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Autore: Freez shad    09/07/2020    1 recensioni
Ogni cosa nella propria realtà ha un suo orologio. Un ciclo d'esistenza perfetto e collaudato da migliardi di anni d'esistenza.
Troppi per un qualcuno che, per arroganza o pura pazzia, ha intenzione di modificare e rinnovare...tutto, partendo da zero.
Ciò porterà a terribili conseguenze e toccherà ai nostri famosi eroi impedire che questo accada, ma le difficoltà saranno molte e non solo esterne.
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaze the Cat, Shadow the Hedgehog, Sonic the Hedgehog, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Come pensi che sarà il giorno della tua morte?”.  
Questa era la domanda che, in quegli ultimi istanti, la giovane panda minore sentì echeggiare nella sua mente. Una rimembranza del passato, riaffiorante nel suo inconscio. 
Una domanda strana, che le era capitato più volte di udire durante i suoi relativi pochi anni di vita; come, d’altra parte, lo erano anche le risposte di coloro al quale il quesito veniva posto. Almeno dal suo punto di vista.    
Nella quasi totalità dei casi si faceva riferimento ad una silenziosa fine su un giaciglio comodo, nella pacifica compagnia di quei loro cari che li avrebbero accompagnati alla porta dell’ultimo viaggio della vita.  
Non era una prospettiva meritevole di biasimo, ma Xin aveva ideologie diverse. 
Sebbene non si fosse mai veramente soffermata su domande simili, la sua indole l’aveva portata ad immaginare la propria morte come quella dei guerrieri, suoi antenati; nel pieno fermento di una battaglia, per mano di un avversario tanto forte da non essere stata in grado di resistere o fuggire. Una fine gloriosa ed onorevole. 
Un sorrisetto ironico ed incredulo, anche nell’accettazione di un fato certo, le comparve sul volto; era riuscita a trovare qualcosa per cui ridere. 
Stava per essere accontentata, anche se in un’età che non si aspettava. 
 
 
 


La sfera aveva quasi completato totalmente il suo percorso quando all’improvviso, alla velocità di una folgore divina, un riccio sonico si parò a difesa della panda, puntando l’arma in rapido avvicinamento. 
Investita da un lampo di luce, lo stesso che il blu era solito provocare nei suoi slanci estremamente rapidi, Xin fu costretta ad un sussulto che la lasciò imbambolata e semisdraiata a terra; in preda ad un misto di sorpresa e meraviglia nello scoprire, una volta riaperti gli occhi, la comparsa di quella ricercata figura. 
Dopo aver rivolto un rapido e rassicurante cenno di saluto alla ragazza Sonic, sfruttando l’inerzia dello slancio e di una distanza prossima al limite dalla luminescente sfera, si scagliò con un salto contro il globo raccogliendolo fra i palmi delle mani; accompagnando inizialmente la direzione originaria del proiettile, il riccio si appallottolò con incredibile velocità su sé stesso modificandone la traiettoria.  
A quel punto, dopo averlo imbrigliato di una maggiore potenza ed energia dinamica grazie alla propria rotazione, lo scagliò contro il canide. 
La rapidità di quel contrattacco, oltre alla sorpresa nel trovare un nuovo contendente, colse impreparato Vinew. Quest’ultimo, colpito al volto ed accecato dall’esplosione dell’impatto, dovette indietreggiare di qualche passo a causa dell’onda d’urto, liberando involontariamente Shadow dal suo opprimente peso. 
Approfittando di quella occasione il riccio striato, senza rialzarsi, sorprese l’avversario con un violento calcio a taglio eseguito a rasoterra, lasciandolo sospeso a mezz’aria, per poi investirlo all’altezza dello sterno con un calcio d’asino a piedi uniti, flettendo con le braccia al suolo per un maggiore effetto di spinta. 
Il canide, questa volta, risentì dell’assalto; col fiato mozzato e intontito, fu scaraventato inerme al lato opposto della valle, venendo sommerso dal folto manto d’erba. 
 
