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Autore: blablablu    11/09/2020    2 recensioni
Hermione ha un segreto che si porta dietro dall'ultimo anno di scuola. Sarà costretta a proteggerlo, quando uno strano gruppo di maghi, tenterà un furto al Ministero, dove si celano le pergamene con le linee di sangue delle "Sacre 28", le famiglie magiche purosangue del Regno Unito. Ma dovrà farlo con l'aiuto di colui che condivide con lei tale peso: Draco Malfoy. Harry è a capo di una squadra di Auror, e viene incaricato di indagare sulla questione.
Riusciranno a venire a capo del mistero? E, soprattutto, riuscirà Hermione a mettere da parte l'orgoglio e a lasciarsi andare ai propri sentimenti?
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Kingsley Shacklebolt | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Bentornati tutti!
Ecco la seconda, ed ultima, parte di questa storia.
Ringrazio tutti quelli che l’hanno letta, che la leggeranno, e che l’hanno recensita scrivendo cose davvero carine, che ho apprezzato davvero molto!
Non vi trattengo ancora, e vi lascio alla lettura!


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-”Harry per favore, calmati!”
-”NO KINGSLEY! Non mi calmo! Hai idea di che cosa significa questo?” disse Harry sbattendo i pugni sul tavolo: “Qualcuno, qualcuno di molto vicino a noi, è entrato lì, chissà quando, e ha distrutto l’arazzo!”
-”Harry, ascoltami bene. Ascoltatemi tutti!” fece il ministro, rivolgendosi verso il ragazzo, e verso il gruppetto di Auror che era accorso lì, all’alba, per cercare di risolvere la situazione: “Una delle ultime volte che mi ritrovai nel salotto di quella casa, parlai con Sirius dell’arazzo. Era come sai impregnato anch’esso dell’incantesimo ‘Revelio Sanguei’, e con ciò intendo, che solo e soltanto un Black, o perlomeno uno che non sia stato scomunicato e diseredato, poteva mettere mano all’arazzo. Solo un Black avrebbe potuto bruciarlo. Quindi..”
-” QUiNDI È STATO MALFOY! “ urlò Harry, rosso in volto, interrompendo l’uomo ancora una volta.
Il Ministro sospirò piano, ma poi fu costretto a dargli ragione.
-” Si. Credo di sì. È il solo, insieme a sua madre, che potrebbe averlo fatto. E considerando che lei è confinata in Scozia, e lui qui, a Londra, da pochi mesi, credo che l’unica soluzione possibile sia questa.”
-”Bene.” disse Harry deciso: “Allora procedo immediatamente.”
-”Harry aspetta un attimo.” lo fermò Kingsley, ancora una volta: “Non sappiamo come abbia fatto a sapere di Grimmault Place. Come hai detto tu, pochi conoscono l’indirizzo del vecchio quartier generale, e sono tutte persone fidate.”
-”Già..” sospirò Harry preoccupato: “Forse.. forse ha ricattato qualcuno. Forse ha usato la maledizione Imperius!”.
-”È possibile.” asserí Kingsley.
-”Io ho un ipotesi!” Intervenne calzante Scott, uno degli Auror della squadra di Harry.
-”Che dici Scott?”disse sorpreso il ragazzo.
-”Due giorni fa, mi hai chiesto di tenerlo d’occhio. Beh non ha fatto nulla di strano a dire il vero, fino a ieri mattina. È venuto qui, al ministero. Sembrava agitato, marciava per i corridoi, sembrava impaziente di arrivare da qualche parte. Allora l’ho seguito, e, beh, non ci crederai, ma è andato al quinto piano, all’ufficio Applicazione Legge sulla Magia. Dove lavora..”
-”Hermione..”concluse il ragazzo, incredulo.
-”Si..poi l’ho seguito, è andato a casa. Ci è stato tutto il giorno, ed è uscito solo appena dopo il tramonto, ma si è smaterializzato, e l’ho perso..”
Harry si sedette sonoramente sulla sedia.
Quel maledetto bastardo! Cosa l’aveva costretta a fare? Di sicuro l’aveva usata per arrivare al suo scopo.
-”Ottimo lavoro Scott..” si costrinse a dire piano.
-”Ora, è tempo di agire ragazzi” incalzò invece Kingsley: “Andate immediatamente a cercare Draco Malfoy, e portatelo qui!”.
Il gruppo di Auror, dopo un accenno di consenso da parte del proprio caposquadra, uscí di fretta dall’ufficio del Ministro.
Harry era ancora seduto lì, con la testa bassa.
-”Harry, vai a parlare tu con lei?” chiese Kingsley calmo.
-”Si..” rispose sconsolato il ragazzo: “Ci vado subito..”.

***

Faceva freddo. Si strinse nel mantello serrando gli occhi, per riuscire a vedere qualcosa oltre il vento gelido, che sembrava entrargli nelle ossa, e la fitta nebbia Irlandese.
Aveva trovato avuto quell’indirizzo nella vecchia lista delle proprietà della sua famiglia, che aveva sotto mano ormai da qualche mese.
Non conosceva quella casa, non sapeva perché fosse lí, in mezzo ad immensi Manieri, e lussuose Ville, ma al momento sembrava la soluzione perfetta. Si diresse stancamete verso la cima della collina, e dovette fermarsi un attimo. La vista era immensa: antorno a lui, esplodevano cupe, centinaia e centinaia di verdi valli deserte, tutte incorniciate da una bassa nube nebbiosa, che ne delineava il profilo tetro. E proprio là, nascosta tra le ombre grige, la vide: una piccola casa in legno, molto semplice, affiancata da uno strano trabiccolo, che pareva essere una specie di vecchio mulino a vento.
Draco rabbrividí al pensiero che quella baracca sarebbe stato il suo nascondiglio per chissà quanto tempo, ma non aveva alternative. Ne andava della vita di sua figlia.

***

-”Ti prego, Hermione. Pensaci bene. Cosa hai fatto ieri mattina?”
Harry la guardava accigliato, e deciso, ma vedeva che era preoccupato per lei.
Hermione era in totale crisi. Cosa avrebbe dovuto fare? Mentire? Fingere di essere stata sotto maledizione imperius, come sospettava l’amico? Cosí facendo, avrebbe assicurato, una volta per tutte, una cella ad Azkaban a Draco.
-”Sono venuta in ufficio, come al solito. La giornata è stata abbastanza tranquilla. Poi la sera sono tornata a casa verso le 18:00 come sempre” disse la ragazza.
-”E sei sicura che nessuno sia venuto qui in ufficio da te?”
-”Te l’ho già detto!” rispose allora lei, cercando di essere più convincente possibile: “A parte le solite facce, la mia segretaria, e gli areoplanini di carta, nessun altro. Men che meno Malfoy!”
Harry non rispose: guardò sconsolato a terra con le braccia abbandonate ai fianchi. Chissà a cosa pensava; Hermione avrebbe voluto raccontargli tutto, dall’inizio, ogni cosa. Lui l’avrebbe capita, l’avrebbe perdonata, ne era certa. Ma ora non era il momento, nessuno doveva essere a conoscenza del suo segreto.
-”Hermione devo chiedertelo..” continuò poi il ragazzo: “Sei stata a Grimmault Place ultimamente?”
-”No, perché avrei dovuto?” mentí lei: “Non ci vado da.. dalla fine della guerra”.
-”Ma si.. certo” sorrise lui, sedendosi stancamente in una delle sedie del suo ufficio: “È solo che non riesco a capire. Sappiamo che è venuto qui ieri, ma non capiamo perché. E poi l’arazzo bruciato.. chi può averlo fatto entrare lì dentro?”.
Hermione stava per aprir bocca, quando la porta si spalancò, e Scott entrò tutto di corsa, con una pergamena stretta tra le mani.
-” HARRY! Harry ti stavo cercando! Malfoy è scappato, è fuori dall’Inghilterra. La dichiarazione che gli abbiamo fatto firmare qualche settimana fa si è tinta di rosso ed ha iniziato a lampeggiare!” disse mostrando le scritte scarlatte che illuminavano il documento.
-”MERDA!” disse l’Auror, dopo essersi alzato nervosamente, e avergli strappato il foglio di mano: “questo ci renderà le cose più difficili! Scott, fai partire subito una segnalazione! Informa la Gazzetta, lo voglio in prima pagina. Fa appendere i manifesti in giro, mettigli una taglia sopra la testa,.. insomma, FAI IN MODO CHE TUTTI SAPPIANO CHE LO STIAMO CERCANDO!”
urlò Harry all’Auror, che subito annuí, deciso.
-”Poi..”continuò il ‘bambino sopravvissuto’: “dí a Smith di andare all’ufficio di Controllo delle Proprietà Magiche, e di farsi dare la lista di tutte quelle dei Malfoy! Se quel dannato furetto si è nascosto da qualche parte, è probabile che sia in una di queste!”.
Scott come se n’era entrato uscì, lasciando Harry ancora con lo sguardo puntato verso l’ingresso.
-”Harry..” disse Hermione sconcertata da quanto l’amico fosse sicuro della colpevolezza di Draco: ”Cosa credi stia succedendo?”.
-”Non lo so.” rispose lui sincero: “Ma credo che lo scopriremo presto.”
Detto questo, anche lui uscí dalla stanza sbattendo la porta, e lasciando Hermione sola, sconvolta, e con un profondo senso di colpa.

