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Autore: MusicAddicted    28/07/2020    16 recensioni
Il titolo dice già tutto… ma per davvero!
dal capitolo I:
“Io sono il Dottore! Piacere di conoscerti!” gli sorride cordiale, tendendogli la mano.
“Io sono Crowley … e non è affatto un piacere!” sibila l’altro, evitando di stringergliela.
- Oh, e così è questo il famoso Crowley che continuava a menzionare il bellissimo angelo! - capisce il Dottore, levandosi gli occhiali per rendere l’occhiataccia che gli getta più incisiva.
Istantaneamente, non trova più quel demone così simpatico.
“Oh, vi prego, andiamo! Smettetela di far finta che entrambi non ve ne siate accorti!” sbotta Aziraphale, quasi urlando.
Se non altro ottiene la loro attenzione, perché entrambi si voltano verso di lui.
“Voglio dire, voi due siete uno la copia precisa dell’altro! E ora che ci ho prestato maggior attenzione, avete pure la stessa voce, solo con accento e tonalità leggermente diversi!” osserva Aziraphale.
Insieme, con una sincronia pressoché perfetta, Crowley e il Dottore si guardano in cagnesco, e poi si voltano, uno con la schiena contro a quella dell’altro, incrociando le braccia all’altezza del petto e soffiandosi una ciocca dai loro capelli.
“Questo non è affatto vero!” sentenziano entrambi nello stesso preciso istante.
Un effetto Dolby Surround impeccabile.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Aziraphale/Azraphel, Crowley, Sorpresa
Note: Cross-over, Movieverse, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Grazie a tutte per il vostro supporto sempre più meraviglioso <3 

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Chapter VI: Why are you here?
 

Crowley e Aziraphale dormono pacificamente e sereni nella biblioteca del Dottore. Dopo la serata romanticissima, passionale, speciale ma anche un po’ selvaggia che hanno trascorso, con le ultime energie rimaste hanno miracolato una coperta per coprire i loro corpi nudi, prima di addormentarsi nella posizione del cucchiaio, Aziraphale come cucchiaio grande.

Crowley era così esausto che nemmeno ci ha badato se quella coperta ha una stampa con le papere.

È mattino presto quando, ancora immersi nel sonno, la coppia comincia a sentire dei rumori. Quasi come se qualcosa stesse franando sopra di loro.
E poi quel rumore insolito smette e l’angelo e il demone si rilassano.

Ma dopo pochi secondi, possono sentirlo ancora, più forte e continuo.

“Oh, buon Signore!” si sveglia Aziraphale, sussultando. “Una frana, un terremoto, un meteorite che si infrange contro di noi!”

“Due pianeti in rotta di collisione, una stella che implode, il nuovo Armageddon!” blatera nel panico Crowley, svegliandosi di soprassalto anche lui.

E poi entrambi si voltano e si focalizzano sulla fonte di quel rumore apocalittico.

Si tratta del Dottore, seduto di fronte a loro a gambe incrociate, con una ciotola di cereali che sta mangiando.

“Vi prego, sussultate ancora, ogni volta che lo fate la coperta si muove un po’ e io posso vedere sotto!” sogghigna in modo maniacale, mentre continua a mangiare.

“Per l’amor del Cielo, è vero, siamo nudi!” si allarma Aziraphale e Crowley sussulta nuovamente.

“Un altro movimento della coperta!” sfodera un sorriso furbetto il Signore del Tempo. “Sapete che vi dico? Potremmo istituire un giorno di nudo nella TARDIS, a partire da ora!” posa a terra la ciotola e si alza, con l’intento di sbarazzarsi dei propri vestiti.

“Non t’azzardare dannatamente a toglierti un solo maledetto indumento di più!” lo ferma Crowley mentre si sta alzando la maglietta, rivelando metà stomaco.

“Basta così. Niente più nudità, per nessuno di noi!” comanda Aziraphale, schioccando le dita.

 

Un paio di secondi più tardi tutti stanno indossando qualcosa come tre paia di pantaloni, sei T-shirt e tre maglioni.

Se non altro, Aziraphale e Crowley non hanno più bisogno della coperta e il demone la fa scomparire.

“Non avrai esagerato un po’, angelo?” borbotta lui, mentre il povero Dottore, preso così alla sprovvista, con tutti quei vestiti addosso ha perso l’equilibrio ed è finito sul pavimento.

