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Autore: EleAB98    04/06/2020    2 recensioni
(SERIE 1*) Hollywood U è una delle università più prestigiose della California.
Jane McMiller, ragazza ambiziosa dotata di grande talento, ha un sogno: diventare un'affermata regista. C'è solamente un ostacolo che s’interpone tra lei e il suo sogno. Thomas Hunt, infatti, il professore più in gamba dell'università, non le darà certo vita facile.
E come se non bastasse, la giovane ragazza si ritroverà, ancora una volta, a scegliere tra l'amore e la carriera.
Due mondi apparentemente inconciliabili, uniti da un filo sottile. Due mondi destinati a scontrarsi con la forza più misteriosa e allo stesso tempo più potente. La forza dell'amore.
Di un amore proibito che li sconvolgerà totalmente...
NOTA: Sono presenti delle citazioni tratte dal romanzo Orgoglio e Pregiudizio di Jane Austen.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'Alunna e Il Professore'
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Durante la visione di Storia di una lacrima, Jane rimase letteralmente senza fiato: quel film era semplicemente meraviglioso e soltanto Thomas sembrò non rendersene conto. Accoccolato assieme a lei su quel divano mentre divoravano dei pop-corn, pareva del tutto impassibile alla sua creazione e, ogni qualvolta era comparsa Yvonne sulle scene (praticamente sempre), egli si era limitato a scrutarla con grande indifferenza lanciando, di tanto in tanto, delle occhiate rassicuranti alla studentessa e non mancando di darle qualche bacio dal quale traspariva, però, il grande desiderio di concludere al meglio quella serata. In effetti, poco prima di inserire quel DVD, l'uomo l'aveva avvertita preventivamente del fatto che, una volta concluso il film, non avrebbero poi perso molto tempo nel commentarne ogni singolo nel dettaglio, come invece solevano fare nei primi appuntamenti. E tutto questo, con sua somma sorpresa, glielo aveva detto per una ragione particolare: l'uomo voleva dimostrarle tutto l'amore che provava per lei nella sua totalità, senza perdersi troppo nel discorrere su un qualcosa che ormai rappresentava, a tutti gli effetti, il passato. A quelle parole, Jane aveva implicitamente compreso la sua "richiesta": quella notte, la ragazza non sarebbe affatto ritornata a casa sua, né tantomeno alla Hollywood U. 
 
Sorridendo a quel pensiero, la ragazza si era beatamente rifugiata tra le sue braccia in procinto di vedere la creazione del suo professore, rimanendone sempre più entusiasta. Il talento del regista era chiaro come il sole e nessun altro, a suo avviso, avrebbe potuto eguagliare le sue indiscusse dote nel raccontare, con estremo realismo, la tragica storia di una donna straziata dal dolore di una grossa perdita che, nel suo caso specifico, concerneva proprio la sua persona. Jane sapeva quanto fosse facile perdere se stessi e i propri obiettivi: molto spesso, nella vita quotidiana non mancavano degli imprevisti che la rendevano di colpo assai insicura, soprattutto nei riguardi di un futuro ancora tutto da costruire. Paradossalmente, però, era certa che Thomas le avrebbe fatto da guida e che l'avrebbe sempre supportata, come del resto avrebbe fatto lei. Non appena il film terminò, entrambi si guardarono negli occhi e la ragazza non poté fare a meno di esprimergli tutto quello che aveva pensato di lui guardando quel capolavoro. 
 
L'uomo rimase alquanto lusingato dall'entusiasmo della studentessa e, nonostante non intendesse conversare più del dovuto con lei riguardo al suo prodotto di gioventù, si ritrovò infine a raccontarle qualche aneddoto divertente che gli era capitato sul set nel corso di quell'esperienza. Inutile dire quanto la giovane si fosse divertita nel sentirlo narrare i suoi trascorsi con quella punta di ironia che raramente le aveva mostrato nei mesi precedenti, durante la loro frequentazione. Il suo Thomas stava diventando sempre più aperto e spontaneo, senza snaturare se stesso. Trascorso un altro quarto d'ora di risate, però, l'uomo decise di punto in bianco che "ne aveva avuto abbastanza". Afferrando con dolcezza e altrettanta fermezza la ragazza, il regista le dispensò un lungo bacio.