 
<< Bel colpo, Shad... >> esclamò d’un tratto Sonic, avvicinatosi all’ombroso riccio con fare ironico << ...per poco non era un fuoricampo! >>, 
<< Che ci fai qui? >> domandò Shadow, sorvolando la battuta e l’odiato nomignolo affibbiatogli, senza abbandonare totalmente l’attenzione dal luogo in cui era finito Vinew. Sicuro che, per quanto violento, la forza che aveva sprigionato non sarebbe certo bastata a sopraffarlo.  
<< Ehi, ti sembra questo il modo di trattare un amico? >> lo rimbrottò l’altro, fingendosi offeso << E pensare che sono venuto fin quassù per ringraziarti dell’aiuto che ci hai dato ieri! >>, 
<< Per quello che importa, potevi farne a meno! >> sentenziò il nero, incrociando le braccia al petto, 
<< Lo so, infatti avevo pensato di mandarti una lettera,...però poi mi sono detto: “Perché non dirglielo di persona? Sono sicuro che a un tipo così socievole, gli farà piacere un po' di compagnia!” >> continuò beffardo << Inoltre, ad essere onesti, non ero sicuro che l’avresti realmente letta quella lettera...o ricevuta...o che avresti lasciato incolume il postino. >>, 
<< Come hai fatto a scoprire dove fossi? >> chiese ulteriormente il riccio striato, senza soddisfare le aspettative della solare controparte di una sua reazione, mantenendo una compostezza severa e autorevole, 
<< Non ci sono poi tanti luoghi sul pianeta, così solitari e impervi, in grado di soddisfare la tua masochistica voglia di depressione >> fece il blu, lanciandogli dei fugaci sguardi e carpire la minima variazione per il suo insano divertimento. 
Anche se non aveva tutti i torti; non era certo un mistero per nessuno il fatto che Shadow, per propria indole, scegliesse luoghi simili per appartarsi ed avere meno fastidi possibili. Specialmente se questi provenivano dal blu o dallo scienziato a forma d’uovo che, spesso e volentieri, si presentavano l’uno accodato all’altro.  
<< Anche se, lo ammetto, a facilitarmi la ricerca sono state le voci riguardanti una timida, gentile e discreta creatura, dal colorito nero e rosso, girovagante sulle alte cime del Chu-nan >> concluse, sogghignando divertito.  
Sapeva che non era mai un bene tormentarlo, considerati i rischi che simili tentativi comportavano, ma il gusto di alterare la sua aurea superiore per abbassarlo ad un livello più infantile e terreno ne valeva l’azzardo. 
Tuttavia, quel giorno, Shadow sembrava totalmente lontano dal rivolgere anche una minima attenzione alle sue provocazioni. Il motivo era chiaro e, ripensando a ciò che aveva intravisto al suo arrivo, non poteva che trovarsi d’accordo. 
Poche erano le volte che gli era capitato di vederlo in difficoltà; ancora meno quelle in cui lo aveva visto sopraffatto o, come in quel caso, immobilizzato a terra e apparentemente incapace di reagire. 
Probabilmente creature dotate di una tale capacità potevano essere numerate sulle dita di una mano. 
<< Chi è quel tizio? >> domandò infine, assumendo un atteggiamento più serio, volgendo anch’egli la propria attenzione dove era precipitato il canide, 
<< Non lo so! >> fu la secca risposta del nero << Ha detto di chiamarsi Vinew >>, 
<< E cosa vuole? >>, 
<< Lottare per divertirsi, ma non credo sia quello il suo scopo principale. Un’entità simile non può essere giunta fin qui solo per combattere per puro piacere! >>, 
<< “Entità”? Cosa te lo fa pensare? >>, 
<< L’ho affrontato poco prima che tu arrivassi! Non un singolo attacco è stato in grado di danneggiarlo veramente >> fece, serrando i pugni in un moto di stizza << Nemmeno l’uso del Chaos è stato d’aiuto anzi, per quanto lo usassi, riusciva a resistergli o a neutralizzarlo con il suo potere! Nessuno, tra coloro che abbiamo affrontato, è mai stato in grado di questo con una tale semplicità >>, 
<< , questo non vuol dire che... >> provò a controbattere il blu, insicuro lui stesso sul cosa dire data la relativa poca esperienza con quella fonte, 
<< Sonic, per quanto tu possa ignorare molte cose, sai perfettamente che il Chaos è l’energia fondatrice del mondo e che pochi sono quelli che riescono a controllarla, anche se imbrigliata dentro di sé! Chiunque possegga un potere persino superiore a questo, con una capacità di gestirla in modo così incredibile, non può essere definita una creatura normale >>, 
<< Capisco! >> borbottò il riccio sonico, osservando lo sguardo cupo della sua controparte scura, per poi spezzare i toni con ironia << Quindi la tua non è solo una scusa per giustificare il fatto che ti ha trasformato nel suo tappetino, giusto? >>, 
<< No! >> rispose a denti stretti Shadow, cercando di mantenere una giusta calma di fronte all’idiozia del blu << Non è solo per questo! >>, 
<< Ah, quindi potrebbe essere anche qualcos’altro! Mi domando cosa possa essere? >>. 
<< Ehm...signol Sonic! >> fece timidamente e con lo sguardo abbassato Xin, una volta ripresasi dallo shock iniziale, afferrando con la punta delle dita uno degli aculei sulla schiena del riccio per accertarsi di riuscire a richiamare la sua attenzione << Non saplei...pelò...potlebbe essele pelché è stato anche chiamato “Sfolma di vigna plopositiva? >>. 
 