***

Due giorni. erano passati SOLO due giorni, e già non ce la faceva più a stare lì. Hermione gli aveva assicurato che se avesse scoperto qualcosa lo avrebbe informato. Era stata la salvatrice del Mondo Magico, la mente dietro Potter! Era sicuro che avrebbe capito qualcosa di più, aveva solo bisogno di tempo. Ma era sempre più difficile stare lì ad aspettare, senza fare niente!
Quella notte il temporale batteva forte, e gli impediva di dormire. La schifosa baracca era in realtà meglio di quello che si aspettasse da fuori: dentro i mobili erano vecchi ed impolerati si, ma almeno erano di buona fattura, segno che l’antenato dei Malfoy, che ci aveva vissuto prima, aveva avuto almeno un po’ di gusto nell’arredo.
Tirò fuori il piccolo medaglione che portava al collo. Lo aprì: lì c’era l’altra metà dello specchio gemello, che aveva dato qualche giorno prima alla figlia. Ci si rispecchiò dentro, ma non vide altro. Se lo tolse, e poggio la testa sul cuscino, addormentandosi, cullato dallo scintillio del gioiello.

Fu svegliato da un tonfo sordo. 
Qualcuno batteva alla porta furiosamente. 
Poi un’esplosione lo fece scattare in piedi, e brandire la bacchetta.
Scese le scale di corsa: la porta era stata farra saltare in aria.
Il tempo di un istante, e una scintilla rosso fuoco lo colpì in un fianco, facendolo improvvisamente schiantare a terra. 
Poi li vide: erano in tre, si avvicinavano lenti con le bacchette alzate, i mantelli rossi e i cappucci abbassati.
-”COSA VOLETE?” urlò il biondo, deciso a non mostrare un minimo di paura.
-”Il tuo aiuto.” disse uno dei tre, con voce bassa e minacciosa.
-”Non avete NIENTE da me!”rispose.
-”Lo vedremo..” sussurrò un’altro, mentre con la bacchetta puntata, faceva un ampio movimento.
Draco sentì gli occhi sempre più pesanti, ed ebbe il tempo solo di vedere la stoffa rossa ondeggiante, avvicinarsi a lui, prima di cadere in un sonno profondo.

***

Due giorni. erano passati GIÀ due giorni. 
Harry era distrutto, non dormiva da chissà quante ore. Quel bastardo era sparito. Avevano passato giorno e notte a perlustrare le decine e decine di proprietà dei Malfoy sparse per il Regno Unito, ma in nessuna di queste avevano trovato neanche un capello fuori posto. Persino Lucius e Narcissa non avevano idea di dove fosse il figlio, ed erano desiderosi di trovarlo almeno quanto lui.
Erano rimaste solo un paio di piccole case, appartenute a vecchi parenti, ormai morti da anni, e dimenticate nel nord del Paese. 
Scott, entrò, stanco almeno quanto lui, con due fermacarte in mano.
-”È tutto pronto! Queste sono le ultime” disse poggiando sulla scrivania le due passaporte pronte per essere utilizzate.
-”Bene. Andremo prima qui, in Irlanda, sperando che la vecchia baracca sia ancora in piedi. Chiama tutti, partiremo subito. Prima ci togliamo il dubbio, e prma quest’agonia finirà.”
Dopo pochi minuti la stanza si riempì di Auror, e dopo aver visto lampeggiare uno dei due oggetti, formarono una catena umana, e lo toccarono.

Furono trasportati in una terra fredda e nebulosa, alla cima di una collina spoglia. Da lì si scorgeva perfettamente una traballante struttura in legno, a pochi metri da loro.
Il gruppetto si avvicinò cauto, ed Harry si accorse subito che la porta della casa era stata aperta, sdradicata con la magia.
Dopo un cenno unanime tirarono fuori le bacchette, ed entrarono cauti nell’abitazione.
C’erano i segni di una recente lotta: alcuni mobili erano spostati, e il pavimento era eroso in alcuni tratti. Mentre gli Auror cercavano indizi tra i detriti, Harry salì piano le scrichiolanti scale di legno, seguendo le impronte ancora impresse sulla polvere, fino ad una piccola stanza. Dentro vi trovò solo un letto, ancora disfatto. Qualcuno era stato lì, poco tempo prima, ed aveva dovuto abbandonare il giaciglio in fretta. Un mantello nero era posato a pochi passi distanza, e un paio di scarpe era stato sgraziatamente lanciato in un angolo. Poi un’altra cosa attirò la sua attenzione: uno strano luccichio veniva riflesso dalle coperte. Il ragazzo si avvicinò, scostandole, e lo vide: un’insolito medaglione d’argento giaceva lì, ancora aperto. Lo prese e ne studiò il contenuto: un piccolo specchio; nient’altro. Lo girò, e le sue labbra si mossero involontariamente in un ghigno, quando lesse le iniziali incise dietro: D.L.M.

***

-”Svegliati, traditore del tuo sangue!”
Draco aprì gli occhi. 
Era steso un pavimento freddo. No. Su una pietra. Attorno a lui un gruppo di uomini dai mantelli rossi, e dai cappucci abbassati lo circondavano. 
Si alzò sui gomiti. Erano al centro di un specie di tempio, anzi no, erano all’aperto su un prato, circondato da grossi massi squadrati. Era sicuro di non esserci mai stato, ma aveva un aspetto familiare...
-”Ora che sei qui, potrai finalmente spiegarci perchè il tuo sangue non funziona..”disse uno di loro, destandolo completamente dal torpore, nel quale era stato costretto a cadere.
-”Dove siamo?”chiese ancora stordito.
-”Siamo in uno dei luoghi più antichi e sacri del Regno Magico, creduto vuoto e spoglio dai suoi poteri fin dai tempi di Merlino, ma noi lo risveglieremo. È stato lasciato ai babbani per secoli e secoli, ed è stato dimenticato.”
Ricordava quello stupido mucchio di pietre. Lo aveva già visto da qualche parte...
-”Cosa volete da me?”disse allora il ragazzo.
-”Per far sì che torni vivo serve, raccogliere quanto più potere magico possibile. Deve essere puro, e deve essere vivo. Abbiamo quindi deciso di utilizzare il sangue. Il sangue delle Sacre 28, le più importanti famiglie magiche. Era indispensabile però avere quello dell’ultimo erede, il più giovane, di ognuna di esse. Ma..”l’uomo fece un breve pausa: “Ma non appena abbiamo inserito il tuo, che avrebbe dovuto incarnare l’ultimo erede dei Black e dei Malfoy, la magia si è ritratta. Qualcosa non andava..”
-”Quindi..” continuò un altro: ”Abbiamo deciso di andare a fondo nella questione, cercando nelle pergamen e degli Alberi Genealogici quale fosse il problema. Ne abbiamo presa solo una, ma basterà. E tu ora, l’aprirai.”
-”MAI!” urlò Draco, che stava solo aspettando che arrivassero a quel punto: “Dovrete uccidermi!”
-”TUu..”gridò un altro membro di quella strana setta: “Tu che hai l’onore di avere il marchio, il marchio fatto da Lui in persona, inciso sulla tua pelle. COME OSI disonorare tale vanto!?” disse avvicinandosi, e staccandosi dal cerchio un altro, puntandogli la bacchetta contro.
-”Calma. Ci serve vivo.” lo interruppe il primo.
Draco capì: mangiamorte. C’erano quindi vecchi seguaci di Lord Voldemort sotto quelle vesti. Solo loro avrebbero parlato così del marchio nero. Il biondo fece lavorare in fretta la mente. Sapeva che alcuni, dopo la guerra si erano pentiti, come suo padre, ed erano stati rilasciati solo grazie alle testimonianze date su altri. Gli stessi, che invece, erano fuggiti, perchè, dopo tutto, erano ancora convinti della superiorità e la ragione del Signore Oscuro. Alcuni erano stati catturati e spediti ad Azkaban, come il padre di Tiger, ma altrettanti erano ancora latitanti. Draco cercò di far lavorare i ricordi, per capire quali fossero..
-”Basta. È TEMPO DI SAPERE!” disse all’improvviso uno.
Vide la bacchetta dell’uomo fare un ampio movimento, mentre un altro evocava la pergamena dei Black. Stava per protestare ancora una volta, ma il suo corpo si irrigidì, e fu incapace di fare qualsiasi movimento.
L’uomo con la maledettissima carta si avvicinò piano. Gli prese un polso, e con forza lo portò verso di lui, facenodolo cadere malamente su un fianco, ancora incapace di divincolarsi. Con decisione portò la suo mano sopra il documento, che si aprì.
Draco finalmente tornò a rispondere di se, e si dimenò scattando indietro, facendo uscire gemiti di rabbia dalla gola, prima chiusa con la magia. Ma ormai era già tutto fatto.
L’albero genealogico dei Black gli si disegnò davanti agli occhi, e, alla fine, come aveva visto a Grimmault Place, sotto di lui apparve lei. 
Lyra Alhena Malfoy, 12 febbraio 2000.

