CAPITOLO 44
-Merrill!
Calmati!- le posai le mani sulle spalle tenendola ferma. Gli occhi
verdi mi
fissavano allarmati -Dove mi trovo? È elfico quella lingua
vero? Lo ha parlato
talmente veloce che…- negò con la testa e si
allontanò da me -…non ho capito
quasi nulla…- passò lo sguardo da me a Solas -Ma
voi lo capite. Come è
possibile? Chi siete? Gli elfi hanno perso tutto! Non…-
disse triste e ci
rivolse un’espressione abbattuta.
Mi avvicinai
di nuovo a lei -Merrill, non tutto è perduto e gli elfi
possono imparare di
nuovo, ma devono essere disposti a farlo e ad accettare che quello che
sanno è
sbagliato- le rivolsi un sorriso dolce
-Da’len,
abbiamo
un amico in comune, Varric Thetras e ricordo che mi aveva accennato il
tuo
interesse per il passato e quello che hai sacrificato per scoprirlo-
disse
Solas serio, ancorando le braccia dietro la schiena e fissando l'elfa
-Conoscete
Varric?- domandò sorpresa da quella rivelazione
-Anche Hawke,
qualche anno fa ero l'Inquisitore e abbiamo collaborato per uccidere
Corypheus-
Basita mi
fissava e la bocca si mosse non producendo nessun suono, infine
parlò -Tu… tu
hai detto di chiamarti Yen Lavellan, ma… non sei Dalish?-
chiese confusa
Abbozzai un
sorriso -Lo ero, ma quello che ho imparato, mi ha cambiato-
-Se ci sono
delle presentazioni, sono Solas- disse il mio lupo con un sorriso e
l'accenno
di un inchino, ricordandomi in nostro primo incontro
-Chuckles*?-
esclamò di colpo Merrill. Solas alzò un
sopracciglio e l'elfa si coprì la bocca
con le mani -Scusa… sei l’esperto del Velo e della
Dissolvenza, giusto?-
Ridacchiai
-Quanto
mi mancava sentire il tuo soprannome, vhenan-
L'elfa
ripassò gli occhi su entrambi e arrossì
leggermente -Io credevo che… bhe… ecco,
Varric stava scrivendo un suo libro quando ci siamo visti l'ultima
volta e ho
potuto leggerlo per prima…-
Compresi
dove stava andando a parare -Oh sì, è vero. Ci
siamo lasciati, ma siamo
ritornati insieme- spiegai
Merrill
sorrise -Varric ne sarà felice, non gli piaceva vederti
triste-
Notai Solas
abbassare lo sguardo verso i propri piedi, studiandoli con interesse.
Sorrisi a
quella reazione -Lo sarà ancora di più quando ci
rivedrà-
-Oh bene,
per fortuna vi ho incontrato, se no non so cosa avrei
fatto…- barcollò
all'indietro e si sedette sul letto, di nuovo esausta stava abbassando
le
difese che aveva alzato. Rialzò le iridi su di me -Dove mi
trovo?-
-Sei oltre
il Mare Ghiacciato, da'len- rispose Solas
-Cosa!?-
esclamò Merrill esterrefatta -Ma… non pensavo
portassero così lontano! Per il
Temibile Lupo!-
Mi misi una
mano sulla bocca, trasformando delle risate in dei colpi di tosse e
lanciai a
Solas un’occhiata divertita. Lui mi guardò
altrettanto ironico e si rischiarò
la gola -Da’len hai tutto il tempo di riacquistare le forze,
non partiremo
ancora per qualche settimana-
-Per tutto
questo periodo, questa sarà la tua stanza, non dovrai
preoccuparti per il cibo
e altri bisogni, ti basterà chiedere- sospirai, la nausea
restava in agguato.
