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Autore: MelaniaTs    18/09/2020    0 recensioni
Storia basata in due tempi, all'epoca dei Malandrini e al dopo seconda guerra contro Voldermort. Si conoscerà il grande amore di Sirius Black, una Lestrange rinnegata dalla sua famiglia e condannata all'esilio.
Genere: Generale, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio | Coppie: Angelina/George, James/Lily, Remus/Ninfadora, Ron/Hermione
Note: Lemon, OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo, Più contesti
Capitoli:
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PREMESSA: PER CHI GIA' MI CONOSCE; SA CHE IO SONO CONTRARIA LE MORTI INGIUSTE QUINDI ASPETTATEVI DEI RISVEGLI
Ho modificato alcuni prestavolti, seppur storici di alcuni personaggi principali, quali James e Lily, questo perché leggendo la storia sono più coerenti per età ed aspetto descrittivo del libro vi ricordò che i Potter sono morti a 21 anni quindi non possono avere l'aspetto di quarantenni, di seguito ecco i volti che troverete in questa storia: Lily ha il volto di Amy Adam, ovviamente a 25 anni, James invece Dominic Cooper, entrambi sia da giovani che da adulti. 
Crystal Lestrange ha il volto di Naomi Watts, tenete presente solo che dalle mie descrizioni era un po' rotondetta da ragazza; qui trovate tutti i volti principali della storia prima e dopo le due guerre Lestrange/Black ; Potter; Weasley; Paciok; Blackson/Nilsson Altri personaggi, le sorelle Irén e Hope Fehér, Winona Crabble; il giovane Jonatan e Severus Piton
Per i personaggi mi regolo in base a chi è apparso nei libri per la maggior parte. Visto che non si sappia quando Hestia Jones sia nata l'ho inserita nella classe di Crystal.
Stessa cosa per Kingsley Shakelbot, diciamo dello stesso anno di Crystal oppure uno in meno, che dai libri da per certo avesse conosciuto James Potter anche se non era nel primo Ordine della Fenice 
Mi attengo al primo libro sulla prima lezione di quidditch invece per il numero di allievi che ci sono una casata.
Nel campo erano posizionate 20 scope, quindi deduco che gli allievi del primo anno fossero dieci per casata.

 
COPYRIGHT: © J.K Rowling
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1977/78
Erano passati quindici giorni dal rientro a casa da Hogwarts. Crystal aveva cercato di starsene buona nella sua camera fino alla partenza per l'Italia. Aveva obbedito al padre, si era sottomessa alle sue richieste e durante l'anno scolastico aveva fatto come gli era stato richiesto.
Apparentemente infatti, non aveva frequentato Lily e Mary, Hellen, Jenny ed Emmeline e Sirius Black con i suoi amici. Nascosta nella stanza delle necessità al contrario aveva continuato a frequentarli all'insaputa di tutta la scuola. Si era esercitata con loro a contrastare la maledizione imperious e a reagire ad ogni tipo di attacco a sorpresa. James e Sirius erano degli ottimi insegnanti e lei sentiva di essere diventata più forte.
Ovviamente non era stupida, per questo in presenza di suo padre se ne stava sempre buona, così come tra i corridoi di Hogwarts. A pranzo e cena si sedeva pressappoco vicino a Winona che sedendosi con Marlene e Jenny bene o male le dava una parvenza di compagnia autorizzata. Al contrario si rifiutava di frequentare Regulus Black  o i Carrow, essere si casate e anni diversi era un bene poiché non doveva rendere conto a nessuno di loro durante l'anno scolastico. 
Suo padre convinto di averla in pugno dopo averla imperiata la prima volta il settembre appena passato, così stava andandoci piano con la maledizione cruciatus. 
Quando furono pronti il sette luglio partirono finalmente per l'Italia, sua nonna Daphne era già nella villa di famiglia quando suo padre portò la giovane e sua madre Iphigenia lì da lei.  Restò le sue solite ventiquattro ore così da assicurarsi che la casa fosse inibita ai babbani poi dopo aver riposato era andato via, come al solito.
Qualche giorno dopo a gran sorpresa venne raggiunta in Italia da Sirius e James che sembravano trovarsi lì in via del tutto casuale. Negli occhi di entrambi c'era uno sguardo così malizioso tanto che Crystal fu in allerta.
"Voglio la verità? Perché siete qui?" Chiese loro dopo averli presentati alla madre ed alla nonna. Entrambe ritrovandosi i due ragazzi nel loro rifugio, ne erano rimaste sorprese  e solo quando Crystal le aveva rassicurate che fossero a posto ed erano i ragazzi di cui aveva loro parlato l'estate precedente, si erano tranquillizzate.  