 
Un infinito attimo di silenzio piombò sui tre. 
Lo sguardo sbigottito del nero, lanciato in direzione della panda, andava ad accompagnarsi a quello assai incredulo di Sonic. 
<< Scusa...cosa hai detto? >> fece infatti quest’ultimo, squadrando Xin alle sue spalle, 
<< H-ho d-detto “Sfolma di vigna p-plopositiva! >> balbettò lei, lievemente intimorita per l’inaspettata reazione. 
Una volta ottenuta conferma, realizzando al tempo stesso a chi corrispondesse nella forma originaria, uno sguaiato scoppio d’ilarità piegò il riccio blu che, per poco, non si accasciò a terra. 
Effetto tutt’altro che condiviso da Shadow il cui orgoglio, già mestamente provato, stava ora subendo un ulteriore colpo basso proprio dal suo rivale di sempre. La persona meno indicata a cui rivelare tale pericolosa informazione nell’intera Mobius 
In simili frangenti, poteva quasi comprendere la profonda motivazione che continuava a spingere Eggman a cercare una soluzione definitiva da apportare alla vita del riccio. 
<< Oh, Chaos...non ce la faccio...più... >> tentò di parlare il blu, intento nella ricerca d’ossigeno, appoggiando con fare amichevole la mano sulla spalle di Xin per reggersi e favorire la respirazione. 
Atto che sorprese la panda minore, data la confidenza che comportava un simile gesto, colta da un nuovo e maggiore imbarazzo per un contatto inaspettato. Il volto prontamente si arrossì, venendo lievemente celato dal colore del proprio vaporoso manto, mentre un leggero tremolio si impossessò di lei. 
<< Hai finito di fare il buffone? >> sentenziò con severità Shadow, cercando di interrompere un umorismo affatto gradito, 
<< Scusa, Shad, ma non ho saputo resistere! >> si giustificò il riccio sonico, ritrovata una più consona compostezza << A proposito, chi dovrei ringraziare per avermi fatto divertire tanto? >> domandò infine, rivolgendo uno sguardo semplice e solare alla panda, 
<< P-piacele, i-il mio n-nome è Xin e vengo da Wu-Lang, un v-villaggio a nord-est del Chu-nan >> si presentò timidamente, porgendo lo stesso medesimo inchino che aveva fatto in precedenza a Shadow; anche se la forma e il temperamento assunto in quel frangente ora sembrava completamente sparito, lasciando il posto ad uno più insicuro e timido. 
Difatti, nonostante il forte temperamento e l’ostentata sicurezza di sé, le era sempre stata fonte di grande imbarazzo il momento di presentarsi agli estranei. Sentimento amplificato se questi era il suo eroe.  
Proprio la mancanza di coraggio, come principale ragione, l'aveva spinta inizialmente a nascondersi al suo arrivo, per poi venire costretta a raccoglierne quanto più possibile solo quando Shadow, scambiatolo per il blu, l’aveva “gentilmente” invitata a rivelarsi.  
<< Hai un simpatico modo di parlare, sai! >> esclamò con tono genuino il riccio, acquietando la palese agitazione della ragazza << Piacere, Xin, io sono Sonic! >>. 
 
