Day 6: Ostara/Samhain
Rebecca,
semi-cosciente nel
suo letto da quando era crollata sul pavimento della capanna il
pomeriggio precedente, si sentiva sempre peggio, al punto che ormai
faticava a distinguere realtà e fantasia. Nella sua testa,
infatti,
le fiammelle delle candele che illuminavano la stanza buia stavano in
realtà lambendo il suo corpo sudato, in preda a dolori
talmente
forti da toglierle quasi il respiro, mentre le voci e le immagini
confuse di Shiki e delle persone a lei più care si
mischiavano ai
deliri causati dalla febbre, impedendole di cogliere anche solo una
delle domande e delle parole di incoraggiamento che le venivano
rivolte quando iniziava a urlare e tentare di alzarsi per sfuggire a
nemici spaventosi che cercavano di ghermirla da ogni lato.
Non capiva cosa fosse
successo così all'improvviso, ma ormai si era rassegnata al
fatto
che la morte non avrebbe tardato molto a portarsela via, ed era
triste pensare che il suo viaggio nel mondo si sarebbe concluso
così
presto, impedendole di realizzare anche solo uno dei suoi molti sogni
di ragazza appena approdata all'età adulta. Purtroppo
però nessuno
poteva cambiare il destino, e il suo era chiaramente già
segnato.
“Non
ho nemmeno
partecipato alla festa di Samhain” pensò a un
certo punto,
ricordando l'ammirazione con cui da bambina aveva sempre guardato
quella ricorrenza, immaginando come sarebbe stato partecipare con le
altre streghe ai riti di quella notte una volta cresciuta. Come
novizia, infatti, non aveva mai avuto accesso alla cerimonia segreta
con la quale gli adulti chiedevano la protezione e la guida dei
defunti per l'intera comunità, ma anche il favore di demoni
e
creature oscure che tutti loro avrebbero evocato nei mesi successivi.
Per sua sfortuna non sarebbe vissuta abbastanza per vederla, e a quel
pensiero le sfuggì una lacrima.
Subito un volto sfocato
apparve nel suo campo visivo e la ragazza avvertì qualcosa
di fresco
sul viso e una voce lontana che non riuscì a identificare.
Forse si
trattava del padre adottivo, arrivato chissà quando, ma non
ne era
sicura.
Un attimo dopo una mano
strinse leggermente la sua e Rebecca, girandosi appena da quella
parte, intravide gli occhi blu e i capelli sbarazzini di Shiki, che
la guardava preoccupato. Ora che ci pensava, se lei fosse morta, il
contratto si sarebbe sciolto e lui sarebbe tornato negli Inferi in
attesa di un nuovo padrone da servire.
L'idea la rattristò
enormemente, visto che in quelle poche settimane insieme il loro
legame si era fatto incredibilmente stretto, e si sforzò
quindi di
dirgli qualcosa. Avrebbe voluto salutarlo e ringraziarlo come si
deve, ma le parole non le uscivano e gli occhi le si riempirono ancor
più di lacrime. Perché il destino era
così crudele nei suoi
confronti? Non c'era nulla di male nel voler salutare un caro amico
prima di morire...
Purtroppo, all'ennesimo
tentativo di costringere la voce a fare il suo dovere, una fitta
particolarmente intensa le mozzò il respiro, facendole
emettere uno
strano verso che peggiorò la situazione.
Spaventata e sofferente, si
agitò per qualche minuto nel letto finché delle
braccia forti le
impedirono di muoversi, e a quel punto qualcuno ne
approfittò per
farle bere un infuso di erbe che non riuscì a identificare.
In breve tempo gli spasmi
del suo corpo si acquietarono e Rebecca, sempre più debole,
riuscì
finalmente ad assopirsi con sollievo dei presenti. In realtà
sapevano tutti che non sarebbe certo bastato quello a guarirla, ma
placare il dolore e la febbre, anche solo per poco, avrebbe di certo
aiutato mentre cercavano una soluzione.
Ormai incapace di seguire
gli eventi, la ragazza si perse in un mondo alternativo di sogni e
ricordi in cui ogni tanto si infiltravano voci per lei
incomprensibili e sporadiche fitte che non centravano nulla con la
realtà che stava vivendo.
A un certo punto avvertì
sul viso un refolo d'aria fresca e profumata di fiori che le diede un
minimo di sollievo, e voltandosi da quella parte, anziché i
volti
preoccupati dei suoi cari riuniti intorno al letto, vide le streghe
della comunità prepararsi allegramente per Ostara,
sentendosi
invadere dall'euforia che caratterizzava sempre quel giorno.
