Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Segui la storia  |       
Autore: m a y    18/04/2020    1 recensioni
Fu per quello che una mattina si svegliò, prese il suo telefono e chiese – tramite un messaggio inviato sulla chat di gruppo della classe 1-A – se a loro sarebbe piaciuto trascorrere una giornata nel parco divertimenti più vicino. La proposta fu accolta quasi immediatamente dalla maggioranza dei componenti, e Ashido non poté far altro se non esultare e procedere con il resto dei preparativi.
{ pre 3x01 | hints: Midoriya/Uraraka, Todoroki/Yaoyorozu, Tokoyami/Tsuyu & more ♥ }
Genere: Commedia, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
II.
 
Il gruppo di Katsuki si gettò sulle prime montagne russe che trovarono. Nella mente di Eijirou continuava a risuonare la vocina di Tenya che diceva: Salire su attrazioni del genere dopo aver mangiato è tassativamente VIETATO! ma il ragazzo non le diede ascolto e si sedette sul vagoncino con le gambe a penzoloni accanto al suo migliore amico; Hanta non si era per niente lamentato per i posti, dato che una ragazza piuttosto carina gli si era seduta accanto.
«Ehi Baku! Facciamo a gara? Chi urla per primo ha perso, d’accordo?» propose Kirishima e subito l’interessato si voltò verso di lui e gli rispose:
«D’accordo scemo… tanto lo sai che vincerò io!»
L’attrazione partì piuttosto lentamente. Raggiunta la cima, il rosso di capelli prese un respiro profondo e si aggrappò con le braccia alle protezioni, mentre il suo vicino guardava altrove. Iniziò la discesa. Kirishima serrò i denti e gli occhi cominciarono a lacrimargli notevolmente; Katsuki rideva a crepapelle mentre Sero urlava a squarciagola – non aveva osato partecipare alla sfida del Non si urla -, quasi peggio della ragazza accanto a lui.
Terminata l’attrazione, Eijirou sistemò i capelli arruffati dal vento e uscì, seguito dagli altri due.
«È stato pazzesco! E non ho urlato!»
«Nemmeno io ovviamente! Te l’avevo detto che avrei vinto» disse Bakugou con il suo solito tono presuntuoso, ma subito l’amico lo corresse:
«Veramente abbiamo vinto, Baku!»
Sero raggiunse i due e annunciò, come se fosse al settimo cielo: «Ragazzi non sapete cosa-» prima che potesse finire, Katsuki lo interruppe bruscamente:
«Hai perso la sfida, sfigato!»
Il moro lo guardò con fare interrogativo. «Quale sfida scusa?»
«Non bisognava urlare durante il tragitto… e tu hai starnazzato come una gallina per tutto il tempo» rivelò Kirishima soffocando una risata per lo strano paragone. Hanta a quel punto rise e disse ai suoi amici: «Scusatemi tanto! La verità è che ho sfidato la ragazza accanto a chi avrebbe urlato più forte… e ho vinto io, modestamente! Per cui il premio è stato…»
«Non mi dire che…»
«… il suo numero di telefono! Questo è l’inizio di una grande storia ragazzi!»
Eijirou e Katsuki si guardarono un secondo e scoppiarono a ridere subito dopo; Sero continuava a chiedere che avete da ridere insomma?! ma gli altri due non gli diedero ascolto e continuarono a ridere come non facevano da tempo.

