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Autore: mask89    14/09/2020    10 recensioni
Naruto è in esilio auto inflitto, ma un omicidio, legato a delle circostanze misteriose, lo costringe a ritornare a Konoha, dove sarà costretto ad affrontare il suo passato.
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ino Yamanaka, Jiraya, Kakashi Hatake, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno | Coppie: Minato/Kushina, Naruto/Sakura
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Chapter XIV
 

Ino guardava la sua amica in religioso silenzio. Era seduta sul divano dell’appartamento di Sakura, ma il letto di un fachiro, probabilmente, sarebbe stato più comodo. La osservava, ma non osava proferire parola. Sapeva che, pulire in maniera ossessiva compulsiva la casa, con annesso mobilio e oggettistica varia, era il modo del tutto personale dell’amica di scaricare il nervoso. Puntò l’attenzione sui suoi piedi. Ormai aveva perso la sensibilità. Era seduta da diverso tempo in quella posizione, ma non osava muovere un muscolo. Sapeva fin troppo bene a cosa sarebbe andata incontro, se, e soltanto se, si fosse mossa e conseguentemente avesse sporcato anche solo un millimetro quadro. Un’invettiva l’avrebbe colpita, roba da far sembrare quelle di Cicerone in senato contro Catilina ramanzine adatte a dei ragazzini un po’ vivaci. Certo, poi ci sarebbe stata la parte divertente, ovvero vederla pulire maniacalmente quello “sporco”; ma, in quel frangente, ci teneva alla sua vita. Inoltre, le sarebbe dispiaciuto interrompere, in quel modo brusco e non volontario, la sua frequentazione con il ragazzo del bar. Nonostante l’approccio non convenzionale, probabilmente era stato proprio quello a convincerla; passare del tempo assieme a Sai le piaceva.
«Mi stava per baciare, capisci? E poi è scappato, come se fossi la cosa più ripugnante al mondo!»
Quella frase di Sakura la risvegliò dalle sue elucubrazioni mentali. Il cervello ci mise più del tempo del previsto per elaborare quell’informazione.
«Naruto mi stava per baciare!» Ripeté seccata l’amica, per quella mancanza di attenzione.
«Cosa? È una cosa positiva no?»
«Mi stai ascoltando, oppure sei presente qui solo fisicamente?»
«È difficile seguire i tuoi ragionamenti mentre ti muovi di continuo!» Cercò di giustificarsi.
«Se non lo hai notato sto facendo le pulizie; è normale che mi muova!»
«Ma è la quinta volta che passi l’aspirapolvere e sono qui da meno di mezz’ora! Magari se ti fermassi…»
L’amica la guardò abbastanza scocciata. Poi, rassegnata, le si sedette accanto.
«Allora, mi dici cosa è successo? Per bene, questa volta.»
«Il piano che avevamo messo a punto stava dando i suoi frutti. Incontrarlo in settima a lavoro, passare un po’ di tempo con lui, dare piccole informazioni su ciò che mi era successo, cercare di capire la sua situazione attuale, stava funzionando. Insomma, quella tensione iniziale sembrava essere svanita. Era come se fossimo tornati, in qualche modo, al tempo del liceo. Anche non dare troppo peso a quell’appuntamento stava funzionando. Naruto in quei giorni mi sembrava più rilassato. Anche i suoi maldestri tentativi di evitarmi erano spariti. Poi, venerdì sera è andato tutto, meravigliosamente, male. E dire che c’erano tutti i presupposti per passare una bella serata…»
«Capisco…»
«Mi ha fatto capire chiaramente che il nostro rapporto, ormai, è compromesso. Non gliene faccio una colpa…Ciò che mi fa star male non è questo. La cosa che mi ha ferito di più è che mi abbia mentito. Spudoratamente!»
«Scusami, ma non riesco a seguirti!»
«Lui mi aveva offesa e gli ho risposto per le rime. Gli ho chiesto se fosse felice con la moglie, se fosse felice della sua vita…»
«E…»
«Mi ha risposto che lo era. Ma non è vero. Era troppo arrabbiato, sembrava come se gli avessi toccato un nervo scoperto. E poi, quel tentativo di baciarmi…»
«Sakura, tutti mentono…»
«Certo, ma Naruto non mi ha mai mentito prima d’ora!»
«Le persone cambiano…»
«Certo, ma non così drasticamente! Mi sembrava di parlare con un estraneo. No, c’è qualcosa che non va in tutto questo…»
«Forse dovresti accettare che i rapporti e le persone inevitabilmente, con il passare del tempo, mutino.»
«Probabilmente hai ragione, solo che mi è difficile accettare tutto questo. Pensavo che passando un po’ di tempo insieme, in qualche modo, le cose si sarebbero risolte da sé. Che stupida!  Io…Credo che gli debba delle scuse. Non sono nessuno per intromettermi, così prepotentemente, nella sua vita. Ho rovinato tutto, nuovamente…»
«Con la differenza che, questa volta, hai modo di recuperare!»
Sakura abbracciò l’amica.
«Grazie, per sopportarmi.»
Ino scosse la testa divertita. Com’era possibile che quella donna fosse un medico tanto capace e razionale e allo stesso tempo, una persona totalmente irrazionale nei rapporti con l’altro sesso? Non seppe darsi una risposta, ma di certo sapeva che lei, come amica, ci sarebbe sempre stata per sostenerla.

