Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Abby_da_Edoras    24/04/2020    5 recensioni
Questa ff è la mia versione dei fatti di Endgame, ma è anche il sequel di Yo contigo tu conmigo, per cui non si può seguire questa storia senza avere letto quella. Nella mia versione, gli Avengers non sono svaniti perché Strange li ha riportati indietro e adesso lottano insieme nel ricercare le gemme per invertire lo "schiocco" di Thanos, e non passano cinque anni ma un paio circa. Le vicende sono quindi più o meno quelle di Endgame, ma con la partecipazione di tutti i personaggi e con l'attenzione alle mie ships (SteveXBucky e TonyXPeter).
Grazie a tutti coloro che seguiranno i miei sforzi per dare un lieto fine ai personaggi che amiamo.
Non scrivo a scopo di lucro e personaggi e situazioni appartengono a registi, autori e produttori del MCU.
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Doctor Stephen Strange, James ’Bucky’ Barnes, Peter Parker/Spider-Man, Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man
Note: AU, Movieverse, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
- Questa storia fa parte della serie 'Legends never die'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo quarto

 

Jupiter and moons, knowledge and wisdom:
The demigods, their sons, came here to guide us
Jupiter and moons, mercy and compassion;
We'll explore another world...
It's time to leave: we can't wait anymore!

Jupiter and moons show me the way
Following my dream of Babylon
Jupiter and moon show me my fate
Will the sun arise?

(“Of Jupiter and moons” – Temperance)

 

Nick Fury si portò le mani alla testa, già prevedendo un altro dibattito furioso, con scene di disperazione, rabbia e litigi per decidere chi sarebbe andato a recuperare le Gemme, quando e con chi… erano supereroi, sì, ma in certi momenti Fury si sentiva come se stesse gestendo un bel gruppo di bimbetti della scuola materna! Per fortuna questa volta le cose andarono meglio del previsto perché ricevette un aiuto insperato: Stephen Strange si incaricò personalmente di formare i gruppi per scongiurare il più possibile il famigerato paradosso temporale e… beh, nessuno poteva protestare contro il parere dell’esperto, no?

“Dovete tenere bene a mente che chiunque di voi provocasse un paradosso temporale sarebbe colpevole del collasso dell’intero universo e finirebbe per risultare molto più dannoso di ciò che ha fatto Thanos stesso, perciò non potrò accettare obiezioni alle mie scelte” esordì il Dottore, tanto per chiarire chi comandava in quel campo.

Gli Avengers si scambiarono occhiate perplesse e alcuni sembravano già piuttosto scocciati per quell’intromissione.

“Immagino che tu ti inserirai in un gruppo fatto apposta per te, non è così, Dottore?” lo provocò Tony che proprio non ce la faceva a stare zitto e a prendere ordini da qualcun altro.

“Al contrario, io non potrò partecipare affatto, sarei il primo a creare un paradosso temporale” rispose a sorpresa Strange. “E, se io sono disposto ad accettare l’esclusione per me stesso, voi dovrete essere pronti a fare lo stesso.”

“Vuoi dire che qualcuno non farà il viaggio nel tempo?” domandò Peter Quill, seccato, immaginando di essere il prossimo escluso. In fondo Strange gli aveva già detto che non poteva tornare indietro sul pianeta Morag né a Vormir, per non creare un collasso dell’universo cercando di salvare Gamora!

“I gruppi saranno questi” disse Strange, ignorando la domanda di Star-Lord, “come avevo anticipato, i Guardiani della Galassia accompagneranno Thor nel 2013 ad Asgard per recuperare la Gemma della Realtà.”

“Ah” Quill era rimasto spiazzato dal modo indiretto in cui Strange aveva risposto al suo dubbio, tuttavia era contento di poter partecipare ad una delle spedizioni insieme ai compagni di sempre.

“Sui pianeti Morag e Vormir del 2014 andranno Natasha, Clint e Nebula che si sono offerti volontari e Rhodes e Wanda li accompagneranno” disse poi il Dottore.

