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Autore: therealbloodymary01    01/09/2020    4 recensioni
Quando i predoni arrivano ad Ealdor, Merlino è disposto a fare tutto ciò che è in suo potere per salvare la sua gente. Artù scopre della sua magia ed è troppo confuso per pensare in modo lucido. Ma in qualche modo, nessuno dei due è disposto a perdere l’altro, almeno non senza lottare.
Dal testo:
Perché, perché l’aveva fatto? Aveva lasciato che la rabbia lo sopraffacesse, che il suo orgoglio prendesse il sopravvento sul buon senso, ed aveva gettato via l’unica cosa bella che aveva.
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Merlino, Principe Artù | Coppie: Merlino/Artù
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione, Contesto generale/vago
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Piccola nota: se gradite un sottofondo musicale mentre leggete, consiglio Before you go di Lewis Capaldi, a cui mi sono ispirata nello scrivere il capitolo. Buona lettura!


Più forte dell’amore degli amanti è l’odio di chi si ama. 

(Euripide)

 

Nel momento esatto in cui lo vide, lasciò andare un respiro che non sapeva di star trattenendo.

“Lasciateci” ordinò alle guardie.

Guardando quelle iridi celesti, non trovò altro che disperazione, anche se forse era solo lo specchio di ciò che provava lui stesso. 

Fece qualche passo in direzione del corvino, ma quando vide quest’ultimo retrocedere, decise che fosse un’idea migliore restare dov’era. Da quando era entrato, nessuno dei due aveva osato abbassare lo sguardo.

"Merlino, io-"

La frase gli morì in gola quando una risata amara rieccheggiò tra le pareti della stanza, un suono agghiacciante che stentò a credere fosse uscito dalle labbra del suo ex servitore. Lo stregone si tirò su a sedere con evidente sforzo, tanto che Artù dovette fare appello a tutte le sue forze per non correre ad aiutarlo. Sapeva che era arrabbiato, e non poteva neanche dargli tutti i torti. Lasciarlo lì a marcire era stata una crudeltà, ne era consapevole, ma ormai non si poteva tornare indietro. 

"Se siete qui per farmi il discorso d'addio, potete anche andarvene." Dichiarò il corvino. L’astio nella sua voce fu come un bagno freddo. 

“Sai che non avevo scelta, Merlino. Hai praticato la magia.”

“Beh mi dispiace tanto di avervi salvato!”

“Non è questo il punto, avresti dovuto-”

“Avrei dovuto cosa? Stare a guardare mentre la mia gente perdeva quel poco che ha? Vi ho salvato la vita, maledizione! Avete la minima idea di ciò che ho passato in questi mesi, tutte le volte che ho dovuto nascondere ciò che ero veramente? Sapete come ci si sente ad essere un negletto?” 

“Avresti potuto parlarmene! Credi che questa situazione mi piaccia? Sto solo cercando di capire come la persona di cui mi fidavo di più al mondo abbia potuto tradire così la mia fiducia!”

Sospirò, cercando di ricacciare indietro le lacrime.

“Mi dispiace di averti fatto rinchiudere... ero sconvolto, d’accordo?”

Gli occhi dello stregone lo fissarono inespressivi.

“Avete finito? Perchè potete anche andarvene per quanto mi riguarda.”

“Merlino… ti prego”

“Cosa volete da me, Artù? Più della mia vita non posso darvi, quindi non complicate ulteriormente le cose ed uccidetemi, una buona volta.”
Artù, a quelle parole, sentì il sangue gelarsi nelle vene. 

Si avvicinò al ragazzo fino ad essere a meno di mezzo metro da lui, inginocchiandosi. Portò una mano ad accarezzargli una guancia e, stavolta, il corvino non si ritrasse.

“Credi davvero che abbia intenzione di farti uccidere? Quando ho scoperto dei tuoi poteri ero spiazzato ed ho reagito male. Ma puoi biasimarmi? Ero preoccupato per te, dannazione! Se qualcuno venisse a saperlo… qualcuno vicino a mio padre… se ti succedesse qualcosa non me lo perdonerei mai, Merlino, è per questo che non sapevo cosa fare!”

Gli occhi dello stregone erano lucidi, ma stava combattendo disperatamente per non mostrarsi debole.

Artù si avvicinò ancora, la sua voce ridotta ad un sussurro.

“Ma non ti farei mai mettere a morte, tu sei importante per me. Sta’ tranquillo, capito?”

Le ultime difese che il corvino aveva eretto per proteggersi crollarono ed il giovane mago, non riuscendo più a trattenere i singhiozzi, collassò tra le braccia del principe, che lo strinse dolcemente, accarezzandogli la schiena.

"Hey, hey… va tutto bene. Sei al sicuro ora, te lo giuro. Ti prego, perdonami."

Continuò a stringerlo per un po', l'unico rumore percepibile erano i loro battiti cardiaci sincronizzati.

