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Autore: vanity_gemini    06/07/2020    1 recensioni
La guerra contro Vega era da poco terminata, quindi Actarus e sua sorella Maria decidono di andare a ricostruire il loro pianeta natio, ma dopo ben quattro anni fanno nuovamente ritorno sulla loro seconda patria, ma a questo punto, cosa troveranno? Cosa comporterà per tutti loro? Cambiamenti, amori, nuove amicizie e forse tanto altro.
NOTA: CAPITOLI COMPLETAMENTE REVISIONATI E CORRETTI IN PIU' PARTI.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Actarus/Duke Fleed/Daisuke Umon, Alcor/Koji Kabuto, Dottor Procton/Genzo Umon, Maria/Maria Grace Fleed, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti!
In questo capitolo oltre ai personaggi già presenti in quello precedente faranno la loro comparsa anche altri.
Quest’ultimi sono anche loro personaggi di Nagai, presi dalle sue seguenti opere:
Jeeg Robot D’Acciaio, Getta Robot/Space Robot, Grande Mazinga, Mazinga Z.
Buona lettura!
Samp!
 
Capitolo 2.
 
Da quando i due ragazzi della stella lontana arrivarono sulla Terra passarono ben tre settimane, e com'era ben immaginabile tutto il gruppo si era amalgamato alla perfezione.
Avevano organizzato molto di sovente delle serate, giusto per riuscire a stare tutti in compagnia, ma nonostante tutta quell'ilarità vi era una persona che non riusciva ad essere felice come invece doveva essere, o almeno in un primo momento pensava di esserlo.
Tale persona era proprio Venusia.
Quest'ultima non era affatto contenta che Actarus si trovasse, in quel posto in loro compagnia.
Già dalla sera della grigliata a casa sua si era accorta che il suo bel principe era parecchio attratto da Aurora, senza che quest’ultima avesse fatto qualcosa di particolare per attirare sulla sua persona l’attenzione del flediniano, ma lui ne era rimasto comunque affascinato, forse perché la ragazza si era dimostrata si gentile e cortese, ma non aveva tenuto il classico comportamento che la maggior parte delle ragazze tenevano quando si rapportavano col principe di Fleed.
Aurora non era andata completamente in brodo di giuggiole, e probabilmente quel suo particolare era stato quello che aveva colpito di più il ragazzo.
L’aveva trovata decisamente più interessante.
Come Venusia anche Aurora era una ragazza molto semplice, certo nel suo insieme era parecchio carina, aveva dei lunghissimi capelli lisci e neri, che più delle volte li sistemava in svariate crocchie, facendo così risaltare i suoi lineamenti molto fini e delicati.
I suoi occhi erano color nocciola, ma avevano una bella forma e risultavano essere alquanto espressivi, insomma parlava con lo sguardo, la sua carnagione era invece leggermente ambrata, difatti quando si concedeva un po' di relax e prendeva un poco di Sole, subito si abbronzava, non era troppo alta, era giusto un metro e settanta ma il suo corpo era ben allineato e soprattutto era ben allenato. Amava praticare sport, tennis e nuoto su tutti.
Aveva inoltre anche parecchia eleganza, sicuramente ereditata dalla madre, visto che la dottoressa era una donna di gran classe.
Aurora fin da subito aveva contraccambiato l’interesse del principe, difatti dopo quella prima serata di vita terreste dei due fratelli che passarono tutti assieme, i due non si persero di vista, insomma ogni scusa era buona per stare vicini.
Lo stesso Actarus si prodigò tra l’altro molto volentieri nell'aiutarla, consigliandola nella costruzione del suo nuovo e personale mezzo, quindi per diverse giornate si ritrovarono a lavorare a stretto contatto, gomito con gomito.
Ovviamente a Venusia tutto ciò dette parecchio fastidio, ma d'altronde Actarus non le aveva mai promesso nulla, con lei era da sempre stato molto chiaro, l’aveva sempre trattata come una cara amica. Era lei che ci aveva sempre costruito su castelli campati in aria, mettendosi in testa delle cose che purtroppo non vi erano.
In quelle giornate Venusia era stata presa da un incredibile ed incontrollabile gelosia, e tale sentimento era stato talmente forte da spingere Aurora ad un chiarimento con lei, ma soprattutto quest’ultima doveva anche mettere in chiaro diversi punti che non le erano affatto piaciuti! Quindi prese la palla al balzo.
Quella sera decise di andare al ranch, perché era da giorni che Venusia non si faceva vedere nemmeno al centro, e non rispondeva né ai messaggi e né tanto meno alle chiamate.
Dovette ammettere che le spiaceva per tutto quello che stava succedendo tra loro, perché erano sempre state ottime amiche, ma in fondo lei non poteva farci nulla. Non era dipeso affatto da lei, l’incontro con il principe di Fleed era stato occasionale, perché così aveva deciso il fato.
Parcheggiò il piccolo fuoristrada, e si avviò verso il portoncino d’ingresso della fattoria, suonò, e ad aprirle la porta fu Mizar.
 
