Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: lmpaoli94    30/06/2020    2 recensioni
Vincenzo, giovane studente minorenne in attesa di diplomarsi all’ultimo anno di scuola superiore.
Michela, insegnante di storia di 40 anni piena di sogni e di speranze.
Si incontreranno in maniera molto improvvisa e si conosceranno meglio l’un l’altra.
Un rapporto che sfocerà in qualcosa di molto più grande di loro, spingendo le persone vicine a loro a dividerli per il loro bene comune.
Ma chi sarà a vincere?
La cattiveria delle persone o un amore sincero?
Un viaggio dentro gli occhi di due persone così diversi di età ma molto simili nei sogni.
Genere: Drammatico, Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Quando Vincenzo riaprì gli occhi, il sole inondava il suo viso nel primo giorno dell’anno.
In quel momento non si sarebbe mai voluto svegliare, soprattutto dopo la notte passata con la sua amante.
La sua prima volta era stata davvero speciale, proprio come aveva pensato lui.
Si rigirava nel letto senza mia svegliarsi da quel sonno, ma quando vide che la giovane donna non era più accanto a lui, Vincenzo evitò di gridare il suo nome.
Si guardò attorno mentre la sua vista annebbiata doveva ancora essere focalizzata.
Barcollava come se la notte prima si fosse ubriacato, ma il suo unico elisir era l’amore.
Un amore che voleva scoprire ancora nei suoi bassi fondi, ancora tentato da quella donna.
Una donna che non avrebbe mai dimenticato in tutta la sua vita.
Guardò ovunque nella sua stanza per vedere se la sua amata avesse lasciato qualche biglietto o qualche indizio, e alla fine riuscì a trovarlo:
 
 
Quando ti sveglierai, non mi troverai accanto a te.
Ho passato una bellissima serata indimenticabile all’insegna dell’amore che da troppo tempo avevo dimenticato.
Ci rivedremo all’inizio delle lezioni, io intanto non farò altro che pensarti.
Con affetto.
Michela

 
 
Vincenzo, colpito da quelle poche parole, fu molto entusiasta di scoprire che la sua amata la pensava alla sua stessa maniera.
I due avevano legato in maniera indissolubile, anche se i problemi erano dietro l’angolo.
Andando in cucina a fare colazione, non avrebbe mai creduto di incontrare sua madre alle nove del mattino del primo dell’anno.
< Buongiorno, Vincenzo. >
< Mamma > fece sorpreso il ragazzo < Che cosa ci fai già in piedi? Stanotte non ti ho sentito rientrare. >
< Io e tuo padre siamo rientrati verso le due e stanchi morti ci siamo subito addormentati nel nostro letto. >
< Com’è andata la vostra serata?>
< Molto divertente. Rivedere vecchi amici fa sempre uno strano effetto… Mentre tu cosa mi racconti? >
< Ho guardato due o tre film prima di addormentarmi come un angioletto. E se vuoi proprio saperlo, non ho nemmeno sentito il rumore dei fuochi d’artificio. >
< Pensa un po’. Avevi il sonno molto pesante, stanotte. >
< Eh, già… >
< Però mi stavo domandando se non fossi stato tu stanotte ad alzarti e ad andare in cucina. Forse i miei sospetti si potrebbero spostare verso la porta d’ingresso. Lo sai che l’ho trovata aperta? >
< Che cosa? com’è possibile? >
< Io e tuo padre non potremmo essere mai stati, anche perché non eravamo così ubriachi come puoi pensare. Avevamo bevuto qualche bicchiere di spumante, ma nient’altro… Eppure penso che ieri sera non puoi essere stato solo. >
< Non ho nemmeno toccato la cena, mamma > cercò di dire il ragazzo cambiando argomento < Chi potrebbe esserci stato con me? >
< Non lo so. Dimmelo tu. >
Fissando la paranoia di sua madre, Vincenzo ripetè ancora che ieri sera era stato per tutto il tempo da solo.
< Vincenzo, non c’è niente di male se ieri sera hai invitato un amico o… un’amica. >
< Mamma, che cosa vuoi insinuare? Pensi davvero che io… >
Mentre la voce gli si ruppe in gola, Vincenzo desiderò di non parlare di un argomneto che sarebbe sfociato nell’imbarazzo.
< Puoi parlar econ tua madre. È l’unica persona di questo mondo di cui davvero puoi fidarti. >
< Lo so. >
< Ma allora perché non vuoi farti aiutare? >
< Perché non ne ho bisogno, mamma! Ti dico che va tutto bene. >
Prendendo il latte in frigo, Vincenzo andò nel salotto accanto la cucina per non venire in nessun modo disturbato.
< Vincenzo, se c’è qualche problema che vuoi risolvere con me, sappi che sarò sempre presente per te. sono tua madre. Non dimenticarlo. >
< Non lo farò > disse infine il ragazzo tornando alla sua colazione.
 
