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Autore: Dioni    25/07/2020    1 recensioni
In un mondo di eroi,mostri,uomini e dei,dove immense nazioni si fanno guerra per la supremazia,Milziade,un uomo dalle mille professioni e abile combattente viene contattato da Lucilla,una giovane sacerdotessa di Apollo per scortarla fino alla città-stato di Aegis,dove sa di poter trovare rifugio dalle grinfie di Nova,l'impero che lui legioni si spandono sempre più per posare il vessillo della'aquila dorata su nuove terre e su nuove razze e dal suo imperatore,Lucio Cornelio Silla,il segreto per la quale la ragazza e perseguitata,intrecciando così il suo destino con quello del mercenario,trascinandolo in un avventura che li porterà alla ricerca di un antichissimo potere,pari forse a quello degli dei stessi e che nelle mani sbagliate può cambiare il destino del loro mondo per sempre.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Nevia precipitava anche lei ma ad una velocità superiore,lei sue mani fremevano all'idea di infilzare le sue spade nella tenera carne della principessa,non per chissà quale macabro piacere omicida,ma perché spinta da una forte lealtà verso il suo imperatore,lei era un soldato,avrebbe obbedito agli ordini ricevuti e di certo,anche se Lucilla non era ancora entrata in città era inevitabile che anche da prigioniera non si sarebbe sottomessa alla volontà del divino augusto e che sarebbe stato meglio ucciderla che portala viva alla capitale,un elemento del genere era troppo pericoloso e per tanto non avrebbe esitato ad alzare le sue armi contro di lei. Nevia stava puntando i gladii sotto di lei come a voler fare del suo corpo una grossa freccia che avrebbe trafitto la traditrice e le sue lame non avrebbero tardato a sporcarsi di sangue,la velocità della discesa avrebbe fatto tutto il resto e sarebbe stato veloce ed imprevedibile,come un fulmine a ciel sereno. Il carro e l'aquila,la sacerdotessa in fuga e il soldato,la fuggitiva e la sua inseguitrice,l'aquila che dava la caccia alla colomba,solo una delle due avrebbe ottenuto ciò che voleva e il tutto si sarebbe svolto in una manciata di secondi. Nevia scendeva sempre di più,sempre più velocemente,le sue mani erano pronte a sferrare l'attacco decisivo e seppur protetta da Braxus era chiaro che in quella situazione lei non sapeva come reagire al meglio,poteva solo andare giù,sempre più giù,lasciando che la sua magia continuasse a funzionare almeno per il tempo necessario. Le forze della sacerdotessa stavano cominciando ad abbandonarla,mantenere un tale incantesimo richiedeva uno sforzo e un energia tale che rischiava di terminare il suo effetto,dare forma al carro con qualcosa di così leggero come delle nubi necessitava di una forza magica molto grande,ma per quanto talentuosa fosse era ancora alle prime armi come sacerdotessa di Apollo,creare un nuovo incantesimo era una cosa,saperlo gestire era un altra. Lucilla stava per cedere,Nevia era da un passo dal poterla colpire e nessuno su quel carro poteva evitare quello che stava per accadere,la punta di uno dei gladi si stava avvicinando,sempre di più,sempre più minacciosa e non c'era verso di cambiare la cosa,questo Nevia lo sapeva benissimo...quello che non sapeva era che il suo attacco non avrebbe avuto successo,infatti,un lampo improvviso si manifestò dalla torre sotto di loro. Un piccolo bagliore improvviso entrò nelle attenzioni della comandante e per istinto diede un colpo d'ali e subito si spostò di lato cosa che gli salvò la vita,perché se fosse rimasta sulla stessa traiettoria sarebbe stata colpita in pieno da un lucente raggio blu che attraversò il cielo in un battibaleno.

In nome di Bellona....”,disse lei in quella con fare stupito,non era la prima volta che vedeva un raggio magico impiegato come contro misura durante gli assedi ed usata su interi reggimenti per respingere gli invasori,ma vederne uno lanciato fino a lei,a quell'altezza nel cielo e con così tanta precisione,sapeva delle contromisure della città-stato,ma non si aspettava di certo una cosa simile e su quella distanza,un tale attacco magico necessitava non solo di un grande potere,ma anche di mezzi specifici per quel tipo di magia,come i macigni per le catapulte o i dardi per la balista,evidentemente Aegis possedeva molte più contromisure di quelle che la comandante si aspettava. Oramai il carro si era allontanato a tal punto da risultare irraggiungibile e quindi non poté far altro che stare a guardare il suo tentativo di cattura,ma sarebbe stato meglio definirlo omicidio,fallire nel momento stesso in cui aveva schivato il raggio per evitare di essere colpita in pieno per poi morire chissà come e di certo non intendeva sperimentarlo sulla sua pelle. Diede un ultima occhiata verso il carro e i suoi occupanti e poi se ne volò indietro,diretta verso il castrum dove i suoi uomini attendevano di essere guidati per la marcia contro la città,aveva dato l'ordine di comporre l'esercito in assetto da battaglia,ma non aveva dato l'ordine di lasciare il castrum ne tanto meno di condurre l'attacco ad un suo sottoposto nel caso non fosse tornata per tempo per iniziare l'assedio. No, era lei che doveva condurre le sue truppe mostrandosi in volo poco sopra la prima linea di fanteria,mostrando così come altre volte il suo impegno a sporcarsi di terra e sangue insieme ai suoi uomini,l'attacco alla principessa aveva fallito,ora era compito dell'esercito a porre rimedio al suo errore. La città avrebbe visto la sua fine volare contro di loro con ali d'acciaio. C'è l'avevano fatta,erano riusciti a scampare a quel nuovo e inaspettato pericolo,ora tutto ciò che restava da fare era trovare un posto dove poter scendere in tutta sicurezza,il carro continuava la sua folle e spericolata discesa verso il palazzo mentre Lucilla cercava di mantenerlo il controllo del luminoso mezzo di trasporto,ormai sentiva le energie mancargli,lo sforzo era stato eccessivo e l'incantesimo da lei creato necessitava di più energia di quello che credeva per poterlo mantenere stabile ed impedire che tutti i passeggeri rischiassero di precipitare al suolo. La velocità era eccessiva e ormai gli edifici più sotto cominciavano a diventare sempre più nitidi e chiari al loro sguardo, da lassù pareva che la stessa struttura urbana diventasse sempre più grande,peccato che in quel momento potessero rendersi conto della cosa dato che l'idea che stessero rischiando la vita era ben radicata nelle loro menti e quindi avevano poco tempo pensare al panorama che li circondava.

