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Autore: mari1221    12/05/2020    0 recensioni
La guerra è finita , l'inizio di un nuovo capitolo porterà sorprese e sconvolgimenti nella vita di Hermione Jean Granger e Draco Malfoy. Una nuova storia , una nuova verità a cui nessuno avrebbe mai pensato.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Famiglia Weasley, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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-Sveglia!- 

Spalanco gli occhi, scendo dal letto e apro la porta di scatto prendendo la bacchetta in mano.


I riflessi sono ancora attivi dopo la guerra e tutte le notti passate a sorvegliare la nostra tenda sperando che nessuno ci trovasse.

-Ehi dove stai andando con quella bacchetta in mano? Siamo ad Hogwarts Mione. Nessun pericolo- solo ora riesco a distinguere il viso della persona che si trova di fronte a me.

-Ginny, scusami ma non mi sono resa conto che fossi tu - 

-L'avevo intuito amica, sono venuta a svegliarti così non facciamo tardi la prima mattina di lezioni e facciamo colazione con calma-

-Grazie, allora mi preparo- 

-Ti aspettiamo in sala comune- 

Rientro in stanza e mi vesto velocemente, mi sistemo i capelli con un incantesimo districante che associato ai prodotti babbani che ho iniziato ad usare quest'estate hanno finalmente domato la mia chioma cespugliosa.

 

Scendo per le scale, e vedo una delle immagini migliori del mondo: Harry seduto insieme a Ginny su uno dei divani della sala comune mentre ascoltano Ron che racconta le ultime novità sul mondo del Quidditch.

-Mione finalmente- mi dice il moro

-Scusate ragazzi non sono riuscita a dormire e devo essermi appisolata- 

-Pensieri?- mi chiede Ron mentre iniziamo a dirigerci nella Sala Grande

-I soliti, la guerra e il nuovo anno scolastico- 

-Secondo me ti preoccupi un po' troppo, dovresti rilassarti e spegnere quel magnifico cervello che ti ritrovi. So che è difficile, ma per la nostra sanità mentale dobbiamo fare così- mi dice la rossa abbracciandomi.

Purtroppo sapeva fin troppo bene di cosa stava parlando, la perdita di Fred aveva distrutto la giovane in quei mesi fino a quando una mattina si era svegliata rivoluzionata raccontandoci di aver finalmente capito che cosa dovessimo fare tutti per rendere omaggio al fratello morto: continuare vivere la nostra vita con felicità.

L'entrata in sala grande è un trionfo, tutti ci fissano e parlottano tra di loro solo i ragazzi del nostro anno che avevano vissuto insieme a noi la guerra proteggendo la scuola mentre noi eravamo occupati nella ricerca degli horcrux ci guardano normalmente. 

Ieri sera eravamo riusciti a scampare alle loro attenzioni ma non saremo potuti scappare per sempre.

Ron e Harry vengono subito raggiunti da un'orda di ragazzine di vari anni che li lodano, i due si siedono vicino a loro per non essere scortesi.

-Ragazze scusate ma Harry sta vicino a me.- Ginny rossa in viso si frappone tra una ragazza del 5° anno e il suo fidanzato lanciando sguardi truci a chiunque avesse solo pensato ad avvicinarsi ulteriormente.

Decido di sedermi con il gruppetto in fondo al tavolo, i miei compagni di annata: Neville, Seamus e Dean che probabilmente avevano finito l'interrogatorio degli ammiratori.

-Eroina del mondo magico, quale onore per noi la sua compagnia.- dice Neville trattenendo una risata insieme ali altri.

-Mio caro Neville, compagno di avventure il piacere è mio.- dico sedendomi e reggendo il gioco.

-Stanca degli ammiratori?- 

-Come voi immagino, i ragazzi sono bravi ad intrattenerli con le loro storie e li lascio fare. Non mi va di parlare della guerra.-

-Sembra che Ron se la cavi piuttosto bene- dice Finnegan indicando Ron mentre le ragazze pendono adoranti dalle sue labbra.

-Già, sapete com'è Ron. A lui piace esser al centro dell'attenzione.- dico guardando il mio ex ragazzo con cui sono stata per circa un paio di mesi quest'estate. Per fortuna abbiamo capito che il nostro era solo un amore fraterno prima che le cose diventassero eccessivamente serie mantenendo il nostro rapporto di fratellanza.


Tutti ridiamo riconoscendo l'ovvietà della mia affermazione; le risate si interrompono con l'entrata di Draco Malfoy e dei suoi compagni di casata: Blaise Zabini, Pansy Parkinson, Theodore Nott e le sorelle Greengrass. 

Malfoy sembrava essere oggetto delle chiacchere di tutta Hogwarts così come lo eravamo io e i miei amici ma in maniera del tutto opposta, lui si era trovato nella fazione sbagliata così come alcuni delle altre Serpi. 

Il vociare non sembrava toccarlo, era come se fosse immune, come se non gli importasse in alcun modo quello che veniva detto. 

Il suo atteggiamento di eterna superiorità non era stato intaccato dalla guerra, stranamente sembrava anche più altezzoso di quanto fosse stato negli anni precedenti.

 

Prima colazione in sala grande, tutti che ci guardano anzi che mi guardano non avendo neanche la decenza di sparlare di me in mia assenza, me lo merito in fondo sono un traditore che si è pentito per salvarsi la pelle e niente di più ma fa male lo stesso.

Avrei preferito rimanere in stanza e uscire solo per le lezioni ma non avrei sopportato le lamentele di Zabini per il fatto di averlo lasciato solo nonostante in realtà non fosse così dato che c'era tutta la casa di Serperverde con lui , ma purtroppo il mio migliore amico è molto melodrammatico.

