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Autore: Mark_Criss    29/04/2020    1 recensioni
Draco è stanco di vivere la sua vita basandosi solo e soltanto sulle scelte sbagliate di suo padre. Gli viene data una possibilità per ricominciare, anche se questa sua decisione avrà un caro prezzo. Draco non sarà più Draco.
La sua storia ricomincia dal sesto anno, nei panni di un nuovo studente di Hogwarts, che si troverà a fronteggiare situazioni che non aveva previsto, amori che non aveva tenuto in conto e nuove ed inaspettate amicizie.
La scelta di non essere più Draco cambierà drasticamente gli eventi, rendendolo partecipe di una grande avventura che lo metterà nella condizione di dover scegliere fra se stesso e le persone che ha imparato ad amare.
Nulla sarà come prima.
Riuscirà a mantenere il suo segreto fino alla fine?
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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Eliminare lo pseudo incantesimo che celava la presenza di Marck fu semplice, il ragazzo finse di spezzarlo e chiese ad Harry se sulla mappa apparisse il suo nome; la risposta fu ovvia: si.
Tirò un sospiro di sollievo, aveva scampato anche quella.
I rapporti erano tornati pacifici, lui ed Harry avevano ripreso la loro relazione, mentre Ron ed Hermione fingevano un’amicizia che non esisteva e per quanto per Marck fosse difficile, cercò di ignorare il dolore che si celava dietro gli occhi della sua migliore amica.
Quello sarebbe stato il primo Natale che avrebbe passato in compagnia di qualcuno che a lui ci teneva sul serio.
I Weasley erano entusiasti di ospitare anche il giovane per le vacanze Natalizie, Ron si era dimostrato ancora una volta molto genite con lui nell’invitarlo; Hermione non stava più nella pelle, finalmente avrebbe potuto passare dieci minuti da sola con Ron senza che quell’insulsa ragazzina interrompesse le loro conversazioni.
Il viaggio per “La Tana” fu piacevole, per una volta non parlarono di Mangiamorte o eventuali piani per incastrare Draco, ma si concentrarono su quanto sarebbe stato bello avere un po’ di tregua.
Il signor e la signora Weasley erano delle persone particolarmente affabili: mostrarono profondo rispetto nei riguardi di Marck, evitando di porre qualsivoglia tipo di domanda inerente alla sua famiglia e congratulandosi più e più volte per la sua relazione con Harry.
-Ginny mi odia…- aveva esordito lui mentre sistemavano i bagagli in camera di Ron.
-Oh no, mia sorella non ti odia, è solo un po’ scossa. – disse il rosso.
-Questo sarà un magnifico Natale, vedrai che alla fine farete amicizia. – ribadì Harry.
Non ne era assolutamente convinto.
Mancavano ancora un paio d’ore prima della grande cena della Viglia e Marck aveva ancora qualche commissione da fare.
Salutò Harry con un bacio e si assicurò di aver preso abbastanza soldi dal suo borsone per poter fare un regalo a tutti.
Chiese il permesso a Molly per poter utilizzare la metropolvere, così si traportò a Diagon Alley.
Arrivato nel viale principale, restò sconcertato da quanto fosse vuoto: da che ne avesse memoria, durante il periodo natalizio i negozi brulicavano di gente intenta a fare regali dell’ultimo minuto. Più volte aveva passato del tempo lì con suo padre, cercando il regalo perfetto per Nacrissa, che alla fine diventava sempre una collana di diamanti, oppure un bracciale di pietre preziose.
Non voleva fare lo stesso errore di suo padre, non voleva riempire i suoi cari di regali costosi e privi di qualsiasi sentimento. Non avrebbe commesso quello sbaglio.
Con il suo miglior sguardo di sfida, si guardò intorno e iniziò la sua caccia.
Alla fine della mattinata aveva preso un regalo per tutti, Ginny compresa.
Si stupì di se stesso, non la credeva una cosa possibile.
Tornato alla tana la trovò totalmente trasformata: c’erano addobbi in ogni angolo, quello che doveva sicuramente essere il salone raccoglieva al centro un enorme albero di natale, che proseguiva su fino all’ultimo piano della casa.
L’enorme albero era adornato di palline rosse e dorate, e si alternavano foto dei piccoli membri della famiglia, fino a foto più recenti che ritraevano anche Harry nelle pose più strane; la cosa lo fece un sacco sorridere, non aveva mai visto tanto amore in un solo posto.
Harry lo raggiunse alle spalle, facendolo sobbalzare.
-Dove sei stato?- chiese sospettoso.
-Ho fatto un giro- rispose lui con un pizzico di malizia.
-Oh lo immagino- disse il ragazzo baciando la nuca del fidanzato.
