Dall’episodio 05x05 Alba Rossa
Che tipo, quel Patrick
Jane!
Chiudo la porta di casa e mi lascio cadere
sul divano del salotto, stanca ma soddisfatta.
Oggi abbiamo chiuso il caso Dellinger con
estremo successo, oserei dire, e in più ho scovato davvero un prezioso tesoro.
Un uomo che è un dono e che ha un dono per quanto
lui, a causa di quanto gli è accaduto, non lo ritenga tale. Eppure gli è
bastato fare un semplice giochetto di carte con dei finti tarocchi, due domande
in croce e un’occhiata ai sospettati e voilà… ha trovato il nostro assassino.
Sorrido
ripensando al volto incredulo di Minelli quando ha visto la confessione del
colpevole detective Kim e del corrotto giudice Dellinger. Ha detto qualcosa sul
fatto che Jane è un eroe. Mi è sembrato un po’ eccessivo considerarlo un eroe,
lì per lì, ma non ho voluto soffocare l’entusiasmo del mio capo. Era letteralmente
su di giri e ha subito proposto a Jane di lavorare con noi. E, sorpresa delle
sorprese, lui ha accettato. Lo so perché lo ha fatto, naturalmente. Vuole sapere
tutto sul caso di John il Rosso e lavorando al CBI potrà avere tutte le
informazioni di cui ha bisogno ma, ad essere sinceri, mi importa poco.
Sento uno
strano nodo allo stomaco mentre rivedo davanti ai miei occhi il volto di
Patrick Jane. È un uomo che ha un profondo dolore dentro di sé ma che riesce a
mascherarlo bene. John gli ha ucciso la moglie e la figlia perché lui si fingeva
un sensitivo e lo ha provocato davanti ai media. Deve sentirsi più che in
colpa. Se fosse accaduta a me una cosa del genere, non so cosa avrei fatto. Eppure
lui ora è qui. Pronto a scovare ogni più piccolo dettaglio per trovare il serial
killer che gli ha massacrato la famiglia.
Chiudo gli occhi e mi sistemo meglio sul
divano. Che tipo, quel Patrick Jane!
Ha un aspetto accattivante eppure sembrava
così indifeso quando si è beccato quel pugno sul naso da Hannigan. Vederlo a
terra con il sangue che gli colava dal naso mi ha fatto una gran pena. E poi mi
ha detto che ho un bel nome.
Mi ritrovo a toccarmi il volto con le
mani: sono avvampata. È stato un complimento così ingenuo e tenero che il solo
ricordarlo mi ha fatto arrossire. Per fortuna sono sola in casa. Non saprei
come spiegare una stranezza simile. Il mio stomaco protesta e il nodo che poco
prima lo occludeva mentre pensavo a Jane, ora si è trasformato in una voragine.
Ho fame. Sarà meglio che mi prepari qualcosa per cena e domani, al lavoro,
rivedrò Patrick Jane.
JANE
La
stanza è spoglia, ma d’altra parte, da quando sono uscito dalla casa di cura,
mi sono accorto che non mi serve poi molto per vivere. Tutto quello di cui
avevo bisogno, John il Rosso me l’ha già portato via. Ora quello che mi fa
andare avanti è il pensiero della vendetta che aspetto e che avrò anche grazie
alla collaborazione con l’agente Teresa Lisbon.
Steso sul letto, guardo il soffitto e mi
accorgo a mala pena di sorridere pensando a quella minuta poliziotta dall’aria
da dura. Ha un passato difficile alle spalle ma, nonostante questo, sento che
ha un cuore buono. Il suo modo di agire trasuda onestà in ogni sua piccola
sfaccettatura. È integerrima. L’opposto di come sono io. E questa cosa mi
piace. Penso che sarà interessante lavorare con una donna come lei. Teresa Lisbon.
È proprio un bel nome.