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Autore: Dioni    21/08/2020    1 recensioni
In un mondo di eroi,mostri,uomini e dei,dove immense nazioni si fanno guerra per la supremazia,Milziade,un uomo dalle mille professioni e abile combattente viene contattato da Lucilla,una giovane sacerdotessa di Apollo per scortarla fino alla città-stato di Aegis,dove sa di poter trovare rifugio dalle grinfie di Nova,l'impero che lui legioni si spandono sempre più per posare il vessillo della'aquila dorata su nuove terre e su nuove razze e dal suo imperatore,Lucio Cornelio Silla,il segreto per la quale la ragazza e perseguitata,intrecciando così il suo destino con quello del mercenario,trascinandolo in un avventura che li porterà alla ricerca di un antichissimo potere,pari forse a quello degli dei stessi e che nelle mani sbagliate può cambiare il destino del loro mondo per sempre.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stanca,debole,fragile,ma viva. Aprì lentamente gli occhi,con fatica,mentre il suo corpo si risvegliava dal torpore dello svenimento avvenuto nella piazza di quella città chiamata Aegis. I suoi occhi chiari cercavano di riconoscere le sagome,i colori e i dettagli degli oggetti,aveva la testa pesante e un sentore di secchezza in bocca,mentre ancora ricordava ancora,seppur solo a pezzi,cosa le fosse successo. Ricordava solo la mancanza di forze,una forte sensazione di spossatezza dovuta all'eccessivo uso della sua magia,di cui aveva abusato in una sola mattinata. Poi la sensazione di svenimento ed infine quel orrido sapore che le era risalito dalla gola,seguita dalla pozza rossa ai suoi piedi,poi il nulla e tutto fu buio. Nessun sogno,nessuna premonizione,solo il nero più cupo le aveva fatto compagnia per tutto il suo sonno. Si mise su con la schiena con i lunghi capelli d'oro disordinati che le scendeva lungo la schiena,accorgendosi della presenza di una calda coperta di cotone che l'aveva tenuta al caldo per tutto il tempo. La vista appannata le impediva di scorgere chiaramente l'ambiente attorno a lei riuscendo solo a vedere la leggera veste di bianco lino che le cingeva il corpo,intuendo così che qualcuno,le avesse cambiato l'abito che aveva indossato fin da quando era fuggita. La vista si fece più nitida osservando con più accuratezza il luogo del suo risveglio. Era una grande stanza piuttosto spoglia di decorazioni,con semplici mura di pietra bianca ad adornare la stanza,più chiari e appariscenti erano anche la presenza di diversi tavoli appoggiati contro un muro,con strumenti,libri e contenitori di diverso tipo di cui non conosceva la funzione e la cosa di certo non la aiutava a comprendere la sua presenza in quel posto. Poi si accorse della presenza di due sagome opache e poco chiare,sintomo dovuto al suo precedente malessere e all'improvviso se ne preoccupò un poco.

Maestà....

Disse una voce anziana e dalla parvenza preoccupata. La figura le si avvicinò di lato al letto e con la riduzione della distanza le fu più chiaro con chi aveva a che fare.

Mago siete voi,ha visto come sono migliorata con la magia?”

Sciocca incosciente,per poco non avete rischiato di morire,vi avevo detto che non eravate pronta per evocare il carro,siete ancora inesperta con le magie di luce e voi avete abusato del vostro potere.”

Cosa mi è successo?dove mi trovo?”

Siete nelle mie stanze,dove ho potuto salvarvi dal vostro disastro. Dai controlli che ho fatto sono giunto alla conclusione che l'abuso dei vostri poteri ha causato un aumento della temperatura interna,tanto da ustionare gli organi interni e causarvi un emorragia. In parole povere avete rischiato di cuocervi viva. Per fortuna sono intervenuto in tempo e ho curato il danno con una potente pozione rigenerante. Ci è mancato poco che raggiungeste i campi elisi.”

Oh,capisco. Mi dispiace avervi causato tanti problemi,ora però devo raggiungere gli altri.”

Nonostante le poche energie che aveva in corpo Lucilla tentò di alzarsi dal letto,ma il vecchio incantatore glielo impedì poggiandogli le mani vecchie e scheletriche e con delicatezza rimetterla supina sul letto,poggiandogli la testa sul cuscino e rimboccandole le coperte.

Cercate di stare tranquilla,il vostro corpo e molto debole e non sono sicuro che potrete lasciare il letto così presto,come vostro salvatore vi devo chiedere di non compiere sforzi eccessivi,ne va della vostra salute.”

Ma la missione...la visione....il demiurgo....”

Suvvia maestà,per un giorno o due il mondo non cambierà più di tanto,il demiurgo non è stato trovato da più di mille anni,figuriamoci se lo trovano adesso,che si hanno meno informazioni ora su di esso che in passato. Comunque,ho portato qualcuno che può rassicurarvi più del sottoscritto,proprio li vicino al muro.”

La ragazza spostò lo sguardo verso l'altro lato della stanza e li,seppur sfocato,trovò qualcuno che non si sarebbe mai aspettata di rivedere,se non altro non per le sue condizioni. Era leggermente sfocato ma poteva riconoscerlo chiaramente,gli era bastato vederlo come si era poggiato alla parete,con le braccia conserte e subito lo riconobbe.

Milziade....”,disse lei con tono flebile,segno che non si era ancora ripresa dal suo arrivo in città.

Guarda un po' chi si è svegliata,come ti senti principessa?”

Bene grazie,ma dove sono gli altri?”

Quei tre sono stati trattenuti dal consiglio della città,chissà che cosa volevano da loro,per tanto solo io sono potuto venire qui,per cui eccomi qua.”

Eri preoccupato per me?”,chiese lei in maniera speranzosa.

Preoccupato.....diciamo solo che ero venuto a dare un occhiata è vedere se potevo riscuotere il mio compenso....”.in quel momento il guerriero prese tra le mani un sacchetto di pelle e lo fece scuotere facendogli sentire il tintinnante suono di moneta sonante, “E come mi era stato promesso ecco la mia ricompensa per la scorta verso Aegis,quindi,si potrebbe dire che la nostra relazione professionale possa finire qui.”

Oh....capisco.”,disse lei in tono triste e sconsolato. Infondo lui aveva ragione,era stato pagato per proteggerla dalle insidie del percorso e per tanto non c'era più bisogno che lui restasse li,era giusto così. Ma allora perché si sentiva triste nel saperlo andare via? Forse perché si era affezionata a lui,nonostante il poco tempo passato assieme? Oppure era dovuto a quello che aveva visto nel passato di quest'uomo? Eppure non ci aveva capito molto,tutto quello che aveva visto era una città in fiamme e soldati imperiali,la scena di una città conquistata con la forza e la violenza,cosa che negli ultimi secoli capitava quasi di continuo nella politica espansionistica di Nova,ma questa era una cosa alla quale poteva essere capitata a chiunque,sopravvivere ad un assedio era una storia più frequente di quella che ci si poteva aspettare,ma allora perché aveva avuto quella visione? Perché mai Apollo le aveva fatto dono di un potere così grande,solo per osservare dolore e violenza? Se c'era un disegno dietro a tutto questo non lo sapeva. E questa cosa la faceva star male,a cosa serve la divinazione se non puoi cogliere nemmeno il significato di quello che stai osservando?