-E questo giro contemplava tutte le buste che hai nascosto sotto il letto?- chiese Harry tenendolo bloccato.
-No, quelle sono cose per la scuola- mentì spudoratamente lui.
Mentre i due ragazzi si coccolavano felici sotto l’albero di Natale, Molly dichiarò la cena servita.
-La cena? Ma sono appena le diciotto, cosa faremo fino a mezzanotte?- chiese Marck basito.
-Probabilmente a mezzanotte staremo ancora al terzo antipasto- rispose il bruno facendo strada verso la cucina.
Ad attenderli nell’enorme cucina c’erano degli ospiti inaspettati: sua cugina Tonks, vederla gli fece venire un tuffo al cuore, sapeva bene cosa era stato fatto a sua madre, come avessero deciso di diseredarla dalla famiglia Black, motivo per il quale a lui non era mai stata data la possibilità di famigliarizzarci; nell’angolo opposto una schiera di ex insegnanti di Difesa contro le arti oscure, il professor Lupin e il professor Moody, due dei migliori professori che Hogwarts avesse mai avuto, ma questo lui non avrebbe potuto saperlo.
Alla cena mancava solo Sirus e sua cugina fece in modo che nessuno lo dimenticasse.
-Stasera vorrei fare un brindisi, un brindisi a mio cugino Sirius…non era solo un parente, non era solo un amico…era un fratello, una spalla per ognuno di noi. Nonostante non possa essere qui fisicamente, lo portiamo nel cuore.-
Alzò il calice.
-A Sirius!- gridarono all’unisono.
La mano di Harry si strinse forte alla sua, il ragazzo poteva solo immaginare il dolore che gli aveva procurato quell’ennesima perdita. Non mollò la presa. Non l’avrebbe fatto mai.
La cena iniziò e fu meraviglioso vedere così tanta cooperazione; tutti davano una mano a servire, tutti davano una mano a cucinare, nessuno riusciva a stare fermo; durante le feste a casa Malfoy non c’era chiacchiericcio, non c’era via vai, le pietanze apparivano dalla cucina grazie agli elfi domestici e sparivano per la stessa via.
Non si tirò indietro e iniziò a fare come facevano tutti.
Una volta che si cominciò ufficialmente a mangiare, intrattenne una divertente conversazione con sua cugina, con la quale percepì immediatamente un legame pazzesco, nei suoi occhi rivedeva sua madre, motivo per il quale sapeva così tanto di casa.
-Io ho seguito il caso dei tuoi genitori. – disse Tonks.
-Sai non mi va di parlarne…-
-Oh tranquillo…- Ninfadora era famosa per la sua tenacia, che neanche quella volta si risparmiò.
-Sto cercando di incastrare una della mie zie…- disse la ragazza mentre tagliava un pezzo di bistecca.
Draco cercò di farsi andare giù il boccone.
-Harry mi ha detto che discendi dalla famiglia Black, quindi mi viene naturale pensare che tu ti riferisca a Bellatirix, quella che è riuscita a scappare dalla prigione.-
-Oh no, con lei ho un conto mortale in sospeso. Mi riferisco all’altra zia…Narcissa.-
Sotto il tavolo i pugni del ragazzo si fecero duri contro il ginocchio.
-E come mai proprio lei? – domandò cercando di non sembrare troppo curioso.
-Perché è stata vista sulla scena del crimine.- rispose lei con una naturalezza disarmante.
Non poteva essere.
Era stata sua madre ad uccidere quel ragazzo e la sua mamma?
Ad un tratto il suo stomaco si chiuse, stava iniziando a mettere insieme i pezzi: la bacchetta, l’idea di prendere il possesso dell’identità di una famiglia dispersa. Tutto tornava.
-Voglio collaborare alle ricerche.- disse il ragazzo guardando negli occhi Ninfadora.
-Allora dovresti unirti all’ordine della fenice. – rispose lei allegra.
Harry aveva origliato gran parte della conversazione.
-No.- rispose secco il fidanzato.
-Non si unirà all’ordine.-
Aveva alzato un po’ troppo la voce.
Dall’altro capo del tavolo Hermione lo guardava come a cercare di capire quale fosse il senso di quell’affermazione.
-Chi vuole unirsi all’ordine? – chiese Malocchio curioso.
-Io, signore. – rispose Marck.
-Platz, perché vuoi unirti a noi? –
-Perché voglio trovare i colpevoli dell’omicidio di mio padre.-
Il clima si fece gelato.
Nessuno, nemmeno Harry osò contraddirlo.
Draco si sentì sporco ad utilizzare quella menzogna per unirsi all’Ordine, ma non aveva alternativa, doveva scoprire la verità su sua madre.
