazza fatta di acciaio, un vero e proprio scimmione e un'autentica dea sono solo alcuni dei suoi energici e fuori di testa compagni di classe. Mentre infatti eroi professionisti dai poteri prodigiosi affrontano la minaccia di villain sempre più potenti e minacciosi, un'alba scarlatta di nuove matricole è pronta a sorgere attraverso la fatica e il sudore della fronte, accompagnati dal canto gridato al cielo "Plus Ultra!"
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: All Might, Altri, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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La fronte di Maxwell Roth, sudata e drenata dalla fatica, iniziava già a riflettere come una pista d’atterraggio i raggi solari che penetravano nello stadio, il dolore a braccia e gambe per la corsa sfrenata e fallimentare era ancora denso e livido nella sua mente, tuttavia la scimmia che abitava la sua testa era persino più esagitata del solito, l’unica sua speranza di passare il turno si basava su un individuo e questo individuo non c’era. Accanto a lui Momo sorrideva assorto nella sua mente, mentre con le mani unte toglieva i petali da una margherita. 
 “M’ama, non m’ama, m’ama non m’ama...mhmh...non m’ama, uffa” sospirò lui e scagliò un’occhiata equivoca a Percy, intento a essere schiavizzato verbalmente da Mel. Questa lo redarguiva con epiteti poco femminili e assolutamente per nulla educati, ma lui rimaneva zitto e impassibile, quasi che il più grande bovaro svizzero della classe fosse intimorito dalla minuta e metallara ragazza. Accanto a loro Ebony osservava poco interessata alla materia della conversazione, mentre Richard osservava la sua pelle con forte interesse scientifico.
“Sei più nera del nero” le disse lui, passandole lo stetoscopio sul braccio e facendola saltare in aria per il freddo. Lei lo fissò severa per qualche secondo, poi sospirando un sommesso: “Razzisti” si allontanò per andare a placare Mel, in piena trance agonistica. Lo sguardo acquoso di Maxwell venne interrotto da una delicata e quasi dispiaciuta mano sulla sua spalla, voltandosi mostruoso, ingobbito e stanco, incrociò lo sguardo di Annie, fissandola depressa, ma agguerrita si ricordò di quando aveva provato a chiederle di uscire, beh non era certo male.
“Dai cazzo facciaml” aveva pensato lui, ma si vedeva lontano un miglio che era innamorata di Byron, ma la teoria dello “Spero morto” era stata chiara con il suo portatore, più una cosa poteva portare alla morte o alla mutilazione esteriore o interiore, più valeva la pena che fosse tentata, anelare allo thanatos per ascendere come uomo.
“Scusami, ma si può sapere chi sarebbe il nostro quarto componente per la carrozza? Mancano solo due minuti e mi avevi promesso che tra noi ci sarebbe stato un pezzo da novanta” disse Annie preoccupata e con tono sofferto. Maxwell ruttò.
“Sarà qui a momenti, non preoccuparti, ho scelto il migliore della classe” rispose strofinandosi il naso nella manica Maxwell. Annie lo osservò sconvolta per quanto potesse essere futre e, curiosa, si osservò intorno vedendo che gente come Percy, Derriere, Cedric o anche solo Roberlandy erano già stati occupati, mentre accanto a sé aveva una discarica vivente e un essere dal sesso confuso che ora era passato dall’osservare le margherite al sistemare le doppie punte di Annie che non si sentiva nemmeno infastidita. In quel momento le venne in mente l’illuminazione eterea, se secondo Maxwell il migliore non era Percy perché infatti Percy non apparteneva nel suo gruppo, chi era il loro quarto membro?
“No...No...dimmi di no, ti prego” pensò lei iniziando a tremare, all’idea che ancora una volta avrebbe dovuto fare coppia con quell’imbecille di Byron, per cui per giunta era cotta come una braciola. Annie scacciò malamente Momo dalla sua testa, si allontanò dallo squallido duo e si chiuso nelle sue ginocchia, se avesse saputo bestemmiare il signore l’avrebbe fatto tantissimo, mentre la sua testa rimbalzava tra l’idea di Byron che la braccia e l’idea di lei che lo schiaccia sotto una lastra di acciaio. Maxwell però non era affatto tranquillo e fissava insistentemente e febbrile la porta degli spogliatoio, dove Byron si era rifugiato. All’improvviso dalla porta comparve un set di curve inequivocabile, che cosa ci faceva Elspeth nello spogliatoio dove si era rifugiato Steven?
“E’ lei non c’è dubbio” iniziò a ragionare Maxwell, i suoi ingranaggi pomparono stronzate e il suo cervello automatico cominciò a preparare l’elaborazione del piano, fa tutto parte del piano di Maxwell dopo tutto.
