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Autore: Hi Ban    28/05/2020    2 recensioni
La Sala Comune di Grifondoro quella sera era inusualmente silenziosa, non si poteva udire neanche una mosca volare. Eccetto per l’audiodescrizione gentilmente fornita da Lee Jordan.
“Il silenzio avvolge la coppia. Il ragazzo con passo incerto prova ad avvicinare la fanciulla, si siede a poca distanza, ma lei lo ignora e continua a leggere il suo sicuramente interessantissimo libro. Non ci sono dubbi che potrebbe tornare utile come fermaporta per il portone di Hogwarts a giudicare da quanto è grande. Forse dovremmo farlo cadere sul piede di Piton per mandarlo al San Mungo… ma non perdiamoci in chiacchiere!"
[...] "Ouch, pessima mossa, infatti la giovane è appena diventata poco meno pericolosa di uno Schiopodo Sparacoda. Lui lo sa che deve rabbonirla e non farla entrare in modalità ‘vi crucio tutti in ordine alfabetico, mettetevi in fila’, vero?"
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger, Lee Jordan | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Le cronache di Lee Jordan: il Grifondoro, la Strega e le Gelatine Tuttigusti +1



La Sala Comune di Grifondoro quella sera era inusualmente silenziosa, non si poteva udire neanche una mosca volare. Eccetto per l’audiodescrizione gentilmente fornita da Lee Jordan.
“Il silenzio avvolge la coppia. Il ragazzo con passo incerto prova ad avvicinare la fanciulla, si siede a poca distanza, ma lei lo ignora e continua a leggere il suo sicuramente interessantissimo libro. Non ci sono dubbi che potrebbe tornare utile come fermaporta per il portone di Hogwarts a giudicare da quanto è grande. Forse dovremmo farlo cadere sul piede di Piton per mandarlo al San Mungo… ma non perdiamoci in chiacchiere! Lui non si arrende: le tocca gentilmente una spalla per richiamarne l’attenzione e- wow, lei lo fulmina con un’occhiataccia degna di una Serpeverde! Brrr, sento il freddo da qui, qualcuno porti una giacca a quel povero disgraziato che non sa quel che fa. Ah, l’amore, è più potente di una Pozione Capogiro: quel fesso non distingue destra da sinistra quando si tratta di lei. E infatti non ci delude e ritenta, questa volta però non sembra accettare un no come risposta: infila letteralmente la sua testa tra il libro e la faccia della giovane! No, no, no, non ci siamo, cosa sono questi sospiri adoranti che sento dall’audience? Pure tu, Colin? Questo è una palese dimostrazione di un malsano desiderio di morte: chi mai si metterebbe così vicino alle fauci di una leonessa se non un pazzo? Cioè- OH! MA LO HA UCCISO?! No? No, ok, dalla regia mi confermano sia ancora vivo… Per Merlino, tra un po’ gli rompeva la faccia, avete visto tutti? Questa ragazza è pazza. Pazza vi dico! Signore e signori, avete appena assistito ad un tentato omicidio: la sanguinolenta strega ha violentemente chiuso il libro rischiando di schiacciare la testa del malcapitato. Per un attimo ho pensato che sarei finito a fare la diretta di un assassinio. E non è tutto: il ragazzo sta sorridendo! Sconvolgente. E pure quello lì è pazzo allora, ah, non c’è spiegazione. Come ho fatto a non capire prima quanto fosse da rinchiudere da qualche parte? E peggio ancora, ce ne sono due con quel cervello difettoso! Comunque, ora i due si sono lanciati in un intenso gioco di sguardi. Lei ha incrociato le braccia al petto assumendo un atteggiamento che trasuda irritazione e cattive intenzioni. Io mi allontanerei fossi in te, amico. E invece no! Di contro lui, che non ne vuole proprio sapere di battere in ritirata, la imita incrociando le braccia al petto. Piega la testa leggermente di lato e la scruta, non appare minimamente preoccupato di potersi ritrovare la bacchetta della giovane infilata nel naso. ‘Si può sapere cosa c’è?’ chiede lei con austerità. Wow, queste ragazze Grifondoro sono davvero senza cuore! È ovvio stia chiedendo perdono per qualcosa, no? Cioè, che io sappia metà delle loro interazioni prevedono che lui chieda umilmente scusa per qualche cavolata commessa. Ma verrebbe anche a me da chiedere scusa per una qualsiasi cosa se fossi il ricevente di quell’occhiataccia, altro che amore! Che dire, gli opposti si attraggono: lei è così integerrima da fare invidia alla McGranitt