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Autore: genxha    29/06/2020    0 recensioni
Dopo essere stata salvata dall'eroe in nero, Marinette inizia a sospettare qualcosa sulla vera identità di Chat Noir, mentre Adrien si rende conto che la ragazza coi codini sia molto più di una buona amica. E che forse non sia proprio del tutto "una ragazza normale con una vita normale". Il tutto sullo sfondo della "vita da supereroi" dei nostri due beniamini.
I due ragazzi avranno presto un altro segreto da mantenere?
Genere: Azione, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Kagami Tsurugi, Luka Couffaine, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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- Questa storia fa parte della serie 'Miraculous fanfic'
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Lucky Charm

Sei paia di occhi puntano il centro della pista, su cui si è appena abbattuto qualche centinaio di chili di attrezzatura, sollevando una nube di cristalli di ghiaccio. Dall’impianto di raffreddamento della pista, danneggiato, inizia a uscire vapore condensato che ricopre l’area di una fitta nebbia bassa.

Volpe rossa si precipita al centro, ignorando Ficcanaso e tuffandosi nella nebbia.

Luka trattiene a stento un urlo, gli altri, come pietrificati, guardano il mucchio di materiale che ha appena sommerso Ladybug e Chat Noir. Ficcanaso, dal lato opposto, inizia a ridacchiare sommessamente.



Papillon, dal suo covo violaceo pregusta già il successo, raggiunto nel frattempo da Mayura “che succede, Papillon?” domanda Nathalie, fasciata nel lungo abito del suo alter ego. “Ho di nuovo akumizzato Lila Rossi. E stavolta ho praticamente vinto!” gongola lui, fregandosi le mani “quei due ragazzini impiccioni sono fuori combattimento, e ora basterà che Ficcanaso prenda i Miraculous!” conclude, agitando il bastone da passeggio.

Mayura alza un sopracciglio e lo guarda di traverso “E quando pensavi di farmi intervenire?” gli domanda, agitando leggermente il ventaglio. “Non era necessario il tuo intervento!” risponde Papillon, aggrottando le sopracciglia “Questo piano era semplice, e come tutti i piani semplici, si è rivelato molto efficace! Inutile sprecare il potere di un Amok adesso.”

“Ah, sì” controbatte lei, gelida “Ma non cantare vittoria prima del tempo, Papillon”.



Volpe rossa, nascosta dalla nebbia, attiva il suo potere speciale, creando l’illusione di altra nebbia per nascondere se stessa e gli altri eroi alla vista di Ficcanaso.

La ragazza si lancia verso il mucchio di rottami, rabbrividendo per il freddo improvviso - Non li vedo, dove sono? - pensa, il cuore in gola, poi vede qualcosa di rosso e inizia a spostare pezzi di metallo e plastica, scoprendo la gamba di Ladybug. Volpe Rossa scava furiosamente, chiamando “Ladybug! Chat Noir!”, finché non libera quasi completamente i due, privi di sensi. Chat Noir ha fatto scudo col proprio corpo a Ladybug, entrambi sono coperti di polvere e brina. Volpe Rossa ripulisce alla meglio il viso di Ladybug, che inizia a riprendere conoscenza.

Marinette sente un peso su metà del corpo - devo mettere un piumone più leggero, ma che freddo! - pensa confusamente, poi inizia ad avvertire un fastidioso mal di testa - oh, cavolo, ci mancava… - dice a se stessa - Ma… no, è troppo duro, non è il mio letto - finalmente, con fatica apre gli occhi e vede un’immagine confusa, mentre una fitta alle tempie la fa mugugnare dal dolore “hmmm…” poi prova a parlare, la vista ancora annebbiata “Cosa… chi… Al… no Volpe Rossa?” riesce infine a dire, mettendo a fuoco il volto dell’altra. “Che è successo? Mi fa male la testa.” Toccandosi la tempia, Ladybug sente sotto le dita un bernoccolo dolente, poi inizia a guardarsi attorno e vede la testa bionda di Chat Noir appoggiata sulla sua spalla, gli occhi chiusi “Micetto?” lo chiama, divincolandosi dall’abbraccio inerte dell’altro.