"Quindi è qui che trascorri l'estate?" Chiese James fissando il mare azzurro e cristallino. "Avremo dovuto portare il costume!" Ammiccò all'amico.
"Naaa!" Rispose Sirius. "Quando arrivano le sirene ci spogliamo e basta!" 
Crystal alle loro spalle rise e scosse la testa. "Ok, quanto tempo resterete qui?" Chiese ai due.
"Il tempo necessario ad istruirti per diventare un animagus." Rispose James.
"Siamo qui per questo!" Concluse per lui Sirius voltandosi e cercando il suo sguardo. "È l'unico modo per farti sfuggire dalle grinfie di Lestrange. Ovviamente nella speranza che tu ti trasformi in un animale pratico." 
La bionda fece un paio di passi avanti e lo fissò sgomenta. "Voi due siete pazzi!" Esclamò "È pericoloso provare a diventare un animagus e dovrei poi registrarmi semmai riuscissi nell'impresa." Disse a entrambi. 
"Tu sei un abile maga Crys!" Affermò allora Sirius. "Riusciresti di sicuro nell'impresa." Le disse.
James fece un passo avanti e la prese per le spalle. "Abbiamo preso tutte le precauzioni, abbiamo la figlia di mandragola e siamo qui proprio per aiutarti con il processo." 
"Foglia di mandracula?" Chiese. "La professoressa McGranitt al terzo anno ci spiegò che la trasfigurazione umana è pericolosa. E parliamo di trasfigurazione, non c'entra nulla l'erbololgia." 
"Oh sì invece!" Affermò James "Proprio per questo è una magia così complessa e difficile. Nell'incantesimo c'è tutto mia cara, trasfigurazione, erbologia, trasfigurazione, incantesimi e..." disse lasciando spazio al pathos. 
Sirius le fu accanto e la afferrò alle spalle guardandola complice. "Pozioni!" Concluse per l'amico.
Lei ingoiò un groppo, stavano indubbiamente deducendola con le sue materie preferite e questo era decisamente sbagliato, sbagliato! Pensò scostando le mani di entrambi dalle sue spalle e allontanandosi.
"No...no, no e no! É illegale e pericoloso." Disse ai due.
"Io credo che sia un'ottima idea invece." 
La voce di Iphigenia sorprese entrambi, da quando la mano di Crystal era lì? So chiesero I due ragazzi intanto che la donna entrava nella stanza e poneva un vassoio con una limonata sul tavolo.
"Mamma?..." sussurrò la giovane 
Guardò prima la figlia e poi i due ragazzi Iphigenia, infine chiamò sua madre e solo quando questa l'ebbe raggiunti la donna parlò.
"Mamma questi due ragazzi sono qui per proporre a Crystal di diventare un animagus." Disse versando la bevanda nei bicchieri e porgendola ai due.
Daphne guardò il gruppo di studenti poi con un sospiro annuì. "Potrebbe essere una soluzione ai nostri problemi." Ammise andando a sedersi. "Vedete sono anni che io e Iphigenia stiamo cercando un modo per liberare Crystal da Rudyard." 
I due ragazzi a quel punto accettarono la limonata e andarono a prendere posto accanto all'anziana maga. 
"Finalmente qualcuno che ragiona." Disse James.
"Abbiamo pensato che in questo modo Crystal potrà passare inosservata durante la sua fuga. Potrà nascondersi per qualche giorno sotto forma di animale e poi..." Spiegò Sirius.
"Poi si nasconderà, dobbiamo trovare un luogo perfetto." Disse Iphigenia. "Senza che io ne venga a conoscenza, anzi questa stessa conversazione dovrei dimenticarla." 
"Rudyard è un legilimens?" Chiese James.
"Ringraziando il cielo no!" Rispose la madre di Crystal. "Questo però non vuol dire che possiamo abbassare la guardia." 
I due ragazzi osservarono le due donne poi assentirono. 
"Anche noi vogliamo aiutare la nostra amica." Disse Sirius.
"Abbiamo portato il primo ingrediente per iniziare il processo e riteniamo che questo sia il periodo migliore. Essendo in vacanza Crystal potrà non distrarsi." Disse James tirando fuori una pianta di mandragora.
Sirius osservò la sua amica divertito dall'aria scettica e incrociò le braccia al petto. "Saremo qui con te fino all'inizio della luna piena che è il 29 luglio. Per il processo abbiamo bisogno di una foglia di mandragora." Spiegò 
"Dobbiamo spremere il succo?" Chiese allora lei sospirando. Anche sua madre e sua nonna si erano convinte che fosse una soluzione perfetta quindi era inutile stare lì a discutere.
Sirius scosse la testa sempre più divertito. "No. Dovrai tenerla in bocca per un intero ciclo lunare. Non dovrai mai sputarla, ne ingoiarla. Dovrai mangiare e parlare con la foglia in bocca." 
