Hermione si era accucciata nel suo sacco a pelo assieme agli altri compagni di Grifondoro, e provava invano a prendere sonno contando le stelle sul soffitto della Sala Grande. Harry e Ron erano sdraiati al suo fianco, e mai come in quel momento era grata per aver riallacciato i rapporti con loro. Anche loro fingevano di dormire, lo sapeva perché non li udiva russare, e sapeva che entrambi, come lei, avevano paura. Sirius Black era entrato nel dormitorio dei ragazzi e aveva devastato il letto di Ron, probabilmente confondendolo con quello di Harry. Dopotutto, non aveva avuto tutti i torti quando aveva pensato che Sirius Black stesse cercando in tutti i modi di attaccare Harry... 

Ma aveva avuto torto per quanto riguarda la scopa, doveva ammetterlo alla fine. Dopo settimane di controlli l’avevano restituita a Harry, fortunatamente intatta. Nonostante la faccenda fosse ormai chiusa, per lei era ancora una ferita aperta: non si aspettava che i suoi amici la attaccassero con tanta ferocia per quella che lei era una stupida scopa, pensava di valere un po’ di più per loro tutto sommato. 

Si rigirò nel sacco a pelo, cullata dal russare di Harry e Ron che finalmente avevano preso sonno. Per lei non sarebbe stato altrettanto facile, come sempre pensava troppo e non riusciva a trovare pace in quella notte così assurda. A un certo punto il suo conteggio delle stelle fu forzatamente interrotto perché un’ombra ricoprì il soffitto stellato sovrastandola. 

“Non dormi Granger?” le chiese quello che riconobbe subito come Fred Weasley. 

“Di certo continuerò a non dormire se mi disturbi” gli rispose piccata Hermione, che non aveva dimenticato il suo attacco di qualche settimana prima. 

“Un temperamento così dolce, come sempre! Volevo solo dirti due parole e poi levo il disturbo, tranquilla. Ti devo delle scuse per come ti ho trattato per la Firebolt, in fondo gli eventi di oggi dimostrano che avevi ragione. Sirius Black sta davvero dando la caccia a Harry e non immaginavo fosse così vicino, avremmo dovuto ascoltarti ed essere più prudenti” le disse Fred, non smettendo mai di guardarla negli occhi. 

“Io... grazie. In realtà però sulla scopa avevo preso un abbaglio, l’hanno controllata tutti i professori e pare sia a posto, quindi forse ho sbagliato anch’io. Certo, ho agito per il bene di Harry e ciò non ti autorizzava a darmi della stupida, ma immagino che possiamo metterci una pietra sopra se insisti...” 

Fred scoppiò a ridere per la prima volta da quando aveva saputo dell’incursione di Sirius Black nella scuola. Esclamò divertito: “Devi sempre avere l’ultima parola vero? Ma ti rendi conto del fatto che hai appena ricevuto delle scuse da Fred Weasley in persona, io le porterei a casa senza mettere troppo i puntini sulle i". 

“Parlo fin quando mi pare” bofonchiò Hermione corrucciata, ma con un lieve sorriso che le increspava le labbra. 

“Bene, dopo averla onorata delle mie più sentite scuse la lascio alla sua conta delle stelle del soffitto, è un duro lavoro ma qualcuno deve pur farlo. Buonanotte Granger!” 

“Buonanotte Weasley”.