“L’akumizzata, ricordi? Vi ha fatto crollare della roba addosso” spiega rapidamente Volpe Rossa, spostandosi per aiutare Chat Noir “Aiutami, siete svenuti” dice, mentre lei e Ladybug, ancora leggermente frastornata, liberano l’eroe in nero e lo girano sulla schiena, appoggiandogli la testa in grembo a Ladybug, inginocchiata “non mi ricordo niente” dice quest’ultima “Mi sono trasformata… prima… credo” poi si occupa di Chat Noir. Il ragazzo è ancora svenuto e ha un grosso bernoccolo sulla nuca. “Chat Noir? Micetto?” lui non si muove ed è molto pallido “Chat Noir?” Ladybug alza un po’ la voce - no, ti prego no, per favore - continua a ripetersi Ladybug, sull’orlo del panico - è come nel mio sogno - pensa lei, insistendo “Micetto! Rispondi, PER FAVORE” chiama, iniziando ad accarezzare delicatamente una guancia di Chat Noir, il sapore delle lacrime in gola.

Volpe rossa la guarda senza dire nulla, stringendo i pugni, mentre uno dei segmenti della sua collana scompare ed emette un suono e da oltre la nebbia arriva la risata di Ficcanaso. Ma arrivano anche altri rumori indistinti.

“CHAT NOIR! NON PUOI FARMI QUESTO!” Ladybug sta gridando a pochi centimetri dal viso del compagno d’avventure, mentre le lacrime le appannano la vista. Chat Noir inizia a tossire, poi apre gli occhi di scatto “c-cosa non d-devo fare, Milady?” balbetta, poi comincia a rendersi conto di dove si trova “Uh, che posto mewraviglioso in cui svegliarsi!” commenta, col suo solito sorriso.

Il viso di Ladybug si apre in un sorriso e lei non riesce a trattenersi dal dare un bacio sulla fronte a Chat Noir, poi gli chiede “Meno male! Come ti senti?” subito prima di arrossire violentemente, imitata dall’altro che risponde “Beh.. benissimo, se resto qui” sussurra, la testa ancora appoggiata alle gambe di Ladybug “Ma che è successo… Ho un gran mal di test.. AHIO!” si interrompe quando lei indietreggia di colpo facendolo cadere sui resti della pista di ghiaccio. “Scu… scusa Micetto, scusa” inizia Ladybug, coprendosi la bocca con una mano, mortificata “Stavo meglio prima, Insettina, tu vuoi farmi del male” le dice Chat Noir facendole l’occhiolino, seguito da una smorfia quando si mette la mano sulla nuca e tocca il bernoccolo.

“Ragazzi! Non è il momento di flirtare! L’akumizzata, Ficcanaso, ha un coso che lancia globi di elettricità, se ti colpiscono riveli un segreto o una cosa imbarazzante!” riassume rapidamente Volpe Rossa, con una smorfia, mentre gli altri due si guardano senza capire “E cosa ho detto?” chiedono, all'unisono “Non importa adesso!” li blocca Volpe Rossa “Dobbiamo sconfiggerlo, io ho già usato il mio potere, Ladybug, vai col Lucky charm!”

“Ma non ho idea di dove sia l’Akuma! Non me lo ricordo!” si lamenta Ladybug, scuotendo la testa “Nemmeno io” concorda Chat Noir “Credo che abbiamo preso una gran botta in testa”.

“Già” conferma lei, toccandosi un bernoccolo “Ma che succede?”domanda poi, sentendo delle grida da oltre il muro di nebbia.
“Usa il Lucky Charm, io dissolvo l’illusione e poi sistemiamo la cosa!” la esorta Volpe Rossa “Ce la fai ad alzarti?” porge il braccio a Ladybug, che la prende per mano e si alza in piedi, barcollando sui pattini ormai praticamente inutili. La ragazza borbotta qualcosa e una luce rosa la percorre da capo a piedi, facendo apparire il consueto costume di Ladybug. “Ci penso io, Gattino, sei pronto?” lui annuisce e riprende il suo aspetto normale.

