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Autore: TheMemesQueen    30/08/2020    0 recensioni
Julie e Orlando, nonostante il divario caratteriale, hanno qualcosa in comune che li rende uguali.
La scienza dice che due poli uguali non possono essere attratti fra di loro, ma l'algebra c'insegna che il risultato di due numeri negativi è un numero positivo.
Sarà lo stesso anche per loro?
Nel frattempo, che tipo di spettacolo teatrale faranno alla fine dell'anno? Chissà...
(Questa storia può contenere argomenti sensibili. Leggete con cautela.)
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Scolastico
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Matteo si levò le braccia del ragazzo dalla testa e lo guardò in cagnesco. "Tu!? Cosa ci fai qui!?"

L'altro fece spallucce. "Per il vostro stesso motivo, alternanza. Anche noi del quarto esistiamo."

Orlando deglutì, tra tutte le persone che poteva incontrare, proprio la peggiore era capitata.

"Vattene da qui." disse Matteo.

"Come sei noioso, Matty. Volevo soltanto vedere il mio caro amico." rispose Valerio.

Orlando lo guardò spaventato. "Amico 'sto cazzo, io non sono tuo amico."

"Sei più nervosetto rispetto all'altra volta, sai?" fece Valerio.

Matteo lo guardò. "Che vuoi dire con l'altra volta?"

"Ma come, non gliel'hai detto?" sorrise "L'altra volta io e lui ci siamo visti al polivalente. Se non fosse stato per quella nanetta, gli avrei sicuramente fatto qualcosa."

Il biondo rimase confuso, perché Orlando non glielo aveva detto? Non si aspettava una risposta in quel momento, ma sicuramente glielo avrebbe chiesto più tardi.

"Te n-ne vai!?" disse Orlando.

Valerio si mise a ridere. "Scommetto che, se eravamo da soli, non ti saresti comportato così." schioccò la lingua in segno di disapprovazione "Sei proprio una mezza sega."

Matteo ringhiò. "Te ne vuoi andare!?"

"Ma perché dovrei? Mica possiamo uscire da qui, e poi mi secco a tornare dai miei compagni di classe." fece lui.

"Vai a rompere a loro invece che a noi." controbatté Matteo.

"Ma sono noiosi." rispose Valerio "Voi mi fate divertire di più." guardò Orlando "Specialmente tu."

Orlando deglutì e tremò. Matteo si mise vicino al suo amico. "Te ne vai, si o no!?"

L'altro ci pensò. "Vediamo, lasciate che ci pensi." si girò "Hmmm. Non saprei, ma credo che vi farò sapere tra qualche secondo."

Il biondo prese Orlando per un braccio. "Andiamocene."

I due si mossero per pochi passi, mentre il corvino era rimasto mezzo scioccato.

Intanto, Valerio aveva preso la sua decisione. "Allora, io rimango ma" afferrò Orlando per l'altro braccio e lo trascinò verso di lui "lui resta qui."

Il corvino si trovò bloccato tra le braccia di Valerio che gli stringevano il collo.

Matteo guardò Valerio. "Lascialo, ora!"

"Sennò che mi fai? La bua?" rise "Non dire cazzate."

Il biondo non aveva idea di cosa fare, chissà cosa sarebbe successo se fosse tornato indietro e il peggio è che erano in un luogo abbastanza isolato.

"L-Lasciami." Orlando provò a liberarsi dalla presa "Ti prego..."

"Non credo che lo farò, Orlando." iniziò a stringere la presa "Non credo proprio."

Il corvino gli afferrò le mani nel tentativo di togliersele, senza riuscirci. Non riusciva più a respirare.

Matteo iniziò a tremare. "L-Lascialo!"

Valerio lo guardò sghignazzando. "Come si dice?"

Il biondo tremò. "Per favore...lascialo."

"Visto che me lo hai chiesto gentilmente." mollò la presa e Orlando cadde in ginocchio, tossendo e tenendosi la gola con le mani.

Valerio si avvicinò a Matteo. "Lo sai, no? Non potete fare nulla contro di me." poi andò via.

Matteo si avvicinò all'amico e s'inginocchiò. Orlando lo guardò in lacrime. "Mi d-dispiace non s-sapevo come..."

Il biondo lo abbracciò. "Non importa." si mise a piangere "Non importa."

Lo aiutò ad alzarsi. "Andiamo via..."

Orlando era ancora spaventato e tremava. "Mi dispiace, mi dispiace..."

Matteo lo guardò. "Non è colpa tua..." tremò dalla rabbia "È colpa mia."

Il corvino lo guardò. "Perché lo dici?"

Il biondo si asciugò le lacrime. "Perché non ho fatto un cazzo per aiutarti." strinse i pugni "Perché deve sempre finire così..."


   
 
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