Inizialmente confusa per una
situazione che non le quadrava, si sentì chiamare dalla sua
amica
Homura, che sorridendo radiosa nella sua veste nuova di un lilla
delicato, le chiedeva aiuto per stringere i lacci sulla schiena.
Rebecca la accontentò, e resasi conto di avere lo stesso
problema
con il proprio abito, ne approfittò a sua volta prima che
entrambe
uscissero di nuovo all'aria aperta, portando nella radura le ultime
decorazioni senza smettere di chiacchierare. Ostara era sempre motivo
di grande gioia, ma quel giorno, per la prima volta, anche lei e le
sue compagne, ormai adulte, avrebbero partecipato attivamente alla
cerimonia e non vedevano l'ora di contribuire con preghiere e magie a
quel giorno particolare.
Passando, incontrarono altri
amici indaffarati come loro finché a un certo punto la
bionda,
colpita dalla visione di un ragazzo con gli occhi blu e i capelli
neri che le sorrideva, non si fermò un attimo con le
sopracciglia
aggrottate per cercare di rimettere in ordine le idee. Da un lato era
felicissima di vederlo, ma dall'altro le sembrava che in quella scena
ci fosse qualcosa di sbagliato, e ora che ci faceva caso, anche
Homura e le altre streghe della sua età avevano accanto
persone e
animali che le davano la stessa sensazione.
Si guardò intorno confusa,
ma prima che potesse chiedere a qualcuno, l'ennesima fitta, di cui
non capì la natura, la fece tornare alla realtà
con un lieve
gemito.
Ancora un po' intontita da
quello strano sogno, le ci volle qualche secondo per riconoscere il
posto in cui si trovava, decisamente più luminoso
dell'ultima volta
che l'aveva visto, e appena si accorse della presenza di Shiki
accanto a sé, ricordò tutto all'improvviso,
intristendosi di nuovo.
Il giorno di Ostara lei e le
sue amiche avevano fantasticato spesso, nei momenti di pausa, su come
sarebbe stato bello l'anno successivo godersi la festa di primavera
in compagnia dei propri famigli, visto che a quel tempo non era
ancora avvenuta la cerimonia di evocazione, e Rebecca capì
che il
sogno appena fatto, evidentemente un misto tra il passato di alcune
settimane prima e le sue aspettative per il futuro, non si sarebbe
mai avverato.
Un po' incerta se sperare o
temere che quella visione continuasse, chiuse gli occhi addolorata
nel tentativo di riaddormentarsi, ma ormai febbre e dolori erano
tornati a tormentarla come prima, impedendole di riprendere sonno.
I suoi cari cercarono con
ogni mezzo di alleviare le sue sofferenze, ma nessun rimedio
funzionava e la ragazza, nel dormiveglia, passava continuamente da
immagini più o meno verosimili del passato, del presente e
del
futuro agli incubi più spaventosi, invocando di tanto in
tanto una
morte che le sembrava sempre più gradita.
Nessuno di loro avrebbe
voluto arrendersi a questo triste destino, né tanto meno
esaudire
quella pietosa richiesta, ma persino Shiki, il più testardo
di tutti
nel trovare una soluzione, cominciava ormai a temere che per la sua
compagna non ci fosse più nulla da fare.
Angolo
autrice:
Ciao
a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Ieri purtoppo non sono
riuscita a pubblicare e devo dire che ancora adesso la storia non mi
convince del tutto, ma non volevo rischiare di peggiorare le cose
rimettendoci mano. Ammetto che la fic, secondo il programma iniziale,
avrebbe dovuto essere ben diversa e mi dispiace di aver fatto
soffrire tanto la povera Rebecca, ma alla fine mi è uscita
così e
non aveva senso riscriverla del tutto. Spero che non mi abbiate
odiata troppo e di aver reso bene la scena, visto che certi pezzi li
ho cambiati così tante volte da non capirci più
nulla. XD
Fatemi
sapere che ne pensate, se vi va, e un grazie speciale, come sempre, a
Sissi1978 per le sue bellissime recensioni e a tutti voi per il tempo
che mi avete dedicato anche solo leggendo. <3
Se a
qualcuno interessa, vi ricordo inoltre di aver fondato tempo fa un
gruppo facebook principalmente su Fairy Tail ed Edens Zero, ma anche
sugli anime e manga in generale. Se volete conoscere altri fan di
queste bellissime opere, saremo ben felici di accogliervi qui.
Vi aspettiamo numerosi! :)
Penso
di non avere altro da aggiungere, quindi per ora mi dileguo.
Appuntamento a domani con la prossima storia e buonanotte per dopo!
Un
bacio,
Ellygattina