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Autore: Heartofmyangel    10/07/2020    0 recensioni
Lei Crystal Smith una normale studentessa di 18 anni,incontrerà a scuola il suo amore,il suo professore di Geografia....tra i due ci saranno sguardi accesi,confessioni,parole non dette e un segreto che li terrà uniti per sempre.
Lui Bryan O'Connel professore di 30 anni,quest'anno inizierà a lavorare nella scuola in cui va Crystal e sarà il suo professore,lui ha molti scheletri nell'armadio....
Riusciranno a stare insieme?Anche se lui è molto più grande di lei?Quali segreti nasconderanno?
Genere: Drammatico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Crystal Apro gli occhi lentamente, sembra che abbia dormito per mesi interi. Mi trovo in una stanza dalle pareti bianche, senza alcuna decorazione. C'è solo una grande finestra gialla dalla quale entra molta luce. Sotto di essa si trova un tavolo di alluminio bianco. Alla mia destra invece si trova una porta aperta e sulla soglia ci sono diverse persone. "CRYSTAAAALLL!!" Sento urlare mia madre, prima di buttarsi sopra il lettino per abbracciarmi. "Finalmente!" esclama lei con le lacrime agli occhi Mi allontano dalla sua presa e le chiedo cosa ci facciamo qui. "Sei svenuta ancora una volta, Cry" risponde lei Stavo per rispondere quando vedo due occhi azzurri che mi scrutano attentamente. Quegli occhi li conosco troppo bene, ho navigato in quelle pozze azzurre tutte le volte che incontravo quello sguardo. Mia mamma si gira e, capendo la situazione, esce fuori dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. "Crystal" sussurra lui quasi scioccato Io rimango in silenzio non riuscendo a proferire parola. "Quindi.... tu...." dice lui rompendo il silenzio che si era creato tra noi. "Quindi io?" domando "Aspetti un bambino...?"  chiede lui tra l'incazzato e lo scioccato, guardando la mia pancia ancora non tanto tonda. "Tesoro come stai?!" Interrompe la conversazione il ragazzo che ho incontrato questa mattina in biblioteca. Ah ecco, ci mancava solo lui. "Bene... ora che la famigliola si è riunita, io posso andarmene" dice Bryan sempre con lo stesso tono. "Che stai dicendo?" Dice il ragazzo che ora ricordo si chiami James. "Tu e Crystal aspettate un bambino, no? Quindi perché dovrei rimanere qua mentre la persona a cui avevo donato il mio cuore mi ha tradito?" dice lui con un tono abbastanza alterato. Piccole lacrime mi solcano il viso, lui non sa la verità. Non sa che questo piccolo fagiolino che cresce dentro di me é nostro/a figlio/a. Ma non posso dirglielo. "Ma non è mio figlio" risponde James Lui mi guarda con una faccia sbalordita, io resto impassibile. James esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle. "E...allora di chi è Crystal?" Domanda lui avvicinandosi al mio letto. Io resto muta, non posso dirgli che é suo, lui ha un'altra e io non posso rovinare la sua vita. "Bryan è meglio che vai via, non riesco a parlare" dico io davvero stanca "Crystal io sono ritornato per restare e per averti di nuovo con me, nonostante tu mi abbia ferito"esclama lui Io l'ho ferito? E quando? Assurdo come riesca a capovolgere la situazione... adesso non ho la forza di parlare, quindi è meglio se ne parliamo più in là. "Bryan per favore esci" dico io ormai totalmente stanca di questa situazione. Lui si avvicina al mio letto e il mio cuore perde cento battiti. La sua vicinanza mi fa ancora molto effetto. Sento le mie guance riscaldarsi per la vicinanza del mio corpo al suo. Si avvicina al mio orecchio e sussurra: "Vedo ancora l'effetto che ti faccio, scoprirò di chi é questo bambino e ti riconquisteró" Si