"Semmai dovessi perderla o ingoiarla devi ricominciare il mese prossimo." Disse allora James. "Ovviamente abbiamo scelto questo periodo poiché non avrai distrazioni e non c'è scuola, sarai comoda a fare tutto ciò che vuoi." 
"E io come farò a parlare? A divertirmi in vacanza che è l'unico momento dell'anno che posso essere me stessa e..." si lamentò lei per la prima volta. 
"Devi essere paziente ovvio." Intervenne Daphne. "Soprattutto perché a preoccuparci non è la foglia di mandragola." Concluse.
La giovane guardò la nonna con i suoi immensi occhi azzurri.
"Cos'altro devo sapere?" Chiese 
"Piuttosto è trovare una tempesta elettrica il problema." Affermò allora l'anziana. 
"Conosce il processo!" Disse James alla vecchia.
Ella annuì e sorrise ai due. "Crystal é testarda, riuscirà a tenere la foglia in bocca per questo mese. Per il resto voi penserete a cercare la goccia di rugiada pura, di questi tempi qui in Italia non si trova." 
"E gli altri ingredienti?" Chiese Sirius.
"A quelli penseremo noi. Quando ci sarà la luna piena?" Chiese Daphne intanto che Crystal cadeva sconsolata tra le braccia del divano. Ormai avevano deciso loro per lei, era inutile stare a litigare. Osservò sua madre che atona riprendeva i bicchieri e abbandonava la stanza lasciando lei e il resto del gruppo a discutere. Sapeva che lo faceva per il suo bene, ma l'allontanamento della madre era qualcosa che Crystal ancora non accettava.
Eppure le diceva che così doveva andare, per il bene di entrambe diceva ella. E forse aveva anche ragione Iphigenia, aveva notato che sua madre non si portava più dietro i segni delle maledizioni che le lanciava il padre, il suo assentire ad ogni suo desiderio aveva portato l'uomo ad ammorbidirsi nei suoi confronti. Tuttavia questo era dipeso anche dal fatto che avesse trasferito su Crystal il bisogno di lanciare il crucio! In fondo tutto era iniziato dalla sua nascita non voluta e quindi a dover essere perseguitato doveva essere giustamente lei. A Crystal non costava nulla, non quando poteva scegliere per la madre.
"Quindi quando iniziamo?" Chiese ai due amici che erano giunti lì.
"La settimana prossima c'è la luna piena." Confermò Sirius ed ella non potette fare altro che accettare quel folle piano. In fondo le probabilità che sarebbe diventato un animagus erano veramente basse, inoltre quando mai sarebbe riuscita ad acchiappare una gigantesca tempesta magnetica come il processo richiedeva. 
"Evviva! Ho una settimana per divertirmi." Disse sarcastica.
"E tu ci porterai al mare con te!" La canzonò James.
"Se è così allora preparatevi, domattina Crystal partirà  presto per raggiungere un luogo che neanche Rudyard conosce." Si intromise la nonna della giovane.
"Veniamo anche noi?" Chiese James sicuro di se. 
"Sei insistente giovane Potter." Disse Daphne.
Il ragazzo sorrise da sotto gli occhiali e fece spallucce come se fosse tutto normale. 
"E pensa, io devo subirmeli tutto l'anno scolastico. Sai quante volte ho provato a togliermeli di torno?" La informò Crystal divertita. 
Daphne sorrise alla nipote per poi ridere. "È in momenti come questi che si comprende chi sono i veri amici."
Crystal scosse la testa rassegnata all'idea che i due avessero appena fatto ciò che si erano preposti. Si erano autoinvitati a casa della nonna per trascorrere una vacanza in Italia, se il settembre passato pensava stessero scherzando adesso aveva dovuto ricredersi. 
Così dal momento che la nonna e sua madre avevano approvato quell'incursione a lei non restò che fare una vacanza diversa. 
Durante il giorno andava in spiaggia con i due, li portò con se a Koufonissi e lì trascorsero una settimana fatta di giochi e di relax. Solo la sera quando tornavano a casa i due ragazzi le spiegavano come si sarebbe svolto l'incanto per diventare animagus e cosa bisognava fare. Effettivamente era complicato, ancora di più sarebbe stato difficile trovare una vera e propria tempesta di fulmini e non destare sospetti. 
Il trentuno luglio quando era iniziata la luna piena aveva staccato la foglia di mandragola e dopo averla lavata l'aveva messa in bocca. Era iniziato il processo, nonostante lo rifiutava per sua madre, la nonna e i suoi amici aveva deciso di farlo. Ovviamente sua madre che era rimasta a Gallipoli non sapeva se avesse o meno iniziato, non lo sospettava neanche poiché la nonna si era premunita di cancellarle quella parte della memoria. 
