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Autore: KindlyLight    06/07/2020    1 recensioni
Di quando Eddie disse due parole che non avrebbe mai voluto dire, se ne pentì e poi si pentì di essersene pentito perchè a Richie, probabilmente, quelle parole piacevano.
I paragrafi che iniziano con una parola in grassetto sono nel presente.
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash
Note: Missing Moments, OOC, Otherverse | Avvertimenti: Spoiler!
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Sarebbe stato tutto più semplice, pensò Eddie, se lo avesse odiato come aveva detto così tante volte da ragazzino, ma lui, nella sua vita, non poteva avere nulla di semplice.
A partire dalla morte del padre per quella terribile malattia, il continuo esser iperprotettiva della madre, le fobie più disparate, il suo amore per un ragazzo.
Un ragazzo.
Eddie fissò la foto che aveva tra le mani. Il treno su cui si trovava era così lento da spaventarlo, quasi. Ogni secondo in più su quell'affare era un secondo in più in cui era solo con se stesso e lui odiava essere solo, era così abituato ad avere Richie al suo fianco che sentirlo così lontano gli faceva male, quasi come se qualcuno gli stesse infilando tanti spilli all'altezza del petto mentre, al tempo stesso, i polmoni gli si stessero riempiendo di sassi che, ad ogni respiro, grattavano le pareti gelatinose di quei sacchetti pieni d'aria, quegli stessi sacchetti che per anni aveva creduto malati ma che, in realtà, non avevano nulla.
Stava tornando a casa per le vacanze, da solo, Richie era rimasto al collage e, forse, era stato meglio così.
La foto che aveva tra le mani si macchiò, una gocciolina stava colando lungo la superficie e, Eddie, si affrettò ad asciugarla per non farle rovinare troppo i colori.
Guardò, con la vista appannata dalle lacrime, l'enorme valigia che aveva con sé. Ci aveva infilato dentro tutto, alcune cose anche un po' a caso e altre, era certo di questo, appartenevano a Richie anche se, nella fretta, non ci aveva badato troppo.
Gli aveva lasciato una lettera sul cuscino della camera che, per metà, era spoglia.
Non si sarebbero visti mai più e, nella lettera, aveva anche dato un'infinità di motivazioni sensate, almeno a parer suo, eppure su quel treno tutte le sue motivazioni sembravano perdere di importanza.
Ogni cosa aveva perso importanza.
"Perchè ti ho lasciato?" Sussurrò a se stesso.
La risposta, in realtà, non ce l'aveva. Lo aveva fatto per sé, per egoismo. Perchè vivere in una società dove due uomini che si tenevano per mano per strada venivano picchiati e uccisi non faceva per lui, non avrebbe sopportato gli sguardi, le voci.
Era sempre stato debole rispetto a Richie, lui incassava tutto e, l'unica cosa importante, era avere Eddie accanto, ma per Eddie no, ad Eddie faceva paura e, come il codardo che era, se n'era andato senza neanche il coraggio di dirglielo in faccia.

Quei giorni che trascorse a casa della madre, che si era trasferita pochi mesi prima lontano da Derry, passarono tra l'ignorare una chiamata di Richie e ignorare la madre.
Rimase sdraiato su quel letto così tanto da fargli prendere, in poco tempo, la sua impronta mentre dagli occhi scorrevano fiumi di lacrime.
Si ritrovò a pensare se mai Richie avesse già saputo che non sarebbe tornato al collage, non a quello che frequentava con lui quanto meno, si chiedeva cosa stesse pensando di lui in quel momento, quanto dolore stesse provando.
La verità, però, era che Eddie lo stava facendo per lui. Lo stava facendo per Richie e, con gli anni, ne era certo, lo avrebbe capito anche il corvino che era stato un bene, in fondo trovare una moglie, fare una famiglia, essere felice, per una persona come Richie, non sarebbe mai stato complicato.
No, non lo sarebbe stato, continuava a ripetersi Eddie cercando di autoconvincersi che fosse tutto per lui, anche se, una vocina nella sua mente glielo sussurrava costantemente, lo hai fatto per te stesso, vigliacco, egoista. Solo per te lo hai fatto. 
Avrebbe davvero aver avuto il coraggio di guardare il mondo a testa alta come Richie, con la sfrontatezza a brillargli negli occhi, le spalle dritte e la dolcezza nel cuore, eppure lui non era Richie, lui era solo Eddie.
Solo Eddie.
Si giurò che mai, mai più lo avrebbe incontrato.
Che così sarebbe stato meglio per entrambi, nonostante il dolore iniziale sarebbe tutto passato e, magari, l'essersi fatto odiare avrebbe fatto andare avanti Richie con più facilità. Lo sperava. Sperava davvero che Richie potesse essere felice, senza di lui, libero di essere l'uomo fantastico che sarebbe sicuramente diventato.

Eddie si odiò sempre per ciò che aveva fatto, a volte faticava persino a guardarsi allo specchio da tanto si sentiva marcio dentro, però Richie, col tempo, aveva smesso di chiamare, gli piaceva pensare che si fosse dimenticato di lui, che fosse felice.
Solo col pensiero di saperlo felice riusciva ad andare avanti.






P.S. Credo che questo capitolo mi "costringa" a chiedere delle scuse per... Be' un po' per tutto quello che c'è scritto.
A Presto

   
 
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