e lui non è nato il primo aprile per nulla, no? Però, attenzione un attimo, ragioniamoci insieme: entrambi sono matti da legare – dai, lei lo ha quasi schiacciato come un insetto e lui ha sorriso, sorriso – perciò nel loro caso funziona anche il detto chi si assomiglia si piglia. Sono molto confuso. Torniamo a noi. ‘Dai, era solo un piccolo scherzetto’, dice lui. Ouch, pessima mossa, infatti la fanciulla è appena diventata poco meno pericolosa di uno Schiopodo Sparacoda. Lui lo sa che deve rabbonirla e non farla entrare in modalità ‘vi crucio tutti in ordine alfabetico, mettetevi in fila’, vero? Lei sbuffa con rabbia e si volta dall’altro lato, privandolo anche del contatto visivo. Ma ve l’ho detto, lui è scemo e ha un pessimo istinto di sopravvivenza, perciò invece di cogliere questa opportunità per scappare cerca ancora la vicinanza della sua ragazza. ‘Dai che lo hai trovato divertente anche tu’ commenta, scuotendole giocosamente una spalla. Uuuuuh, ragazzo, mai dire ad una ragazza cosa pensa, significa scavarsi la fossa da soli. Come andare a lezione da Piton e fare cose che possono irritarlo, come parlare, respirare, esistere, cose assolutamente evitabili, certo. ‘Oh, certo, chi non troverebbe divertente essere inseguito per il castello da un gufo che ti lancia addosso Gelatine Tuttigusti?’ sbotta lei. E anche giustamente direi, che diavolo di scherzo è? Posso capire assoldare un pennuto per tirare Caccabombe addosso, che ne so, ai Serpeverde. No, non sono fissato. Ma tirare dolci? I dolci vanno mangiati. Ma sentiamo cosa ha da dire in sua discolpa quel piccolo genio del male che deve aver presto troppe botte in testa giocando a Quidditch o non si spiega tanta incoscienza. ‘Non avevo così tante mele a disposizione’. La strega si è appena posta la stessa domanda che ci stiamo ponendo tutti: ‘Che cosa c’entrano ora le mele?’. Il ragazzo si passa una mano tra i capelli e oh, attenzione a quel sorriso malandrino. Non può voler dire nulla di buono, ve lo dico io. Prepariamoci al peggio, spero siate tutti seduti, io mi arrischierò a restare in piedi solo perché sono abituato a molte delle assurdità di quel ragazzo ed è giusto che sia in prima linea per riportarvi al meglio gli eventi. Abbiamo tutti il fiato sospeso, anche nello sguardo di lei ora c’è un po’ più curiosità e un po’ meno furia omicida. ‘Nell’antica Grecia si lanciava una mela addosso al soggetto del proprio interesse amoroso. L’ho letto in uno dei libri che stavi leggendo l’altro giorno in biblioteca, ma non avevo molte mele a disposizione e non ne sarebbe comunque bastata solo una. Poi avevo paura di uccidere te – o morire io – se ti avessi tirato una mela. Perciò ho usato le gelatine e il gufo per dichiarare il mio amore’. E BOOM! Colpo di scena, signori. Wow. Solo wow. Sono senza parole. Io, Lee Jordan, che ho commentato per voi innumerevoli partite di Quidditch in cui sono successe cose fuori dall’immaginario, tipo Potter che decide di prendere il suo primo boccino con l’esofago. Non so che dire, perché sono scandalizzato a morte! Non posso credere a quel che ho sentito- cioè, tu tiri cibo per dirle che la ami?  Cosa sei diventato, una scimmia? Ragazzo, ascolta me. Tu sei da rinchiudere, vai a fare il baule e sparisci da Hogwarts. Do ragione a lei. Cioè, non fraintendetemi, sicuramente il ragionamento dietro è geniale. Sono molto conflittuato. Ma si può sapere cosa sono tutti questi sospiri sognanti?! Brava gente, avete capito che le ha tirato addosso delle caramelle, sì? Come fate a trovarlo romantico? Pure tu, Neville, non prendere appunti, per l’amor di Morgana! Per fortuna che almeno- Oh. Oh, no, non ci credo. Questa è follia. Io non ci posso credere! Lei sta sorridendo! Ve lo giuro, gli angoli della bocca si stanno alzando. Lei abbassa la faccia per tentare di nascondere la sua sconfitta al ragazzo, ma non può scappare dal lanciatore di gelatine: le prende il volto tra le mani e glielo tira su, guardandola negli occhi. ‘Mi perdoni?’ Lei sembra pensarci. La ragazza non risponde, la sentite la suspense che cresce ogni second- ah, no, ci rovina il divertimento rispondendo subito. Ok. ‘C’è meno di quel che pensassi da perdonare’ risponde. No, ragazza, fidati, l’unica cosa che qui c’è in meno di quel che mi aspettassi è un po’ di melodramma, quello e la violenza attirano l’audience. Sono un po’ deluso. A giudicare dai vostri uuuuh e ooooh emozionati evidentemente ero il solo a sperare in un bel duello, un po’ di sano scompiglio che non guasta mai. Ah, anche Dean sembrava sperare in un po’ di sangue. No, quel pugno giocoso che lei gli ha tirato su una spalla tre secondi fa non conta, quello è un buffetto affettuoso, noi speravamo in nasi rotti e incantesimi lanciati con rabbia. Lo so, scusate, ammetto che sono molto più bravo a commentare sane zuffe, scene d’azione e partite di Quidditch in cui auguro disgrazie a chi bara, non sono molto pratico nella diretta di questi episodi melensi, ma sono sicuro che con la pratica tutto si aggiusterà. Sì, anche i miei commenti cinici; morirai single, non capisci niente, blablabla, non pensate che non vi senta solo perché siete là dietro. Ho anche sentito qualcuna di voi dire ‘In quella famiglia sono numerosi, se sono tutti così romantici vale la pena accalappiarsene uno’. Sono maghi, Isla cara, non totani. Ma perché mi state facendo sconcentrare? Dove eravamo rimasti, allora, lei ha perdonato lui, dimostrando una certa volubilità emotiva e caratteriale per cui consiglio un soggiorno al San Mungo, e ora- OH! Oh, ce l’hanno fatta! Si stanno baciando! Vince Grifondoro- ah, no, giusto, sono entrambi Grifondoro. Si sono finalmente riappacificati, gioite tutti! Che belli i lieto fine, quasi mi commuovo, qualcuno dia un fazzoletto a Neville. Cinquanta punti a Grifondoro- ah, vero, non sono un professore. Comunque anche per oggi vissero tutti felici e contenti, anche se le premesse erano piuttosto deludenti e speravo in un po’ di sangue- sì, sì, è una commedia romantica, ho capito! Loro infatti sembrano molto felici e molto contenti, mh. S-sì, ok, abbiamo capito. Signori? Signori, qui ci sarebbero ancora delle persone, dei minori per Merlino! Lungi da me disturbarvi, ho paura di essere decapitato- voglio dire, bello l’amore, ma, beh… Ok, qualcuno porti via di peso quelli del primo, secondo e terzo anno. E se andiamo avanti così pure quelli del quarto. Diamine, devono uscire anche quelli del quinto?! Basta!”
Hermione sospirò con pesantezza e si voltò con fare scocciato verso Lee, regalando a lui l’occhiata omicida che prima aveva riservato per Fred: “Puoi sempre smetterla di fare la cronaca minuto per minuto di quel che sta succedendo, Lee, esattamente come avresti dovuto fare dall’inizio.”
“Cosa c’era che non andava? Ho anche imitato le vostre voci quando riportavo i dialoghi! Se la tua non ti piace posso lavorarci su. Aspetta. Così è meglio?” chiese l’ultima parte alzando di qualche ottava la voce per migliorare la sua personificazione della Grifondoro. Quest’ultima spostò la mano verso le pieghe del mantello dove teneva la bacchetta in un chiaro segno di avvertimento.
“Sei ancora in tempo per scappare, Weasley, ti ho quasi visto morto due o tre volte in meno di mezz’ora, non lo vedo molto roseo il tuo futuro!” sussurrò Lee al compagno di stanza.
Fred gli sorrise, per poi stritolare Hermione in un abbraccio e poggiare il suo mento sulla testa della ragazza: “Con tutto il tempo che ci ho messo per acciuffarla pensi veramente che la lascerei andare? Nemmeno per finta!”
Lee Jordan scosse la testa sconsolato, certo che prima o poi avrebbe finito per fare una diretta dal San Mungo o, peggio, dal cimitero.
“Eeeee dalla Sala Comune di Grifondoro è tutto, vi ringrazio per essere rimasti collegati con me e aver perso la vostra innocenza negli ultimi minuti!”
“Lee…”
“Sì, sì, chiudo. Per non perdervi il prossimo avvincente ed emozionante capitolo di questa love story che sta commuovendo il mondo magico vi invito a-”
“LEE!”
“Me ne vado, me ne vado…”
 

 
***

 
[Il titolo – che a momenti è più lungo della storia, ops – è un riferimento mal riuscito a quello delle Cronache di Narnia, il leone, la strega e l’armadio. Non mi sono inventata la storia delle mele e dei Greci che si regalavano concussioni a vicenda per dimostrarsi il loro amore, Wikipedia può confermare che non sono completamente impazzita! Ovviamente chiedo scusa per le sviste, anche con gli occhiali qualcosa me la perdo sempre.]
  
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