Sirius e James restarono fino alla prima settimana di agosto. Crystal ne era sorpresa ma era anche sospettosa del rapporto che si stava creando tra sua nonna e Sirius. Spesso li trovava a confabulare tra di loro, senza che ne lei né James ne fossero partecipi. Poi fin tutti e tre ricevettero le lettere di Hogwarts e quando i tre scoprirono che James era stato designato come caposcuola per Grifondoro tra esclamazioni di sorpresa e di eccitazione i due decisero di tornare a casa. 
"Mi raccomando, tieni la foglia in bocca fino al 29 agosto." Disse Sirius.
"Assicurati che la luna sia ben visibile, abbiamo scelto questo periodo perché qui nel mediterraneo il cielo dovrebbe essere limpido ancora per un po'." Aggiunse James. "Poi..." 
"Suto la foia ne raio di una..." (sputo la foglia nel raggio di luna. NdA) Terminò la giovane cercando di parlare con la foglia sotto la lingua. Era complicato quel processo poiché se la ingoiava o la sputava avrebbe dovuto ricominciare tutto il mese successivo. 
"Si, vedo che hai capito." Disse James prendendola in giro. 
"Hai tutti gli ingredienti?" Chiese ancora Sirius preoccupato.
Crystal sbuffò prendendo la borsa del ragazzo e porgendogliela. Poi annuì. "Annate!" Ordinò.
James rise. "Sei uno spasso adesso che non puoi parlare." 
Crystal incrociò le braccia al petto scocciata e con una smorfia insoddisfatta scacciò i due.
Trascorse il resto delle vacanze andando al mare, senza socializzare con nessuno però. Voleva solo una volta avere la sua esperienza con la foglia di mandragola. Intanto si cercava i restanti ingredienti che le sarebbero serviti. Una fiala abbastanza capiente per poterci sputare la foglia, poi cercò in giro per l'isola dei campi fioriti dove sarebbe stato possibile trovare delle crisalidi di falena. Quando ne trovò un dopo essersi appostata ed aver avuto la testimonianza che dal guscio ne uscivano falene, comprese che le mancava solo un ingrediente fino a quel momento non trovato nell'arcipelago greco. 
Sua nonna annuì comprensiva. "Aveva ragione Sirius, l'aria è ancora troppo secca qui per trovarne una. Se non arriva settembre sarà difficile recuperarne." 
Crystal che ormai aveva rinunciato a parlare scrisse a sua nonna come potessero fare ed ella sempre nel suo tono calmo le rispose che a tutto c'era una soluzione.
Quando fu il ventotto agosto a meno di ventiquattro ore dalla fine del suo mese di silenzio ecco che alla giovane giunse una lettera di sua madre. Rudyard sarebbe andato a prenderle per il trenta agosto e la sera avevano la cena di fine estate organizzata dalla zia Bellatrix. 
"Appena in tempo, dobbiamo trovare tutti gli ingredienti per la pozione. Questa notte andrò nelle foreste albanesi, ho trovato un campo di piante non urbanizzate e dove non passano umani." Disse l'anziana donna prendendo un cucchiaino d'argento e una fiala. "Tu sii prudente mentre io non ci sono." 
Le aveva detto e dopo essere andata via la giovane era rimasta sola per tutta la notte e la mattina seguente. Era andata in spiaggia a fare il suo ultimo bagno ed al suo ritorno aveva scoperto il rientro della nonna che non era sola. 
"Sciriusc?!" Chiese stupita chiudendo subito la bocca per non perdere la foglia. 
"Pensavo ti servisse un cucchiaino di rugiada pura. Ma tua nonna noto che si è mobilitata a cercarne di perfetta." 
La giovane annuì e gli corse incontro abbracciandolo. Era contenta di vederlo e doveva ammetterlo anche che fosse lì a controllare il suo lavoro con il processo magico.
Quando fu ora la sera dopo aver cenato ed essersi preparati il piccolo gruppo con Crystal al capo si diresse verso una scogliera abbastanza isolata. Daphne e Sirius ad un certo punto restarono indietro fermandosi intanto che la ragazza procedeva fino a fermarsi sotto il fascio di luce lunare.
Ella alzò il capo verso l'astro luminoso e tondo e vi pose la fiala che ne venne avvolta dalla luce. A mezzanotte quando Crystal trovò un raggio nei raggi puri della luna sputò la foglia di mandragola nella fiala, si strappò un capello biondo che mise sempre lì dentro poi aggiunse la rugiada pura e la crisalide di falena. Chiusa la fiala la mescolò per poi fare un passo indietro proteggendola in petto.
