Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Biblioteca    14/06/2020    1 recensioni
Nella vita ci vuole coraggio. Il coraggio è una virtù dei Grifondoro.
Hermione si troverà a vivere e ad assistere, in un solo giorno, a tante prove di coraggio: il coraggio che ha Krum di invitarla, il coraggio che ha lei di dire di sì; il coraggio di Neville di invitarla, il coraggio di lei per dire di no. E infine, un ultimo atto: Neville accetterà il rifiuto e chiederà a Ginny di andare al ballo con lui?
(Hermione POV - accenni canon Hermione/Krum)
(Pubblicata anche su Wattpad)
Per favore leggere il messaggio presente all'inizio del primo capitolo.
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Hermione Granger, Neville Paciock, Viktor Krum | Coppie: Vicktor/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Seguì Neville fuori dalla biblioteca.
Voleva raggiungerlo, anche perché era convinta che sarebbe andato al dormitorio a piangere. Invece, con sua grande sorpresa, capì che si era avviato a raggiungere l’aula di Incantesimi.
“Ma oggi non c’è lezione!” pensò Hermione.
Infatti Neville si fermò fuori dalla porta a poca distanza. Iniziò a fare avanti e indietro, evidentemente nervoso. Hermione lo osservava da dietro l’angolo.
Stava aspettando qualcuno.
Forse voleva chiedere a qualcun altro di andare al ballo?
Ma chi?
Hermione quasi si stupì a sentirsi un po’… gelosa? No, non era di gelosia che si trattava. In fondo sicuramente tutti i ragazzi avevano previsto una seconda scelta in caso di rifiuto.
Probabilmente anche Viktor Krum.
“Chi sarebbe stata la sua seconda scelta? Oh, che domanda stupida! Possibile che oggi sono così… così strana?”
La porta dell’aula di incantesimi si spalancò e uscirono Tassorosso e Grifondoro del terzo anno.
Immediatamente Hermione riconobbe Ginny Weasley che camminava leggendo una pergamena.
“Ginny!” la chiamò all’improvviso Neville con un tono di voce stranamente alto.
“Ah, ciao Neville.” Lo salutò lei un po’ distrattamente fermandosi “Cerchi Ron?”
“Chi? No. Volevo parlare con te veramente.”
Alcune ragazze della stessa età di Ginny si fermarono a osservarli, ma lei fece loro un cenno, come a dire “dopo vi raggiungo”. Quelle se ne andarono, incrociando Hermione, che cercò di far finta di nulla tirando fuori un libro e fingendo di leggerlo.
Appena il gruppo passò oltre, si sporse nuovamente.
“Ascolta Ginny, volevo chiederti una cosa.”
“Ok sta andando bene.” Pensò Hermione.
“Ti ascolto.” Rispose la ragazza mettendo via la pergamena.
Neville cominciò a colorarsi di rosso.
“oh no! No Neville non rovinare tutto!” pensò Hermione sentendo il cuore che le batteva forte. Si stupì nuovamente di se stessa, e di quanto provasse pena e paura allo stesso tempo per Neville. Si immaginava che avrebbe urlato oppure incespicato, balbettato, o ancora…
“Vorrei che tu venissi al ballo del ceppo con me, Ginny Weasley.”
Neville parlò chiaro, rosso fuoco ma guardandola negli occhi. Non un’esitazione, non un balbettio. La sua voce non era stata né troppo acuta né troppo bassa.
Anche se aveva fatto uno sforzo enorme, Neville era riuscito a tirare fuori il meglio di sé. Era stato anche più bravo di quando aveva tentato con Hermione.
Anche Ginny era evidentemente colpita. Sgranò gli occhi e rimase per qualche secondo in silenzio con la bocca aperta.
Poi, molto piano, disse: “Ok…”
Neville barcollò leggermente. “Ok? Insomma, va bene? È andata?”
Ecco, era tornato quello di sempre, perdendo tutta la grazia che per un attimo aveva acquistato.
Un brusco ritorno alla realtà anche per Ginny, che però ormai non poteva più tirarsi indietro.
“Sì. Ho detto ok. Andremo al ballo insieme.” Disse la ragazza.
Neville provò a ritornare dritto e immobile, respirando affondo.
“Allora ci vediamo… Alla sera del ballo… e comunque anche prima. Ciao.” Disse. Quando si girò per andarsene, per poco non inciampò sui suoi stessi piedi.
La sua camminata, che cercava di essere solenne, appariva invece goffa e impacciata.
Ma appena superato l’angolo del corridoio (senza notare Hermione), iniziò a correre, fuggendo via come una lepre.
“Troppe emozioni forti… e vale anche per me…” pensò Hermione.
“Ah! Hermione!” Ginny era sbucata anche lei dall’angolo, facendola sobbalzare “Da quanto sei qui?”
“Ehm… sono appena arrivata.”
“Oggi hai lezione?”
“No, volevo chiedere una cosa al professore.”
“È andato già via, si è smaterializzato davanti a noi. Una riunione importante per i preparativi del ballo del ceppo. A proposito, ricordi quando ti dicevo che mi sarebbe tanto piaciuto andarci?”
“Sì.”
“Il mio desiderio si è avverato, anche se nel più strano dei modi: Neville Paciock mi ha invitata.”
“Ah! Che bello! Cioè, sei contenta no?”
“Beh tu conosci Neville, Hermione.”
Forse no. Hermione ci pensò e si rese conto che forse non conosceva Neville così bene. Non si sarebbe mai aspettata che lui trovasse il coraggio di invitare qualcuno al ballo. E per ben due volte di fila.
“Non vuol dire nulla. Magari sa ballare.” Disse allora Hermione.
“Non ha importanza. Ci vado e mi basta. Anche perché, comunque, poche persone dei primi tre anni sono state invitate, per quanto ne so.”
Le due ragazze passeggiarono in silenzio per un po’.
“E tu Hermione?”
“Io? Ah beh, non so se ti dispiacerà o meno ma… anche a me Neville ha chiesto di andare al ballo.”
“Davvero!?”
“Sì. Ma è arrivato tardi. Mi avevano già invitato.”
“Cosa?! Chi?!”
“Non devi dirlo a nessuno.” Hermione lo disse e sapeva che con Ginny era una richiesta che avrebbe rispettato. L’avrebbe detto solo a lei, perché sapeva che solo lei era affidabile.
“Promesso!” fece la ragazza.
Hermione le sussurrò il nome all’orecchio.
Ginny sgranò di nuovo gli occhi per lo stupore.
“Beh, meno male che Neville ha tardato allora!”
Hermione non rispose. Non le sembrò giusto nei confronti di Neville.
 