Riconoscendo i miei sintomi, Solas continuò al mio posto
-Non siamo in Thedas,
molte cose ti sembreranno strane e tu sarai un’estranea per
loro. Cercheremo di
darti le risposte che cerchi, sperando che le accetterai anche se vanno
contro
a quello che ti hanno sempre insegnato-
-Ti
verrà
portata la colazione, se hai bisogno c’è fuori
dalla porta una Sentinella. Puoi
uscire quando vuoi, ma anche per la tua sicurezza ti seguirà
negli spostamenti-
conclusi, pensando già a ributtarmi sul letto e placare il
lieve mal di testa
che mi tormentava
Annuì
con un
cenno del viso -Va bene, ma serennas… dove vi posso trovare?-
-Ci faremo
vivi noi- disse Solas e con un movimento del braccio mi
invitò ad uscire -Ci
vediamo più tardi Merrill- la salutai. Una volta chiusa la
porta sospirai e
presi per mano il mio lupo. Avevo bisogno di dormire.
-Non
è
possibile!- esclamò divertito Narim.
Avevo fatto
una lunga dormita fino a mezzogiorno e ora stavamo pranzando.
-Lo vedrai
con i tuoi occhi, sua sorella se lo tiene stretto- spiegò
Solas
-Se sapevo
che creare il Velo avrebbe fatto tutti questi miracoli, ti avrei
esortato a
darti una mossa. Abelas con la ragazza…- e bevve un sorso di
sidro -Lo devo
vedere quell'elfo rigido come una statua-
-Parla
quello che se non facevo la prima mossa io, era ancora solo come un
cane
cercando di trovare il suo coraggio finito chissà
dove…- disse Mithra lapidaria
e con sfida a dire il contrario -Senza offesa- aggiunge fissando Solas,
lui
ridacchiò
-Ehi! Anche
tu non saresti mica in compagnia in tal caso!-
-Non ne
sarei così sicura, non eri mica l'unico a venirmi dietro-
replicò tranquilla.
Narim rimase assorto -Stai parlando di quell’idiota?-
-Quello e
altri. Succedono tante cose in duecento anni, vhenan. Mi hai
decisamente dato
tutto il tempo di scegliere, anche troppo visto che sono arrivata a
perdere la
pazienza per la tua indecisione-
Li fissai
basita. Duecento anni? E io che pensavo che le cose tra me e Solas
fossero
andate piuttosto lentamente.
-E voi
invece?- chiese Narim curioso
-Il solito
ficcanaso…- borbottò il mio lupo
Ridacchiai
-Noi…-
e guardai Solas -Bhe, qualche mese… ma vorrei poter dire che
sia andato tutto
liscio come l’olio e invece tra casini vari, diciamo quattro
anni-
Il mio mago
mostrò un mezzo sorriso -In condizioni normali, sarebbe
stato massimo un anno. Avremmo
sconvolto la corte di Arlathan con il nostro matrimonio fulmineo-
Mithra rise -Con
tutte quelle regole che avevate voi nobili? Quale era il solo periodo
di
corteggiamento? Un secolo? E di fidanzamento?- sbuffò
-Lethallan sei stata fortunata-
-Non ricordo
che venisse seguito il tutto così…- disse Solas
-Hahren per
te che sei un Evanuris no, ma prima avresti dovuto seguire tutta la
trafila-
-Una di
quelle cose che vedrò allora felicemente morte e sepolte.
Sarei impazzito a
poterla solo corteggiare per cento anni- rispose Solas, alzando gli
occhi verso
di me con desiderio. Sorrisi e passai la mano sotto al tavolo, sulla
sua gamba
accarezzandolo con affetto a quella dedizione che mi mostrava ogni
volta che ne
aveva l'occasione -Non solo tu vhenan, era già stato lungo
il mese che ti eri
preso per pensare alla relazione che stava iniziando tra di noi-
-Pensare?
Che cavolo avevi da pensare?-
Solas
alzò
gli occhi al cielo -Narim sei l'ultimo che puoi parlare. Duecento anni?
Si vede
che Mithra ti ama, avrebbe fatto prima a trovare
qualcun’altro per quanto ci
hai messo-
-Va bene, va
bene, vi fate una bella concorrenza. Cambiando argomento, la nuova
arrivata?