SE PROPRIO DEVO MORIRE VOGLIO CHE SAPPIATE UNA COSA,VI HO DETESTATO TUTTI FIN DAL PRIMO MOMENTO.”, Urlò Milziade ormai convinto che non c'é l'avrebbe fatta e in uno slancio impulsivo strinse con entrambe le mani la criniera della sua giumenta,unica creatura tra i presenti che sentiva degna del suo rispetto e che presto avrebbe rivisto nell'oltretomba. La principessa ormai era allo stremo delle forze e sentiva che i sensi la stavano abbandonando,le forze la lasciavano,era fiacca e tuttavia non si diede per vinta,chiamò a se le ultime energie rimastogli per controllare il carro e raddrizzarlo abbastanza bene da potersi posare al suolo senza subire troppi danni. Invocò il nome del suo luminoso patrono e drizzando un braccio davanti a se strinse il pugno per poi portarlo lentamente a se,come se stesse tirando delle briglie invisibili,usando tutta la sua forza d'animo e la massima concentrazione per poter richiamare a se il pieno controllo della sua magia,ma il carro era già pesante di suo,senza contare le persone che stava trasportando e la velocità di caduta di certo non gli rendeva l'impresa più facile per cui dovette stringere i denti,nel vero senso della parola e tirare con quanta forza gli era rimasta in corpo. Il carro cominciò a inclinarsi e poco alla volta si stava riposizionando nella giusta posizione dando dimostrazione a Lucilla che la sua fede in Apollo e nella sua missione non l'aveva abbandonata,era giunta nella città di Aegis e tra poco le conferme a ciò che aveva previsto si sarebbero rivelate di fronte a lei in tutta la loro pericolosità,era fuggita dal domus lucis esattamente per trovare conferma ai suoi timori e quel viaggio era stato come un sentiero per mettere alla prova la sua fiducia in Apollo,che con la sua sua luce l'aveva guidata e protetta fin li adesso sentiva che nulla poteva andare più storto. Ma proprio quando pensava che tutto stava per andare per il meglio sentì un improvviso calo delle sue forze e il magico veicolo cominciò a slittare a destra e a sinistra,creando così un altra preoccupazione ai suoi accompagnatori.

Lucilla che ti prende?”

Chiese il ragazzo fortemente preoccupato. La sacerdotessa sembrava stesse per dirgli qualcosa ma subito si piegò al bordo del carro come in preda ad un forte dolore mentre la bocca si apriva in un urlo senza voce e le sue mani si mossero per aggrapparsi al petto,di colpo il carro riprese a scendere ancora più rapidamente e cosa ben peggiore il carro cominciò lentamente a svanire e la nebbiolina luminosa cominciava a disperdersi nell'aria. Oramai era chiaro a tutti i passeggeri che mancava poco al contatto col suolo,per cui Milziade restò aggrappato alla criniera della sua giumenta,mentre l'elfo all'apparenza più calmo e controllato strinse le briglie del suo cavallo e il nano dietro di lui strinse con le gambe il costato dell'animale e strinse il martello con entrambe le mani tenendolo in orizzontale,sperando che quella posizione potesse mantenergli un basso baricentro e avere più possibilità di non essere sbalzato dalla cavalcatura mentre più infondo Braxus usò il tridente per circondare il corpo di Lucilla verso il suo così da fargli da scudo con la sua stessa carne. L'impatto era imminente e i loro corpi si stavano già irrigidendo all'idea di scontrarsi col duro pavimento cittadino che nel caso fossero sopravvissuti se la sarebbero cavata con qualche frattura ma almeno avrebbero avuto salva la vita...in caso contrario sarebbero morti sul colpo.

REGGETIVI FORTE.”,urlò il nano in preda alla paura che gli scorreva nelle vene. Un attimo prima dello schianto e videro che un centinaio di persone sotto di loro si spostarono mentre un ondata di panico si dilagò tra gli altri passanti vicino a loro,creando così una ondata di paura nata da un basilare istinto di sopravvivenza che spingeva i presenti ad allontanarsi il più possibile. Ormai erano quasi giunti vicino al terreno pronti al dolore imminente che li avrebbe travolti,quando all'improvviso la loro corsa si arrestò,così a mezz'aria,come se una forza invisibile li tenesse bloccati li,senza poter muovere un muscolo. Dopo qualche secondo si sbloccarono e atterrarono dolcemente sul terreno mentre il carro stava scomparendo definitivamente,mentre quella strana nebbia si diradò come soffiata da una leggera brezza d'estate. Il mercenario non fece nemmeno in tempo a spiegarsi cosa fosse successo che subito la giumenta si imbizzarrì e cominciò a sollevarsi sulle due zampe posteriori e a nitrire in maniera incontrollata,con rapida mano Milziade prese le redini e tirò a se le due cordicelle di cuoio con tutta la forza che aveva e da parte sua lo sforzo non fu poco.