 
• • •

Izuku, Tenya, Ochako e il resto del gruppo arrivarono di fronte all’imponente ruota panoramica: fortunatamente la fila non era troppo lunga, per cui non fu un problema l’attesa per salire. Uraraka era emozionatissima di salire a quell’altezza e – in cuor suo – si domandava se fosse salita proprio con Midoriya. Avrebbe tanto voluto chiedergli Deku-kun, vorresti salire con me? Solo… tu e io? Ma riteneva fosse una scelta troppo egoista nei confronti degli altri suoi compagni.
Tsuyu, notata l’espressione sul volto dell’amica, le posò una mano sulla spalla e le chiese sottovoce: «Va tutto bene, Uraraka-chan?»
L’interessata si voltò verso di lei e le sorrise. «V-va tutto bene, Asui!», rispose la castana, poi si avvicinò alla ragazza rana e le chiese senza farsi sentire:
«Tu salirai con Tokoyami?»
Tsuyu arrossì all’istante e cominciò a balbettare per l’imbarazzo: «A-a dire il vero pensavo salissimo tutti insieme… non è così?»
«Lo pensavo anch’io, ma il limite di capienza delle cabine è di due persone!» annunciò Iida con fare sapiente, dal momento che era stato l’unico a leggere con cura e dedizione tutte le informazioni riguardanti l’attrazione in questione.
«Due persone quindi…» si mise a pensare Izuku come al solito; Ochako era ormai convinta che il ragazzo avrebbe chiesto a Iida o al massimo a Todoroki di stare con lui, quando sentì la sua voce tanto famigliare chiedergli in un sussurro: «Uraraka, vorresti, insomma… salire insieme a me?»
La ragazza si voltò verso di lui e si grattò la nuca, a disagio. Rispose con un cenno della testa e si concentrò al massimo per non levitare in aria, dato che le accadeva tutte le volte che era particolarmente felice o sollevata.
Tsuyu prese coraggio e chiese a Tokoyami se volesse stare con lei e fortunatamente il ragazzo accettò quasi subito; Todoroki invitò Yaoyorozu mentre il povero Iida dovette stare da solo.
Ogni coppia salì sulla propria cabina e la ruota iniziò lentamente a girare. I ragazzi si lasciarono cullare e ogni tanto sbirciarono fuori dalla finestrina per ammirare il panorama; è proprio una bellissima giornata si ripetevano nella testa, perché in fondo ognuno di loro (tranne Iida forse, anche se amava stare comunque in solitaria a riflettere) era con una persona speciale.
 
«È davvero fantastica la vista da quassù… penso sia la cosa più bella che abbia visto oggi!» disse Ochako sognante, le mani e il viso appiccicate al finestrino; si voltò poi in direzione di Izuku, il quale se ne era stato per la maggior parte in silenzio, e gli confidò: «Ed è ancora più bella dato che ci sei tu qui con me, Deku-kun»
L’aveva detto sul serio?! Uraraka tornò a guardare fuori per non incontrare lo sguardo di Izuku e continuò a pensare che quella era stata una mossa a dir poco stupida. O forse no?
Midoriya si avvicinò titubante alla ragazza e le mise una mano sulla spalla: la strinse forte, come se non volesse lasciarla andare, ma era una stretta confortante, non meschina. «I-io ho visto una cosa molto più bella oggi, sai?» disse lui, il viso rosso di imbarazzo. «Il tuo sorriso, Uraraka-chan.»
 
Fumikage e Tsuyu se ne stavano comodi sui sedili della cabina, osservando dal finestrino i vagoni delle montagne russe che salivano e scendevano.
La ragazza dai capelli verdi vide poi in lontananza un finto tronco di legno con seduti numerosi ragazzi che scendeva in picchiata e creava degli schizzi altissimi, e si ricordò di non avere ancora provato quell’attrazione che tanto desiderava fare. Asui si rivolse al ragazzo, e preso coraggio, gli chiese con voce decisa, indicandogli l’attrazione interessata: «Ti andrebbe di provare quello con me, cra?»
Tokoyami guardò nella direzione che gli aveva indicato, poi si soffermò sul viso della ragazza e sul suo viso comparve quello che poteva assomigliare ad un sorriso. «Se è ciò che desideri lo farò volentieri, mia Tsuyu.»
 