“Conosco Byron da poco, ma non c’è dubbio, davanti ad un pezzo di carne come quello, un uomo come quello non avrebbe potuto resistere, dunque che cosa lo sta trattenendo in bagno? Lei è uscita, ma lui perché si trova ancora lì? Che gli sia successo qualcosa per lo sforzo? Che abbia provato vergogna? Impossibile un depravato simile viene creato una volta ogni mille anni, no, deve essere accaduto qualcosa, il piano di Maxwell non può essere interrotto” Maxwell trottando zoppo si diresse con discreta e dolorante velocità verso il bagno, intanto poco lontano anche le altre tre squadre della classe A iniziavano a preparare una strada.
“Sei sicuro che non morda?” chiese Lincoln a Trent, mentre osservavano confusi e interessati Derriere che faceva i suoi bisogni.
“Non dovrebbe alzare la gamba, giusto? E’ una ragazza, o qualsiasi cosa sia, perché lo sta facendo?” chiese nuovamente Lincoln confuso. Trent si incupì e fece per avvicinarsi e osservare meglio, in pochi secondi rimase graffiato dopo che, imbarazzata Derriere aveva lasciato intendere di voler essere lasciata sola.
“Più che altro, fratm, siete sicuro che la bestia possa essere domata?” chiese quindi Balboa mentre l’alcol di una Peroni gli scendeva lentamente lungo l’ugola, concludendo il gesto con un rutto denso.
“Lo spero, se questa qui iniziasse a disarcionare o irrigidirsi e tu cadessi saremmo squalificati, dopotutto la formazione non può essere staccata in alcun modo, tuttavia, ho fatto una scorta” disse Trent e mostrò una serie di scatole piene di croccantini. Non appena si sentì il rumore provenire dalla scatola, Derriere piombò davanti al trio, con la lingua fuori dalla bocca, abbaiando intensamente.
“Chissà che cosa ci faccio alle femmine io? Irresistibile...” sospirò Trent. Accanto a loro un altro gruppo cercava di interagire con i suoi membri più difficoltosi. Aphrodite aveva tirato già giù tutto il calendario per comunicare con Agatha, questa continuava a rispondere a rilento ed era sulla stessa nota da almeno cinque minuti, come avrebbe potuto usare il suo potere rimaneva un mistero, ma era una strategia da attuare in casi disperati, avrebbe fatto saltare in modo suicida la sua stessa squadra in caso di sconfitta, aveva la grinta per farlo, tuttavia il problema principale non era affatto Agatha, ma il soggetto che continuava a pregare in ginocchio senza rispondere alle sue domande.
“Bernadette, ti trovi al cospetto di una dea, il tuo dio non ti può aiutare adesso, non è il momento di pregare e anzi, sarebbe il momento di tirare fuori quelle cazzo di fiamme!” “Ha detto cazzo...” sospirò Bernadette sorpresa, si voltò spaesata e la fissò quasi delusa.
“Tre Ave Maria e un Padre Nostro, non si dicono le parolacce, povera figlia” replicò dunque Bernadette facendo per rimettersi in preghiera.
“Senti belinda, adesso mi ascolti con le buone o giuro che di parolacce ti coloro la faccia a cazzotti, tu sai che questa è la mia occasione, non la tua, la mia occasione per splendere, gli occhi del mondo sono per me, la figlia del grande eroe Zeus! E sorella dell’eroe che occupa il secondo posto nella classifica degli eroi, Phoebus, quindi non mi interessa cosa abbia da dirti il tuo dio, tuttavia vorrei sottolinearti che nelle altre squadre c’è l’anticristo”
“Ti ascolto”
Aphrodite si guardò intorno, poi osservando Byron comparire contratto e affaticato per raggiungere il suo gruppo ecco che la ragazza indicò a Bernadette il ragazzo dai capelli castani.
“Lui! L’incarnazione della lussuria in persona! Colui che ha messo la passione e il desiderio in me, senza che riesca a frenare il mio corpo dal desiderio di...”
“Non voglio saperlo...”
“Mi assicuri che faccia parte della carità cristiana, l’uso della violenza contro i peccatori?” chiese quindi Bernadette quasi aggressiva e con un sorriso sadico sul viso.
“Mi ricordo che dio disse ai suoi...ehm...adepti, questo è il mio corpo...ehm...ammazzate tutti i miscredenti” rispose teatrale Aphrodite, poi negli occhi di Bernadette si accese una pupilla di fuoco e il sorriso benedetto si fece quasi caustico. Dall’altra parte del campo Cedric, provvisto di fascia per il basket e del pallone sempre in mezzo alle gambe, cercava di arringare il gruppo al suo volere.
“Easy brothers, lupetto corricchia per il prato, sandman tocca qualche zinna e fa fare zzz zzz a un po’ di gentaglia e tu...beh tu barbie puoi anche guardare Buzzerbeater che fa uno slam dunk in the heart of the pubblico!” disse lui osservando estatico le tribune piene di gente.
“Cosa stracazzo stai dicendo?” intervenne Lolly “Sembra di parlare con un bambino del ghetto”
“Il basket non si impara negli hotel, dolcezza” replicò Cedric mostrando un sorriso fintissimo, così finto da sembrare vero. Lolly dovette ammettere che lo sguardo di quel ragazzo rasentava un eleganza e un pedigree quasi di razza, sembrava davvero un gentiluomo quando sorrideva.
“La differenza sta nel fatto che io vado nel ghetto per elevarli a persone, non è il ghetto che cerca di abbassare il mio standard” continuava Cedric ormai in vena di provarci con Lolly.
“La finite?” chiese quindi Russel ringhiando.
