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Autore: MissOphelia    11/06/2020    1 recensioni
[AN HARRY POTTER SPIN-OFF]
Tutto cambia, niente muore.
«Di fronte al vero amore dobbiamo essere nudi, cioč sinceri ed autentici, pronti a donarci interamente, affinchč riesca ad emergere la parte migliore di noi.» fece una breve pausa, avvicinandosi ad Helen e fissandola dritta negli occhi.
«Al tempo stesso la decisione di abbandonarci all'Amore richiede sempre una scelta da parte nostra, la scelta di non cedere alla paura, ma seguire ció che il nostro cuore realmente desidera. Dunque, solo attraverso una scelta coraggiosa, giunge la possibilitą dell'Unione».
Genere: Fantasy, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charlie Weasley, Famiglia Weasley, Fred Weasley, George Weasley, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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Regno Unito, Settembre 1995

"Finchč la discordia non vinse gli affetti
facendosi forte dei nostri difetti.
Le Case che furon gią i quattro pilastri
del Forte di Hogwarts causaron disastri.
Ognuna a ogni altra nemica da odiare,
la pace per sempre sembró tramontare.
...
Da allora dissolta fu la compagnia:
tre erano a Hogwarts, il quarto andó via.
Ma fra queste Case, da che se ne andó,
l'antica armonia giammai ritornó.
...
Pensate ai pericoli, i segni leggete,
La Storia ha dei moniti, li conoscerete.
Un grande nemico, esterno e mortale,
potrebbe annientarci: il rischio č reale.
Per batterlo, amici, la strada č una sola:
restiam sempre uniti e salviamo la scuola!"