Ma credo che resterò ancora un po'.”

Lucilla sgranò gli occhi al sentire quelle parole,cosa aveva detto Milziade?

Come?”

Ho detto che resterò nella squadra,sono stato assunto per un altro incarico e per tanto resterò fino al ritrovamento di questo Demiurgo,fino ad allora che vi piaccia io e il mio brutto muso resteremo con voi fino a fine lavoro. Poi me ne andrò e la prossima volta sarà sul serio.”

Un sorriso,sul volto della fanciulla apparve un sorriso,grande quanto la gioia che provava in quel momento. Sentiva il bisogno di corrergli incontro e di abbracciarlo più forte che poteva,ma sapeva anche che il mago aveva ragione e che avrebbe dovuto riposare se voleva riprendere il viaggio per tempo,dopotutto sapeva cosa sarebbe stato meglio fare eppure la tentazione di stare con lui era più forte che mai. Aveva ancora in mente quella visione della città in fiamme e dell'insegna dell'aquila dorata che in qualche modo erano legate a lui,ma non sapeva ne come ne tanto meno perché. L'unica cosa che poteva fare ora era recuperare le forze e attendere il da farsi,sforzarsi ulteriormente le avrebbe fatto solo del male e non si poteva permettere di incorrere in altre problemi legati alla sua magia,il suo corpo non avrebbe retto ad un altro colpo del genere ed era un autentica fortuna,forse un volere di Apollo o di chissà quale altre divinità che il suo viaggio non terminasse li,in quella piazza,dove il suo sangue aveva macchiato il suolo del luogo che con tanta fatica aveva raggiunto.

Sia lode a tutti gli dei dell'olimpo,la tua presenza qui e un segno che Apollo veglia ancora su di noi.”

Allora in questo caso sono certo che la mia prossima paga sarà più generosa di quella attuale,ora se volete scusarmi vado a dare la lieta novella ai miei tre nuovi compagni di avventure,sono più che sicuro che faranno i salti di gioia quando lo sapranno.”,Milziade si accostò dal muro e si diresse verso la piattaforma che lo avrebbe ricondotto alla sala del consiglio.

Ricordati di dire quella cosa a Midas,è importante che lo sappia.”

Si tranquillo.”

E strafottente come al solito uscì dalla stanza,lasciando soli l'anziano e la giovane. Appena richiuse la porta smise di fingere con la tranquillità e la spensieratezza che non aveva e tornò con lo sguardo irato e ricolmo di rabbia verso la sua attuale situazione. La sua camminata era dura e monolitica,con il passo pesante di chi a malapena riesce a contenere le brutte intenzioni e quello che voleva a quel mago, a quella specie di catorcio d'uomo probabilmente ultracentenario,lo aveva incastrato per bene. Certo anche lui aveva trovato irresistibile la proposta dell'incappucciato,ma addirittura mettergli addosso una cosa simile,quella magia,quella catena del vincolo di chi non ricordava il nome e nemmeno gli interessava,lo costringeva anche a dover rispettare i patti prestabiliti e peggio ancora erano le condizioni per non morire per colpa della catena segnata sul polso sinistro. La cosa lo rendeva tremendamente a disagio per via degli svantaggi che portava quell'incantesimo,ed erano parecchi. Dal punto di vista di un combattente costituiva una preoccupazione continua,dato che nell'eventuale caso avesse riportato una ferita seria in quel punto preciso del braccio forse sarebbe morto,in quanto come gli aveva detto il mago tentare di eliminare la catena equivaleva a morte certa e nel fortuito caso avesse ricevuto un taglio o addirittura un amputazione della mano lui sarebbe morto sul colpo,ancor prima che il dissanguamento del moncone lo avesse ucciso. Tuttavia non poteva esserne certo dato che sempre di magia si trattava e quindi non se ne intendeva,per tanto non era certo del suo corretto funzionamento e perciò poteva tanto sbagliarsi quanto aver ragione. In un caso o nell'altro si sentiva come un cane con una catena al collo, con un padrone misterioso,che non aveva detto molto di se e brevemente gli aveva spiegato qualcosa sulla missione. Ma gli era stato rivelato solo il necessario e per tanto non aveva abbastanza informazioni sulla faccenda,cosa che lo irritava parecchio. Salì sulla piattaforma e salì per tornare dagli altri,quei nuovi compagni che non aveva certo suscitato in loro le migliori delle simpatie,ma li avrebbe sopportati se questo gli avrebbe fatto comodo,si mise l'animo in pace e avrebbe cercato di non litigarci....almeno non più del dovuto. Ma la cosa peggiore che gli potesse capitare era come quel longevo bastardo sapesse di quel nome,strategos,così lo aveva chiamato. Da chi lo aveva saputo? Quali erano le sue fonti di informazioni? Da quanto tempo lo sapeva e aveva detto il vero che nessuno degli altri invischiati in quella storia sapesse del suo passato? E se fosse stato così quanto ancora avrebbero mentito sulla questione? La sua preoccupazione stava sfiorando la paranoia,era da molto,ma molto tempo che nessuno si riferiva a lui in quella maniera,quando un tempo il significato di quella parola,strategos, aveva un significato che ormai non si usava più da almeno qualche generazione. Per quello che stava sentendo nel cuore avrebbe voluto passare a fil di spada il mondo intero,tanta era la rabbia in lui che temeva di esplodere,come i fulmini del tonante Zeus in una tempesta burrascosa. Però no,non ne valeva la pena,non quando una ricompensa come quella che agognava da tanto,troppo tempo era a portata di mano e non più solo una fantasia. Sarebbe rimasto calmo,sfacciato e sbruffone come al suo solito,infondo e così che il mondo lo conosceva adesso e avrebbe continuato così,finché gli avrebbe fatto comodo,fino a che non avrebbe smesso di viaggiare con la bionda e il suo seguito,ai suoi occhi più che una scorta sembravano un circo,ma se doveva continuare con quella commedia allora avrebbe continuato,poi per il futuro avrebbe visto sul momento,per ora solo i suoi desideri gli interessavano,il resto non gli importava. Mentre la piattaforma si bloccava all'ultimo piano Il guerriero avanzò con passi lenti mentre faceva passare il nervosismo con il controllo del respiro,ispirando ed espirando,lentamente,giusto per dare tempo al battito cardiaco di rallentare e riprendere la sua normale velocità. Calmo,doveva restare calmo,continuare a mantenere le apparenze,ormai non era più una questione di andarsene,ma di restare nel gruppo,impresa ardua ma ci avrebbe provato. Si trovò di fronte alla porta del consiglio quando decise di fermarsi un attimo,fare un respiro profondo ed entrare come se non fosse successo nulla di importante. Appena entrò dentro il salone venne squadrato con lo sguardo dal seguito di Lucilla,mentre nello stesso istante i quattro membri del consiglio erano ancora in discussione,con solo Midas a fare da testimone attento alle loro discussioni.