“Dottor Strange, non sono d’accordo” protestò Visione, in tono pacato ma deciso. “Non posso lasciare che Wanda partecipi ad una spedizione così pericolosa: deve permettermi di andare con lei, oppure non le consentirò di partire.”

Lo sguardo di Strange si posò sull’interlocutore, poi su Wanda che, accanto a lui, iniziava ad agitarsi.

“Penso che tu comprenda benissimo il motivo per il quale non posso lasciarti andare in nessuna spedizione” disse all’androide. “Possiedi un frammento della Gemma della Mente* e già di per sé questo provocherebbe un paradosso temporale, inoltre il Thanos del 2014 potrebbe scoprire che, in origine, la Gemma della Mente era interamente in tuo possesso e ucciderti per prenderla. Non devo essere io a spiegarti le conseguenze, vero?”

“No” concordò Visione. “Va bene, non parteciperò alla spedizione, ma non posso lasciare che vi partecipi Wanda.”

“Ma io…” obiettò la ragazza, subito interrotta da Strange.

“Se volete discutere di questo, vi pregherei di ritirarvi in un’altra stanza” disse, sapendo bene che ci sarebbero state altre proteste non appena avesse parlato della terza spedizione. Visione e Wanda avrebbero dovuto risolvere i loro problemi in privato… “Però fate in fretta, gli altri non possono aspettare voi per partire.”

Mentre Visione accompagnava Wanda in un’altra stanza, tranquillo ma deciso a usare tutto ciò che poteva pur di impedirle di recarsi su Morag e Vormir (anche a farle perdere temporaneamente i sensi, se necessario), il Dottor Strange si preparò all’ultima bordata di fischi e contestazioni.

“Per concludere, l’ultima spedizione sarà quella che tornerà nella New York del 2012 per recuperare le ultime tre Gemme. Ad essa parteciperanno Rogers, Stark, Banner, Lang e Wilson.”

Nick Fury non riuscì a trattenere un sorrisetto sarcastico: se fosse stato lui a pronunciare quelle parole sarebbe venuto giù l’intero quartier generale degli Avengers ma, visto che era stato Strange a farlo, la prima reazione era stata un totale e pauroso silenzio.

Poi, inevitabilmente, c’erano state le proteste…

“Strange, non pensare nemmeno a lasciarmi fuori da questa missione!” esclamò Bucky. “Ne ho abbastanza di sentirmi escluso dagli Avengers per un motivo o per l’altro. So quello che ho fatto e non potrò mai perdonarmelo, ma proprio per questo voglio rimediare a tutti i costi e, per farlo, devo combattere al fianco di Steve. Non potrai impedirmelo!”

Il tono poteva anche sottintendere una vaga minaccia, ma Strange non era il tipo da spaventarsi, anzi mantenne la sua posizione ancor più decisamente di prima.

“Quello che dici è giusto, Barnes, comprendo il tuo bisogno di rimediare al male che hai fatto ed è questo il motivo per cui ti renderai conto che, per farlo, dovrai rimanere qui” disse, calmo e pacato come sempre. “Capisci, vero, che la tua presenza in uno qualsiasi di quegli anni, che sia il 2012, il 2013 o il 2014 creerebbe un paradosso temporale gravissimo?”

Bucky stava per ribattere nuovamente, poi un pensiero parve attraversargli la mente e lo bloccò. Il giovane vacillò leggermente prima di trovare la forza di replicare alle parole del Dottore.

“In quegli anni io ero… il Soldato d’Inverno. E’ questo il paradosso temporale” mormorò.

Lo sguardo di Strange su di lui si fece a un tempo malinconico e orgoglioso, come quello di un padre che avesse visto il figlio comprendere una dura lezione.

“Sapevo che avresti compreso, Barnes” approvò. “Credimi se ti dico che capisco benissimo quello che provi, anch’io vorrei partecipare a una delle spedizioni ma non potrò, proprio come te. La mia presenza causerebbe un collasso totale dell’universo.”