“Okay, okay, ammetto che forse mi sono lasciato un po’ prendere la mano,” ridacchia innocentemente l’angelo, prima di schioccare di nuovo le dita, questa volta facendo indossare a ognuno di loro l’essenziale.

“Era una bella coperta, a proposito. Io ne ho una con le banane!” ridacchia il Dottore.

“Che Paradiso ci fai qui?” sbotta Crowley.

“Buongiorno, caro Dottore,” parla nello stesso tempo Aziraphale, andando verso di lui per un bacio rapido, ma profondo.

“Dovresti imparare un po’ di buone maniere da lui,” si rivolge a Crowley il Signore del Tempo indicandogli l’angelo, decisamente molto più alla mano.

“Uh, giusto, scusami. Buongiorno,” rettifica il demone, sorridendogli affabile. “Che fottutissimo Paradiso ci fai qui?” sbotta di nuovo. “E puoi scordarti che io ti dia un bacio del buongiorno o un qualsiasi altro tipo di bacio!” sibila.

“Mai dire mai!” mostra un sorriso impertinente il Dottore. “Circa la tua domanda, è la mia TARDIS, il che principalmente mi dà il diritto di stare ovunque io voglia e si dà il caso che voi siate davvero, davvero, davvero teneri quando dormite. Ho usato il mio cacciavite sonico per creare un po’ di luce, senza che voi nemmeno ve ne accorgeste!” sogghigna con fierezza. “Poi è arrivato il giorno e la luce del sole che arriva dalla finestra ha fatto il resto.”

“Tu ci hai spiati? Tu… alieno pervertito!” lo insulta Crowley, mentre Aziraphale è assai meno scioccato.

“Perché sei rimasto lì a guardare e basta? Dove c’è spazio per due c’è anche spazio per tre, potevi unirti a noi!” suggerisce l’angelo.

“NGK! Aziraphale!” si volta verso di lui Crowley, i suoi occhi dorati da serpente più spalancati del solito, rimanda quasi a quando l’angelo gli aveva rivelato dove fosse finita la sua spada infuocata, sulle mura dell’Eden.

Il Decimo Dottore lo sta fissando stupito allo stesso modo.

“Cosa c’è? Calmatevi, tutti e due, io intendevo solo per dormire.” chiarisce il biondo.
 

“Lascia maledettamente che ti ricordi che eravamo maledettamente nudi sotto le coperte!” puntualizza Crowley, ancora sconvolto.

“E a me non avrebbe maledettamente infastidito, al contrario, avrei fatto lo stesso. Il nudo è la migliore forma della natura umana, della natura aliena, della natura occulta o eterea… sapete che vi dico? Dovremmo veramente organizzarlo un giorno intero di nudità nella TARDIS.”

“N. Fottuto. O.!” ringhia Crowley.

“Possiamo per favore cambiare argomento e basta, mentre facciamo colazione tutti insieme?” schiocca le dita Aziraphale, facendo comparire caffè, tè e croissant.

“Grazie, ma rimarrò ai miei cereali. Sanno di galassia… e anche di banana!” ridacchia il Signore del Tempo, sgranocchiandone un altro pò.

“Accidenti, Ragazzo Alieno, siamo un po’ fissati con le banane eh?” sbuffa Crowley.

“Io ho inventato il Banana Daiquiri!” annuncia lui, tutto tronfio.

“Davvero? Ora sì che parliamo la stessa lingua!” fa un sorrisone il demone. “Anche se io preferisco le mele, sai, deformazione professionale.” fa spallucce.

“Okay, Azi, visto che volevi che cambiassi argomento…” dice il Dottore, mentre Aziraphale sta addentando il suo croissant e Crowley sta bevendo il suo caffè. “Ė stato bello stanotte? Quanti orgasmi avete avuto?”

Entrambi i suoi interlocutori per poco non si strozzano.

“Che c’è? Non c’è bisogno di scandalizzarsi così tanto,” si acciglia il Signore del Tempo. “L’amore e il sesso sono le migliori espressioni della natura umana, della natura aliena, della natura eterea o occult..”

“Chiudi fottutamente quella tua bocca galattica!” sbotta Crowley. “Perché devi essere così chiacchierone al mattino?”

Stavolta Aziraphale è davvero scioccato, lasciando il suo croissant mezzo morsicato, prima che gli cada sul pavimento.