allontana dal mio viso ed esce dalla stanza. Tre mesi dopo Gli ho dato una possibilità, forse sono stata troppo frettolosa, ma ogni volta che si avvicina mi dà un senso di libertà e sicurezza. Però alcune volte ripenso a quella lettera che ha scritto e pensare che é stato con un'altra donna mi da il voltastomaco... Sono uscita dall'ospedale esattamente tre mesi fa. Nei giorni dove ero ancora ricoverata, Bryan ogni pomeriggio mi veniva a trovare con qualche regalo per me e il bambino. Ancora non ho avuto il coraggio di dirgli che il bambino che cresce dentro di me è nostro figlio. Ho paura di non essere accettata da lui e quindi che non accetti il nostro bambino. Lui cercava sempre di avvicinarsi a me però io non volevo, anzi non potevo. Mi ha parlato spesso dei suoi alunni e vedendolo parlare del suo lavoro gli si illuminano gli occhi. Quando parla di questo argomento mi sale la nostalgia perché anch'io vorrei essere una normale studentessa che si era presa una stupida cotta per il suo professore... Però non cambierei niente di quello che ho fatto perché sennò non avrei una persona che mi tenga legata a lui per sempre, il nostro bambino. In questo momento sono a letto perché il dottore ha detto che non devo fare molti sforzi perché farebbero male al bambino e quindi creare il pericolo di un aborto. Io sentendo quella parola sono diventata un fantasma, non voglio fare del male al mio bambino. Accarezzo la mia pancia, che ormai é cresciuta ed é più tondeggiante di prima, pensando a quando avrò tra le mani questo bambino. Oggi per la prima volta andrò a vedere mio figlio, perché la prima volta ero svenuta, e forse saprò anche il sesso. Vengo riportato alla realtà da un profumo che io conosco molto bene e che resta nella mia stanza per tutta la notte. Bryan entra nella mia stanza con il suo solito sorriso e si avvicina al mio letto. Si china verso di me e mi da un piccolo bacio all'angolo della bocca,come fa di solito. "Ciao bimba" dice lui sussurrando ancora vicino a me. Dopo essersi allontanato da me si siede sul letto e comincia a massaggiarmi la pancia. "Ciao piccolino" dice lui rivolto alla pancia e come al solito il bimbo scalcia e riconosce il suo papà. Io lo guardo e mi ricordo la prima volta che lo fece. Flashback Eravamo in camera mia, come sempre, e lui comincia ad avvicinare la sua mano alla mia pancia, però prima di appoggiarla la ritrae. "Perché hai tolto la mano?" Domando "Perché pensavo ti desse fastidio" dopo quell'affermazione prendo la sua mano e la poso sopra la mia pancia. Bryan comincia a massaggiare la mia pancia e ad un tratto sento un piccolo colpo che proviene dalla mia pancia io e lui alziamo la testa e ci guardiamo. "Che cos'è stato?" Chiede lui "Un calcio del bimbo" dico io sorridendo "Mi avrà riconosciuto ormai, diventeremmo grandi amici noi" dice lui guardandomi. Io avrei voluto rispondergli che il nostro bambino aveva riconosciuto il suo papà. Fine flashback Ormai è passata una decina di minuti da quando Bryan accarezza la mia pancia. Sussulto per la sua mano calda che si è intrufola sotto la mia maglietta e continua a fare i grattini che mi piacevano tanto. Io comincio a mugolare dal piacere che mi dava la sua mano al contatto con la mia pelle. "Ti piace?" Chiede lui divertito "Mh mh" dico io con gli occhi chiusi Lui ride e continua a fare quello che stava facendo, ma questo momento romantico venne interrotto da un dolore lancinante alla pancia che mi fa piegare su me stessa. Bryan si avvicina di più a me. "Crystal che hai?" Chiede lui preoccupato "B-Bryan m-mi fa m-male la p-pancia" balbetto  io tra i gemiti di dolore "Ti