"Hai già un luogo al buio dove tenerla fino alla tempesta elettrica?" Le chiese Sirius, se aveva bisogno lui sapeva come consigliarla. La stamberga strillante era un ottimo posto.
Ella annuì. "Il baule che porto dietro sempre, la coprirò con dei panni così sarà protetto." Disse con voce roca per il prolungato silenzio. 
Lui assentì col capo "Poi quando saremo ad Hogwarts ho un posto che posso consigliarti." 
"Adesso però dobbiamo andare, mio padre sarà a Gallipoli domattina presto." Disse la ragazza.
"Allora vado, però mi raccomando, sii prudente e cerca di non farlo arrabbiare. Ricordi vero come non farti soggiogare?" 
Lei ancora annuì. "Giuro che non mi farò incantare da lui. Ma adesso devo andare, prima torno a casa e prima posso mettere questa al sicuro." Riferì, al che Sirius la lasciò andare.
Appena la ragazza e sua nonna sparirono alla sua vista si smaterializzò anch'egli raggiungendo l'Attica per prendere il treno che dal binario 003BC di Kolonos lo avrebbe portato fino in Francia. Da lì sarebbe arrivato a Parigi ed avrebbe preso un treno locale che lo avrebbe portato in Normandia, la materializzazione dalla punta estrema dello stato francese a quella dell'Inghilterra orientale era facile. 
Il primo settembre sarebbe stato a King Kross, il suo treno sarebbe arrivato alle 8.35 al binario 4 e 3/8, era sicuro che sarebbe arrivato prima di James all'espresso per Hogwarts.

Crystal si era subito premunita di mettere la fiala ben sigillata nel suo baule appena giunta a Gallipoli. I suoi vestiti erano già pronto per la partenza del giorno dopo, poiché quando era a Koufonissi la nonna le faceva indossare sempre e solo abiti babbani. 
Recitata la formula per l'incanto animagus, bacchetta al cuore, Crystal andò finalmente a dormire. Quella sera l'aspettava una grossa prova di sangue freddo e recitazione aveva quindi bisogno di riposare.
Al mattino venne svegliata dal padre che frettolosamente disse alle donne di prepararsi, una passaporta li avrebbe portati a casa entro breve.
Crystal decise di non fare neanche colazione per non irritarlo. Anche se appena la vide suo padre sbiancò.
"Cosa sono questi capelli così chiari?" Chiese alle donne anche se lo sguardo furente era tutto per Crystal.
"Tua figlia è sempre stata così bionda Rudyard." Si intromise Daphne.
"Non così chiara, erano biondi scuri i suoi capelli." Affermò lui brandendo la bacchetta.
"Sono così dall'anno scorso." Disse allora Crystal. Non voleva far arrabbiare il padre, ma realmente non aveva fatto nulla ai suoi capelli, si erano schiariti da soli dopo gli ultimi tre cruciatus consecutivi. 
"Non ti credo!" Disse l'uomo andandole incontro.
Crystal non sapeva come difendersi o cosa fare, si prese del tempo per pensare e chiuse gli occhi temendo una maledizione anche di fronte alla nonna.
"Chiedi a Regulus Black!" Intervenne la voce di sua madre. "Mi hai detto che è molto attento a Crystal quando si trova ad Hogwarts, quando ci troveremo alla festa chiedi a lui dei suoi capelli." Disse con la voce tremante la donna.
"E cosa o chi gli avrebbe fatto i capelli in questo stato?" Chiese minaccioso.
"La maledizione cruciatus!" Intervenne allora Daphne non temendo Rudyard. "Controlla i tuoi amici, forse qualcuno di loro ha osato esercitarsi su tua figlia." Concluse non accusandolo direttamente per non mettere ancora di più nei guai figlia e nipote.
L'uomo parve un attimo smarrito, poi strinse la bacchetta. "Sì quella maledizione ha i suoi risvolti, questa sera alla festa chiederò comunque a Black, questi capelli sono troppo chiari. Può essere stato un effetto del sole e se scopro che Crystal è andata in spiaggia ne pagherete voi le conseguenze. Non verrà più qui!" Ordinò minaccioso indicando la passaporta. 
La giovane non rispose, lo avrebbe fatto con piacere a dirgli che era andata al mare proprio con quello scopo. Andare in spiaggia, prendere il sole e divertirsi. Ma non osò sfidare suo padre temendo una maledizione per se, per sua madre e la nonna. Si avvicinò alla passaporta e quando furono pronti ecco che vennero sobbalzati dalla casa in Italia alla loro abitazione londinese. Suo padre senza troppe cerimonie fissò Daphne e le indicò la porta.
"Adesso puoi tornartene a casa tua." Le ordinò per poi rivolgersi alla moglie e alla figlia. 