Un bacio audace e a dir poco passionale.
Dal canto suo, la ragazza rispose immediatamente al suo indomito slancio stringendosi ancora di più contro il suo corpo e avvertendo in quel bacio un desiderio crescente, sempre più forte. Nel giro di qualche secondo, mentre Jane prese a sbottonargli la camicia, Thomas la condusse in camera sua. Gettando l'indumento a terra con estrema noncuranza, la giovane tornò nuovamente ad assaporare il contatto con il torace dell'uomo - malgrado il suo vestito gli impedisse ancora quella ritrovata percezione tattile che tanto gli era mancata - accarezzandogli poi la schiena continuando a cercare con insistenza le labbra del regista che, dopo qualche istante, concentrò la propria attenzione tra l'incavo del collo e la spalla della ragazza, mordicchiandone con dolcezza e sensualità la morbida pelle.
 
Jane emise un lungo sospiro e d'istinto inarcò la schiena: quegli 'strani baci', intrisi di una sana voracità, le regalarono delle emozioni a dir poco intense e mai provate prima e l'uomo si compiaque della sua reazione. Non appena adagiò la ragazza sul letto dopo averle sfilato con garbo - ma con altrettanta impazienza - il suo vestito rosso egli cominciò, non senza averle prima regalato un'occhiata colma d'intesa, a stuzzicare il suo corpo in un modo ancora più profondo di quanto non avesse fatto la prima volta. Jane sussultò nell'immediato al suo tocco deciso e nel contempo così leggiadro e si abbandonò completamente a lui, del tutto in balia dei forti sentimenti che quell'uomo le suscitava. Le sue mani esperte e sapienti vagavano ovunque su di lei con zelo e maestria, passione e bramosia, accompagnate da quegli immancabili baci di cui lei non avrebbe mai avuto abbastanza e che le suscitarono, ancora una volta, intensi brividi di piacere. Ogni singola parte del suo giovane corpo divenne, col passare dei minuti, l'oggetto di un'attenzione a dir poco totalizzante

La sua.
 
Jane si stupì non poco di tutta quella passione che il regista le stava dimostrando attraverso il linguaggio del corpo, senza l'ausilio di parole dolci che ne scandissero il significato, ovviamente già chiaro. I suoi seni divennero immediatamente turgidi al suo contatto e la percezione del suo caldo respiro, che le lambiva ogni centimetro di pelle senza alcuna esitazione di sorta, nonché le sue amorevoli carezze che si soffermarono maggiormente sulla sua intimità con un ardore e una gentile veemenza che la fecero letteralmente impazzire, le provocarono una straordinaria sensazione. Infatti, all'improvviso, un'ondata di puro piacere la sovrastò cogliendola del tutto di sorpresa e annebbiandole, per un effimero momento, la vista. A fronte di tutto quello che stava provando, Jane sussurrò il nome del regista e lui la guardò all'istante, intensamente, continuando però a prolungare quelle sensazioni che avevano investito il suo corpo e, in particolare, il centro del suo piacere. Thomas, però, non aveva ancora terminato e con grande audacia prese a baciarla e a sollecitarla ancora, proprio in quel punto preciso, provocando nella giovane una sorpresa ancora maggiore.
 