“Possiamo ritornare a parlare di nudo?” domanda educatamente.

“Non possiamo goderci il silenzio e basta?” propone Crowley, bevendo il suo caffè. “E comunque, non capisco perché tu l’abbia chiesto, ma se è una gara…”

“Non è una gara,” chiarisce il Dottore. “Ma vincerei io in ogni caso!” fa una linguaccia a Crowley.

“Okay, Dottore, visto che sei così in vena di chiacchiere, ho io una bella domanda e di sicuro molto più innocente: perché sei qui? Non in questa stanza, come ti ha chiesto prima Crowley, io intendo perché sei atterrato a Londra, a Soho, ai giorni nostri?” gli chiede Aziraphale.

“Ecco sì, giusto, continui a posticipare la questione ogni volta che te lo chiediamo, stavolta rispondici una maledetta volta per tutte!” lo sprona Crowley.

“Avete ragione, è tempo che sappiate ogni cosa,” decide il Signore del Tempo. “Quando sono atterrato a Soho, c’è stato un errore, non è dove sarei dovuto arrivare. Il tempo era giusto, ma non il posto. Sarebbe dovuto essere Tadfield,” comincia lui.

“Tadfield?” ripete Crowley, aggrottando le ciglia.

“Già, ecco perchè sono entrato nella libreria di Aziraphale, volevo chiedergli informazioni a riguardo; ma poi l’ho visto, per me è stato amore a prima vista… e il resto è storia.” lancia un’occhiata ammiccante all’angelo, facendolo arrossire.

“Perché sei così interessato a Tadfield?” gli domanda Crowley, preferendo ignorare la dichiarazione d’amore che l’altro ha appena fatto verso il suo angelo.

“Perchè so che, pochi giorni prima che io arrivassi, la fine del mondo era vicina. Nessuno lo può ricordare ma io so che è successo e voglio sapere chi l’ha impedito e come.” rivela loro il Dottore. “Perché non sembrate sconvolti? Ho detto che la fine del mondo era vicina!”

“Allora immagino che la TARDIS ti abbia portato nel posto giusto, sai. Sì, è accaduto a Tadfield, ma è accaduto anche grazie a noi. Eravamo là, assieme ad altre persone importanti che ci hanno aiutato ad imperdirlo.” confessa Aziraphale, con Crowley che si limita ad annuire.

“Ecco perché blateravi che una volta hai salvato il mondo.” borbotta il Signore del Tempo, guardando Crowley.

“Un repertorio piuttosto recente, infatti.” fa un sorrisetto sfrontato il demone.

“Vi prego, ragazzi, raccontatemi tutto a riguardo!”

E loro lo fanno.

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“Veramente? Si tratta solo di questo? Il mondo non è finito perché un ragazzino di undici anni si è rifiutato di tornare a casa con suo padre?” riepiloga il Dottore a fine racconto.

“Uh, beh, più o meno!” fa spallucce Crowley.

“Io lo voglio conoscere!” decide il Signore del Tempo, lasciando finalmente la biblioteca e andando verso la console.

Gli altri due lo seguono.

“Oh sì, dovresti, è un  ragazzo così adorabile!” approva Aziraphale, accarezzando la nuca del Signore del Tempo. “E poi scommetto che vorrai incontrare anche gli amici di Adam, sono così coraggiosi.”

“Già, loro hanno sconfitto i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse… okay, tre su quattro.” puntualizza Crowley, strattonando Aziraphale per poterselo riprendere, ma non funziona.

“Oh, buon Signore, Crowley, non puoi essere così geloso. Voglio dire, abbiamo trascorso ore insieme e il povero Dottore è rimasto così solo,” mormora Aziraphale, tenendosi stretto al Dottore e accarezzandogli il viso.

“Oh sì, ero tanto, tanto, tanto solo, davvero, per permettere a voi, ragazzi, di avere il vostro momento,” rincara la dose il Dottore, godendosi le attenzioni dell’angelo e sfidando il demone con lo sguardo, divertito dai suoi ringhi incazzati, ancora di più quando Aziraphale lo bacia.

“Quando dici ‘Buon Signore’, angelo, a quale Signore ti riferisci esattamente?” il rosso lancia un'occhiataccia al biondo.

“Non ho nemmeno intenzione di rispondere a questa domanda!”, sbuffa Aziraphale, mentre continua a coccolare e baciare il castano.