“LUCKY CHARM!” grida Ladybug, lanciando lo yo yo in aria. Immediatamente le appare tra le mani un grosso disco metallico, con un tubo attaccato a un lato, inclinato verso il centro del disco. All’altra estremità del tubo, un oggetto cilindrico, puntato verso il disco.
“Una parabola satellitare? E che me ne faccio?” si chiede, rigirando tra le mani l’oggetto, stupita di come come ogni volta le capitino in mano oggetti insoliti

Volpe rossa esclama “Realtà” e una parte della nebbia si dirada lasciando del vapore di condensa a circa un metro da terra e attorno a loro.

I tre eroi rimangono stupefatti vedendo che Ficcanaso sta lanciando globi di energia a caso, impegnata a schivare gli oggetti che Luka, Martine, Alix e Kim hanno trovato in terra, rimasti dal fuggi fuggi generale, gli stanno lanciando dalle tribune. “Ladybug!” gridano Luka e Alix, “Chat Noir!” gridano Martine e Kim appena li vedono emergere dalla nebbia

Volpe Rossa sbuffa, poi si mette in posa di difesa accanto agli altri due. Ficcanaso si volta verso i tre eroi, poi furibonda lancia una raffica di globi verso i ragazzi sulle tribune, che prontamente si riparano dietro le file di sedili.
Ladybug osserva di nuovo l’akumizzata, notando che si tocca le cuffie prima di ogni sparo e che i globi creano piccoli scoppi all’impatto. La ragazza lancia un grido quando si trova improvvisamente a terra, senza fiato: uno dei globi ha rimbalzato su un portello metallico e vola nella sua direzione, colpendola in pieno.

Un suono gracchiante e la sua voce, dalla schiena di Ficcanaso “Una volta ho smarrito un Miraculous!!”.

Volpe rossa e i ragazzi spalancano gli occhi per lo stupore, mentre Chat Noir si precipita ad aiutare Ladybug a rimettersi in piedi, raggiunto da una stupefatta Volpe Rossa “S-s-sto bene, Micetto” lo rassicura Ladybug, ansimando e guardandosi attorno “Deve avermi colpito di rimbalzo” borbotta, poi guarda la parabola satellitare che ha lasciato cadere e gli altri due eroi, accanto a lei.

“Carichiamola in tre” sussurra e continua, indicando la parabola “So come usarla. Quando ve lo dico mettetevi dietro di me e reggetemi”, poi la raccoglie e con l’altra mano inizia a roteare lo yo yo, per neutralizzare i globi che Ficcanaso, ignorando alla meglio la pioggia di oggetti dalle tribune, sta iniziando a lanciargli contro.

I tre eroi si lanciano in corsa verso Ficcanaso, Ladybug al centro e gli altri due ai lati. L’akumizzata decide di ignorare le due ali, tocca col palmo della mano mano sulle cuffie, poi poggia un ginocchio a terra, prende la mira verso la ragazza dal costume a pois e lancia un fascio continuo di energia azzurra, simile ad un arco elettrico.

Ladybug ritira lo yo yo e afferra la parabola con entrambe le mani, rivolgendola verso il fascio “ORA” grida, preparandosi per il contraccolpo, mentre gli altri due eroi si mettono dietro di lei, appoggiandosi alla sua schiena con le loro e puntellando i piedi.

Il fascio azzurro raggiunge la parabola, Ladybug sente l’impatto sulle braccia e a malapena riesce a tenerle tese - che botta…. non pensavo fosse COSI’ forte - pensa Marinette, stringendo i denti, poi viene riflesso verso la sorgente, impattando su quella specie di Metal Detector che Ficcanaso ha con sé. L’arnese esplode e l’akumizzata viene scagliata a tre metri di distanza. A terra, il suo zaino emette delle scintille ed inizia a fumare, staccandosi dalla proprietaria, immobile a faccia in su, forse priva di sensi.

