Anime & Manga > Saint Seiya
Segui la storia  |       
Autore: Deienira    14/05/2020    1 recensioni
Dopo 4 anni dalla vittoria su Hades, un nuovo nemico si abbatte sul Grande Tempio e uno dei 5 bronzini non sopravvive.
La spensieratezza che poteva portare la fine di una vita fatta di guerra, però, viene subito interrotta dalla visione del vuoto che la sua scomparsa ha lasciato nel cuore dei suoi amici e della sua Dea. Cosa comporterà questa perdita?
.
.
La storia sarà composta da un prologo, 5 capitoli ognuno dedicato ad un personaggio e un epilogo.
Mi sembra superfluo dire che i personaggi non sono stati inventati da me ma da Kurumada.
Nonostante ciò non posso dire altrettanto dei loro caratteri che, per esigenze della storia, ho dovuto cambiare per almeno qualche tratto.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Cygnus Hyoga, Dragon Shiryu, Pegasus Seiya, Phoenix Ikki
Note: OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

E' la prima volta che sento freddo.

Le pareti del Tempio della Giara del Tesoro sono bianche, completamente ghiacciate...esattamente come quella volta. 
Il ricordo di quel duello col Maestro ogni tanto riaffiora nella mia mente...e chi se le scorda 2 Aurora Execution prese in pieno petto lo stesso giorno a distanza di poche ore?!
Matto. Completamente fuori di testa. 
Già, inizialmente pensavo ci fosse del sadico in lui...tentare di uccidere con cotanta aggressività e senza remore un ragazzo che hai visto crescere dall'età di 7/8 anni non è poi troppo normale! E sarei rimasto nella mia convinzione se non avessi deciso di affrontare lo Scorpione Celeste; solo Milo mi ha aperto gli occhi raccontandomi delle lacrime del Maestro Camus. 
Non lo avevo mai visto piangere in 6 anni di addestramento...ucciderlo è stato come uccidere un padre, mio padre. Per quale motivo questo destino di assassino di affetti ha colpito proprio me? Chissà quante notti insonni ti ho fatto passar, Maestro, a causa del mio debole e troppo sensibile cuore...

Come posso scordare la Siberia? Camus mi pretendeva sempre rigido, quasi calcolatore, ma per quanto lui fosse stato freddo e, ad un occhio distratto, insensibile nel crescermi come Cavaliere, amavo notare tutti quei piccoli gesti e quei piccoli sorrisi nascosti a dimostrazione dell'affetto che nutriva nei miei confronti...mi facevano sentire nuovamente parte di una piccola famiglia...ed inconsapevolmente ecco che divenne la figura paterna che nella realtà non ho mai avuto. (*)

La verità è che il forte senso di colpa nei suoi confronti si è alleviato ma non è mai totalmente svanito. Fortunatamente non mi ha mai rimproverato nulla -per quanto riguarda la sua dipartita prematura, intendo- non lo avrei sopportato. 
Ricordo il giorno in cui tornò in vita: mi disse che quel dì ambiva la morte. Desiderare la propria fine...che cosa terribile e inconcepibile al mio orecchio...eppure, a pensarci ora, anche tu Shun ti saresti sacrificato senza pensarci mezzo secondo pur di proteggermi...non sarebbe stata la prima volta in fin dei conti.

Sta di fatto che al tempo il pensiero di un tuo addio, amico mio, non faceva parte della mia persona...forse per questo credo di aver guardato, dapprima, il Maestro vagamente stralunato e, successivamente, furente per la motivazione delle sue parole (mai successo, quando mai mi rispondeva ad un quesito sulle sue azioni?): la sua morte equivaleva al compimento del suo compito di maestro. Non avrebbe assolutamente sopportato una mia dipartita per mano sua...solo per questo mi tolse tutto...tutto quello che mi allontanava dal settimo senso. 
Era di nuovo colpa della mia incapacità di accantonare il passato e il dolore. Mi distrusse totalmente. 
La consapevolezza che lo avrei odiato era tanta, ma era ben più felice di trovarsi morto e detestato piuttosto che sapere me trapassato a causa di un forte attaccamento materno mai superato. Inconcepibile, vero? Eppure lo shock al ricordo di quella nave affondare inesorabilmente con Mama a bordo, in effetti, era un incubo che mi tormentava ogni istante. Non riuscivo a lasciarmi tutto alle spalle e questo mio diniego ha portato una lunga scia di sangue. Prima Isaak poi Camus e infine nuovamente Isaak nel regno del Dio dei Mari...quanta morte ho portato?