  • Ciao Aurora.
  • Ciao Mizar scusami per l’ora tarda, ma avrei bisogno di parlare con tua sorella, posso?
  • Ma certo – le sorrise – Vieni entra pure – fece spostandosi dalla soglia per farla passare.
  • Grazie – entrò in casa ma appena vide la sagoma di Rigel, che in quel momento se la stava dormendo alla grossa sul divano, si tolse gli stivali, giusto per fare meno rumore possibile – Dove la trovo? – chiese a bassissima voce.
  • È su, in camera sua – Mizar le indicò la scala in legno di castagno che portava al piano superiore.
 
Col cuore che le batteva a mille Aurora prese a salire scalza.
Gli stivali li aveva adagiati all'inizio della scala.
Sapeva che non era di certo un’impresa facile quella che si stava apprestando ad affrontare, perché conosceva parecchio bene l’amica.
Era una bravissima ragazza Venusia, ma quando si incazzava bisognava starle a metri di distanza, e in quel momento era proprio incazzata, ma a torto però!
Appena arrivò davanti alla porta ovviamente ben chiusa della camera dove si trovava l’amica, prese a fare un lungo respiro, poi bussò.
 
  • Avanti – la sua voce era particolarmente cupa.
  • Venusia, posso? – aprì leggermente la porta e fece capolino dietro a questa.
  • Sì, anche se non so cosa tu sia venuta a fare! – fece quasi con rabbia, mentre Aurora con fare temerario entrò, richiudendosi la porta dietro alle proprie spalle.
  • Per parlarti, per chiarire.
  • Ah! – sbuffò particolarmente seccata – Non credo che ci sia molto da dire – si mise a sedere con le gambe incrociate.
  • Io invece credo di sì.
  • Allora spara!
Aurora, rimase sempre ferma nello stesso punto, sospirando e guardando l’amica prese a parlare.
  • Desidero solo che tu comprenda che tutto ciò non è assolutamente dipeso da me – l’altra la guardò scettica, ma stranamente la fece continuare – Si certo, lo ammetto mi è piaciuto a prima vista, ma non mi sarai mai fatta avanti, sapendo che a te è sempre piaciuto.
  • Allora dovevi rifiutare la sua corte! – rispose Venusia seccamente – E non cadere come una pera cotta tra le sue gambe – poi infiammandosi – Se la mia amicizia ti sarebbe stata un poco a cuore! Ma evidentemente non è così!
  • Ascolta, io ho accettato il suo corteggiamento ben conscia del fatto che tra di voi non c’è mai stato nulla, in caso contrario non l’avrei mai fatto, non mi sarei mai e poi mai messa in mezzo a voi, se mai ci fosse stato qualcosa! – Aurora cercò di difendersi, e tutto sommato era pure vero quello che le aveva appena detto – Sapevo solo che a te piaceva, anzi che era sempre piaciuto, ma lui nei tuoi confronti si era sempre rapportato come un fratello maggiore, come si rapporta con Maria e non come uno che è interessato!
  • Eh no, invece ti sei messa in mezzo – la guardò astiosamente – Lui è venuto nuovamente sulla Terra per me!
  • No, Venusia ora non esagerare. Lui cioè loro sono venuti a trovare tutti voi! – Aurora precisò piccata – Ora però non stare a cambiare le carte in tavola!
  • Io non cambio proprio nulla!
 
Venusia urlò talmente tanto che perfino Rigel si svegliò di soprassalto, chiedendo al figlio cosa stesse succedendo.
Alla spiegazione di Mizar, il padre sospirò pesantemente, pensando che più delle volte sua figlia era cocciuta più di un mulo.
Poi stiracchiandosi e elargendo un vistoso sbadiglio si rimise lungo sul divano.
 