Buona Briseide,buona e tutto a posto,ora sei a terra e al sicuro,tranquilla ci sono io...ci sono io”.

Gli ci volle qualche minuto e una buona dose di rassicurazioni per farla calmare,glielo leggeva in quei grandi occhi marroni che l'esperienza di quello strano volo era stata troppo forte per il suo grosso cuore da cavallo e anche per lui,che una cosa del genere non lo aveva mai vissuto e di certo non lo avrebbe mai più fatto. Si diede una rapida occhiata attorno e osservò con attenzione il nuovo ambiente che aveva di fronte agli occhi. Erano precipitati in una piazza immensa,lunga almeno un paio di leghe e di forma rotonda,attorno a loro era presente una grande folla di persone di razze e culture delle più disparate,molte non le aveva nemmeno mai viste,per la maggior parte umani ma altri presentavano caratteristiche differenti e insolite,come alcuni individui magri,dalla pelle rossa e glabra e giravano con un semplice perizoma,oppure di un altra figura con occhi da falchi e una serie di penne bianche che gli circondavano gli occhi e indossava una tunica di lino bianco latte,oppure ancora di un grosso uomo,due volte un uomo adulto dal corpo grassoccio e rotondetto e vestito come un contadino. Ma la cosa più sorprendente era l'altissima torre di fronte ai suoi occhi,alta quasi a sfiorare il cielo e dalla forma rettangolare la cui immagine volesse mostrare forza e sicurezza nella sua solidità. Ma la sua attenzione era incentrata su tutta un altra cosa,si girò indietro verso Lucilla con l'intenzione di dirgliene quattro sul fatto che sarebbe stato meglio avvertirlo che aveva intenzione di farlo volare e che per colpa di quella manovra improvvisa il prezzo per i suoi servigi era lievitato e che adesso si aspettava una paga molto,ma molto cospicua,al punto tale che avrebbe potuto vivere di rendita per tutta la vita. Ma proprio quando stava per dire la sua vide la ragazza a carponi mentre boccheggiava in cerca di aria,poi qualche rapido colpo di tosse e poi venne il peggio quando vomitò un gettò di sangue e accasciarsi al suolo priva di coscienza per la seconda volta in un solo giorno. Nel vedere quella scena Gordlack fu il primo a reagire con risolutezza e lasciando cadere il maglio si lanciò subito verso la principessa,cercando di sollevarla con le sue piccole ma forti braccia.

Che ti succede bambina mia? Rispondimi piccola,forza....”

Ma le sue parole non riuscivano a farla rinvenire e lei era ancora li,con gli occhi chiusi e il sangue che gli usciva dalla bocca e dal naso e che aveva macchiato il suo preziosissimo abito. Il nano la scosse leggermente nella speranza di farla rinvenire,ma non accadde niente e lei restava ancora immobile,molle nell'abbraccio di Gordlack. Di getto anche Nym si avvicinò alla ragazza e le pose due dite a lato del collo,sopra l'arteria e il suo volto assunse un aria concentrata.

Il battito e debole,come se la sua energia vitale stesse svanendo.”

Che intendi?”,chiese il nano con gli occhi spalancati che guardavano verso Nym come se avesse paura della risposta che non voleva sentire.

Che ha bisogno di cure e anche immediate e credo di sapere dove possiamo trovarle,passamela,la porto io”.

Nym prese Lucilla tra le sue braccia e cominciò a muoversi,seguito dagli altri tre mentre con un breve fischio verso il suo cavallo gli ordinò di restare dov'era,stessa cosa provò a farla anche Milziade con la sua giumenta,ma sembrava non aver capitò la cosa.

Resta li e non ti muovere”,disse velocemente il guerriero a Briseide,prima di riprendere la corsa e di raggiungere gli altri,la sua meritata ricompensa per i suoi servigi era tanto vicino da sentirlo già in tasca il peso di quell'oro che gli faceva moltissima gola,restarle vicino l'avrebbe fatto figurare come una specie di eroe e quindi nessuno si sarebbe lamentato se si fosse preso il prezzo del breve ma intenso periodo di guardia che aveva fatto a quella ragazza,peccato che non aveva ancora deciso la somma che voleva ricevere e oltretutto aveva ancora l'anello di lei come pegno della stipulazione del contratto,cosa che teoricamente gli garantiva un pagamento. La folla attorno a loro si spostava con gran facilità,sopratutto perché il nano aveva ripreso il martello e lo agitava come un pazzo nel tentativo di disperdere tutte quelle persone che gli bloccavano la strada.