“Chat Noir, le sue cuffie!” grida Ladybug.

“Cataclisma!” declama Chat Noir, scintille di energia nera appaiono attorno alla sua mano mentre corre verso Ficcanaso immobile e tocca le cuffie, riducendole in polvere nera e facendo emergere l’Akuma, violacea.

La farfalla viene immediatamente catturata dallo yo yo di Ladybug “Presa!” esclama lei, alzando la mano con la sua arma vicino al viso “ciao ciao, farfallina” commenta poi, mentre l’Akuma, tornata candida, viene liberata e l’ormai noto fumo violaceo circonda Ficcanaso, dissipandosi per rivelare una Lila Rossi immobile a terra.



“MALEDIZIONE! ANCORA QUEI RAGAZZINI IMPICCIONI!” grida Papillon dal suo covo, quasi spezzando il bastone da passeggio. L’uomo lancia uno sguardo furente a Mayura, che sostiene l’occhiataccia, chiude il ventaglio e lascia la stanza senza dire una parola.

“Almeno ho scoperto alcuni tuoi segreti, Ladybug, li userò contro di te” borbotta Papillon, mentre il rosone si chiude e riporta la stanza nella penombra



Ladybug si gira verso Volpe Rossa e le porge il pugno, imitata da Chat Noir che le ha raggiunte “Ben fatto!” esclamano in coro, coprendo il suono insistente del Miraculous di Volpe Rossa, mentre i ragazzi fuori dalla pista applaudono.

“Devo andare!” dice in fretta Volpe rossa, con un inchino verso il pubblico improvvisato, poi scappa verso una uscita di sicurezza.

“Miraculous Ladybug!” Grida Ladybug, lanciando in aria la parabola.

L’onda di coccinelle magiche li circonda, racchiudendo la pista di ghiaccio, Lila svenuta, le macerie e ripristinando la sala del palazzo del ghiaccio e lasciando l’italiana, notevolmente confusa, seduta al centro della pista, accanto a Ladybug e Chat Noir.

“Cos…” balbetta Lila, guardandosi attorno sbattendo le palpebre “Sei stata akumizzata” spiega Ladybug sorridendo, avvicinandosi alla ragazza. Lila la guarda con una smorfia, aggrottando le sopracciglia “Beh certo, se no cosa saresti qui a fare?” dice, in tono sprezzante, mettendo un ginocchio a terra per alzarsi. Chat Noir le sta per porgere la mano per aiutarla, la sente rispondere e cambia idea, ignorandola e guardando invece Ladybug il cui sorriso è diventato un’ottima faccia da poker indecifrabile. La ragazza guarda Lila e ribatte “Beh vedo che stai come al solito.”, con un tono più freddo della pista di ghiaccio su cui si trovano, dopodiché si volta, fa roteare lo yo yo e si lancia oltre l’ultima fila di tribune, seguita da Chat Noir.



Appena i suoi piedi si posano a terra si spegne il penultimo pallino degli orecchini, lasciandole solo un minuto prima di ritrasformarsi.
“Micetto, ho ancora mal di testa, forse dovrei farmi vedere. Credo di avere un bel bernoccolo” gli dice, cercando con lo sguardo l’uscita più vicina. “Anche io. Abbiamo preso una bella botta” concorda Chat Noir, poi la guarda in faccia “E… tu ti ricordi cosa è successo? Io ricordo solo una gran confusione” “Oh, anche io… Passerà, penso. Ora devo… andare” risponde Ladybug, ma per qualche ragione le riesce difficile staccare gli occhi da quelli di lui e le sembra che sia lo stesso per il ragazzo.

“Beh io…” dicono, insieme, Chat Noir si mette una mano dietro la nuca e incontra un fastidioso bozzo, mentre l’anello emette un beep “Meglio che vada. A presto, Insettina” riesce infine a dire voltandosi e salutandola puntando due dita alla tempia, sparendo subito dopo con un salto attraverso una finestra aperta. Ladybug rimane in piedi a guardare l’apertura “ciao…” sussurra, poi corre all'uscita di emergenza più vicina, ritrasformandosi nel breve spazio buio tra la porta interna e quella esterna.

