Il numero 12 di Grimmauld Place ultimamente era sempre pieno di gente e c'era costantemente una gran confusione. Anche di notte, se accidentalmente si passava davanti al quadro d'ingresso, la signora Black la madre di Sirius, iniziava ad urlare gli insulti peggiori al malcapitato. Remus lo sapeva bene.
Dopo il caloroso benvenuto della signora Black, si diresse verso la cucina di quella casa che ormai conosceva e che era diventato il nuovo quartier generale dell'Ordine della Fenice. Tempi oscuri li attendevano e loro non potevano farsi trovare impreparati.
Nella cucina venne accolto da Sirius, che lo abbracciò fraterno, Molly, fece un cenno di saluto a Piton e Silente e poi si accomodò su una sedia. «Stiamo aspettando Tonks e Malocchio, dovrebbero arrivare a momenti» spiegò Arthur.
Qualche attimo dopo si sentì il tonfo di qualcosa che cadeva e Malocchio imprecare contro la goffaggine della ragazza che ripeteva una serie di "Scusa" in continuazione.
Poi entrarono in cucina.
Lupin non si aspettava di trovare una ragazza così...bella. Aveva i capelli fucsia, il volto a forma di cuore e gli occhi neri scintillanti. Stava facendo il giro di saluti e Remus non le aveva tolto gli occhi di dosso sotto lo sguardo malandrino di Sirius.  «Piacere, io sono Tonks» gli disse porgendogli la mano.
Remus allungò la sua e mormorò un «Remus Lupin» in risposta.
Cercando di darsi un contegno, si avvicinò a Sirius, suo amico da una vita. «Tranquillo, da cugino della piccola Nimphadora Tonks, vi do la mia benedizione» disse sorseggiando il suo vino elfico.
Non poteva sapere che Lupin aveva già capito di non avere speranze con una ragazza così giovane e bella.