Merrill, giusto?- domandò l'elfa
-Sta bene, e
avremmo un po’ di cose da spiegarle, non vanno per nulla bene
le cose in Thedas
per la nostra razza- risposi
Narim
sbuffò
-Solas ce ne ha parlato. Shemlen…- pronunciò
l’ultima parola con disgusto -Quindi
questi Dalish cosa fanno? Si limitano a sopravvivere? A parte credere
che gli
Evanuris fossero Dei misericordiosi e tu un lupo malvagio che non aveva
niente
di meglio da fare che ridere delle sue malefatte?-
-In poche
parole… sì- disse piatto -Gli elfi che non hanno
avuto una guida delle
Sentinelle, come è avvenuto qui, hanno perso buona parte
dell'essenza che ci distingueva
dagli umani-
-Non abbiamo
perso tutto, possiamo imparare- replicai
-Se disposti
a farlo e sappiamo entrambi che molti non lo sono. Stanno volgendo il
proprio
orgoglio su eventi per lo più inventati- disse il mio mago
-Quindi
hanno mantenuto le orecchie a punta e quell'orgoglio nell'essere elfi.
È già
qualcosa, dopotutto potevamo dire di camminare davvero come Dei sul
Thedas,
rispetto alle altre razze- disse Mithra
-Non sempre
in positivo purtroppo. Ti ho parlato della rivoluzione che sto mettendo
in
piedi. E i fanatici non mancano-
-Ottimi per
trovare falle e come carne da macello- concluse Narim. Il mio lupo
acconsentì
con un cenno del viso.
Sapevo che la
cosa non sarebbe stata rose e fiori. Alternative non ce n'erano e se
non guidati
nella direzione giusta i fanatici potevano mettere in pericolo
l'obiettivo
principale.
-Leliana mi
informava che sei a buon punto- dissi
-Avere
Dorian come alleato velocizza e semplifica le cose. E un colpo di Stato
da
parte dei Lucerni, durante i disordini che si creeranno inevitabilmente
con la
rivolta, gli spianeranno la strada per il cambiamento-
-Dorian
è
d'accordo in tutto questo?- domandai sorpresa
-No, ma ha
ammesso che se vuole dei risultati in tempi brevi, sarà
l'unica occasione che
gli capiterà-
Non mi
quadrava -Tutto qui?- chiesi fissandolo scettica
Sospirò
e mi
sorrise -No, ho promesso che i danni saranno il più
possibile limitati. Le
Sentinelle guideranno e gestiranno i disordini. Anche se difficile, non
ci
dovrà sfuggire di mano-
-Mmm…-
presi
il bicchiere e bevvi l'acqua. Fissandola. Mesi a bere solo
acqua… che gioia.
-E ho dovuto
anche promettere che ti terrò al sicuro, qualunque cosa
faremo alla fine-
Naturalmente
-Io verrò soffocata di attenzioni e tu sarai minacciato di
morte ogni volta.
Ottimo. Quanti amici ci mancano?- dissi ironica. Ridacchiò
-Mi preoccupa più
tua sorella e i tuoi genitori…- lanciò la bomba
-Sì… ecco… Pure loro-
-Tuo padre
promette
bene- rincarò la dose
-Bisognerà
vedere se sarà più preso da me o da Elen e Abelas-
-Ci
divertiremo-
-Tantissimo…-
-Bhe…
buona
fortuna, mi sembra ne avrete bisogno- disse Mithra
Ritrovai
Merrill a saltare letteralmente da una parte all'altra del piccolo
villaggio,
con la Sentinella che la tallonava paziente. Tra il timore che le
incuteva quel
luogo nuovo, rafforzato dalle statue piccole o grandi di Fen'harel, si
era
fatta strada quella curiosità che le dava
un’evidente linfa di entusiasmo e
vitalità. Che questo villaggio avesse potuto aiutare gli
elfi del Thedas, a
credere a una storia diversa da quella tramandata da delle vecchie
rovine? Ci
speravo.
I Vallaslin
ormai identificavano i Dalish, ma credevo che tutti avrebbero dovuto
avere la
possibilità di sapere per cosa erano stati creati in origine
e poter scegliere,
come mi era stato concesso.
-Aneth ara
Yen- mi disse Merrill con un leggero sorriso che contraccambiai -Aneth
ara-
Mi rivolsi alla
Sentinella congedandola che mi ringraziò con un cenno del
capo.
