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Autore: Tenru Dragon    23/07/2020    0 recensioni
-Sei diversa, speciale, non dimenticarlo, promettimelo- dice lei con un filo di voce
-Te lo prometto mamma- le rispondo abbracciandola forte per l'ultima volta.
Da quel giorno sono passati 6 anni, Elinor ha mantenuto la sua promessa, non ha dimenticato, ma ha comunque perso se stessa.
Elinor è la prova che anche tra due persone completamente diverse che in principio dovevano odiarsi, può nascere l'amore.
Dopo essere rimasta in orfanotrofio per sei anni dopo la morte della madre, Elinor decide di cambiare il suo stile di vita per tenersi al sicuro, cominciando col cercare Farkas, un vecchio amico del padre, trovando invece colui che le farà ritrovare sé stessa.
Storia già conclusa e pubblicata sul mio account di wattpad: Elenhemmingsirwin
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sento il potere che mi abbandona per scivolare nel corpo di Medea che tutta eccitata urla di gioia, la Dea ci osserva durante tutto il procedimento e non appena esso finisce mi sorride

-Elinor, ora sei tornata ad essere una semplice ibrida, non dominerai più il sangue ma continuerai ad essere, anche se in una piccola parte, la mia adorata Ada- io le sorrido e con uno schiocco di dita mi fa apparire in mezzo ad un prato, ma non uno qualunque, quello vicino al villaggio di Malachia dove i miei si erano amati di nascosto, sento l'euforia di mia zia nella mente e poco dopo questo sentimento viene sostituito dalla rabbia, la sento urlare di essere stata imbrogliata e la zittisco, chiudo quella finestra della mia mente che ci collega e sorrido, rimarrà intrappolata lassù per sempre e averle dato il potere che desiderava in una prigione dalla quale non può uscire è una punizione legittima per i suoi crimini.

Cammino verso il villaggio, vedo le case ricostruite dai lupi da lontano e più mi avvicino più distinguo i volti di tutti, riconosco le bambine a cui avevo insegnato l'utilizzo di alcune piante, vedo i loro genitori e i loro amici ma nessuno sembra notarmi, poi da lontano un volto in lacrime 

-Elinor? Elinor!!- dice Julia correndomi incontro affaticata dal pancione del figlio non ancora nato, mi stringe forte e le sue urla attirano l'attenzione degli altri tra cui mia madre che subito mi si avvicina e mi stringe a se piangente facendo emozionare anche me.

-Oh! Figlia mia! Quante volte ho sognato questo giorno- dice facendo un passo indietro a osservarmi –Sei diventata la donna forte e bellissima che avrei voluto che fossi- io le sorrido

-E tu sei la mamma che ho sempre voluto rivedere- le dico io asciugandomi le lacrime

-Elinor? È qui?- dice una voce tra la folla che mi si è messa intorno, vedo qualcuno spintonare e spuntare tra la folla Yelena seguita da Omar che appena mi vedono sgranano gli occhi

-Avevo paura di non rivederti mai più- dice la strega correndomi addosso e abbracciandomi forte, sento un odore diverso su di lei e capisco immediatamente che Omar l'ha marchiata come sua compagna e sorrido ricambiando l'abbraccio

-Bentornata- dice il lupo mettendomi una mano sulla spalla per non interrompere l'abbraccio da parte della sua compagna

-Grazie- rispondo guardandomi intorno

-Stai cercando qualcuno?- dice Kana avvicinandomisi, Yelena si stacca e si asciuga le lacrime per poi attaccarsi felice al braccio del suo lupo

-Kana, ciao...si...- lei mi sorride e mi indica un sentiero a lato del bosco

-Vai da lui- mi dice semplicemente, io annuisco e tutti mi fanno spazio per farmi passare, so dove porta quel sentiero, porta nel luogo dove il mio Alpha si ritira a pregare e a sgridare se stesso e me per non essere riusciti a stare insieme.

Mi avvicino e lo vedo in ginocchio a guardare il cielo col sole che gli illumina il volto sottolineando le guance umide dal pianto.

-Ricordo bene la prima volta che ti ho visto...- dico facendolo sussultare e voltare scioccato –Non sapevi cosa fossi ma avevi già capito che sarei stata tua, nonostante il mio negarlo...avevi ragione- lui si alza e rimane immobile a fissarmi senza dire una parola –Avrei rinunciato a qualunque cosa per salvarvi ma ho capito che sono più egoista del previsto, non potevo stare senza di voi, senza te- fa un passo verso di me e mi appoggia una mano sulla guancia, quasi a controllare che sia reale –Mi dispiace di averti lasciato dopo averti promesso di stare al tuo fianco per sempre, mi dispiace di aver creduto che a parlare in Africa fossi tu, avevo così paura di rimanere sola di non aver creduto al tuo amore e questo ha fatto in modo che ti catturassero, mi dispiace che tu sia stato ferito e controllato da mia zia e mi dispiace, mi dispiace così tanto di non averti potuto consolare quando venivi qui a piangere- le lacrime ricominciano a scorrere sul mio volto così come sul suo.