E poi accade. Crowley non sa spiegarsi - non vuole spiegarsi- come, ma di punto in bianco quella scena smette di infastidirlo e comincia ad eccitarlo.

Parecchio.

Così tanto che silenziosamente si augura di poter essere lì nel mezzo.

Quasi come se il Dottore avesse captato qualcosa nell’aria, apre brevemente gli occhi durante il bacio e li punta su Crowley con così tanta intensità, finché i loro sguardi si incrociano.

E Crowley in quegli incantevoli occhi scuri sembra leggerci un chiaro invito: ‘Puoi unirti quando vuoi, demone sexy!’

Scuote la testa e guarda subito altrove e il Dottore chiude gli occhi, divertito, tornando a focalizzarsi sul bacio con Aziraphale.

Crowley deve fare assolutamente qualcosa a riguardo o sente che finirà per cedere.

“Okay, Wembley e i Queen sono stati oltre lo stupendo, ma… dobbiamo rimanere qui per sempre?” rimbrotta.

“Sai che potrei rimanere qui a baciarti e coccolarti finché tutti i pianeti implodono…” si separa da Aziraphale il Signore del Tempo il più gentilmente che può. “Ma abbiamo dei viaggi da fare. Dai ragazzini favolosi!” urla esaltato, cominciando a premere pulsanti sulla console, prima di girarsi verso di loro. “Okay, Tadfield, dove di preciso?” sorride nervosamente.

“Oh, immagino che il miglior posto in cui trovarli sia una sorta di area verde che sembrano conoscere solo loro. Adam ce ne ha parlato,” risponde Aziraphale, dandogli le indicazioni corrette.

********************************* (Contemporaneamente)

Wensleydale è tutto preso da raccontare le sue recenti vacanze e Adam e il resto de ‘I Quelli’ lo stanno ascoltando rapiti, quando Pepper nota qualcosa dietro la schiena del ragazzino.

“Che cos’è quella cosa pulsante?” si acciglia lei.

“Non t’azzardare ad interrompermi, Pepper, stavo per arrivare al punto dove ho pescato quei granchi giganti!” sbotta il bambino con gli occhiali.

“Lei ha ragione, c’è qualcosa,” le dà corda Brian, indicando il punto in cui sta accadendo quella cosa insolita.

“Adam, hai desiderato che accadesse qualcosa che distraesse voi tutti dal mio super interessante racconto?”  accusa il loro leader.

“Cosa? Davvero pensi sia colpa mia?” il riccioluto appare quasi deluso. “Lo sapete tutti che quelle cose non le posso più fare, sono tanto sconvolto quanto voi!” chiarisce, cercando di decidere se sia il caso o meno che vadano vicino a quella strana cabina blu che adesso sembra essere apparsa interamente.

Non è necessario, perché le porte di quella suddetta cabina si aprono ed escono fuori due figure familiari.

“Aziraphale, Crowley!” esulta Adam correndo verso di loro, ma fermandosi a metà percorso. “Aspettate, sta succedendo qualcosa di brutto? Di nuovo?!” si insospettisce.

“Non è molto simpatico da parte tua associarci solo alle cose negative,” alza gli occhi Crowley, incrociando le braccia all’altezza del petto.

“Rilassati, caro ragazzo. Nessuno minaccia niente, è solo una visita che volevamo fare a te e ai tuoi amici.” lo tranquillizza Aziraphale con un caloroso sorriso.

“Ora puoi uscire!” urla Crowley.

Adam e i suoi amici fissano basiti il bizzarro individuo che si precipita verso di loro con grandi falcate.

“Crowley, perchè non ci hai detto che hai un... gemello?” gli domanda Pepper, ancora confusa.

“Perchè non ce l’ho un dannatissimo gemello!” ringhia il demone.

“Tu sei Adam, vero? Brillante, sei così brillante!” fa un sorrisone il Dottore, guardandolo intensamente mentre gli racchiude il viso nelle mani a coppa. “Tu hai guardato il Male più Oscuro dritto negli occhi e gli hai detto il fatto suo.” riepiloga, col suo sorriso che si allarga. “Ė bello, non è vero? Sconfiggere Satana. Sono stato lì. Già fatto.”

“Aspetta, Cosa? Ora vorresti anche farci credere che tu hai sconfitto addirittura Satana!” lo deride Crowley.