-Ho
così
tante domande… non so da dove iniziare…-
Ridacchiai
-Immagino,
ma lascia che ti aiuti con le prime: perché ci sono
così tante statue di
Fen’harel? Venerano il Temibile Lupo?-
Gli occhi
dell'elfa vagarono sulla statua più grande e centrale
preoccupata -Sì, penso
che sia la risposta che mi preme di più-
-Seguimi,
camminiamo. Ho trovato un posto tranquillo, appena fuori, verso il
mare- il
suono delle onde mi rilassava e speravo avesse fatto lo stesso effetto
alla mia
compagna.
Raccontai
poco alla volta l'unica verità: dai marchi, ai falsi Dei, a
questa battaglia per
la libertà dai tiranni che avevano schiavizzato il loro
stesso popolo, che
ormai durava da millenni.
Merrill
passò da diversi gradi di sorpresa e incredulità,
finché sembrò che qualcuno
l'avesse presa a pugni. Un velo di lacrime le solcava gli occhi verdi
-Ci siamo
sempre sbagliati? Tutto quello che sappiamo è basato su
menzogne?- le lacrime
scesero sulle guance -Anche intrappolati oltre il Velo gli Evanuris
sono
riusciti a distruggere il proprio popolo. Trasformando in nemico e
dimenticando
chi ci ha aiutato…- si passò la mano sul viso
asciugandolo e
negò con la testa, lo sguardo era diventato
più deciso e determinato -I clan…-
ridacchiò -I clan non lo accetteranno mai.
Io solo per aver cercato di recuperare un frammento della nostra vera
storia,
sono stata costretta ad andarmene…- concluse abbattuta.
Degli
schiamazzi attirarono l'attenzione di entrambe. Vidi trotterellare il
mio lupo,
in tutti sensi, era mutato, in modo giocoso verso di noi e subito dopo
braccato
da una decina di bambini più o meno grandi e letteralmente
abbattuto a terra.
Riempito di carezze e abbracci.
Trovai i
suoi occhi grigi che mi supplicavano un aiuto silenzioso. Risi di gusto
non
potendo trattenermi e mi alzai andando in suo soccorso -Da'len piano,
Fen'harel
non andrà da nessuna parte, ma così lo spaventate-
-Lui non ha
paura di nulla! Ha sconfitto gli Evanuris!- esclamò una
bambina
-È il
più
forte di tutti!- disse entusiasta uno dei ragazzini più
grandi
Sorrisi -Da'len
è quasi ora di cena e penso che i vostri genitori vi stiano
cercando e
Fen'harel ha bisogno di riposare-
Si
levò un
coro di dissenso -Quando potrà, verrà ancora a
trovarvi, vero?- dissi guardando
Solas che mugolò in un assenso convinto. Mi trattenni dallo
scoppiare ancora a
ridere.
-Promesso?-
disse un'altra bambina fissando il mio lupo supplicante. Lui
strofinò il muso
contro il suo petto e la piccola elfa si agitò contenta
ridendo.
Li fissai
amorevole, la scena mi scaldava il cuore immaginandolo con il nostro
bambino. I
da'len lo salutarono e si allontanarono correndo verso le case. Mi
lasciai
cadere in ginocchio di fronte a lui e lo abbracciai -Sarai proprio un
papà
meraviglioso, vhenan- sussurrai al suo orecchio.
-Davvero?
Fen’harel?- esclamò incerta la voce di Merrill
alle mie spalle. Forse non aveva
capito tutto, ma il suono delle parole continuava a vivere nella nostra
razza. Sciolsi
l'abbraccio, e ora veniva un’altra parte difficile
-Gli elfi
erano immortali- mi alzai rivolgendomi a lei -E alcuni camminano ancora
tra di
noi. Mi hai parlato di Asha’bellanar,
lei era quello
che rimaneva di Mythal-
Scioccata ci
fissava -Lei è… la Madre? Ma è umana!
