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Autore: My fair lady    24/04/2020    1 recensioni
Sequel della fanfiction "Matrimonio", una fiction What-if che raccontava dei giorni prima del matrimonio di Harry e Draco, e ora scopriremo gli eventi che sono accaduti dopo.
Se avete adorato Matrimonio, amerete anche questa.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti.
Devo dare un triste annuncio. Escluso questo capitolo, ne rimangono due, per finire la mia storia.
Mi dispiace averla scritta così corta, ma è in questo modo che mi ha ispirato :-) 


Capitolo 5. Sconfitte.
 
Era arrivato il giorno tanto temuto da Harry e Draco.
La seduta del tribunale magico per concordare l’affidamento di Aidan.
Nell’aula, a parte loro c’erano Lily, James, Alexandra e anche il resto dei Potter ancora in vita.
Il giudice batté la bacchetta sul tavolo e disse “Inizia ora la seduta per l’affidamento del mago minorenne Aidan Potter. Avvocato Johnson, puoi esporci la situazione?”
Angelina Johnson, la ex compagna di quidditch di Harry e moglie di George Weasley sorrise. “In data 10 maggio, Angelica Potter, madre di Aidan Potter è venuta a mancare, e nelle sue ultime volontà ha espresso chiaramente che ad occuparsi di suo figlio sarebbe stato suo cugino Harry Potter. Ma Cameron Potter, fratellastro della deceduta, si è opposta a questa condizione, e ha voluto discuterne legalmente.”
“Bene. Posso vedere il documento redatto da Angelica Potter?” chiese il giudice.
Angelina glielo porse. È stato sottoposto a diversi incantesimi anti-contraffazione, e si è rivelato autentico al 100%, e come se non bastasse abbiamo il suo ricordo, che si è estratta dopo averlo scritto.”
L’avvocato di Cameron intervenne “Non è una prova attendibile. I ricordi possono essere manomessi magicamente.”
Gli altri esponenti della famiglia Potter si erano schierati con Harry, tranne uno, Wolfgang Potter, il padre di Cameron.
Wolfgang non aveva certo una buona reputazione all’interno della famiglia. Aveva speso la sua parte di soldi in donne e altri vizi. Aveva avuto Cameron con una cameriera babbana, mentre era ancora sposato con la madre di Angelica.
Per questo motivo infatti, lei non era in buoni rapporti con il padre che aveva visto sì e no due volte il nipote.
Però il fatto che fosse dalla parte del figlio, confermava ciò che tutti credevano. Che Cameron volesse Aidan solo per la sua eredità.
“Lo sai che quando ero al terzo anno Wolfgang ci ha provato con me?” sussurrò Lily ad Alexandra. “Era un porco. Altrimenti perché un ragazzo di diciassette anni dovrebbe provarci con una di tredici?” Alexandra emise un ridolino “Che schifoso. Quindi eri carina un tempo.”
Draco si voltò verso loro due e le intimò di fare silenzio, specie perché l’avvocato di Cameron ce l’aveva proprio con Alexandra.
“Il mio cliente è venuto a conoscenza che quel povero bambino vive insieme ad una coppia gay e ad un travestito. E per questo è preoccupato che questo ambiente confuso possa provocare traumi psicologici e sessuali.”
Alexandra alzò il dito. Il giudice sospirò “Non siamo a scuola. Comunque, può parlare.”
“Beh, io sono il travestito di cui parla quest’uomo, e io sono stata obbligata a rimanere a casa dei miei due amici, perché sono stata vittima di furto e stalking. Ma c’è una cosa che voglio dire. Voglio bene ad Aidan, e lui ne vuole a me. Per me è come un nipote. Siete voi che ci vedete del marcio perché voi siete marci!”
Detto questo Alexandra si alzò e uscì dall’aula, seguita da Lily e Draco, che non ce la faceva più a stare in quell’aula. Aveva bisogno di cinque minuti d’aria.
Alexandra e Lily andarono verso la grande terrazza. Entrambe erano vestite molto eleganti
“E’ un peccato che la famiglia Potter non sia stata sterminata da Voldemort. Gli unici che si salvano sono Christopher e James. E Harry ovviamente.” Sbottò Lily.
Draco sospirò “Sono una persona orribile. Lascio mio marito da solo a combattere per quel bambino.”
“Non è solo. Ha James. E tu ti meriti un attimo di relax. A tal proposito…sigaretta?”
“Io non fumo.” Rispose laconico Draco.
Alexandra si abbassò gli occhiali da sole, e gli fece l’occhiolino “Oh credimi tesoro. Questa la devi fumare.”
Draco sorrise e prese una sigaretta ‘corretta’ di Alexandra. Tirò una profonda boccata e sentì i muscoli sciogliersi “Io odio Cameron.”
Lily annuì “Ti capisco tesoro…”
Draco si appoggiò al muro con il piede e sospirò “Mi preoccupo specialmente di Aidan. Aveva trovato un bell'equilibrio con noi…Se…perdessimo…dovrebbe ricominciare tutto da capo.”
Lily si avvicinò e sorrise “Riconosco quello sguardo. È lo sguardo di un genitore.”
“Non dire idiozie. Sapevo da subito che era una cosa temporanea.” Rispose Draco, prendendo un’altra boccata di sigaretta.
Alexandra si avvicinò a lui. Lei e Lily lo avevano circondato. “I figli sono di chi li ama. E tu devi ammettere che hai paura che ti portino via Aidan.”