“Ho avuto un po’ di aiuto, ma sì, io l’ho fatto!” fa spallucce il Signore del Tempo. “Sembra che abbia trovato il modo di ripresentarsi nel vostro mondo.”

“Credo che tu lo abbia sconfitto così come credo che lo abbia fatto il nostro caro e coraggioso ragazzo,” gli sorride Aziraphale, per poi rivolgersi ad Adam. “Ė  sempre grandioso combattere per il Bene.”

“Sarà anche stato il Bene, ma poi è stato tutto profondamente ingiusto. Dopo quello mi hanno punito per mesi!” sbuffa Adam.

“Accidenti, Adam, sei sempre così esagerato!” alza gli occhi Pepper. “Come fanno a essere mesi se sono passate a malapena tre settimane da quand’è successa quella cosa che tutti tranne noi hanno scordato?”

“Pepper ha ragione, senza contare che la tua punizione era già finita dopo tre giorni!” aggiunge Brian.

“Avrei dovuto scegliermi amici meno pignoli.” borbotta Adam, prima di rivolgersi all’individuo bizzarro. “Tu chi sei?”

“Piacere di conoscervi, Adam, Pepper, Wensleydale e Brian. Azi e Cro mi hanno parlato tanto di voi. Io sono il Dottore!” fa un sorrisetto, un  po’ perplesso quando li vede tutti indietreggiare.

“Cosa? Ma io l’ho già fatta un’iniezione quest’anno!” protesta Brian.

“Ecco perchè i miei mi hanno fatto fare quella vacanza, per distrarmi prima di questo.” fa le sue considerazioni Wensleydale.

“Mia madre dice che i vaccini sono piani scellerati delle grandi case farmaceutiche per far ammalare sul serio la gente!” sbotta Pepper.

“Non è che renderlo somigliante a Crowley ci farà piacere di più il dottore!” protesta Adam.

“Cosa?” fa un’espressione confusa l’alieno. “No, aspettate. Non sono quel tipo di Dottore. Niente vaccini, niente iniezioni, niente pillole. Io sono il Dottore. Io curo i pianeti. Anche il vostro. Soprattutto il vostro. E sono un Signore del Tempo.”

“Che cos’è un Signore del Tempo?” lo guarda di sottecchi Brian.

“Okay, è tempo di spiegazioni, di nuovo.” decide il Dottore. “Coraggio, tutti voi, correte dentro la mia cabina telefonica che dentro è più grande e vi racconterò una storia fantastica.” li incita tutti, ottenendo un pubblico su di giri.

“Non erano così esaltati quando hanno incontrato noi,” borbotta Crowley, seguendoli assieme ad Aziraphale.

“Beh, forse perchè noi non li abbiamo incontrati in circostanze altrettanto serene.” trova una ragionevole spiegazione l’angelo.

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“Quindi tu puoi viaggiare attraverso il tempo e lo spazio.” riepiloga Brian alla fine del racconto.

“Sei stato sia nella storia, sia in Universi Paralleli…” aggiunge Pepper.

“E hai aiutato un sacco di razze.” conclude Adam.

Il Dottore annuisce a ogni cosa che dicono, sempre più orgoglioso.

“Ragazzi, le avete già viste le mie ali?” chiede loro Crowley, che necessita disperatamente di avere attenzione.

“Sì, sì, carine…” parla a nome di tutti Brian , agitando la mano con fare annoiato.

I loro occhi e le loro orecchie sono tutti rivolti al Signore del Tempo.

“Caro, le puoi mostrare a me, tutte le volte che vuoi. A dire il vero, la nostra prossima volta che noi… hai capito, spero proprio di vederle. Del resto, io ti ho già mostrato le mie.” gli schiaccia l’occhio l’angelo e al demone non importa più nulla dell’ottenere l’attenzione dei ragazzini.

Beh, non l’attenzione di tutti i ragazzini. Wensleydale sembra molto più interessato al suo videogioco portatile che ha estratto da una tasca.

“Non lo trovi interessante, giovanotto?” gli chiede il Dottore, un po’ stranito.

“Meeh..” fa spallucce il bambino con gli occhiali, senza che i suoi occhi lascino mai il videogioco. “Voglio dire, spari ragnatele tu?”

“Beh, no…”

“Hai un’armatura dotata di ogni possibile gadget tecnologico che ti rende praticamente invincibile?” prosegue con il suo interrogatorio Wensleydale.