Daphne lo fissò con sfida fino a quando sua figlia non annuì col capo ed allora obbedì. Prese le sue cose e si smaterializzò verso casa sua a Greenwich. 
"Non ha fatto cose da babbani se è questo che temi, è quasi un anno che ho i capelli così chiari." Disse Iphigenia in difesa della figlia, era vero, per quanto andasse al mare cercava sempre di proteggere i capelli e la pelle per non destare sospetti nel uomo e quell'anno non era stato da meno. 
"Vediamo allora quanto sia vera questa teoria di tua madre!" Disse l'uomo sollevando le spalle e puntando lo sguardo carico di odio sulla figlia. 
"C-cosa vuoi fare? C'è una festa questa sera!" Si intromise tra i due Iphigenia.
"Dovresti appunto andare a prepararti Iphigenia." Le disse a quel punto.
Crystal poggiò una mano sulla maniglia del baule per trattenere qualsiasi scatto, non voleva di nuovo incorrere in una punizione del padre, non voleva che la cruciasse così senza alcun motivo. 
Sua madre guardò prima il marito poi lei con sguardo carico di pena. Allora la giovane le sorrise, non doveva preoccuparsi per lei, se la sarebbe cavata. 
"Vai madre, tra un po' salirò anche io per prepararmi alla serata." Disse accomodante anche se non si sentiva realmente così sicura dentro di se. 
"Hai compiuto quindici anni questa estate Crystal." Iniziò suo padre mentre la moglie remissiva prese a salire le scale che l'avrebbero portata alle sue stanze. 
Crystal annuì, non parlò per non far emergere la paura che provava dalla voce. 
"L'anno prossimo provvederò a darti in sposa, come Lestrange dovrai fare un matrimonio come si deve ed ho già un pretendente, qualcuno che ha visto oltre la tua brutta faccia. Dopo che avrai preso i MAGO vi sposerete." 
Crystal si sentì gelare il cuore a quell'affermazione, suo padre aveva quindi cercato un marito adatto per lei, per portare avanti la sua stirpe.
"Quindi se ti dico di stare buona tu devi obbedire!" Le disse ancora l'uomo con rabbia. 
"Vi assicuro padre che non avrei mai voluto che i miei capelli si schiarissero. Che poi son solo leggermente biondi castani, non si sono schiariti tanto altrimenti me ne sarei sicuramente accorta." Disse con gli occhi bassi.
"Hai raccontato a tua nonna di me. Ammettilo!" Disse allora lui.
La ragazza negò col capo. "Non racconto a nessuno di ciò che accade tra le mura domestiche padre, la nonna prima tra tutte." Disse lei sinceramente, quello che raccontava a Sirius era stato ciò che lui aveva visto, si era sempre trattenuta dal raccontare i suoi affari perché non voleva la pietà di nessuno. "So che se lo scoprisse lei potrebbe rivoltarsi e io non potrei mai perdonarmi se dovessi capitarle qualcosa." Ammise allora con le mani incrociate al petto, perché sì! Crystal temeva che prima o poi il padre avrebbe ucciso la madre e la nonna. 
"Hai ragione! Non permetterei mai a tua nonna di scavalcarmi o di sfidarmi. Sinceramente per me dovrebbe essere già morta!" Disse l'uomo puntando la bacchetta alla figlia.
"Vi prego padre! Lasciatela in vita, sono una figlia obbediente e un giorno sposerò l'uomo che avete designato per me, vi darò dei nipoti..." disse singhiozzando la giovane pensando a quale destino atroce aveva. "Vi prego, risparmiate la mamma e la nonna." Lo implorò in lacrime.
"Ebbene..." disse l'uomo con sguardo sadico negli occhi scuri. "Lo farò, avrò pietà delle persone che ami Crystal, tu ricorda he la tua fedeltà e obbedienza dovranno essere sempre irreprensibili. Adesso puoi andare!" Le disse 
Crystal sollevò il capo ed annuì, diede le spalle al padre e poggiò la mano sul corrimano in legno di olmo della scala. 
Poi ecco che le sue membra avvertirono ciò che più temeva. 
"CRUCIO!" La giovane urlò al dolore atroce che avvertì lungo le ossa, stilettate penetravano nella pelle fino ad arrivare al cervello. Cadde su se stessa reggendosi al corrimano.
"Quindi tua nonna dice che dipende da questo il colore dei tuoi capelli. Vediamo se è realmente così, tre te ne infersi lo scorso settembre, giusto?" Chiese l'uomo con uno sguardo divertito che si estendeva alle labbra sorridenti. 
Crystal scosse la testa, pregando che il padre non continuasse. Ma ecco che di lì a poco giunse l'ennesimo crucio e poi un altro ancora.