D'istinto, la ragazza si spinse ancora un po' contro di lui e la sua mano sinistra si rifugiò su una piccola e corta ciocca dei suoi capelli corvini, spasimando per quel contatto così insolito che mai aveva sperimentato. Ciò che più colpì la ragazza in quel particolare momento, però, non furono tanto gli effetti che quella gentile e decisa stimolazione corporea le stava procurando, quanto il comportamento di Thomas. In effetti, benché Jane si trovasse completamente nuda al cospetto dei suoi occhi vigiliattenti appassionati - che sin dall'inizio l'avevano scrutata con sentita devozione -, il contatto visivo che albergava tra loro non smetteva di essere contemplato e, persino in quel momento, Jane riuscì a notare in lui quel timido e appassionato ardore che sempre aveva contraddistinto la sua persona. Il regista desiderava con tutto se stesso che la studentessa si sentisse a proprio agio in ogni circostanza, anche in quella situazione di profonda e meravigliosa intimità, per cui non aveva mai mancato di 'esaminare' più volte la sua reazione ogni qualvolta si era prefissato di farle sperimentare un piacere correlato a una più ragguardevole attenzione nei confronti dei suoi punti più delicati cui non si era minimamente soffermato la prima volta che avevano fatto l'amore, complice la reciproca frenesia di completarsi fisicamente l'uno con l'altra. 
Questa volta, invece, volevano entrambi prenderla con (più) calma, consci di vivere un momento unico e per certi versi irripetibile; un momento magico in cui la clandestinità riguardante la loro condizione di professore e studentessa non li avrebbe mai investiti. In quella condizione di assoluta segretezza, i due non rappresentavano altro che un uomo e una donna ansiosi di amarsi, in tutti i sensi.
E in quel preciso istante, Thomas non aveva alcuna intenzione di cessare quella magnifica tortura di cui la ragazza stava assaporando ogni singolo dettaglio. Nel giro di pochissimi minuti, Jane non riuscì proprio a trattenersi e questa volta urlò con forza il suo nome: quello che stava provando, dentro e fuori di lei, superò ogni immaginazione. E quando il regista si staccò da lei, egli si lanciò con dolcezza sulle sue labbra, ma Jane approfondì immediatamente quel casto bacio, tirandolo verso di sé. Sentiva scorrere nelle sue vene la cieca voglia di completarsi con lui e, guardandolo profondamente negli occhi, si accorse che il suo sguardo tradiva esattamente il suo stesso desiderio. Con estrema tenerezza, le mani dell'uomo cercarono naturalmente quelle di lei, che gliele strinse con forza, creando un intreccio perfetto. Il seno 'gentile' di Jane si scontrò contro il petto di lui; contatto che destò in loro un'eccitazione ancora maggiore - nonché lo scambiarsi di baci sempre più impetuosi, frenetici, febbriccianti -. 
 
Dopo pochi minuti, con fermezza e altrettanta pazienza, - a seguito dell'ennesima e reciproca dichiarazione dei sentimenti che provavano l'uno per l'altra - Jane privò Thomas della cintura dei suoi pantaloni scuri e del resto, non mancando di baciarlo con passione. Poi, facendo di nuovo appello al suo istinto, cominciò a deliziarlo con le sue carezze, che suscitarono in lui un forte appagamento. Le sue piccole e sinuose mani, contemporaneamente alla sua bocca, percorsero il suo collo, le sue spalle e la sua schiena con grande attenzione giungendo, infine, alla sua parte più sensibile. Jane lo guardò all'istante e negli occhi scuri e lucenti di lui intravide il riflesso del piacevole effetto che quell'azione gli stava infondendo e lei se ne compiaque. Anche Jane, infatti, intendeva mostrargli quanto lo desiderasse e quanto apprezzasse il suo corpo di uomo maturo ma, soprattutto, quanto riuscisse a farla sentire donna benché fosse, per certi versi, tremendamente inesperta - ma non per questo meno coinvolta nell'affrontare con entusiasmo qualsiasi situazione,  purché si trovasse insieme a lui -. A seguito di un gemito strozzato e malamente trattenuto da parte dell'uomo, Jane tornò sulle sue labbra e lo baciò di nuovo, beandosi di un forte abbraccio che Thomas le dispensò senza riserve; un abbraccio sincero e profondo che decretava quanto avesse una disperata urgenza di affondare di nuovo dentro di lei. Jane comprese nell'immediato il suo sentimento e, in un attimo, si ritrovarono entrambi pronti ad 'assaporarsi' e a viversi di nuovo attraverso l'unione dei loro corpi in uno solo; quel legame speciale e segreto che avrebbe connesso, inevitabilmente, anche i loro cuori. 
 