“Ho un sacco di gadget, ma nessuna armatura. Però ho uno scafandro, a dire il vero indossavo quello quando ho sconfitto Satana...”

ll bambino lo guarda senza battere ciglio.

“Hai uno scudo speciale che ti protegge da qualsiasi cosa?”

 

“No…” sbuffa il Dottore.

Quel gioco lo sta stancando.

“Lo vedi? Non hai nulla di interessante e… woah!” fa un urletto, vedendo il suo videogioco emettere del fumo bianco con una piccola esplosione, dopo che il Dottore gli ha puntato contro uno strano bastoncino argentato, illuminato.

“Allora, SpiderMan, Iron Man e Capitan America ce l’hanno una cosa del genere?” sorride con arroganza il Signore del Tempo, roteando il cacciavite sonico fra le dita, prima di riporlo nel taschino della sua camicia.

Un Wensleydale scioccato, con gli occhi spalancati e la bocca aperta scuote la testa negativamente.

“Hey, mi è piaciuto!” ridacchia Crowley, scambiandosi uno sguardo di complicità con il Dottore, mentre Aziraphale sembra decisamente disapprovare.

“Oh, andiamo, dammi il tuo videogame, Wensleydale, te lo aggiusto in un minuto,” gli tende la mano l’alieno, gentilmente, e il ragazzino si fida, ammirando il modo in cui l’altro passa lo strano bastoncino su tutto il suo videogioco.

Il Signore del Tempo glielo restituisce come nuovo.

“Ti ho anche installato venti livelli in più, così, per renderlo più divertente!” gli fa l’occhiolino.

“Sei il supereroe più figo di tutti!” lo acclama Wensleydale, facendo ghignare vittorioso il Dottore.

“Okay, vedo che avete già notato che io e Crowley ci assomigliamo. Nel caso vi steste domandando il perchè, avete mai sentito parlare della teoria dei …”

“Sette sosia?” lo anticipa Brian.

“Oooh, ma qui abbiamo un intenditore. Brillante!” gli fa un sorrisone il Dottore.

“Non preoccupatevi, poi ve la spiego.” promette agli altri suoi amici il ragazzino.

“Sai cosa? Dovreste anche andare da Anathema e Newton, loro vivono ancora nel cottage.” propone Adam ad Aziraphale e Crowley.

“Dove vivono?” si incuriosisce il Dottore.

“Oh, non lontano da qui. Ci possiamo fare una bella passeggiata e…”

“Passeggiata?! Perchè mai dovremmo camminare?” fa una smorfia il Signore del Tempo. “Ragazzi, se avete delle vostre cose fuori, andate a prenderle, partiremo presto. Mi piace fare apparizioni che lasciano il segno.” sogghigna.

I ragazzi obbediscono e fanno ritorno con i loro zaini.

Brian tiene in mano una barretta al cioccolato che sta generando briciole e macchie di cioccolato ovunque lui vada. Inoltre, le sue mani si sono rese piuttosto appiccicose e lui sta toccando praticamente ogni cosa.

Il Dottore segue ognuno dei suoi passi armato di salviettina detergente, passandola su tutte le macchie e le zone appiccicose.

Appare sollevato solo quando Brian finisce di mangiare, per sicurezza gli passa la salviettina pure sulle mani.

Mentre imposta le coordinate per raggiungere il cottage, Adam gli si avvicina, tenendo in mano qualcosa.

“Guarda, Dottore, questo è il mio fumetto, ci sono i cowboy nello spazio e i dinosauri!” gli mostra il suo blocco da disegno il riccioluto.

“Oooh, ma che bello. Mi ricorda un paio di pianeti che ho visto.” decide di rendere felice il ragazzino con quella piccola bugia innocente.

Il viaggio è talmente breve che nemmeno si devono reggere alle strutture.

Il suono pulsante porta Anathema e il suo fidanzato a precipitarsi fuori di casa.

“La scatola blu!” sussulta la strega.

Lei è piuttosto sollevata quando vede uscire Adam e i suoi amici.

“Ciao, Anathema,” la saluta Adam. “Crowley e Aziraphale sono venuti a farci visita, ma non sono soli!” la informa, mentre il demone e l’angelo escono allo scoperto.