  • Invece mi pare di sì! – ribatté l’altra per nulla intenzionata ad essere sottomessa. Andava bene chiedere scusa, comunque fino ad un certo punto, ma passare dalla parte del torto no!
  • Ora comunque te ne puoi anche andare! – le indicò con la mano destra la porta della stanza – Visto che non abbiamo più nulla da dirci.
  • No, non me ne vado affatto! – Aurora le si piazzò davanti. Il suo sguardo in quel momento lanciava fuoco e fiamme – Devo dirti un’altra cosa!
  • Ancora!? – sbuffò Venusia.
  • Sì.
  • Spara!
  • Certo – fece seriamente, poi guardandola truce – Che le mie orecchie non abbiamo mai più e ripeto mai più, da sentire quello che ho sentito circa una settimana fa!
  • E cosa avrebbero udito!? – domandò particolarmente sarcastica.
  • Come parlavi di me con Jun e Sayaka! – ringhiò – Come mi hai appellata! – poi ancora più seria – Venusia bada bene, io non sono una puttana come tu mi hai gentilmente descritto, io sono una ragazza seria e a modo, per cui prima di parlare male di me vedi di sciacquarti per bene la bocca con l’acido, intesi!?
  • Io ho solo raccontato a loro quello che era successo! – replicò l’altra per nulla intimorita, anzi sfidandola – E poi se tu hai il culo sporco è un altro discorso!
  • Ma certo, raccontatelo nella tua testa. Io ho la coscienza a posto, piuttosto sei tu che ti rodi dalla gelosia. Vuoi un consiglio – stava per uscire ma si bloccò voltandosi completamente verso Venusia, che in quel momento stava fremendo dalla rabbia – Vai in farmacia e comprati un bancale intero di Malox! – poi oltrepassando quest’ultima – Al momento forse è l’unica cosa che ti potrebbe tornare utile! – detto ciò sparì per il corridoio.
  • Puttana! – proferì invece Venusia, guardando la porta che la sua ormai ex amica aveva lasciato aperta.
 
Il fratello di Venusia appena vide il volto particolarmente scuro e incazzato di Aurora capì che l’incontro tra le due non era andato a buon fine, e difatti non si stava mica sbagliando!
La ragazza molto educatamente e soprattutto silenziosamente lo salutò, scusandosi nuovamente per il disturbo, poi rimettendosi gli stivali oltrepassò la porta d’ingresso della fattoria, avviandosi verso il centro spaziale.
Anche lei in quel momento fremeva di rabbia.
Decise però di non farne parola con Actarus, almeno al momento, anche sé era quasi certa che quest’ultimo vedendo il loro comportamento qualche domanda gliela avrebbe posta sicuramente.
Ma soprattutto era parecchio demoralizzata perché a dirla tutta non pensava che il loro incontro si potesse concludere in quel modo, ma dopotutto vi erano cose che si potevano sistemare alla svelta, mentre altre in cui bisognava aspettare e faticare molto di più.
Evidentemente il rapporto tra lei e Venusia faceva parte della seconda opzione. Forse un giorno, anche piuttosto lontano le due sarebbero riuscite a ricucire il loro bel rapporto di amicizia.
 
*
 
Bisognava dire che anche per la principessa Maria la scoperta di Sayaka Yumi non fu per nulla felice, anzi la lasciò per intere giornate col l’amaro in bocca. Ma come era successo tra suo fratello e Venusia, anche tra lei e Koji non era mai accaduto nulla, certo, si erano presi parecchio in simpatia e forse ai tempi vi era anche un’attrazione reciproca, ma solo quella, nulla di più. Per cui anche lei con la signorina Yumi non doveva avercela assolutamente.
D'altronde suo fratello prima di partire da Fleed alla volta della Terra, le aveva detto che sicuramente avrebbero trovato diverse cose cambiate, e purtroppo il fidanzamento tra Koji e Sayaka era proprio una tra queste.
La principessa nonostante la primissima e inevitabile incazzatura, insomma ci rimase piuttosto male, subito dopo nei giorni a seguire riuscì a rifarsi alla grande, visto e considerato che fece colpo su il bel Abel, che esteticamente parlando era la coppia al maschile della sorella.
I due ovviamente si battibeccavano con una facilità disarmante, ma era abbastanza normale perché avendo più o meno la stessa, identica, testa dura, non poteva essere tanto diversamente.
A dividerli e a fare da paciere tra loro quasi sempre intervenivano Actarus e Aurora, che a differenza di questi erano decisamente molto più calmi e tranquilli.
 