La missione di cattura era stata un autentico successo. Lo avevano catturato non appena compiuto l’omicidio. Era stata stroncata una vita umana, vero, ma non aveva nessun rimorso. Quel narcotrafficante, nella sua scalata al potere, non aveva esitato ad uccidere donne, uomini e bambini. Nessuno avrebbe rimpianto la sua morte. Eppure, non riusciva ad essere del tutto soddisfatto. Qualcosa non quadrava e quel sorrisetto beffardo sul volto dell’omicida, non faceva che dare adito ai suoi dubbi. Tutto era andato liscio, fin troppo. Aveva l’impressione che li stesse aspettando, come se li volesse spettatori del suo ennesimo massacro. Come se l’aggiunta del pubblico facesse da cassa di risonanza alle sue gesta. Forse era soltanto la suggestione e il poco riposo che gli istillavano quei dubbi. Dopotutto, aveva soltanto dormito dieci ore in quattro giorni. Decise che, in quelle due ore di volo, avrebbe cercato di addormentarsi, per dare il giusto riposo alle sue membra, legittimamente, stanche.
 
Naruto era nel suo appartamento, intento a trafficare come al solito al pc. Credeva che, immergersi completamente nei database, scaricati sull’hard disk, avrebbe in qualche modo distolto la sua mente. Ma quel chiodo fisso, che corrispondeva al nome di Sakura Haruno, lo martellava dalla domenica mattina. Non riusciva a dimenticare quel venerdì sera. Alle parole di disprezzo che le aveva quasi urlato contro. La cattiveria con cui erano state pronunciate. Il sentirsi male per aver detto cose che, assolutamente, non pensava. La verità era solo una: non riusciva a smettere di provare qualcosa per lei e purtroppo, era ben consapevole che non fosse amicizia. Ma, non poteva permettere a quel sentimento di rovinare tutto. Il modo migliore di volerle bene era starle lontano, il più possibile. E di certo lei non rendeva la situazione più facile. Aveva passato tutto l’inizio della settimana ad evitarla come la peste. Ora inventando delle scuse, di cui alcune veramente insulse, in altri casi cambiando percorso, pur di non vederla. Era giunto perfino a fingere che non fosse nel suo ufficio. Odiava trattarla in quel modo. Odiava vedere in quegli occhi la sofferenza che le provocava. Però, non aveva scelta. Lo faceva per lei, per lui e per Hinata. Una telefonata lo distolse da quei pensieri. Guardò lo schermo, era Jiraiya. Fu una chiamata breve, ma tanto bastò per metterlo in uno stato di fibrillazione. Hdan era stato catturato con successo e, entro un’ora, sarebbe stato pronto per l’interrogatorio. Si cambiò più in fretta che poté. Salì in macchina e partì alla volta della base. Doveva sentire con le sue orecchie quello che aveva da dire.
 