FATE LARGO MARMAGLIA,NON AVETE NIENTE DA VEDERE QUI”

E altre frasi del genere venivano pronunciate da Gordlack con autentica rabbia mista a preoccupazione mentre Nym la sorreggeva con le sue braccia,forti ma dal tocco delicato,teneva il corpo della ragazza con la stessa cura di cui si occupava del suo arco e a differenza di quest'ultimo lei una volta morta non si sarebbe potuta riparare,ed era quella la ragione per cui correva con tutte le forze che aveva in corpo per salvarle la vita,ma altrettanto spaventato da quella situazione era Braxus. Il giovane era stato tutto il tempo insieme a Lucilla,le era stato accanto quando erano entrati nei territori di Aegis e l'aveva difesa da quella donna con l'armatura alata al meglio delle sue capacità,ma quando vide i primi segni di cedimento della sacerdotessa non seppe come reagire,aveva paura e non sapeva cosa fare,era rimasto pietrificato dalla paura e per questo se ne vergognò,forse standole accanto avrebbe potuto risolvere qualcosa,ma sapeva anche lui che una cosa simile era solo una flebile speranza,ma non sapeva cos'altro fare e quindi anche lui come gli altri si mise a correre verso l'unico posto dove forse avrebbero potuto salvarla. In lontananza videro l'ingresso dell'alta torre che si innalzava su tutta la città allo stesso modo di un re che si impone su i suoi sudditi,protetta da tre fila di guardie armate di scudi rotondi e lance e formando la falange,il muro di uomini,scudi e lance in grado di fermare un avanzata nemica come un onda che si abbatte su di una scogliera,non c'era bisogno di avvicinarsi così tanto capire che quegli uomini avrebbe opposto resistenza piuttosto che farli passare senza protestare,a quanto pareva quella giornata non era ancora sazia di combattimenti. Ma proprio quando i quattro si stavano preparando al peggio accadde un altro evento bizzarro,proprio quando si stavano muovendo per raggiungere la torre videro una figura scendere dalla torre lungo la parete esterna della costruzione,come se stesse levitando senza sforzo alcuno e toccare terra con noncuranza dell'accaduto. Lo videro incamminarsi verso di loro e pian piano che si avvicinava notarono la sua veste blu e un cappuccio che gli copriva il capo e dalla quale usciva una lunga barba bianca,mentre in una mano teneva un lungo bastone di legno dalla punta logora che gli faceva da appoggio sul terreno. Camminava lentamente e sembrava si sforzasse di restare in una postura ritta quando in realtà si sforzava di non curvarsi in avanti,come se compiere qualche passo fosse uno sforzo immane per un corpo vecchio e indebolito. Appena giunsero in corsa di fronte a lui l'elfo si fermò imitato da tutti gli altri mentre mostrava la ragazza all'anziano e con movimenti delicati si inginocchiò di fronte a lui.

Le avevo già detto che il carro solare richiede troppa energia magica per essere mantenuto così a lungo e con tale sregolatezza,anche per una sacerdotessa talentuosa come lei...sciocca ragazzina,non è ancora pronta per manifestare così tanta magia.”,disse il vecchio con voce piatta.

Salvala mago...sai bene per quale motivo siamo qui,per cui non farla morire inutilmente...non farla morire affatto.”,disse Nym con voce pacata e piena di tristezza,i suoi occhi si posarono sul viso di lei con fare protettivo e pieno di timori,la sua premura nel volerle salvare la vita aveva qualcosa di protettivo,come un custode geloso del suo tesoro,nel volerla salvare e rivederla sveglia,anche solo per vederla sorridere,quel sorriso caldo,raggiante e luminoso,come il sole sopra le loro teste e che lei pregava con tutta se stessa.

L'anziano se ne restava li immobile,con l'elfo ai suoi piedi,il nano e il ragazzo ansiosi di vedere cosa sarebbe accaduto e infine il mercenario che se ne stava in attesa con espressione confusa l'intera scena,la serie di incontri che stava facendo in un solo giorno aveva del comico,a quel punto qualcuno avrebbe potuto scriverci una commedia degna delle migliori opere comiche per tutte le famiglie e ci sarebbe stato sicuramente da ridere,dato l'alto tasso di sfortunati incontri che gli si erano presentati in un lasso di tempo così breve. Una cosa però era certa,la prossima volta che avrebbe pernottato in un villaggio avrebbe controllato di non essere perseguitato da una banda di pazzi,sicuramente la cosa gli avrebbe giovato alla salute,sia a quella del corpo che dello spirito. Mentre stava pensando alle proprie sfortune notò che il vecchio lo stesse fissando,non n'è aveva la totale certezza dato che il cappuccio gli copriva gli occhi,ma in un qualche modo sentiva una strana sensazione provenire da quel figuro dall'aria sinistra,aveva appena aggiunto un altra persona alla sua lista di cose che non gli piacevano e da quando aveva cominciato quel lavoro erano diventate molte.

Stai tranquillo,lasciarla morire sarebbe controproducente per i nostri scopi,se agisco per tempo potrò ancora salvarla e pregate che sia così,o il vostro viaggio fino a qui sarà stato inutile.

Il mago fece dei rapidi gesti con le dita e senza pronunciare una singola parola il corpo di Lucilla si sollevò dalle mani di Nym e se lo portò a se vicino al suo petto,sostenuta apparentemente da nulla e tuttavia era sospesa da qualunque appoggiò fisico,facendola sembrare leggera come una piuma. Il vecchio diede loro le spalle e si sollevò dal suolo allo stesso modo della sacerdotessa,poi girò appena la testa e diede voce ai suoi pensieri.

Tu devi essere l'uomo che questa fanciulla ha cercato con tanto impegno,Milziade giusto?”

Il mercenario ancora stupito da quello che era in grado di fare l'uomo,rispose al meglio della sua spavalderia.