***
Voleva scrivere ai suoi genitori.
Iniziò la lettera con “carissimi, non ci crederete mai, ma sono stata invitata al ballo del ceppo!” e si rese subito conto di aver sbagliato.
Era lei a non crederci.
I suoi genitori le avevano sempre detto che era una bella ragazza e che aveva tutto il necessario per farsi apprezzare dalla persona giusta: intelligenza, simpatia, carisma…
Hermione invece non si era mai sentita così, e si era sempre convinta che per gli altri fosse lo stesso. Intelligente sì, ma non simpatica, né tanto meno bella.
Aveva, anzi, sempre odiato molto del suo corpo; forse anche per questo non se ne era mai curata troppo. Non l’aveva considerato importante come fattore personale. E non vi aveva mai riposto stima o fiducia. Ed era sempre stata convinta di essersi, in fondo, accettata per quello che era.
E invece, non era vero. Anche perché altrimenti non si sarebbe fatta rimpicciolire i denti.
E pensandoci poi, quando avevano parlato di “quello giusto” si riferivano proprio a Krum?
Probabilmente no. E lei? Lei ci aveva mai pensato a chi sarebbe stato giusto per lei?
No. Non lo aveva ritenuto importante.
E probabilmente non si sarebbe mai posta il problema se Krum non l’avesse mai invitata.
Si era già preparata, nella sua mente, a passare la serata del ballo del Ceppo nella sala comune di Grifondoro, dove anzi credeva che Ginny avrebbe potuto farle compagnia.
E invece non solo sarebbe andata al ballo, ma ci sarebbe andata con un campione del torneo e tutti l’avrebbero vista!
Una specie di riscatto per una nata babbana!
“Che pensiero vile!” si disse Hermione arrivata a quel punto.
L’invito di Krum l’aveva però lusingata, resa felice e addirittura intrigata.
Forse aveva pensato male a vedere quel ragazzo come “tutto muscoli e niente cervello”. Che forse, era meglio non avere un cervello che averne uno come quello di Ron, che sapeva ragionare, ma sbagliava sempre.
Mentre appallottolava la pergamena e riprendeva a scrivere, le tornò in mente Neville.
Lei si era sempre giudicata, e sentita giudicata, in molti modi che le avevano fatto male. Ma alla fine, aveva fatto lo stesso con Neville.
Anche lui, forse, si comportava così perché non sentiva stima con se stesso, perché, come lei, aveva una gran paura del mondo fuori.
Ma mentre lei aveva usato l’intelligenza come scudo (e qualche volta anche come spada), Neville aveva scelto di affrontare il mondo praticamente disarmato.
Una scelta, sotto molti aspetti, assai coraggiosa.
Chissà quanto coraggio ancora nascosto scorreva dentro Neville. Era pauroso, ma, come dimostrato varie volte, non un vile. Era pasticcione. Ma quello dipendeva sicuramente dalla sua insicurezza. Chissà se un giorno sarebbe stato capace di tirare fuori quella compostezza e quel coraggio che aveva avuto con Ginny Weasley.
Hermione scosse la testa e riprese a scrivere.
 
Carissimi,
Oggi è stata una giornata straordinaria. Viktor Krum, uno dei campioni del Torneo di cui vi ho parlato nell’altra lettera, mi ha invitato al Ballo del Ceppo! Sono felicissima, perché almeno potrò usare l’abito che abbiamo preso insieme prima dell’inizio della scuola! Passerò una bellissima serata e vi prometto di dirvi di più su Viktor al più presto! Ora però sono ancora molto emozionata, devo elaborare bene la cosa. Vi riscriverò presto, Vi voglio bene.
 
Firmò e uscì per andare alla torre dei gufi.
Nei corridoi incrociò Neville, che anche se solo, sorrideva.
Sorrise sotto i baffi anche lei.
Si sentiva molto felice.
 
FINE
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Biblioteca