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Autore: Illibrosulloscaffale    18/05/2020    1 recensioni
Ancor prima che l’uno sapesse dell’altra, noi ci appartenevamo.
(Friedrich Holderlin)
Dal testo: "Non capiva perché il destino voleva farlo soffrire più di quanto avesse già sofferto per Bella. Probabilmente una punizione per essersi impuntato così tanto su di lei, non comprendendo quanto fosse importante quel legame che univa indissolubilmente due anime, schernendo coloro che erano stati così fortunati da trovarlo prima di lui.
Tuttavia quando si era reso conto che in realtà il più fortunato di tutti era lui, aveva iniziato a vedere il destino come un alleato più che come un nemico. Poteva vederla crescere, essere tutto quello di cui lei avrebbe avuto bisogno durante tutta la sua vita. Avrebbe potuto darle tutto l'affetto che voleva in proporzione di quanto ne voleva. Poteva amarla in modi svariati e sempre nuovi. Poteva amarla come si ama una sorella, poteva volerle bene come amica, poteva viverla a 360°"
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Jacob Black, Renesmee Cullen | Coppie: Jacob/Renesmee
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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《Che ne pensi Nessie? Non sarà un castello ma non mi sembra terribile》

Entrambi guardavano quella piccola casetta in legno; non si poteva certo dire che fosse in buono stato, se solo avessero sbattuto la porta un po' troppo forte, sicuramente la costruzione sarebbe crollata.

Senza aspettare la risposta della ragazzina, Jacob, con un po' di fatica era riuscito ad aprire la porta per dare uno sguardo all'interno. 
Renesmee nel frattempo si guardava intorno, non ancora propriamente sicura di voler entrare dentro quel pericolo edilizio. Sentiva che le sarebbe crollato tutto addosso prima ancora di metterci un piede. Eppure Jacob sembrava così tranquillo, per lui quella casetta era stata una manna dal cielo, e forse in effetti era proprio così, non si aspettavano minimamente di trovare un riparo in mezzo a tutta quella boscaglia.

《Nessie, vieni, non aver paura. Ti assicuro che dentro è molto meglio》

Con qualche passo incerto si era avvicinata alla struttura, l'odore del legno marcio le aveva invaso le narici anche a distanza, non voleva immaginare che aria si respirasse all'interno.
Il ragazzo, vedendo che Renesmee non dava segni di voler avanzare più di quanto aveva già fatto, era tornato sui suoi passi e le si era avvicinato.

《Piccoletta, so che non è il massimo del lusso, ma al momento non abbiamo altre possibilità. Se potessi ti farei vivere in un hotel a cinque stelle ma di questo passo finiremo i soldi entro il mese prossimo》

Jacob sapeva che la piccola vampira era abituata a molto di più, i Cullen non se la passavano male e nonostante abitassero praticamente in mezzo al bosco, si erano sistemati proprio bene.
Purtroppo in quella situazione non potevano certo fare gli schizzinosi, ci si doveva accontentare e per dire che si erano ritrovati in mezzo al nulla, gli era andata proprio bene.

Con una mano sulla schiena la cercava d'invogliare a entrare, sapeva che una volta aver visto l'interno non avrebbe avuto più niente da ridire.
Perché in effetti quella piccola casetta da fuori sembrava una topaia, ma al suo interno non era messa male, era simile a una di quelle tipiche costruzioni di montagna e lui già si sentiva a casa.

《Facciamo così, oggi ci passiamo la notte e poi domani decidiamo cosa fare》

Avendo preso un aereo che li aveva portati fino in Russia, non avevano più la macchina, e quindi -con grande gioia del ragazzo- non c'era nemmeno più la sicurezza di un posto dove dormire in caso di necessità. Probabilmente più in là ne avrebbero affittato una, ma fino a quel momento si sarebbero spostati a piedi.

Finalmente la ragazzina aveva ceduto e si era fatta forza per entrare. Un'espressione disgustata era apparsa sul suo viso quando l'odore nauseante si era fatto più intenso, ma subito era stata sostituita da una di stupore.
Nonostante lo strato di polvere alto quasi due dita che ricopriva ogni oggetto e mobilio, la casetta era veramente deliziosa.

《Avevi ragione Jake, non è male》

Lui con un sorrisino soddisfatto si era voltato verso di lei.

《Ho sempre ragione principessa. Comunque, non è enorme ma per noi dovrebbe andare bene, una bella pulita e qualche riparazione e tornerà come nuova》

Nonostante le aveva detto che avrebbero deciso solo il giorno dopo, lui sembrava intenzionato a rimanerci in quel posto, forse per tutti e due i mesi che le aveva concesso di pausa prima di riprendere la marcia.
Renesmee sapeva che comunque non avrebbe preso nessuna decisione senza consultarla, tuttavia sicuramente Jacob sperava che a lei piacesse quella nuova sistemazione e desse il suo ok per rimanerci.