***

-”È stato lì. Si stava nascodendo. Poi qualcuno l’ha trovato. C’è stata una lotta. E poi ...e poi è sparito di nuovo!” 
-”Harry, credo che Malfoy, purtroppo, non sia l’artefice di tutto questo. Credo che qualcuno lo stia cercando. Deve avere qualcosa che i ‘mantelli rossi’ cercano, e questa cosa centra con la sua famiglia.”
Harry non sapeva più a cosa pensare. Kingsley aveva ragione. Draco non sarebbe mai sparito in quel modo se non avesse dovuto proteggersi da qualcosa o da qualcuno.
-”Si, si ,si ho capito! Ma Kingsley, è stato lui a bruciare l’arazzo!” disse il ragazzo, che ancora non era riuscitoa a capacitarsi della cosa.
-”Ne sono convinto anche io.” rispose il Ministro: “E credo di aver anche capito il perchè.”
Harry cadde dalle nuvole.
-”Cosa intendi?”
L’uomo sospirò, e dopo aver fatto il giro del tavolo, si sedette piano sulla poltrona. Poggiò i gomiti sul legno, e, con la testa china, cominciò:
-”Sai.. ho ragionato molto su questo caso. Come abbiamo capito, qualcuno sta cercando tutti gli ultimi membri delle Sacre 28, e come tutti gli altri anche Draco, è stato aggredito. Ma.. secondo me qualcosa non è andato. Non sappiamo perchè li stiano cercando, ma abbiamo capito che non si fermano davanti a nulla. Neanche di fronte ai bambini. Ora.. il furto nel ‘Reparto Principe’. Sembra che Malfoy, appena abbia saputo che qualcuno minacciava di rivelare la dinastia della sua famiglia, abbia voluto.. proteggerla, cancellarla, piuttosto di rischiare che qualcuno la vedesse. Credo sia per questo che ha dato fuoco all’arazzo.”
-”Cosa...cosa avrebbe dovuto nascondere?”
-”È solo un ipotesi.. ma.. credo che Malfoy non sia l’ultimo erede.”
Harry cercava di assemblare tutti i pezzi nella sua mente. Poi, un pensiero gli balenò in testa come un molla:
-”TEDDY!” urlò: “Ha il sangue dei Black!”
Il Ministro sorrise, e poi rispose calmo:
-”No.. se stessero cercando lui l’avrebbero già preso, e poi la sua storia è ben nota.. No. Credo che ci sia qualcun altro. Qualcuno il cui sangue, non sia stato così.. non fraintendermi Harry.. ‘contaminato’. Credo che... “ si bloccò un attimo, come se faticasse a pronunciare quello che stava per uscirgli dalla bocca: “Credo che.. Malfoy abbia un erede. Qualcuno che valga la pena essere protetto, a tal punto che ha preferito scappare e nascondersi, pur di farlo.”
Anche Harry si sedette, stremato di fronte a quel ragionamento.
-”Ma...chi potrebbe essere che ..Kingsley, ascolta: conosco Draco da anni, non ha mai fatto qualcosa che non fosse per amore di se stesso. Per chi mai potrebbe rischiare così tanto.. Cioè.. forse.. forse solo per amore di..” 
-”Un figlio.” cocluse l’uomo, andando ad aggiungere quell’ultimo frammento nella mente del ragazzo, che si ostinava a non voler prendere in considerazione. 
Un figlio. 
Ma certo! Un erede. L’unico per cui, forse, anche i Malfoy avrebbero potuto arrivare a tanto.
Ora la domanda era solo una:
Chi era l’ultimo erede?

***

‘Famiglie Purosange Inglesi.’
‘Sangue magico: quali sono i poteri che nasconde?’
‘Sette segrete, tutto quello che devi sapere.’
‘Riti magici. Dal medioevo ad oggi.’
Hermione stava impazzendo. Non riusciva a trovare niente di utile. Aveva passato l’intera giornata alla biblioteca, di Hogwarts, la più fornita d’inghilterra, cercando di capire a cosa potesse servire, a quei dannati ‘mantelli rossi’, il sangue magico che stavano raccogliendo. 
Si lasciò cadere sul tavolo, con la testa tra le mani. Era tardi, doveva andare a prendere Lyra dai nonni.
Fuori ormai si stava facendo buio. Si alzò, esausta, e iniziò ad impilare i libri consultati. Non aveva voglia di fare due giri, così cercò di sollevarli tutti da sotto. Per Godric, saranno stati almeno 30 chili! Dopo qualche metro, entrò nel primo scomparto, e cercò di appoggiarli al bordo del mobile di legno, ma prese male le misure, e tutta la pila, cadde con un tonfo ritmato al suolo, facendo aprire 3 o 4 volumi.  La ragazza alzò gli occhi al cielo, e si chinò per raccoglierli. Uno, due, tre... e questo cos’era? Nella frenesia della ricerca, aveva dimenticato di avere preso anche ‘Leggende e Luoghi magici perduti’. Il libro era aperto, verso la fine, e un immagine destò subito la sua curiosità: un ampia radura verde, con attorno grandi massi squadrati, messi in circolo. Stonehenge! Ma perchè era riportato lì? Hermione lesse la didascalia: 

‘ll Tempio del Sangue’, rinominato ‘Stonehenge’ dai babbani, è stato uno dei luoghi più sacri e potenti della Magia. Costruito in un epoca antichissima, fu privato delle sue funzioni , si dice da Merlino stesso, dopo che la forza immensa, scaturita dalle pietre, divenne sproporzionatamente grande, per essere controllata dalla comunità magica inglese. Alcune leggende narrano, che ancora oggi il Tempio potrebbe essere risvegliato, se nutrito col sangue magico puro, degli ultimi esponenti delle più antiche famiglie. Si dice anche, che il potere del luogo sarebbe tanto forte, da poter ‘portar in vita i morti’. Ma, numerosi maghi hanno affermato che ‘questo non sarebbe possibile, nemmeno con la leggendaria ‘pietra della resurrezione’, figurarsi con un mucchio di vecchie pietre’.

Hermione sgranò gli occhi. 
No. Non era possibile. Il sangue degli ultimi eredi delle più antiche famiglie magiche. Non poteva essere una coincidenza. Doveva esserci un nesso. Il Tempio del Sangue, i mantelli rossi.. Si! Ormai era chiaro. Era tutto chiaro! 
La ragazza prese il libro, se lo mise in borsa, e corse. Corse via da Hogwarts, fino all’ingresso. Doveva dirlo a Draco. Ecco perchè tutta quella ricerca dell’erede. Ecco perchè quell’ossesione per le Sacre 28!
Qualcuno stava cercando di risvegliare quel Tempio, e il motivo non poteva essere nulla di buono.