Urlò disperata tanto che sua madre sopraggiunse dalle sue stanze. Ella la sentì che urlava al padre di smetterla, ma Crystal non la udiva o vedeva realmente poiché aveva già perso i sensi.
Quella sera non partecipò alla festa, suo padre aveva dato disposizioni a Tipsy di portarla in camera e di curarla per il rientro ad Hogwarts. La giovane si svegliò solo quando avvertì il suono della sveglia che aveva programmato per recitare l'incantesimo antimagus.
Al risveglio trovò l'elfa domestica che stava rinfrescandole il viso. "Riposa mia signora." Disse la sua amica.
Ma Crystal scosse il capo. "Non p-posso... p-per f-favore... la b-bacchetta!" Chiese con affanno. Doveva farsi forza per recitare bene l'incantesimo. 
"È tramonto?" Chiese all'elfa che annuì.
Allora lei si fece forza, trasse un profondo respiro e recitò la formula sperando che a breve ci sarebbe stata una perfetta tempesta magnetica. Incrociò la bacchetta all'altezza del cuore e recitò la formula. "Amato Animo Animato Animagus." Recitò per poi lasciar andare la bacchetta stanca. 
"Signora mia!" Implorò l'elfa. 
"Tipsy... domattina svegliami per l'alba." Chiese ansimante prima di riprendere sonno. L'unica cosa positiva di quel cruccio inaspettato era che si era risparmiata una festa della cara zia Bellatrix e non avrebbe dovuto fare la 'padrona di casa' con dei probabili candidati al ruolo di marito.
Il giorno dopo ad ora di pranzo, ancora febbricitante fu raggiunta da suo padre. Era la prima volta nella sua vita che l'uomo la raggiungeva nelle sue stanze. 
Rudyard la studiò fino a prenderle una ciocca di capelli tra le mani, poi sbuffò. "Ha ragione sua nonna, la sua tesi è valida." Disse lasciando andare i capelli per poi dirigersi alla finestra della camera. "Domani come lo scorso anno verrai portata a King Kross da Tipsy, so che hai viaggiato bene da sola lo scorso anno e farai lo stesso per questo. Questo Natale invece resterai ad Hogwarts, così eviterò di incontrare la tua faccia." Le disse con le mani incrociate dietro la schiena.
Crystal assentì con la testa. Ovviamente se non la vedeva non aveva l'istinto di crucciarla, aveva avuto la prova che i suoi crimini avevano una testimonianza visiva. 
La giovane avrebbe voluto vedersi i capelli, scoprire quanto si erano schiariti ancora. Ma non lo fece, assentiva solo leggermente col capo poiché non era ancora in forze. 
Il padre si voltò verso di lei e la guardò gelido per poi chiamare l'elfa domestica. "Prepara il bagaglio a Lady Crystal Elfa, domattina poi la porterai a King Kross." Disse lasciando la stanza.
"Mi signorina!" Sussurrò Tipsy.
Crystal annuì. "Domani Tipsy ti andrebbe di portarmi direttamente a Hogsmeade?" Chiese, non voleva andare alla stazione e non voleva dare spiegazioni alcune, soprattutto perché sapeva che James e Sirius l'avrebbero cercata anche solo per assicurarsi che stesse bene, evitando il saluto pubblico e procedendo sulla loro strada. 
L'elfa annuì e lei più serena richiuse di nuovo gli occhi. "Grazie Tipsy." Le disse solo.
La mattina dopo alle dieci e cinquanta Tipsy e Crystal si materializzarono all'Espresso per Hogwarts, la sua elfa l'aiutò a salire in un vagone poi come da accordi prese il baule e scomparve per materializzarlo ad Hogwarts. Quando fu di ritorno trovò la sua padrona che la attendeva. 
"Se incontri Sirius Black sul treno avvertilo che sono già ad Hogwarts." Le disse dandole un bacio sulla fronte. 
L'elfa come sempre a quel gesto così affettuoso si emozionò ed annuì obbediente alla sua padrona. Le prese la mano e la portò con se al di là dei confini di Hogwarts, sulla strada per andare ad Hogsmaede. "Io portata qui mi signorina, se vuole..." 
"Va tutto bene Tipsy grazie... puoi andare adesso." Disse la giovane arrancando e poggiandosi ad un albero.
"Mi signorina..." Chiese impietosita l'elfa. 
"Puoi anche andare!" Disse una voce imperiale, d'improvviso di fronte all'elfa ed alla padrona era apparsa una donna dai capelli castani e un'aria austera. Gli occhiali a forma rettangolare incorniciavano i tratti della professoressa McGranitt. "Porterò io la signorina Lestrange su al castello. Perbacco se aveste avvertito avrei mandato qualcuno a prendervi." Concluse.