Dove sei stato?”,chiese il nano con tono duro e quasi collerico.

Sono andato a trovare la vostra nobile fuggiasca,si è ripresa è adesso sta bene.”

Allora che stiamo aspettando,andiamo.”,parlò il giovane Braxus che preso dalla lieta novella si stava già dirigendo verso la piattaforma,ma Milziade con un braccio gli bloccò la strada.

Aspetta un attimo,non puoi andare.”

E perché mai?”

Non sta ancora bene,bisogna lasciarla riposare e comunque questo non è un buon momento per andare,sono tornato quassù perché ho un messaggio da parte del vecchio e deve saperlo anche il consiglio,quindi se permetti....UN ATTIMO DI ATTENZIONE GENTE.”

Urlò all'improvviso il mercenario rivolgendosi con la più totale mancanza di garbo ai membri del consiglio.

Come osi interrompere una seduta del consiglio senza essere stato interpellato? Meriteresti di essere fustigato per questo” Disse la donna dalla chioma rossa indignata da quella brusca interruzione.

Perdonatemi se vi interrompo nella vostro quotidiano spreco d'aria,ma sono venuto a recapitare un messaggio da parte del mago,dice che è urgente.”

Allora procedi umano.” Rispose lo gnomo

Riferisce che una sua fonte lo ha informato di un invasione di barbari ai confini settentrionali dell'impero,pare che la città di Magentius sia stata saccheggiata e che adesso una parte dell'orda voglia fare razzia dell'intera provincia qui vicino.”

Non vedo come questa informazione possa esserci d'aiuto nella nostra situazione.”

Adesso ve lo spiego,noi sappiamo che questa informazione e vera e se i messaggeri dell'alto comando imperiale sono veloci come si spera entro oggi riceveranno la notizia e per fare in fretta potrebbero attaccare la città senza neanche volerla conquistare,anzi,potrebbero addirittura tentare di distruggerla da cima a fondo,anche solo per uccidere Lucilla,dato che non sanno dove la state nascondendo,n'è tanto meno sanno delle sue condizioni di salute,quindi per questa ragione,mi è venuta un idea.”

E quale sarebbe questa idea mercenario?”

Ve lo dirò,ma prima ho bisogno di un informazione”

Quale?”,rispose l'uomo con la testa da sciacallo.

Sapete nulla di una giumenta pezzata che si è persa in città?”


Nevia si era ripresa quasi completamente dall'uso forzato della sua armatura alata,era abbastanza in forze da controllare il piano di battaglia e chiamando a se il suo consiglio militare. Alla lunga tavola erano stati riuniti gli sotto al suo comando diretto,veterani della legione che per titoli e meriti si erano distinti per il valore e lealtà durante la loro carriera militare. Centurioni,comandanti di cavalleria e di artiglieria erano tutti presenti dopo aver ricevuto l'ordine di presentarsi dinanzi a lei. L'aria all'interno del pretorium era fresca e il tendone riparava dall'afa pomeridiana,mentre gli invitati sorseggiavano acqua fresca da coppe di vetro mentre la donna di fronte a loro stava in piedi,rigida e con l'armatura indosso,li osservò uno ad uno con sguardo tagliente mentre dall'espressione del suo volto si poteva leggere la disciplina con la quale teneva in scacco l'attenzione dei suoi colleghi uomini. Il suo servo poco distante da lei teneva le mani in grembo,in attesa che la sua signora avesse bisogno di lui.

Qual è lo stato delle truppe?”, Ordinò Nevia con tono imperioso.

I soldati sono riposati e pronti alla battaglia,sono fermi in attesa di ordini comandante.”,rispose un umano dalla barba e i corti capelli grigi,uno dei veterani sotto il comando della donna.

E per quanto riguarda l'assedio? Cosa suggerite a riguardo?”

Secondo i nostri esperti la valle presente un territorio pianeggiante,nonostante la presenza di montagne il terreno in cui ci troviamo non ci ostacolerà nei movimenti per l'assedio e spostare gli arieti e le baliste,per quanto riguarda le catapulte i nostri ingegneri hanno già calibrato la traiettoria dei colpi,danneggiando i loro difensori sui bastioni mentre gli arieti faranno breccia nelle mura e nella porta cittadina sul nostro versante. Suggerisco di colpire con forza,formando così una testa di ponte con la fanteria,che entrerà in città,fornendoci così un apertura sicura.”

E sia,tuttavia c'è il pericolo che gli insediamenti limitrofi alla città e il lago siano ottimi punti per poterci aggirare e schiacciare da entrambe le parti. Non escludo che abbiano in serbo rinforzi per attaccarci ai fianchi e indebolirci su i due lati. Per tanto faremo avanzare la fanteria di prima e seconda linea in città e nel frattempo terremo al sicuro il centro del nostro esercito,con corpi di cavalleria su entrambi i lati,la retroguardia formata dagli ausiliari e i legionari con meno esperienza assicureranno forze fresche in grado di dare man forte ai nostri uomini più esperti. Per quanto riguarda le squadre di maghi e sacerdoti li terremo al centro,dove saranno più al sicuro. Oggi dobbiamo aspettarci di perdere molte vite...e adesso prepariamoci,abbiamo una città da conquistare.”

Ma non fece in tempo a congedare i subalterni che un legionario entrò di fretta e furia nel pretorium ,guadagnandosi così uno sguardo di sorpresa e di indignazione per quel giovane soldato,entrato in quel luogo riservato a cariche ben superiori alla sua.

Comandante Nevia,chiedo perdono per questa intrusione,ma è urgente.”

Allora non stare fermo come una cariatide e parla,prima che perda la pazienza.”,disse lei mentre stringeva il pugno,per trattenersi dal punire la giovane recluta per la sua intromissione.

Alle porte del castrum sono giunti tre individui dalla città-stato di Aegis,dicono di essere la scorta personale della nobile fuggiasca.”

Cosa?”

Hanno chiesto di voi,a parte questo non hanno aggiunto altro.”