***

-”CRUCIOOO!”
Un dolore insopportabile gli prese ogni singola parte del corpo. Sentiva le sue urla disperate come se le stesse udendo da fuori. Le ossa gli si spezzavano, i nervi gli si strizzavano, il sangue ribolliva nelle vene, la testa scoppiava, il cuore sarebbe esploso.. poi, tutto cessò. e ancora una volta gli sentì gridare:
-”PARLA! DOV’È?
Non avrebbe ceduto. Non avrebbe parlato. Ricordava quanto Hermione fosse stata stoica ci fronte alla tortura a Malfoy Manor, e solo per proteggere una stupida spada.. lui non sarebbe stato da meno. Sarebbe morto piuttosto! Cercò di farsi forza sulle braccia, ma le ripetute ferite, subite in quelle ore, lo fecero crollare al suolo. Con quel poco di fiato che gli restava, aprì le labbra, solo per dire: 
-“U..uccidetemi..”
E allora riprese. Ancora una volta. Più atroce di prima. Le pupille erano annebbiate dal dolore, ma Draco, giurò di aver visto due bacchette puntetogli contro. 
No. Non avrebbe ceduto. 
Le orecchie fischiavano, i denti erano sul punto di rompersi da quanto erano serrati, la mente schizzava veloce, da un immagine all’altra. Sarebbe impazzito, sarebbe diventato un vegetale, un corpo vuoto, sarebbe morto!
-”BASTA COSÌ!” disse forte, uno degli uomini lì attorno.
Tutto cessò, ancora una volta.
-”Se morirà non sapremo mai dov’è quello che cerchiamo. Portatelo qui!”
Draco si sentì sollevare a peso morto, e fu lasciato cadere qualche metro più avanti, sull’erba. Non poteva opporsi, non aveva più forze. Era totalmente inerme. Sentì un uomo alzargli il busto, e tirargli i capelli per  fargli alzare il capo. Un fiato caldo a pochi centimetri dalla faccia, e dita ossute, gli presero il mento.
-”Vediamo se finalmente inizierai a parlare con questo..”
Un liquido freddo gli fu calato in gola, e lui non seppe trattenerlo. Sapeva cos’era, sapeva che ormai era spacciato. Veritaserum.
-”Allora..”iniziò il losco tizio di fronte a lui: “come si chiama tua moglie?”
-”Non...non ho una moglie..” Draco non seppe trattenere la propria lingua, le labbra si muovevano da sole.
-”Va bene.. quindi la bambina è figlia di una puttanella qualsiasi?”
-”NO...io...io la amo..”
-”OH oh, la ami.. bene.. Allora dimmi, chi è la fortunata?”
-”la...la Gra..la Grang..” cercava di mordersi le guance, ma la pozione gli inibiva qualsiasi volontà: “La Granger..”
-”Hermione Granger? L’eroina della Seconda Guerra Magica?” 
-”s..s..si..”
Draco fu lasciato cadere bruscamente in terra. Aveva parlato. 
Ora quegi uomini l’avrebbero trovata, e sarebbero risaliti a Lyra. 
Aveva fallito, ancora una volta.

***

Piangeva. Non era riuscita ad evitarlo. 
In ginocchio, a terra, nel pavimento di casa dei suoi genitori.
Suo padre le stringeva forte una spalla, mortificato. Sua madre ancora seduta sul divano, si teneva la testa disperata.
-”Tesoro..”disse l’uomo:”Ci dispiace tanto..”
-”No papà” sospirò la ragazza: “È tutta colpa mia.”

Hermione smaterializzatasi appena fuori Hogwarts, era tornata a casa. Quando, aperta la porta, era rimasta  sconvolta: tutta la casa era sottosopra. Mobili ribaltati, cassetti aperti, cuscini strappati. Erano arrivati a lei. I Mantelli rossi avevano scoperto di Lyra. Fece per andare di sopra quando col piede urtò dei vetri rotti: Una foto. Lyra con i nonni fotografata proprio di fronte casa loro.
La sua mente collegò in fretta la cosa. Corse fuori, si smaterializzò , appena potè, in un vicolo lì vicino. 
Corse, corse ancora. Finchè non raggiunse la villetta bianca dei genitori.
Aprì la porta e li vide. Sua madre e suo padre, stesi a terra, immobili. 
Il sangue congelò nelle vene.
Si avvicinò alla donna, la toccò. Era calda. Sentì il cuore ricominciare a battere.
-”Mamma” disse piano, gesticolando con la bacchetta ,per eseguire un ‘Reinnerva’ non verbale. La donna aprì gli occhi. La vide.
-”Her..Hermione. Loro... loro l’hanno presa”
-”Chi mamma?” domandò, sapendo già la risposta.
-”Degli uomini. Con, ..con..”
-”Con dei mantelli rossi” concluse.
-”Si..”


Dopo averla consolata, e risvegliato il padre, Hermione crollò in terra. 
Non aveva saputo proteggerla. E adesso, ci sarebbe stata la parte peggiore. 
Avrebbe dovuto dirlo ad Harry. 
Avrebbe dovuto raccontargli ogni cosa, dal ‘Tempio del sangue’, all’identità di Lyra, alla sua storia con  Draco.. 
Draco.. 
Chissà dov’era. L’avevano catturato? Torturato? Ucciso?
Non lo sapeva. 
L’unico modo di comunicare con lui era sparito, insieme a sua figlia.

***

Harry si rigirò tra le dita ancora una volta il medaglione. Erano ad un punto morto, mortissimo. Quel maledetto pezzo di ferro aveva solo uno stupido specchietto, e le sue iniziali. La bacchetta di Malfoy, invece,  trovata tra i detriti del piano di sotto, aveva lanciato solo incantesimi protettivi come ultimi. Basta. Non c’era altro. Non sapevano da dove partire. 
Kingsley lí con lui, stava informando Gregor, il capo del dipartimento Auror, di tenere pronte tutte le squadre, in caso di urgenza improvvisa.
Una volta uscito, si voltò verso di lui un’altra volta. Harry sapeva che era inusuale che il Ministro della Magia si intrattenesse così spesso in conversazioni personali con un semplice capo squadra come lui, ma la seconda Guerra Magica, e tutte le esperienze che avevano vissuto con l’Ordine della Fenice, li aveva dato un ‘posto d’onore’ nel suo cuore. E quindi non era la prima volta che si trovavano lí, a riflettere insieme sul da farsi, lasciandosi condizionare a vicenda.
-”Ho sentito Gregor. Una delle squadre, ha finalmente ritrovato tracce di Mulciber, uno dei mangiamorte ancora latitanti. Lo stanno seguendo.” disse Kingsley, cercando di mettere in tavola tutte le piste possibili.
-”Bene. Ci mancano solo i mangiamorte scomparsi che improvvisamente ricicciano fuori!”
Kingsley gli si sedette davanti, e si sporse verso di lui.
-”Harry, ascolta. So che posso sembrare ripetitivo, ma, come ti ho già detto, sono convinto che l’erede sia qui, a Londra, altrimenti Malfoy non si sarebbe preso il disturbo di andarsene fino in Irlanda, no?”
-”Suppongo di sì” rispose il ragazzo con tono piatto: “Ma come lo troviamo? Ci sono migliaia di bambini. E per di più potrebbe tranquillamente essere nascosto tra i babbani. Non sappiamo nemmeno l’età! Certo, potrebbe avere al massimo 5 anni, anche perché non credo che Malfoy... Oh ma cosa mi fai dire per Godric!” fece imbarazzato Harry portandosi una mano davanti al volto:”..MA DIMMI TE SE DEVO STAR QUI A RAGIONARE SULLA VITA SESSUALE DI QUEL FURETTO!! “ Harry si alzò dalla sedia e iniziò a camminare nervosamente, con le mani in tasca.
-”Hai detto che hai chiesto alla sua ex fidanzata, Astoria Greengrass, di parlarti di lui. Cosa ti ha detto?”
-”Ahh,.. niente di incredibile. Dopo aver preso i M.A.G.O., è tornato a vivere con i suoi, in una villa del Surrey. Erano fidanzati, dovevano unire i cognomi delle famiglie.. ma poi, all’improvviso Draco ha mollato tutto. L’ha lasciata su due piedi, ed è ‘fuggito’ in Scozia coi genitori.. pfh.. il solito stronzo.”
-”E perché l’ha fatto?” chiese il Ministro serio.
-”Come sarebbe a dire ‘perché’? Perché.. perché è Malfoy!”
-”Non le ha dato una motivazione più sensata?”
-”Le ha detto che ‘non voleva sposarsi per sola volontà delle proprie famiglie, ma lo avrebbe fatto solo se avesse trovato qualcuno davvero degno di lui’!” disse Harry, facendo il verso al biondo, con una voce melliflua.
-”Quindi, è possibile che, magari, avesse trovato qualcuna. Qualcuna che gli avesse fatto cambiare idea. Che gli avesse fatto provare qualcosa...”
-”Si certo..” rispose ironico: “.. e dove? Nel Surrey?”
-”No. Ad Hogwarts.”
Harry represse una risata che istintivamente gli era venuta spontanea.
-”A parte che è decisamente improbabile.. ma poi,   non saprei chi. Dovremmo controllare tutte le ragazze che erano lí l’ultimo anno, e vedere se hanno avuto figli, ‘sospetti’?”
-”Direi che è un inizio!” disse soddisfatto l’uomo, con un sorrisetto divertito.
Harry non poté non ammettere che il Kingsley aveva ragione. In effetti era un pista anche quella. Ma ci avrebbe messo settimane a controllare tutto. E l’unica cosa che in quel momento non avevano, era tempo.