Era lì dietro quella vetrata particolare, che gli consentiva di vedere l’interrogato, ma di non essere visto a sua volta. Il suo corpo fremeva. Moriva dalla voglia di sapere cosa ci facesse a Kumo un anno e mezzo prima. Perché ora era ricomparso per quel caso. Qual era il nesso fra i due episodi. Ma Jiraiya era stato categorico, non toccava a lui condurre l’interrogatorio, ci avrebbe pesato Ibiki Morino, esperto nel far parlare, con qualsiasi mezzo, chiunque. Ma, quel farabutto, si stava rivelando un osso duro anche per quell’esperto investigatore. In un’ora e mezzo di interrogatorio era a malapena riuscito ad estorcergli il nome e l’età, cose che già ampiamente sapevano. Il restante tempo era stato infarcito di battutine oscene e scadenti, accompagnate da risate sprezzanti. Non gli importava nulla di essere lì, prigioniero dello Stato; tutt’altro, la situazione sembrava divertirlo. Rideva alla paventata possibilità del carcere a vita. Poi, ad un tratto, tutta quella immotivata allegria sparì.
“Portatemi Naruto Uzumaki e vi dirò qualsiasi cosa!”
Il silenzio piombò nella stanza adiacente a quella dell’interrogatorio. Nessuno osava fiatare. Tutti gli sguardi erano puntati sul biondo. Tutte le teste convergevano, principalmente, su due domande: come faceva a sapere del coinvolgimento di Naruto sul caso? Perché voleva parlare con lui? Senza aspettare nessun ordine, cominciò ad avanzare verso la porta che lo avrebbe portato al cospetto dell’omicida. Aveva già posato la mano sulla maniglia, quando sentì afferrare il polso.
«Non devi andare, è una trappola.»
«Non mi importa Jiraiya, ha fatto il mio nome e cognome. Sa che sono coinvolto.»
«E non ti sembra strano?»
«Non mi interessa. Ha detto che dirà qualsiasi cosa!»
«E tu gli credi?» Chiese incredulo il direttore.
«Abbiamo solo un modo per scoprirlo…»
«Va bene. Ma io e Kakashi ti accompagneremo. Prendere o lasciare…»
«Va bene.»
Naruto aprì la porta. Hidan lo accolse con una risata di scherno.
«Finalmente ti sei degnato di entrare. Stavo per mandarti un invito scritto, sai?» E fece un’altra risata dileggiante. «Oh, ma guarda, ti sei portato anche la scorta. Non sei abbastanza uomo da parlarmi da solo? Ho le manette!» Gli mostrò i polsi, con aria di sfida.
«Taci!» Urlò Kakashi. Lo strano presentimento, che gli aveva tenuto compagnia durante il viaggio, ormai era divenuto certezza, ma non era quello ad impensierirlo. Era del tutto sicuro che il peggio dovesse ancora arrivare.
«Ibiki, lasciaci soli.» Disse perentorio Jiraiya.
«Come sapevi che fossi qui?» Chiese Naruto.
«Oh, so molte cose sul tuo conto…Sei stato il mio trastullo per parecchio tempo. All’inizio, quando ho cominciato a studiarti, mi sembravi un tipo abbastanza interessante. Ma poi, che delusione! Sei un cliché, amico mio. Sei fuggito da Konoha, perché il tuo migliore amico si è preso la ragazza dei tuoi sogni. Poi a Kumo hai conosciuto un’altra donna che te l’ha fatta dimenticare…Però, devo dire che hai buon gusto in fatto di donne!»
Naruto sentì la rabbia ribollirgli in corpo, ma prima che potesse aprire bocca, Kakashi lo bloccò, mettendogli una mano sulla spalla.
«Ti sta provocando.» Disse sottovoce. «Non dargli ascolto, continua con le tue domande.»
 «Non hai risposto alla mia domanda…»
«Diciamo che, un uomo molto potente, voleva che tu fossi qui.»
«Stai dicendo che quest’uomo ha inscenato l’omicidio e un furto di dati, per me?»
«Esattamente.»
«Chi è quest’uomo misterioso?»
«Non l’ho mai incontrato. Inoltre, usa una falsa voce per comunicare con me o mail irrintracciabili.»
«Perché tutto questo?»
«Sapeva che l’agenzia avrebbe richiamato il miglior analista dal suo esilio forzato, specialmente per rintracciare i dati rubati.» Un sorriso sghembo si formò sulle labbra dell’assassino.
«Come facevi a sapere del mio esilio?» Chiese titubante il biondo.
«Oh, la risposta questa volta è semplice. Sono stato io a causarlo, sempre su ordine di quest’uomo potente. Non dimenticherò mai quella data. Uno dei miei lavori meglio riusciti. È stato divertente vedere…” Ma non riuscì a terminare la frase.  Naruto gli si scagliò addosso, cominciandolo a riempire di pugni sul volto. Jiraiya e Kakashi dovettero usare tutta la loro forza per separarlo da Hidan.
«Ti ammazzo!» Urlò furioso.
Una risata, lugubre, sovrastò le urla in quella stanza. Resa ancora più tetra dal quel viso pieno di sangue.
«Dagli amici mi guardi Dio, che dai nemici mi guardo io.» Proferì sarcasticamente.
Naruto smise di divincolarsi. Quella frase lo aveva colpito come un pugno nello stomaco. Aveva ancora mille domande da fare, ma prima che potesse dire solo una parola, venne trascinato di peso fuori dalla stanza.



Spazio autore:

Ciao, 
puntualmente, come ogni lunedì, ecco il nuovo capitolo.
Nuovi elementi si aggiungono a questo caso. Chi sarà l'uomo misterioso molto vicino a Naruto?
Ringrazio ancora una volta chi commenta e/o ha messo la storia nei seguiti, da ricordare, preferiti.
Come sempre, spero che sia stato di vostro gradimento.
A presto!
Mask.

 
   
 
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