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Autore: Mr Lavottino    15/05/2020    7 recensioni
E se Efp non fosse altro che una grossa industria che presta i personaggi dei vari fandom ai giovani scrittori in erba?
La storia vede come protagonisti i personaggi di ATR/TD che, annoiati dal poco lavoro, interagiscono fra di loro ricordando il passato e ragionando sul futuro. Riusciranno i nostri eroi a tornare allo splendore di un tempo?
Capitolo I - Duncan e Courtney
Capitolo II - Dawn e Scott
Capitolo III - Noah ed Emma
Capitolo IV - Trent e Cody
Capitolo V - Duncan, Gwen, Zoey e Mike
Capitolo VI - Troppi.
Capitolo VII - Noah ed Ezekiel
Capitolo VIII - Heather e Gwen
Capitolo IX - Tutti.
Capitolo X - Gwen, Zoey, Tyler e Leshawna
Genere: Comico, Commedia, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Trent
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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Nel momento in cui aveva preso parte alla quarta stagione del reality, Dawn non si sarebbe mai aspettata di riuscire a ritagliarsi un ruolo così importante all’interno delle storie del sito, eppure era divenuta, in poco tempo, uno dei personaggi più popolari.
Tutto ciò era strano, vista la sua presenza a poco più di cinque episodi nella serie, però la cosa su cui spesso si soffermava a pensare era il motivo di tutta quelle popolarità: Scott.
C’era da dire che lei rappresentava alla perfezione l’ideale di personaggio strambo e misterioso che piaceva alle masse, tanto che molti fan del programma la trovavano intrigante e la vedevano sotto una luce che la produzione non si sarebbe mai sognata di darle, eppure Dawn ben sapeva che senza Scott non sarebbe mai arrivata a quei livelli.
La loro relazione, completamente infondata e priva di una qualsiasi linea logica all’interno del programma, aveva garantito ad entrambi una fama continua che, anche in quei tempi di crisi, non si era mai spenta.
In particolare, erano diventati i piccioncini preferiti di uno scrittore che, nel giro di qualche anno, aveva scritto la bellezza di dieci storie incentrate su di loro, oltre che numerose One shot. La cosa che la stupiva di quell’autore era la sua capacità di portare sempre alla fine le sue storie. In breve tempo si era trovava ad essere uno dei personaggi con più storie completate al suo seguito.
Anche in quel momento stava partecipando ad una nuova long, di nome “Alcol”, che, da quello che aveva avuto modo di scorgere, sembrava parecchio interessante.
- Sarà sicuramente meglio di quella storia piena di spari e malavitosi a cui ho preso parte l’estate scorsa. – sussurrò, mentre leggeva il copione che aveva ricevuto da Erika. Prendere parte a “The Getaway”, per lei, era stato davvero difficile. Non solo era stata posta in un ruolo spinoso, come quello della doppiogiochista, ma aveva anche dovuto sottostare ai continui soprusi dell’autore che, in maniera volontaria o meno, l’aveva costretta a comportarsi come mai avrebbe fatto nella realtà.
- Stai ancora leggendo quella roba? – Dawn non poté far altro che storcere gli occhi quando la voce di Scott le arrivò alle orecchie. Si voltò, seppur riluttante, e lo guardò con l’espressione più svogliata che riuscì ad assumere.
- Fino a prova contraria, questo è il mio lavoro. Anzi, dovresti farlo anche tu. – lo bacchettò.
- Mi sono stancato delle commediole sentimentali, voglio tornare ai vecchi tempi di “Desert_Zone” o di “Sinner’s House”. – Scott si dette un pugno nel palmo della mano e sospirò. Gli sarebbe piaciuto prendere parte a delle storie con più azione, anche se, infondo, non poteva assolutamente lamentarsi di ciò che aveva. Era uno dei più usati ed apprezzati dell’intero sito.
- Ah, sì? Ti piace così tanto farti riempire le gambe di pallottole? – lo stuzzicò prontamente Dawn, riferendosi al trattamento poco gentile che aveva subito in “The Getaway” – Oppure vuoi finire come in “La legge del gioco”? – aggiunse, citando un’altra di quelle storie che lei sapeva quando Scott avesse odiato fare.
- Smettila di toccare quei tasti dolenti! – il rosso rabbrividì al pensiero di come la sua immagine fosse stata sporcata.
- Se non erro, tutte le storie finite a cui hai preso parte sono o commediole o storie in cui non finisci bene. – Dawn decise di lanciare un sasso su un campo che sapeva bene essere piano di mine.