Newton è ancora tutto assorto a domandarsi come così tante persone possano uscire da una cabina telefonica così piccola, mentre Anathema è divertita da quello che vede, ma più confusa, quando vede sopraggiungere un terzo elemento

“C’è qualcosa di davvero strano riguardo alla tua aura,” mormora, troppo presa da quello che ha visto per guardarlo meglio e accorgersi di qualcosa di davvero importante.

“Non ne ha una, vero? Come tutti gli esseri davvero malvagi!” lo deride il demone.

“No, al contrario, lui sembra averne più di una, molto antiche, anche...ma non ha alcun senso.” bofonchia lei, confusa.

“Ce l’ha, fidati di me, strega potente e intelligente.” le sorride l’individuo bizzarro in un completo in gessato. “Sono il Dottore.” si presenta, amichevole, come sempre.

Anathema osserva meglio quel trio.

“Che c’è?” si acciglia Aziraphale.

“Le vostre auree… prima, quando ho visto solo voi due, la tua celeste, Aziraphale, e la tua rosso scuro, Crowley stavano avvinghiate l’una all’altra; ma adesso.. stanno ancora abbracciate in qualche modo, ma quella di Aziraphale tende anche verso quella color argento luminoso del vostro nuovo amico… che sembra piuttosto interessata anche alla tua di aura, Crowley.” spiega lei.

“Non è un maledetto amico! Lui è un incubo!” sibila Crowley.

Un Signore del Tempo molto divertito scivola vicino a lui.

“Hai la più pallida idea di quanto velocemente un incubo possa tramutarsi nel sogno più bollente e bagnato che esista?” gli sussurra all’orecchio.

La sua voce roca e il suo respiro caldo danno a Crowley le inaspettate reazioni che ha avuto anche al mattino e tutto si fa più duro (in ogni senso!) quando il viso del Dottore è solo a pochi centimetri dal proprio.

Aziraphale va da entrambi, interrompendo inconsapevolmente quel momento fra loro.

“Oh beh, è una lunga, lunga storia, mia cara fanciulla, ma credo che le nostre auree abbiano già parlato per noi!” ridacchia, mentre avvolge un braccio attorno alla vita di ciascuno dei suoi amanti.

Anathema ridacchia, ma poi si ricorda di qualcosa.

“Allora, Dottore, qual è il tuo nome?” gli domanda.

“Solo Dottore!” fa spallucce lui.

“Lo puoi anche chiamare Signore del Tempo,” la informa Aziraphale.

“Io rimango su Ragazzo Alieno!” fa spallucce Crowley.

“Prima la scatola blu. E ora questo. La profezia di Agnes!” sussulta Anathema.

“Che cosa? Tesoro, tu le hai bruciate tutte quante, no?” si azzarda a chiederle Newton.

“Beh, ho salvato solo le più ermetiche. Come questa.” replica lei, cercando qualcosa nella borsetta, finché estrae un cartoncino.

“‘E da una scatola blu giungerà un uomo senza nome, che ha vissuto migliaia di vite diverse per viverne soltanto una.’” legge lei.

“Oh beh, migliaia, che esagerazione… sono solo alla mia decima rigenerazione, del resto. Quindi sì, potete chiamarmi anche Ten!” ridacchia lui.

“Regene che?” si acciglia Crowley, ma dato che indossa i suoi occhiali scuro nessuno se ne può accorgere.

“Se le mie energie si esauriscono, se vengo ferito mortalmente o se semplicemente invecchio troppo, il che è raro che accada, mi posso rigenerare, ottengo un nuovo corpo, una nuova faccia, una nuova personalità… ma sono sempre io.” spiega lui.

“Oh, suona così triste!” si imbroncia Aziraphale.

Nemmeno Crowley sembra felice a riguardo, si sta affezionando a quel bizzarro, divertente - a volte sexy, a volte insopportabile - individuo che gli assomiglia.

“Sì, ma… non è il caso di pensarci adesso, c’è ancora tempo prima della mia prossima rigenerazione… almeno me lo auguro!” li rassicura.

“Scusami, Dottore, le nove precedenti rigenerazioni erano sempre Dottori maschi?” gli domanda Pepper.

“Beh sì,” replica il Dottore, grattandosi la nuca.

“Quindi nessun Dottore femmina finora?” continua lei.

“No, ma nel mio pianeta, tantissimi anni, c’era più di una Signora del Tempo e…”

“Non è la stessa cosa!” gli rinfaccia Pepper. “Ed è piuttosto sessista!”