“Io la finisco quando mi pare” replicò Lolly “Non permetterò ad un uomo di dirmi quello che posso o non posso fare, maschilista!”
“Manca un minuto!”
Allora sarà il timer a dirmi di smettere di finirla e il timer sono sicura che sia una donna!” Cedric si rese conto di non essere l’unico che sparava cazzate e andò a svegliare Logan, che dormiva contratto sull’erba.
“Maestro, è l’ora” disse Cedric per svegliare il profeta.
Ancora cinque minuti” rispose l’altro in dormiveglia.
“Il profeta ha parlato! Ha chiesto un prolungamento, qualcuno avvisi Sasha, presto!” Nel mentre che il delirio continuava in un gruppo in particolare c’era ancora tempo per un colpo di scena.
“Avrei pagato per avere chiunque altro” disse Annie Byron, fissandolo servile, voleva recitare la parte della furiosa, ma non le riusciva bene proprio nulla.
“Eddai, l’ultima volta ci siamo divertiti! Abbiamo fatto a botte con quei cattivi no? Non mi ricordo come era finita quella storia? Mi hanno detto che ero svenuto...bah” replicò Byron e Annie sgranò lo sguardo sconvolta, non si ricordava di averle detto “Ti amo”, era ritornata al punto di partenza, voleva buttarsi sotto un treno ora. Si limitò a volgere lo sguardo altrove e a coprirsi lentamente la faccia di acciaio, in modo che Byron non potesse vedere le sue lacrime.
“Una cosa io vorrei sapere, ebbene, nessuno voleva venire in squadra con me e lo capisco e capisco anche che Momo fosse la mia ultima scelta, ma i voglio sapere, lol, quale diavolo sia la tua unicità?” chiese quindi Maxwell a Momo Drina che alzò lo sguardo marziale.
“Ne sei sicuro?”
“Lo sono”
“Sei pronto a vedere una cosa sconvolgente?”
“Spero morto”
Momo tirò quindi fuori dai pantaloni attillatissimi una lattina di Redbull, la scolò tutta, quindi facendo un gesto volutamente teatrale si tocco l’ombelico, poco dopo accadde una cosa a cui Annie, Maxwell e Byron non avrebbero dovuto essere testimoni e per cui la scienza li avvicina ancora oggi alle teorie cospirazioniste. Le spalle di Momo si allargarono leggermente, così come i suoi muscoli sia delle braccia che delle gambe, il sedere divenne sodo e i capelli diventarono più biondi di quanto non fossero prima, le iridi si tinsero di giallo ocra, i lineamenti del viso si fecero diversi, più armoniosi, meno equivoci, meno a metà tra una sponda e l’altra diciamo, più femminili, sembrava incredibile, ma sembrava davvero più femminile. La fine della trasformazione diede a loro l’immagine di una ragazza dalla muscolatura importante, con un naso grazioso e un sorriso vorace sul viso.
“Spiegami immediatamente o ti salto addosso” disse Byron e Annie lo colpì con una gomitata d’acciaio. Quella che era Momo si avvicinò a Byron prima di colpirlo con un ginocchiata nei coglioni. Il ragazzo si piegò in due e rantolò lacrimante per terra.
“Ma che cosa cazzo hanno le donne con me oggi? Ho una specie di malattia?” implorò al cielo.
“Amico non mi piacciono certo i ragazzetti come te, vedo una bella ragione per fissare qualcos’altro” disse quindi quella passandosi la lingua sulle labbra e osservando Annie provocante. Annie si irrigidì tremante, quella cosa apparsa dal nulla stava parlando di lei.
“Si parlo con te, occhi a palla, hai delle gambe niente male lo sai?” Annie sgranò gli occhi, che cosa cazzo stava succedendo. Intervenne dunque Maxwell, ma non riuscì a finire la frase che si trovò anche lui a terra con un forte dolore ai testicoli.
“Dio! Non sai che sono più fragili delle uova? Lol” esclamò lui agonizzante.
“Parla per te, carcassa” disse agguerrito Byron e si frappose tra Annie e l’altra che si era avvicinata come una vipera soffiante molto pericolosamente.
Spiegati! E smettila di provarci con la mia ragazza...ehm...con la mia ex ragazza...se è una sfida su chi ne ha il diritto di rivendicazione io sono pronto a marcare il mio territorio pisciandole addosso” disse quindi Byron usando una delle sue romantiche e progressiste espressioni.
“Oya oya oya! Calmo, cowboy, non sapevo fosse con te, avanti non mettere il muso, era solo un calcetto” disse lei e si sputò sulla mano prima di proporla a Byron per essere stretta. Byron la fissò confuso, poi fece una scatarrata densa e strinse divertito la mano di lei, davanti allo sguardo sconvolto e schifato di Annie che aveva perso l’uso della voce.
“Io sono Momo, la vera Momo, o almeno, il 50% di Momo, la mi unicità mi permette di passare dall’essere un uomo all’essere una donna, semplicemente toccandomi l’ombelico e la medesima cosa posso farla anche toccando l’ombelico degli altri, potrei farti diventare una splendida signorina ad esempio, inoltre la mia parte femminile è molto più potente” disse lei o lui sputando per terra. “Avrei detto che l’altra parte fosse quella più femminile” osservò Annie. Maxwell si alzò dopo diversi minuti di agonia proprio mentre il gong stava per scattare. “Ho un piano”