“Vaffanculo.” Rispose Draco evasivo
Di solito non rispondeva mai in questo modo alle altre persone. Lily sorrise “Guarda che non basta così poco per mandarci via. Avanti. Apri il tuo piccolo cuore avvizzito.”
Draco sospirò “Il problema è proprio quello. Magari fosse avvizzito. Per colpa di tuo figlio sono diventato sentimentale e ora la cosa che temo di più è di essere ferito. E questo mi ferirebbe molto. Ora torno in aula da Harry.”
I tre rientrarono in aula. Harry era chiaramente stressato. Draco si sedette di fianco a lui e gli prese la mano. Lui lo guardò con gratitudine.
Proprio in quel momento l’avvocato di Cameron aveva lanciato il suo attacco più forte. “Io ci tengo a dimostrare che sicuramente per quanto i due coniugi Potter e Malfoy provino ad essere dei bravi tutori, non conoscono il bambino come lo conosce il mio cliente. Per esempio, a causa della loro ignoranza, Aidan Potter ha avuto una violentissima reazione allergica alle arachidi. Cosa di cui il mio cliente era largamente a conoscenza. È stato ricoverato d’urgenza al San Mungo e per poco si è salvato. Proprio per questo, è importante che venga affidato al mio cliente, Cameron Potter, è il suo parente più prossimo, ed è il suo legame più vicino alla famiglia d’origine.”
Dopo aver ascoltato tutte le arringhe degli avvocati, il Giudice e la Giuria si deliberarono per votare.
Tutti si accomodarono fuori. Harry notò Cameron così compiaciuto, che per la rabbia, si sentiva pronto a tutto, impugnò la sua bacchetta, ma Draco lo fermò “No. Ogni cosa potrebbe essere ritorta a nostro sfavore.”
Le porte del tribunale si aprirono e stavolta fecero entrare solo Harry, Draco e Cameron, con i rispettivi avvocati.
Il giudice, un uomo dai capelli grigi e dritti come chiodi si schiarì la voce e iniziò a parlare “Non è stato un verdetto facile. La giuria ha dovuto prendere una decisione di maggioranza, non unanime.”
Draco si alzò e non riuscì più a trattenersi “Come potete mettere ai voti la vita di un bambino? Non è un oggetto. Ha dei sentimenti! Che razza di giustizia è questa?”
Il giudice alzò un po’ la voce “Nessuno ha chiesto il suo parere...ora…” una lettera volteggiò in aria, fino a depositarsi sulla scrivania del giudice. Lui la aprì e lesse “Tenendo conto che questa sentenza è provvisoria, pur riconoscendo e apprezzando gli sforzi dei tutori legali di Aidan William Potter, concediamo per un periodo di prova a Cameron Theseus Potter l’affido del mago minorenne suddetto, in quanto parente biologico più stretto.”
Quella notizia fu come un colpo al cuore per Harry e Draco.
Per qualche minuto sentirono tutto ovattato, i rumori, le voci…e persino l’abbraccio di Lily. Era come se non provassero più nessuna emozione.
L’unica cosa che vedevano era il ghigno compiaciuto di Cameron, che stringeva la mano al suo avvocato e ad alcuni membri della giuria.
L’espressione di Harry era di puro odio. Avrebbe voluto cancellare quel ghigno dalla sua faccia per sempre. Non si sentiva così dalla battaglia di Hogwarts.
Cameron si avvicinò a loro. “Mi dispiace per la vostra sconfitta. Comunque ci rivedremo tra novanta giorni per discutere dell’affidamento definitivo. Ora andrò a parlare con il bambino. Cercherò di non allarmarlo troppo.”
“Io ti uccido.” Mormorò tra i denti Harry, e per fortuna Cameron non lo sentì.
Poi guardò Draco, vedendo rilessa nei suoi occhi la stessa rabbia, la stessa desolazione.
“Io vado a casa. Tanto è inutile rimanere qui.”
“Aspetta…almeno andiamo a salutare Aidan, dobbiamo dirgli che lotteremo per lui, perché lo faremo, vero?”
Harry non rispose, e si smaterializzò.
Lily si avvicinò a Draco e gli mise una mano sulla spalla “Lascialo stare. Ha subito un duro colpo.”
“Beh, non è facile neanche per me…” annuì Draco, ancora confuso da ciò che era successo. “Andrò anche io. Preparo le cose di Aidan.” Disse solo.
E si smaterializzò.
Harry era in camera di Warren, seduto nel suo letto. Il suo corpo era rigido e lo sguardo assente.
Draco sospirò e si avvicinò a lui. “Harry…non è colpa nostra.”
“Ah no? Quel bambino si ritroverà a dover stravolgere la sua vita per colpa di un sistema antiquato che riconosce più meritevole di crescere un bambino uno psicopatico etero, piuttosto che una coppia gay.”
Il mago moro si alzò di scatto e andò in soggiorno, iniziando a riempirsi un bicchiere di Whisky Incendiario, per poi scolarselo tutto d’un sorso.
Draco gli fermò la mano “Dobbiamo cercare di rimanere lucidi. Solo così potremo riprenderci Aidan.”
Harry non rispose, e se ne andò in camera. Draco si lasciò cadere sulla poltrona e rimase in silenzio.
Anche se per settimane, lui ed Harry avevano desiderato la casa vuota, ora, senza Aidan e Alexandra sembrava davvero troppo vuota.
Come una voragine, che separava lui ed Harry.
  
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