Ci sediamo e cominciamo a mangiare come se niente fosse, le voci piano piano smettono di esserci e la mattinata sembra essere tornata normale.

-Ragazzi bisogna pensare alla festa di inizio anno- Daphne comincia a parlare 

-Assolutamente una festa come si deve per la fine della guerra, dovremmo estendere l'invito anche a gente delle altre casate per distendere i rapporti- 

-Zabini, lo sappiamo tutti che vuoi solamente avere più ragazze con cui provarci- 

-Sei gelosa Daphne?-

-Assolutamente no Blaise-

-In ogni caso pensate veramente che se dicessimo per esempio ai Grifondoro di venire ad una nostra festa qualcuno si presenterebbe?- dico continuando a tenere gli occhi sul mio piatto.

-Probabilmente i salvatori del mondo magico non verrebbero, ma sai benissimo che gli altri hanno sempre sognato di venire ad uno dei nostri leggendari festini-

-Pansy ha ragione, possiamo provarci al massimo ci saremo solo noi Serpeverde tanto ci divertiremo sicuramente di più e nessuno potrà dirci di non essere stati caritatevoli estendendo l'invito anche agli altri.-

-Theo, per me fate come volte. Non voglio neanche venirci sinceramente, festeggiare la fine della guerra? Non c'è molto di cui essere felici con tutti i morti che ci sono stati.- Tutti si ammutoliscono riflettendo sulle mie parole, fino a quando Pansy non parla

-Draco, capisco quello che intendi dire e lo comprendo ma festeggiare non vuol dire dimenticare; è un modo per omaggiare tutti coloro che non ci sono più. Non è più il momento di piangere, è finalmete arrivato il giorno in cui inziare a vivere per davvero.

La guardo serio, annuisco e dico: -Ho dimenticato il libro di trasfigurazione, non voglio sentire la Mcgranitt farmi la paternale, vado a prenderlo. Vi raggiungo direttamente a lezione- mi alzo e mi dirigo verso l'uscita. 

 

Una volta fuori respiro, non vado verso i sotterranei ma in un luogo dove nessuno mi avrebbe potuto trovare: durante il 6° anno l'unico a scoprire il mio rifugio era stato Potter quando mi aveva lanciato il Rictusempra quasi uccidendomi. Forse era meglio se i fosse riusct, avrebbe evitato tanti fatti spiacevoli in questo modo.

 

Appena messo piede nel bagno di Mirtilla Malcontenta sento dei singhiozzi provenire da uno dei bagni. 

-Tutto bene?-

-Secondo te?- la voce femminile è lacerata dai singhiozzi.

-Se vuoi ho un fazzoletto.- non so perchè questa gentilezza forse il fatto che lei non sapesse chi fossi mi rendeva più incline o forse per il fatto che potevo capire lo stato d'animo che provava in quel momento. Si sentiva come me? Come se le avessero lacerato il etto in due, strappando il cuore ancora pulsante?

-Non sai neanche chi sono-

-Non fa niente, anche io l'unica cosa che vorrei fare adesso è mettermi a piangere ma non ne sono più capace- le passo il fazzoletto di stoffa da sotto la porta e lei lo afferra.

-Grazie- 

-Figurati-

-Tu per cosa vorresti piangere?- mi chiede la voce che sembra essere più calma rispetto a prima.

-La guerra- dico sinceramente, il non vederla mi rende tutto più semplice.

-Anche io-

-Hai perso qualcuno?-

-Tante persone, tra cui anche me stessa. Tu?-

-Lo stesso, mi sono perso e non so come ritrovarmi-

-Purtroppo non posso aiutarti con questo. Per me ci sono troppe responsabilità addosso. Tutti si aspettano qualcosa da me ma io non so se sono all'altezza di quello che gli altri vogliono. Tutte queste perdite mi hanno svuotata, non ce la faccio a far finta che niente sia successo o a superarlo come molti sono riusciti a fare, che senso ha vivere se siamo rimasti soli?-

-Ti capisco più di quanto tu possa immaginare, la guerra mi ha ucciso dentro. Mi ha tolto tutto e non ha ancora finito di farlo. La notte temo di svegliarmi e accorgermi che in realtà niente è finito ma siamo solo all'inizio e rivivo tutto da capo. I pregiudizi e la gente che pensa di sapere tutto senza in realtà conoscere i fatti mi feriscono in maniera atroce.-

Restiamo in silenzio divisi da una porta a cui siamo appoggiati ai lati opposti come se facessimo parte di due fazioni totalmente diverse.

 

-E' meglio che adesso vada, iniziano le lezioni. Non voglio iniziare l'anno facendo perdere dei punti alla mia Casa-

Sta per aprire la porta del bagno mentre mi alzo ma la fermo.

-Fidati è meglio che tu non sappia chi sono.- non mi sento di rompere quel tacito accordo di segretezza che si era creato tra di noi. Avevamo raccontato le nostre insicurezze a uno sconosciuto senza temere il giudizio.

-Allora se non ti posso vedere ti ringrazio ragazzo del fazzoletto. Poter parlare con qualcuno che capisce come mi sento mi ha davvero aiutata.-

-Lo stesso vale per me- 

 

Esco velocemente richiudendo la porta e mi dirigo verso l'aula di Trasfigurazioni dove mi attende un'intensa lezione con i Grifondoro.

 

Esco dal bagno non appena sento la porta chiudersi, infilo il fazzoletto all'interno della mia borsa a tracolla dove tengo i libri della giornata e mi avvicino allo specchio.

Mi sciacquo il viso ed ecco che vedo tornare la solita maschera. La solita Hermione Granger è tornata ed è pronta ad affrontare la giornata grazie all'incontro appena avuto. 

Non era riuscita ad aprirsi con nessuno in quella maniera ed era contenta che qualcuno l'avesse ascoltata e capita. 
  
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