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Autore: Francy_remus    22/04/2020    4 recensioni
Questa raccolta di flashfic è nata un po' per scherzo. Ho deciso di raccontare il legame di ciascun fratello Weasley con l'amore, in particolare, la svolta tra Bill e Fleur, l'amore di Charlie non necessariamente romantico, la nascita di interesse tra Percy e Audrey, la storia tra George e Angelina, l'oggetto dell'affetto di Fred, l'inizio di una relazione tra Ron ed Hermione e il matrimonio tra Ginny ed Harry.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angelina Johnson, Famiglia Weasley, Fleur Delacour, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Audrey/Percy, Bill/Fleur, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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-Bill-

“Il fascino del ragazzo più grande certamente non è indifferente” mormorò la ragazza in un inglese ancora contaminato dal forte accento francese. 

“Ed essere un quarto veela di certo non ti peggiora” rispose lui, un sorriso enigmatico stampato sul viso, porgendole un calice di Vino elfico. 

Per settimane si erano osservati alla Gringott ma, sempre presi dal lavoro, non avevano mai avuto modo di parlarsi più di tanto, nonostante il desiderio fosse tanto. Quella festa per il pensionamento di un collega di certo era cascata ad uopo, avevano riso e scherzato insieme. Si erano devertiti, complice forse l’alcool, ma poi c’erano state altre uscite solitarie, come amici. 

“Bill, credo sia ora di prendere una decisione. Sono settimane che usciamo insieme, ma non mi sembra che tu abbia ben capito da che parte indirizzare questa relazione” disse lei, fattasi seria d’un tratto. Guardava il ragazzo seduto accanto a lei a quel tavolino rotondo in acciaio freddo, aspettandosi una qualche reazione. Lui si limitò a prendere un sorso di Burrobirra dal boccale, poi un sospiro particolarmente sofferto, infine proferì parola. 

“Fleur” esordì, sollevando gli occhi verso il viso della ragazza “non possiamo essere più che ottimi amici” 

“Pourquoi?” domandò impulsivamente, smarrita. Quando aveva una reazione imprevista usava sempre la sua lingua madre, e in quell’occasione non avrebbe potuto fare altrimenti. Si aspettava che le cose prendessero tutt’altra piega, pensava che lui l’avrebbe baciata, ma di certo non che lui retrocedesse così repentinamente. Uscivano da più di un mese almeno tre serate a settimana, la ragazza aveva dato per scontato che ci fosse un interesse reciproco. 

“Perché?” chiese lui, come se la risposta fosse ovvia “Primo: sei molto più piccola di me. Sette anni non sono da sottovalutare. Secondo: siamo colleghi, è sconsigliato. Terzo: siamo troppo diversi. Quarto: ci sarà una guerra. Non è il caso di creare nuovi affetti” 

“Non hai detto che non ti piaccio, queste sono solo scuse” decretò la ragazza. Lui non rispose, limitandosi ad osservarla con i suoi occhi blu. 

“Bill, tu stai soffrendo. Non negarci questa possibilità” insistette lei “l’età è solo un numero, lo sai bene. Se l’età contasse qualcosa, perché tutti se la starebbero prendendo con Harry? È così giovane! Qui non si tratta di età, e la questione del posto di lavoro è veramente ridicola” 

Fleur lo guardava aspettando una sua reazione, una qualsiasi. Le bastava sapere che la sua mente era ancora lì, l’aveva provocato tirando in ballo Harry, doveva rispondere. 

“Lascia perdere Potter, è una cosa totalmente diversa” esclamò lui, abbandonandosi contro lo schienale della sedia, scocciato. 

“Sul fatto della guerra, cosa credi? Che se rimanessimo amici soffriresti meno se mi perdessi?” attaccò nuovamente. 

“No, se rimanessimo amici forse tu soffriresti meno” sottolineò lui. 

“Que tu es naïïf” lamentò lei “Quanto sei sciocco” si affrettò poi a tradurre. 

“A me non importa di soffrire, Bill” sussurrò, mettendo una mano chiara e delicata su quella calda e un po’ ruvida del ragazzo “Soffrirei comunque, anche se fossimo solo amici. Mi piaci” 

“Anche tu” ammise lui, stupendola. Non parlava spesso, il primogenito Weasley “Ma anche tralasciando tutto il resto siamo troppo diversi” 

“A cosa ti riferisci?” chiese lei, desiderosa di smontare anche questa sua affermazione. 

“Tu sei una ragazza molto raffinata, abituata a soddisfare i tuoi piccoli vizi. Io sono una persona essenzialmente trasandata, mi piace l’avventura, sono una persona semplice. Guarda una sciocchezza: io bevo Burrobirra da un boccale, tu Vino elfico da un calice. Tu sei una persona troppo diversa da me” argomentò lui, sfuggendo il di lei sguardo. 

“Bill, a me non interessano queste cose. Vorrei solo poter stare con te. E poi, la diversità in amore è una risorsa, è scritto in molti romanzi babbani” sorrise lei convinta. 

“Ecco, vedi? Tu vivi in un mondo tutto tuo, fatto di marzapane e Godric solo sa di cos’altro” 

“Bill, te lo ripeto: mi piaci. Mi piaci tanto, non mi sono mai sentita così con nessuno. Quando mi guardi al lavoro mi tremano le gambe, sento il cuore battere all’impazzata. Se so che la sera usciremo insieme non aspetto altro tutto il giorno. Ho passato un periodo orrendo in cui mi sentivo sempre brutta, non mi piacevo, ma quando ti mi osservi io mi sento bella. Bill, mi fai stare così bene” 

La ragazza si maledisse. Aveva appena mostrato la parte più fragile e suscettibile di lei ad una persona che chiaramente non aveva nessuna intenzione di far funzionare le cose. 

“Non pensavo fossi così... presa” ammise lui, interrompendo il flusso di pensieri “sei presa almeno quanto me” sussurrò poi, osservandola di sottecchi, le loro mani ancora incrociate sul tavolo. 

“Ci stiamo dando una possibilità?” domandò lei, incredula, e lui si limitò ad asserire sorridendo. 

Fleur si alzò di scatto, facendo cadere la sedia che tintinnò con un rumore metallico sul pavimento del Paiolo Magico ma non suscitando alcun pensiero nella ragazza, che si limitò a fiondarsi tra le braccia di Bill. Nessuno poteva sapere quanto avesse agognato quell’abbraccio da fidanzati –ancora non riusciva a crederci. Sollevò la testa e fece incontrare le loro bocche più e più volte. Erano avidi di baci, erano rimasti così a lungo appesi alle loro labbra non aspettando altro che fu difficile, per il proprietario, cacciarli quando dovette chiudere. 




Angolo autrice:
Lo so, lo so, sono più di 500 parole, ma è comunque troppo corta per essere una vera one-shot. E poi gli altri capitoli della fanfiction sono delle vere flashfic.
Comunque spero possa esservi piaciuta >.<
A presto
Francy

   
 
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