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Autore: Kathleen B    27/06/2020    1 recensioni
Amore e avventure ad Hogwarts prima che HP si presenti fra le sue mura!
La protagonista Kathleen è smistata in Grifondoro nel settembre del 1984 insieme a Charlie Weasley e dovrà indagare sulle spaventose Sale Maledette prima che le maledizioni si abbattano sugli studenti insieme a Tonks, Bill Weasley e ai nuovi personaggi introdotti in Hogwarts Mystery... Ma sembra che più che alle sale sia interessata ad un mistero differente, i ragazzi!
A Hogwarts Mystery Tale: “Si è giovani streghe una volta sola nella vita” è una storia ispirata al videogioco sviluppato da Jam City, basato sull’universo creato da J.K. Rowling. Ho iniziato a scrivere per tenere traccia degli eventi, colmare i buchi della trama e divertita dal fatto che perfino la prof. McGranitt invitasse il mio personaggio a divertirsi con ragazzi/e visto che “Si è giovani streghe una volta sola nella vita”!
Il racconto conterrà degli spoiler sulla trama del gioco. Il rating seguirà l’età della protagonista e man mano che la storia proseguirà si alzerà passando da arancione a rosso.
Mi sembrava così sorprendente che nessuno fosse interessato a Jacob Birchgrove e alla sua sordida scomparsa... e che invece tutti quanti fossero semplicemente contenti di conoscere Kathleen.
Genere: Avventura, Erotico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bill Weasley, Charlie Weasley, Nimphadora Tonks, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Una volta arrivati alla stazione del paesino di Hogsmeade (“L’unico in tutto il Regno Unito ad essere abitato solo da maghi!”, come ci ricordò gentilmente Rowan), noi primini ci radunammo tutti sul binario in attesa di qualcuno che ci mostrasse la strada verso il castello. Per fortuna, dopo pochi minuti di attesa una voce forte risuonò sopra il vociare dei ragazzi più grandi che recuperavano i loro bauli e gli animali da compagnia: “Primo anno… Primo anno da questa parte!”. Una testa barbuta e pelosa sovrastava tutti gli altri e, sbracciandosi, il suo proprietario faceva capire a noi ragazzini di spostarsi dal binario in fretta. “Sono Rubeus Hagrid, Custode delle Chiavi e dei Luoghi di Hogwarts. Il mio compito è di condurvi al castello!” disse l’omone, condendo la frase con un gran sorriso che ci rivelava fosse molto più gentile di quanto la mole potesse far intuire.

Con l’aiuto del custode, seguii Penny in una barchetta traballante insieme ad un ragazzo dai capelli fulvi e gli occhi azzurri come il cielo, che sembrava già padroneggiare la situazione, ed a un ragazzo di colore con gli occhi penetranti che rimase sulle sue, appollaiato sul bordo della nostra imbarcazione. Durante la lunga traversata del Lago Nero io e Penny non facemmo altro che ridacchiare insieme al rosso, un certo Charlie Weasley, che raccontava delle imprese compiute insieme ai suoi fratelli e non vedeva l’ora di raggiungere il fratellone in Grifondoro, e prendere un po’ in giro Ben che su un’altra barca sembrava sul punto di vomitare. Finalmente Hogwarts era in vista e noi stavamo per arrivare!

Una volta riuniti con gli altri ragazzi nell’ingresso del castello, una professoressa dall’aria severa – Prof. McGonagall –  ci mostrò la strada per la Sala Grande, dove avrebbe avuto luogo la cerimonia dello smistamento. Personalmente non avevo avuto grosse pressioni sulla casa in cui sarei stata assegnata dai miei: mio padre era stato da giovane un Tassorosso, mentre mia madre era una Corvonero. Mio fratello all’epoca era stato smistato in Grifondoro e a casa mi erano sembrati tutti ugualmente contenti. L’unica cosa in cui davvero speravo era di non essere smistata insieme alla Snyde e che Rowan e Penny fossero invece con me.

Quando il cappello finì di cantare la canzone inaugurale dell’anno (sì, il cappello cantava ed enunciava le caratteristiche principali delle varie case… il modo giusto di stupire i ragazzi cresciuti con i babbani!), io fui una delle prime a cui toccò sedersi davanti a tutti ed indossare il cappello. Nonostante sapessi cosa aspettarmi quando una voce sottile mi sussurrò nell’orecchio ebbi un piccolo brivido: “Un’altra Birchgrove… fantastico! Spero che tu possa aiutarci a sistemare il pasticcio provocato da tua fratello! “ . “Ehm …” risposi intelligentemente io. “Non dire una parola in più" continuò il cappello “Qui vedo tutta l’intelligenza e l’astuzia che ti serviranno nell’impresa, ma non mancano nemmeno una profonda lealtà verso gli amici e certo… un grande coraggio per affrontare tutti i pericoli che sono legati alle Sale Maledette!”. “Sale maledette? Cosa intendi dire? Quale impresa mi dovrebbe aspettare?” pensai io, ma il cappello non mi considerò affatto mentre continuava a bofonchiare fra sé: “Qui potrebbe andare bene qualsiasi casa… Per Godric, erano secoli che non capitava! Beh, tenuto conto di tutte le variabili del caso... Meglio GRIFONDORO!”.