 

Roberlandy sconvolse l’intera formazione di un gruppo della classe B che venne dunque squalificato, davanti alla potenza scimmiesca di un gorilla di tre metri poche formazioni potevano fare qualcosa, Aphrodite fu lesta a levare la fascetta dal collo, un gruppo deprimente della classe B si squagliò velocemente e venne comunicata la loro squalifica, ora intorno al suo collo Aphrodite, al centro della formazione aveva oltre alla sua fascia di 290 punti anche una da 50 punti.
“Sì! Ho scelto il destriero più potente di tutti, avanti continua così Donkey Kong!” disse lei, ma vide chiaramente che Roberlandy virò bruscamente quasi dolorante.
“Ehi, dì a quella suoretta di non provare mai più a bruciarmi il sedere, altrimenti mi basta una scorreggia per ucciderla” disse finemente Roberlandy. Bernadette, aggrappata alla gamba del gorilla, osservava il campo di battaglia estatica, quasi animata da uno spirito faunistico primordiale, quasi fosse davvero una macchina creata per l’inquisizione.
“Tu vai dritto e benedetto verso il peccatore e io giuro che farò una buona parola per te al paradiso ahahaha” sbraitò esaltata Bernadette ridendo con follia quasi maniacale e indicando con il dito al gruppo di Byron. Poco distante infatti, Annie interamente coperta d’acciaio sorreggeva Momo in versione femminile, che rasentava le fattezze di un’amazzone guerriera da tanto era aggressiva, ai lati Byron spingeva Annie con la sua velocità, mentre dall’altra parte Maxwell cacciava qualche rutto ogni tanto. Davanti a loro un carro armato nel vero senso della parola si ergeva bloccando loro il passaggio, al posto della torretta c’era la faccia di un ragazzo occhialuto, in piedi sopra di esso quasi dittatoriale Sariel Marvel osservava Momo con sguardo di sfida, ai suoi lati una ragazza dalla faccia ampia e dai capelli rossicci e sporchi e M&M che si esibiva nel suo classico sorriso inebetito.
“Avanti Panzer, fai un buco in pancia a quei falliti!” urlò Sariel ridendo di gusto. Il carro armato scagliò un proiettile vero e proprio a gran velocità, Annie lo distrusse a mezz’aria con un singolo pugno di ferro, la ragazza era interamente coperta d’acciaio e non provava nessuna fatica a sollevare Momo e il cadavere di Maxwell in-capacitato a muoversi per natura.
“Marlboro, tocca a te!” intervenne quindi Maxwell e la ragazza rossiccia alitò una densa nuvola di fumo nero che inebriò il gruppo facendolo tossire. Un forte odore di sigaretta distrusse il loro sistema olfattivo, prima che una forte tempesta di ghiaccio si riversò su di loro, Maxwell riuscì a bruciarne con un rutto una buona parte, ma Annie si ritrovò le gambe interamente ghiacciate al terreno. Quando la nube iniziò a diradarsi ecco che la ragazza vide una lama sottile avvicinarsi, senza la possibilità di schivarla, ma quando l’impatto con il suo collo sembrava imminente, ecco che Byron si aggrappò alla sua spalla e con un calcio spezzò la lama che M&M stava per riservare alla sua ex. Sariel però fu più veloce, saltò sulla canna del carro armato e puntò la fascia che circondava il capo di Momo, ancora intontita/o dal fumo soffiato da Millicent, ma proprio mentre sembrava tutto perduto ecco che una fiammata colossale costrinse Marvel ad indietreggiare con un salto. Improvvisamente la sagoma mostruosa di Roberlandy si interpose e spezzò in due la canna del carro armato di Rommel. Aphrodite quindi estrasse la sua frusta di rose, pregna di saliva, e questa colpì in pieno M&M che puntò diretto la lama al suo capitano Sariel. Marvel schivò il colpo di Aphrodite diretto a lui con un getto di ghiaccio e sentendosi alle strette ghiacciò interamente, lasciandolo come un ghiacciolo M&M. Poi liberando un grande quantitativo di ghiaccio mirò direttamente a Roberlandy, ma la fiammata intensa di Bernadette lo sciolse in men che non si dica. Questa, con occhi sempre più demoniaci incrociò lo sguardo con Byron che si ricordava molto bene di quella volta all’addestramento in cui lei lo aveva quasi bollito vivo.
“Annie, liberati veloce!” urlò lui e la ex fece appena in tempo per distruggere con un pugno lo strato di ghiaccio che la ancorava al suolo, Byron quindi con un muggito mostruoso pompò le sue gambe e subito dopo il gruppo percepì quasi di aver fatto un salto temporale da tanto velocemente avevano raggiunto la parte opposta al quadrato. Marvel, ora alle strette e senza più la potenza di fuoco del suo carro armato fissò il gruppo di Aphrodite spaventato, mentre il fuoco della suoretta in fiamme si compensava perfettamente con la sua abilità di generare ghiaccio. Il gerarca della classe B avrebeb dovuto studiare un piano per metterli fuori combattimento. Intanto dall’altra parte del campo Cedric, eretto come un gladiatore sulla groppa di Russel, trasformato in mannaro, guidava la sua squadra all’assalto di Percy, consapevole che questa fosse un’ulteriore occasione per dimostrare all’amico-nemico che la loro rivalità non era in discussione. Sì avevano ottenuto una tregua durante l’attacco subito al campo di prova, tuttavia per quanto avesse compreso fosse stupido lottare con lo svizzero a chi aveva il cazzo più grosso, Percy doveva ancora delle scuse a sua sorella Emma. Davanti a loro apparve una formazione terrificante, con Mel che aveva preso le sembianze di Percy, creando una potenza di fuoco inaudita e hai lati Ebony e Richard che era pressoché inutili, ma con due San Bernardi nella squadra avere un’inferiorità numerica non era un problema. Cedric iniziò a roteare palloni su tutte e cinque le dita senza farli cadere, quindi li scagliò in gruppo contro la formazione avversaria.
“Box and one interno! Isolamento per il playmaker e boom!” urlò Cedric energico, la strategia era un’apertura per permettere al profeta di sbadigliare addosso a Percy in modo da metterli interamente fuori dal gioco. Sia Mel che persi riuscirono a parare senza difficoltà tutti i palloni, ma quando Logan si ritrovò vicino a loro ecco che Mel si aggrappò al collo di Percy e con un calcio colpì in pieno il volto del profeta, scaraventandolo con forza sproporzionata contro le transenne del campo. La voce di Sasha tuonò dicendo che la squadra di Cedric era squalificata.
“Cosa?” intervenne Lolly sgranando le palpebre.
“Eccola...” suggerì Russel invece completamente svogliato.