Shoto e Momo erano seduti l’una accanto all’altra, le mani che ogni tanto si cercavano e che volevano stringersi tra loro; i due ragazzi avevano desiderato ardentemente stare per conto loro, anche se consideravano che sarebbe stato comunque piacevole salire su una cabina tutti insieme.
Ma ora che erano lì, soli, non avevano timore di guardarsi negli occhi e di sorridersi.
«Non ci può vedere nessuno qui, Momo» disse Todoroki osservando il cielo azzurro al di fuori della cabina. Lentamente si voltò verso di lei e il suo sguardo glaciale incontrò quello dolce della ragazza. Fu questione di un secondo, un solo attimo, e le loro labbra si incontrarono in un bacio amorevole.
Momo strinse la mano di Shoto, del suo Shoto, e si lasciò cullare tra le braccia del ragazzo, senza timore di essere vista da occhi indiscreti. La verità era che i due ragazzi avevano cominciato a frequentarsi segretamente: Todoroki lo aveva rivelato soltanto a sua madre e le aveva chiesto gentilmente se non lo avrebbe detto a Endeavor, anche se sapeva lo stesso che sua madre avrebbe custodito il segreto; Yaoyorozu invece, oltre ai genitori, lo aveva confidato alla sua migliore amica Jirou, la quale promise di non rivelarlo a nessuno per non creare ulteriore scompiglio all’interno della classe.
Un giorno si sarebbero mostrati alla luce per quello che provavano veramente l’uno per l’altro, ma per il momento a loro andava benissimo così.

 
• • •
 
Mina e Toru avevano insistito più e più volte di voler mangiare dello zucchero filato. Kyoka aveva cercato di farle ragionare – dopotutto avevano mangiato soltanto da qualche ora – ma le due ragazze erano state irremovibili. Finalmente giunti davanti ad un chiosco che vendeva ogni tipo di dolciumi Ashido e Hagakure si gettarono nella fila per poter ordinare, mentre Jirou e Kouda restarono ad aspettarle poco lontano.
La ragazza dai capelli blu cercava di capire perché effettivamente le sue due amiche avevano preteso così tanto un maledetto zucchero filato.
È vero, in fondo erano ancora delle bambine giocherellone, ma sospettava comunque ci fosse qualche sotterfugio.
Poi ricordò una frase pronunciata da Toru durante il viaggio di andata: signor Jirou, lei pensa che sua figlia e Kouda siano carini insieme? Perché secondo me lo sono moltissimo! Magari oggi sboccerà l’amore che ne pensa?
Fortunatamente suo padre non l’aveva minimamente ascoltata, anzi, le aveva risposto con un acuto di Freddie Mercury.
Ma Kyoka aveva sentito.
Ashido e Hagakure si erano messe d’accordo per farla rimanere da sola con Kouda… ecco spiegato lo stratagemma dello zucchero filato.
Giuro che le faccio a pezzi pensò tra sé e sé la ragazza, finché un timido tocco sulla spalla non la scosse dai suoi pensieri omicidi. Kouda le stava indicando il chiosco adiacente a quello a cui erano andate Mina e Toru, uno di quelli in cui cerchi di colpire più bersagli possibili per vincere un peluche extra-large.
«Vuoi provare a vincere qualcosa?» chiese Kyoka al ragazzo e questo le rispose con un cenno della testa. La ragazza dai capelli blu sorrise e, dato che le sue due amiche non erano ancora tornate, decise di restare lì dov’era, mentre Kouda sarebbe andato a svagarsi al chiosco dei peluche.
«Scusa se vi abbiamo fatto aspettare! C’era un po’ di gente e DOV’È KOUDA?» esclamò Mina, la quale per un pelo non fece finire il suo zucchero filato rosa dritto sul pavimento, mentre Toru scuoteva Kyoka con la mano libera continuando a gridare qualcosa del tipo: dove l’hai abbandonato? L’hai lasciato vagare per il parco?
Jirou cercò di uscire da quella morsa infernale di schiamazzi e odore di zucchero e dolci e cercò di spiegare la faccenda. Le altre due compagne si guardarono un secondo, si fecero l’occhiolino (Kyoka lo notò immediatamente) e cantilenarono un AHHHHH ora abbiamo capitoooo! seguito da una risatina.
Kyoka roteò gli occhi ma non poté fare a meno di ridere insieme alle amiche; poco dopo Koji tornò dalla sua missione – se così si poteva chiamare – e le ragazze notarono che portava con sé un bottino.
«Complimenti Kouda! Il premio che hai vinto è super kawaii!» disse Hagakure in preda all’eccitazione e si avvicinò poi al ragazzo per osservare più da vicino il peluche che teneva stretto tra le braccia.
Ashido fece lo stesso e saltellò per la gioia insieme alla ragazza invisibile, mentre Jirou continuava a ridere di gusto; Koji le si avvicinò piano piano e – senza dire una parola – le diede il peluche e le sorrise, imbarazzato.
«P-perché lo dai a me? Insomma… sei stato tu a vincerlo dopotutto» cercò di dire Kyoka, la quale non comprendeva perché in quel momento il suo cuore sembrava stesse suonando un brano metal. Koji in tutta risposta si mise a fissare le mattonelle del pavimento (improvvisamente divenute interessanti) e sussurrò soltanto: «È il mio regalo per t-te, ti prego tienilo…»
La ragazza rimase immobile e lo stesso (stranamente) fecero anche Mina e Toru. La voce di Koji veniva udita pochissime volte, solitamente durante un esame pratico, quando doveva richiamare qualche specie animale, oppure per dire qualcosa di estrema importanza. E quella aveva tutta l’aria di essere una cosa importante.
Ashido e Hagakure si ripresero e iniziarono a dare delle gomitatine amichevoli a Kyoka e a dirle senza farsi sentire:
«Gli piaci Kyokaaaaa! Hai visto come è stato carino con te?»
«Mh-mh» rispose Jirou con aria sognante, senza in realtà aver prestato troppa attenzione alle parole delle amiche. Probabilmente Hagakure ha ragione.
Kouda cercò in quel momento di richiamare le tre ragazze e indicò loro l’orologio che portava al braccio; le sue compagne di scuola lo intesero come un Forse dovremmo avviarci verso il punto di ritrovo, così ci uniremo nuovamente agli altri!
Mina gridò per attirare l’attenzione di tutti i membri del gruppetto e annunciò: «Molto bene! Io e Hagakure abbiamo avuto il nostro zucchero filato. Jirou il suo regalo. Possiamo tornare dagli altri!» La ragazza scese dal muretto su cui era salita e cominciò a camminare impettita, seguita da Toru. Kyoka notò soltanto in quel momento che le due avevano spazzolato il dolce comprato in un battibaleno.
«Comunque, g-grazie mille, Kouda!» disse Jirou rivolta al ragazzo. Questo gli sorrise cordialmente e si mise in marcia insieme alle altre ragazze.
In fondo, a Kyoka non sarebbe dispiaciuto portare con sé un panda gigante di peluche.
 