In quel periodo al centro spaziale sotto l’attenta direzione del dottor Procton e della dottoressa Karen, si stava costruendo una super astronave, completamente in grado di effettuare lunghissimi viaggi anche attraverso lo spazio più profondo e lontano.
A tale progetto decisero di collaborare diversi scienziati di fama mondiale tra cui il professor Yumi, il professor Saotome, il professor Shiba, e all'ultimo si unirono anche i tre professori della fortezza delle scienze.
Quelle giornate e quelle settimane passarono abbastanza tranquillamente, tra una marachella e l’altra della peste Aaron e della sua degna compagna Alice. Il tutto ovviamente per la non gioia di Boss e dei suoi due amici, che si ritrovavano loro malgrado quasi sempre a subire le conseguenze dei loro svariati e perché no molto originali, scherzetti.
Ogni giorno che passava aveva rafforzato sempre di più il bel rapporto che avevano instaurato Actarus e Aurora.
I due lo avevano instaurato talmente bene che decisero di rivelare la loro storia ad entrambi i genitori, che dopo averli ascoltati attentamente, con un sorriso stampato in volto dissero loro che comunque il fatto che si piacevano a loro non era di certo sfuggito, insomma se ne erano accorti praticamente quasi da subito.
In un momento di intensa intimità Actarus chiese ad Aurora se un giorno sarebbe stata disposta a seguirlo sul suo pianeta natio.
Su un primo momento lei rimase piuttosto incredula e spiazzata, perché ad essere sinceri non si sarebbe mai e poi mai aspettata una richiesta del genere da parte sua, ma lui di contro non poteva rimanere per sempre sulla Terra, ma non perché non si sentisse a suo agio, ci mancherebbe, lui sulla Terra vi era sempre stato più che bene, ma non poteva per il semplice motivo, che assolutamente doveva stare al suo posto di commando sul suo pianeta, perché non poteva lasciare tutto ciò in mano a terzi.
Lo faceva solamente per brevi periodi, giusto com'era stato quello.
Dopo averci pensato parecchio su, Aurora decise di dare la sua risposta che fu più che positiva, perché avere la possibilità di poter stare accanto al proprio amato, anche parecchio lontano dalla Terra non le creava assolutamente dei problemi, anzi per lei era un gran piacere.
In quelle giornate anche la principessa Maria e Abel ufficializzarono il loro fidanzamento, e anche per il ragazzo lasciare la Terra per seguire colei che amava non era assolutamente un problema.
Koji e Sayaka invece avevano già ufficializzato la loro unione da due anni. Praticamente convivevano assieme all'interno del centro ricerche presieduto dal padre della ragazza. Mentre Tetsuya e Jun, erano già convolati a nozze da ben tre anni. In quel momento la bella Jun desiderava tanto avere un erede con l’uomo che aveva da sempre amato.
Nonostante fosse già passato diverso tempo il rapporto tra Aurora e Venusia era sempre in stallo, ma fortunatamente ci pensarono le amiche a fare da collante tra le due, visto che la super mondana Sayaka ebbe quindi l’idea di organizzare una serata tutta al femminile.
Le ragazze avrebbero preso l’aperitivo presso il Craft Cocktail Tokyo. Un bel locale della movida che ultimamente andava parecchio in voga nella capitale nipponica.
 
*
 
Si dettero appuntamento proprio davanti alla grande entrata del locale che avevano scelto per passare la loro serata.
Furbescamente Maria si mise d’accordo con Venusia per passarla a prendere, mentre Aurora sarebbe andata in auto con Jun e Sayaka.
Appena Aurora e le altre due arrivarono alla loro meta, la ragazza si bloccò alla vista di Venusia.
Dalla loro litigata non si erano più né viste e ne sentite.
Da quella sera erano passate ben quattro settimane.
Su un primo momento Aurora era seriamente intenzionata a fare dietrofront e ritornarsene con un bus o taxi al centro spaziale, ma fu proprio Jun ad esortarla a rimanere. In fondo erano in tante, anche perché al gruppetto ben presto si unirono altre due ragazze, Mikiru e Miwa, quindi le due avrebbero interagito ben poco tra loro.
Sempre parecchio riluttante Aurora si fece convincere, e la stessa identica ovviamente cosa accadde anche per Venusia.
 