 
 
Conclusa quella frase, una nuova agghiacciante risata pervase lo spazio intorno a loro.  
Vinew, una volta rialzatosi da terra e mostratosi nel pieno della forma, spiccò un balzo tale da annullare l’intera distanza che li separava, atterrando a pochi passi dal trio. 
I due ricci, con il blu a fare da scudo ad una panda minore ancora debilitata, si posizionarono per affrontare un eventuale nuovo scontro. 
<< Scusate se vi interrompo, ma mentre ero disteso...a proposito, avete mai provato a guardare il cielo in quella posizione? È uno spettacolo da lasciarti “veramente” senza fiato... >> fece il canide, ironizzando sullo scarso risultato ottenuto dal contrattacco di Shadow << Comunque...stavo dicendo?...ah, sì, mentre ero disteso, non ho potuto fare a meno di ascoltarvi e...devo dire che ci hai quasi preso su di me, caro Shadsy!>> esclamò, ammiccando un complimento con lo sguardo in direzione del nero << Ora però non è il momento di parlare del sottoscritto. Non vorrei sbagliarmi, ma le mie orecchie hanno per caso sentito che fra noi è arrivato il grande Sonic? >>, 
<< Esatto! >> rispose seccamento il riccio in questione, facendosi avanti, 
<< Che piacere vederti, carissimo! >> fece canzonatorio il lupo << So che non sono cose da dirsi al primo incontro ma...dal racconto di Eggy mi aspettavo qualcosa di un po' più...più! Voglio dire, per me va benissimo anche così...non sono schizzignoso sull’aspetto delle mie vittime...però anche l'occhio vuole la sua parte, ecco! >>, 
<< Tranquillo, me lo sono sentito dire spesso >> fu la pronta risposta, che provocò una sorniona ilarità nell’avversario, 
<< Davvero? Che sollievo! A quanto pare è un pensiero condiviso! >>, 
<< Già, da tutti quelli che poi ho battuto, ovviamente >> continuò il blu, rivolgendogli un ghigno sornione << E questo accade sempre! >>, 
<< Sei davvero simpatico, molto più di quel tipo imbronciato! >> fece il lupo, reagendo in maniera inaspettatamente positiva a quella velata sfida << Credo che mi dispiacerà quando ti eliminerò...o forse no, chi lo sa? In fondo i sentimentalismi sono così superati di questi tempi >>, 
<< Non ci resta che provare! >> fece Sonic, protrando il corpo in avanti per eseguire uno scatto, 
<< Giusto, ma non ora! Ho già violato il mio accordo personale con me stesso affrontando muso serio e batuffolina insieme...non vorrei risentirmi o mi toccherà farmi una bella ramanzina >> chiarì con una serietà fuori contesto, data l’assurdità del ragionamento, per poi lanciare un amichevole saluto mentre cominciò a levitare da terra << Tranquillo, la prossima volta saremmo solo noi due...perciò tieni pronti dei fiori per il nostro appuntamento! >>.  
Al fine, con una rapidità tale da competere con quella dei due ricci, Vinew si allontanò scomparendo in breve tempo dal loro campo visivo. 
 
 
 