***

Hermione bussò forte, ed entrò nell’ufficio senza aspettare il permesso.
Come gli avevano detto gli altri, Harry era lì, con Kingsley.
-”Hermione, cosa fai qui?” fece sorpreso l’amico.
-”Harry. Ti devo parlare, e anche a lei Ministro.”
Chiuse la porta, e si avvicinò svelta ai due uomini. Si era imposta la calma. Nonostante avrebbe voluto correre dalla figlia, sapeva che da sola non avrebbe potuto nulla. Non sapeva quanti sarebbero stati i mantelli rossi, e lei era sola.
Fece un lungo respiro, e cominciò.
-”Sono stata tutto il giorno in biblioteca, a cercare qualsiasi cosa avesse a che fare con il sangue puro, con le famiglie purosangue e i loro eredi. Ed ho trovato questo. Il Tempio del Sangue” Hermione passò il libro, già aperto, a Kingsley: “io.. credo che vogliano riaprirlo, col sangue degli ultimi eredi delle Sacre 28, per far risorgere qualcosa.. o qualcuno.”
Tremava, le gambe iniziarono a non reggere più, il peso quello che sarebbe venuto dopo la schiacciava come un macigno.
-”Ma certo!” disse il Ministro, passando il libro ad Harry, che lesse anch’esso, per poi ritornare a guardarla stupito.
-”Hermione, sei stata GRANDIOSA! Adesso è tutto chiaro! Stonehenge! Ci andremo subito, li prederemo. Non possono fare nulla per ora. Gli manca ancora l’ultimo erede. Ma...perché hai indagato su questa faccenda? Ehi.. Herm.. Hermione ti senti bene?”
Ecco appunto. Lyra. Sarà terrorizzata. La ragazza  cadde a terra. Le lacrime iniziarono a rigarle il viso, senza quasi se ne accorgesse.
Harry subito le andò in soccorso.
-”Hermione che succede? Cosa c’è? “ disse alzandola da terra e posandola su una sedia vicina.
-”Harry.. “allora disse lei in lacrime:” Loro ce l’hanno.. hanno l’erede.”
Harry rimase attonito.
-”Come? Cosa stai dicendo? “
-”Hanno preso lei.. Gli hanno presi entrambi!”
-”CHI? CHI HANNO PRESO HERMIONE, CHI?”
-”Lyra.. l’hanno presa.. “
Harry si irrigidí, si allontanò dall’amica piano, non smettendo mai di fissarla, incredulo.
Hermione sentiva un nodo alla gola. Non aveva mai provato tanta vergogna come in quel momento.
-”Cosa c’entra tua figlia? “ chiese freddo l’amico.
La riccia, si fece coraggio. Iniziò a parlare, piano, con gli occhi fissi al pavimento, e i pugni serrati.
-”Harry ti ho mentito 3 giorni fa,.. e  ti racconto bugie da 6 lunghi anni. Non ho mai incontrato nessun marinaio babbano in Australia. Io.. ero già incinta quando sono partita. E.. Grimmault Place. Non c’è stata nessuna maledizione Imperio. Sono stata io,.. sono stata io a dire a Malfoy dell’arazzo. Non potevamo permetterci che qualcuno venisse a sapere. Non adesso. Non mentre questi strani avvenimenti stavano avvenendo.”
-”Dimmi...”la interruppe Harry:” Dimmi che non è come penso che sia.. “
Hermione dovette guardarlo. Era deluso. Accigliato, con gli occhi lucidi e i le braccia molli.
-”Temo.. temo invece di si, Harry.. Hai capito bene” prese un altro respiro prima di sganciare la bomba:” Lyra è figlia di Draco. L’ultima erede. L’ultima della famiglia Black, e Malfoy. Ed ora.. loro ce l’hanno”.

***

Draco era steso a terra, distrutto. Non sapeva da quanto tempo. Dopo averlo costretto a parlare tre uomini erano andati via, a cercare Lyra.
Aveva paura. Non tanto per sé stesso ma per lei, per loro. Hermione non avrebbe permesso facilmente che la figlia venisse toccata.
Non riusciva a muoversi. Non era legato o immobilizzato in alcun modo, ma le torture subite, e le ferite riportate, gli avevano prosciugato tutte le energie. Persino tenere gli occhi aperti sembrava richiedere uno sforzo immane.
Mosse piano una mano, come per cercare qualcosa: la sua bacchetta ad esempio. Ma le sue dita intrecciano solo umidi fili d’erba.
Fu allora che arrivarono.
Non appena i tre uomini si smaterializzarono, Draco udì le urla strazianti, di una bambina. 
Era Lyra. L’avevano presa.
Un uomo la teneva per un braccio, ma lei si dimenava con tutta a forza che aveva
-”Stai zitta! Ancora qualche minuto e sarà tutto finito.” disse avvicinando il viso coperto dal cappuccio a quello della piccola, che guardò dentro l’ombra nera del volto dell’uomo e disse: 
-”La mamma verrà a prendendermi! SEI CATTIVO!”
Draco non potè non sorridere a sentirla parlare così. Coraggiosa.. come la madre..
L’uomo allora si alzò di nuovo eretto, cercando tra la folla. 
-”Dov’è il pugnale sacro?”
-”Sta arrivando” rispose un altro: “Ce l’ha Mulciber.”
Il primo uomo strattonando Lyra, ancora bloccata per il polso, allora si iniziò a muovere, furioso.
-”E di grazia, DOVE SI TROVA ORA!?”
-”Dovrebbe essere qui ormai.”
Mulciber! Draco ricordava quel nome. Era stato uno dei mangiamorte nella cerchia più ristretta del signore Oscuro. 
-”CHE VUOL DIRE DOVREBBE?? Stiamo solo perdendo tempo!!” 
Dicendo questo lanciò la bambina via, facendola cadere rovinosamente sulle rocce, a pochi metri da Draco, che si trovana ancora disteso supino con la testa voltata di lato.
Lyra inizò a piangere, mentre i mantelli rossi urlavano ed attendevano l’arrivo di quel dannato mangiamorte.
Aveva una piccola sbucciatura al ginocchio.
-”Ly..Lyra..”si cosrinse a dire il ragazzo, raccogliendo tutte per sporgersi di lato, verso di lei.
La figlia lo guardò, disperata.
-”A..ascolta” continuò Draco, con un filo di voce: “io... sono un amico della mamma...Ti, ti ricordi?”
La bambina lo fissava, piangeva sonoramente. Tremava.
Il biondo provò ancora: “Ho...ho il nome di una costellazione...come te”
Lyra allora sembrò capire. Si avvicinò piano. Stava ragionando
-”Sei..quello del Ministero? Quello...quello che mi ha trovato?” chiese, cauta.
-”Si...”
La figlia allora gli si avvicinò ancora, affiancandolo. Si sedette per terra, sull’erba.
-”Ho tanta pa.. paura..” disse chinando la testa.
Draco, le prese una manina e la carezzò piano sul viso, raccogliendo una lacrima.
-”Lo so.. vedrai, la mamma.. la mamma verrà a prenderti” cercò di rassicurarla.
Un luccichio poi distolse la sua attenzione dal volto della piccola. Tra le pieghe del vestitino vide brillare una stella d’argento. Lo specchio! La prese e la girò
-”Hermione..” disse.
Non fece in tempo a fare altro perchè, a pochi metri si smaterializzo velocemente un mantello rosso.
“Lo stanno seguendo! Gli Auror sono alle calcagna di Mulciber! Gli ho sentiti parlare, sanno del Tempio!”
-”APPENA TORNA IO LO AMMAZZO! Forza, andiamocene da qui! Senza quel pugnale non possiamo prendere il sangue della mocciosa!” L’uomo corse verso di lui e la figlia , che si strinse a Draco impaurita. 
La strinse più forte che poteva, ma l’uomo gli lanciò un ‘diffindo’ sul braccio, aprendoli un ennesimo sfregio sulla pelle già martoriata, e la prese sgraziatamente, facendola urlare dal terrore.
-”NOo...” protestò il biondo, alzando una mano in direzione del gruppo che, un istante dopo sparì, lasciandolo lì, solo, ferito, in quel luogo freddo, alle luci del tramonto.