A causa mia, durante la corsa alle 12 case, anche Shun stava per lasciarci la pelle. Solo grazie alla sua caparbietà e tenacia è sopravvissuto ad il fato ingiusto che le Moire avevano tessuto per lui. 
Quel giorno promisi davanti al Dio che pregava mia madre e davanti ad Atena che, se ce ne fosse stata l'occasione e l'esigenza, avrei ricambiato il favore sacrificando la mia vita per lui. 
Esatto, ora sono anche uno spergiuro perché io sono qui e lui no. 
Ho abbandonato il mio migliore amico al suo crudele destino intrecciato a quello della megera divinità che un tempo compativo per la sua triste sorte.
Ha spiegato l'accanimento ai danni di Shun tramite il termine "vendetta"...eppure non capisco: lei dovrebbe odiare quell'essere, non uccidere per lavare la sua onta!
La odio...LA ODIO!

Sento freddo. 
La bufera che si è scatenata in questo tempio aumenta di secondo in secondo; nessuno potrebbe sopravvivere a questo gelo così vicino allo zero assoluto...solo il proprietario di questa casa.

Ma so che queste 4 pareti non si ribelleranno mai alla mia presenza; sono parte di loro, mi riconoscono, sanno che non le deturperei mai. Per nulla al mondo. Sono parte di loro.

Amico mio...ricordi il mito che mi hai raccontato qualche mese fa? Quello su Finzia e Damone. 
Mi hai detto che questa storia ti piaceva perché parlava di uno stretto legame di amicizia che va contro ogni timore di morte, mi hai sussurrato quasi imbarazzato il tuo desiderio somigliare un minimo ad almeno uno di questi personaggi...ed io feci finta di non sentire perché non ero e non sono avvezzo ad esternazioni con tanti sentimentalismi. Non so come rapportarmi, mi sento in difetto.
Dunque sì, ho finto di non recepire le tue parole fino a quando non hai deciso di cambiare totalmente argomento...in realtà ho sentito tutto e sono più che sicuro che tu lo sapevi; ogni singolo vocabolo, ogni singolo sospiro, e la vuoi sapere la verità? Shun, tu sei Damone. Lo eri. Quante volte hai messo a rischio la tua vita ponendo piena fiducia non solo in noi, tuoi compagni di viaggio e amici, ma anche nei tuoi nemici? Vivevi con una penzolante spada di Damocle sulla tua testa il cui filo diventava sempre più logoro e sottile...ed io non sono stato in grado di rafforzarlo; la corda si è recisa senza che potessi immaginarlo e l'affilata lama ti è piombata in un istante addosso recidendo irreparabilmente la tua vita.
Cosa c'era di tanto difficile in quelle poche parole?! Tu sei importante! Tutti i miei silenzi volevano dirti solo questo! Tu sei importante per me! Mai, mai una volta sono riuscito a dirtelo e ora sei morto! A cosa diavolo servono queste parole e questi rimpianti?!

Potrai mai perdonare questo inutile amico che ti ha affossato ogni giorno di più? Sono una vergogna per la casta cui appartengo, ma ancora di più perché non ho saputo lottare contro il tuo destino come tu hai sempre fatto con me.

Le mie lacrime si confondono con il vento gelido e umido che si propaga attorno a me. Mi fa male la gola perché non voglio che i singhiozzi prendano il sopravvento...l'unica cosa che desidero è far finta di non esistere. A cosa servono queste gocce salate? Il dolore e l'angoscia non andranno mai via e me lo merito. Sono lacrime testimoni della mia inutilità...di qualcosa che davo per scontato.

Sì Shun, è qualcosa di aberrante ma io ti davo per scontato. Davo per scontata la tua vicinanza perché tu c'eri sempre, ogni attimo della mia vita: quando avevo voglia di divertirmi, quando mi mancava il respiro ricordando tutti i miei affetti uccisi per mano mia, quando dovevo dire alla dolce Flare che non potevo stare con lei perché, in quanto Cavaliere, camminavo ogni giorno su un filo sottile sospeso su uno strapiombo...tu c'eri e non mi hai mai fatto sentire il peso della mia anima tormentata. Ti caricavi sulle spalle il mio dolore ed io, egoisticamente, non ho mai fatto nulla per fermarti.