-Allora è ufficiale- decretò Lupin.
-Sei dentro, Marck.-
Un applauso collettivo lo accolse nei ranghi, ora era veramente a casa.
La mezzanotte era arrivata, grazie ad un incantesimo di Lupin la cucina era pinea di luci colorate.
Tra abbracci ed auguri, Marck corse in camera da letto.
Tornò in cucina carico di buste, sentendo lo sguardo stupito di tutti i presenti.
-Ho pensato che vi avrebbero fatto piacere…- disse commosso il ragazzo.
Molly non perse tempo, corse ad abbracciarlo.
-Oh caro, grazie, non dovevi, mi fai commuovere così…sei un tesoro. – concluse baciandolo sulla guancia.
Iniziò la distribuzione: partì da Ron, al quale aveva regalato dei guanti da portiere nuovi di zecca, in eco-pelle di drago, così da rendere felice anche Hermione.
-Per Godric amico, sono bellissimi!- gridò il ragazzo, saltando al collo di Platz.
La seconda a ricevere il suo regalo fu’ proprio Hermione, alla quale Marck aveva comprato un libro rarissimo, chiamato “incantesimi avanzati per maghi esperti e poco diligenti”.
-Dove hai trovato questo libro?- chiese lei con gli occhi luccicanti.
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto.- rispose lui stringendo forte a se l’amica.
Ed infine, fu’ il turno di Harry.
-Non dovevi- disse lui guardandolo dritto negli occhi.
-Prima di lamentarti, aprilo.- rispose lui, mantenendo lo sguardo fisso negli occhi verdi del fidanzato.
Harry scartò piano la carta, aveva quasi paura di rovinarla, mentre Marck non era più nella palle. Voleva vedere la sua faccia una volta aperto.
Harry studiò un attimo la confezione.
Poi lo guardò con gli occhi di lacrime.
Era una loro foto al lago nero, una delle loro prime uscite, quando ancora timorosi dei loro sentimenti si guardavano da lontano cercando scuse per appartarsi da soli.
-Mi hai parlato del tuo album dei ricordi…ho pensato che ti avrebbe fatto piacere avere una nuova foto da metterci dentro. –
Harry non disse nulla, si asciugò le lacrime e baciò dolcemente sulle labbra il suo ragazzo.
-Buon Natale Platz.-
-Buon Natale Potter.-
L’abbraccio venne interrotto da uno scoppio.
Poi un altro.
-Dov’è Ginny?- gridò Molly che si guardava introno spaesata.
Marck e Harry corsero al portone principale e videro che nel giardino una sagoma correva verso i campi di grano.
-Deve essere lei.- disse Harry cercando di uscire.
-No aspetta, potrebbe essere una trappola…- osservò preoccupato il ragazzo.
-Ardemonio!- gridò qualcuno da tetto.
Ad un tratto un cerchio di fuoco circondò la tana, facendo smaterializzare dalle finestre tutti gli auror presenti nell’abitazione.
-Quella è Bellatrix- strillò Marck.
La bianca luce di Tonks iniziò ad inseguirla nel cielo notturno.
Il ragazzo non ci pensò due volte, prese la bacchetta dalla tasca ed iniziò a correre verso il campo di grano.
-No!- gridò Harry seguendolo.
Non vedeva nulla, il grano era troppo alto e non permetteva alla luce di passare.
-GINNY!- gridò Marck.
Un raggio di luce rossa gli sfiorò la testa.
-Protego!- gridò deviandone un altro.
Lo scontro iniziò prima che potesse prendere fiato.
Scintille, scoppi, dardi di fuoco.
Era in seria difficoltà, non riusciva a vedere chi lo stesse attaccando.
-Carpe Retractum!- gridò il giovane.
Dalla punta della bacchetta fuoriuscì una melma arancione che si allungò fino a colpire il petto del suo avversario che venne inevitabilmente tirato verso di lui.
Ginny cadde in ginocchio ai piedi del ragazzo.
Aveva gli occhi vitrei, come fosse stata posseduta.
-Catene.- ordinò alla bacchetta.
Alzò la bacchetta verso il cielo, facendo fuoriuscire una cascata di scintille rosse.
Nel giro di pochi istanti venne raggiunto da Harry e Tonks, che rimasero increduli nel vedere la giovane legata ai piedi del ragazzo.
-E’ sotto la maledizione Imperio- osservò l’Auror.
-Tornate a casa, ci penso io. –
Tornarono nel cortile della Tana, che oramai era ridotto quasi tutta in cenere.
-Perché erano qui, Harry non può essere toccato, l’hanno appurato loro stessi… - disse Hermione.
-Non erano qui per Harry…- rispose Lupin.
-Cercavano Marck...-
 

  
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