Attorno al palazzetto si erano radunati alcuni furgoni dei notiziari e qualche ambulanza per medicare chi, scappando, si fosse ferito. Marinette dopo qualche minuto di ricerca individua il gruppo dei suoi compagni di scuola, a cui però nota che non si sono riuniti i tre che erano rimasti bloccati all’interno e la loro nuova amica Martine. La ragazza fa un cenno di saluto ad Alya, che guardava dalla sua parte, poi accanto a un’ambulanza nota Luka e si affretta a raggiungerlo “Luka! Stai bene?” gli chiede, preoccupata “Io? Io sto benissimo, Martine è stata colpita, dice di star bene ma dovranno visitarla… ehi aspetta, ma anche tu sei stata colpita, Marinette! Vieni qui!” il ragazzo si mette di fronte a lei, poi mette le mani sulle spalle di Marinette, osservandola “Dai, Luka, sto bene! Ho solo un bernoccolo!” ribatte lei, mentre il ragazzo l’accompagna accanto ad un altra ambulanza. Marinette ricorda, in un flash, lei e Adrien che saltano la balaustra “Aspetta, Luka, dov’è Adrien?” chiede, preoccupata, mentre un infermiere le fa alcune domande e la fa sedere sul mezzo “Ho visto che sono venuti a prenderlo” risponde Luka, poi prosegue, senza guardare l’amica negli occhi “Sì insomma, l’autista enorme che non parla mai e quella Nathalie appena prima che arrivassi tu...” “Marinette! Sei ferita? Come stai?” l’inconfondibile voce di Alya arriva da qualche metro alle spalle di Luka, che si allontana con un cenno di saluto, subito seguita dalla ragazza che si piazza di fronte alla sua migliore amica che la rassicura “Sto bene, sono solo un po’ confusa, ma credo di aver battuto la testa, mi vogliono visitare in ospedale”. “Hai già chiamato i tuoi?” le chiede Alya “Beh no, mando subito un messaggio a mamma dicendo dove mi portano” spiega l’altra “Brava ragazza! Ma vedrai che non è niente! Chiamami, che poi ti devo far vedere una cosa spettacolare… Quella Martine ha coraggio da vendere! Ho un video spettacolare!” dice Alya, salutando l’amica e lasciando fare ai soccorritori.



Adrien, dopo essersi ritrasformato rientra nel palazzetto, fingendo di essersi nascosto, poi esce di nuovo per riunirsi ai compagni. Raggiunge il gruppo “Adrien! Ma dov’eri! Ti abbiamo cercato dappertutto!” gli fa Nino appena lo vede “Eh.. dopo che Ficcanaso mi ha colpito mi sono nascosto in uno sgabuzzino”. risponde Adrien, guardandosi in giro “Dov’è Marinette?” chiede, non vedendola nel gruppo. “Non è ancora uscita..” fa Alya, avvicinandosi “Ah no aspetta, credo sia laggiù” esclama, indicando una delle uscite.

“Adrien!” la voce di Nathalie lo fa voltare dal lato opposto, verso il parcheggio, in cui vede l’auto con il Gorilla al volante e la donna ferma accanto allo sportello.

Adrien si volta verso gli amici, poi sbuffa “Ragazzi, devo andare. Dite a Marinette che la chiamo! Nino, ci sentiamo dopo online.” dice, poi si allontana per salire sull’auto.


Nota dell’Autore

E con questo capitolo si chiude il combattimento con Lila!

Ora c’è solo da capire se le succose rivelazioni che sono state fatte nel precedente sono ancora da qualche parte nella testa dei nostri eroi o se si tratta di amnesia permanente.

Non c’è che da continuare a leggere, fidatevi che le cose si faranno molto interessanti.

   
 
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