A sentire quella dichiarazione la ragazza si guardò attorno come spaesata,non si aspettava un azione simile da parte di una nemica dell'imperatore. Che fosse stata la paura di una vittoria imperiale a muovere i suoi custodi al campo nemico e chiedere pietà? Era davvero stata tradita dal suo seguito ed erano intenzionati a venderla in cambio di una ricompensa,oppure volevano chiedere di avere salva la vita? O forse ancora la città-stato di Aegis gli aveva offerto asilo solo per poterla tenere prigioniera ed erano intenzionati a consegnarla in cambio di qualche garanzia? Non sapeva la risposta a tutto questo,ma una cosa era certa,doveva verificare le intenzioni di quegli individui e capire perché desiderassero parlare con lei. Infondo cosa poteva andare storto? Aveva un intera armata al suo seguito,con maghi e sacerdoti a darle supporto,sapeva bene di avere le spalle coperte e per lo più sentiva la vittoria in pugno. Qualunque gioco stessero giocando lei avrebbe vinto,infondo non poteva perdere,l'imperatore stesso l'aveva mandata a risolvere la situazione.

Dove sono ora?”

Attendono di poter entrare nell'accampamento.”

Comunica di farli entrare,voglio sapere le loro intenzioni,muoviti.”

Il soldato non rispose nemmeno a quella richiesta che subito era uscito di corsa,diretto così alla postazione di guardia,con passo lesto e il cuore a mille. Aveva temuto di essere ucciso per l'irruzione durante il consiglio di guerra.

La riunione e conclusa,l'esercito resta in attesa fino a nuovo ordine,andate.”,disse Nevia sbrigativamente.

Gli uomini seduti al tavolo si alzarono nel medesimo momento e portando il pugno sul cuore si congedarono dal comandante,lasciandola sola con il suo servo,rivelando solo a lui le proprie preoccupazione,sapendo che il fauno era una conoscenza ferma e solida in quei momenti in cui lei,per quanto forte e autorevole sentiva il bisogno di confrontare i propri pensieri con qualcuno,al punto tale che se in pubblico appariva dura,nel privato si rivelava essere una persona più morbida e aperta al dialogo senza però perdere quell'aura di sicurezza che aveva in se stessa. Leuco lo sapeva bene.

Cosa ne pensi?”,chiese lei con tono più basso e calmo.

Leuco stava in piedi a fianco della sua padrona,mentre giocherellava coi flauti,facendoli ruotare lentamente tra le mani,con espressione pensosa mentre osservava con attenzione il movimento prodotto dal gioco delle sue mani,portato con abilità e destrezza eccellenti.

Mi pare strano,fare tutta questa strada solo per presentarsi all'ultimo a voler fare la vostra conoscenza,non so cosa posso passargli per la testa.”

In questo caso terrò la guardia alta e vedrò cosa vogliono da me,l'unico modo per saperlo e parlarci,altra scelta non mi conviene prendere.”

Concordo.”

Andiamo a dargli il benvenuto.”


In lontananza,da sopra una delle torri di guardia poste sulle mura cittadine,una strana figura osservava il castrum da una posizione di sicurezza,deliziandosi con interesse della situazione che stava vivendo l'accampamento imperiale. All'apparenza sembrava una normalissima ragazza in tutto e per tutto: Corti capelli a caschetto contornati da una fascia formata da striscioline di cuoio scuro intrecciate che stringeva appena la fronte e una carnagione olivastra,comune tra gli abitanti del deserto,era ricoperta da una corte veste di lino chiara senza maniche che lasciava scoperte le braccia dove su entrambi gli avambracci si notavano vistosamente una serie di geroglifici segnati con un inchiostro nero,mentre alla vita portava una corta gonna di cuoio e ai piedi indossava dei leggeri sandali di papiro,di ottima qualità,legati ai piedi per mezzo di lacci che gli circondavano anche la zona dei polpacci,per una maggiore aderenza con le calzature. Fin qui nulla di strano,se non fosse stato anche per delle curiose orecchie di gatto che gli spuntavano da sopra la testa,due occhi azzurri dalle pupille strette e una forma magra e insolitamente sinuosa,proprio come quello di un gatto. Teneva nella mano una lente azzurra grande quanto il palmo nelle sua mano e se la portò all'occhio destro mentre con l'altra mano raggiunse un sacchetto di stoffa dalla quale estrasse un dattero e se lo portò alla bocca,seduta comodamente sulle tegole del tetto e senza troppo soffrire il caldo di quella giornata.

A me l'occhio di Horus,che tutto vede sotto il sole.”

Poche semplici parole e la lente ingigantì di migliaia di volte la sua vista sugli avvenimenti del campo imperiale,osservando nitidamente e con attenzione il muoversi dei legionari al centro del campo per accogliere con le dovute precauzioni l'arrivo delle tre guardie del corpo della giovane Lucilla. Spostò lo sguardo verso il cancello d'ingresso,notando un elfo in groppa a un cavallo bianco e un nano a dorso di un piccolo cavallo dalle zampe tozze,sapeva di dover prendere la cosa sul professionale,ma la visione di una persona così bassa e tozza in groppa a un equino così piccolo le fece scappare una risata.

Per Bes,i nani sanno sempre distinguersi nel voler sembrare seri in situazioni che hanno dell'assurdo.”,disse lei divertita tra se e se.

Poi mosse il suo sguardo sulla terza figura,sembrava un umano,indossava una di quelle vecchie armature di bronzo tipiche degli opliti e montava un cavallo pezzato,dove vicino alla sella portava una lancia e al fianco dell'uomo pendeva una corta spada ricurva. Sapeva esattamente chi era e a quel punto il sorriso della scena precedente cambiò in una smorfia carica di stupore,come una nobildonna che osserva un grossa pietra preziosa o di un bambino che scopre un nuovo gioco,lo stesso valeva per lei nell'osservare la figura del mercenario che si addentrava nella tana del leone,ma sarebbe stato più corretto dire nel nido dell'aquila,ad ogni modo era pronta a vederne delle belle. In fondo lo sapeva,dove c'era lui nulla andava mai come previsto.

Milziade,allora era vero quello che avevo sentito dire su di te,ti metti a lavorare per le principessine adesso? Sono certa che neanche adesso deluderai le mie aspettative.”

Prese un altro dattero e lo masticò lentamente,pregustando la scena che stava per svolgersi,mentre alle sue spalle la città stava facendo più trambusto del normale,con guardie e soldati che si stavano radunando in città. Doveva solo aspettare,sapeva che presto o tardi quel prezzolato ne avrebbe fatta una delle sue. La ragazza non stava più nella pelle.