I tre rimasero fermi per qualche secondo, con lo sguardo rivolto al punto in cui il lupo se ne era andato. 
Numerosi pensieri, frutto di quell’incontro, pervasero le loro menti; per quanto fossero numerosi ed importanti le informazioni tratte, erano sicuri di non aver ancora potuto saggiarne la vera e profonda sostanza.  
<< Cosa pensi di fare? >> chiese improvvisamente Shadow, rompendo il silenzio creatosi, 
<< Mi sembra ovvio! Ho come l’impressione che sarà lui a farsi vivo, perciò lo aspetterò pronto per affrontarlo >> rispose il blu, con una pacatezza e semplicità disarmante, 
<< Hai qualche idea? >>, 
<< Per niente! >> fece, notando lo sguardo sorpreso del nero << Mi toccherà improvvisare >>, 
<< Come se fosse un problema per te >> esclamò infine Shadow. 
Non riusciva a capacitarsi della leggerezza con cui la sua controparte riusciva ad affrontare le cose; per meglio dire, non era in grado di concepire l’idea di avvalersi del caso, della fortuna o di qualche evento favorevole in occasioni in cui, nella logica comune, una preparazione accurata avrebbe funzionato meglio.  
Del resto conosceva perfettamente il modo di agire di Sonic; della sua straordinaria velocità di calcolo e pensiero, che sminuiva adottando un atteggiamento snervante ed infantile. Almeno con lui. 
La sua estrosità, accompagnata dalle sue capacità naturali, lo avevano reso in grado di poter competere contro forze ben superiori alle proprie. 
Lui stesso rientrava tra queste, essendo letteralmente un concentrato di energia Chaos, eppure in diverse occasioni dovette arrendersi alla superiorità mostrata dal blu nel saper reagire agli attacchi in modi impensabili. Anche se, in altre circostanze ben più serie, difficilmente quest’ultimo avrebbe potuto resistere ad un assalto eseguito al suo massimo potenziale.  
Forse era questo che maggiormente lo infastidiva di Sonic; una testarda ed impulsiva attitudine al rischio, che sfruttava per dare completo sfogo di sé stesso e delle sue abilità. Una qualità innata, ammirevole per certi versi, ma di cui era totalmente contrario. In fondo, non per niente era il loro solo aspetto esteriore ad accomunarli. 
<< Tornando al discorso, come mai eri in compagnia di questa simpatica ragazza, Shad? >> chiese il blu, lanciando qualche sguardo malizioso al compagno e alla panda << È stato interrotto qualcosa di riservato? >>, 
<< Per niente, idiota! Stava cercando te, ma ci ha confusi >> rispose seccamente il nero << A quanto pare la sindrome della mocciosa rosa deve essersi diffuso nell’aria >>,               
<< Ah, è così allora! >> fece Sonic, grattandosi l’orecchio in evidente disagio per l’equivoco, rivolgendo la sua attenzione alla giovane << Dunque...Xin, se non sbaglio...perché mi cercavi? >>, 
<< Bhé...ecco...io vollei...insomma... >> tentò la panda minore, colta da un improvviso imbarazzo per quell’attenzione, 
<< Tranquilla, sei tra amici! Parla liberamente, senza paure >> la spronò quindi il riccio. 
Quelle semplici e rassicuranti parole riuscirono ad infonderle coraggio. 
<< Signol Sonic... >> esclamò Xin, con gli occhi per un lungo istante fissi su quelli smeraldini del suo interlocutore, prima di prostrarsi poggiando la fronte a terra << ...la plego di plendelmi con sé e di lendelmi sua allieva! >>.  
 
 
 
 
La frase spiazzò completamente il riccio sonico, lasciandolo basito ed interdetto per quell’improvvisa richiesta. 
<< C-come scusa? >>, 
<< Mi peldoni, folse non mi sono esplessa bene! V-vollei che si p-plendesse cula di me come mio maestlo >> ripeté Xin, una volta sollevato il capo per rivolgere nuovamente lo sguardo su Sonic,  
<< Quello l’avevo capito! Intendevo dire, come ti è venuta in mente una richiesta simile!? >>, 
<< Fin da quando elo piccola ho sentito stolie che nallavano le implese che un piccolo liccio, poco più glande di me, afflontava con la sua supel velocità e agilità, pel sconfiggele il cattivo e salvale Mobius. Col tempo questi lacconti aumentavano, insieme alla volontà di potel anch’io lendelmi utile...come lei. La mia è una famiglia di stilpe guelliela e glazie a lolo ho appleso l’alte del combattimento, ma non hanno potuto aiutalmi col mio potele >>, 
<< Potere? Quale potere? >> domandò incuriosito Sonic, dando al contempo voce allo stesso interesse di Shadow, 
<< Sono nata con la capacità di contlollale gli elementi plincipali natulali che tocco con le mani, qualsiasi esso sia! Nessun'altlo della mia famiglia o del villaggio ne è plovvisto ! >>, 
<< Wow, fico! >>, 
<< Ho dovuto allontanalmi da tutti cololo a cui volevo bene pel paula che la mia inespelienza potesse felile qualcuno. Pel questo mi sono messa alla licelca dell’unica pelsona che conoscessi in possesso di un potele stlaoldinalio come il mio! Mi sono allenata pel tanto tempo da sola, impalando tecniche per dale foma e muovele quegli elementi, ma... >>, 
<< Ho capito! Non riesci a controllarlo completamente, giusto? >>, 
<< Quelle stolie mi hanno poltato a confidale in quel liccio che adesso ho davanti! Pelciò, la plego, mi accetti come allieva e si plenda cula di me! >> concluse infine la panda, dando fondo a tutto il suo forte spirito, tornando a capo chino.  
Una rivelazione che ebbe il potere di scuotere l’animo di Sonic; in due modi però completamente opposti infatti, sebbene avesse potuto percepire la vasta gamma di sofferenza e stress che la panda doveva aver patito in quegli anni di dure scelte, si era anche accorto di un fattore sentimentale, rivolto alla sua persona, di cui non voleva fare parte.  
Una noia pericolosa, per motivi vari, che sarebbero andati ad aggiungersi a quelli già presenti e caratterizzati da Amy che, sempre in suo agguato, occupava una buona fetta di preoccupazione in quell’ambito; nonostante le vaghe eccezioni in cui riusciva ad apprezzarla, godendo della sua compagnia.  
<< Per favore, alzati! >> esclamò serio il blu, dopo averla osservata per qualche istante. 
Xin si alzò, liberandosi dalla polvere che le aveva coperto gli indumenti, con le mani congiunte al petto in un lieve stato di timore per quell’atmosfera venutasi a creare. La paura di un rifiuto era divenuta forte. 
<< Ho ascoltato il tuo racconto e le tue parole mi hanno toccato il cuore! Comprendo la tua angoscia ed hai tutta la mia compassione >> fece il blu, fissando intensamente il grigio delle sue iridi << Ma purtroppo non posso! Conosco i miei limiti e per questo ti lascio alle cure di Shady, molto più bravo di me >> esclamò sorridente d’un fiato, per poi scattare via lasciando la propria sagoma di polvere nel punto in cui si trovava << Tenetemi informato sugli allenamenti, ciao! >>. 
 