  • Finalmente siamo riuscite un po' a vederci! – esclamò Mikiru una volta che si furono sistemate attorno ai due tavolini. Ovviamente Aurora e Venusia si misero ben distanti tra loro, dato che entrambe avrebbero fatto a meno della presenza l’una dell’altra. Ma di contro non sapevano che la serata era stata quasi organizzata a posta per farle interagire.
  • Già dopo tanto – sorrise Jun, poi prese la lista in mano – Che prendete?
  • Uhm, questa volta mi butto sul Bloody Mary – fece Miwa, posando la lista sopra al ripiano del tavolino.
  • E voi? – Miriku guardò le altre, che una dopo l’altra dissero cosa avrebbero preso come primissima bevuta.
 
Appena arrivò al loro tavolo il giovane ed aitante cameriere, con in mano un modernissimo modello di palmare professionale, le sette ragazze fecero una dietro l’altra la loro ordinazione.
Sayaka osservando senza farsene troppo accorgere sia Venusia che Aurora, che continuarono a guardarsi in cagnesco, prese ad animare un poco l’ambiente con la sua nota ilarità, ma nonostante tutti i suoi sforzi la mossa non sortì affatto l’effetto sperato, perché le due erano sempre di più adirate tra loro.
 
  • Aurora, quando sarà pronta la Zeus? – domandò con fare curiosa Mikiru.
  • Mia mamma mi ha detto che è quasi terminata, mancano solamente alcuni piccoli controlli di prassi.
  • Ma che tipo di astronave è? – fu la domanda posta sempre ad Aurora da parte di Miwa.
  • La Zeus è un’astronave supersonica dotata di velocità fotonica, ha lo stesso identico motore di quello che muove lo Space Disk di Goldrake.
  • Ma a bordo ci sono tutte le comodità per ospitare sia passeggeri che mezzi? – s’informò Jun, sorseggiando dalla cannuccia il terzo drink della serata.
  • Certo, al suo interno può tranquillamente ospitare circa cento passeggeri e accogliere nel suo hangar mezzi di grosse dimensioni – rispose Aurora, sempre tenuta sott'occhio da Venusia, ma lei non ci fece caso.
  • E tipo, per raggiungere Fleed, quanto tempo potrebbe impiegare? – chiese Mikiru, continuando a scambiarsi messaggi col suo Ryoma.
  • Con un’astronave di quel genere un viaggio dalla Terra per raggiungere il pianeta Fleed, secondo i calcoli fatti da mia mamma e dal dottore, avrà una durata di cinque giorni, due ore e venti minuti.
  • La Zeus ci impiegherà pochissimo tempo, visto che con un’astronave normale non dotata di motore fotonico, il viaggio per raggiungere il mio pianeta durerebbe più di un mese, quaranta giorni ad essere precisi – spiegò Maria, inserendosi nella discussione.
  • Non male – constatò Sayaka, pizzicando una manciata di noccioline.
  • Affatto – concordò Miwa, imitando il gesto dell’altra.
  • Quindi a distanza di pochissimo tempo potremmo fare dei viaggi dalla Terra verso Fleed e viceversa – ne dedusse Mikiru, con fare euforico.
  • Già, potremmo spostarci con molta facilità – sorrise Aurora, mentre Venusia emise un lieve grugnito di disapprovazione.
  • Bene – sorrise Maria – Comunque la Zeus non è la sola. Visto che in costruzione c’è anche la Hermes.
  • Un'altra? – Sayaka granò gli occhioni nocciola – Mio padre non mi ha detto nulla – fece poi quella considerazione.
  • Non ti ha detto nulla, perché semplicemente Procton e mia mamma non hanno ancora annunciato ufficialmente il progetto, ma a breve lo faranno – precisò Aurora, sorseggiando il suo drink.
  • E quando hanno intenzione di farlo? – domandò Miwa.
  • Tra una settimana massimo due credo che ci sarà una conferenza qui a Tokyo alla base spaziale, e in essa verrà illustrato il progetto Infinite Space Projecy identificato come ISP – riportò Aurora, scambiandosi l'ennesima occhiata truce con Venusia, mentre le altre cinque si ritrovarono a sospirare pesantemente per la milionesima volta in quelle pochissime ore.
Ma un giorno quelle due saranno nuovamente andate d’amore e d’accordo!?
 