***

-”COME SAREBBE A DIRE? LYRA È SUA FIGLIA? Hermione.. COME HAI POTUTO TENERCI NASCOSTA UNA COSA SIMILE??”
Harry era furioso, incredulo, sconvolto, sconcertato. Aveva sempre appoggiato le scelte dell’amica: anche quando, anni prima, era tornata con una bambina, l’aveva difesa. Anche davanti a Ron..
-”Harry per favore, ti spiegherò tutto! Ma adesso non c’è tempo!”
No, non avrebbe sentito ragioni. Era troppo arrabbiato per starla a sentire.
-”NO! Adesso, tu mi spieghi per filo e per segno, COME? COME HAI POTUTO FARE TUTTO QUESTO A RON? COME HAI POTUTO HERMIONE?”
La ragazza piangeva forte davanti a lui.
-”Dimmi almeno.. LUI LO SAPEVA?”
-NO! No, ci siamo incontrati per caso circa un mese fa.. lo ha capito subito. Gli è bastato guardarla negli occhi...”
Gli occhi.. Ecco! Ecco chi gli ricordava Lyra, ogni volta che la guardava. Malfoy!
-” Harry! “ intervenne Kingsley. che fino a quel momento era stato in silenzio:” ora non è il momento. Dobbiamo fermare i mantelli rossi! Dobbiamo evitare che risveglino il Tempio!”
La testa di Harry schizzava da un ricordo all’altro, cercando di mettere insieme tutte le informazioni.
-”Solo un ultima cosa? disse serio Harry:” Perché?” Lei non rispose. Fu lì che gli venne un atroce dubbio.
-” Lui.. lui ti ha.. “
-” NO!” lo fermò subito:” Come hai potuto anche solo pensare che lui avrebbe potuto.. “
-” È MALFOY!! Hermione hai dimenticato cosa ci ha fatto passare quel verme, per tutti gli anni di Hogwarts? Quindi ti ripeto la domanda.. PERCHÉ?”
-” Harry.. “disse infine la ragazza guardandolo finalmente negli occhi, con sguardo deciso:” io.. lo amo. L’ultimo anno ad Hogwarts è... è successo qualcosa. Noi.. “ sorrise:” noi ci siamo.. innamorati. Non so come sia potuto succedere ma.. ma è successo. Solo.. solo sapevamo entrambi che non potevamo. Entrambi eravamo la via già segnata davanti a noi, avevamo desideri e ideali opposti. Così, abbiamo deciso di dirci addio, e abbiamo continuato come se niente fosse successo. Fino a che.. si insomma.. fino ad un mese fa.”
Harry ammutolito guardava l’amica. Non avrebbe mai pensato che avesse potuto accadere una cosa nel genere. Kingsley intervenne ancora.
-” Avanti! Harry, prepara la tua squadra. Io informo Gregor. Andiamo a fermare questa pazzia. “