Aspetta, perché era?-
Solas
mutò e
mi posò una mano sulla spalla -Hai detto che i clan non
ascolteranno. Neanche
se sarà lo stesso Fen'harel- e indicai il mio mago -E
Mythal- mi misi la mano
sul petto -A chiedere aiuto al popolo di riprendersi ciò che
era loro?-
-Io…-
barcollò e cadde su stessa. Scattai in avanti preoccupata da
quel crollo. Mi
guardava basita -Siete Dei?-
-No da'len,
non esistono Dei, solo maghi estremamente potenti, più di
quanto questo nuovo
mondo abbia mai conosciuto. E vorrei ridare agli elfi quello che per
cercare di
salvarli ho distrutto- rispose Solas serio
-Io…
non lo
so… questo è fuori dalla mia portata- rispose
Merrill incerta
Sorrisi
-Più
difficile che nel rimanere saldi nelle proprie convinzioni? Andando
contro il
proprio clan?- le strinsi le spalle rassicurante rialzandola in piedi
-Vieni,
risponderemo a tutti i tuoi dubbi lethallan- e ci avviammo verso il
villaggio
A quel modo di
chiamarla le si scaldò lo sguardo e arrossì
leggermente -Mi chiedevo se…- disse
titubante. La incoraggiai a continuare -Se quando puoi, mi insegni
l'Antica
Lingua?- domandò speranzosa
Sorrisi
ancora di più -Certamente, sarebbe un peccato poi parlare
solo con noi. E se ti
fa piacere vorrei insegnarti anche a gestire meglio la magia del
sangue- la
sicurezza prima di tutto, andare alla cieca con tale magia non era
raccomandabile
-Anche tu la
pratichi?! Volentieri, grazie-
I giorni
passavano e si era rivelato divertente insegnare a Merrill, ancora di
più
quando si erano uniti Narim e Mithra volendo imparare invece la lingua
comune.
Insomma, io e Solas ci ritrovammo impegnati, e in alcune occasioni a
farci
delle grandi risate a spese dell'amico del mio lupo che stava trovando
non
poche difficoltà.
-È
esasperante!- borbottò l'elfo incrociando le braccia al
petto. Gli arrivò una
spallata affettuosa da Mithra che sorrideva anche lei a quelle
lamentele.
Merrill
stava seguendo le parole con un’espressione concentrata,
erano passati solo
pochi giorni, ma faceva passi da gigante.
Solas poi
aveva avuto la bella idea di continuare queste lezioni anche nella
Dissolvenza.
Aveva ricreato la rotonda di Skyhold con estrema cura: la scrivania, la
fiaccola di velfuoco, il divano, l'impalcatura, gli affreschi e i suoni
quotidiani. La piccola riunione di quattro maghi in un unico punto,
aveva
attirato l'attenzione di molti spiriti della Conoscenza che, all'inizio
solo
curiosi, si erano messi poi volentieri ad aiutare i nostri amici.
-Questo
è
straordinario! Non ero mai riuscita ad interagire così con
gli spiriti… bhe…
solo qualche discutibile esperienza con dei demoni…- disse
Merrill emozionata
-Demoni e
spiriti non sono così diversi, dipende tutto da cosa ti
aspetti di vedere,
da'len- replicò Solas con un sorriso.
Intanto mi
sedetti sul divano e osservai i nostri amici e gli affreschi che
trovavo sempre
magnifici
-Cosa
raccontano?- chiese Mithra indicandoli
-La sua
storia- rispose Solas indicandomi
-Non la mia,
la nostra. In ognuno c’è un po’ di
entrambi, vhenan- lo corressi
L'elfa si
fermò da parte a me a fissarne uno e l'espressione si fece
seria -Hai bevuto da
un Pozzo del Dolore?- mi chiese fissandomi attenta
-Ho bevuto-
-Cosa ti ha
chiesto in cambio?-
Di punto in
bianco era nata della tensione e anche gli altri stavano seguendo
-Vendetta-
replicai
Rimaneva a
guardare
l'affresco -Solo?-
Mi stava
rendendo nervosa -Sì lethallan, dove vuoi arrivare?-
-Ir abelas,
Mythal
era la Protettrice, ma il suo aiuto ha sempre avuto un prezzo, che
fosse
ritenuto consono o meno a seconda della gravità della
situazione, nessuno non
ha mai pagato- girò il viso verso il mio con un mezzo
sorriso -Forse sono solo
sorpresa, devo… tenere conto però che la tua
situazione è particolare. Potrei
dire che sei a tutti gli effetti sua figlia, questo ti mette su un
piano
differente- riprese a passeggiare per la rotonda, lasciandomi un
po’ stranita dai
punti che aveva sollevato.