Artù per la prima volta realizzò quanto tenesse a quel ragazzo dai capelli neri, con quella stupida sciarpa che si ostinava sempre a portare e la fastidiosa abitudine di contraddirlo. E decise che non gli importava niente se aveva la magia, lo avrebbe protetto ad ogni costo.

“Quindi, che si fa adesso?” chiese il corvino sommessamente, dopo essersi calmato.

“Credo sia meglio che tu vada a stare da tua madre, ad Ealdor. Lì almeno la magia è tollerata.”

“Artù… non posso. Io devo stare qui e proteggervi, è il mio destino. Voi non sapete-”

“Questo è un ordine, Merlino. Non voglio correre il rischio che ti accada qualcosa. Io starò bene… anche se mi mancherai.”

Lo stregone ridacchiò, guardando il suo amico con un sorrisetto compiaciuto.

“Come prego? Ho sentito bene? Avete forse appena ammesso che vi mancherei terribilmente se me ne andassi?” 

Il principe ebbe la conferma che tra loro era tutto risolto non appena sentì il classico tono canzonatorio che l’amico aveva solitamente con lui. Alzò gli occhi al cielo, pentendosi delle sue ultime parole.

“Poco. Pochissimo, direi.”

Si guardarono, entrambi finalmente sereni dopo tanto tempo, nonostante le circostanze.

“Non voglio andarmene. Voglio restare qui con voi. In fondo non mi aveva mai scoperto nessuno, fino ad una settimana fa.”

“Scherzi? Hai scatenato una tempesta di sabbia davanti ai miei occhi! Come hai potuto pensare che non me ne sarei accorto?"

Lo stregone, a quelle parole, sogghignò.

“Beh, sapete com’è, essendo sempre riuscito a farvela sotto il naso, devo aver sopravvalutato le mie possibilità”

“Ah sì? Vorrei proprio sapere tutte le volte che mi hai ingannato. Dovrei metterti alla gogna!”

Nonostante la minaccia, nel tono di Artù non vi era che sollievo per aver riallacciato i rapporti con l’amico. Si rese conto di quanto intensamente gli fosse mancato in quella settimana di separazione, e gli si strinse il cuore a pensare che d’ora in poi avrebbe potuto vederlo solo di rado. Senza di lui, era come se gli mancasse un pezzo.

“Avanti, andiamo via di qui.” disse, prendendogli la mano per farlo alzare da terra. “Ti farò scortare da un paio di cavalieri fino ad Ealdor, lì sarai al sicuro.”

“Artù, davvero, posso rimanere-”

“Ah no, non si discute.”

Vedendo il suo giovane amico intristirsi, ammorbidì il suo tono.

“Senti, non è che io non ti voglia qui, anzi. Solo che non voglio che ti accada nulla. Promettimi che starai ad Ealdor almeno per un po’. Potrai occuparti di tua madre e prenderti una pausa da tutto questo. Qui a Camelot ce la caveremo anche senza di te per un po’, signor Salvatore Del Mondo. Ti prometto che per qualsiasi cosa ti verrò a cercare. Ora che so che hai la magia non credere che non lo sfrutterò a mio vantaggio!”

Merlino rise di cuore per la prima volta dopo tanto, troppo tempo. Sentì di poter finalmente tornare a respirare.

“E va bene, ma se poi finite nei guai non dite che non vi avevo avvertito!”

Per tutta risposta, il principe gli scompigliò i capelli, passandogli poi un braccio sulle spalle per accompagnarlo fuori da quella soffocante cella.

I due non fecero in tempo neanche a fare due passi, che le guardie reali ritornarono. Normalmente non ci sarebbe stato nulla di strano, ma sembravano essere in attesa di qualcosa, c’era nell’aria un’atmosfera carica di tensione che al principe non piacque per niente.

“C'è qualche problema?” indagò.

Una delle guardie si fece avanti, gli occhi fissi su Merlino.

“Per ordine del re, dobbiamo condurre questo prigioniero davanti al sovrano per essere processato.”

“Cosa? Per quale crimine?”

“Stregoneria, Sire.”



Author's corner: eccomi qui con il capitolo 2 di questa long, che mi ha impegnato più di quanto potessi immaginare... Per me scrivere le parti "drammatiche" non è mai facile, diciamo che non sono molto brava ad esternare le emozioni, quindi spero veramente di essere riuscita a far arrivare qualcosa a voi lettori con questo capitolo!
Chiunque volesse lasciarmi una recensione o qualche consiglio o critica costruttiva, è il benvenuto! Per tutti coloro che preferiscono non commentare e leggono e basta, grazie lo stesso per il supporto!
Ora passiamo ai ringraziamenti: ringrazio @royal_donkey per supportarmi e sopportarmi sempre (a proposito, sta scrivendo una raccolta di flashfics/oneshots semplicemente meravigliosa che potete trovare qui https://efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3926518&i=1) e ringrazio @felpie per aver recensito il primo capitolo di questa storia ed avermi incoraggiato a continuare!)
Detto questo, mi dileguo xd
Baci,
Therealbloodymary

   
 
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