***

Hermione si smaterializzò assieme a tutti gli altri.
Era buio. Gli antichi massi di Stonehenge, rilucevano alla luce della prima luna. Il silenzio era assordante.
Non c’era nessuno. Harry, fece cenno al gruppo di Auror di avvicinarsi al monumento.
In pochi secondi i maghi perlustrarono tutto lo spazio circostante. Poi uno urlò: “QUI!” puntando con la baccheta illuminata in un punto dietro una grande roccia.
Tutti si avvicinarono. Hermione vide il viso di Harry sbiancare: lí dietro c’era qualcosa.
Un lungo brivido pervase la strega, e una sensazione terribile di panico l’avvolse.
Corse. Corse verso il gruppo che immobile guardava oltre il masso.
Si fece spazio tra gli uomini che tentarono di afferrarla, tra le urla di Kingsley che l’implorava di aspettare.
Poi lo vide.
Draco, lí, immobile.
La testa sanguinante, la camicia candida strappata, imbrattata, la pelle bianca, ora livida e graffiata, i piedi scalzi.
-”NOO!!” L’urlo della ragazza squarciò il cielo. Non poteva, NON POTEVA essere morto, non adesso che si erano ritrovati. Si lanciò a terra, gli mise le braccia al collo, con una mano carezzò il viso spostando i biondi nodi al loro posto. Il pianto, e gli strilli del suo dolore  riecheggiavano sulla pietra fredda.
Disperata, poggiò la testa sul suo petto, e lí lo sentí: il suo cuore batteva.
-”È vivo..” disse con un filo di voce: “è ancora vivo..”
Estrasse velocemente la bacchetta, e pronunciò:” Reinnerva”.
Il ragazzo si svegliò di colpo, aspirando l’aria con un grande fiato, come se tornasse a respirare dopo minuti di apnea.
-”DRACO!?”
Sbattè le palpebre qualche volta, prima di vederla.
Hermione lo abbracciò ancora, forte.
-” Draco.. Sei vivo...ho avuto tanta paura.. “, sentí  una mano di lui che le risalí la schiena, fino a posarsi sul suo viso.
-”Her..mione..sei qui..” fiatò
-”Sono qui..” rispose lei piangendo, e guardandolo negli occhi azzurri, ancora velati dal torpore.
-”Oh per Merlino.. OBLIVIATEMI, vi prego!” disse Harry che aveva assistito alla scena, come tutti, da dietro la ragazza.
-”Draco..” continuò lei, ignorando l’amico: “Cos’è successo? Come ti sei ridotto così?”
Il biondo a sentire quelle parole si alzò sui gomiti, di scatto, e con una smorfia non indifferente.
-”Loro.. l’hanno presa! Hanno Lyra!”
-”L’hai vista? Come sta? Dove l’hanno portata?”
-”Non lo so.. non hanno potuto prendere il sangue. Non avevano.. il pugnale”
-”Di cosa stai parlando?” intervenne Harry deciso.
-”Loro.. loro devono prendere il sangue per risvegliare questo posto.. non so perché.. ma per farlo devono usare un pugnale.. che.. MULCIBER!” disse Draco poi, alzandosi ancora di più e mettendosi seduto.
-”Un’intera squadra di Auror lo sta inseguendo ora. Sapevo che era strano che si rifacesse vedere dopo tutto questo tempo. C’é lui dietro i mantelli rossi?” intervenne Kingsley, unendo i puntini dei fatti successi negli ultimi giorni.
-” È uno di loro.. loro.. Sono Mangiamorte! Ne sono certo. Credo di aver riconosciuto anche la voce di Jugson. Mulciber ha il pugnale con sé, ma essendo inseguito non hanno potuto concludere niente.. e sono scappati, portando via Lyra..”
Hermione iniziava a capire. Il rito, il sangue, il tempio, i mangiamorte. Harry l’anticipò.
-” Oh no.. allora è tutto chiaro. È chiaro chi vogliano riportare in vita: Voldemort. “
Un brusio di commenti, e sospiri mozzati, eccheggiò dietro di lui. La ragazza s’irrigidí;  comprendeva la pericolosità della situazione, ma in quel momento aveva un solo pensiero in mente: sua figlia.
-” Draco.. dobbiamo trovarli! Dobbiamo trovare Lyra.. sai dove potrebbero essere andati?” chiese disperata.
-”No.. mi hanno.. torturato.. per ore.. ho resistito. Non ho parlato. Ma.. ma poi mi hanno dato il veritaserum.. e.. io.. io”.
-”Non è colpa tua..” lo abbracciò la ragazza.
Poi, un intera squadra di Auror si smaterializzo davanti a loro: “LO ABBIAMO PERSO!” disse uno.
-”Ecco! e adesso come li rintracciamo quei pezzi di..”
-” LO SPECCHIO!” intervenne Draco, all’improvviso: “Hermione, Lyra aveva al collo la collana con la stella. L’ho vista! Ci serve solo.. ci serve solo il mio medaglione, quello con lo specchio gemello! Non so dove sia,.. devo averlo lasciato in Irlanda..”
-”Intendi..questo?!” fece Harry, tirando fuori dalla tasca l’oggetto d’argento.
Hermione si illuminò. Corse da lui e glielo prese dalle dita.
-”OH Harry! Da quanto c’è l’hai?”
-”L’ho trovato nella baracca in cui il furetto si nascondeva”.
-”Harry con questo possiamo vedere Lyra! Possiamo parlare con lei!”
La ragazza lo aprí, e iniziò ad urlare.
-”LYRA!? Lyra tesoro sono la mamma! Lyra ti prego rispondi..”
-”Ma.. mamma!” una flebile voce risuonò dall’interno del medaglione.
Draco, che si era ripreso grazie all’aiuto e le medicazioni degli Auror, si alzò in piedi e le si mise di fianco.
-”Lyra? Lyra non preoccuparti stiamo venendo a prenderti! Sai dove ti trovi?” rispose subito Hermione.
-”No.. è.. è buio.. “ tentennò la bambina, terrorizzata.
Draco intervenne.
-”Lyra, ascoltami.. Gira il ciondolo con la stella che hai al collo!”
Dopo qualche secondo lo specchio smise di riflettere i loro volti, e mostrò un ambiente tetro e buio, circondato da scure lapidi e da una nebbia grigia.
-”Ho già visto questo posto” disse Harry, dietro di loro: “ci sono stato una sola volta. Quando Voldemort è risorto. È il cimitero con la tomba dei Riddle.”
- “Andiamo.” disse Draco risoluto.
- “NO! Tu non vai da nessuna parte Malfoy!” gli urlò contro l’Auror: “ È una trappola! Se li seguiamo, Stonehenge resterà scoperto, e loro finiranno quello che hanno iniziato! E poi, cosa ti fa pensare di poterti intromettere così?”
-”Potter.. MIA FIGLIA È STATA CATTURATA DA UNA DOZZINA DI MANGIAMORTE!”
-”TUA figlia? Da quanto tempo sai di lei? Hermione mi ha detto tutto! Sei solo uno stupido vigliacco che..”
-”ADESSO BASTA!” urlò Kingsley risoluto, zittendoli: “Faremo così. Io e tre squadre di Auror resteremo qui, e aspetteremo in caso i mantelli rossi ritornino. Mentre, Gregor, tu con altre due squadre e quella di Harry, andrete al cimitero.”
-”E noi?” chiese Hermione.
-” Voi tornerete al Ministero, e ci aspetterete lì”.
-” Non esiste..” disse Draco digrignando I denti: “Non lascerò la vita di mia figlia nelle mani di Potter!”
-” Dimmi.. come credi di covincermi se continui a trattarmi così!” rispose Harry sogghignando: “E poi guardati, sei più morto che vivo! “
-” Dammi solo una bacchetta.. e ti faccio vedere IO chi è che muore prima tra i due..” il biondo stava sfidando il suo eterno rivale, in un gioco di sguardi assassini. Hermione pensò che quei due, se avessero continuato ancora così, si sarebbero messi a prendersi a pugni. Cosí intervenne.
-” Smettetela per favore. Kingsley, mi dispiace, ma non me ne starò ferma ad aspettare, mentre mia figlia è nelle mani di quei bastardi! Che ti piaccia o no, io vado con Harry, e Draco viene con me.”

***

Erano appostati fuori dal cimitero già da qualche minuto. 
Draco si era fasciato le ferite, aveva evocato il mantello e le scarpe, grazie all’ausilio della sua bacchetta, che lo sfregiato gli aveva fatto riavere, storcendo il naso. Era tornato in forze. Era pronto.
Potter era intento a parlottare con Gregor di strategie d’attacco, effetti sorpresa, cautela. A lui non importava un accidenti di come avrebbero fatto. Sua figlia era lì dentro, e lui l’avrebbe salvata, con o senza il suo permesso.
-”Basta! Io vado.” fece per alzarsi, ma Hermione lo trattenne per il mantello.
-”Draco saranno una dozzina di uomini, no possiamo piombare all’improviso, lanciando maledizioni e sperando di ..”
-”Siamo pronti!” disse Harry attirando la loro attenzione.

***

Il piano aveva funzionato. I mangiamorte erano stati colti di sorpresa, alcuni ancora con i cappucci abbassati, e la battaglia era iniziata. Gli schiantesimi rimbalzavano ovunque, e il caos era totale.
Harry vide che la situazione sembrava tendere dalla loro parte: due erano stati immobilizzati, e un altro gruppo di 4 uomini incappuciati, era messo alle strette da un intera squadra di Auror.
Vide Malfoy che si batteva, doveva ammettere, piuttosto degnamente contro Jugson, ma non vedeva Hermione. 
Poi uno strillo forte lo fece voltare: Mulciber ghignante, teneva tra le mani un pugnale insanguinato e, a terra, c’era Lyra, svenuta, con un profondo sfregio sull’avambraccio. La madre era stata immobilizzata, e probabilmente aveva dovuto assistere al fatto senza poter fare niente.
Harry iniziò a lanciare maledizioni contro di lui, che però si protesse ed iniziò a correre. 
Vide Malfoy, vista la scena, e schiantato Jugson, fare lo stesso, e si ritrovò ad inseguirlo al suo fianco.
-”IO TI AMMAZZO!” lo sentì urlare.
-”Ti conviene trattenerti, o sarò lieto di sbatterti ad Azkaban, con una ragione finalmente valida.”
Il biondo lo gaurdò storto, e poi riprese a lanciare fatture, e a correre tra le lapidi.
L’uomo era disante solo pochi metri, ma entrambi caddero rovinosamente al suolo nel tentativo di afferrarlo, prima che si smaterializzasse.
Harry sentì Draco imprecare, di fianco a lui, e poi rialzarsi subito, correndo indietro, verso Hermione, che ancora legata, gridava in direzione della figlia, in lacrime.
Non ebbe il tempo di raggiungerli perchè vide Scott, che cercava disperatamente di liberarsi di un paio di mangiamorte che, ancora incappucciati, lo attaccavano da diverse direzioni. Andò in suo soccorso, ma proprio mentre sembravano cedere, si smaterializzarono anche loro.
Voltatosi, osservò allora, che gli altri avevano fatto lo stesso, tranne quelli pietrificati, e immobilizzati, circa sei. Jugson era uno di questi. Gregor si avvicinò al prigioniero, e destandolo bruscamente, gli parlò: 
-”Maledetti mangiamorte! Dopo tutti questi anni non avete ancora capito che ormai siete finiti? Tu-sai-chi è morto! E voi, non potete fare più niente per riportarlo indietro!”
Con una smorfia di disprezzo, Jugson rispose.
-”Come avete fatto a trovarci?”
-”Voi latitanti ci credete degli stupidi non è vero? Beh mi spiace per te, feccia! Ma ora sarò lieto di portarti dai tuoi amichetti dissennatori, che non vedono l’ora di rivederti..”
Harry intervenne.
-”Dove sono andati gli altri?”
-”Mulciber ha il sangue..” ghignò il prigioniero: “..voi siete qui.. e loro ormai avranno già risvegliato i poteri del Tempio.”
-”TI PIACEREBBE!” un violento e sonoro pugno colpì la faccia dell’uomo, facendolo gemere dal dolore, e sputare sangue. Malfoy era arrivato come una furia su di lui.
-”Questo..” spiegò il biondo: “è per aver osato toccare mia figlia.. e QUESTO!” disse scagliandogliene un altro, più forte del primo, che andò ad aprirgli uno sfregio sul sopracciglio: “è per la Granger!” Con un sorriso malefico poi gli si avvicinò, e, giratagli bruscamete la testa, ad un palmo dal suo naso, continuò: “Se pensi che i tuoi amichetti la passeranno liscia, ti sbagli.. Non mi darò pace finchè non avro avuto il piacere di spaccargli la faccia uno ad uno..”
Jugson lo guardò fiero e sibilò: “ Tuu. TRADITORE! Traditore del tuo sangue, DISONORE DELLA TUA FAMIGLIA!”
-”Sii.” rispose ancora più sprezzante, il biondo: ”Sono un traditore.. e ne vado fiero!”
Hermione arrivò con la figlia stretta in braccio, ora coscente, e medicata dalla madre. Sembrava più tranquilla, nel vedere che stava bene, ma una vena di preoccupazione riluceva nel suo sguardo angosciato.
-”Harry!” disse: “Hanno preso il sangue! Dobbiamo avvertire Kingsley, dobbiamo tornare a Stonehenge!”
-”Non sarà necessario!” Il Ministro gli si smaterializzò davanti: “Li abbiamo catturati tutti! Mulciber compreso. Il Tempio è al sicuro.”