Il portone di fronte a loro venne aperto mentre i soldati dediti alla sua guardia osservarono guardinghi le azioni dei tre inviati,mentre le loro mani si posarono sui manici delle spade e delle lance,facendo ben notare la loro intenzione di usarle,se necessario. Appena entrarono nell'accampamento videro due file di legionari posti su entrambi i lati della parte centrale dell'accampamento,lungo tutta la strada,se così la si poteva definire,fino alla spiazzo del castrum. Le tre cavalcature,leggermente intimorite furono incoraggiate ad avanzare a passo lento,senza fretta,dando l'impressione di apparire calmi e sicuri di se,come un vero dignitario avrebbe dovuto comportarsi. Ma l'apparenza era ben lontana dal rispecchiare la realtà. Prima di tutto andava considerato il fatto che quei tre non erano assolutamente tagliati per quel tipo di compito,Milziade in particolar modo data la sua esperienza con i bassifondi del crimine,i signori della guerra,un ricercatore che chiedeva la testa di un mostro,insomma cose di questo tipo. Non era roba per lui parlare a nome dei potenti o dei nobili,comportandosi come se fosse a casa di ospiti mentre allo stesso tempo discuteva di politica,di matrimoni tra le casate,di un offesa subita in grado di far scoppiare una guerra e altre cose simili che lui definiva, “Una pericola miscela tra scemenze prese troppo seriamente e lecchini che davano il massimo per dare pessimi consigli a persone furbe quanto un mattone troppo pigre anche solo per defecare.”,questo era il suo punto di vista sul fare l'emissario per qualcun altro,sicuramente gli piaceva di più fare il mercenario,il cacciatore di mostri e nel suo attuale caso,anche la guardia del corpo. D'altro canto il nano sembrava tenere un broncio così evidente che un salice piangente in confronto sembrava più divertente e riguardo all'elfo sembrava calmo,distaccato,col portamento realmente altezzoso e non solo una farsa come facevano gli altri due. E mentre avanzano il mercenario si guardò attorno osservando,come era di sua abitudine,le diverse tipologie di soldati. All'apparenza sarebbe stato banale soffermarsi su quelle cose,era certo che non avrebbero dovuto combattere in tre un intero esercito,sarebbe stato folle e quanto mai impensabile per una persona sana di mente,ma nella sua lunga esperienza con le armi e i combattimenti Milziade aveva imparato a non sottovalutare la presenza di dettagli importanti,come il tenere conto dei legionari,la fanteria di base di ogni esercito noviano,con indosso la lorica segmentata,il gladio e lo scutum sempre con se,molti schieranti sul percorso da fare per raggiungere il comandante dell'armata come sfoggio di forza e disciplina dell'armata atta a intimidire emissari e messaggeri nemici,oltre che fornire protezione in caso di attacchi improvvisi. Poi c'erano gli arcieri e i giavellottisti ausiliari,provenienti dalle tribù sottomesse,sia di umani che di altre razze tiratori di prima linea,che armati alla leggera,scagliavano giavellotti su i nemici vicini,per poi allontanarsi lasciando spazio ai combattenti da mischia. E in lontananza si potevano notare le armi d'assedio, vere e proprie armi di distruzione,arieti,torri d'assedio,catapulte,i noviani erano divenuti famosi non solo per l'efficacia della loro fanteria pesante,ma anche per la loro maestria negli assedi e nel conquistare città considerate inattaccabili. Temere l'aggressività espansionistica di una simile nazione non era una cosa da prendere alla leggera,c'era un buon motivo se da secoli erano considerati la forza più temile della loro epoca.

Avete visto quanti sono? Nemmeno tutti i clan delle montagne di ferro possono contare un numero così grande di truppe,in quanto equipaggiamento però potevano sforzarsi per avere qualcosa di meglio.”, disse Gordlack stupito dal numero di persone che vedeva attorno a loro.

Quando sei la potenza più grande del mondo intero non ti preoccupi se le tue armi splendono di più sotto la luce del sole o il tuo scudo porta l'insegna più bella della tua casata. Sono soldati,con armi da soldati e combattono come soldati,l'estetica qui non c'entra niente. Pura e semplice funzionalità.”,rispose Milziade con serio.

Forse,ma personalmente penso che un minimo di gusto estetico non gli farebbe male,ma a parte questo continuo a pensare che sia una pessima idea,sei sicuro che funzionerà mercenario?”, disse l'arciere con aria tranquilla e tono basso.

Non n'è sono certo,molto probabilmente si scalderanno e prenderanno la cosa come una sfida e non accetteranno di buon grado le nostre condizioni,possiamo solo sperare che il mago abbia ragione e che i miei calcoli siano esatti,in ogni caso lo sapremo solo se ci proveremo.”

Altro non si sentì di dire Milziade,poiché effettivamente di cui parlare c'era poco. Ormai erano in trappola,tanto vale andare fino in fondo,anche in senso letterale poiché l'ingresso dalla quale erano entrati si faceva sempre più lontano. Mentre passavano per il campo videro osservarono di sfuggita l'allestimento del campo. Tende bianche per i soldati comuni erano sparse a macchia d'olio per buona parte della vallata,con strade e stradine improvvisate dai soldati stessi,che nell'allestimento del campo svolgevano anche il compito di operai edili,consentendo così di unire le funzione del soldato e del lavorato comune in ogni singolo uomo che combatteva per l'impero. Nelle tende si potevano sentire le voci delle migliaia di uomini che parlavano,mangiavano o giocavano ai dadi,altri invece se ne stavano seduti a rifare il filo alla spada,oppure erano intenti a riposare su un basso seggiolino mentre si godevano il riposo dal turno di guardia oppure si prendevano un attimo prima di andare ad allenarsi con i loro compagni d'armi. Molti di loro erano giovani,ragazzi che avevano finito da poco l'addestramento e la maggior parte dei nuovi arrivati avevano visi freschi e senza un graffio o un ammacco di qualunque tipo,segno che non avevano mai ricevuto la loro prima esperienza sul campo di battaglia,poi si potevano riconoscere i più esperti,uomini di mezza età,con qualche esperienza in campo bellico,che avevano già assaggiato l'amaro gusto della guerra,lo si riconosceva dai tagli e dalle piccole cicatrice sul volto e nei casi peggiori anche da parti gravemente segnate,come pezzi di orecchio mancanti oppure nasi tumefatti con piccole protuberanze innaturali,segni di pessime medicazioni,cosa abbastanza comune tra i soldati più sfortunati. Poi c'erano i veterani,anziani combattenti che non erano saliti di grado nell'esercito,ma che erano molto rispettati tra i combattenti più giovani,alla quale non mancavano di dare consigli su come tenere lo scudo durante l'avanzata,oppure come colpire nei punti deboli del nemico quando si trovava scoperto ed era più vulnerabile per essere attaccato,quest'ultimi,seppur non più nel pieno della forza,costituivano la base per l'apprendimento delle nozione della guerra fuori dall'addestramento generale. Dopo poco giunsero in un grande spiazzo,posto prima del pretorium,grande almeno centodiciotto piedi in lunghezza e cinquanta piedi in larghezza,usato principalmente per i festeggiamenti durante le serate per celebrare una vittoria importante,ma sopratutto come area di addestramento per le truppe alle nozioni del combattimento e nel movimento nelle diverse formazioni. Ma in quel momento la piazzetta,se così la si poteva definire,era occupata da un serrato gruppo di guardie,che circondavano tutto il perimetro dell'area,con i volti tesi e minacciosi come i loro colleghi lungo tutta la strada fatta per arrivare fin li,dove di fronte alle porte della tenda principale spiccava più appariscente di tutti i presenti,la figura di Nevia Troneggiava su tutte le altre,con l'armatura addosso ad eccezione dell'elmo,che aveva tenuto in disparte in quanto voleva che vedessero in faccia la donna che comandava da sola un intera legione. La posizione del suo corpo era messa in modo trasmettere forza,ma anche sicurezza,come un vero generale avrebbe dovuto fare quando si accoglieva un nemico nella sua zona e quegli inviati per lei,non erano diversi,nemici anche loro,anche se erano venuti a parlare per conto di qualcun'altra,poco importava comunque fossa andata lei ne sarebbe uscita vittoriosa. Aveva le armi,aveva gli uomini e aveva i mezzi,cosa poteva andare storto?