“Io ho corso per un km soffrendo come una martire, per venire eliminata dopo due minuti, ma dio malvagio, giuro che vi ammazzo tutti! A che cosa gli è saltato in mente a quel pippone?” chiese lei fuoriosa riferendosi a Logan.
“Non nominare il profeta invano” intervenne Russel gonfiando i peli.
“Ma quale profeta, quello è un laido qualunque, inutile e incapace, ma sai che vi dico, fottetevi, vado a prendere il sole” disse quindi lei e mandò gentilmente a quel paese tutti i presenti. Cedric osservò dunque Percy e Mel, identici e quasi spaventosi, non bastava uno svizzero ambiguo, ora ce n’erano due.
“Contro uno svizzero ce l’avrei anche fatta, ma contro due, spero che siate la squadra vincitrice, almeno potrò dire di aver perso contro i campioni” disse Cedric e consegnò la sua fascia da 626 punti a Percy.
“Un giorno avremo uno scontro come si deve, solo io e te e Byron se non è troppo preso con la figa” disse quindi Percy e fece per prendere la fascia con animo virile, ma Mel allungò il braccio si legò la fascetta al collo e strinse con foga l’orecchio allo svizzero originale.
“Avanti avanti! Ne voglio ancora, stupido incapace! Ancora! Non abbiamo ancora vinto, dobbiamo rimanere l’ultima squadra in campo, ti voglio vedere sudare cioccolato da tanto dovrai essere competitivo” disse lei e obbligò Percy a bloccare il momento di romanticismo giovanile. Intanto il braccio oblungo di Lincoln raccolse una fascia da 100 punti di una formazione della classe B, quindi Balboa, iniziò a schivare con il potere dell’ultra istinto alcolico una serie di attacchi da parte di Bismarck, che aveva il potere di allungare i peli delle ascelle a sua discrezione, rendendoli anche incredibilmente resistenti e turgidi. Lincoln allungò ancora l’arto prensile, ma incontrò un rigonfiamento inusuale, davanti a sé si erano palesati due seni giganteschi, non poteva essere che lei Elspeth. Unicità: Big Tits. Aveva il potere di ingigantire il seno a dismisura e rendendolo anche un forte scudo composto da materiale elastico indistruttibile. Bismarck quindi allungò i peli delle ascelle per cercare di catturare la fascia sul capo di Balboa, ma ancora questi schivò il colpo, ruttando. Sotto di lui Derriere era nella sua forma più bestiale, con muscolatura definita e colorito scuro intorno agli occhi, ringhiava come un pipistrello vampiro, la quiete venne interrotta quando una scarica elettrica non colpì Derriere in pieno volto, questa si ritrovò accecata e iniziò a sbandare, prima di svenire a terra, improvvisamente qualcosa aveva bloccato la potenza di movimento del gruppo. Un secondo nucleo di classe B era arrivato, al centro della squadra una ragazza dalla cui bocca penzolava una lingua serpentifera, aveva capelli biondi e corti e una pelle abbronzata, inoltre indossava solo un reggiseno, era materiale per Byron per intenderci, ai suoi lati una ragazza sprizzava scintille di elettricità dal dito indice, aveva lunghi capelli verdi e anche lei indossava un bikini dello stesso colore e una sempre mezza nuda con la faccia grande che generava biscotti con le gocce di cioccolato dalla pelle a sorreggere quel concentrato di gnocca un lezzo dai capelli che gli arrivavano ai piedi per l’occasione con un costume in onore di Ricardo Milos.
“Dove siamo finiti, in un locale di scambisti? La spiaggia per nudisti è dall’altra parte!” intervenne Trent, pronto ad azionare i suoi roller elettrici per fuggire via da quella situazione, la ragazza elettrica sembrava candidamente pericolosa.
“Cofa credi che fiamo venuti a ffffare? Distruggiamoli” disse quella con la lingua da iguana sputacchiando in giro e addosso ai capelli unti del suo cavallo, che intanto sembrava affaticato. Tuttavia Derriere non si riprendeva, la scarica elettrica sembrava averla destabilizzata, inoltre anche il secondo gruppo era ancora all’attacco. Bismarck attaccò nuovamente, ma Balboa, mostruoso, riuscì a schivare sia il suo attacco che quello ben più viscido della ragazza biscia.
“Fuori dai piedi! Rarity, mettili fuori gioco” urlò la lucertola e la ragazza del fulmine, con un sorriso ottuso, sparò una scarica dritta al nucleo del gruppo, tuttavia Elspeth fu celere e i suoi seni divennero un ondeggiante scudo contro l’elettricità e nessun venne raggiunto dal danno. Trent voleva approfittare dell’occasione per scivolare via, ma si udì un urlo sordo ed ecco che apparve una locomotiva impazzita in lontananza.
“Tette!” urlò una voce maniaca e facilmente riconoscibile. Annie, Momo e un cadaverico Maxwell si videro sospinti alla velocità del suono da Byron per raggiungere le tettazze di Elspeth, Momo riuscì a prendere in mano la situazione e prima che gli altri se ne rendessero conto ecco che nella sua mano apparve la corolla da 1200 punti della squadra di Trent, avevano raccolto il premio più ambito. Balboa mentre schivava un attacco della lucertola, non era riuscito a reagire allo scatto furibondo di Byron e aveva perso il controllo.
“Ok mi sono stancato!” urlò Trent e si stacco un roller, con le sue abilità riuscì a far scattare il circuito elettrico e diede una scarica sul naso a Derriere in modo da svegliarla dal suo stato di Trance, lei si guardò intorno inerme e vulnerabile poi digrignò i denti furiosa e il gruppo si sentì sballottolato verso il gruppo di Elspeth. Questa gonfiò i seni per fare da scudo, ma Byron si mise in mezzo e aggrappato a Annie cercò di abbracciarli, Elspeth schifata fu costretta a ridurre le loro dimensioni e questo permise a Lincoln di raccogliere la loro fascia che quindi pendeva sulla testa di Balboa con 129 punti, non era sufficiente per passare il turno. L’indecenza di Byron che sbavava come una scimmia, permise alla ragazza lucertola di rubare la fascia da 1200 punti dal collo di Momo, prima di elettrificare la squadra, Annie che era un ottimo conduttore iniziò a piangere come una ragazzetta. Intanto Bismarck iniziò a bestemmiare come un turco, ma la voce del suo cavallo, Dolberg iniziò a farsi femminea, improvvisamente i muscoli pompati dagli steroidi che generava automaticamente il suo corpo scoppiarono con una foga tale da sparpagliare i membri della formazione, anche loro furono squalificati. Rimanevano pochi nuclei ancora in gara, a guidare la classifica c’era ora la carrozza della classe B guidata da Talya Tongue con1260 