 

Il Signore del Tempo per tutta risposta ridacchia.

“Hey, ragazzina, hai così tanta grinta, mi piace. Fra dieci anni o poco più, potresti essere la perfetta Compagna per alcune avventure nello spazio e nel tempo!” le fa l’occhiolino e lei arrossisce, lusingata.

“Cos’è quell’asticella che hai in tasca, Dottore, posso vederla?” domanda Newton, indicandogli la camicia.

“Huh! Ti ringrazio per il tuo interesse, ma preferirei di no,” borbotta.

Ha sentito molte cose riguardo le peculiari ‘abilità’ di Newton e teme che quell’umano possa danneggiare tutte le sue cose tecnologiche.

“Non c’è nulla di interessante nemmeno a riguardo della mia comune, normale, banalissima cabina telefonica,” aggiunge per sicurezza.

“Ma vuoi scherzare?” interviene Adam. “Newt, devi troppo vederla, è super, super, super fichissima! Dentro è enorme, con le pareti dorate e ogni genere di cose stranissime!” informa l'adulto, ancora su di giri, rendendo su di giri pure lui.
 

“Adam, non mi stai aiutando!” gli rinfaccia il Dottore. “E va bene, Newton, ti posso far fare un giro dentro, ma verrò con te e ti controllerò costantemente per tutto il tempo e tu assolutamente non devi toccare niente!” lo istruisce l’alieno e l’umano acconsente. “Anathema, puoi venire anche tu, con molta più libertà.” aggiunge e la strega li segue esaltata.

“Sai, Newton, tu mi ricordi una specie aliena che ho incontrato tempo fa. Loro erano contro qualsiasi forma di progresso scientifico.” gli racconta il Dottore, una volta che sono di nuovo fuori.

Con la sua continua supervisione, Newton è riuscito a non danneggiare alcunché.

“Mi ci potresti portare, per favore?” lo supplica Newton, ma Anathema lo sente.

“Che cosa?! Eh no, tesoro, non puoi mettermi prima l’anello al dito e poi darti alla fuga!” sbotta, tirandolo per l’orecchio.

“Ouch! No, dolcezza, chiedevo solo un viaggio, non pianificavo fughe da nessuna parte, ouch! Io voglio davvero, davvero , davvero sposarti, ouch!” chiarifica il suo imminente marito.

 “Lo spero, per te!” riduce gli occhi a due fessure lei.

“Oh, che cosa adorabile da sentire. Congratulazioni, ragazzi!” fa un sorriso estasiato Aziraphale.

“Siete invitati al matrimonio, naturalmente. La prossima Primavera, a Maggio!” fa un sorrisone Anathema. “Sei invitato anche tu, Dottore!”

“Io so a malapena cosa farò domani, ma grazie per l’invito, cara.” le sorride. “E stato un immenso piacere conoscervi tutti. Prima che io, Azi e Cro ce ne andiamo, vi spiacerebbe raccontarmi in ogni dettaglio, che specifico ruolo ha avuto ognuno di voi nell’impedire l’Armageddon?”

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Circa un’ora e mezza dopo, soddisfatto con tutte quelle informazioni aggiuntive, il Dottore sventola la mano in segno di saluto e torna nella TARDIS con i suoi due Compagni.

“Abbiamo ancora Madame Tracy e il Signor Shadwell da incontrare.” fa un sorrisone il Signore del Tempo, impostando le coordnate.

“Non così in fretta, Dottore,” lo interrompe Crowley. “Prima avrei una richiesta speciale…”

TBC

 

Suvvia, secondo me lo sapete cosa sta per chiedergli Cro ;)

Secondo me è canon che Ten sia un po’ terrorizzato sia da Brian, sia soprattutto da Newton XD

spero di essermela cavata con Anathema e Newton, è la primissimissima volta che scrivo di loro ^^’ e nel prossimo capitolo mi attendono Madame Tracy e il Signor Shadwell, ma ho in mente scene divertenti, almeno mi auguro.
Dei Quelli qual è stato il vostro preferito? Io mi sono divertita un sacco con Wensleydale che innervosiva il caro Ten XD

Intanto spero di avervi strappato un sorriso in questo capitolo ^^

Liberi di dirmi ciò che più vi aggrada ^^

   
 
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