Ebbene,quale messaggio recate da parte di quella traditrice?”,chiese Nevia con tono autoritario. Per reazione a quella domanda l'elfo e il nano si guardarono un attimo tra di loro,restando fermi sulle loro cavalcature e senza dire una parola,poi si girarono contemporaneamente verso il mercenario che distrattamente si guardava attorno,per poi accorgersi che gli altri due lo stavano fissando con volti statuari e sguardo piatto.

Volete proprio farli arrabbiare vero?”,chiese Milziade con tono rilassato, “Se insistete tanto....”, detto ciò scese da Briseide e facendo qualche passo in avanti si rivolse alla ragazza,che lo stava fissando con occhi rancorosi,sembrava non sopportare la scenetta alla quale aveva assistito,trovandosi così a fissare la figura del guerriero sbarbato,col pettorale squarciato e solo una spada al fianco. Non proprio la persona più adatta a mandare un messaggio,nemmeno se il ricevente fosse stato un pezzente seduto a mendicare in un angolo di città.

Parla.”

Milziade si guardò un attimo attorno e constatò quante persone lo stessero osservando in quel momento,bene,se tutto andava come previsto,più testimoni c'erano meglio era,ora poteva dare il via ai giochi.

Non c'è un maniera giusta per dirlo perciò lo dirò e basta....”,fece una breve pausa,silenzio di tomba,tutti che aspettavano la fine di quello scambio di parole. Tutti che lo fissavano intensamente,come ad aspettarsi chissà quale rivelazione,quale richiesta poteva suscitare in un uomo una tale raccolta di energie per poter tornare a parlare?

...andatevene.”

Tornò a parlare e l'espressione sul volto di tutti i soldati presenti,compreso quello di Nevia,che stava guardando Milziade con gli occhi iniettati di sangue,come quelli di un toro che sta per caricare a testa bassa e nel mentre teneva la bocca aperta,come in moto di sorpresa improvvisa,tanto grande e forte da annientare ogni pensiero precedentemente ragionato sull'argomento. Di tutte le cose che poteva dire,di tutte le richieste,le suppliche che immaginava di sentire non si sarebbe mai aspettata quello. Andatevene,lo aveva detto in maniera talmente piatta e banale che la cosa non sembrava dare alcun peso emotivo a quell'uomo e la cosa la faceva infuriare come un niente.

Che cosa hai appena detto?”,disse lei con il tono della voce più alta e sostenuta,come a voler far capire che stesse facendo di tutto per trattenersi dall'ucciderlo con le sue mani. D'altro canto lui ricambio il suo sguardo con un cambio dell'espressione rigida e con gli occhi che la guardavano dall'alto verso il basso,come se a detenere il potere in quella discussione fosse lui.

Cos'è sei sorda? Sei lenta di comprendonio? Devo farti un disegno così lo capisci meglio? Vi ho detto di andarvene,alzate i tacchi,levate le tende,togliete il disturbo,sparite,perché la battaglia che avevate in programma di iniziare oggi non ci sarà.”

Nessuno si sarebbe aspettato una risposta simile,tutti i soldati,i maghi,i sacerdoti e tutte le razze li presenti,in quel semplice pezzo di terra occupato da invasori di una terra vicina,dove il nemico della città dalle bianche mura si sentiva più potente,con i suoi uomini,la sua grande armata e la sua notevole potenza bellica,era stata insultata,sbeffeggiata e messa in ridicolo dal misero portavoce di una ragazzina fuggiasca e riconosciuta come criminale dall'imperatore in persona. E metterci la faccia era lei,Nevia Placidia Sannita ad essere trattata a pesci in faccia da quell'uomo,che la stava fissando con quell'aria da semidio,doveva avere qualche problema di raziocinio,perché se credeva che si sarebbe fatta trattare così di fronte ai suoi uomini,che con tanta fatica,sangue e sacrifici si era guadagnata il loro rispetto,a discapito del fatto di essere la prima donna nell'impero non solo ad essere riconosciuta al pari dei suoi colleghi maschi,ma anche di comandare un intera legione,lei,una donna. No,non avrebbe accettato un trattamento simile,sguainò una delle sue spade e la puntò in direzione del petto di Milziade. Gli occhi di Nevia trasmettevano una rabbia tanto palpabile che il guerriero poteva sentirla addosso di se e il viso contratto in un ira incandescente,che snudava i denti della giovane donna facendola sembrare un feroce e massiccio mastino che ha stento veniva tenuto dal debole collare della razionalità. La lama scintillava della luce del sole,percorrendo tutto il filo del gladio di nobile fattura,che sembrava alquanto rigida ma lievemente scossa,da quella mano pregna di febbricitante voglia di uccidere l'uomo che aveva di fronte.

TU OSI PRENDERTI GIOCO DI ME STRACCIONE? TU? NEL MEZZO DEL MIO ACCAMPAMENTO? NEL PIENO CENTRO DELLA MIA LEGIONE? QUALE IMPUDENZA LA TUA,FOLLE DISSENNATO. QUALE PROBLEMA NELLA MENTE TI HA FATTO CREDERE CHE PER UN SOLO ISTANTE DI POTERMI PARLARE COSI' E USCIRNE VIVO?”, urlò lei con tutto il fiato che aveva in gola,mentre l'arma vibrava nelle sue mani e le ali dell'armatura fremevano dall'emozione incontrollabile.