Mi svegliai,
tenni gli occhi chiusi ascoltando il respiro di Solas al mio fianco.
Cosa
voleva dire Mithra? Che era stato tutto troppo semplice? Mi rigirai su
un
fianco nervosa e sospirai profondamente. Un peso mi si
aggrappò alla vita e
venni tirata indietro contro il petto di Solas. Le sue labbra si
posarono sul
collo lasciando teneri baci. Mi voltai verso di lui infilando la testa
sotto il
suo mento e abbracciandolo, mi piacevano queste coccole mattutine,
anche fare
l'amore.
-Vhenan…-
mormorai
-Mmm…?-
Sorrisi a
quella risposta assonnata -Non mi hai ancora spiegato come ti sei
ritrovato con
alle calcagna tutti quei bambini- lasciai un bacio sulla sua gola
Udii uno
sbadiglio -Colpa di Narim…- ridacchiai -Avrei dovuto
immaginarlo-
Una sua mano
passò tra noi posandosi sul cucciolo -La nausea come va?-
-Meglio, ho
ancora qualche attacco, ma non è detto che vomito- in
compenso avevo quasi
sempre una fame da lupi da qualche giorno. Accarezzò il mio
ventre -Inizia ad
esserci un rigonfiamento- e ricevetti un bacio sulla fronte. Sorrisi
-Non ti
aspetterai che rimanga piccolo?-
Ridacchiò
-Con
la fame che ti è venuta, dubito fortemente ma'arlath-
-Oh…-
borbottai -Sì, mi sono mangiata una doppia porzione di
quello straordinario
spezzatino che fa Mithra- ridacchiò di nuovo e prese
possesso della mia bocca,
leccandomi il labbro inferiore -…devo…- tentai,
ma venni ancora interrotta da
quel bacio famelico che ricambiai con la stessa passione. La sua mano
dal ventre
si spostò afferrandomi il sedere e tirandomi ancora
più contro di lui.
Riprendemmo fiato -Devi?- domandò con uno sguardo giocoso
-Devo farmi
insegnare come si fa, ma prima…- gli misi la mano sulla
spalla e lo spinsi con
forza facendolo girare e sovrastandolo, mettendo il suo desiderio
pulsante
contro al mio.
Sorrideva in
modo divertito e arrogante -Ma prima?- incalzò
Sorrisi
-Bhe…
ho anche altri tipi di fame e ti conviene approfittarne
finché il cucciolo non
ci complicherà le cose-
I suoi occhi
scivolarono lungo la mia figura e si tirò su a sedere
infilando le mani sotto
la mia veste, una raggiungense il seno. L'altra scivolò
sulla schiena, la sua
bocca iniziò a mordicchiarmi il collo -Allora
vedrò di impegnarmi a
soddisfarti, vhenan- disse contro la mia pelle. Mi spinsi contro di lui
e
arrivai a toccare il muro di fronte a me, lanciai un incantesimo -Non
voglio
far sentire quanto mi fai gemere e sanno già come ti chiami-
Rise e
affondò di nuovo nella mia bocca.
*per
comodità manterrò i soprannomi in
inglese
Asha’bellanar:
"La donna di
molti anni". Come i Dalish si riferiscono a Flemeth
Aneth ara: un saluto socievole o amichevole, più comunemente usato tra gli stessi Dalish piuttosto che con gli estranei
Ciao a tutti,
spero vi sia piaciuto il capitolo! E che stiate passando bene questo
periodo di ripresa alla normalità. Ho messo altre basi per i
casini futuri e direi che ce ne sono parecchi all'orizzonte XD Come
sempre mi spiace pubblicare ogni volta con un distacco di tempo
così lungo, so quanto possa essere fastidioso. Al prossimo
capitolo!