punti, più o meno con il medesimo punteggio della squadra di Mel a seguire la formazione di Byron con i loro 776 punti iniziali. Dunque la squadra di Aphrodite con 440 punti avendo rubato due fasce a due squadre della classe B minori, infine la squadra di Marvel aveva 403 punti e ora il fanalino di coda era la squadra di Trent con 129 punti, di queste 6 squadre solo 4 sarebbero passate e se il gong fosse suonato in quel momento, sarebbero passate le quattro con il punteggio più alto, eliminando dunque la squadra di Trent e quella di Marvel. Con le squadre più disparate eliminate dal gioco per i concorrenti rimasti fu tutto molto più chiaro. Marvel spingendo al massimo i singoli di Panzer si allontanò dalle fiamme di Bernadette, deciso a puntare una preda minore per avere la certezza di passare per il rotto della cuffia, Mel guidava Percy come un pastore con il suo gregge in cerca della preda con il punteggio maggiore, in questo caso Talya, tuttavia lei non lo sapeva e si impegnò per raggiungere la carrozza di Balboa, la squadra che partiva con il punteggio più alto. La squadra di Talya faceva melina trottando per il campo, ma aveva alle spalle la squadra di Byron, seguita a sua volta dal fuoco dell’inquisizione.
“Eccolo! Dio mi mostra ancora l’eretico depravato davanti alla vista, avanti demone scimmia! La pentecoste portò fuoco sulle teste di noi apostoli, io porterò fuoco nelle sue viscere” sbraitò Bernadette lasciando confusi i suoi stessi compagni.
“Ragazza in bikini, ragazze in bikini, ragazze in bikini” pensava Byron ad alta voce, lasciando Annie in un silenzio sommesso e furibondo, tuttavia Byron con occhi a cuore continuava ad accelerare sia a livello di parole che a potenza di gambe, fino a quando, ormai prossimi al bersaglio grosso Annie non raggiunse il limite, prese Byron per la calottola e senza mollare la presa lo scaraventò a tutta velocità come fosse una mazza da baseball contro il gruppo di Talya, la ragazza di destra provò a fare dei biscotti, ma la cottura non fu adeguata e si persero per sempre, che peccato. Il Byron volante colpì in pieno Talya che venne scaraventata lontano, ma proprio mentre sembrò ormai chiara la squalifica ecco che dalla testa del lercio i capelli si allungarono a dismisura e abbracciarono Talya, svenuta, forse morta, per riportarla sulla sua groppa senza che cadesse per terra. Momo si allungò dunque per prendere la fascia, stendendo anche con un cazzotto violento la spara biscotti, ma un calore fortissimo li raggiunse alle spalle. Bernadette stava ancora generando fiamme dai palmi delle mani, Maxwell fu stranamente veloce e ruttò una fiammata virgulta, quello che apparve fu un duello in stile dragon ball tra i due getti di fuoco. Maxwell stava morendo, la sua trachea si stava decomponendo e si sentiva abbracciare dal caldo afflato della morte.
“Rip, godo, spero morto” pensò lui intento a svenire, ma Momo, effettivamente più utile e agguerrito da donna, prese in mano la situazione con una presa decisa strinse i capelli di quel lercio della classe B e con forza altrettanto devastante li scagliò il cavallo avversario dritto al centro della pista, le due ragazze ai lati caddero a terra, ma una di loro, Rarity, prima di cadere fece una scarica elettrica in direzione di Byron che aveva colto l’occasione per metterla la mano nel costumo, la scarica si propagò in tutte le direzioni e Annie urlò di dolore arrivando quasi a disarcionare Momo. Il lercio svenne per il calore e si trovò tutti i capelli bruciati, sembrava un manichino in quel momento. Bernadette opponeva ancora resistenza, in preda all’estasi voleva eliminare dalla faccia del creatore Byron, ma Aphrodite comprese che era il momento giusto per sputarle addosso, facendolo iniziò a controllarla mentalmente e la obbligò a evitare di tirare fiammate, fu poi repentina a raccogliere la fascia dalla squadra delle nudiste della classe B, ora squalificata, adesso con 1640 punti la sua squadra guidava la classifica, a questo punto solo una formazione sarebbe stata eliminata. I cingoli di Panzer dall’altra parte del campo falciavano terreno come l’avanzata di Guderian attraverso il Belgio, il gerarca Sariel Marvel guidava l’operazione barbarossa con aspetto fuhrerico, mentre per Trent non ci volle molto per comprendere di essere circondato, da una parte il terzo reich avanzava imperterrito, dall’altra i cantoni liberi della svizzera proclamavano a grandi falcate la loro neutralità. Lincoln quindi recepì il segnale e allungò il braccio verso la squadra di Marvel, egli che ormai poteva dar sfogo della sua incredibile forza ghiacciò interamente il suo braccio che rimase bloccato e allungato in mezzo al campo, intanto senza la difesa di Lincoln Percy si avvicinò pericolosamente per permettere a Mel di saltare letteralmente sulla carrozza avversaria, questa ora in piedi davanti a Balboa provò a prendere la fascia, ma vedendolo schivare i colpi raccolse una birra dalla sua riserva nel pelo di Derriere e gliela spacco sulla testa, facendolo svenire. Fascia in mano, quindi compì un salto mostruoso, ma ormai a mezz’aria sentì le forze elvetiche farsi meno dense, iniziava a perdersi l’effetto del suo potere. Lincoln provò quindi ad allungare il secondo braccio per recuperare la fascia, ma un’onda di fumo nero e nicotinico inebriò il campo di battaglia, facendo tossire i presenti. Ebony quindi fu lesta a fondersi nel nero del fumo, come la sua unicità le permetteva e prendendo possesso del fumo penetrò cattiva dentro il corpo di Lincoln facendolo schiumare per overdose di sigarette. Senza il fumo fu facile per Percy raccogliere il corpo indenne di Mel, ora tornata normale, ma notò che al suo collo aveva perso una delle due fasce, mentre quella di Balboa era stretta nella sua mano. Si sentirono parole in tedesco, poi Percy osservò il Panzer Tiger che si allontanava dal campo di battaglia, Sariel elegantemente si indicava la minchia in segno di scherno e mostrava loro la fascia. Con Balboa e Lincoln fuori dal gioco Trent spronò Derriere a fare qualcosa, ma questa vomitò una palla di pelo e iniziò a inarcare la schiena ingozzandosi con la medesima dopo aver provato a mangiarla di nuovo, subito dopo il gong diede il segnale della fine della seconda prova. Immediatamente venne proiettata la classifica.