L'uomo le sorrise e, per l'ennesima volta, la scrutò con una dolcezza e un desiderio senza precedenti. Poi, con altrettanta premura, si insinuò con lentezza nella sua intimità e Jane gemette leggermente: era certa che non si sarebbe mai abituata a quella sensazione così emozionante e, per certi versi, particolare. In quel momento, si rese pienamente conto di quante volte avesse bramato con ogni singola cellula del suo corpo di poter fare l'amore con lui e di poter costruire una relazione vera che contemplava proprio lui, quella persona così intelligente, sagace, affascinante e altrettanto enigmatica. E sentirlo di nuovo dentro di lei la riportò col pensiero alla loro prima notte insieme, quando sembrava che nessun tipo di problema od ostacolo avrebbe potuto scalfire il loro rapporto, così proibito e giusto al tempo stesso. 

"Jane?" disse lui d'un tratto, con voce incrinata e leggermente roca.

 
La ragazza lo guardò con aria interrogativa e si accorse che Thomas non aveva ancora preso a muoversi contro di lei.
 
"Non hai la benché minima idea di quanto io ti desideri..." le disse poi, con lo sguardo stravolto da un piacere che non era ancora stato consumato.

"Allora dimostramelo" rispose la giovane, ricambiandolo con uno sguardo famelico.
 
A quelle parole, l'uomo sussultò in silenzio e diede finalmente ascolto al bisogno, mentale e fisico, che aveva di lei. Appoggiando con decisione le proprie mani sui fianchi della giovane, egli la baciò con foga accennando insieme lei un movimento il cui ritmo, delicato e sensuale allo stesso tempo, diventava a poco a poco sempre più intenso e incontrollato. Un potente sfarfallio si insinuò nel basso ventre della ragazza e, ben presto, quella camera divenne sorda testimone di un sentimento che contemplava un linguaggio assai "diverso" dalle parole ma che, paradossalmente, aveva comunque un senso compiuto: i loro forti sospiri e i loro dolci gemiti espressero appieno quello che entrambi non avrebbero mai saputo definire con una semplice proposizione. I due amanti, persi nei meandri di quella sana passione che li aveva travolti, non smisero mai di guardarsi con sentita adorazione e di tanto in tanto non resistevano dal baciarsi, anche perché quel gesto amplificava a dismisura le loro sensazioni. In particolare, Thomas non smise mai di stringere le mani con vigore e altrettanta leggerezza alla giovane e il suo sguardo penetrante bramava sempre di più quell'intimo contatto che stavano vivendo assieme tant'è che, dopo alcuni minuti - e, peraltro, nello stesso momento - si ritrovarono reciprocamente a urlare il rispettivo nome del partner, sancendo una profonda connessione in cui il senso di estasi raggiunta dai loro corpi si mescolava all'amore che entrambi provavano l'uno per l'altra.

Poi, quando Jane si rifugiò tra le braccia del regista e si scambiarono un dolce bacio, la ragazza si ritrovò a pensare a quanto fosse stava fortunata a incontrare una persona come lui. Quell'uomo, il suo uomo, era semplicemente la perfezione malgrado il suo autocontrollo - spesso distruttivo - le sue forti insicurezze e quei possenti dubbi cui faceva appello di tanto in tanto riguardo a cosa fosse appropriato e cosa no. No, non v'era proprio alcun dubbio sul fatto che Thomas dovesse ancora imparare molto sul 'come e quando' lasciarsi andare (in fondo, lo doveva a se stesso), senza temere troppo il futuro disastroso che lui contemplava; un futuro che Jane vedeva ancora lontano e a cui non voleva affatto pensare.

E lei, da ragazza spontanea e ottimista qual era, poteva soltanto sperare di insegnarglielo.
   
 
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