porto in ospedale" mi prende dalle gambe e vedo che che cola del sangue. Comincio a piangere. "Bryan il bambino, sto perdendo sangue!" Esclamo io singhiozzando. "Bimba non perderai il bambino, ti porterò in ospedale e si sistemerà tutto" dice lui baciandomi la fronte. Scendiamo velocemente le scale con me aggrappata al suo collo e ci dirigiamo verso la macchina. Mia mamma adesso pomeriggio non è a casa, è uscita per fare la spesa. Bryan mi mette sul sedile anteriore e chiude lo sportello, per poi dirigersi verso la parte del guidatore. Fa retromarcia e comincia a guidare verso l'ospedale. Intanto le fitte diventano più dolorose e io piango più che mai. Lui mi prende una mano e me la bacia. Arriviamo in ospedale dopo venti minuti e lui come prima mi prende in braccio e corre, per quello che può, verso l'entrata dell'ospedale e si dirige subito alla reception. "Signore che succede?" Chiede l'infermiera che era dietro il bancone venendo verso di noi. "La mia ragazza é incinta e ha avuto delle fitte alla pancia, poi però abbiamo visto che le usciva sangue..." dice lui sull'orlo delle lacrime. Io sussulto quando dice "la mia ragazza" e guardo il suo volto da dove incominciamo a scendere delle lacrime io alzo la mano, sussultando per le fitte, e asciugo una lacrima. Lui mi guarda e mi sorride e io ricambio. "Signore non si preoccupi metta la sua ragazza qui" indica una sedia a rotelle dove mi appoggio delicatamente "ora mi segua che andiamo subito dal primario di ginecologia" lui annuisce e io mi massaggio la pancia. Arrivati al reparto andiamo subito nell'ufficio del primario ed entriamo. Vedo una figura di spalle osservare alcune foto appese al muro. Si gira e vedo un uomo di mezza età. "Dottore mi scusi ma questa ragazza ha un problema" Io comincio a lamentarmi di più. Prima le fitte erano meno forti, ora sono insistenti. "Dottore mi aiuti la prego" gli dico Lui si avvicina subito a me e mi chiede cosa ho. Io gli spiego delle fitte e del sangue che mi colava. "Signorina ora andiamo a fare un'ecografia così vediamo se il bambino sta bene" Il dottore comincia a camminare con me sulla sedia a rotelle, però dopo si ferma e si gira verso Bryan che era rimasto zitto tutto il tempo. "Lei é il padre?" Lui rimane zitto per una decina di secondi e dopo risponde "Si, sono il padre" mi guarda sorridendo. Io sorrido a mia volta, ma penso che mi sia uscita più una smorfia che un sorriso. "Bene allora venga con noi" Andiamo velocemente nella stanza dove si fanno le ecografie e il dottore mi mette sopra il lettino. Bryan si mette accanto a me e mi prende una mano, e con l'altra mi accarezza la fronte dove ogni tanto lascia dei dolci baci. Il dottore Derek, così mi ha detto di chiamarlo mentre facevamo quella piccola corsa, mi mette una cosa gelatinosa sulla pancia e la spalma con una strumento attaccato a un macchinario dove per ora non si vede niente. Dopo cinque minuti compare una figura: il mio bambino. Comincio a piangere come non mai. Mi giro verso Bryan e vedo che anche lui ha le lacrime agli occhi. Il dottore fa delle manovre sulla mia pancia per capire se il bambino sta bene. "Dottore il bimbo sta bene?" Chiedo ansiosa Lui si gira vero di me e sorride. "Signorina il bambino sta bene, quel sangue che ha perso è stato causato dallo stress" io dopo aver ascoltato quelle parole mi rilassai. "Signori volete sentire vostro figlio?" Chiede a me e a Bryan. Noi annuiamo e poco dopo nella stanza si sente un piccolo suono. Il cuore del mio bimbo... scoppio definitivamente a piangere insieme a Bryan che mi abbraccia. Mi giro verso di lui e poso le sue labbra sulle mie,una questione