La canzone del Cappello Parlante di quell'anno era stata pił cupa e piena di moniti del solito.
Helen non riusciva a togliersi quelle parole dalla testa, mentre la Sala Grande esplodeva nel solito applauso, questa volta pił incerto, accompagnato da sussurri. Si erano create due fazioni: chi credeva che Harry avesse ragione e che stesse dicendo la veritą, e chi lo negava. Non doveva passarsela bene per nulla il ragazzo Grifondoro.
Come se i pensieri non fossero gią abbastanza, si presentó loro la nuova insegnante di difesa contro le arti oscure, che esordģ con un fastidioso «Hem hem», interrompendo Silente in modo scortese.
Helen constató si trattasse di una strega dall'aspetto poco simpatico: aveva una faccia da rospo, occhi vispi e sporgenti, corti capelli ricci, in cui aveva incastrato un cerchietto rosa, in tinta con il coprispalle che indossava. Qualcosa le disse che fosse stata scelta dal ministero: una cosģ non poteva essere opera di Silente.
«Non vedo l'ora di conoscervi tutti e sono certa che saremo ottimi amici!» fece la donna. 
Fu in quell'istante che Helen comprese che in lei non ci fosse nulla di buono, fu una sensazione fulminante.
Volse lo sguardo al corpo insegnanti, seduto al tavolo dietro di quella: la McGrannitt e la Sprout erano piuttosto accigliate e infastidite dalla presunzione con cui parlava, elogiando il ministero e i suoi metodi retrogradi. L'intera sala borbottava, bisbigliava, rideva. I gemelli erano intenti a scherzare tra loro, e illuminare gli altri studenti sui loro nuovi progetti.
Una cosa era certa: se l'anno era iniziato in quella maniera, Helen cominció a temere il peggio per la sua fine.
E avrebbe dovuto anche affrontare i M.A.G.O.
Si domandó se le cose avessero potuto essere peggio e, dopo appena qualche giorno, la risposta a quella domanda le apparve chiara: sģ.
Dolores Umbridge, non solo non insegnava nulla che non fosse leggere sterilmente dei capitoli dal libro di difesa, ma era stata nominata, secondo il decreto didattico numero ventitre, Inquisitore Supremo, il che le conferiva un certo potere, come decidere delle sanzioni ed emanare nuove leggi.
Adeline era sconvolta quanto lei da quella situazione; come potevano pensare di diventare spezzaincantesimi e auror rispettivamente, senza nessuno a far loro da guida, da mentore per davvero?
Oltretutto non avrebbero potuto dire nulla, dal momento che la professoressa "facciadirospo", come solevano chiamarla, provava un certo piacere ad assegnare punizioni, e fosse ben felice di farlo.
Ci mancava solo una detenzione che avrebbe inficiato la loro condotta in vista degli esami finali.
A quel malcontento si aggiungevano gli articoli improponibili della Gazzetta del Profeta, in cui venivano elogiati i metodi della Umbridge e screditati quelli di Silente.
Helen notó che a suo padre lasciassero scrivere poco e nulla: gli aggiornamenti sul clima e, come a voler tirare su il morale delle persone, notizie di nuove nascite nel mondo magico e interviste insignificanti.
Era sicura che dietro tutto quello ci fossero i mangiamorte; dopotutto l'impostore "Moody" aveva insegnato loro tutto ciņ che fosse necessario conoscere sulla maledizione imperius, e Helen sapeva che fosse anche per merito di quest'ultima che regnasse uno stato di calma apparente.
Per il potere conferitole dal ministero, la Umbridge cominció a sottoporre a revisione tutti gli insegnanti. Divenne fastidioso doverla sopportare, con i suoi «Hem hem» anche al di fuori delle sue ore di lezione, e ancor di pił divenne scomodo per alcuni professori, non in grado di tenerle testa. 
La Cooman era tra questi, difatti non venne presa particolarmente sul serio, differentemente dalla McGrannitt che non si fece scalfire minimamente. 
Sembrava che quel "Diavolo in rosa" fosse venuto a portare scompiglio lģ, cominciando a favorire alcuni studenti rispetto ad altri, e ponendo domande a tutti sui vecchi insegnamenti, come se il preside avesse voluto celare qualcosa alle istituzioni.
Una mattina aveva persino fermato Helen, chiedendole cosa ne pensasse di Silente, con il suo solito squittire; la bionda aveva risposto, sovrastandola, senza mezzi termini:
«Il migliore che Hogwarts abbia conosciuto, senza dubbio!».
I gemelli, differentemente da lei, cercavano di fronteggiare quel regime con le loro invenzioni: Merendine Marinare
Si trattava di diversi prodotti, che per un motivo o un altro, fossero in grado di offrire uno stato di malattia apparente per marinare le lezioni. Helen si compiacque di quel loro talento, dopotutto erano geniali a modo loro.
«Altro che geniali, Helen» proferģ George, scuotendo la testa
«C'č ancora tanto da migliorare, ci sono alcuni effetti collaterali...», i gemelli si scambiarono un'occhiata imbarazzata.
«E poi...noi potremo aver...ma non volutamente...causato un'emorragia a Katie Bell, durante gli allenamenti» fecero insieme, pronti a difendersi dalla furia di Helen.
«VOI AVETE FATTO COSA!» tuonó Helen, incenerendoli con li occhi
«Cavolo, quando vuoi sai essere peggio della mamma!» le rispose Fred, cercando di addolcirla con una caramella viola, che Helen rifiutó categoricamente.
Le conversazioni con loro, peró, per la maggiore, riguardavano l'Ordine della Fenice, e ipotesi su come la societą si stesse preparando.
Helen non aveva pił sentito Charlie, e la cosa la metteva di pessimo umore. Riusciva ad avere qualche notizia di lui, e occasionalmente di suo fratello, solo tramite i gemelli.
George le spiegó che i draghi andassero protetti, poiché sarebbero divenuti un'arma potente nelle mani nemiche.
Tutto il quadro che si era dipinto, la situazione nascente, turbava Helen come null'altro, non poteva starsene lģ, con le mani in mano, avrebbe voluto fare qualcosa di concreto.
La soluzione ai suoi problemi si presentó lampante: Hermione e Ron, insieme ad Harry, stavano pensando di istituire una societą, un gruppo, simile all'Ordine, per preparare i ragazzi al terribile destino che incombeva su di loro. La Umbridge si rifiutava di far praticare loro la difesa contro le arti oscure? Bene, loro avrebbero trovato una soluzione.
E quale migliore insegnante di Harry Potter, che aveva guardato in faccia il male?
Fu cosģ, che durante il primo weekend ad Hogsmeade, lei, Adeline e i gemelli, si recarono alla "Testa di porco" per incontrare gli altri studenti, interessati a resistere a quel regime istituito dal ministero.
Helen notó la presenza di suoi coetanei e non, di alcuni volti a lei noti: c'era Angelina Jhonson, nuovo capitano della squadra di Grifondoro, accompagnata dalle sue cacciatrici; la Jhonson era solita passare del tempo in compagnia dei gemelli. Poi Ginny Weasley, Cho Chang e Luna Lovegood, una ragazza corvonero dalla pelle bianca come il latte.
Dopo una serie di domande e battibecchi tra Harry e gli altri, fu istituito l'ES: Esercito di Silente.
Tutti i partecipanti firmarono un foglio e giurarono fedeltą e, soprattutto, di non farne parola con nessuno. 
Helen notó una certa diffidenza nei suoi confronti da parte di alcuni tassofrasso, infatti un pregiudizio era radicato nei confronti dei serpeverde, ma i gemelli presero le sue difese, garantendo per lei.
Potter si offrģ di insegnare loro ció che sapeva sulla difesa, nell'eventualitą avessero dovuto combattere.
Per Helen fu uno spiraglio di luce; stare a guardare non era mai stato da lei.
Si sentiva parte di qualcosa, qualcosa di forte, che avrebbe potuto agire contro quella quiete, scoprire gli altarini, fronteggiare l'ingiusto.
Se lą fuori l'oscuritą si stava muovendo, preparando la sua avanzata, anche loro, controparte, avrebbero dovuto mobilitarsi.
Cosģ l'ES, che aveva reclutato diverse persone, cominció a incontrarsi di lģ a poco, in una stanza che Helen non aveva mai visto, al settimo piano, detta "stanza delle necessitą", che compariva a chi ne avesse bisogno davvero.
Lungo le pareti c'erano librerie di legno, a terra, cuscini di seta, poi scaffali su cui erano disposti strumenti comunemente impiegati dagli auror.
Sembrava di essere in un sogno.
Un sogno in cui avrebbero potuto riscattarsi concretamente, puntare le bacchette contro il nemico: che fosse Voldemort, o il ministero.
O che magari fossero la stessa cosa.

 

   
 
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