Si...e tu sei uno strano ometto volante della quale dubito che abbia i soldi che mi erano stati promessi,in ogni caso ti chiedo anch'io di salvarla.”

Un altro avventuriero che si è unito alla causa della nostra Lucilla?”

Spero proprio di no,dato che il nostro rapporto è puramente professionale,quindi non credo che abbia delle motivazioni stupide per restare con loro dopo aver ricevuto il mio compenso.”

Ne sei sicuro?”

E senza dargli il tempo di ribattere il mago si alzò in aria allontanandosi da dove si trovavano i quattro accompagnatori e lasciandoli li, con la folla attorno a loro a guardare il tutto.

Milziade,forse la tua presenza in questo luogo potrebbe non essere un caso,se le visioni di questa ragazza sono più che autentiche,allora posso stare sicuro che d'ora in avanti le cose potranno solo peggiorare,non è un caso che Silla abbia voluto fare la sua mossa prima del previsto.”

Pensò tra se e se l'anziano mentre si dileguava lontano dai guai.


Un ora dopo.


Bene,qualcuno di voi geniacci sa spiegarmi come siamo caduti così in basso?”

Era Milziade a parlare e da dentro una cella,insieme agli altri tre accompagnatori. Dopo che videro il mago portare via Lucilla furono raggiunti da un manipolo di soldati che li avevano circondati e intimato a tutte le creature intelligenti nei paraggi di farsi da parte. Ovviamente erano pronti a combattere,ma dato che Lucilla era ormai all'interno dei palazzo avevano svolto il loro compito e quindi combattere sarebbe stato inutile e avrebbe solo peggiorato le cose,dato che erano entranti in città con un carro caduto giù dal cielo e una legione che stava per assaltare la città non era certo un clima pieno di comprensione per le situazione che stavano vivendo,quindi decisero tutti di arrendersi ed evitare di aggiungere guai a quelli che avevano già causato arrivando ad Aegis. Furono disarmati,presi in custodia e sbattuti nella stessa cella sotto il palazzo,in attesa che le cose si mettessero meglio per loro,la loro sola speranza di salvezza era che la ragazza riprendesse i sensi,prima che li spedissero da qualche parte a fare lavori forzati da qualche parte sui monti a estrarre ghiaccio,o così pensava il mercenario del suo probabile e tragico futuro. La cella nella quale si trovavano era ampia e i muri erano rovinati,con traccie di muffa nera e diverse ragnatele sparse qua e la,a pensarci bene Milziade avrebbe preferito la compagnia dei ragni,almeno loro se ne stavano al loro posto sulle loro ragnatele,senza far del male a nessuno,sempre se non le si disturbava ovvio. Al contrario la presenza dei suoi collaboratori,se così li poteva definire,erano fastidiosi anche senza doverli disturbare,anche se in realtà dal suo punto di vista l'uomo prezzolato sentiva che erano stati loro a disturbarlo per offrirgli un lavoro,certo lui aveva accettato per il gusto dei soldi,ma sapere che sarebbe finita così avrebbe rinunciato subito,senza troppi ripensamenti. Il nano se ne stava sdraiato su di un giaciglio di paglia a guardare il soffitto e Braxus se ne stava in un angolo a guardare un ragno che tesseva una ragnatela,mentre Nym se ne stava in piedi appoggiato ad un muro con le palpebre abbassate e le braccia conserte mentre Milziade stava vicino alle sbarre con espressione smorta e senza vitalità,come un cane vecchio e malaticcio che attende la morte in un vicolo.

Beh...se non altro sono stato in posti peggiori.”

Disse Milziade tra se e se,osservando con noncuranza lo squallido sotterraneo in cui lo avevano messo,almeno qui non avrebbero provato a mangiarlo, o squartarlo o fargli chissà quale diabolica maledizione nei suoi confronti.

Su questo non ho dubbi lama venduta.”

Disse l'elfo con tono sarcastico e facendo voltare il guerriero che senza distogliersi dalle sbarre girò la testa in direzione di Nym.

Hai detto qualcosa orecchie da capretta?”

Rispose Milziade con tono irritato.

Sei hai problemi di udito prova a venire più vicino,magari lo capisci meglio.”,Disse Nym con tono sarcastico

I due si squadrarono un attimo per capire l'uno le intenzioni dell'altro,entrambi tenevano i pugni serrati in attesa del primo colpo da sferrare oppure della mossa avversaria. Era chiaro che i due ormai erano ai ferri corti e il fatto di averli rinchiusi insieme in una cella poteva solo peggiorare la tensione già nervosa in precedenza ed entrambi sentivo un certo prurito sulle dita,quella sensazione che sale quando si vuole sferrare un colpo a qualcuno e la senti nella mano quella voglia incontrollabile di dare un pugno a qualcuno dopo tanto tempo di sole provocazioni e subdole frecciatine. Entrambi provavano lo stesso identico sentimento che aveva l'uno verso l'altro. Le mani erano pronte e il sangue era caldo,mentre Gordlack e Braxus se ne stavano in disparte come se la cosa non gli importasse,non tanto per codardia,quanto piuttosto al fatto che il loro fosse solo un battibecco e poi Nym era sempre stato un elfo che sapeva rendersi antipatico,come il più classico stereotipo degli elfi Nym senza l'elmetto di cuoio appariva con corti capelli biondi e il suo modo di comportarsi con la maggior parte delle persone lo etichettava come una persona fredda e distaccata,con una certa cura nel vestirsi nel tempo libero e l'abitudine di parlare con lingua tagliente ed affilata,pronto a fare una battutina sarcastica con le persone che non gli piacevano. Ma i pochi che lo frequentavano conoscevano bene anche le sue capacità combattive e anche senza l'arco se la cavava bene nel combattimento a mani nude,anche se negli scontri diretti preferiva l'uso di piccole armi da taglio come pugnali o coltellacci,che erano molto adatte alle sue capacità da ricognitore e arciere,ma quando c'è ne era bisogno faceva capire alla gente che se all'apparenza un elfo appare magro e longilineo,non vuol dire che sia debole e inerme,anzi,un arco elfico di buona fattura richiedeva una certa esperienza e una buona forza fisica solo per montare la corda sul legno,tra poco l'avrebbe fatto scoprire anche a quello che hai suoi occhi appariva feccia della peggior specie. I pugni erano carichi,le intenzioni erano cattive e uno dei due non si sarebbe rialzato molto presto.