"P-Perdonatemi p-professoressa i-io..." disse Crystal.
"Io come te sono appena arrivata. Vieni tienimi il braccio che saliamo, la ringrazio per i servigi..." disse la professoressa all'elfa.
"Tipsy!" Disse Crystal.
"Grazie Tipsy." Disse ancora la McGranitt per poi trascinarsi dietro la giovane Lestrange.
Non disse nulla durante il percorso, né perché fosse già lì, né il motivo delle sue condizioni.
Una volta a palazzo chiese anzi a mastro Gazza che venisse portata in infermeria da madama Chip e poi sparì. 
La giovane di svegliata la sera dalla presenza della sua elfa domestica. 
Al risveglio notò che si trovava appunto in infermeria. "Tipsy! Cosa ci fai qui?" Chiese la giovane.
"È importante che tu sveglia a tramonto e alba." Disse lei.
Crystal si commosse da quella premura ed annuì mentre l'elfa le passava la bacchetta da sopra il mobiletto. Incrociò le mani al petto e sospirò per poi recitare l'incantesimo. "Amato Animo Animato Animagus." Recitò per poi rilassarsi di nuovo contro i cuscini.
"Temo la McGranitt lo sappia." Si confidò con l'elfa che non le rispose ma si morse le mani. 
"Non farti del male Tipsy, non è colpa tua e non diremo nulla a papà. Adesso torna al maniero e non preoccuparti per me." Disse la giovane. 
"Io torna domani? Anche se signore Sirius Black dice che si prenda cura di te mi signorina." Rivelò l'elfa.
"Così ti ha detto a King Kross?" Chiese la giovane.
"Lui detta che doveva chiamare lui, che sarebbe venuto e avrebbe protetta! Ma io detto che prenda io a proteggere mi signorina." 
Crystal sorrise dolcemente. "Grazie tante amica mia." Le disse ancora emozionando come sempre l'elfa. 
"Tutto questo pe te mi signorina... adesso riposa!" Le disse la piccola coprendola con un lenzuolo.
Crystal obbedì e si addormentò subito, come promesso l'elfa la mattina dopo all'alba tornò a svegliarla. Anche se questa volta al suo fianco vide anche Sirius.
"Voleva essere lei a svegliarti." Disse il giovane rivolto all'elfa. 
La giovane sorrise e come d'abitudine prese la bacchetta e la porse a Crystal che recitò l'incantesimo.
"Io torna questa sera." Disse la domestica.
"Puoi andare e venire da Hogwarts indisturbata Tipsy!" Affermò il Black.
Ella annuì fiera stringendo la mano alla sua padrona.
"Semmai dovessimo chiamarti potresti accorrere in aiuto della tua padroncina?" Chiese allora Sirius.
"Io può tutta." Disse lei fiera. "Pe mi signorina Crystal Lestrange." 
"Allora ne terrò conto Tipsy, grazie." Disse il giovane mentre la domestica salutò la padrona e andò via. 
"Cosa è successo questa volta?" Chiese Sirius, era sicuro che fossero stati attenti.
"I miei capelli tendono troppo al biondo." Rispose la giovane.
"Beh tu sei bionda naturale no? Ovvio non così chiara ma... effettivamente sono leggermente più chiari i tuoi capelli." Quale incantesimo aveva mai fatto quella benedetta ragazza sui suoi capelli. 
"Sì infatti mio padre voleva appurare se era vero che infliggermi aveva le sue ripercussioni." Gli disse indicandogli i capelli. "Non sono così chiari no?" Chiese allora 
"Solo un bel biondo dorato." Rispose lui sbuffando.
"Questa novità ha spinto mio padre a non volermi a casa per Natale." Raccontò allora lei.
"Resti qui a Natale?" Chiese stupito Sirius, ella annuì. "Wow... allora potremo spassarcela." 
"Tu non resterai." Disse lei risoluta 
"Puoi giurarci che lo farò! Adesso vivo da solo e un Natale solo io è grigio e amato." Concluse 
"Invita qualche bella ragazza!" Disse allora lei.
"In realtà ho già un appuntamento ma non sarà nulla di duraturo come sempre." Le disse lui sornione. 
"Di chi si tratta questa volta?" Chiese lei 
"Marlene! James e io usciremo con lei e Lily." 
"Beh era ora! Secondo me anche tu e Marlene, potreste essere una bella coppia..." Concluse lei con un lieve sorriso. 
"Naaa... siamo ottimi amici quindi non credo." Disse sollevandosi e dandole un bacio sulla fronte. "Hai ancora la febbre, ti lascio a riposare per ora!" Concluse per chiudere qualsiasi dibattito e argomento. "Riposa!" E così si alzò ed andò via dall'infermeria.

... continua

 

   
 
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