Parlarono di diversi argomenti, ma non appena squillò il cellulare ad Aurora, e questi si accinse a rispondere calò il silenzio più totale.
Alle presenti era piuttosto chiaro da chi l’amica avesse ricevuto quella chiamata, soprattutto a Venusia, che infatti sbuffò fin troppo sonoramente.
Per riuscire a parlare meglio lei e per fare in modo che le amiche potessero continuare a fare i loro discorsi, Aurora si alzò avviandosi verso la grande terrazza panoramica che aveva quel luogo a sua disposizione.
Da quest'ultima considerata l’enorme altezza, si trovava al piano attico di un grattacielo di quasi cinquanta piani, si poteva ben vedere quasi tutta Tokyo, come al solito magnificamente illuminata.
Mentre che Aurora era fuori in terrazza a parlare con il suo uomo, Venusia invece prese la via dei bagni.
In quel momento le era salita una rabbia tale che pensò bene di rifugiarsi da sola nella toilette, e cercare in parte di sbollire all'interno di quest’ultima l’incazzatura che aveva dentro di sé.
Le altre ragazze ovviamente rimaste da sole, iniziarono a fare le loro considerazioni riguardo a quello che stava da molto tempo succedendo alle due. Maria, prese senza se e senza ma, subito le difese di Aurora, perché per lei la ragazza non aveva fatto nulla di male, essendo che a suo fratello Venusia non era mai e poi mai interessata. Mentre sia Jun che Miwa si divisero. Secondo il loro modesto parere stavano in quel momento sbagliando entrambe.
Invece le rimanenti, cioè Sayaka e Mikiru nelle loro valutazioni rimasero piuttosto imparziali.
La prima a raggiungere i loro tavoli fu proprio Aurora, che dopo aver parlato col suo Actarus, era rientrata con un sorriso smagliate stampato sulle labbra.
Dopo poco anche Venusia le raggiunse.
Questi, si era momentaneamente calmata, o almeno il suo colorito era ritornato ad essere normale, non paonazzo!
Continuando a sorseggiare l’ennesimo drink, si ritrovarono a parlare di tantissimi altri argomenti. Uno su tutti, fu proprio la gita fuori porta nell'isola di Hokkaido, precisamente nella località posta nella sua punta più a nord, cioè Wakkana.
Dai loro discorsi emerse che tutte loro coi rispettivi compagni, giusto tranne Venusia che al momento era l'unica single del gruppo, erano seriamente intenzionate a stare in quel luogo freddo e desolato per una quindicina di giorni, e avrebbero quindi soggiornato all'interno di una grossa baita di montagna.
Quando uscirono dal locale che le aveva ospitate era decisamente molto tardi. Prima di salutarsi e avviarsi ognuna verso la propria abitazione, bè nel loro caso si trattava dei vari laboratori scientifici che le ospitava, si ripromisero di vedersi con una certa frequenza.
Calorosamente presero a salutarsi, inutile dire che sia Venusia che Aurora si ignorarono, come d'altronde avevano fatto durante la serata, ma a dirla tutta per Aurora non vi erano più problemi, diciamo che ci aveva già messo una bella pietra sopra, mentre Venusia invece forse ci doveva lavorare un po' di più, molto a dire il vero.
 
 
 
Colei che scrive.
Siamo quindi al secondo capitolo e qui voglio fare una precisazione.
Non me ne vogliano i fans di Venusia/Hikaru Makiba, perché a me la ragazza non è mai piaciuta. Il bel principe secondo il mio modesto parere merita ben altro e visto che dopotutto ci hanno lasciato un finale apertissimo, ho deciso con chi accoppiarlo.
Ho voluto solo specificare tutto ciò perché non vorrei inimicarmi qualcuno, ma i miei gusti sono questi.
Al momento non avrei altro da dire, ma in cambio però porgo i miei più sentiti ringraziamenti per chi ha letto il primo capitolo di questa mia pazzia!
Grazie! Grazie di cuore. Siete stati in tanti ed io non me lo sarai mai e poi mai aspettata!
Alla prossima!
Baci&Abbracci.
Samp!
 
 
 
   
 
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