-Mi sei mancata- dice con un leggero sorriso prima di baciarmi, un bacio leggero, per poi scostarsi per guardarmi negli occhi desideroso di andare oltre ma con la paura che potessi svanire da un momento all'altro –Avevo creduto di averti persa per sempre-

-Non potrai mai perdermi, mai più-

Mi abbraccia forte e mi fa girare ridendo felice –Sposami- dice infine mettendomi giù, io mi blocco a fissarlo –Elinor, sposami- mi sorride –Ho capito dal primo momento che ti ho vista che eri la persona più importante della mia vita e cosa ancora più importante sei mia, solo mia, e voglio che tutto il mondo lo sappia- io rido emozionata e annuisco per poi baciarlo con ardore.

-Quindi...- dice poi prendendo un filo d'erba dal terreno per poi inginocchiarsi di fronte a me –È solo momentaneo ma per il momento può andare...- io sorrido e gli porgo la mano sinistra, lui me lo lega all'anulare per poi alzarsi

–È perfetto- dico toccandolo con l'altra mano, una patina di resina circonda il filo d'erba redendolo un anello a tutti gli effetti –Non lo cambierei per nulla al mondo- mi bacia e tenendomi per mano mi riporta dagli altri che subito cominciano a farmi domande su cosa fosse successo dopo la battaglia con Medea, spiego il costo del potere e gli dico di non preoccuparsi di Medea che non potrà mai più far male a nessuno.

Da lontano vedo Alisa che sistema una catasta di legna e guardo Malachia confusa –Pensavo che i felinidi come le streghe fossero tornati a casa- dico indicandogli con la testa la lince

-Pare che qui ha trovato qualcuno con cui litigare- dice sorridendo come so non faceva da giorni, vedo che le si avvicina Sid che la prende in giro e ride mentre lei le mette il muso per poi arrossire leggermente

-Non dirmi che...- lui annuisce –Cavolo, non me ne ero accorta, ero troppo occupata a osservarti- dissi diretta voltandomi verso di lui

-Si, alcune cose sono cambiate, Sid è stato giudicato colpevole di tradimento e dovrà scontare dieci anni di servizi sociali mentre verrà tenuto sotto controllo da Alisa che si è unita al branco poco dopo che eri sparita, la famiglia di Manuel è stata ritrovata insieme a Vicky nelle prigioni della sede della congrega d'Europa ma quest'ultima ha deciso di non rimanere qui con Liv giurando però di venire a trovarla ogni mese e mia madre è viva- io sorrido –Ma questo lo sapevi già- annuisco –Anche tu però sei diversa-

-Cambio di look dovuto alla mia parte di lupo, sono così strana?-

-No, non sei strana, sei bellissima, come sempre- dice baciandomi, la folla imbarazzata o divertita si disperde per lasciarci un po' di privacy e lui mi prende in braccio per poi portarmi nella camera che condividevamo prima di partire

-Vedo che le streghe vi hanno aiutato a velocizzare la ricostruzione- dico quando mi sdraia sul letto per poi mettersi sopra di me –Hanno capito che stavano sbagliando e...-

-Ssssh- dice lui accarezzandomi e zittendomi

-Si, scusa, è passato un sacco dall'ultima volta che mi hai toccata così- dico arrossendo, lui ridacchia e mi bacia mentre io mi sento come se fosse la prima volta, con le farfalle nello stomaco e l'amore nel cuore.

Qualche settimana dopo venne alla luce il piccolo Damian, l'ultimo arrivato nella famiglia di Julia che non appena si è ripresa dal parto ha celebrato le nozze con il compagno Sam, un giorno indimenticabile pieno di gioia e lacrime per non parlare delle risate e dell'amore che i due sposi hanno dimostrato, specialmente durante lo scambio delle promesse, hanno commosso tutti.

Mentre i neo sposini erano in luna di miele Manuel cominciò l'addestramento con gli altri lupi e iniziò la scuola, Sid stava scontando la pena per il suo tradimento occupandosi di sistemare il villaggio e tenere i lupi più piccoli mentre le madri erano impegnate sempre in compagnia di Alisa che per essere un felinide si è abituata facilmente a vivere tra i lupi, Eric passava il suo tempo tenendo Maya e Alex mentre mia madre, Isabel e Kana, che erano responsabili di tenere Damian, continuavano a ripeterci che volevano dei nipotini di comune accordo mentre io e il mio compagno la maggior parte delle giornate cercavamo di scappare quando le vedevamo arrivare da lontano.

Quando i due tornarono tornò più o meno tutto come era prima che partissimo alla ricerca delle dominatrici che rimasero con noi al villaggio quasi tutte, l'unica che se ne andò fu Abasi che decise di tornare a casa dalla quale era mancata per troppo tempo per colpa di mia zia.

-Sei silenziosa- dice Malachia avvicinandomisi, io gli sorrido appena scacciando dalla mia mente le urla disperate di Medea che mi maledice per averla ingannata, urla che ormai mi accompagnano da un paio d'anni.

-Stavo solo pensando a tutto ciò che abbiamo passato- rispondo mentre mi si siede accanto sul dondolo della veranda della nostra casa –E a ciò che ci aspetta d'ora in poi- dico mettendomi una mano su cui spiccano due anelli, quello in resina e un semplice cerchio dorato che fa coppia con quello di Malachia, sul ventre rigonfio.

 

FINE.

 

Eh si!! Proprio così, siamo giunti alla fine di questo mio primo libro. Scrivere la parola fine è stato un sollievo ma anche un dolore, mi mancherà scrivere di Elinor e Malachia 

  
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