Non davo per scontato la mia esistenza, ma la tua sì e forse è questo a fare ancora più male; non ho vissuto ogni singolo istante come avrei dovuto...per te c'ero sempre prima io, ma io non ti ho dimostrato che prima della mia persona c'eri tu. C'era il tuo bene. Quello del mio migliore amico.

In questo momento tu dovresti essere qui, accanto a me, a discorrere di una battaglia dura ma portata anche questa volta a casa. Mi dovresti parlare del tuo senso di disagio e del tuo animo in tumulto per aver ucciso una persona...per te tutti meritano la vita, anche coloro che rivelano il peggio di loro. Io, senza troppa pazienza, ora dovrei riprenderti dicendo che la guerra è fatta per essere combattuta e noi ci battiamo per un bene comune, non possiamo esimerci da ciò. Tu sorrideresti triste e cambieresti totalmente argomento...ed io te lo lascerei fare, ringraziandoti mentalmente.

Sento freddo. Un freddo che penetra nella mia pelle e che mi fa lanciare un urlo di rabbia e frustrazione.

"Non era così che doveva andare! Non tu! Non puoi aver pagato colpe che non avevi! No! No!". Le mie grida mi risuonano ovattate mentre le lacrime ora scendono irrefrenabilmente. "Non è giusto...perché mi avete tolto anche lui?! Perché?! Zeus, perché le hai permesso tutto ciò?!". I singhiozzi oramai non li riesco più a trattenere, fa così male il petto...come se mi avessero pugnalato al centro di esso. Solo che quello è un dolore che prima o poi scompare mentre questo no, ne sarò dilaniato per l'eternità e sì...preferirei morire piuttosto che soffrire così tanto.

Sono talmente disperato da non accorgermi che la bufera attorno a me si è interrotta tutta d'un colpo, lasciando solo qualche sporadico fiocco di neve cadere leggiadro sul pavimento qua e la. Sento una coperta appoggiarsi docilmente sulle mie spalle e una mano accarezzare docilmente i miei capelli totalmente infradiciati dalla neve sciolta.

Alzo lievemente il capo con gli occhi ancora rossi e il petto sconquassato da sussulti. Il Maestro è qui; del suo cipiglio severo nemmeno una traccia, il suo sguardo è solo carico di compassione e preoccupazione. Credo che nessuno possa capire quanto sia grato di trovarmi davanti questa versione di Camus...quella di un padre addolorato per il figlio. Almeno per oggi posso non nascondere i miei tumulti e rimpianti.

Faccio un paio di respiri profondi cercando di levarmi i residui di lacrime con il palmo della mano, anch'esso zuppo d'acqua. Impresa alquanto ardua.

"Maestro..non..non l'ho sentita arrivare". Dico cercando di controllare inutilmente la mia voce che viene continuamente tradita da forti singulti che acuiscono il dolore al petto.

"Non ha importanza mon garçon. Non ha davvero importanza". Mi lascia nuovamente una lieve carezza sul capo prima di ritirare lentamente la mano. E aspetta. Aspetta che io parli.

Fisso il vuoto davanti a me, non riuscirei a reggere il suo sguardo ora come ora...io che credevo di essere il più illeggibile del gruppo, mi sono trovato il più facile da tradurre.

Davanti a me una delle colonne del tempio, completamente bianca a causa della gelida bufera che l'ha colpita, piano piano comincia a grondare acqua e a formare una pozza sempre più ampia ai suoi piedi. Il ghiaccio si sta sciogliendo, tutto sta tornando alla normalità.

Quale normalità? Questa parola non ha più senso nella mia vita.

"Avevo giurato di proteggerlo". Mi scopro a parlare con voce ferma, fredda. Mi sento vuoto, il mio amico è morto...voglio distruggere quella donna. Non sarà possibile uccidere una Dea, ma prima di rinchiuderla per secoli voglio vederla in ginocchio, ricoperta di Ichor a supplicare a gran voce perdono...il MIO perdono. La farò a pezzi volta per volta fino a quando non impazzirà di dolore. Da oggi vivo bramando quel momento.

"Crystal, non pot...". Non lo lascio nemmeno terminare.

"E INVECE POTEVO. Lui ha sempre potuto, per quale motivo, a detta tua, IO NON POTEVO?". Non urlo, non strepito...la mia è una calma agghiacciante condita da uno sguardo che, lo sento, lancia fiamme.