Il fatto che siate stati così stupidi da pensare di attaccare una città-stato neutrale in grado di difendersi,quando un baraonda di selvaggi proveniente dalle terre più a nord sta per entrare ai confini dell'impero.”,disse lui piattamente e senza un filo di emozione,come a voler mostrare di aver il totale controllo della situazione. Nel sentire quelle parole la rabbia che aveva posseduto Nevia ora stava lentamente facendo spazio alla sorpresa,il viso si rilassò e il suo sguardo da furioso si fece indagatore,voleva capire il significato di quella frase,ma la spada restava sempre li,tremante di rabbia,che seppur diminuita era pur sempre presente,gli scorreva ancora dentro e difficilmente gli sarebbe passata come se nulla fosse. Quel vile galoppino l'aveva presa in giro di fronte all'intero esercito e per questo l'avrebbe pagata,ma non prima di scoprire qualcosa su quella nuova informazione.

Di cosa stai parlando?”

Sto parlando di un invasione da parte delle tribù libere,sono dirette verso Magentius e intendono attaccare su vasta scala e voi sapete bene che quella gente non è tipica a conquistare insediamenti,preferiscono distruggerli,ma non c'è bisogno che vi faccia una lezione di storia vero?”

Dato che me l'hai detto così spontaneamente ora speri vivamente che io creda alla tua storia,non'é forse così? Oltretutto dovresti avere con te una prova affinché io possa....”,ma il comandante non fece in tempo a finire la frase che Milziade tirò fuori da uno dei bracciali di bronzo quello che sembrava un foglio di pergamena e glie lo gettò ai piedi. Lei di certo non si era aspettata un azione simile e vedere quel pezzo di cartapecora brutta e ingiallita ai suoi piedi la aveva momentaneamente spiazzata. Raccolse con la mano libera il foglio di pergamena senza però distogliere lo sguardo dall'uomo,aprì il foglio con la mano libera e cominciò a leggere. Le parole segnata dall'inchiostro riassumevano un insieme di brevi resoconti di diverse squadre di ricognitori sui confini più a settentrione dell'impero,segnalando diverse incursioni di piccoli assembramenti di barbari,orchi e altri razze che si erano addentrati per fare razzie di villaggi e fortini militari. La nota terminava con l'ordine di richiamare la ventiduesima legione di terminare l'assedio alla città-stato di Aegis e di fornire supporto alla settima e alla quindicesima legione già di stanza sul confine con effetto immediato. Sul fondo del foglio era presente anche il simbolo di una corona d'alloro con all'interno la testa di un lupo,simbolo personale di Lucio Cornelio Silla. Lei osservò ancora la lettera con minuziosa attenzione,per poi accartocciarla e gettare a terra,mostrando una smorfia di sdegno verso l'uomo,che non sembrava affatto impressionato da quella reazione.

Credevi forse che sarei cascata in questo trucco? L'imperatore mi aveva avvertito della presenza di un mago al servizio di Midas,qualunque mago di basso rango saprebbe riprodurre una lettera in latino,con la stessa calligrafia e uso delle lettere in codice del nostro servizio postale. Beh se il tuo piano consisteva in quello di sorprendermi ti sei sbagliato di grosso,ci vuole molto di più per ingannare Nevia Placidia Sannita,comandante della ventiduesima legione.”

Comandante Nevia....”

La ragazza si girò in direzione della nuova voce che si era intromessa nel suo monologo. Era un nano,dalla corta e folta barba bianca simile a quella che si poteva vedere sui busti degli antichi filosofi,indossava una toga rossa,tipica dei maghi di servizio nelle armate di Nova e una corona di foglie d'alloro gli cingeva il capo,correva a più non posso sulle sue corte e tozze gambe. Giunto davanti a lei la fissò con timoroso rispetto con i suoi occhietti piccoli e dalle pupille verdi.

Parla mago.”

Ave comandante,sono spiacente per l'interruzione ma deve vedere questa,appena arrivata.”, e il nano a quel punto le passò qualcosa che teneva in mano,era una pergamena pulita e arrotolata,contrassegnata dal sigillo in cera lacca del servizio postale militare,che si riconosceva da un aquila dalle ali spiegate che tiene una pergamena tra gli artigli. La ragazza titubò per qualche secondo prima di ritirare la spada nel fodero,rompere il sigillo e srotolare completamente la pergamena contente l'urgente messaggio. Milziade rimase immobile,osservando con attenzione lo svolgimento della scena che si era già fatto nella sua mente e che adesso si stava svolgendo di fronte a lui,la prova che confermò le sue aspettative furono presto evidenti nella reazione della soldatessa noviana. Nevia lesse la lettera con occhi spalancati e sguardo perso nel vuoto,ormai aveva riconosciuto il testo del messaggio ed era scritto nello stesso identico modo,la calligrafia,la tonalità dell'inchiostro,la disposizione delle lettere e gli spazi,persino il simbolo dell'imperatore era il medesimo. Non poteva crederci,il testo era esattamente lo stesso,combaciava in tutto e per tutto alle parole scritte sul foglio che si trovava malamente arrotolato ai suoi piedi.

Com'è possibile? Non può essere,ma come.....”,non fece in tempo a finire la frase che subito si fece prendere da un nuovo attacco di collera,gettò via la pergamena e puntò il dito contro Milziade.

Tu,perché siete venuti qui?”

Che intendi dire?”

Se sapevate già che il messaggio sarebbe arrivato,allora perché siete venuti nel mio accampamento? Non c'era ragione per la quale vi sareste dovuti incontrare con me.”

Oh è qui che ti sbagli.”,disse lui mostrando poco alla volta un sorriso sardonico, “Non hai notato nulla di particolare? Non trovi che ci sia qualcosa di sospetto nel nostro arrivo?Non ci arrivi?”,fece una breve pausa,la seconda del loro incontro,come se volesse darle il tempo di rendersi contro dell'errore che aveva fatto,ma l'espressione sorpresa di lei gli fece intuire di non aver colto la soluzione del dilemma e per questa ragione fu lui a dovergli dare una risposta.

Il tuo errore e stato quello di aver dato inizio a questo incontro,appena entrato ho capito subito quanto ti era adoperata per fare bella figura con noi tre,il seguito della principessa fuggiasca,scommetto che pregustavi la vittoria,persino quando ci hai accolti hai preferito fare sfoggio della tua legione piuttosto che constatare il vero problema della situazione.”

Ha importanza? Posso sempre radunare le mie forze per tempo e assaltare la città come precedentemente pianificato,non vedo cosa sia cambiato in tutto questo.”