- Con questo che vorresti dire?! La tua fortuna l’hai fatta solo grazie a me. – sputò acidamente il rosso incrociando le braccia al petto.
- Non posso negarlo. Resta comunque il fatto che senza le “commediole” – mimò le virgolette con le dita - che tanto odi non saresti nessuno. – Dawn schioccò le dita e fece apparire un piccolo sgabello, sul quale si sedette con grazia.
- Dannazione! Sono diventato il giocattolo amoroso di un branco di incompetenti. – Scott fece apparire una sedia dietro di lui e vi si gettò di peso. Mise le mani nei capelli, con fare disperato, e cercò di contenere la rabbia che provava in quel momento.
- Incompetenti? Non penso tu abbia idea di cosa voglia dire essere incompetenti. Il novanta percento degli autori che scrive su di noi fa sempre un ottimo lavoro. –
- Fare commediole tutte uguali ti sembra un ottimo lavoro? – controbatté prontamente Scott.
- Ti sembrano tutte uguali? – Dawn assottigliò gli occhi e lo guardò male – Il fatto che girino intorno alla stessa coppia non le rende affatto tutte uguali. –
- Ah, cavoli! Perché devono shipparmi per forza con te?! – Scott buttò la testa all’indietro e si lasciò andare ad un lungo sospiro – Nella quinta edizione ero riuscito a rimorchiare quella sventola di Courtney, ma sono stati in pochi a scrivere al riguardo. – tornò alla pozione naturale.
-Mi sembra normale, è stata una delle relazioni più tristi della storia. – il commento di Dawn non si fece attendere – Siete stati assieme per poco più di cinque episodi. O forse erano quattro? – domandò, palesemente con tono provocatorio.
- Non ti facevo così bastarda. – Scott la guardò dritta negli occhi, senza però venire ricambiato.
- Ti tratto male perché tu non capisci la fortuna che hai. – Dawn abbassò la testa – Ieri mi ha chiamata B per dirmi che è un sacco felice di avere ottenuto quel ruolo in “Alcol”. Era un sacco che non lavorava. –
- Non ci credo, B non parla. – Scott scosse la testa.
- Non parla con te. – la bionda fece forza sulle due ultime sillabe – Ci sono personaggi che stanno anni senza partecipare a nessuna storia, mentre tu, che hai la fortuna di essere usato con continuità, non fai altro che lamentarti. – concluse, tenendo le mani ferme in due pugni.
- Sai che me ne frega degli altri. Ognuno deve guardare in casa sua. – il rosso spostò lo sguardo verso il muro bianco alla sua destra e sospirò. Ogni volta che andava da Dawn finiva in quel modo.
- È per questo che stai antipatico a tutti, Scott. – quelle parole lo colpirono come un proiettile in piena fronte – Nessuno pretende che tu ti preoccupi per gli altri, ma quantomeno abbi la decenza di non lamentarti del tuo lavoro. –
- Non ti azzardare a farmi la predica. – Scott si tirò su.
- “Another Moment”, “Bull”, “HeadHunter”, “Lo sguardo dell’angelo” e addirittura una compilation di One Shot! Come puoi anche solo azzardarti ad aprire la bocca? – Dawn sentì il suo cuore battere sempre più forte. Fu proprio quel rumore riecheggiante a farle capire di star esagerato.
- Smettila! – urlò il rosso, stringendo i denti con forza. Non sopportava sentirsi dire quelle cose, soprattutto da Dawn.
- Sei fortunato, Scott. – sussurrò la bionda – Ci sono personaggi che darebbero qualsiasi cosa pur di essere al tuo posto. –
- Me ne vado. – Scott spostò bruscamente la sedia e si allontanò. Schioccò le dita e fece apparire una piccola porta in legno ricamato.
- Ricordati di studiare il copione. – Dawn non aggiunse altro, buttò di nuovo la testa sul blocco di fogli e riprese a leggere.
Scott aprì la porta e fece un ulteriore passo in avanti. Stava per attraversarla, ma si fermò proprio quando la punta della sua scarpa destra era già dall’altra parte. Afferrò con forza lo stipite della porta e, senza girarsi verso di lei, parlò.
- Hai ragione. – disse, schiarendosi la voce – Lo so che hai perfettamente ragione. – appoggiò l’altra mano sulla maniglia e la colpì con forza – Però non posso farci niente. Il pensiero che tutta la mia popolarità possa essere dovuta da te mi da profondamente fastidio. – per dire quelle parole dovette dar fondo a tutte le sue riserve di coraggio. Dawn rischiò di cadere dallo sgabello. Mai si sarebbe aspettata di sentire quelle labbra proferire cose simili. Non poté far altro che sorridere.
