Capitolo 1 Visite inattese
Erano le
Assorto nei suoi pensieri Harry ebbe un piccolo sussulto gli sembro di udire una voce poi
il suo sangue si raggelò udiva veramente quella vocina subito comprese che non era una voce che proveniva dall'esterno ma veniva da dentro la sua testa per un attimo penso che quella voce fosse un'altra intrusione nella sua mente di Lord Voldemort ma non poteva essere cosi' si era esercitato moltissimo in Occlumanzia aveva chiesto ai suoi amici di inviagli alcuni libri sull'argomento si voltò di scatto a guardare una pila di libri inarco il sopracciglio e pensò che Hermione avvesse svaligiato l'intera sezione proibita della biblioteca di Hogworts, si raggelò di nuovo la vocina tornava a parlare ma questa volta le parole non erano piu un suono quasi indistinto:
“Cosa stai facendo ti arrendi invece di lottare non me lo sarei mai aspettato da te”, disse la voce
“Io non mi sono arreso ma non so cosa fare” rispose Harry con l'orgoglio ferito
“Allora impegnati e fagli vedere che buon sangue non mente” disse calma la voce dentro di lui, che nel frattempo aveva assunto un tono caldo ma allo stasso tempo rigoroso;
“Ma cosa posso fare non sono in grado di batterlo non ho il potere e le conoscenze per farlo” disse Harry che si sorprese quasi a piagnocolare quelle parole.
“Sciocco non ti sei ancora reso conto di avere più potere di chiunque altro devi solo avere il coraggio di usarlo!” tuonò la voce palesemente irritata e aggiunse
“per quanto riguarda le conoscenze provvederemo”.
In quel preciso istante il rumore delle mille serrature, che zio Vernon aveva messo alla porta di ingresso della casa dopo l'attacco dei Dissennatori, fece risvegliare Harry da quello strano sogno erano i Dursley che rincasavano chiaccherando allegramente la porta si richiuse alle loro spalle Harry la sentì sbattere, non ebbe il tempo di tirarsi su che il faccione di suo cugino Duddley apparve sulla soglia della sua stanza; era talmente arrossato dal sole che sembrava una gigantesca lampadina trattenne appena un risata, Duddly lo guardò e bofonchiò
“peccato sei ancora qui, per un attimo abbiamo sperato che te fossi andato” sospirò e si allontanò, visibilmente deluso, verso la sua stanza.
L'ora di cena era passata Harry era sceso solo per una decina di minuti aveva mangiato appena qualcosina per far tacere il suo stomaco ed era scappato di nuovo nella solitudine della sua stanza, si era di nuovo immerso in quella specie di dormiveglia il silenzio nella casa era rotto solo dalla TV di Duddley, quando un forte Crack come un colpo di pistola ruppe il silenzio, Harry balzo in piedi bacchetta alla mano sapeva bene cos'era quel rumore qualcuno si era materializzato nel salotto, scese le scale cercando di non fare rumore, notò come stranamente i suoi zii non avevano urlato ne si erano sentiti cosa assai strana per loro che non erano abituati a veder materializzare i maghi, si avvicinò alla porta socchiusa del salotto e riconobbe dei bisbigli e alcuni fruscii indistinti, si accorse che tra le voci che bisbigliavano c'erano sicuramente quelle di suo zio e sua zia ma l'altra voce lo incuriosiva era sicuro che fosse una voce familiare;
“ma chi è?” si domandò, aveva praticamente l'orecchio incollato alla porta quando dalla stanza la voce familiare disse
“non c'è alcun motivo di origliare dietro la porta puoi entrare, Harry” apri la porta e riconobbe immediatamente l'ospite era il Preside della scuola di stregoneria e magia di Hogwards Albus Silente.