La mia rabbia è talmente tanta da espandere all'improvviso il mio cosmo e da spezzare gli innumerevoli cristalli di ghiaccio ancora presenti per il tempio. E' un dolce rumore di vetri rotti quello che sento. Li sento. Li sento cadere pesanti e in frantumi al suolo. Li sento cadere...e cadono esattamente come cadrà lei.

Ghigno...chissà come sarà il rumore delle sue ossa mentre si spezzano? Non mi resta che scoprirlo.

Mi giro lentamente verso il Maestro mantenendo la mia facciata indifferente. Ma mi devo voltare subito notando che il mio furore gli ha procurato un graffio, anche se piccolo e lieve, sanguinante sulla fronte.

"Non era mia intenzione ferirla".

"Lo so, Crystal...ma ciò non cambia, non potevi, anzi, non potevate contrastare quella Dea. Oltre all'approvazione di Zeus aveva anche il sostegno delle Moire...loro hanno inibito anche Atena. Lo sai perfettamente che il fato non puoi contrastarlo".

Torno a guardarlo distaccato...questa volta non gli darò ragione.

"Potresti ricordarmi da quanto tempo noi Cavalieri proteggiamo Atena?".

Lo vedo accigliarsi confuso da questo mio repentino e incomprensibile cambio d'argomento.

"Dai tempi del mito, lo sai". Sorrido, ma il mio è un sorriso cattivo. Ormai ho caldo, il mio cuore ribolle di rivalsa e odio.

"Certo che lo so. Come so che i Cavalieri sono dei comuni mortali che ogni singola volta hanno sconfitto divinità di ogni cultura per proteggere la Terra e la loro Signora. Nella battaglia Dio-Uomo ha sempre vinto l'uomo, il mortale. Direi che Lord Fato lo abbiamo vinto migliaia di volte".

Mi alzo in piedi e questa volta sono io ad appoggiare la coperta sulle spalle di Camus.

"Sa Maestro, prima che arrivaste sentivo freddo. Ora ho un gran caldo, mi sembra quasi di ardere!". 

La mia risata si spande per tutto il tempio mentre mi avvio verso l'uscita dove vedo Milo. Il rumore di una cloth alle mie spalle si fa sempre più vicino. Il custode dell'Undicesima casa deve avermi seguito rapido. Appoggio una mano su una spalla allo scorpione in segno di saluto e lo supero.

Dopo una decina di passi mi fermo e mi volto a guardarli. Camus si è ormai affiancato a Milo ed ha un'espressione preoccupata. Durante l'addestramento era così che mi voleva, ma la mia cinicità ora lo spaventa. Io invece non sono mai stato meglio.

"Mi auguro che sarete con me quando andrò a fare a pezzi quella divinità! Sapete, prima ho sentito il cosmo di Atena espandersi...è così simile al mio in questo momento. Oh, sarà parecchio divertente imbrattarsi di sangue nemico questa volta, non trovate?".
Rido, rido come un ossesso. Vedo lo sguardo di Milo rabbuiarsi mentre il Maestro non smette di fissarmi frastornato, quasi non mi riconoscesse. Alzo le spalle senza perdere il mio sorriso e riprendo la mia discesa verso l'arena.

Te lo prometto Shun, da oggi non proverò più freddo.

 

 

E' questo quello che ho comportato? Ho portato alla distruzione il mio migliore amico? Da pace sto portando morte?
Non riesco a capire...una reazione così aggressiva non fa parte di loro, è...è troppo.
Il cielo azzurro, lentamente si fa sempre più scuro, da lontano comincio a sentire dei tuoni sempre più forti. Sembra stia arrivando una tempesta. Il vento si alza, è forte, potente. La quercia davanti a me sembra cadere a pezzi. La corteccia si stacca pezzo per pezzo, come se qualcuno stesse tirando dei pugni con rabbia. Con rabbia...Ikki.

 

(*): Ho preferito tenere la versione anime in questo caso. I bronzini non sono tutti fratelli (ad eccezione di Shun ed Ikki ovviamente) e di conseguenza Mitsumasa Kido non è il padre di nessuno.

 

 

Angolo Autrice

Sono in ritardissimo? Sì. Sono piena a causa di questo periodo e della maturità sempre più vicina? Sì. Mi auguro che nonostante tutto possa risultare interessante questo capitolo!
Non dico "a presto" per non mentire, però vi saluto e ringrazio!

Deienira

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Saint Seiya / Vai alla pagina dell'autore: Deienira