- Anche a me. – sussurrò. Scott si girò di colpo verso di lei. La trovò con la testa rivolta verso il pavimento e con le mani strette attorno al copione – Ogni giorno non posso far altro che pensarci. Perché sempre con lui? Perché nessuno mi utilizza da sola? – delle lacrime argentate iniziarono a cadere, alcune per terra, altre sul manoscritto.
Scott rimase immobile, senza dire nulla. Sul suo volto si dipinse uno sguardo triste e abbattuto, avrebbe voluto consolarla, ma non sapeva come fare. Non si riteneva sufficientemente bravo per tirarla su di morale, soprattutto perché in cuor suo sentiva di non poterlo fare dopo quanto le aveva detto poco prima.
- “Tè verde”, “La voce dell’anima” e “The blonde girl”. È ironico il fatto che mi ricordi i titoli di ogni storia che ho fatto senza di te. – aggiunse poco dopo Dawn – Forse è vero che non valgo nulla. –
- No. – Scott colpì la porta con violenza – Non è vero. Sei un ottimo personaggio. – si avvicinò a lei lentamente – Il numero di volte che veniamo utilizzati non ci incastra nulla con quello che abbiamo da dare. La colpa è degli autori che sono stupidi ed hanno gusti tutti uguali, di certo non nostra! – la afferrò per le spalle e, dopo averla guardata intensamente, le asciugò le lacrime con i pollici.
- Non pensavo sapessi dire cose del genere. – fra un singhiozzo e l’altro, Dawn accennò ad una risatina. Scott divenne rosso in viso.
- No, ehm, ecco – si grattò il collo nervosamente, alla ricerca di una scusante per coprire quella lacuna di debolezza che aveva avuto.
- Grazie mille, Scott. – Dawn, senza preavviso, lo abbracciò, lasciandolo a bocca aperta.
- Di nulla, Dawn. – il rosso ricambiò in silenzio, godendosi quel momento. Un solo pensiero balenò nella sua mente: come l’avrebbe presa Dawn se anche quello fosse stato parte di una storia?
 
ANGOLO AUTORE:
Non l’avrei mai detto, eppure “Personaggi senza autore” ha avuto un successo inaspettato. Cavoli, addirittura 5 recensioni, ne sono felicissimo! Grazie mille a tutti <3
Inizialmente avevo intenzione di scrivere un capitolo su Trent e Cody, ma dopo averlo finito ho deciso di rimandarlo a data da destinarsi. Il motivo? C’era troppa trama all’interno. Esatto, perché ho deciso di inserire una “trama”, prendete la parola con le pinze, in questa piccola storiella.
Il motivo? Fare un’effettiva raccolta mi annoierebbe a morte. Dopo i primi tre/quattro capitoli non ci sarebbe più nulla da dire. Perché? Beh, mi pare ovvio: a livello di fandom, che differenze ci sono fra Sadie, B, Leonardo, Ezekiel o qualsiasi altro personaggio terziario/di contorno? Nessuna. Ne uscirebbero fuori tutti commenti tristi dei personaggi che, onestamente, mi voglio risparmiare.
Quindi… che trama sia!
Piuttosto, parliamo di questo capitolo: ho sempre pensato che Dawn e Scott, presi singolarmente, sarebbero molto interessanti. Però, per ovvi motivi, sono sempre usati come coppia. Perciò, un po’ come successe al buon Alvaro Vitale con Pierino, li ho immaginati come due personaggi che si portano la loro “fama di coppia” come un grosso fardello da cui non riescono a separarsi.
Ah, giusto, mi ero dimenticato i disclaimer. L’ultima frase che Scott dice a Dawn (quella sugli autori) non è un mio pensiero, ma serve soltanto a gettare le basi per quella che verrà dopo. Scusate se metto sempre le mani avanti, vorrei solo evitare cose spiacevoli ;-)
Infine parliamo della storia ad OC: è pronta, il primo capitolo e la trama sono già stati scritti, devo solo aspettare il momento migliore per pubblicarlo, visto che ho un esame da fare LOL. Ovviamente, dipende anche tutto dalla partecipazione che ci sarà.
Bene, penso di aver detto tutto. Ci vediamo con il prossimo capitolo!
   
 
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