Ehi...”

Ma proprio quando i due stavano per risolvere le loro divergenze una voce si fece sentire da fuori le sbarre. Era una guardia e a giudicare dall'aspetto doveva lavorare in quel posto da moltissimo tempo data la corta barba bianca e una leggera calvizia sulla parte frontale del capo.

Vi vuole il capo del consiglio,vuole vedervi e non pensate neanche di scappare,oltre a me ci sono due corpi di guardia appositamente preparate per impedirvi di fare qualsiasi cosa di stupido,muovetevi.”

Nym e Milziade per un attimo persero tutta la loro grinta e comprendendo ricordandosi la situazione nella quale si trovavano sarebbe stato meglio non fare nulla di stupido,per quanto la voglia di massacrarsi a vicenda era chiaro che una baruffa avrebbe solo peggiorato le cose e in più avrebbero rischiato di essere rinchiusi in una cella di isolamento,per cui sarebbe stato meglio tenere le mani basse. Tra l'altro c'era una motivazione in più per la quale avrebbe fatto meglio a restare lucido e non spaccare la faccia all'elfo,se lui restava in cella per più tempo del previsto chi si sarebbe occupato di Briseide? Certamente era una giumenta più intelligente di molte persone con la quale aveva avuto a che fare e di certo sapeva cavarsela anche da sola,ormai era la sua compagna di avventure da anni e sapeva che lo avrebbe aspettato. Ma dopo essere stata sfruttata per essere parte di una qualche magia che l'aveva fatta volare,trainare un carro fatto di nuvole e farla precipitare a tutta velocità all'interno di una grande città come quella era facile intuire che forse il suo precedente attacco di panico incontrollato,mentre nitriva,calciava e si impennava senza alcun controllo delle sue azioni,era comprensibile lo stato d'animo di un animale che a rigor di logica non avrebbe dovuto volare,ne tanto meno trainare una nuvola. Per il momento avrebbe dovuto aspettare prima di tornare da Briseide.

I quattro uscirono di cella percorrendo un lungo corridoio con altre celle sparse per tutto il tragitto,che percorsero fino alla fine arrivando di fronte ad un spessa porta di legno con rinforzi in metallo e con uno spioncino posto ad altezza d'uomo,dalla quale due occhi scrutavano cosa ci fosse dietro la porta,la quale si aprì e subito si ritrovarono in una stanza più piccola. Al suo interno vi erano presenti quattro guardie armate di tutto punto ed un altra era seduta ad un tavolo sulla quale erano presenti un foglio di pergamena e una penna bagnata nell'inchiostro,la vecchia guardia si avvicinò all'uomo seduto.

Chiedo la conferma per poter far scortare i prigionieri nella sala del consiglio.”

L'uomo seduto non rispose e con un gesto indicò la penna con la quale la guardia firmò il foglio con un movimento secco e automatico.

Scortate i prigionieri ai piani alti e fate in modo che non possano fuggire.”,disse l'uomo seduto guardando i quattro soldati armati con tono annoiato. Due guardie si mossero per prime e subito uscirono da un altra porta posta poco più avanti di quella precedente mentre le altre due si misero dietro i prigionieri,pronte ad usare la lancia e lo scudo se necessario.

Andate avanti.”

I quattro prigionieri non dissero niente e sotto minaccia delle armi tornarono ad avanzare,uscendo dalla porta e trovandosi subito dopo infondo ad una scala che una volta percorsa tutta si ritrovarono a posare il loro sguardo su di un area dalla quale erano già passati per essere messi sotto terra,ma alla cui vista non si erano ancora abituati. Era una gigantesca sala forma rotonda dell'ampiezza tale da contenere una piccola armata,decorata con affreschi e pitture delle culture più disparate,con grandi figure di eroi e mostri,di forti guerrieri e saggi filosofi mentre armi e armature glorificavano i muri più in basso donando un aspetto di forza e solidità. La stanza era gremita di persone delle razze più disparate e il continuo via vai di gente creava in quel luogo una sensazione di continuo movimento,soldati,funzionari,filosofi,sacerdoti, un piccolo mondo si trovava alla base di quella torre e nonostante fosse la seconda volta che lo vedevano erano rimasti stupiti dal continuo via vai di razze in un solo ed unico,seppur grande,edificio come quella torre. All'ennesimo cenno della guardia i quattro furono scortati in mezzo alla fiumana di gente che rischiava di disperdere le i quattro prigionieri nel mezzo della folla che non sembrava amai avere fine,le quattro guardie armate però avevano anche il compito di non far avvicinare nessuno che non fosse autorizzato ad avvicinarsi a loro a meno di dieci passi da loro e il solo vederli metteva tutti i passanti in allerta impedendo così a tutti coloro che incrociavano la loro strada di astenersi a non prestare dal loro passaggio. Poco dopo raggiunsero il centro della sala dove le quattro guardie armate si fermarono all'improvviso fermando così l'avanzata dei quattro stranieri,che si erano fermati sopra un cerchio intagliato nel pavimento di pietra e notando i quattro uomini armati si distanziarono un po' di più dagli altri quattro intimando con le armi di mantenere le distanze dai prigionieri.