 
 




L’angolino di m a y.

Eccoci qua con la seconda parte di A little story of somersaults and cotton candy!
Come avrete notato questo secondo capitolo è un po’ diverso rispetto al primo: dal momento che i ragazzi – nella volta precedente – si erano divisi a gruppi, ho colto l’occasione per inquadrare ciascuno di loro più da vicino.

Per ogni gruppo ho scelto la location che secondo me si addiceva maggiormente: per Bakugou, Kirishima e Sero ho scelto immediatamente le montagne russe (e no, quello su cui sono saliti NON era il roller coaster più alto del parco… o meglio, non ancora), mentre per Midoriya, Uraraka, Iida e compagnia bella ho optato per una romantica ruota panoramica, la quale mi ha regalato dei bellissimi vibes della Ferriswheelshipping; infine ho pensato di concludere con del buon zucchero filato con l’ultimo gruppo: probabilmente non vi aspettavate una Kouda/Jirou… ma che posso farci? Secondo me sono incredibilmente carini insieme – mi correggo, kawaii!

… e Kaminari e Mineta? Libera immaginazione! Anche se, considerando di chi stiamo parlando, potrebbe essere pericoloso.

Spero che vi sia piaciuta questa seconda parte, vi aspetto con trepidazione per leggere il terzo e ultimo capitolo! Se la storia vi piace particolarmente o volete appuntare qualsiasi cosa riguardo la stesura/eventuali errori della fanfic, lasciate pure un commento, mi farà soltanto piacere!

adieu!
 
 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: m a y