Il fatto è che ora non puoi più disporre del tuo vantaggio tattico,noi tre siamo venuti qui solo per farti perdere tempo,tra poco parte dell'esercito di Aegis uscirà dalla porta principale e in breve tempo occuperanno il campo,mentre tu ora sei costretta a prendere una decisione. Puoi combattere questa battaglia,sapendo che parte del tuo esercito verrà distrutto,conquisti la città e prendi la principessa,ma in tal caso ti verrà difficile tornare indietro e fronteggiare l'onda di selvaggi che sta per abbattersi su Magentium e perdere una delle città più fortificate dei territori settentrionali. Oppure abbandonare la vallata,tornare indietro appena in tempo per salvare Magentium e scacciare gli invasori appena prima che possano varcare i confini di Nova,ma così perderai la principessa,tornando dal tuo imperatore a mani vuote. Quindi? Cosa scegli?”

Lei continuava a fissare il mercenario con rabbia,mentre le sue mani erano ansiose di estrarre le spade e saltargli addosso,per passarlo da parte a parte con i suoi gladi tirati a lucido,lo avrebbero ucciso sul posto,come meritava per l'impudenza che aveva mostrato nei suoi confronti era intollerabile,l'avrebbe pagata cara per questo affronto. Ma non riusciva a dirgli nulla,troppo presa da ciò che gli era stato di fare dai suoi superiori,sapeva quale scelta doveva fare,sia per il proprio bene,ma anche per i soldati al suo comando,ma sopratutto per la nazione,che stava per essere invasa da chissà quali mostri e barbari,in grado solo di distruggere e annientare tutto quello sui cui mettevano mano. Non avrebbero permesso una cosa simile,sia come soldato che come cittadino di Nova,eppure,tornare indietro senza rispettare i desideri dell'imperatore sarebbe stata per lei la peggiore delle sconfitte,non riuscire in quell'intento sarebbe stata un enorme delusione per Silla,non osava immaginare la reazione dell'imperatore quando avrebbe ricevuto la notizia del suo arrivo.

Prenderò questo silenzio come una risposta,quindi,a questo punto posso anche andarmene.”,Disse Milziade mentre si dirigeva verso la sua cavalcatura. Aveva terminato il suo compito e ora poteva tornare,a malincuore,dai suoi due accompagnatori. Il piano era andato esattamente come se l'era aspettato,attirare l'attenzione su di se mentre il consiglio disponeva l'esercito fuori le mura e prendeva il controllo del campo di battaglia,dal punto di vista tattico lui era stato solo un diversivo,un utile distrazione in grado di mettere pressione ad un nemico più grande e con capacità maggiori alle sue. Le informazioni ricevute dai contatti del mago e la sua abilità a farsi odiare alla prima conoscenza gli avevano permesso di giocare in anticipo,minacciando il comandante nemico che avrebbe perso comunque,costringendola a fare la scelta che gli avrebbe arrecato meno danno. Era fatta,ora sarebbe tornato dietro le mura e appena c'è ne sarebbe stato il tempo avrebbe trovato una buona locanda,dove avrebbe mangiato,bevuto,passato due orette con una donna di facili costumi,si sarebbe fatto un bagno e poi si sarebbe riposato un po' e la cosa più bella e che lo avrebbe fatto lontano dai suoi nuovi compagni di squadra. Dopotutto se lo meritava,aveva evitato uno scontro da solo,aveva tutto il diritto di starsene in pace per conto proprio.

Ehi messaggero,anch'io ho un messaggio da consegnare alla tua signora....”

Nevia chiamò a se l'uomo con voce fiera e carica di sentimento. Il prezzolato si girò lentamente verso la sua interlocutrice,sbuffando all'idea che si sarebbe dovuto trattenere un altro po'.

Sentiamo,cosa vuoi che....”,ma non fece in tempo a finire la frase che subito si ritrovò contro la figura di Nevia che gli si era lanciata contro, impugnando entrambe le spade,dandosi la spinta con l'enorme forza che risiedeva nelle ali dell'armatura. Il mercenario fece appena in tempo ad accorgersi dell'attacco fulmineo che con prontezza balzò all'indietro,evitando il feroce attacco della ragazza che gli passò accanto,mentre lei si era sollevata a pochi centimetri dal suolo. Era stato solo un istante ma lui aveva notato lo sguardo di lei da molto vicino,erano pieni di una rabbia sopita,che ora si era liberata in quel volo,degno di un letale rapace. La ritrovò in aria,con le ali d'acciaio che si spiegavano larghe su tutta la loro lunghezza e sbattevano tanto forte da far tintinnare le piume di metallo,che se non fosse stato per il suono si sarebbero dette vere. Le voci stupite e sorprese di tutti i presenti alla scena,che sconcertati assistettero a quello scatto di furia omicida senza sapere cosa dire,nessuno se lo sarebbe aspettato,eppure sapevano che non era il tipo di donna che si faceva mettere i piedi in testa da nessuno,si sarebbero aspettati che lo avrebbe fatto imprigionare,oppure lo avrebbe fatto frustare o picchiare,ma ad arrivare a volere qualcuno morto in quella maniera era uno spettacolo mai visto prima sotto il suo comando,una scena che certamente non si sarebbero mai sognati di vedere,non in quella maniera.

Hai fegato verme,nessuno ha mai avuto l'ardire di rivolgersi a me in quel modo,nemmeno i miei uomini migliori. Tuttavia ti sei burlato di me di fronte all'intera legione,quindi,non aspettarti di uscire vivo da qui,perché prima di ritirarmi farò in modo che i tuoi amici rimandino indietro la tua testa in città,un monito di quello che gli riserva il futuro.”

Milziade osservò con attenzione la posa della soldatessa che gli svolazzava sopra la testa da diversi metri,con una certa freddezza negli occhi. Il piano aveva anche funzionato,ma non aveva calcolato con esattezza la reazione finale delle vittime delle sue “burle tattiche”,come le definiva lui. Le spade nelle mani,le ali spiegate al massimo e un aura omicida che aleggiava nell'aria come come un vento di tempesta. L'aria era pregna di violenza e negli sguardi di quei soldati si poteva leggere l'attesa del bagno di sangue. Questa volta Milziade non aveva fatto perdere le staffe ad un capobanda ubriacone o il capo delle guardie locali,aveva a che fare con un militare di alto rango, avrebbe dovuto esserne preoccupato,sentire del pentimento per la sua azione sconsiderata,ma no,non lui,non quando c'era quella bandiera attorno a lui. Non quando quella schifosissima aquila dorata svettava sulle insegne lucenti e sugli stendardi che aveva tanto imparato ad odiare con tutto se stesso. Sentiva l'odio scorrergli nelle vene come le acque di un fiume in piena e i muscoli del suo corpo irrigidirsi come macigni all'idea di combattere un soldato noviano di così alta levatura,anche se donna. Estrasse la spada e si mise in posizione di combattimento. Era da un po' di tempo che la vita non gli dava più soddisfazioni del genere.

  
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