 

 

Roberlandy Simon
Aphrodite
Bernadette Maritain
Agatha Bath
1640

 

Sariel Marvel
M%M
Millicent Marlboro
Ervin Rommel
1026

 

Annie Bridge
Byron Love
Maxwell Roth
Momo Drina
776

 

Percy Lindt
Mel Horowitz
Ebony Starr
Richard Burke
762

Sasha quindi prese la parola sul palco, aspettando la fine del tripudio del pubblico.
“Ottimo ottimo! A questo punto mi sento il dovere di fare i complimenti a tutti coloro che non hanno passato il turno, siete stati fantastici, bravi ragazzi, oh oh” iniziò lei aggiungendo orgasmi a caso alla fine delle frasi.
“A questo inizia la parte del torneo che tutti stavate aspettando, un torneo a eliminazione diretta con duelli sul ring 1 vs 1 senza esclusione di colpi e senza nessuna pietà, tutto questo trasmesso da Sky, l’unica televisione in grado di offrire un servizi streaming forte, puntuale e in live” continuò lei facendo l’occhiolino alle telecamere. Detto questo, seguito dagli applausi del pubblico apparve dunque davanti a tutti il tabellone, tutti i ragazzi presenti sgranarono gli occhi per sperare di non essere contro Percy.

 

Mel Horowitz
Millicent Marboro

M&M
Agatha Bath

Percy Lindt
Roberlandy Simon

Momo Drina
Maxwell Roth

Ebony Starr
Richard Burke

Annie Bridge
Aphrodite

Sariel Marvel
Ervin Rommel

Bernadette Maritain
Byron Love

 

 

 

“Oh sì, mi sento tutto turgido all’idea di sfidarlo” disse una voce melliflua alle sue spalle, voltandosi Byron vide quella bestia di satana di Momo, tornato “maschio”, che commentava l’idea di affrontare il suo diletto. Davanti a loro Maxwell Roth piangeva per essere riuscito a passare il turno, Annie cercava di consolarlo con parole gentili, dopotutto quello lo sapeva pare, ma Maxwell continuava a ripetere cose rispetto a quanto fosse un fallito e quanto ora invece riuscisse a provare godimento nel pensare a sé stesso. Annie incrociò perplessa lo sguardo con Byron, il suo ex nonché ragazzo di cui era innamorata non si ricordava di averle detto di amarla e continuava a fare il porco con tutte le ragazze che incontrava, si chiese se non avesse fatto meglio a dimenticarlo definitivamente. Poco lontano Bernadette si era ritirata in preghiera, si stava flagellando la schiena con la frusta spinosa di Aphrodite, perché inavvertitamente aveva perso il controllo e commesso dei crimini contro dio.
“Ci vediamo in finale, sfigati, ah e tu, ragazza insignificante di cui non so il nome, quando avrò finito con la suora tocca a te” disse Sariel passando davanti al gruppo della classe a con le sue SS della classe B tra cui M&M, in particolare riferendosi a Annie.
“Ahah! Classe A, pezzi di fango! Non avete idea con chi avete a che fare noi...”ma venne bloccato dall’alito di sigaretta di Millicent, segnale che nemmeno i suoi compagni intendevano ascoltarlo.
“Ce l’aveva con me?” chiese Annie.
“Tranquilla, lo distruggerai” intervenne Byron, stranamente empatico.
“Dici sul serio?”
“Certo, ho notato che sei diventata pesante da spostare, questo significa che sei anche diventata più forte no?”
“Come prego?”
“Più massa, più forza no?” Un pugno di metallo lo raggiunse al cervelletto e Annie si allontano schiumando rabbia. Byron, insulso e confuso, non aveva compreso di averle appena detto di essere grassa, venne raggiunto dalla mano di Percy, il suo sguardo svizzero e superiore poteva dire tutto e niente, lo fisso cercando di non esplodere mentre Momo gli faceva il solletico alle natiche.
“Dobbiamo parlare” disse lui e osservò poi gli spalti, Byron vide che l’occhio ginevrino fissava una zona del palco della tribuna vip dove Ricardo Milos, sempre nudo e con il pacco all’aria discuteva animatamente con l’eroe che occupava la terza posizione, l’elegante Lord Lucan e il suo paio di baffi a manubrio e un individuo misterioso che Byron non conosceva, vestito di bianco e con folti capelli marroni, occhi neri e da squalo che sembravano fissare proprio loro. “Ok, ma prima devo fare una cosa” disse lui e corse a sbavare da Aphrodite e Lolly.