La giornata era stata lunga e parecchio stancante, le ore in un aeroporto in attesa del volo con destinazione una località dal nome impronunciabile e il tempo trascorso a solcare i cieli per raggiungere la fredda e lontana Russia. Erano già stremati quando avevano toccato terra, ma alla fine era stata di comune accordo la decisione di trovare un posto isolato e possibilmente circondato dalla natura.

《Per oggi direi di dare una pulita solo alla camera, il resto ci penseremo più avanti. Che dici?》

Renesmee non si era nemmeno accorta che ormai Jacob parlava praticamente da solo. Non aveva risposto quasi più a nessuna delle sue domande o affermazioni, ogni tanto aveva annuito ma ancora non aveva espresso nessun pensiero riguardo quella provvisoria sistemazione.
Non voleva passare per una bambina viziata e in più le dispiaceva non condividere tutta la gioia che provava Jacob per aver trovato quel posto che tanto gli ricordava casa sua. Il ragazzo si sforzava tanto, per tutto e lei non riusciva a dimostrargli nemmeno un briciolo di gratitudine.

《È bella Jake, possiamo provare a sistemarci qui per un po'》

Alla sua affermazione era seguito un sorriso da parte di lui, uno di quei suoi sorrisi contagiosi, quello che metteva allegria solo a vederlo.

《Sono felice che ti piaccia. Adesso però andiamo a pulire, non so tu ma io sto morendo di sonno》

Pure lei, nonostante la sua resistenza, sentiva tutta la fatica di quella giornata. Quella notte sicuramente non avrebbe faticato a prendere sonno, per fortuna. Non voleva nuovamente tenere sveglio Jacob per farle compagnia, non era lei a chiederglielo ma lui non voleva sentire discussioni, se lei non dormiva non l'avrebbe fatto nemmeno lui. Perciò molte notti, nonostante la stanchezza del ragazzo, le avevano passate praticamente in bianco per colpa dei troppo pensieri e della troppa tristezza, che dominavano nella mente e nel cuore di Nessie.

Dopo aver aperto le finestre per far arieggiare e con la loro fedele coperta stesa sopra il vecchio materasso presente nell' unica camera da letto, finalmente i due ragazzi potevano addormentarsi.
Non era stato facile convincere Jacob a sdraiarsi vicino a lei, ma alla fine, sia per lo sporco che ricopriva l'intero pavimento, sia per la stanchezza che piano piano stava prendendo il sopravvento, aveva ceduto. 
Con ancora un po' di riluttanza si era steso al suo fianco, stando ben attento a non sfiorarla. Il corpo della ragazza era addossato quasi completamente alla parete si cui poggiava un lato del letto, dall'altra parte invece era occupata dall'importante presenza fisica di Jake. Vista l'attenzione con cui aveva evitato anche il più piccolo contatto, pure lei aveva preferito non avvicinarsi troppo e lasciare quei pochi centimetri a dividerli, anche se si sarebbe felicemente buttata tra le braccia del suo amico per ascoltare il battito del suo cuore, lasciandosi cullare da esso. Jacob tuttavia si era coricato a pancia in su, con un braccio sotto la testa per dargli un minimo di appoggio e aveva iniziato a fissare il soffitto. Le aveva augurato la buona notte senza nemmeno voltarsi verso di lei e questo gesto aveva fatto scattare un campanello d'allarme nella testa della ragazza, perciò aveva evitato di annullare quella distanza che lui aveva messo fra loro. Non capiva cosa era successo o il motivo dello strano cambiamento d'umore del suo Jacob, sperava solo di non esserne lei la causa.

Si erano addormentati in silenzio, o almeno lei si era addormentata. Lui non era riuscito a staccare il cervello, la presenza di lei, così vicina ma l'impossibilità anche solo di sfiorarla, lo stava facendo impazzire. La voce di Edward con tutte le sue regole e i suoi divieti gli rimbombava nella testa, come un'orribile cantilena impossibile da dimenticare. Se li avesse visti in quel momento, in un'altra circostanza, avrebbe staccato la testa al ragazzo. Loro due da soli, di notte, sotto lo stesso tetto e nello stesso letto; Jacob era sicuro che, anche se fisicamente impossibile, al vampiro sarebbe venuto un infarto.

Mentre ancora ripensava alle parole del suo vecchio rivale, la ragazza nel sonno gli si era avvicinata. Aveva passato una mano sopra la sua pancia, quasi come in un piccolo abbraccio e gli si era stretta contro. Poggiava la testa sul suo petto, facendo ricadere la massa di capelli sul corpo di lui. La cosa giusta da fare sarebbe stata spostarla, farla tornare nel suo spazio e fare finta di niente, tuttavia per una volta Jacob non voleva fare la cosa giusta. Aveva chiuso gli occhi e ascoltando il suo respiro che a tempo regolare si infrangeva sul suo petto coperto dalla maglietta, aveva lasciato che lei gli stesse vicino.

   
 
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