 
 
 
 


Come un vetro di cristallo gettato a terra, in quel momento le speranze della ragazza s’infransero; le aspettative che si era creata, forse ingiustamente, caddero sotto il peso di una realtà schiacciante. 
Mille pensieri affiorarono, accavallandosi l’uno su l’altro, senza dar modo di seguire un filo logico che potesse permetterle di evadere da quel presente.  
Le sue scelte erano state tutte indirizzate in quella scommessa, di cui confidava nella riuscita positiva; i tarli del dubbio erano nati troppo tardi per poterla convincere a tirarsi indietro.     
<< Un eroe d’altri tempi, vero? >> fece con sarcasmo Shadow, destando una Xin rimasta attonita dalla risposta ricevuta, 
<< La colpa è mia, folse ho voluto pletendele tloppo >> rispose mesta la panda,  
<< Non hai preteso niente! >> esclamò d’un tratto e inaspettatamente duro il nero << La volontà di crescere e migliorarsi può prendere molte strade, anche quelle indirizzate da qualcun’altro! >>, 
<< Quindi...salà lei ad insegnalmi? >> chiese confusa << Ho visto che anche lei ha dei poteli, magali potlebbe... >>, 
<< No! >> la interruppe prontamente << Non ho tempo né interesse a farti da insegnante! >> spiegò calmo, 
<< Ma...allora, come... >>, 
<< Sarà lui a farlo, che lo voglia o meno! >> continuò, estraendo dalla folta chioma puntuta il proprio brillante smeraldo mentre afferrava la mano della panda << La tua è stata una richiesta, ma la mia sarà un obbligo! >>. 
Alzata la pietra al cielo e al suono della formula, i due scomparvero. 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Dalla scrivania dell’autore: 
Salve a tutti! 
Voglio scusarmi, innanzitutto, per un fatto piuttosto importante per me. 
Come avevo detto a qualcuno, i capitoli sarebbero stati aggiornati più regolarmente...questo capitolo, però, mi ha imbrogliato. Chi tra voi scrive, saprà per certo che la cosa peggiore che possa capitare quando si deve buttare giù delle righe è il blocco dello scrittore, giusto? Lo credevo anch’io! Almeno fin quando, dopo tre-quattro giorni passati a pensare come andare avanti, non ho ripreso il racconto riuscendo in breve tempo a compilare 5 pagine...che poi ho cancellato per motivi di trama e stile. Ora, se considerate che il testo sopra copre poco più di 6 pagine di World, quanto lavoro ho buttato bellamente nel ces...tino? Bravi, un fottio. Codesto è il motivo del ritardo e, credetemi, non avete idea del tanfo sudicio che mi ha permeato il naso questa faccenda. Una roba da battere il capo sull’angolo della scrivania. 
Tralasciando cavolate simili, spero che la storia continui a piacere. 
Ringrazio chiunque si fermerà a leggere o a lasciare un’opinione e vi saluto al prossimo capitolo. 
 
 
Arrisentirci!
   
 
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