 

“Ragazzi vi ricordate di mio padre?” chiese quindi Percy osservando serio e silenzioso Byron che aveva la testa tra le nuvole e un po’ più serio, ma meno incline alla conversazione Cedric. “Da ragazzini mi ricordo che avessi un fratello e una sorella e poi penso che tutti conoscano Swissguard, è abbastanza alto adesso nella gerarchia degli eroi” replicò Cedric con le mani in tasca e i pantoloni abbassati sotto il sedere, sembrava deluso per l’esito della seconda prova, non aveva nemmeno voglia di fare lo stronzo con Percy, si sarebbe limitato ad ascoltare cosa quell’impersonalissimo essere avesse da dir loro. Percy fece una pausa silenziosa.
“Potrei aver scoperto una cosa, ma non ne ho la certezza e avevo bisogno di parlarne con qualcuno” disse dunque lui.
“Questo fa di noi i tuoi amichetti?” chiese Byron nevrotico.
“Io non ho nessun amichetto”
“Fa come vuoi, svizzero, ma intanto ti gingilli come tutti gli altri”
“Che cosa significa?”
“Che almeno un amichetto te lo tocchi tutti i giorni” disse ridendo inebetito Byron.
“Ok” “Avanti, Percy, non abbiamo tutto il giorno” suggerì Cedric nervoso.
“Questo non ve l’ho mai raccontato, ma qualche anno fa, mia sorella ha perso la vita in un incidente, come ben ricordate lei non aveva unicità, ma nonostante questo era una persona dolce e non si biasimava per essere nata diversa, ecco ho trovato una foto di mia sorella addosso a quella pazza che ha attaccato la scuola” “Come prego?” chiese Cedric sgranando lo sguardo.
“Non abbiamo più avuto rapporti dopo quanto accaduto e non ho mai avuto l’occasioni di dirvelo, ma ora ho bisogno di qualcuno che mi ascolti, ho bisogno di amici, quella pazza criminale che ci ha attaccati aveva una foto con sé, una foto di Heidi, mia sorella, sembrava quasi che volessero che io la trovassi”
“Perché una cosa tanto macabra? Se posso chiedere come è morta tua sorella?” chiese quindi Byron.
“Nel sonno, la sera prima rideva mungendo le capre nella sua cameretta, il mattino dopo era morta, abbracciata alla sua capra” rispose Percy freddo.
“Perché avete delle capre...fa niente...E cosa pensi di fare adesso?” chiese Cedric che quando si parlava di sorelle era sempre in prima linea.
“Io non ho un buon rapporto con mio padre, Roger Lindt, né con mio fratello, tuttavia, lui è un imprenditore di livello e ha il potere per indagare, non è un affare che vi riguarda, ma avevo bisogno delle orecchie di qualcuno, va bene?” Byron annuì questa volta più serio e così fece Cedric, senza perdere tempo Percy fece per andare via, ma venne fermato dalla mano di Byron che lo fissò sorridendo.
“Tutti hanno bisogno di amici” Percy sorrise, forse per la prima volta nella sua vita e rimanendo in silenzio a fissarli, uscì dallo spogliatoio per ritornare al campo. Poco dopo lo raggiunsero anche gli altri due, Byron si fregava le mani isterico, sembrava quasi allergico a qualcosa da tanto sudava e si grattava, entrando nello stadio compresero la ragione. Schierate in fila vestite con luride e volgarissime uniformi da cheerleader c’erano tutte le loro compagne, che si fissavano intorno confuse e sentendosi stupide. Byron iniziò a sanguinare dal naso, raggiungendo gli occhi spiritati di Trent e il sorriso maniacale di Maxwell Roth.
“Ragazzi, ringraziate questi tre pervertiti e godetevi lo spettacolo” disse Byron al resto dei maschi ululando con Maxwell e Trent.
“Eccole, la pelle di ossidiana lucida di Ebony, la pelle pallida e la testa bionda di Lolly, il fisico minuto, ma sensuale di Mel, il sedere sodo di Annie, le curve spezza-budella di Aphrodite! Bernadette in due pezzi, Bernadette in due pezzi! Bernadette in due pezzi! Le Molina-boobs! Il fascino lento e sgraziato di Agatha! Le Molina-boobs!” sbraitava con tono da stadio Byron. Le ragazze si fissarono confuse ed imbarazzate con i pon-pon tra le mani, si guardarono intorno e notarono che le ragazze della classe B non fossero affatto vestite da cheerleader succinte come era stato detto loro da Trent, Byron e Maxwell, anzi le guardavano con scherno. I ragazzi le avevano venduto la cosa come una tradizionale danza di pausa tra una prova e l’altra e che non avrebbero dovuto far brutta figura nei confronti delle altre ragazze. Mel l’aveva chiaramente presa come una sfida e aveva obbligato tutte le altre a vestirsi in modo ridicolo, in quella situazione la stessa Mel fu la prima a coprirsi le cosce esposte, di solito sempre coperte da jeans neri. Annie era imbalsamata e immobile, sembrava una statua, lentamente si ricoprì la pelle di acciaio per la vergogna. “Ehi!” tuonò Aphrodite
“Non esiste nessuna danza tradizionale, voi maniaci ci avete solo fatto fare una figura di merda sulla tv nazionale, tv nazionale, ripensandoci...” Aphrodite iniziò a sculettare mettendo in visibilio la folla. Ebony la fissò nera, nel vero senso della parola, ma la ragazza dea non rimase l’unica a ballare, Derriere trottando iniziò a ballare in maniera sgraziata abbaiando, seguita da Lolly che mandava i baci a telecamere inesistenti, le altre si limitarono a coprirsi imbarazzate, fino a quando Bernadette non scaricò in lacrime una fiammata tale da carbonizzare il trio di pervertiti.
“Ne è valsa la pena” disse Byron.
“Puoi dirlo forte” replicò Tren.
“Fa tutto parte del piano di Annie” aggiunse Maxwell.

   
 
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