***

Hermione uscì dal bagno con indosso  un accappatoio bianco, e i capelli ancora bagnati.
Andò verso il salotto, e lì trovò ancora lì. Seduti sul tappeto, a sfogliare vecchie foto.
-”Vedi?” raccontava la bambina: “Qui è dove sono nata, in Australia!”
-”Mh..” fece Draco, non troppo convinto: “Carino. Ma preferisco l’Inghilterra. Lì fa troppo caldo..”
-”Ahah.. sei strano!” rise Lyra.
Hermione avrebbe voluto fermare il tempo. Solo un mese fa, se le avessero detto che sarebbe accaduta una cosa del genere, si sarebbe messa a ridere. E invece eccoli lì. Insieme, padre e figlia.
-”Ascolta ‘signore che odia il caldo’, mi avevi detto che anche tu avevi un nome!” riprese la bambina sagace.
-”Si. Ce l’ho.”
-”Che è anche una costellazione, come il mio.”
-”Hai una buona memoria.” 
-”Vediamo un po’..” la piccola si alzò, camminò fino ad un vecchio baule, e tornò, poggiando a terra un libro troppo grande per le sue manine: “ qui ci sono tutte le stelle.. è un Alta...Anta..”
-”Atlante.” l’aiutò il ragazzo
-”Si! Me l’ha regalato la mamma per il compleanno. Vedi? Io sono questa qui.. tu dove sei?” disse puntando con il ditino la costellazione che portava il suo nome.
Vide Draco guardare la figlia, e per quanto cercasse di trattenerlo, un sorriso gli spuntò sulle labbra. Orgogliosamente portò anche lui un dito sul libro.
-”MA? Ma siamo vicinissimi!! Quindi ti chiami..”
-”Draco” concluse lui.
-”Beh, Draco.. hai un bel nome! E visto che hai aiutato me e la mamma, puoi venire a trovarci ancora se vuoi!”
Lui rise, sinceramente, come non lo aveva mai visto fare.
-”Grazie. Ci farò un pensierino..”
Alzò gli occhi, ed incrociò quelli di Hermione. Quegli occhi: li aveva avuti vicino a lei tutti i giorni, eppure le erano così tanto mancati. Gli sorrise. Lui fece lo stesso.
-”Lyra!” chiamò allora. La bimba si girò.
-”Non credi sia ora di andare a letto?”
-”MA io non ho sonno, ci stiamo divertendo!” rispose lei imbronciata.
-”Vai a mettere il pigiamino, intanto. Poi ne riparliamo.”
Lyra si alzò sconsolata, e salì le scale sbuffando, verso la sua cameretta.
Draco la seguì con lo sguardo, divertito.
-”Ha un caratterino niente male!”
-”Si. Chissà da chi ha preso?” disse Hermione sedendosi a terra sul tappeto, di fianco a lui.
-”Difficile dirlo..” replicò il biondo.
Hermione non riuscì a trattenersi. Gli prese il viso e poggiò le labbra su quelle invitanti e rosse di Draco, che subito sia aprì a lei, sringendola a se, e scostandole la stoffa bianca dell’accappatoio dalla coscia umida, facendole venire i brividi.
-”Non mi sembra vero tutto questo..”
-”Ma lo è. Fanculo tutti! Sono passati anni dalla guerra. Le persone si abitueranno a noi, che gli piaccia o no!” le disse guardandola intensamente.
-”Si.. ma i Weasley non mi parleranno più.. di nuovo.. e, nanche Harry.”
-”Torneranno a farlo. Vedrai.” la rassicurò: “Pensa che, ieri notte, quando minacciavo quello schifoso di Jugson, sono quasi sicuro di averlo visto sorridere.”
Hermione rise, e risero insieme. Poi tornarono a baciarsi. Ancora. Finalmente consci, che la loro vita, da quel momento in poi, sarebbe stata serena, senza più bugie, senza più paure. 
Sarebbero potuti essere quello che non avevano mai sperato: felici.
Insieme.


FINE


_.-*’*-._.-*’*-._.-*’*-._.-*’*-._.-*’*-._.-*’*-._


Ed ecco conclusa questa magica e misteriosa storia. 
Avevo tante idee di come sarebbe potuta andare a finire, ma alla fine, ho scelto di stare su qualcosa di più semplice, visto che il livello di “Mai una gioia” era salito un po’ troppo nella parte centrale. Ho volutamente lasciato un po’ di mistero su come si è effettivamente concluso ‘il caso’ dei mantelli rossi, e da dove provenisse il fantomatico ed indispensabile ‘pugnale’, perché, ho immaginato, che ai nostri protagonisti non sarebbe dato sapere nulla, visto che non c’entrano con il reparto Auror del Ministero, e visto che, ormai, hanno ottenuto quello che volevano.

Detto questo vorrei spiegare ulteriormente un paio di questioni dubbie:

-Chi sono Mulciber e Jugson?
Sono 2 mangiamorte citati dalla Rowling, facente parte della cerchia ristretta di Voldemort, assieme a Bellatrix, Dolohov, Yaxley, ecc.. Siccome questi vengono catturati o uccisi, subito dopo la battaglia di Hogwarts, ho scelto gli unici di cui non si è saputo più niente, ovvero questi fantomatici due.
-Lucius e Nascissa?
Come ho scritto, loro sono ‘in Scozia, al sicuro’. Li ho dovuti confinare lí per ovvie esigenze di trama, ma anche perché, ho immaginato, che la loro abitazione sarebbe stata protetta non solo da vari incantesimi, ma anche dal Ministero stesso, che avrebbe cercato di tenere nascosta l’attuale residenza dei Malfoy da eventuali vendette dei Mangiamorte ancora in libertà.
-Ma Ron?
Ron non l’ho inserito perché, già, ho voluto far scontrare Harry con Draco, più volte, e ho pensato che avere un ulteriore personaggio in conflitto con lui sarebbe stato noioso, e ripetitivo.
-Draco OOC?
In effetti, in questa storia, Draco, è, non solo coraggioso, ma pronto a sacrificarsi per il bene della figlia, e, diciamocelo, non l’avrebbe mai fatto se avessi mantenuto la caratterizzazione originale! Ho inserito comunque alcuni tratti del suo carattere, scontroso ed altezzoso, ma per ovvie ragioni, lo ho reso più ‘cucciolino’ e ‘grifondoro’ di quanto non sia in realtà.
E poi ci sono queste domande:
Draco ed Hermione vivranno insieme? Se si, dove?
Harry e i Weasley la perdoneranno?
Non lo sappiamo. Ma spero che ognuno di voi possa immaginare in modo diverso il proprio finale, come meglio crede.

Spero davvero di avervi tenuto compagnia per un po’ con questa storia, e spero anche di poterne scrivere altre, in futuro.
Baci stellari, 
blablablu.




   
 
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