di secondi e poi si stacca. Veniamo riportati alla realtà dal dottore che ci richiama. "Signorina abbiamo visto che il bambino sta bene però dobbiamo farle delle trasfusioni di sangue" Io annuisco. Andiamo verso la sala delle trasfusioni e cerchiamo il mio gruppo sanguigno, ma riusciamo a trovare solo una sacca con poco sangue. "Signorina ha qualche parente che può donare?" Io annuisco "Penso mia mamma" "Perfetto la chiami e le dica di venire qua" dice lui e va a mettermi la prima sacca che però non sarebbe bastata. Bryan intanto va a chiamare mia mamma e io resto sola per cinque minuti. Guardo fuori dalla finestra e oggi il cielo è limpido con un sole splendente. La porta si apre ed entra Bryan che si mette accanto a me. "Bryan" lo chiamo "Crystal per quello che é successo in quella stanza, volevo dirti che io desideravo quel bacio da tanto tempo" Io sorrido "Anch'io" Lauren Sono ritornata a casa dopo aver fatto un po' di spesa ma mi ritrovo da sola. Io allarmata incomincio a chiamare Crystal, ma ha lasciato il cellulare qua. Dopo pochi minuti Bryan mi ha chiamato, dicendo che Crystal si è sentita male e doveva avere un donatore con lo stesso gruppo sanguigno. Io purtroppo non glielo posso dare, ma potrei provare a contattare Peter. Esco di casa e mi dirigo verso la scuola sperando che a quest'ora lui si trovi qui. Posteggio la macchina e mi dirigo verso l'entrata che, fortunatamente, è aperta, quindi qualcuno ci sarà dentro. Entro e vado verso il suo studio e apro la porta trovandolo seduto alla sua scrivania in mezzo a molti fogli. Lui alza lo sguardo con un sopracciglio alzato. "Scusami se sono piombata qua, ma Crystal ha bisogno di una trasfusione e io non posso donarle il mio sangue" scoppio a piangere Lui si alza dalla sua poltrona, viene verso di me e mi abbraccia come faceva un tempo. Io mi sono rifugiata in quell'abbraccio sempre quando ne avevo bisogno e lui mi aveva accolto. Si stacca da me e mi asciuga le lacrime. "Lo sai che poi dovremo raccontare tutto alle nostre figlie" dice lui con un sorriso "Si lo so, però ora andiamo in ospedale" Lascia tutto così spegnendo la luce, mi prende una mano e cominciamo ad andare verso il parcheggio dove si trovano la mia e la sua macchina. "Andiamo con la mia, poi la riporterò io la tua" "Ok grazie" gli do le chiavi della mia auto ed entriamo in macchina. Ci dirigiamo verso l'ospedale in cui é ricoverata Crystal. Arriviamo dopo una decina di minuti e ci dirigiamo verso il reparto di ginecologia. Troviamo Bryan fuori che sta prendendo un caffè e gli vado in contro. Bryan si gira e mi guarda. "Sei messo male caro" gli dissi "Grazie, anche Crystal me lo ha detto, mi ha obbligato a prendere un caffè" dire lui ridendo Poi guarda dietro le mie spalle e vede Peter. "Lui chi é?" Domanda "La persona che donerà il sangue a Crystal" Lui mi guarda sbalordito. "Dov'é la camera di Crystal?" Chiedo Lui mi indica la porta che si trova più avanti di noi. Andiamo verso quella direzione e aprono la porta, e vediamo Crystal su un lettino con una flebo di sangue attaccata al braccio. Si gira verso di noi e ci guarda straniti "Salve preside Rollins" saluta "Ciao Crystal" ricambia Io vado subito da lei e l'abbraccio "Amore come stai?" Domando "Bene ora mamma" rispondo Poi si rivolge di nuovo a lui "Cosa ci fa lei qui?" Crystal "Cosa ci fa lei qui?" Domando al preside Mia mamma mi stringe la mano e mi risponde "Lui ti donerà il sangue" "Ha il mio stesso gruppo sanguigno?" Chiedo scioccata "Si perché..." stava continuando quando si intromette lui "Perché sono tuo padre"
   
 
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