Ehi ragazzi che succede?”,Chiese Milziade alle guardie con disinvoltura.

Alla camera del consiglio”. Disse la vecchia guardia che non si era allontanata da loro e all'improvviso sentirono il pavimento sotto di loro sollevarsi,rivelando che quello su cui avevano messo piede era una pedana e si stava sollevando dal suolo,senza che niente la reggesse sotto.

La forma di pietra cominciò a salire sempre più in alto,mentre il caos che prima li circondava adesso si allontanava lentamente da loro osservando con stupore quello che stavano vivendo in quel momento.

Si guardarono attorno, notando che una lunga scala percorreva tutto la parete interna e che il soffitto sopra di loro aveva un foro largo quanto la piattaforma sulla quale si trovavano e dopo quello c'è n'era un altro,ed un altro,ed un altro ancora,passando il primo e scoprendo così che avevano superato un altro piano molto e subito dopo un altro,non avevano mai visto nulla di simile,un palazzo con una struttura interna cava e sostenuto solo dalle pareti esterne,a rigor di logica non poteva esistere edificio così grande in grado di sostenersi senza l'ausilio di colonne o di una qualche forma di sostegno,il solo poter realizzare un impresa simile aveva dell'incredibile.

Ehi elfo,sai stavo pensando ad una cosa.”,Disse Milziade in maniera tranquilla,mentre osservava velocemente tutti i piani che la pedana stava attraversando.

Ma non mi dire,tu pensi...non l'avrei mai detto.”,Disse Nym in maniera sarcastica e volutamente offensiva. Ma il prezzolato non gli diede segno di essersi offeso e quindi continuò la conversazione.

Come stavo dicendo...stavo pensando ad una cosa,prima,quando ti sei rivolto al mago per salvare la ragazza,ho notato una cosa interessante.”

E sarebbe?”

Tu sei stato l'unico a rivolgergli la parola,gli altri due sono stati zitti come se fossero pietre.”

E con ciò?”

Ciò mi ha fatto giungere ad una conclusione,tu sai chi è quel tipo o meglio,tu lo conosci personalmente,quindi forse tu puoi rispondere ad un mia domanda che non vuole lasciare la mia testa per nessuna ragione al mondo.”

Sentiamo,quale sarebbe questo grande dilemma che ti tormenta,ammesso che io lo voglia sapere e fidati non mi interessa,chiedi e forse ti risponderò.”

Che cos'è il Demiurgo?”

Calò il silenzio ma l'elfo non volle rispondere,lo osservò in volto e lo vide inespressivo.

E tanto importante saperlo?”

Voglio sapere per quale ragione ho rischiato la mia vita per dei soldi che per ora non ho ancora visto.”

Ti basti sapere che sarai ricompensato per i tuoi servigi,anche se fosse per me ti avrei già piantato una freccia nella schiena...”

Ed io ti avrei spaccato la testa col mio maglio e avrei lasciato le tue ossa insepolte in una landa putrida e fangosa.”,Disse il nano con tono leggermente irritato.

Ma visto che la nostra signora vuole rispettare i patti pagherà un prezzo fin troppo generoso e potrai ritirarti non appena possibile e si spera che sia molto presto.

Che e quello che ho intenzione di fare non appena possibile,però sai,devo ammettere che sono curioso,tutta questa segretezza farà di certo gola a molti,chissà quante persone saranno disposte a pagare per quel poco che so su di voi.”

A sentire quelle parole Nym e Gordlack e Braxus lo fulminarono con lo sguardo e un espressione rabbiosa comparve sui loro volti,ma Milziade restò calmo e con quella sua aria arrogante mise in avanti entrambe le mani facendo segno di calmarsi,allo stesso modo in cui una persona cerca di far calmare un amico.

Rilassatevi ragazzi,vi stavo prendendo in giro,non sono diventato bravo nel mio mestiere raccontando i fatti altrui,io sono un tipo molto discreto sapete? Tutto sommato per quanto sia uno spaccone mi piace pensare di essere un professionista,quindi potete stare tranquilli,non dirò niente a nessuno,voglio solo prendere i miei soldi e andarmene,fine della storia.”

Vorrei ricordarti che c'è un esercito noviano nei pressi della città,come pensi di superarlo?”

Segreto professionale,se te lo dicessi...poi dovrei ucciderti.”

Nym fu sul punto di rispondergli,ma si trattenne e decise di restare in silenzio,tanto parlare con quel genere di persona era un totale spreco di fiato,pensò lui,non lo avrebbe più rivisto e di sicuro di dove sarebbe andato non gli importava,per cui preferì il silenzio piuttosto che buttar via un altro soffio d'aria per lui. Non ne valeva la pena.