Fui la prima ad essere smistata in Grifondoro e un grande applauso mi seguì fino al tavolo dove i miei nuovi compagni mi stavano aspettando. Mi accasciai felice sulla prima sedia a disposizione, vicino ad un ragazzo più grande che assomigliava molto al rosso che avevo conosciuto sulla barca, che mi salutò subito sorridendo “Ciao, sono Bill Weasley, ben arrivata fra noi!”. “Grazie, ho appena conosciuto tuo fratello!“ gli risposi io ridacchiando “Oddio, mi sento veramente a pezzi. Non pensavo che indossare un cappello potesse essere tanto stancante!”. Bill mi guardò e poi disse “Non capita tutti i giorni di vedere un Testurbante così... il cappello ci ha messo davvero un secolo a smistarti! Sono sicura che ti rivelerai una vera scoperta!”. Prima che potessi chiedergli cosa intendesse dire fu distratto dai suoi compagni e io tornai a guardare lo smistamento dei miei amici, un po’ meno sollevata e decisamente più confusa di prima.

Tra i miei nuovi amici, Ben mi raggiunse presto con mia e – soprattutto – sua grande sorpresa. Anche Rowan si unì a noi, mentre Penny finì fra i Tassorosso… inizialmente triste, ma subito rallegrata da un bel ragazzo di origine italiana o spagnola che le fece un baciamano di benvenuto. Il ragazzo dall’aria solitaria in barca con noi venne smistato in Corvonero, mentre Charlie si sedette di fronte a me al tavolo di Grifondoro, vicino a suo fratello Bill. Come mio fratello ed io, anche loro erano stati smistati nella stessa casa. Con mia grande gioia Merula invece finì in Serpeverde (“E dove altro era possibile?” bisbigliai a Rowan), insieme alla ragazza alta che era con lei e a Barnaby, che intanto che andava a sedersi mi cercò con lo sguardo facendo spallucce e mi mandò un altro occhiolino. Io ovviamente, come una scema, arrossii e distolsi lo sguardo, mentre Rowan iniziava a prendermi in giro così platealmente che perfino Charlie si girò a guardare verso i Serpeverde.

Finito il fantastico banchetto e una volta ascoltate le raccomandazioni del Preside Silente, Angelica (una dei nostri prefetti) ci fece strada fino ad una torre nell’ala ovest del castello. Ci fermammo davanti ad un ritratto, dove una signora un po’ abbondante ci guardava sorridendo: “Bentrovati cari! Io sono la Signora Grassa e custodisco l’ingresso della vostra sala comune! La parola d’ordine per entrare è “Pizzicotto”!”. Finito di parlare il quadro si girò sui cardini, rivelando una porticina che conduceva ai dormitori. Iniziammo tutti a salire, ma la ressa era notevole e una volta uscita dal buco dall’altra parte non riuscii a resistere alle spinte e finii per terra a faccia in giù. Anzi, pure peggio: finii proprio addosso a Charlie Weasley che si era appena girato per vedere chi spingeva così tanto. Per cercare di tenere l’equilibrio Charlie si aggrappò alla mia vita, ma il peso di entrambi ci fece cadere e mi trovai quindi spalmata su di lui. È inutile dire che io diventai fucsia dalla vergogna, mentre lui sembrava compiaciuto della situazione, mentre attorno a noi tutti i ragazzi si misero a fischiare o fare doppi sensi. “Mi pare che quel tale di Serpeverde debba stare attento” mi disse nell’orecchio “Non sei una che perde tempo tu!”. Per sdrammatizzare la situazione e considerato che anche Charlie era un gran figo gli sussurrai in risposta “Non mi pare di avere ancora l’anello al dito … “. Lui aiutandomi a rialzarmi mi disse: “La caccia è aperta quindi, dovrai stare attenta!”. “Dipende chi sarà il cacciatore e chi la preda, caro mio” risposi io. E con un veloce bacio sulla guancia lo lasciai attonito sulle soglie della sala comune, mentre andavo a raggiungere Rowan nel dormitorio femminile del primo anno.
   
 
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