“E’ meglio così, Buck, davvero” gli disse Steve, cercando di consolarlo da quella delusione. “Io e gli altri dovremo incontrare il direttore dello S.H.I.E.L.D. di allora… e tu sai benissimo che in realtà si trattava di una copertura per l’Hydra. Sarà più facile per me fingere con loro sapendo che tu sei qui, al sicuro, e che non potranno mai più farti del male.”

Bucky fece un sorrisetto storto. Gli bruciava doversene restare al quartier generale, ma allo stesso tempo sapeva benissimo che sia Steve sia Strange avevano perfettamente ragione.

“Io di sicuro non riuscirei a fingere con loro e li farei a pezzi… Tutto sommato è meglio che resti ben lontano da loro” commentò con un’ironia amara. Steve avrebbe voluto abbracciarlo, ma non poteva farlo davanti a tutti, così si limitò a stringergli affettuosamente il braccio… ovviamente non quello di vibranio!

“E io perché non posso partecipare? Signor Stark, voglio venire anch’io nella New York del 2012 con lei e gli altri! Dottor Strange, perché pensa che io non sarei utile in quella spedizione? Io non…”

Peter avrebbe continuato a protestare per altri venti minuti, ma Strange lo bloccò subito.

“Ragazzo, dimmi solo una cosa: quanti anni avevi, tu, nel 2012?”

“Beh, avevo quasi undici anni quando ci fu l’attacco a New York, ricordo che facevo l’ultimo anno delle scuole elementari e…” si interruppe vedendo che Tony alzava gli occhi al cielo in un gesto che gli aveva visto fare molte volte e che, in genere, non prometteva nulla di buono. “Cosa c’è, signor Stark?”

“Ti sei appena risposto da solo, non te ne sei accorto?” ribatté Stark. “Se non è un paradosso temporale questo…”

“Il Peter Parker del 2012 era ancora un bambino e non esisteva nemmeno l’idea di un Avenger di nome Spiderman” soggiunse Strange, divertito suo malgrado. “Sarebbe probabilmente il paradosso temporale peggiore di tutti.”

Era vero e, con tutta la buona volontà di questo mondo, Peter non poteva proprio continuare a sollevare obiezioni. In fondo non poteva dare la colpa a nessuno se non era poi così tanto che era al mondo e, soprattutto, se erano solo pochissimi anni che era diventato l’amichevole Spiderman di quartiere

Una volta decisi i gruppi, tutto accadde rapidamente. Gli Avengers scelti per il viaggio nel tempo partirono per recuperare le Gemme e gli altri rimasero al quartier generale. Con ogni probabilità non ci sarebbe stato molto tempo per lamentarsi ancora visto che, se tutto fosse andato bene, la missione nel tempo reale non sarebbe durata più di qualche minuto.

Visione e Wanda erano nella loro stanza, ma Bucky continuava a girare intorno a Strange, fissandolo con uno sguardo che, provenendo da chi era stato il Soldato d’Inverno, non era poi molto rassicurante.

“Tu sai già cosa dovrà succedere, non è vero?” gli domandò alla fine.

“Sì, ma se lo dico non accadrà” rispose lo stregone.

“Posso sapere, almeno, se Steve tornerà… sano e salvo?” insisté Barnes, a disagio. In realtà voleva che Strange lo rassicurasse sul fatto che a Steve non sarebbe accaduto nulla di male, si sentiva inutile, proprio lui che per tanta parte della sua vita normale si era preso cura del compagno e adesso non poteva essere al suo fianco. Ma, in qualche oscuro modo, il pensiero di Steve in un non meglio precisato passato gli aveva provocato un brivido. In quel passato Steve avrebbe incontrato agenti dell’Hydra che si spacciavano per agenti dello S.H.I.E.L.D. ed era quello il motivo per cui lui non aveva potuto andarci, ma come avrebbe reagito Steve ritrovandoseli davanti? Bucky sapeva bene come avrebbe reagito lui: non sarebbe riuscito a trattenersi, avrebbe cercato di farli a pezzi e quindi Strange era stato saggio a impedirgli di unirsi alla spedizione, ma Steve? Certo, Steve sapeva controllarsi, sapeva quando era il momento di mantenersi lucidi e con i nervi saldi, eppure… qualche anno prima, quando aveva visto anche lui i filmati che mostravano i test e gli esperimenti effettuati dall’Hydra sul suo Bucky, ne era rimasto sconvolto **. Steve era un uomo buono, gentile, generoso, ma era anche il testardo piccoletto di Brooklyn che non sopportava i bulli e che era disposto a farsi pestare a sangue pur di non darla vinta. Solo pochi anni prima aveva abbandonato gli Avengers e si era messo contro il Governo americano (lui, Captain America!), in opposizione agli Accordi di Sokovia, e aveva fatto tutto questo per lui. Come avrebbe potuto comportarsi trovandosi di fronte gli uomini che avevano fatto tanto male al suo compagno?