Dopo aver superato innumerevoli piani arrivarono all'ultimo piano dell'edificio,l'unico che non potesse essere raggiunto dalla scala principale e di tutti quelli precedenti sembrava anche il più piccolo,ma questo non lo rendeva di certo il meno bello. I muri era rivestiti da mattonelle azzurre e gli angoli dei muri erano ricoperti da una sottile linea d'oro. A parte le decorazioni l'unico percorso sulla quale si poteva proseguire era un lungo corridoio alto e non molto lungo,ma era ben decorato con un grande mosaico della città sulla sinistra e un altro raffigurante Zeus,che con atteggiamento regale sedeva sul trono e in una mano teneva una folgore,simbolo del suo potere divino al di sopra di tutti gli uomini.

Siamo arrivati,forza che vi aspettano.”,Disse la vecchia guardia indicando loro il tragitto da percorrere,loro scesero dalla pedana,ma la guardia non li seguì e rivolse a loro altre parole.

Da qui in poi siete soli,io non ho il permesso di proseguire,però attenti a ciò che fate o dite,o rischiate di non uscirne vivi da li,se sarete fortunati tornerò a prendervi.”, e con quelle parole si separò dai quattro stranieri e tornò al pian terreno,lasciandoli li,di fronte a quel corridoio,che prometteva tante speranze quante erano le loro incertezze su come sarebbe continuata la loro presenza in quel palazzo. Si guardarono l'un l'altro spaesati e confusi,erano stati lasciati li senza la benché minima idea su cosa fare,sapevano che avrebbero dovuto percorrere quel corridoio,ma a parte ciò erano completamente persi e senza la presenza di Lucilla a giustificare la loro presenza in quella città loro quattro erano inutili e nessuno di loro sembrava il più adatto a presentarsi ad un gruppo che risiedeva ai vertici di quella magnifica torre. Il nano aveva un aspetto rozzo e privo di grazia,Braxus era un ragazzino e sembrava il più titubante di tutti a continuare,Nym aveva un atteggiamento distaccato e nonostante la mancanza delle protezioni elfiche si comportava come un vero presuntuoso e Milziade era il più cinico e provocatorio di tutto il gruppo,sempre con quell'atteggiamento strafottente e al limite del sopportabile,cosa che di certo non lo avrebbe aiutato in quella situazione.

Venite avanti,siate i benvenuti nella nostra città.”

Una voce di uomo si fece udire aldilà della porta,ma la sentirono come se fosse vicino a loro,convinti da quelle parole decisero di muovere i primi passi verso il consiglio. Una volta percorso una decina di passi videro una porta a due ante rivestita da una sottile strato di foglia d'oro sulla quale era stato inciso il simbolo di un grande scudo rotondo,con la testa di una gorgone posta nel centro. Raggiunsero la porta e proprio quando Gordlack fece per aprire la porta questa si mosse da sola mostrando una grande sala rotonda al cui interno quattro colonne di marmo bianco erano poste in modo da farli sembrare i quattro angoli di un quadrato immaginario,sostenevano un soffitto decorato con l'affresco di una grande battaglia,dove i soldati della città fronteggiano le truppe imperiali in uno scontro dalla portata immensa. Il resto della stanza era decorato con vasi e anfore ornamentali e sui muri erano state appese delle lucerne di ottima fattura e in mezzo alle quattro colonne era posto un tavolo in legno alla quale erano sedute quattro figuri,due donne e due uomini. La prima aveva lunghi capelli rossi raccolti in una lunga treccia che gli scendeva dalla spalla sinistra e aveva gli occhi azzurri,indossava una lunga veste verde con cuciture dorate attorno al collo e sulle maniche che gli arrivavano fino ai polsi e attorno al collo portava un pelliccia di volpe.

La seconda figura possedeva un corpo simile a quello umano,ma la sua testa era quella di un grosso cane nero,dal muso liscio e le orecchie dritte e suoi occhi erano attenti come quelli di un segugio. Era magro e vestiva di un semplice gonnellino di lino bianco sul braccio sinistro portava un bracciale d'oro con sopra l'incisione della testa di un uccello dal lungo becco. La terza figura invece era una gipvane donna molto bella,magra con una corta capigliatura castana,dai capelli mossi,aveva occhi marroni e il viso era leggermente tondo,indossava una lunga veste bianca senza maniche con una sola spallina dov'era posizionato uno spillone d'argento a forma di civetta. La cosa più strana che la riguardava era il fatto che per quanto sembrasse umana emanava una strana aura intorno a se,come un qualcosa di positivo,ma nessuno del gruppo di Lucilla seppe dire di cosa potesse trattarsi. E la quarta presenza alla tavola era quella con l'aspetto più bizzarro. Sembrava un uomo piuttosto basso,persino più basso di Gordlack e indossava una lorica anatomica,le stesse armature indossate dagli alte cariche dell'esercito di Nova,pareva un bambino in confronto a tutti gli altri e in effetti la sua sedia presentava anche una piccola scaletta.

Voi dovete essere coloro che hanno scortato la nobile Lucilla togliendola alle grinfie di Nova.”,disse il più piccolo dei quattro,nonostante le dimensioni la sua voce era paragonabile a quella di un comune uomo di mezza età ma con il tipico tono del soldato,forte e deciso.

E voi sareste il consiglio della città giusto?” Chiese Milziade con tono stupito.

Ovvio che si”,disse la ragazza dai capelli corti con tono rilassato.

Ma siete solo in quattro.”

Noi rappresentiamo la massima autorità dei quattro quartieri che compongono la città-stato di Aegis e vi basterà sapere questo,perché non abbiamo tempo da perdere.”,disse l'uomo con la testa da sciacallo con tono cupo, “Il vostro compito è appena iniziato.”

  
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