 
Una volta rientrato a scuola, Vincenzo non avrebbe mai potuto credere che la giornata avrebbe preso delle strade assai molto ambigue e differenti.
Per prima cosa il giovane studente dovette affrontare il suo ex amico Francesco, ancora dispiaciuto per com’era finita tra loro due.
< Vincenzo, posso parlarti? > gli domandò il ragazzo.
< Certo. Facciamo due passi. >
Mentre Francesco non riusciva a guardare negli occhi il suo vecchio amico, gli disse subito che gli dispiaceva per cos’era successo tra loro due.
< Non devo giudicarti se vuoi avere dei segreti, ma certe volte mi piacerebbe sapere cosa ti salta nella testa. Io voglio solo aiutarti, amico. E mi ha ferito molto sapere che non ti potevi fidare di me. >
< Francesco, io mi sono sempre fidato di te. E’ solo che la questione era talmente delicata che riguardava solo ed esclusivamente la mia famiglia. I miei genitori erano sul punto di divorziare e non potevo raccontare fatti così delicati. So che tu eri il mio migliore amico, ma non me la sono sentita lo stesso. >
Dopo aver inventato tale storia, Vincenzo non si era minimamente dispiaciuto nel cercare di poter riallacciare i rapporti con il suo amico in ogni modo.
< Mi dispiace davvero tanto. Ed io che ti ho abbandonato a te stesso… Mi sento davvero un’idiota. >
< Non ti preoccupare. Ormai è acqua passata. >
Dandogli una pacca sulla spalla in segno d’amicizia, Francesco gli chiese se tra loro due andava tutto bene dopo essersi chiariti.
< Certo che sì, amico. >
Dopo che si dettero anche la mano in segno dell’ennesima prova della loro amicizia ritrovata, Francesco gli domandò come aveva passato le sue vacanze di Natale.
< Sono sempre rimasto a casa e ho studiato. Tu? >
< Stessa cosa per me. Non sono nemmeno uscito per l’ultimo dell’anno. >
< Nemmeno io… Ma forse potremmo recuperare il tempo perso stasera. Ci facciamo una pizza e guardiamo un film? >
< Buona idea, Vincenzo. Ma ti dispiace se facciamo a casa tua? A casa mia c’è mia sorella che vuole dare una festa con alcuni suoi amici che non sopporto. >
< Nessun problema. >
< Grazie, Vincenzo. Sei un vero amico. >
 
 
Mentre la professoressa Canini era impegnata a correggere alcuni compiti scolastici, la segretaria dell’istituto gli disse che c’era un genitore che voleva assolutamente parlare con lei.
< Ma non è ancora cominciato il ricevimento del secondo quadrimestre > protestò la donna < Sa dirmi di chi si tratta? >
< Non ha voluto dirmi il suo nome. Però mi ha detto che lei la conosce. >
Incuriosita da tale mistero, alla fine la professoressa Canini accettò di vederla.
< La faccia accomodare qui in sala professori. >
< D’accordo. >
Appena la giovane donna vide che era la madre di Vincenzo, un barlume di sorpresa si illuminò nei suoi occhi.
< Signora… >
< Tarassi. Non so se si ricorda di me ma sono la madre di Vincenzo, un alunno che lei conosce molto bene. >
Pensando che stesse alludendo ad altro, la professoressa Canini cercò di mantenere una calma apparente.
< Certo che lo conosco. È uno dei migliori alunni che ho quest0anno. >
< La cosa non mi sorprende affatto. Non fa altro che studiare e dedicarsi in ogni modo alla scuola, talvolta dimenticando di avere altro da pensare nella vita. Ei ha fatto un ottimo lavoro con mio figlio. >
< Oh, Signora Tarassi. Le assicuro che è tutto grazie a suo figlio. Io, e gli altri docenti, facciamo solo il nostro lavoro per cui siamo pagati. È lui che ci mette l’anima. >
< Ma vorrei sapere quale è stata la miccia a farlo cambiare in maniera improvvisa. Quest’estate non ha mai aperto un libro e adesso è un vero studente modello. Una madre avrebbe molto da pensare su questo. >
Cercando di sviare l’argomento, Michela gli domandò dove volesse andare a parare.
< Non lo so. Me lo dica lei… Mi sto domandando il motivo di come Vincenzo passi alcuni suoi pomeriggi a casa sua. Gli insegna altre materie oltre che alla sua? >
< No. le volte che Vincenzo è venuto a casa mia era solo per un ripasso generale della storia e perché volevo prepararlo ad argomenti molto delicati sul programma presentato nel suo anno scolastico. >
< Capisco… Solo questo? Nient’altro? >
< Signora Tarassi, secondo me lei si sta facendo troppe domande, insomma, che cosa potrei fare insieme a suo figlio se non fargli amare la storia come la amo io? >
< Magari potrebbe aiutarlo a vedere una vita in maniera diversa. Le sue conoscenze vanno ben oltre alle sue. >
< Che cosa sta insinuando? >
< La avverto di una cosa: stia lontana da mio figlio. >
Non riuscendo a credere a quello che aveva udito, Michela era quasi consapevole che la donna stava sospettando ben oltre quello che lei e Vincenzo avevano fatto.
< Se suo figlio mi chiederà sempre il suo aiuto, non potrò mai rifiutarmi. >
< Invece dovrà farlo. Dai suoi voti, Vincenzo può benissimo studiare anche da solo. >
< Bene. Perché non glielo dice lei a suo figlio come deve comportarsi con chi lo aiuta con tutte le sue forze. > rispose sarcastica la donna.
< LO farò. E come tutte le altre volte, lui mi ascolterà. Vedrà mio figlio solo in classe… E s verrò a scoprire che vi vedete ancora anche oltre l’orario scolastico, farò di tutto perché questo non accada. >
< Le sue minacce sono totalmente fuori luogo, signora. Non so perché ce l’ha con me, ma stia certa che non starò ferma senza combattere. Io sono solo una semplice e umile professoressa di storia. >
< Magari può ingannare i suoi colleghi e mio figlio, ma sicuramente non sortirà lo stesso effetto su di me. Stia lontana da mio figlio definitivamente. Non glielo dirò una seconda volta > disse fine la madre di Vincenzo prima di lasciare l’istituto in preda ad una rabbia nascosta e da sospetti molto evidenti che avevano ferita la giovane amante di suo figlio. >
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: lmpaoli94