Steve aveva fatto tanto per lui… avrebbe rischiato di compromettere una missione così importante?

Bucky non se lo sarebbe mai perdonato.

“Barnes, il Capitano ha dimostrato più volte di sapersi mantenere lucido anche nelle situazioni più gravi” disse Strange, rispondendo alla sua domanda senza rispondere veramente. “Se non ne fossi stato più che certo, avrei impedito anche a lui di partecipare alla spedizione nel 2012.”

“Grazie” mormorò Bucky, prima di lasciare la stanza.

Aveva capito. Strange non poteva rivelare niente prima che accadesse, perché avrebbe rischiato di compromettere la riuscita di tutto il piano, ma gli aveva detto abbastanza da rassicurarlo.

Steve sarebbe rimasto lucido e freddo di fronte agli agenti dell’Hydra e avrebbe compiuto il suo dovere, sarebbe tornato con le Gemme e… sì, mancava sicuramente pochissimo tempo al suo ritorno e a quello degli altri Avengers. Forse era addirittura questione di secondi…

Peter si avvicinò timidamente allo stregone.

“Lei ha risposto alla domanda di Barnes, può rispondere anche alla mia?” chiese, con un filo di voce. “Anche il signor Stark tornerà sano e salvo?”

Strange sapeva che quel momento sarebbe arrivato. Poteva solo cercare di prendere tempo, quella era davvero una domanda alla quale non poteva rispondere.

“Non hai bisogno della mia risposta, tra pochi secondi saranno tutti qui e potrai vederlo con i tuoi occhi” disse, cercando di evitare lo sguardo del ragazzo. “Anzi, credo che stiano già tornando. Tuttavia dovrai tenerti pronto, perché non saranno i soli a tornare dal passato… e questo sarà il momento in cui anche noi entreremo in azione per aiutarli.”

“Allora ci sarà una battaglia!” esclamò Peter, senza sapere se si sentiva più emozionato o preoccupato.

“Sì, ma non saremo soli. Saremo in tanti, saremo uniti. Adesso basta con le domande e prepariamoci all’azione” tagliò corto lo stregone.

Sì, lui aveva previsto tutto e sapeva perfettamente quello che sarebbe dovuto succedere. Lo sapeva ormai da quasi due anni e sapeva che quella era l’unica possibilità di far ritornare le persone scomparse, distruggere Thanos e il suo esercito e salvare il mondo.

Era la sola possibilità di vittoria nei quattordici milioni e seicentocinquemila scenari che lui aveva previsto, ma nessuno avrebbe dovuto saperlo, altrimenti non sarebbe mai accaduto e Thanos avrebbe prevalso.

Lui era l’unico depositario di quel segreto e aveva accettato di esserne custode per tutto quel tempo.

Il momento della verità era ormai giunto.

 

FINE

 

 

* Qui mi autocito, perciò se volete sapere perché Visione non è stato ucciso da Thanos e perché possiede ancora un frammento della Gemma della Mente dovete leggere la mia long fic ispirata a Infinity War: “Yo contigo tu conmigo”” xD

** Mi autocito di nuovo: la scena in cui Steve e gli altri Avengers vedono i vecchi filmati girati dall’Hydra per documentare gli esperimenti sulla forza e la resistenza del Soldato d’Inverno si trova in una mia OS del 2015 intitolata “Undivided”.

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Abby_da_Edoras